OGGETTO: Comunicazione di notizia di reato ai sensi dell`art.347 cp
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OGGETTO: Comunicazione di notizia di reato ai sensi dell`art.347 cp
Timbro Comando Nr. di prot. ……………. lì, ………… OGGETTO: Comunicazione di notizia di reato ai sensi dell’art.347 c.p.p. relativa alla denuncia in stato di libertà di:Persona sottoposta ad indagini Ipotesi di reato Persona offesa Data e luogo consumazione reato Difensore Domicilio eletto Atti da convalidare Generalità indagato a) del reato p. e p. dall'art. 341 bis c.p. perché in luogo aperto al pubblico e in presenza di più persone offendeva l'onore e il prestigio dell’ App…….. mentre compiva un atto del suo ufficio. In particolare durante un controllo in strada, invitata ad esibire il documento di riconoscimento, la ( generalità indagata) incurante della richiesta si recava all’interno dell’esercizio pubblico“BAR TABACCHI ……….” di … ( indicare Comune ), e proferiva ad alta voce:" “NON MI ROMPERE IL CAZZO, DEVO COMPRARE LE SIGARETTE, QUANDO HO FATTO ESCO ” b) del reato p. e p. dagli artt.81-651 c.p., perché invitata dagli operanti a dare indicazioni sulla propria identità personale, in seguito al controllo indicato nel capo che precede, si rifiutava. Stato App……….. in servizio presso il Comando in intestazione Evento accertato in …………… Di fiducia/Ufficio Avv… del Foro di ……… Si riserva di nominarlo Presso indirizzo di residenza/domicilio o presso studio difensore ubicato in …………………. Nessuno ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PRESSO IL TRIBUNALE ________ Alle ore …….. circa del …………. la pattuglia automontata di questo Comando composta dal …………………. e dal …………………, nel corso di un servizio preventivo volto alla prevenzione e repressione di reati in genere, procedeva in Via …………….. del Comune di …………………, al controllo dell’autovettura …………… targata …………….. Nel corso del controllo, gli operanti richiedevano i documenti di identificazione, sia al conducente che alla trasportata. Il conducente veniva identificato in ……………., mentre la passeggera, poi identificata nella nominata in oggetto, incurante della richiesta degli operanti di esibire ubn documento di identificazione o declinare le proprie generalità, scendeva dal mezzo e si recava all’interno del bar tabacchi all’insegna “ ………….” ubicato nelle adiacenze del luogo del controllo. A nulla sono valsi gli inviti fatti dagli operanti alla nominata in oggetto, per fermarsi ed esibire i documenti di identificazione o declinare le proprie generalità, questa anziché aderire all’invito, con tono sprezzante, si rivolgeva agli operanti dicendo loro “CHE CAZZO VOLETE DA ME NON MI RICONOSCETE?, IO I DOCUMENTI NON LI HO, CHIAMATE IN CASERMA E FATEVI DIRE CHI SONO?”; La stessa resa edotta che si trattava di un normale controllo alla circolazione stradale, veniva invitata alla calma e gli veniva più volte reiterata la richiesta di esibire i documenti di identificazione o declinare le proprie generalità, questa anziché aderire all’invito incurante della richiesta, si recava all’interno del citato esercizio pubblico. Il conducente del mezzo, visto l’atteggiamento della trasportata, cercava di calmare la giovane dicendo agli operanti che si trattava della propria figlia ……… (generalità). La giovane veniva raggiunta all’interno del citato esercizio commerciale dall’App. …………., il quale, atteso che la prevenuta terminasse l’acquisto di un pacchetto di sigarette, la invitava ad uscire dal locale per la sua identificazione, questa anziché aderire all’invito, alla presenza del titolare del tabacchi e di altri avventori presenti in quel momento, si rivolgeva al militare e ad alta voce e con tono arrogante gli diceva testualmente “ NON MI ROMPERE IL CAZZO, DEVO COMPRARE LE SIGARETTE, QUANDO HO FATTO ESCO”. Il Militare, nel corso dell’attesa procedeva ad identificare il proprietario del locale sig. ………….., nel corso dell’identificazione del titolare del locale, la nominata in oggetto senza attendere il militare usciva dal locale, immediatamente raggiunta, anziché declinare le proprie generalità si rivolgeva ad entrambi gli operanti dicendo loro le testuali parole: “MA CHE CAZZO VOLETE VOI DUE, CHI CREDETE DI ESSERE, TU NON SEI MIO NONNO PER RIMPROVERARMI, FAI QUELLO CHE CAZZO VUOI TANTO NON MI PUOI FARE NULLA”. A nulla sono valsi i tentativi posti in essere dagli operanti e dal padre di questa, per riportarla alla calma. Solo dopo molta insistenza il conducente del mezzo, riusciva a convincere la propria figlia ad essere accompagnava presso la sua abitazione, ubicata poco distante dal luogo del controllo, ove prelevava i documenti di identificazione con i quali veniva poi identificata. Il titolare dell’esercizio commerciale sig. …………., escusso a a ss.ii. sostanzialmente confermava quanto riferito dagli operanti. Immediati accertamenti esperiti a mezzo della banca dati delle FF.PP. consentivano di accertare che entrambi i prevenuti risultavano gravati da pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio. La condotta descritta a parere di quest’ufficio appare idonea ad integrare entrambi i reati contestati. Quanto al reato di cui all'art. 341 bis c.p. questo assume la forma di un 'ingiuria qualificata dalla qualità di pubblico ufficiale rivestita dalla persona offesa, ossia dal proferire frasi offensive in luogo pubblico in relazione alla funzione svolta dal pubblico ufficiale. Orbene nel caso di specie pronunziare all'indirizzo degli operanti mentre stanno svolgendo il proprio compito istituzionale, frasi come " non mi rompere il cazzo, devo comprare le sigarette, quando ho fatto esco ” è di evidente contenuto offensivo. Quanto al reato contestato al capo b), si osserva che finalità della norma è l'interesse ad evitare che la pubblica amministrazione sia intralciata nella identificazione della persona cui le generalità sono richieste nell'esercizio del potere discrezionale attribuito al pubblico ufficiale. Il reato quindi si perfeziona con il semplice rifiuto di fornire al pubblico ufficiale indicazioni circa la propria identità personale, per cui è irrilevante, ai fini dell'integrazione dell'illecito, che tali indicazioni vengano successivamente fornite o che l'identità del soggetto sia facilmente accertata per la conoscenza personale da parte del pubblico ufficiale o per altra ragione (Cassazione penale, sezione VI, sentenza 13 settembre 2007, n. 34689). Nel caso di specie è dunque irrilevante che in un secondo momento siano state fornite le generalità dal momento che con l'iniziale rifiuto il reato si era già perfezionato. Ritenuto che la condotta posta in essere dal prevenuto integri gli estremi della violazione di legge riportata in oggetto si deferisce alla S.V.Ill.ma. Si allega:Verbale di.ss.ii. Verbale elezione domicilio Relazione di servizio. Il Comandante Timbro Comando Verbale di elezione di domicilio e nomina difensore ai sensi dell’art. 161 c.p.p. fatta da:………………………………………………………….…………………………………………… L’anno .................. il giorno ................... del mese di ................………… in ............………………….………………… …………………………………………………………………………………………………………………… Innanzi al sottoscritto ufficiale o agente di P.G .............……………...……………………… in servizio presso il comando in intestazione è presente il nominato in oggetto, al quale, viene fatto presente che nei suoi confronti vengono svolte indagini ……………………………………………………………………………………………….……..……. ……………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………….……...…. e pertanto lo stesso viene invitato a nominare un legale di fiducia e ad eleggere il suo domicilio per le notificazioni inerenti al medesimo argomento. Il nominato in oggetto preso atto di quanto precede:NOMINA LEGALE ( ) nomina quale legale di fiducia l’Avv………………………………………..………………… del Foro di …………………….…………. con studio in ………………………………………………………………………… ………………………………………………………………..tel……………………………………………………….. ( ) mi riservo di nominare un legale di fiducia. ( ) Poiché l’interessato, benché avvertito della relativa facoltà di cui all’art.386 comma 1 cp.p. non ha provveduto alla nomina del difensore di fiducia, gli veniva designato ai sensi dell’art.97 c.p.p. quale difensore d’ufficio, l’avv…………………………………… del Foro di Pistoia con studio in……………………………………………. ………………………………………………………………………….Tel……………………………………..…… e che in difetto di successiva nomina del difensore di fiducia, sarà assistito dal difensore d’ufficio suindicato, si da atto che il nominativo del difensore d’ufficio è stato comunicato in data odierna dall’ufficio centralizzato presso l’Ordine Distrettuale ai sensi dell’art. 29 co.2 norme att.C.P.P. In merito l’interessato è stato informato delle disposizioni vigenti in materia di patrocinio a carico dello Stato e dell’obbligo di dover retribuire il difensore d’ufficio, salvo che non versi nelle condizioni per accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato previste dall’art. 76 D.P.R. 115/2002. ELEZIONE DI DOMICILIO ( ) Eleggo domicilio presso il seguente indirizzo……………………….………………………………….……… ………………………………………………………………………………………………………………………… ( ) Eleggo domicilio presso lo studio del legale di FIDUCIA ubicato in ………………………..………………… ………………………………………………………………………………………………………………………… ( ) Eleggo domicilio presso lo studio del legale d‘ UFFICIO ubicato in………………………….……………… ………………………………………………………………………………………………………………………… si avverte che, nella sua qualità di persona sottoposta ad indagini, ha l’obbligo di comunicare ogni mutamento del domicilio dichiarato o eletto e che in mancanza di tale comunicazione o nel caso di rifiuto di dichiarare o eleggere domicilio, le notificazioni verranno eseguite mediante consegna al difensore art.161 comma 1, cp.p. Si avvisa che, a seguito dell’inoltro della denuncia/querela alla Procura della Repubblica di Pistoia, si procederà ad iscrivere procedimento penale rispetto al quale si ha diritto di partecipare e di essere presente, con la conseguenza che, laddove si rimanesse “assente”, l’esercizio di tale legittima facoltà consentirà comunque di procedere, essendo “rappresentati” dal difensore, di fiducia o di ufficio (art.420 bis) Si avvisa altresì che laddove ricorrano i presupposti di legge e il reato lo consenta, ha facoltà di essere ammesso alla prova, ai sensi dell’art.168 bis c.p. con conseguente estinzione del reato in caso di esito positivo della prova Copia del presente verbale è stata consegnata alla persona interessata; Letto e sottoscritto. Firma del verbalizzante Firma della persona indagata/imputata