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Punti caldi - Italo Bovolenta Editore
A APPROFONDIMENTO Punti caldi Q uasi tutta l’attività vulcanica e sismica è limitata ai margini delle placche. Il vulcanismo non associato ai margini di placca è una piccola percentuale di tutta l’attività vulcanica sulla Terra, probabilmente meno dell’1%. Carta con i punti caldi attivi negli ultimi 10 milioni di anni. I punti caldi si trovano anche lungo le dorsali oceaniche, ma molto spesso sono distribuiti senza uno specifico allineamento all’interno delle placche, lontano dai loro margini. FIGURA 1 Sono chiamati punti caldi (hot spot) i centri vulcanici isolati, caratterizzati da elevato flusso termico e intensa attività, posti all’interno di una placca. Quasi tutti i punti caldi sono zone di vasto sollevamento della crosta e le lave a loro associate sono diverse da quelle che si trovano sia nelle dorsali oceaniche sia nelle zone di subduzione. Le lave dei punti caldi sono basaltiche come quelle delle dorsali, ma contengono percentuali più alte di metalli alcalini. Placca Eurasiatica Placca Juan de Fuca Placca dell’Anatolia Placca dei Caraibi Placca delle Filippine Placca Indiana Placca Nordamericana Placca delle Cocos Placca Arabica Placca Africana Placca di Nazca Placca Australiana Placca del Pacifico Placca Antartica Placca Antartica 70 Ma Catena sottomarina dell'Imperatore 40 Ma Midway (25 Ma) Isole Hawaii Hawaii (attiva) Placca Sudamericana L’origine dei punti caldi va ricercata sotto le placche, nel mantello, dove si trovano i pennacchi. I pennacchi sono correnti cilindriche ascensionali di materiale incandescente del mantello, di cui i punti caldi si ritiene siano le manifestazioni superficiali. I pennacchi potrebbero originarsi in zone stagnanti, al centro di correnti convettive circolari, oppure potrebbero provenire dalle parti più profonde del mantello, al di sotto della fascia efficacemente rimescolata dalla convezione. Forse la risalita dei pennacchi ha origine addirittura dal confine col nucleo. Tuttavia la circolazione nel mantello è ancora poco conosciuta e per il momento ogni tentativo di spiegare l’origine dei punti caldi resta un’ipotesi. Secondo un recente censimento dei punti caldi di tutto il mondo, negli ultimi 10 milioni di anni ne sono stati attivi almeno 122, includendovi anche varie zone che si trovano sulle dorsali mediooceaniche o presso di esse (figura 1). Tra queste zone sono particolarmente importanti l’Islanda, le Azzorre e, nell’Atlantico meridionale, l’arcipelago Tristan da Cunha. Se i punti caldi rimangono sempre attivi e immobili nei lunghi tempi geologici, il passaggio di una placca litosferica sopra un punto caldo lascia come traccia una fila di vulcani (figura 5.51). Su una placca oceanica i vulcani possono essere in parte emersi e in parte sottomarini, perché vanno sprofondando sempre più man mano che si allontanano dal punto caldo (figura 2). Ciò accade perché, in corrispondenza del punto caldo, la litosfera è più calda, meno densa e, per compensazione isostatica, sollevata. In una placca oceanica, in corrispondenza del punto caldo si hanno grandi vulcani emersi attivi, che formano isole. Le isole vulcaniche si spostano insieme alla placca litosferica di cui fanno parte e quindi si allontanano progressivamente dal punto caldo, che rimane fisso. La litosfera si raffredda, aumenta di densità e sprofonda maggiormente nell’astenosfera. Le isole, via via sempre meno ele- Isole Tuamotu Pitcairn (attiva) Isole della Dorsale australe Monte sottomarino MacDonald (attivo) Fantini, Monesi, Piazzini - Elementi FIGURA 2 Le catene di isole e di monti sottomarini del Pacifico sono interpretate come tracce del movimento delle placche al di sopra di punti caldi fissi. Gli allineamenti più evidenti, oltre alle Isole Hawaii, sono le Isole della Dorsale Australe e le Isole Tuamotu. L’età dei tre allineamenti di isole aumenta verso nordovest e tutti presentano un cambio di direzione avvenuto intorno a 40 milioni di anni fa. di Scienze della Terra • Italo Bovolenta editore - 2013 1 A Vulcani sottomarini si formano in corrispondenza di un punto caldo, quindi si accrescono mentre sono spostati lateralmente, trascinati dalla placca in movimento. Il punto caldo, che rimane fermo, genera continuamente nuovi vulcani. APPROFONDIMENTO 0 FIGURA 3 Profondità (km) 5 Guyot 10 Moto d e ll a p la c c a 15 0 10 20 30 40 Tempo (milioni di anni) le el o d Arc A e utin Ale Kauai ra dell'Impe Catena Oahu Molokai Maui Hawaii tore Isole Hawaii vate, diventano vulcani spenti; infine, sono sommerse dalle acque e diventano guyot, cioè montagne sottomarine dalla cima piatta (figura 2). I guyot si trovano prevalentemente in zone dove la crosta ha un’età superiore ai 30 milioni di anni. Il punto caldo più vistoso e di più sicura interpretazione è quello delle Hawaii. Oggi è accertato che tutte le isole dell’arcipelago hawaiiano sono state formate da un’unica sorgente di lava sulla quale la placca del Pacifico è transitata durante gli ultimi 70 milioni di anni, muovendosi verso nordovest. Al termine occidentale delle Isole Hawaii, oltre l’Isola di Midway, inizia una catena di monti sottomarini e guyot, la Catena dell’Imperatore, che punta verso nord cambiando bruscamente direzione (figura 3). Si suppone che il cambiamento di direzione, avvenuto circa 40 milioni di anni fa, sia dipeso dal moto della placca che da quel momento modificò la propria direzione di spostamento da nord a nordovest. Il più antico vulcano della Catena dell’Imperatore, al largo della Penisola di Kamchatka, ha un’età di 70÷80 milioni di anni. Midway, l’isola all’estremità occidentale della catena hawaiiana, ha un’età di soli 20 milioni di anni, mentre il vulcano Kilauea, sull’Isola Hawaii all’estremità orientale della catena, è tuttora in attività. La ricostruzione del movimento delle placche in base alle tracce dei vulcani dei punti caldi è basata sull’assunzione che i punti caldi siano immobili o quasi. C’è chi sostiene che anche i pennacchi dovrebbero essere in movimento relativo. Recenti ricerche hanno confermato, però, che negli ultimi 10 milioni di anni alcuni dei più vistosi punti caldi sono rimasti stazionari. B Midway Kilauea C Fantini, Monesi, Piazzini - Elementi FIGURA 4 La Catena dell’Imperatore e la Catena delle Isole Hawaii. I due allineamenti di monti sottomarini, guyot e isole sono la traccia del passaggio della placca del Pacifico sopra un punto caldo situato all’estremità orientale delle Isole Hawaii, le cui radici affondano nel mantello. Un monte sottomarino (A) posto all’estremità settentrionale della Catena dell’Imperatore ha più di 70 Ma, l’Isola di Midway (B) ha un’età di 20 Ma ed il Kilauea (C) ha meno di 1 Ma ed è attualmente in piena attività. di Scienze della Terra • Italo Bovolenta editore - 2013 2