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conosceva lo Zen
approfondimenti Epicuro trauÚreoup conoscevalo Zen D NAVA D LuDovrcA picuro,v ss.4o frd I lv e ii ll secoloavanriCrisio. fu un F L fìlosofo ribele che sr esoressecontrocoÍente nella Greciaclassicadianiatadalleguerre, tormentatada pregiudizi superstiziosj e da odi poliiiciEplcurodisseche la societadovevabasarsisulsensodi amjcila, e che una costituzioneimpostadall'alto a citiadinl-sudditìnon oortavaalcunbenesserené felicità. Un utopista?Unde irarìte?Un anarchico?Un indMduoabbietio che cercavasolo llpiacere dej sensi? Questopoi,nei lunghisecolidell'etàdi mezzo,si disse. al Ouesioè quelloche disseroe scrisserogli uominiattaccati e si esistono,sono lontanie fenîi ne la loro imperturbabilta de tutto dellevicendeumane. disinteressano Leggiamocosa scrjveLucrezio,fedele interprele clelpensiero "Sei moi fossero concatenatitutti, e il nuovo semprc con ardine frssosorgesse dal vecchb, e non si desse dasli atoni, col deiare, pinclpia a nessun îtato che rompa la legge tm posta dal fato (...) donde, quí in tena venebbe mai il libera ar bitrio aívivent, per cui andiantolà dote ildesideio cipofta e deiamo cane pù ci talenta?" "(...) dal cuare si crea I'iniziodel moto, e dal voleredellanimo ansiosÌd' mbavagliare una essa dappima procede, pai si prcpaga allinterc corya e alle Questodisseroi PadrideliaChiesa, membm: e non ha nulla in camune con quanto facciamo Di Epicuro,purtroppo,restanopochi frammenti,tramandati mossida un ufta (...) perché I'interapersona albrc si muove Ma l'eoicureismo si diffuseraoidamenteansLn nalgrada(...)" indirettamente. (Dererumnalura,ll 250-275) che nel mondolatino,dove ebbe come Ìllustrirappresentanti ipoeti Orazioe Lucrezio,nel secoloche vide a Romall pas(l sec.a. C.- I d. C.). Si pLo iÍl|-ìag,rare i-npdRooi .r1èsirì le alerîè7ione 'r Ln saggiodallarepubblÌcaaÌl'impero mondo in cui qualunquedecisionevenlvapresasolo dopo Lucrezìo dedicò alla dift]sbne della llosofa di Eplcuroil suo potevaessere .. e a conseguenza ooema De rerum natLn4 la più alta espressionedi una teoria averconsultatogll indovini. flosofìca in versi,e insiemeopera di altrssÌmovaLorepoetico. letale per lo stato, se i cittadini scoplvano di aver dÌritto a piDuecose ( a teorìa"scìentifica"e la poesia,'il canto dell'anima") lotarell propnodestÌnol che "lega" possonosernbrarein contraddÌlone;nol Epicurosi scagliacontro la re igÌonesupersiiziosa che a noioccidentall che per secolisiamostatiimpegnatia separarecorpo e psiche, I'uomoe io costringe,impedendoglÍdi attingereal vero, di e conoscerea luce.Cioè usciredalletenebredelL'ignoranza ragore e sentrîerr, Ieoiè e pratica,peîsieroe ar ore poLitica, di di llluminarsi. antica non si occupava solo di etica o La filosona Uno dei terrori, delle minacce che gravano sullumanità, è la paura della morte, e dÌ quello che riallaccia ad un ahro schiacciandola, if€nomenifisìci, Epicuro si Perspiegar€ potrebbeaccaderenèll'aldi la. grande filosofo gr€co: D€mocrito,vissutocirca un s€colo priEpicuro,nela Letteraa Meneceo,un suo allievo,del quae ma di lui, era stato il primo a padare dell'esistenzadi atomi. "sisteman qualche frammento,così si esprjme "Abituatia pos(asilematjco) si abbiamo Epicuro endò ohre. Nel suo sono individuarealcuni punli principall Intomo a cui costruire credereche la mortenon è nullaper noi,perchéquandotuci sei,la morte non c'è, e quandoleicè, tu non cisei. Perché "La mateia è increata,la nateia è indistnTtible (sitrasfoma, dunqueavemepaura?"Lucrezlospiega: "(l sacerda passono architettaremille bugb, adatte a scannan sÌ distìugge),l'universoè fatt dicapísahlie divuota i ) volgerela tua esistenzae a turbare colteîare agni tuo bene. corpi solidisona semplci o composti, la moltitudinedegli ataEd è giusta: perché, se |'uomo vedesseche cè, sicura, una mi è infiniè, ènche il vuato è infintlo.gti atomi sona semp,e in fine delle míserie,patrcbbe in qualchemodofar ftonte allasu unífome, ma sono camoimenta ilmavimenta, degliatomiè perstizioni e alle minacce dei sacerdoti: ora, non ha nessun paci di deviare leggermente in qualsiasi momenta e in qualunquepunta dello spazb . modo, nessunpatere di apporsi, se teme, in morte, pene che (Dererumnatura,l, 1o3-111) Lnpadicolare,quest'ultimoplrntoservea Epicuroa illustrare e E così prosegue pariando della vlta e della morte: come il destino possacambiareper una sceta individuale, Non pensare che senzagli atami possa sussisterequalcasa: come sia salvoi1liberoarbÌtío dell'uomo,mentregli dei,cui pensa, piuttasto, che a malti corpi sono conuni molti semi, tanta parte delle loro energiededicanogli uomini,se pure 4 approfondimenti caslcome a molte parale mofte letterc (,.). Nullapuò nascere dal nu|a, quanda anesinsole cose necessitaun seme da cui ognunasi crei e passauscire allaìa aperta.-. "l corpituttí, poi Ia naturalidissolve nei loro aù)mi,non ne disttugge rtessura. Se fassecosl,invece,una cosa martalein tutto e pet tufta svanhebbesubito,morendo,ai nostriocchi,e non civonebbe abura forzaa disgresane Ie pani (...)" Abituati come sÌamo a trattaloni flosofche rìgorose che s€guono il criterio di non comraddizionee alla costruzionedi 'sistemi' in cui ordjnarea realtà,la cosa più diffcile per noi occidentali è accettare una flosofia asistematìcae che non tiene conto dellalogic€-fepicureismo è analogico,e per questo, per spiegarlo,non cè di rneglioche dcorere alle metafore dela poesia.Perquesto glia lievipiùgrandidel maestrosono il latjno Lucrezbe il palestineseF odemo di Gadara,autore,lra I'altro,di ''lutto quanta Vè di noftale naterd I ènW kfrnita tasca6o, i un ùattato Sula poesia,in cuispiega le infinÍtepossibÍftadel lin guaggioanalogicoe come siaadatto a la conoscenzadel vero, millerni,dawebbeavelo dist1lto. Ma se W ùJtroqueltempo è dLnatqè segra che gi atcrni sono irrnortali, sona fattidi qual- perché al vero si attingeln modo intuitivo,abbandonandogli cosadhùrìartale.Perciò,nesswtacosapuò conveìîi.sinelrtulla'. schemilogici.Delle opere di Filodemoci sono giuntisolo (Dererumnatural,215-235) frammeniìsemicarbonizzati:i roioli di papiro rjtovati nellavilla Ma qui si parladell'energia! degliarisiocratici PisoniadErcoano,la cfta sepolia,insieme Andiamo oltre: il discorso sul vuoto e la materia merita con Pompeie Stabia,dall'eruzione del Vesuviodei 79 a.c.. Darticolare attenzione. Ne tratta così Lucrczio: Quellazona oartenooeaavevaaccolto tutti i fermenticul"Paichéè dissimileh coesione degliatomi, e turali DrovenÌeniida I'Oriente.i misteriorficl ed alte la materiaè immortale,le case restano in. pratiche ilustrate dai graffti e dagli aftreschisutatte nela struttura finché una forza nan perstitÌdÌPompei. Quantoa Fìlodemo diGadara, le ufti in modo abbastanza viobnto. un Aamitemedionèntaleper la flosofia di un greco non può stupirerla viadeÌleSpeziecol Quindi,non tomano alnulla,ma, disgregandosi, tutte ritomano ad atomi della legava'occideniealÌ'estremooriente,e atrapadre, naena ll cielo, rovescia nel verso i Mediteraneo erano possibilialtrìcogremba dela tena, madrc, la pbggia. legamentÌconil mediooriente;un esempÌodi Essascompare, ma s'alzanolussuregciò tu fomito in segulto dalla cultura araba, gianti le messi, e gli albei mettona le che con itesii dÌAvicennae Avenoèvarcò lo foglie e si grcvano di frutti. Di qui si nustetto diGiblltera qualchesecolopiùtardi.A ttona gll essei umani e gli animalitutti: Roma,nel primo secolo avantiCristoc'era di di qui le città si riempiona delL2òsate tutto: Ì culti orierìtalierano di moda e l'epidei bimbi e le sehe frondose del canto cureismo era molto amato dasli intelleituali degli uccelli (...) Ma nan è flJtta ugnl cone O'azio. e con l-i era pe.etralo nela cer mente compatta ]amateia: c'è, in rvtuchia di Mecenate,il famoso minÌstrodell'imperara, ilwoto (...) uno spazio impalpabile. tore Augusto. Se nan ci fosse, le cose nan potrebEra una filosofiache scardinavaqualunque potere,politicoe feligioso. bera muoversi, farebbero ostacala al wrato. E mai e teÍe, se mancasse il Preslocominciarcio € c€lLînie,priîa sussunate "Gli epicureisono maialiche pensanosolo al wrato, mancherebbero del lara inces godere e trascuranoi doveri dei cittadini',poi, sante molo e nan awebbero vita". (Dererumnatural,325-340) qua.do a c'isianesimopiîitivo anchessorivo luzionario, anch'essovenuto dall'oriente- si sostituì Nelacosmologataoista,ilvuoio è la naturaulun sistemadi pensieroche si chiamò'cattolico"e cioè 'ecumenico,che vuol dire 'mondiale"(ossiadel mondo tima degli opposli complementari, uno stato dÌ 'cMle', "abitatol la voce di Lucreziofu volutamente latenza,di libertàassouta,che pennetteia dÌnamicadei con dirnentitran Yn e Yang. cata e I'unico manoscrìttosuoerstite dell'ooera fu occultaio llCieloPadre,lafena Madreil pienoe ilvuoto,lo Yn e o Yang, in un monasterofrancesefno a quando non lo ntrovò,a'inÌziodel Quaiirocento.un umanistaforentino. questedue modalita, tutto si esprlmeattraverso e nonc'è una teza naturao odginedelÌecose,dellavita. Allorasi oreparavanonuoveibellionicontro Iautofta ecclesiastiSeguendo Democrito,il fllosoio che fondò 'atomismo, ca e patìsticache avevamonopolizaio il pensèro per oftreun Epicuro (e con lui Lucrezio)ritengono che Iatomo sia millennio:il Rinascinento.la Riforna,e |e eresie' fioriteal'inpieno, e che non abbia in sé il vlroio. Del resto questa è segnadeldidtto diespdmereliberamerìteil pensiero che illumi' stata una credenzache sl è protrattaper secoli,fino all'in- naronocon le luci dei roghin,tto il pedododellaContodfcÍna. venzione del microscopio atomico. Però, gli aggregati Tranneche per le personeche,curiosee determinate, inten atomici spiegaLucrezio hanno glà in sé il vuoio. Ecco dono conoscerequelloche Epicuroavevaveramentedetto e perchéla materiasÌ disgregaper ricomporsidiversamenie. attingereaitesti,è rimastaaleggiante ancorala calunnia:"ma "sei E microcosmoe macrocosmosono organizzatiin modo sei un epicureol"che vuol dire un irresponsabile egoista del tutto uguale. deditoai piaceddellacame",e dÌ Lucrezio, ancoraoggi,alcuOualetra il rnassimo e il minimosarebbealìorail divario? ni testitramandanola bugiache fossepazzo,mentredel suo Nessunore infattiper quantola massadell'unÌverso siatotal- -naeskosidi.e.he "nor qre9seDroor'obene menteinfìnita,si comporannoLrgualmente, ciò non di meno, Nei periodÌdi grandj carnbjamentiritornaquesla vogliadi I plù piccoli co|pi di partÌ inînite. spiegarela realtaosservandola nellasua bellezza,nellasua (De rerum natura,l, 6t a-62O). liberià,e cercandodj capjrequal è la sua vera \ia", senza E approfondimenti Capirecome la schematismi e preconcetllche la imbriglino. maietichettafla. vitasi esprimevuoldiresolo seguirla, Uideache tutto siacompostode un unicotipo di 'materiaenergiavitale"p€rmeail pensierodi Epicuro.così Lucrezio: "Esistonodt cefto, anche se invisibíli,i venti: essi flagellanoil màe, la lara, ]e nùbi .re squàrciènod,Jn rurbtnemprcwiso e spazzanovia.Ma fluiscona nello stessomodo della mabile acqua, che se dicolpo siganfìa e s accresce a dìsmisuraper la tlappa pi.iggia un torente che precipita in piena dallemon tagne, tavolge tronchi d'albei, interi baschi, e nan reggona alla piena i solidiponti, e ilfiume in piena trcsparta pesanti macigni(...). Cod sisfeîano le possentiraffiche divento che tufto tnvolgono, ghermisconane e spire del vortice (...). Sono, ipeto, i venti,carpi invisibili,perché, came usano farc, si rivelano gli emul dei grandi fiumi che constano d'una (DererumnatLrra, l, 277-295) Vienein mente un assiomadella MedicinaTradizionaleCinese: "Chesiaghlaccioo umidovapore,,. è sempre a stessaenergia (acqua)". Dlventaevidenteche Lucrezio,interpretefedeLede verlcodi Epicuro,intendache poco importache la materiaperchésÌ comprendache sitraf6 sempre energiasiavisibiLe dellastessacosa. La materiaè energia,I'energiaè materia. materia,questaforzache sÌ manifestain Questamateria-non varieformedivita,e nelvenlo,negliodorì,nel'anima,che altro è se non il Qi, il prana?E pienoe vuoto,luce e tenebre, caloree freddo che convivonoe si trarnutanoI'unonelL'altro ln natura,cosa sono se non le due forme opposlee complementarì lo Yn e o Yang? dell'energia, E questaè la vera rivouzionedel pensÌeroepicureoper il mondo occidentale;a lono si è creduto che la basedel pensìerodi "scoperta da Eoicurofosse ll matedalismo,la lsica atomicagia pala dela mate Democrito:la vera novitaè che I'epicureismo (taoista?) dl quellache ía-nonmatera,de l enersia.L intuizione dopo duemilaannisaràla conqustadellalslca quantistica. Ma è dove si tratta di corpo e anima che il discorso si fa piri incandescenteper le sue implicazionia livellopolitico religioso. L'imoortanza data da Eoicuro alla fisica nel suo sistema asistematico di pensiero è fedelmente proposta da Lucrezio fin dal titolo del suo poema: sulra natun delle cose è la natura, infatti, che bisogna seguire.Occorr€ adeguarsi alle sue leggì e non contrastale, Comprendendo la fsica atomica,comprencleremoanche la psicologia,e quelìo che riSuarda ciò che altri filosoti chiamarono Altri,non Epicuro. metafisìca. L'animaper Epicuroha una fsicita, è attaccataal corpo: sembrache si tratti dell'anima"Po", che muore quando il corpo muore completament€; c'è però dell'altro, qualcosa di più sottile:I'animo,le emozionì,i pensieri: "Per canvincefti che anche denvo Ie membra v'è I'animae che nan è I'armoniaquelh che suo^zdare bro il senso, os' seNa come talvoltala vita ci indugi dentro le membra anche se ci è stata sottrafta una Sran patte del co?a e, per con trario, come essa imprawisamente abbandoni Ie vene e si stacchidalle ossa quando si perda con pachi atami un pa di calore e dala bocca si mandi fuari un po' d'aia. Ne puoÌ de' dune che Sli atomi non hanna tutti un ugualenumero di par' ticelb. né la stessasalute ma che quelli dell'aia 'il rcspiro e del calore prowedano meglia, fra tutti, a che duri entrc Ie meffrbrala vî.a.EsistedLnqLEnd cdLo stessaun cabre e In safîrcvitale,ed essaabtnndat"agii anjchestÀrtnoper rnorne( ..) Perciò, resltuisci ai musici il concetta di atmonia, che non c entrà nulld,e dsca è: dtco che lònimo e I aníma sona con' nessiin un mado indEsolubllee formanoun tufta organicofra loro, e che il Dslsiero. cui cliana nonte d'animo e mente,ne è came il capo e conanda ìl m(mdo intero. Si tiene fissa nel mezzo del petto, e qui svolazzanoil timore, h paura, la gioia (...); l'a:tn, l'anima,è diffusa per tutto il cotpo, e sì muave al cenno che dà h mente cuore(...). e a \,<ttesi vedotlo, per il teÍare, caderc gli uomki: è facile caDireda oui, che |anha è così conressè con laninto che quand,.questiIainvesfecon grande forzaa sua voltaessaLrta ilcaDo e b scuote.Ciòdinastra che harmola stessanaùnadel (...) e non cè nessurta cùpa( ..). L'anlmotE tBtLnasattilissin]a. cosa cosl raDtdacooe il oer,sierc r]elmanenta che accade". (Dererumnatura,lll,'235-245). animoe anìma LadÌstinzione chefa Epicuro(quiLucrezio)tra non è del tutto nuova:per i latini'animus"era il coraggo,'ani due elelma' I'armoniao la foza vitale-Ma nell'epicureismo sono fatti della stessa rnentisono mescolatie indissolubili, mateia-energia, e Ia parte più fisica, quella legata ai sensi (l'anima'Po" secondolo Zen)muorecon il co|po. È anche interessanteconstatare come non solo la sede del coraggio ("animus'dei latin) ma quelladella menie tuita, è, per Epicuro,nel cuore,dove la îlosofa Zen pone la sede delloShen. Chi è il saggio per Épicuro? SagSioè chi non si lascia scomporredalle passionima restaimmobilead osservare, e conservandoIa sua centratura conosce uno stato di beatitudineilluminata.La situazionedel saggioè descrltla miÉbifment€ all'Ìniziodel secondo iibro del De rerum ''Dolce è mírar dalla riva, quando sconvolgono i ventl :'ampiadistesa del nare, l'altruigravosa travagllo,non perché rechi phcerc che una si tlovi a saffrire,ma perché scorgere i mali dicuisiamo libei è dolce: e dolce è assistere,senzache si paftecipt al hs.nio agli aspó scontri di gúeÍa in cèmpo apefto: ma nulla è dolce ptu dello sarcene nei ben munitl castelliche edifrcò la serena spealazione dei sai dande è concessaguardaregli allri dal alto, e veclertqua, là vagare,e sbandaticercarela viadella vita,e manowarecon l'lngegna,e far valerei natali,e fatrcandosforzarsia gara gLtrno e notte per giLngere alla icchezza e acquistarsiil patere. O h tristi nenti, ksensibilicuai degli uornini! ln quale oscuntà, fra quali ischi scoffe quel poco di vita, aualunaue sia,che è dato! "Ecame non vederc che k Naturaben altra reclana per sé a gran voce, se nan che siarímossol'affannq se non che resl bntana la sofferenzadel cotpo (...). Peftanto,paiche I'accumulodl icchezze non giaua a nulla a|' la nostra salute, né Ia potenza, né b nabltà del sangue, bisagna credere che queste cose non gbvina ne,ppurealSe le angosce e le ansie non temono il tagore delle armi e anzi,siaggirana arditamentefra i re, îa Ì potenti, e non íspet tano iltuEida oro (...) came potaidubitare che la rcgione saltantopossa metterle in fuga? (...) È perciò necessanoche non i raggidd sole, che non le approfondimenti lLrck1efrecce del goma spazzinaviaquesto tenare del anino con le sue tenebre,ma la conoscenzadella naturadelle cose. lDe rerumnatura,ll 1-20). Questa belissimametafora è stata usata dalla letteraturapsi canalitìcae ne è dlveniataun iòpos: il nauftagiocon spetiatore". EccoilTao Te Ching,a propositodello stessoargomento: "Lebelle atmi son strumenti del malvagb. Che le creaturc han semry detestati. Per qLesto non imane chi pratica il Tao. Il saggia,che è paciftcó, tiene in pregla la sinistra, chiadoprc I'armitiene in pregia Ia destÉ. (...) ilsaggio, avendo per supreme pace e quiete vince ma non se ne compiace,chi se ne campiacegioisce nell'uccidere Or chi giaisce nenuccideregli uominí Nan puÒattuare i suoí intenti nel mondo. (.. La dove sbnnano le miliziendscano sterpt e @tL al seguito dei grandi eserciti vengonocefto annate di miseria. Ma casè che rende possibilii] distacco e Ia centrabrra del saqgia? Lui non rÌmpíangeI passato e nan teme ilfuturo. Chi è saggia ignan passato e futuro e ive in un eterno pre ESlicanosceilsanrna bene, e la sua víé scaîe corne :bcqua: ll sommo bene è carne I'acqua: I'acquaben Sbua allecrea rrc e non contende,restanel paslt che gli uamini disdesnano. Per questo è quasi similealTao. (....) Prapio perchè non cantende ( LaoTsu) non vien trovatain calpa". L'epicufeismo è una flosofìada élite,per gente che poieva permettersiil lusso di sperimentareI'imperturbabilltà del saggio:chi ha problemidi soprawivenzanon ha ternpo per meditare.Ouestomodo di porsimeditativonei confrontidella vitagli epicureilaUnilo chiamavano otiumcum tranqullitate "nonasire'.Non è cosaper tuiu:chi per lo Zen è i Wu We Ìl , , ha famenon rìescea conceplreI'atarassìa de saggio:larned itazone è certo,come disse€centementeOsho,l"'estremo lJs1o'.La neditazioneè srareîel preseîre e \iverè c,érzè A propositodeltempo, Epicuroaffermache sia una nostra ll tempa non sussiste come entità: sona le cose stesse che creano il senso di ciò che è scorso negli anni, di ciò che dura al presente, di ciò che pai seguià: né c'è chi passaaweftire íltempo avulsa dalmoto delle cose, e dalloro stare innabili. (Dererumnatural,460 465). È insensato vivereaitaccatial passatoo proiettatinelfuturor/ saggia vivenel presente. ll presente e salo il prcsente è eter no. Chi vive nel presente canosce I'eteùta e 'Chi conosce letemità è illuminato" -ILJttÌ i fenomení- visibille nonvisibill sono manifestazioni del a stessaenergiacosmica.Forsell "collante" che tutto collega è I'amore.L'Ìnnoa Venere.dea del'amore.nelDroemiodelDe rerum natura,espane il concetto racchiusoin questa metafora.Venerenon è più la Venuslatina,unadivinitàpagana:è Ia forzavitale.Veneree Martesono lo Yn e o YanS,Ìl princÌpio recettivofemmlnilee i principioattivo,espansìvo, combattivo maschile.ll loro abbracciofa nasceretutte le creaturede mondofenomenico,I'energiache sprigionadala loro unione alimentaogni cosa.Tutto cò rlcorda a cosmologiataoista, dove ll CieloAnteriorecorrìspondeala matriceperpeiua,il CieloPosteriore a foma e funzionetranseunti:"DelTaoè detto pertanto:il suo inizioè nell'unotI'unonon può generare, perciòs divisetrasiormandosl in Yin e Yang.Dall'unione ar' monicadelo Yn e delLoYanghanno avuto orgine tutte le cose.Perquestoè detto:I'unoda oigÌne al due,il due al tre e iltre a tutte le cose"(Huainanzi) Ma c'è di piùrè ilpdncipio femminile,responsabiedella moltepllcjtadelle creattrredel mondo fenomenico:'perché t(] sola Venere) govem la natLJra dellecose' ricordaLaoTsu:"quando ha nome,è a madredelle diecimiacreature dove lo Yangè a matriceche "inîoÍna" e o \4n è a molteplicitàdele forme, lo Yangha a che fare col Cielo Anteriore,lo \4n col C e o Postenoree con tutto ciò che è nato e fenomenco ed è qLJestaenergiafemminilee creativache LucrezÌoÌnvocacome musa ispiratrìce,è con questa energia perchéi suoÌversisianoadattìa che vuoleentraren risonanza compitodiesprimerela dottnnadel l,laestroe sano adattiad espdmerela naturadel mondofenomenico: 'Alma Venere,delizia degli uomini e degl dei, tu che vivifrchi satto Sli asfi scoffenti del ciela il mare che porta Ie navi, le terre che producano le messi, attraverso te viene alla luce ogni famigliadi essei iventi, tu giungi e ti fuggono i venti, ti fuggono le nuvale,e la tefta fertileproduce per te í saavifìari, a te soÍide la distesa del mare e bila di un largo chiarore il ciela tranqui o: non appena la pimavera si apre, e |alito fe condatare di zefiro sirawiva, prima gli uccelidell'ana, toccati al cuare dal tua potere, annunzianail tuo ritoma, quindi l,? grcggi saltanoper i lieti pascolie guadana i rapidi fiumi(...). Tu fai che agni specie prapaghi bramosamentela vik: poiché tu solagavemiílcosrno, e senzadite nan cè casa che venga (...) govema Iasprè fatichedi guena Martepossentenell'armi: e, vinta dall'insanabilepiaga d'amare, eglispesso I si abbandona nel gremba, e in su, cosl,iguardando, riversoilcollo tor nito, ]n te d'amare,anelante,nutre gliacchiavtdie pende dalle tue labbra la suaanina". (DererumnaturaI, proemio) Dall'unonearmoncadel prjncipodel'amorecon quellodel' I'aTionebattagÌera,può per il mondonascerela pace,ed è quanto si augura,e auguraa1suoicontemporaneÌRomanLucrelo. L mpertLrrbabilita del saggo, detta dai greci alarassìa(chi sem' pre nonha brame,conternpla Iarcano,LaoTsu),Iilusorie€del tempo come passatoe futuro,l'llluminazone che dedvadalla conoscenzadela vera naturadelle cose così come sono, senza limorie pregiudiz(Parlarmoltoe scMar razÌonalmente val nîeno che mantenersvuoto, LaoTsu),la matedanon materìadi cui è compostotutto e che non periscema sitrasfoma,I'ani na fisica(Po) e l'anÌno (mentecuore, Shen),i due pnncipÌ quale maschilee femmlnlle, Yange Yìn,dal Yn scaiwiscela moltepicitadel mondofenomenico. .. Seguireil bene e i veroè seguirela natura... EpicuroconoscevailTao Te Ching! LldovÌcaDi Nava e-maiI: Iudovicadinava@|íbero it