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Dagli USA, interessanti novità sul melasso - Ex

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Dagli USA, interessanti novità sul melasso - Ex
Dagli USA, interessanti
novità sul melasso
Quando la squadra di valutazione
della Università è andata a fargli visita, Jerry Spielman ha fatto tutto quello che poteva per offrire loro ospitalità e dare agli studenti l’opportunità di
affinare la loro abilità di giudizio mettendo a disposizione alcune delle sue
vacche jersey. E siccome tutte le
buone azioni vengono ricompensate,
Spielman ha finito per ricevere alcuni consigli molto preziosi.
Il professore che aveva accompagnato gli studenti della Kansas State
University, John Shirley, ha infatti
suggerito a Spielman di provare ad
incorporare del melasso nelle razioni
delle vacche asciutte e fresche.
Spielman è stato tutto orecchi, poiché aveva avuto alcuni problemi con
le vacche fresche; la produzione al
picco non era così buona come avrebbe potuto essere e le sue vacche fresche stavano avendo diversi problemi
metabolici.
Fin dall’inizio di luglio, quando ha
cominciato ad aggiungere melasso,
Spielman ha visto un notevole miglioramento delle vacche dopo il parto.
Esse mangiano di più e, man mano
che avanzano nella lattazione, è
migliorata anche le loro produzione al
picco. Anche se ancora non ha dei
dati esatti per il suo allevamento di
300 vacche (che si trova a Seneca nel
Kansas), Spielman è convinto che la
differenza è reale.
Sulla
base
dell’esperienza
di
Spielman e di altri produttori, insieme con le nuove scoperte delle ricerche effettuate presso la Kansas State
University, forse anche voi potreste
prendere in considerazione la possibilità di aggiungere melasso alle razioni
delle vacche in asciutta e fresche.
Domande senza risposta
Sfortunatamente, il costo del melasso
è alto e potrebbe anche aumentare a
causa dei danni provocati alle coltivazioni di canna da zucchero dall’uragano Katrina a fine agosto. Molti di voi
si chiederanno probabilmente se davvero l’aggiunta di melasso potrebbe
essere economicamente valida.
Shirley, un professore di zootecnia da
latte della Kansas State University,
ritiene che, anche se il melasso è
caro, lui personalmente sarebbe felice di sostenere il costo iniziale del
melasso in cambio del latte in più che
si può ottenere somministrandolo alle
vacche in asciutta e a quelle ad inizio
lattazione.
In pratica, egli dice, ci sarebbe bisogno di 450 grammi di melasso per
vacca al giorno. Considerando un
costo del melasso di $156 alla tonnellata (costo negli USA, ndt), equivarrebbe a 7,8 centesimi per vacca/giorno. Considerando un periodo di
asciutta di 60 giorni, il costo per vacca
dovrebbe essere circa attorno ai 4 - 5
dollari.
“Se spendo 4 dollari durante il periodo di asciutta, li recupero subito nei
primi tre giorni di lattazione (sotto
forma di aumento di produzione di
latte),” afferma Shirley.
Secondo una nuova ricerca effettuata
dalla Kansas State University, le vacche mature (pluripare) alimentate con
melasso durante il periodo di asciutta
e subito dopo il parto durante i primi
75 giorni di lattazione hanno prodotto
di media 4,3 kg in più di latte al giorno rispetto al gruppo controllo che
non riceveva melasso.
Comunque, ci sono ancora delle
>>>
ExDairyPress Novembre/Dicembre 2005
Sulla base dei risultati delle ultime ricerche effettuate presso la
Kansas State University e sull’esperienza di alcuni allevatori
statunitensi che hanno già messo in pratica tali raccomandazioni, forse bisognerebbe prendere in considerazione la possibilità di aggiungere melasso alle razioni delle vacche in asciutta
e di quelle fresche.
15
< Dagli USA interessanti novità sul melasso
domande senza risposta. Le vacche
mangiano di più perché il melasso è
molto appetibile? Il melasso porta ad
Le primipare mangiano di più con il melasso…
Ingestione sostanza secca (kg/giorno)
Da 0 a 30 giorni
dal parto
Da 1 a 75 giorni
dopo il parto
Manze alimentate
con melasso
12,88
18,28
Manze senza
melasso
11,57
16,87
differenza
1,32
1,41
… e anche le vacche mature
Da 0 a 30 giorni
dal parto
Da 1 a 75 giorni
dopo il parto
Manze alimentate
con melasso
18,46
25,63
Manze senza
melasso
16,65
24,27
differenza
1,81
1,36
Le primipare fanno più latte…
ExDairyPress Novembre/Dicembre 2005
Primi 75 giorni di lattazione (kg/giorno)
16
Manze alimentate con melasso
35,83
Manze senza melasso
34,61
differenza
1,22
… e anche le vacche mature
Manze alimentate con melasso
49,35
Manze senza melasso
45
differenza
4,31
un miglioramento dell’efficienza del
rumine? Se c’è una migliore efficienza, questa è dovuta a un aumento dell’assorbimento dei nutrienti da parte
delle papille della parete ruminale?
Shirley e uno degli studenti che si
sono laureati con lui, William Miller,
ammette che ci sono alcune cose che
ancora non sappiamo. Ulteriori esperimenti sono in progetto presso
l’Università del Kansas per capire
esattamente cosa sta succedendo. Tra
le altre cose, i ricercatori terranno
sotto controllo i fluidi del rumine
delle vacche divise in diversi gruppi
di trattamento per vedere se in effetti
nelle vacche alimentate con melasso
c’è un maggiore assorbimento degli
acidi grassi volatili da parte delle
papille del rumine.
Può stimolare le papille
del rumine
Miller è partito dalla “ipotesi di lavoro” che il melasso possa di fatto stimolare le papille del rumine.
Durante il periodo di asciutta, quando
i concentrati vengono tolti, le papille
si riducono come dimensione, e così
facendo riducono di molto la superficie disponibile per l’assorbimento dei
nutrienti. Altre ricerche che sono
state svolte nel corso degli anni
hanno confermato questo fatto. Per
esempio, sul numero del settembre
1975 del Journal of Dairy Science, i
ricercatori della Iowa State University
hanno documentato notevoli differenze nelle dimensioni delle papille del
rumine di castrati da ingrasso alimentati con fieno o con granella.
La tentazione potrebbe essere quella
di dare più concentrati durante il
periodo di asciutta per mantenere le
papille del rumine attive durante il
periodo di transizione. Ma questo
potrebbe essere un problema, poiché
la somministrazione di mais può far sì
che le vacche appena asciugate
aumentino di peso più di quello che
dovrebbero.
Un piccolo quantitativo di melasso,
d’altro canto, può ottenere lo stesso
scopo del mais senza aggiungere
un eccesso di peso. Quando viene
fermentato nel rumine stesso produce un acido grasso volatile
conosciuto come butirrato. Il butirrato, in combinazione con un altro
acido grasso conosciuto come
propionato, stimola le papille, e fa
in modo che la superficie disponibile si espanda.
Fornire un aumento strategico di
butirrato su base giornaliera può
rendere più facile la transizione di
una vacca dal parto all’inizio di lattazione.
Risultati entusiasmanti
Nel luglio scorso, Miller ha riferito
i suoi dati iniziali nel corso della
riunione
all’annuale
della
American
Dairy
Science
Association tenutasi a Cincinnati,
Ohio. E i risultati sono entusiasmanti (vedi tabella).
E inoltre, queste stesse osservazioni vengono fatte sul campo.
Alcuni allevamenti, come quello
di Jerry Spielman nel Kansas nord
orientale, hanno già visto un
aumento della ingestione di
sostanza secca tra le vacche
asciutte, ed anche un aumento
della produzione di latte durante il
primi 400 giorni di lattazione,
afferma Shirley
Spielman, comunque, sa che la
differenza è reale.
●
Titolo originale: “A
tune-up with molasses”
Autore: Thomas Quaife
Per concessione di:
Dairy Herd
Management, ottobre
2005
Copyright: Vance
Publishing Corporation,
Shawnee Mission,
Kansas, USA
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