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L`OPERATORE AMICO
L’OPERATORE AMICO: IL SUPPORTO TRA COETANEI Di Elena Codecasa e Checchi Claudia Il modello dell'Operatore Amico é un modo di combattere il bullismo che rientra nelle tecniche di peer support basate sull'evidenza che i ragazzi in genere, dunque anche quelli vittime di prepotenze, preferiscono confidarsi e ricercare aiuto in un coetaneo piuttosto che negli adulti, siano essi genitori o insegnanti. Questo modello é stato applicato con successo dagli anni '90 in poi in alcune scuole italiane e prevede che in classe a turno i ragazzi stessi, nelle vesti appunto di operatori, offrano sostegno e amicizia ai compagni in difficoltà e si diano da fare per contrastare le prepotenze e più in generale il clima in cui esse si sviluppano. In questo laboratorio verrà approfondito il modello, che è abbastanza complesso e si snoda in step ognuno dei quali presuppone il precedente. Sarà anche possibile fare esperienza di alcuni di questi passi, con simulate e attività pratiche. Verrà infine lasciato spazio per domande e chiarimenti in un dibattito a conclusione dell'esperienza. A condurre il laboratorio saranno le dott.se Codecasa Elena e Checchi Claudia, entrambe psicologhe, che da anni collaborano con la professoressa Ersilia Menesini nell'ambito di ricerche che si occupano di prevenire e combattere il bullismo nella scuole italiane 1 L'Operatore Amico Carpi , 5-6 ottobre 2007 1 L'Operatore Amico Rientra nel modello del peer support: potenziamento, attraverso specifici training, delle naturali capacità dei bambini e dei ragazzi di essere un sostegno per i 2 SCUOLA e FAMIGLIA 3 L'Operatore Amico CHE COSA FA? Sostiene i compagni da poco arrivati a scuola Separare le responsabilità Organizza giochi e attività nei e chiedersi cosa si può momenti di pausa dall'attività fare per i propri allievi e didattica per i propri figli. Percorso Presta particolare attenzione ai compagni isolati o rifiutati dalla classe Raccoglie le confidenze delle vittime delle prepotenze e dei compagni in difficoltà Aiuta i compagni nelle attività didattiche Favorisce, insieme alla vittima, l'individuazione di un intervento contro le prepotenze E' possibile un'alleanza educativa? L'Operatore Amico IL RUOLO DELL'ADULTO L'insegnante sensibilizza la classe al problema Predispone insieme alla classe il settino operativo Supervisiona l'attività degli operatori L'Operatore Amico Come si realizza il progetto? 1 – fase preliminare OBIETTIVI Sviluppare atteggiamenti positivi verso comportamenti amichevoli fra i compagni Pubblicizzare il progetto /fase di lancio. STRUMENTI Letture Proiezione di film Giochi di gruppo Logo Incontri con i genitori Discussioni di gruppo 4 L'Operatore Amico Come si realizza il progetto? 2 – selezione operatori I ragazzi della classe eleggono, in modo anonimo, coloro che hanno le seguenti caratteristiche: − Disponibilità − Altruismo − Fiducia − Ascolto L'Operatore Amico Come si realizza il progetto? 3 – training per operatori amici I ragazzi votati partecipano ad un training condotto da uno psicologo che collabora con la scuola e dagli insegnanti che partecipano al progetto. Il training ha la finalità di potenziare le abilità comunicative, sociali ed emotive. Si svolge in un ambiente esterno alla scuola Dura almeno 8 ore L'Operatore Amico Come si realizza il progetto? 4 – intervento nelle classi L'insegnante presenta alla classe i limiti e i confini entro i quali si colloca l'intervento degli operatori Gli operatori rimangono in carica per un periodo di circa 3 mesi, cui seguono nuove elezioni (struttura a piramide) L'insegnante supervisiona gli interventi degli operatori 5 IL training PER GLI OPERATORI Abilità di ascolto Abilità di comunicazione Abilità emotive Problem-solving training ABILITA' di ASCOLTO Si favorisce l'apprendimento dell'ascolto ATTIVO attraverso il metodo delle “carte di ruolo”. F.O.I.A.R. training ABILITA' di COMUNICAZIONE Sempre col metodo della simulazione si insegnano le differenze fra: 1) DOMANDE APERTE e DOMANDE CHIUSE (es: “...qual'è il problema?” v/s “...il problema è che ti rubano la merenda?”) 2) MESSAGGI “io” e MESSAGGI “tu” (es: “....non ti sai spiegare!” v/s “...non sono sicuro di aver capito...”) training ABILITA' EMOTIVE Si propongono attività volte a: 1) MIGLIORARE LA CAPACITA' DI RICONOSCIMENTO DELLE EMOZIONI PROPRIE E ALTRUI 2) STESSA SITUAZIONE EMOZIONI DIVERSE e STESSE EMOZIONI in DIVERSE SITUAZIONI 3) CONCETTO DI EMPATIA E RICADUTA COGNITIVA ED EMOTIVA SUI PROTAGONISTI training PROBLEM-SOLVING Tutte le abilità precedenti sono propedeutiche e necessarie all'applicazione del problem-solving, tecnica attraverso cui l'operatore INSIEME alla vittima prova ad elaborare una risposta al suo problema 1) IDENTIFICAZIONE e ANALISI del PROBLEMA 2) ESPLORAZIONE di POSSIBILI SOLUZIONI 3) COSTRUZIONE di un PIANO 4) ATTUAZIONE del PIANO 5) VALUTAZIONE dei RISULTATI Gli SCOPI della SUPERVISIONE ASSICURARE IL BENESSERE DI CHI UTILIZZA IL SERVIZIO DELL'OPERATORE-AMICO POTENZIARE LE ABILITA' DEGLI OPERATORI FORNIRE SUPPORTO EMOTIVO AGLI OPERATORI ACQUISIRE LE INFORMAZIONI PER MONITORARE L'EFFICACIA DEL PROGRAMMA GENERARE NUOVE IDEE PER ALTRE SESSIONI DI TRAINING SVILUPPARE COESIONE FRA I RAGAZZI CHE STANNO VIVENDO L'ESPERIENZA 7 LE FONTI 2003, ed. Erickson, “BULLISMO: LE AZIONI EFFICACI DELLA SCUOLA”, Ersilia Menesini 2000, ed. Giunti, “BULLISMO, CHE FARE?”, Ersilia Menesini, 2000, ed. Giunti, “L'INSEGNANTE DI QUALITA'”, Paolo Meazzini , 1994, ed. Erickson, “BULLI E PREPOTENTI NELLA SCUOLA”, Sonia Sharp e Peter K. Smith 1993, ed. Giunti, “BULLISMO A SCUOLA”, Dan Olweus