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Tra il dire e il Fare: le parole dell`integrazione

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Tra il dire e il Fare: le parole dell`integrazione
Il progetto “Tra il dire e il Fare: le parole dell’integrazione”, dedicato alla
formazione civica e linguistica dei cittadini stranieri non comunitari
adulti, è stato realizzato dalla Regione Umbria nell’anno 2013, in
partenariato con le otto scuole specializzate nella educazione degli adulti
(CTP), l’Università per Stranieri di Perugia, il Cidis Onlus, l’USR Umbria e le
Prefetture.
Finalità generale quella di rafforzare il Piano regionale per la formazione
civico-linguistica dei cittadini dei Paesi terzi in funzione - ma non solo - del rispetto degli obblighi e degli adempimenti in
capo ai cittadini stranieri derivanti dall’Accordo di Integrazione. Tra le attività previste sono da evidenziare i “corsi di
prossimità” e quelli di livello 0 che la Regione Umbria ha potuto sperimentare con successo già da alcuni anni e che si
caratterizzano per la loro innovatività ed efficacia. La progettazione di tali corsi nasce dalla volontà della Regione Umbria
di garantire pari opportunità di accesso anche a quei cittadini stranieri che, isolati territorialmente o svantaggiati in
ragione delle loro condizioni sociali e culturali (per es. analfabeti o semianalfabeti nella lingua madre), non avrebbero
potuto frequentare con successo i corsi di livello A1 e A2. Tali corsi, frequentati in prevalenza da donne, sono stati
realizzati in abitazioni private messe a disposizioni dalle corsiste, nei luoghi di culto (moschee), nei centri di
aggregazione per donne, nelle biblioteche e nelle scuole. Hanno avuto una diffusione su tutto il territorio regionale con
una particolare attenzione alle aree territoriali più isolate. Con essi si è voluto garantire, a donne e uomini, un iniziale
approccio alla lingua italiana affiancato da un primo contatto di socializzazione con i luoghi di accoglienza. Già
sperimentati negli anni precedenti, hanno permesso di avviare un processo di empowerment finalizzato ad un reale
inserimento socio-economico e, infatti, il 64% degli iscritti ha continuato i percorsi attraverso l’iscrizione a corsi di livello
più elevato. L’85% dei partecipanti ai corsi di prossimità sono donne che così hanno avuto l’opportunità di ricreare
quella rete amicale territoriale, di sostegno e di socializzazione, perduta con l’esperienza migratoria e spesso causa di
negativi fenomeni di isolamento.
La realizzazione, inoltre, a fianco dei corsi standard di livello A1 e A2, di laboratori ludico didattici, linguistici e di
sostegno scolastico per minori (tra cui anche MSNA), oltre ai servizi di babysitteraggio, hanno favorito non solo la
socializzazione dei minori nel contesto scolastico ma hanno anche sostenuto e facilitato le scuole nel rapporto con i
genitori stranieri. Gli “incontri con la cittadinanza” finalizzati a fornire una conoscenza più approfondita con i servizi del
territorio, un manuale per l’insegnamento della educazione civica a cura della UNISTRA, un video partecipativo sulla vita
pubblica locale e la rappresentanza, servizi di segretariato sociale face to face ed on line, un servizio on line di supporto
all’apprendimento della lingua italiana in aula unitamente a corsi di formazione riservati ai docenti hanno, infine,
garantito la massimizzazione delle opportunità offerte dal progetto. Il 52% dei partecipanti alle attività di progetto, in
prevalenza tra 25 e 35 anni, sono provenienti da Marocco, Albania, Ucraina, India, Bangladesh, Perù, Ecuador e Nigeria.
Più in generale, il piano regionale per la formazione civico-linguistica dei cittadini dei Paesi terzi implementato dalla
Regione Umbria nell’ultimo triennio ha consentito di garantire una formazione specifica nell’insegnamento dell’italiano
a stranieri a circa 120 docenti, 1198 cittadini stranieri non comunitari hanno frequentato con successo i corsi di livello
A1 e A2. Di essi oltre il 73% sono donne nei corsi di Livello A1 mentre, nei corsi di livello A2, la partecipazione femminile
si attesta intorno al 64%. 788 sono le certificazioni linguistiche rilasciate. 539 stranieri (92% donne) hanno frequentato i
corsi di prossimità o di livello 0. Infine, nelle attività di supporto alla frequenza dei corsi per adulti, 358 sono stati i
minori coinvolti nelle diverse attività laboratoriali (femmine 65%), 520 gli accessi allo sportello L2 online “4 chiacchiere
in italiano” (donne 75%), 538 accessi al servizio di segretariato sociale online (uomini 64%), 468 cittadini non comunitari
hanno partecipato agli “incontri con la città” (donne 90%).
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