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Articolo sulla nuova Galleria Renazza della Salerno

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Articolo sulla nuova Galleria Renazza della Salerno
La nuova galleria
Renazza
ABSTRACT
La nuova galleria Renazza è una delle opere comprese all’interno del Macrolotto 2,
che si colloca nell’ambito dei lavori di ammodernamento e adeguamento
dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, ed è l’ultima delle dodici gallerie naturali
previste in questa tratta ad oggi non ancora completata. Come per la realizzazione
delle gallerie esistenti, che ha richiesto, complessivamente per le due canne, un
periodo di oltre 10 anni, anche in questo caso sono state riscontrate delle importanti
problematiche, legate alla complessità delle condizioni geologiche dell’ammasso
interessato dallo scavo, che hanno determinato difficoltà e ritardi nell’avanzamento.
La conoscenza delle caratteristiche geologiche e geomeccaniche è stata largamente
approfondita nel corso dei diversi livelli di progettazione, ma solamente durante la
costruzione, con l’attraversamento delle diverse formazioni, l’osservazione diretta del
reale comportamento dell’ammasso allo scavo ed il monitoraggio delle deformazioni,
si è resa evidente la complessità del contesto attraversato. Fondamentale è stata la
campagna di indagini geognostiche integrative condotta a seguito del dissesto che si
è verificato nel maggio 2011, che ha determinato il collasso repentino del fronte di
scavo nella canna Nord, nell’avanzamento lato Salerno, e di un tratto di oltre 50m di
galleria già scavata, con ripercussioni anche sul fornice adiacente in costruzione,
nonché su uno della galleria esistente.
Nonostante le molteplici difficoltà e la necessità, riscontrata già nelle prime fasi di
scavo, di adeguare le sezioni di scavo previste al reale comportamento dell’ammasso,
è stato possibile intervenire, anche a fronte di episodi singolari, con adeguate
soluzioni progettuali, che hanno consentito il ripristino delle tratte di galleria già
scavata e danneggiate e il proseguimento dello scavo con le dovute condizioni di
sicurezza.
LA NUOVA GALLERIA RENAZZA
U. Dibennardo - Direttore Centrale Progettazione – ANAS S.p.A.
A. Micheli - Responsabile Unità Organizzativa Ingegneria geotecnica e impianti – ANAS S.p.A.
L. Cedrone - Responsabile Opere in Sotterraneo – ANAS S.p.A.
F. Ruocco - Responsabile del Procedimento MCL2 SA/RC
– ANAS S.p.A.
U. De Luca – Responsabile Compartimentale Geologia e Ambiente – ANAS S.p.A.
La nuova galleria Renazza è una delle opere comprese all’interno del Macrolotto 2, che si colloca nell’ambito dei lavori di
ammodernamento e adeguamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, ed è l’ultima delle dodici gallerie naturali
previste in questa tratta ad oggi non ancora completata. Come per la realizzazione delle gallerie esistenti, che ha
richiesto, complessivamente per le due canne, un periodo di oltre 10 anni, anche in questo caso sono state riscontrate
delle importanti problematiche, legate alla complessità delle condizioni geologiche dell’ammasso interessato dallo scavo,
che hanno determinato difficoltà e ritardi nell’avanzamento.
La conoscenza delle caratteristiche geologiche e geomeccaniche è stata largamente approfondita nel corso dei diversi
livelli di progettazione, ma solamente durante la costruzione, con l’attraversamento delle diverse formazioni,
l’osservazione diretta del reale comportamento dell’ammasso allo scavo ed il monitoraggio delle deformazioni, si è resa
evidente la complessità del contesto attraversato. Fondamentale è stata la campagna di indagini geognostiche
integrative condotta a seguito del dissesto che si è verificato nel maggio 2011, che ha determinato il collasso repentino
del fronte di scavo nella canna Nord, nell’avanzamento lato Salerno, e di un tratto di oltre 50m di galleria già scavata,
con ripercussioni anche sul fornice adiacente in costruzione, nonché su uno della galleria esistente.
Nonostante le molteplici difficoltà e la necessità, riscontrata già nelle prime fasi di scavo, di adeguare le sezioni di scavo
previste al reale comportamento dell’ammasso, è stato possibile intervenire, anche a fronte di episodi singolari, con
adeguate soluzioni progettuali, che hanno consentito il ripristino delle tratte di galleria già scavate e danneggiate e il
proseguimento dello scavo con le dovute condizioni di sicurezza.
1. INTRODUZIONE
La costruzione della nuova galleria Renazza si inserisce
nell’ambito dei lavori di ammodernamento ed
adeguamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria,
in particolare si colloca all’interno del Macrolotto 2. A
partire dal Progetto Definitivo a base gara, il progetto di
quest’opera ha subito un significativo approfondimento ed
affinamento, soprattutto per quanto riguarda il modello
geologico e geotecnico, ulteriormente indagato in fase di
progettazione esecutiva. Inoltre in fase di costruzione si è
proceduto ad una costante verifica delle condizioni
geotecniche e del comportamento del cavo individuati in
fase di studio. Per la galleria Renazza sono state
riscontrate condizioni geotecniche più sfavorevoli rispetto
a quelle ipotizzate, che sono state gestite mediante
l’applicazione delle sezioni tipo di progetto esecutivo
ricorrendo ad integrazioni o variazioni di consolidamenti,
sostegni e rivestimenti, in funzione delle condizioni rilevate
ai fronti di scavo e della risposta tenso-deformativa del
cavo. Le complicazioni affrontate durante la costruzione
Le Strade Dell’Informazione
sono state tali da identificare la nuova galleria Renazza
come l’opera in sotterraneo più impegnativa, non solo del
Macrolotto 2, di cui fa parte, ma di tutto il tratto di
attraversamento dell’appennino lucano e calabro
settentrionale dell’Autostrada Salerno – Reggio Calabria.
2. INQUADRAMENTO
L’opera si colloca circa 500 m a Sud dell’attuale svincolo
autostradale Lagonegro Nord, interamente all’interno dei
confini comunali di Lagonegro ed in posizione baricentrica
all’interno del Macrolotto 2, che si sviluppa tra le PK
108+000 e 139+000 dell’Autostrada.
La galleria è situata all’interno di un lungo tratto
autostradale per il quale è previsto l’allargamento in sede
ed è l’unica opera del tratto che si colloca in variante
rispetto al tracciato attuale, correndo all’incirca
parallelamente alla galleria Renazza esistente, ad una
distanza compresa tra un minimo di 10 m nei pressi
dell’imbocco lato Salerno ed un massimo di 80 m verso
Reggio Calabria.
1
La lunghezza complessiva della galleria è di 1250 m circa
per la canna Nord e 1010 m per la Canna Sud, dei quali,
rispettivamente, 923 m e 933 m da realizzarsi mediante
scavo a foro cieco.
venute di acqua in pressione, sollevamenti del pavimento,
estrusioni e rifluimento dal fronte di scavo, lesioni dell’arco
rovescio ed un grande dissesto con formazione di un
ampio cratere in corrispondenza del piano campagna, di
Figura 1: Inquadramento dell’intervento
La realizzazione delle gallerie esistenti ha richiesto,
complessivamente per le due canne, un periodo di oltre
10 anni a causa delle grandi problematiche manifestatesi
durante la costruzione, dovute alle complesse e difficili
condizioni geologiche della pendice del Monte Renazza
sottoattraversato, che hanno portato a definirla, secondo
la memoria storica, l’opera più difficile a realizzarsi di tutta
l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Nel corso della costruzione della galleria esistente è stato
documentato il rinvenimento di sacche di gas metano, forti
Le Strade Dell’Informazione
oltre 15 m di diametro.
3. GEOLOGIA
La nuova galleria Renazza si colloca anch’essa in un
ambito geologico estremamente complesso, sviluppandosi
a poca distanza dalle due gallerie esistenti. La tettonica e
le grandi deformazioni gravitative dei versanti hanno infatti
prodotto l’accostamento e la compenetrazione di “scaglie”
e grossi corpi di unità geologiche a diverso
comportamento. Le previsioni geologiche di progetto
contemplavano l’attraversamento nella tratta iniziale dal
2
lato Salerno delle dolomie e dei calcari dolomitici del
Monte Renazza, brecciati, cataclasati e talora milonizzati,
in grossi blocchi o pacchi di strati scompaginati. Questi
materiali sono sovrapposti e/o compenetrati sottoforma di
grossi corpi all’interno della Formazione del Flysch
Galestrino, quest’ultima a composizione prevalentemente
argillosa. Nella zona di contatto tettonico le argilliti si
attendevano molto disturbate e degradate.
Il lato Reggio Calabria del versante attraversato dalla
nuova galleria Renazza è inoltre penalizzato dalla
presenza di grandi corpi di frana seppur in stato di
quiescenza.
Figura 4:fronte di scavo in ammasso calcareo fratturato della canna
Sud lato Salerno
Figura 2: Profilo geologico di previsione
Il quadro delle conoscenze geologiche è evoluto nel corso
dei diversi livelli di progettazione, divenendo tuttavia del
tutto evidente nella sua estrema complessità solamente
durante la costruzione, con l’attraversamento delle diverse
formazioni geologiche, evidenziando una situazione
fortemente controllata dall’azione tettonica ed in
sostanziale difformità anche dalle interpretazioni
geologiche elaborate a carattere regionale per l’area
lagonegrese.
Figura 5: fronte di scavo costituito da sole argilliti canna Nord lato
Salerno alla pk 16+300 circa
Figura 3: fronte di scavo della canna Nord in marne e calcari della
Formazione di M.te Facito
Le Strade Dell’Informazione
A seguito di un evento particolarmente sfavorevole
avvenuto durante lo scavo della Canna Sud dal lato
Salerno (pk 16+414 circa), che ha determinato il collasso
di un tratto di galleria già realizzato, sono state eseguite
indagini di dettaglio nell’area dissestata che hanno reso
evidente una situazione locale di estrema complessità,
nella quale la galleria aveva intercettato un ammasso
cataclastico corrispondente alla congiunzione di due faglie
subverticali, a loro volta intercettate, poco sopra la quota
3
della galleria, da un piano di sovrascorrimento tettonico
suborizzontale.
La sezione tipo D1 è stata prevista per la maggior parte
del tracciato della galleria in oggetto, con previsione di
Figura 6: Ricostruzione tridimensionale dei sistemi di faglia intercettati dalla galleria
4. LE SEZIONI DI SCAVO
Le previsioni progettuali hanno condotto
ad identificare per gli ammassi attraversati
dalla nuova galleria Renazza un
comportamento fortemente spingente
(squeezing) dovuto alla struttura a scaglie
ed alle scadenti caratteristiche di
resistenza meccanica delle argilliti, al
quale si associava la necessità di
prevedere interventi di consolidamento
all’interno del cavo per equilibrare
l’instabilità del pendio e limitare il disturbo
provocato dalla possibile rimobilitazione di
detti corpi.
Le sezioni tipo sono state sviluppate in
accordo al metodo ADECO-RS.
La sezione tipo C1 è stata prevista in
corrispondenza degli imbocchi e per
condizioni di bassa copertura con
attraversamento dei corpi di frana quiescenti, dove il
fronte di scavo si presenta instabile e l’ammasso roccioso
al contorno del cavo è caratterizzato da tempi di
autosostegno estremamente ridotti. La sezione tipo
contempla pertanto interventi di presostegno in calotta e di
preconsolidamento del fronte.
Le Strade Dell’Informazione
Figura 7:sezione di scavo C1
comportamento spingente.
4
Anche la distanza di
completamento
del
rivestimento di calotta e
piedritti è mantenuta molto
ravvicinata
al
fronte,
compatibilmente con gli
spazi
operativi
della
macchina di perforazione
dei consolidamenti.
Figura 8:sezione di scavo D1
La sezione tipo prevede pertanto interventi di
preconsolidamento del fronte e del contorno dello scavo.
Sono inoltre stati previsti interventi di rinforzo radiale e la
chiusura della sezione con centina in arco rovescio.
5. PROCEDIMENTO COSTRUTTIVO
La galleria viene scavata in terreni di scadenti
caratteristiche geotecniche che necessitano di interventi di
presostegno e preconsolidamento sulla quasi totalità della
lunghezza delle due canne.
Per lo scavo nei terreni flyschoidi o calcarei fratturati
previsti lungo il tracciato è impiegato il martellone idraulico
pesante.
Nel caso delle sezioni tipo con interventi di
preconsolidamento, il ciclo di lavoro ha inizio con la
perforazione e la collocazione degli elementi strutturali di
rinforzo del fronte. La perforazione è eseguita con
apposita attrezzatura denominata posizionatore (ad uno o
due bracci a seconda delle Imprese specializzate
impegnate sui diversi fronti), con slitta di lunghezza idonea
a realizzare fori fino a 21m di lunghezza.
Una volta eseguito il consolidamento si procede con le
operazioni di scavo e messa in opera dei sostegni
provvisori.
Per quanto riguarda i getti dell’arco rovescio essi sono
mantenuti a ridotta distanza dal fronte, generalmente
inferiore alla lunghezza di un campo di scavo, al fine di
limitare gli effetti deformativi dovuti al comportamento
spingente dell’ammasso.
Le Strade Dell’Informazione
Figura 9: Operazioni di consolidamento al fronte con arco rovescio e
rivestimento di calotta a seguire a distanza ravvicinata
6. LE
PROBLEMATICHE
COSTRUZIONE
DURANTE
LA
La nuova galleria Renazza si conferma come una delle
opere più impegnative di tutta l’Autostrada Salerno –
Reggio Calabria, riproponendo le condizioni di particolare
difficoltà realizzativa già affrontate durante la costruzione
dei fornici esistenti.
I mezzi e le tecnologie moderne hanno permesso di
gestire in maniera sicuramente più efficace rispetto agli
anni ’70 le grandi problematiche di tipo geotecnico che si
sono presentate durante lo scavo, comunque non senza
difficoltà, e richiedendo interventi particolarmente
dispendiosi sia sotto il profilo dei tempi di costruzione sia
5
dal punto di vista economico. La Direzione Centrale
Progettazione e l’Alta Sorveglianza sono fattivamente
impegnate
nella
supervisione
dei
lavori
e
nell’individuazione delle soluzioni progettuali più adeguate
per far fronte alle difficili condizioni geotecniche che
caratterizzano la galleria.
-
-
Figura 10:Ammasso roccioso fortemente tettonizzato
Le principali difficoltà riscontrate durante l’avanzamento,
che hanno determinato la necessità di integrare le sezioni
di scavo previste in fase iniziale, sono da ricondursi alle
seguenti fenomenologie:
-
localizzate di resine poliuretaniche idroreagenti
per bloccare le venute d’acqua più cospicue.
Fenomeni di forte convergenza radiale che
hanno richiesto l’adattamento delle sezioni tipo
con riduzione del passo delle centine (fino a
60cm), adozione di centine di maggiore
rigidezza (HEB 240), chiodature radiali, utilizzo
sistematico dell’arco puntone ed adozione di
uno scavo maggiorato per l’assorbimento delle
deformazioni.
Fenomeni di rilascio tensionale del fronte da
ricondursi a sforzi tettonici residui accumulati
nella formazione dei Galestri nella zona limitrofa
al sovrascorrimento tettonico, soprastante di
pochi metri la quota della galleria. L’ammasso
roccioso alla quota galleria appare infatti
fortemente ripiegato (e talora anche fagliato), a
testimonianza
dell’azione
compressiva
esercitata dal sovrascorrimento tettonico. La
persistenza di questi fenomeni ha richiesto uno
studio progettuale specifico, che ha portato ad
un sensibile incremento degli interventi di
rinforzo del fronte e del contorno dello scavo
con elementi strutturali in vetroresina, sia come
numero sia come sovrapposizione.
Quest’ultima tipologia di fenomeni ha portato, nel maggio
2011 al collasso repentino del fronte di scavo nella
canna Nord, nell’avanzamento lato Salerno, e di un tratto
di oltre 50 m di galleria già scavata, con ripercussioni
anche sul fornice adiacente in costruzione, nonché su di
uno della galleria esistente, adibito al solo transito di
cantiere.
fenomeni di rifluimento di terreno in presenza
di venute d’acqua, connessi alla presenza di
detrito di versante di roccia dolomitica,
riscontrati durante l’avanzamento del tratto
iniziale della galleria dall’imbocco lato Salerno;
la presenza di terreno incoerente associato a
venute d’acqua, con portata di alcune decine di
litri al secondo, ha comportato il rifluimento di
terreno dal contorno dello scavo. Il fenomeno è
stato gestito risolvendo l’attraversamento delle
suddette tratte con infilaggi metallici ad
interasse molto ravvicinato e iniezioni
Le Strade Dell’Informazione
6
Figura 11:Collasso della galleria nel maggio 2011
Successivamente,
col
procedere dello scavo, in
modo particolare tra il mese
di settembre 2012 e il mese
di gennaio 2013, per
entrambe le canne, è stato
osservato
un
comportamento estrusivo del
fronte, con conseguente
rilascio di materiale, anche
con distacchi violenti e
caduta di blocchi di grandi
dimensioni,
fino
a
compromettere la sicurezza
e
la
regolarità
dell’avanzamento,
e
determinando la necessità di
modificare le sezioni di
scavo.
Entrambi i fronti lato RC
sono stati oggetto di
deformazioni del cavo di entità significativa. In particolare,
nel luglio 2012, nella canna sud, lo scavo è stato interrotto
a seguito delle deformazioni del cavo e dell’abbassamento
del prerivestimento, con successivo rilascio della porzione
sommitale del fronte alla ripresa delle lavorazioni, che ha
innescato il propagarsi, per tutto un campo di scavo, delle
deformazioni a carico del rivestimento provvisorio. Per la
canna nord il dissesto si è verificato nel settembre 2012,
con repentini rilasci di terreno dal fronte e deformazione
del cavo e abbassamento delle centine.
Figura 12:Scavo del tratto di galleria collassata
Come conseguenza di questo evento, nella canna Nord,
lato Salerno, sono stati successivamente osservati
fenomeni fessurativi e deformativi a carico del
rivestimento definitivo, correlati proprio al fenomeno che
ha interessato entrambe le canne nel maggio 2011.
Ulteriori fessure in una seconda tratta adiancente alla
prima, sono state rilevate a partire da gennaio 2013.
Inoltre a seguito delle operazioni di pulizia effettuate nella
prima tratta fessurata per la realizzazione degli interventi
di consolidamento previsti sull’arco rovescio a seguito del
dissesto, è emerso che l’arco rovescio ha subito degli
innalzamenti di ordine da pluridecimetrico a metrico,
compromettendo l’integrità statica della sezione.
Le Strade Dell’Informazione
Ancora a carico nella canna Sud, avanzamento lato
Reggio Calabria, si sono verificati dei fenomeni
deformativi che hanno comportato un abbassamento di
ordine metrico ed uno spostamento longitudinale delle
centine installate, in direzione opposta allo scavo per una
tratta di circa 10 m; il fenomeno ha avuto delle
ripercussioni in superficie, dove sono comparse sul
terreno una serie di lesioni trasversali all’asse della
galleria.
7
La causa di questo evento è stata ricondotta all’attivazione
di un fenomeno di versante, di conseguenza è stato
installato un tubo estenso-inclinometrico a monte del
fronte di scavo, che ha evidenziato, ad avanzamento
fermo della galleria, la presenza di una superficie di
scivolamento attiva alla profondità di circa 18m dal piano
campagna.
7. DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI ADOTTATE
Figura 13:situazione al fronte alla PK 16+636.90
Figura 14: deformazione longitudinale in direzione opposta
all’avanzamento delle centine
L’avanzamento dello scavo della galleria Renazza ha
comportato fin da subito la necessità di adattare le sezioni
di scavo previste in fase iniziale al reale comportamento
dell’ammasso riscontrato in sito e costantemente
monitorato. Le molteplici difficoltà incontrate in fase
realizzativa, in particolare gli eventi descritti nel
precedente paragrafo, hanno inoltre prodotto la necessità
di studiare delle soluzioni progettuali adeguate per il
ripristino delle zone danneggiate dai dissesti e per
proseguire lo scavo.
A seguito al dissesto verificatosi nel maggio 2011 è stata
adottata la sezione C1/DST/RZ, definita per il
superamento della tratta interessata dalla faglia e dal
sovrascorrimento, la cui presenza è stata riscontrata con
le indagini conseguenti al fornello. La sezione è stata
integrata con un irrigidimento del fronte attraverso
l’inserimento di ulteriori interventi di consolidamento e di
presostegno del cavo, e con l’utilizzo di centine con
sezione resistente maggiore (HEB300).
Figura 15: stralcio del profilo geologico-geotecnico della canna Sud della Renazza con indicazione della superficie di scivolamento individuata
dagli estenso-inclinometri
Le Strade Dell’Informazione
8
seguito, proseguire con lo
scavo in condizioni di
sicurezza.
Per
la
prima
tratta
danneggiata, sono state
previste delle iniezioni di
consolidamento radiali sotto
l’arco rovescio, finalizzate a
creare una fascia di materiale
consolidato, mentre non sono
stati predisposti interventi di
consolidamento in calotta in
quanto è presente materiale a
comportamento
litoide
(calcare marnoso).
Di seguito si effettua la
demolizione del rivestimento
esistente fessurato per poi
Figura 16:sezione di scavo conseguente al fornello
procedere con il getto del
nuovo rivestimento definitivo
Di seguito lo scavo è stato portato avanti con la sezione armato, al fine di ripristinare la completa funzionalità.
C1/A3-8/RZ, che già era in uso su entrambi i fronti lato Per la seconda tratta è stata prevista la demolizione del
rivestimento definitivo fessurato (calotta) e deformato
Reggio Calabria.
(arco rovescio) e la riprofilatura
dell’ammasso a tergo del
rivestimento, al fine di ottenere
una sezione utile ad alloggiare il
sostegno di prima fase e il
nuovo rivestimento definitivo con
uno spessore di 90cm, sia in
calotta sia in arco rovescio.
Figura 17:sezione di scavo C1/A3-8/RZ
A causa delle deformazioni che hanno interessato il
rivestimento definitivo, e ne hanno determinato il
fessuramento, nonché l’innalzamento in corrispondenza
dell’arco rovescio, è stato necessario studiare delle
soluzioni adeguate a ripristinare le tratte danneggiate e, di
Le Strade Dell’Informazione
Di seguito si effettua un
intervento di consolidamento
radiale sia in calotta che in arco
rovescio. Per quanto riguarda
l’arco di calotta, al fine di
garantire idonee condizioni di
sicurezza durante i lavori di
demolizione, e comunque per
migliorare le caratteristiche dei
terreni al contorno, è stata
prevista la realizzazione di una
serie di iniezioni di consolidamento in arco rovescio
eseguite da tubi in VTR.
9
di seguito si inserisce un ulteriore campo robusto con
centine pesanti e poi ripartire con la sezione corrente.
Figura 20:intervento di riqualificazione e messa in sicurezza nella
canna sud lato Reggio Calabria
Figura 18:Intervento di consolidamento al di sotto dell’arco rovescio
nella canna nord lato Salerno
Figura 21:intervento propedeutico alla ripresa di scavo nella
canna sud lato Reggio Calabria
Figura 19:intervento di consolidamento e ripristino del rivestimento
definitivo nella canna nord lato Salerno
Parallelamente analoghi interventi sono stati adottati per
la canna nord, dove le deformazioni si sono manifestate
più tardi:
Durante lo scavo in canna sud con la sezione C1/A38/RZ, lato Reggio Calabria, è stato necessario intervenire
con ulteriori interventi per far fronte ai fenomeni di
eccessiva deformazione delle centine descritti
precedentemente.
Per la canna sud è stato previsto il recupero della tratta
mediante un intervento di riqualificazione radiale da
eseguire a tergo della sezione ovalizzata, mediante
elementi tubolari in acciaio iniettati con valvole. E’ stato
inoltre previsto il riempimento del fronte con calcestruzzo
a bassa resistenza. Di seguito è stata predisposta la
ribattitura della sezione riqualificata per ricreare le
condizioni geometriche per la realizzazione degli infilaggi;
Le Strade Dell’Informazione
Figura 22:intervento di riqualificazione e messa in sicurezza nella canna
sud e nord lato Reggio Calabria
10
Figura 23:schema di applicazione delle sezioni di scavo per il superamento del dissesto alla pk. 16+629.80 nella canna sud lato Reggio Calabria
Successivamente per la ripresa dello scavo a seguito dei
fenomeni deformativi, causati dal movimento di versante,
che si sono verificati nella canna sud, lato Reggio
Calabria, è stato previsto un intervento articolato in due
fasi: la prima ha lo scopo di riqualificare l’intorno della
galleria nella tratta già scavata e deformata e nella zona
adiacente a quella da scavare, la seconda di porre in
opera gli interventi adeguati per la ripresa dello scavo.
Gli interventi previsti in questa zona sono articolati in due
fasi, di cui la prima finalizzata alla riqualificazione
dell’intorno della galleria nella tratta già scavata e
deformata e nell’immediata adiacenza della tratta ancora
da scavare.
Si prevedono quindi due tratte di interventi:
•
Zona 1 con consolidamento radiale effettuati a
tergo del sostegno di prima fase, per la tratta dei 10m
circa interessati dal dissesto, mediante una iniezione
ripetuta e selettiva effettuata a partire da tubi in VTR;
stessi nella tratta di prosecuzione dello scavo (a partire
dalla sezione tipo C1/AX2/RZ), senza intervenire da subito
sulla zona deformata. Solo una volta che saranno
completati per una tratta non inferiore a 40m i rivestimenti
del tratto scavato in direzione Salerno, si prevede di
intervenire con la ribattitura del cavo nella zona deformata
e la realizzazione della chiusura dell’anello di chiusura tra
il rivestimento attualmente già realizzato e quello che
verrà realizzato dopo la ripresa degli scavi.
La sezione di scavo che verrà utilizzata per l’ultimazione
di entrambe le canne, C1/A-8/RZ, è sfrutto degli studi e
dell’esperienza accumulata durante i lavori; l’efficacia
degli interventi di consolidamento del fronte è stata
confutata attraverso opportune verifiche di stabilità, in
modo da garantire un avanzamento in condizioni di
sicurezza.
•
Zona 2 con coronella di consolidamenti, effettuati
dal fronte attuale, nella zona di calotta, inclinati rispetto
all’orizzontale.
Nella fase successiva, a seguito della realizzazione di
questi interventi propedeutici alla ripresa dello scavo,
l’avanzamento è proseguito con applicazione di diverse
sezioni tipo: C1/AX2/RZ, C1/AX3/RZ , C1/AX4/RZ che
presentano interventi di consolidamento e presostegno tali
da consentire di proseguire con lo scavo in condizioni di
sicurezza.
Per quanto riguarda la realizzazione dei rivestimenti
definitivi si prevede di procedere alla posa in opera degli
Le Strade Dell’Informazione
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8.
LE PREVISIONI PER
IL COMPLETAMENTO
Ad oggi la nuova galleria
Renazza rimane l’unica galleria
da completare delle 12 presenti
lungo il Macrolotto 2 e
costituisce l’ultimo punto di
criticità per l’apertura la traffico
della nuova tratta di circa 30
km di lunghezza compresa tra
Padula e lo svincolo di Lauria
Nord.
Le
numerose
difficoltà
incontrate e la necessità di
porre in opera importanti
interventi di consolidamento ha
comportato un rallentamento
delle produzioni
ottenibili
all’avanzamento.
Figura 24:sezione tipo per il completamento dello scavo
Inoltre lo scavo proseguirà con un costante monitoraggio
delle deformazioni.
Attualmente rimangono da
scavare poco meno di 280 m
sulla Canna Nord e circa 150 m sulla Canna Sud.
RINGRAZIAMENTI
Dott. Geol. Carlo Alessio e Ing. Annalisa Andreacchio per il contributo alla stesura del testo.
Le Strade Dell’Informazione
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A3
Lavori di
costruzione della
nuova galleria
Renazza
SCHEDA TECNICA
INTERVENTO: Autostrada A3 SA–RC - Lavori di Ammodernamento
ed adeguamento al tipo 1/b delle norme CNR/80 dal km 108+000
(Viadotto Calore) al km 139+000 (Svincolo di Lauria Nord incluso)”.
NOME GALLERIA: Renazza
LUNGHEZZA GALLERIA: Canna Nord 1251m; Canna Sud
1008m
COPERTURA MASSIMA: 100m circa
TERRENI: dolomie e calcari dolomitici del Monte Renazza,
brecciati, cataclasati, in grossi blocchi o pacchi di strati
scompaginati, sovrapposti e/o compenetrati in grossi corpi
all’interno della Formazione del Flysch Galestrino, quest’ultima
a composizione prevalentemente argillosa.
LUOGO: Comuni di Lagonegro– Provincia di Potenza - Basilicata
PROGETTO COSTRUZIONE E DIREZIONE LAVORI: Contraente
Generale: Consorsio SIS S.c.p.A
ALTA SORVEGLIANZA: Anas S.p.A
Fly UP