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Impianti di riscaldamento a battiscopa Documentazione

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Impianti di riscaldamento a battiscopa Documentazione
Documentazione tecnica per il progetto
Impianti di riscaldamento
a battiscopa
Il calore è il nostro elemento
Sistema a battiscopa
Edizione 06/2010
Indice
1
Descrizione del sistema a battiscopa......................................................................................... 3
1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.5.1 1.5.2
1.5.2 Descrizione generale.................................................................................................................................... 3
Criteri di scelta............................................................................................................................................. 5
Il funzionamento del sistema...................................................................................................................... 6
I componenti del sistema............................................................................................................................. 6
Le soluzioni speciali..................................................................................................................................... 8
La doppia fascia orizzontale........................................................................................................................ 8
La soluzione doppia verticale...................................................................................................................... 9
La soluzione bifacciale................................................................................................................................. 9
2
Indicazioni per la progettazione.............................................................................................. 10
2.1 2.2 2.2.1 2.2.2 2.3 2.3.1 2.3.2 2.4 2.4.1 2.4.2 Norme e leggi............................................................................................................................................. 10
Metodi di calcolo e dimensionamento dell’impianto............................................................................... 10
Esempio di calcolo...................................................................................................................................... 14
Regolazione della temperatura.................................................................................................................. 15
Esempi d’impianto..................................................................................................................................... 15
Esempio d’impianto 1: generatore di calore con regolazione a temperatura scorrevole
e pompa con portata e prevalenza sufficiente per l’impianto.................................................................. 15
Esempio d’impianto 2: generatore di calore con regolazione a temperatura scorrevole,
pompa con portata e prevalenza insufficiente per l’impianto e compensatore idraulico....................... 16
Altri esempi d’impianto............................................................................................................................. 16
Esempio d’impianto 1: stanza con regolazione della temperatura mediante termostato
e valvola di zona elettrica installata sul collettore di distribuzione......................................................... 16
Esempio d’impianto 2: stanza con regolazione della temperatura con valvola termostatica
meccanica o elettrotermica con comando a distanza e distribuzione normale bitubo........................... 17
3
La posa del sistema a battiscopa.............................................................................................. 18
3.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.3 3.4 3.5 3.5.1 3.5.2 3.5.3 3.5.4 3.5.5 La sequenza di posa................................................................................................................................... 18
Indicazioni generali per la posa del tubo.................................................................................................. 19
Attrezzatura consigliata............................................................................................................................. 19
Preparazione............................................................................................................................................... 20
Fissaggio delle staffe................................................................................................................................... 20
Posa del profilo superiore e degli elementi plastici................................................................................... 21
Posa del nucleo riscaldante........................................................................................................................ 21
Soluzione a saldatura................................................................................................................................. 21
Soluzione con raccordi a pinzare............................................................................................................... 25
Soluzione con raccordi a stringere............................................................................................................. 26
Posa della mascherina............................................................................................................................... 27
Sfiato e bilanciamento del circuito............................................................................................................ 28
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
1
1 Descrizione
1
Descrizione del sistema a battiscopa
1.1
Descrizione generale
Il sistema a battiscopa commercializzato da Buderus è un sistema di riscaldamento che coniuga le
moderne esigenze di benessere e risparmio energetico alla necessità di risparmiare spazio in ambiente
per l’arredamento e di intervenire in maniera non
invasiva e troppo costosa in caso di ristrutturazioni.
L’impegno costante nella ricerca e il continuo miglioramento del prodotto da un punto di vista tecnico, lo rende un sistema eccezionale sotto ogni punto di vista.
Il sistema a battiscopa è un impianto sano e confortevole, perché funziona principalmente per irraggiamento (80-85%), consentendo così una diffusione
del calore naturale ed efficace abbinata ad un’elevata sensazione di benessere, come si può vedere dal
grafico di funzionamento (➔ 2/1). Dallo schema ➔
2/1 si può chiaramente evincere come la distribuzione del calore con il sistema di riscaldamento a battiscopa è omogenea da pavimento a soffitto. Test effettuati presso il Politecnico di Milano per determinare il rendimento termico dell’impianto a battiscopa in funzione della norma EN 442 dimostrano chiaramente quanto dichiarato (➔ 3/1). Dallo schema
(➔ 3/2) si nota come accurate misurazioni avvalorano che l’andamento della temperatura con il sistema di riscaldamento a battiscopa è vicino alla curva ideale.
te operazioni in caso di ispezione, e per la semplicità funzionale, in quanto non necessita di alcuna tecnologia particolare per funzionare bene;
Il sistema a battiscopa consente un notevole risparmio
energetico, perché permette di raggiungere il punto di
comfort con una temperatura a termostato di 1-2 gradi inferiore rispetto ai radiatori. Esso, infatti, diffonde
il calore in modo uniforme e consente una messa a regime in tempi rapidi dato il basso contenuto d’acqua
circolante nell’impianto.
Ed infine il sistema a battiscopa si contraddistingue
per la sua eleganza e il suo design raffinato, che consentono di inserirlo in qualsiasi ambiente. Inoltre ha
in più il vantaggio, assicurato dalle dimensioni ridotte, di sfruttare al meglio ogni spazio.
Inoltre, non trascina micropolveri e batteri, in quanto la parte convettiva è molto contenuta. Non secca l’aria e quindi favorisce una corretta respirazione e mantiene asciutte le pareti, evitando la formazione di muffe e condense grazie alla particolare posizione.
Si contraddistingue per la facilità di montaggio, poiché si installa sulle pareti e non richiede particolari opere murarie per l’installazione né di complica-
2/2
2
2/1
Funzionamento dell’impianto a battiscopa
Raffronto tra i vari sistemi di riscaldamento
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Descrizione 1
3/2
3/1
Diagramma comportamentale dei sistemi di riscaldamento
Schema raffigurante le temperature rilevate in diversi punti
della sala di prova del Politecnico di Milano durante il test
1.2
Criteri di scelta
Grazie alla sua versatilità l’impianto a battiscopa si
presta ad un utilizzo molto ampio sia come campi
d’impiego che come tipologie di interventi edilizi
Campi di impiego
• Abitazione
Tipologie di intervento edilizio
• Nuove costruzioni
• Uffici
• Restauri e ristrutturazioni
• Negozi
• Ordinarie e straordinarie manutenzioni
• Scuole
• Solo sostituzione corpi radianti (senza modifica o
sostituzioni componenti impianto esistente tipo
caldaia e tubazioni) (➔ 3/3)
• Locali di intrattenimento
• Alberghi e ristoranti
• Locali adibiti ad attività sportiva
• Chiese
• Integrazione ad altri impianti per migliorare il rendimento e il comfort termico (➔ 3/4)
• Musei e sale mostre
3/3 Sostituzione di corpi radianti
3/4 Integrazione ad altri impianti
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
3
1 Descrizione
1.3
Il funzionamento del sistema
Il sistema a battiscopa commercializzato da Buderus utilizza come liquido termovettore l’acqua calda dell’impianto di riscaldamento prodotta da qualsiasi generatore di calore (caldaia a gas, a gasolio, termocamino, pannelli solari, pompe di calore, ecc…). Consente, inoltre, di
diversificare le temperature nei diversi locali abitativi.
È adatto nei nuovi edifici, ma rappresenta una soluzione ideale nelle ristrutturazioni, dato che non richiede particolari opere murarie per essere installato,
e può sostituire o integrare in modo ottimale qualsiasi tipo di radiatore senza particolari interventi.
1.4
4/1 Impianto a battiscopa
I componenti del sistema
Il sistema a battiscopa è un sistema di riscaldamento
molto semplice composto dai seguenti elementi:
• Elemento di arredamento SL in alluminio composto da frontale irraggiante e nasello superiore di
copertura disponibile nelle tinte standard bianco
RAL 9010, ossidato naturale e bronzo scuro oppure, su richiesta, in alcune tinte legno e in altre tinte
RAL. Fornito in barre da 2,5 m
Altezza
cm
13,7
Profondità
cm
2,9
Lunghezza
m
2,5
4/2
4/4 Elemento di arredamento in alluminio
4/5
Nucleo riscaldante
4/6 Staffa di sostegno
4/7 Angolo interno
4/8 Angolo esterno
4/9 Terminale in PVC
Dati dimensionali dell’elemento d’arredo
• Nucleo riscaldante KA con tubazioni di mandata e ritorno in rame, diametro esterno da 14,8 mm,
spessore 0,6 mm e lamelle in alluminio. Fornito in
barre da 2,5 m
Diametro interno
mm
13,6
Diametro esterno
mm
14,8
Spessore
mm
0,6
m
2,5
Lunghezza
4/3
Dati dimensionali del nucleo riscaldante
• Staffa di sostegno OT in alluminio completa di
viti e tasselli per fissaggi
• Angolo interno OI in PVC
• Angolo esterno OA in PVC
• Terminale OS in PVC
4
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Descrizione 1
• Curva di ritorno OB in rame 180°, diametro 14
mm, spessore 1 mm
• Curva finale OBS in rame 180°, diametro 14 mm,
spessore 1 mm (per soluzione verticale)
• Coppia di curve OC in rame 90°, diametro 14
mm, spessore 1 mm
5/1
Curva di ritorno
5/2 Curva finale
5/3
Coppia di curve
5/4
Profili in plastica
5/6 Vista frontale
5/7 Vista dal retro
5/8 Vista laterale
• Profili PL in plastica
1.5
Le soluzioni speciali
Nella progettazione e nella posa dell’impianto a battiscopa ci si può imbattere in situazioni particolari che richiedono soluzioni speciali. Buderus propone
allo scopo le seguenti soluzioni:
• doppia fascia orizzontale
• doppia fascia verticale
• bifacciale
1.5.1 La doppia fascia orizzontale
È la soluzione adatta ad ambienti di grandi dimensioni (es. palestre, scuole, ristoranti, chiese, etc.), anche
perché può essere installata a diverse altezze.
Si possono prevedere due punti di alimentazione distinti per fascia oppure, se il tratto è breve, si può prevedere anche un unico punto di alimentazione.
Altezza
cm
24,7
Profondità
cm
2,9
Lunghezza
m
2,5
5/5
Dati dimensionali della doppia fascia orizzontale
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
5
1 Descrizione
1.5.2 La soluzione doppia verticale
È adatta ad integrare il battiscopa distribuito lungo il
perimetro, nei casi in cui quest’ultimo, a causa di soluzioni architettoniche particolari, non sia sufficiente
a soddisfare il fabbisogno termico.
Si possono affiancare anche due fasce doppie verticali.
Alla sommità del corpo scaldante è opportuno installare la curva 180° con valvola di sfiato.
Altezza
variabile
Profondità
cm
2,9
Larghezza
cm
24,7
6/1
Dati dimensionali della soluzione doppia verticale
6/2 Soluzione doppia verticale vista esterna ed in sezione
1.5.3 La soluzione bifacciale
Questa soluzione è stata ideata per risolvere i casi in
cui non è possibile fissare l’impianto direttamente a
parete (es. vetrate e altre situazioni simili), in quanto
si fissa a pavimento.
Altezza
cm
13,7
Profondità
cm
6,0
Larghezza
m
2,5
6/3
Dati dimensionali della soluzione bifacciale
6/4 Sistema di fissaggio e allacciamento idraulico a pavimento
6/5 Vista frontale
6/6 Vista dell’interno
6
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Indicazioni per la progettazione 2
2
Indicazioni per la progettazione
2.1.
Norme e leggi
Il sistema a battiscopa commercializzato da Buderus
è omologato a norma EN 442.
2.2
Metodi di calcolo e dimensionamento dell’impianto
Per effettuare il dimensionamento di un impianto di
riscaldamento a battiscopa, Buderus consiglia di seguire la seguente procedura:
1) Dispersioni dei locali
Le dispersioni per trasmissione e ventilazione dei locali vanno calcolate seguendo le indicazioni della
norma UNI 7357/74 e dei successivi aggiornamenti.
2) Resa termica del battiscopa
Grazie alle prove effettuate dal Dipartimento di Energetica del Politecnico di Milano le rese termiche del
battiscopa sono note.
L’equazione caratteristica del corpo scaldante riferita
al metro lineare di lunghezza del battiscopa con nucleo scaldante è:
q0 = Km x ∆tn
dove
q0 = Emissione termica in watt di un metro di battiscopa con nucleo riscaldante
Km = 0,92 coefficiente
∆t = Differenza tra la temperatura media dell’acqua
e quella dell’aria in °C
n = 1,296 coefficiente
Viene riportata (➔ 7/1) la tabella riassuntiva dell’emissione termica per metro lineare al variare della differenza di temperatura tra l’acqua e l’aria.
Sulla base delle informazioni disponibili è possibile
calcolare la resa termica in Watt secondo la EN 442
in base al grafico (➔ 7/2).
7/1
∆T (°C)
q0 (W)
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
75,5
78,8
82,1
85,5
88,8
92,2
95,7
99,1
102,6
106,1
109,7
113,2
116,8
120,4
124,1
127,7
131,4
135,2
138,9
142,7
146,4
150,2
154,1
157,9
161,8
165,7
169,6
173,5
177,5
181,5
185,5
Emissione termica del battiscopa attivo al variare della differenza di temperatura tra temperatura media dell’acqua e
dell’aria secondo EN 442
200
190
180
Potenza termica
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60
T [media acqua] - T aria
7/2
Resa termica in Watt
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
7
2 Indicazioni per la progettazione
3) Lunghezza del battiscopa da posare (parte attiva con nucleo riscaldante)
La lunghezza teorica da posare si ottiene dal rapporto tra la potenza determinata al punto 1) e l’emissione termica unitaria del battiscopa.
Dati:
Potenza richiesta: q = 1230 W
Emissione termica (Δt = 50 °C): q0 = 146,4 W/m
Esempio:
• la lunghezza massima di un singolo anello con impianto a battiscopa non deve avere lunghezza superiore ai 40 m (mandata più ritorno; pertanto la parte attiva del battiscopa di un singolo anello non deve
superare i 20 m) per garantire il rendimento riportato nella tabella. Qualora ci siano anelli con lunghezze superiori ai 20 m si consiglia o lo sdoppiamento, se
possibile, oppure si dovrà considerare un rendimento
inferiore dato da un salto termico più elevato
• il battiscopa sarà collegato all’impianto preferibilmente in modo che il tubo superiore sia di mandata
Lunghezza da installare:
L = q/q0 = 8,4 m
4) Posizionamento del battiscopa
La parte attiva del battiscopa andrà posata preliminarmente sulle pareti esterne e poi sulle pareti interne. In
tal modo la superficie radiante del battiscopa compensa
la superficie radiante più fredda della parete. Inoltre la
debole corrente convettiva di aria calda che sale dal battiscopa contrasta l’aria fredda che tenderebbe a scendere lungo le pareti esterne. Si ottiene così in ambiente una
temperatura uniforme da pavimento a soffitto.
Nel caso in cui la lunghezza delle pareti affacciate
all’esterno fosse insufficiente a contenere la lunghezza
necessaria di battiscopa riscaldante, si poseranno elementi attivi anche lungo le pareti interne, distribuendoli su tutti i lati. Va precisato che la flessibilità del sistema è tale che il battiscopa può essere posato anche:
• su elementi dell’arredo quali zoccoli di mobili cucina, armadi a muro, ecc.
• in doppia altezza per grandi locali con dispersioni
elevate (es. palestre, ristoranti,…)
• in verticale con semplice e doppia altezza.
Per tutte le applicazioni particolari l’ufficio
tecnico Buderus è in grado di fornire soluzioni mirate e personalizzate.
Nel posizionamento del battiscopa va tenuto presente che:
• gli elementi attivi sono forniti nella lunghezza
standard di 2,5 m
• gli elementi possono essere tagliati a misura in
cantiere
• si possono collegare in serie tra loro, tenendo presente che per la giunzione sono necessari 10 cm
• per pareti con lunghezza lineare superiore a 8 m è
consigliabile installare un compensatore per l’assorbimento delle dilatazioni (es. giunto di dilatazione in acciaio inox, …)
• negli angoli è necessario prevedere 15-20 cm di tubo
in rame nudo senza lamelle in entrambe le direzioni (possono essere disponibili apposite curve a 90°)
8
• non sono necessarie particolari operazioni di sfiato nell’esercizio dell’impianto (è sufficiente l’operazione di sfiato effettuata all’inizio)
5) Collegamento idraulico
Pur essendo possibile il collegamento degli elementi
scaldanti con il sistema a due tubi tradizionale, il metodo più efficace ed economico prevede l’installazione con il sistema a collettori dotati di valvole, da cui
partono e arrivano le tubazioni che alimentano i battiscopa riscaldanti delle singole stanze.
6) Calcolo della portata
Nota la potenza termica installata nella stanza è possibile ricavare la portata del circuito di alimentazione
fissando il salto termico tra mandata e ritorno.
È consigliabile non adottare salti termici elevati tra
mandata e ritorno, limitandoli al massimo a 12 °C.
Dati
q = 1.230 W
Δta = 10 °C
Esempio
Q = 1230 = 0,0294 kg/s
dove:
pari a 106 kg/h
4.186 x 10
Q = portata di massa in kg/h
7) Calcolo della velocità
Nota la portata è possibile calcolare la velocità dell’acqua nelle tubazioni. Per le finalità che qui interessano
si può considerare che 1 Kg corrisponda a 1 litro di acqua. Poiché il diametro interno del tubo del nucleo riscaldante ha diametro 13,5 mm e quindi una superficie di passaggio (A) pari a 143 mm2, la velocità si determina con l’espressione:
v = Q/ A x 3,6 m/s
Esempio:
v = 106/143 x 3,6 = 0,21 m/s
Poiché la velocità dell’acqua influenza la resa del battiscopa, è bene che tale velocità non sia inferiore a 0,15 m/s.
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Indicazioni per la progettazione 2
Con una velocità di 0,15 m/s si determina una portata minima di 80 Kg/h.
Nel caso in cui la portata del circuito, calcolata secondo la procedura indicata al punto 6), fosse inferiore a 80 Kg/h si consiglia di adottare quest’ultimo valore e rivedere eventualmente il calcolo del battiscopa da posare. Un esempio chiarisce il procedimento
da adottare.
Dati:
Dispersioni q = 590 W
Temperatura di mandata = 75 °C
Temperatura di ritorno = 65 °C
Temperatura media dell’acqua = 70 °C
Emissione termica q0= 146,4 W/m
Esempio:
Lunghezza attiva calcolata:
q/q0 = 590/146,4 = 4,0 m
Portata:
Q = (590/4186 x 10 ) x 3600 = 50,7 l/h
Nuova lunghezza attiva del battiscopa: L* = 590/153,7
= 3,84 m
8) Perdite di carico
Le perdite di carico si calcolano con le usuali formule
e tabelle in uso per gli impianti termici.
Il tubo del nucleo riscaldante è in rame con diametro interno di 13,5 mm. Le tubazioni di raccordo per
il collegamento dei nuclei riscaldanti possono essere in rame o multistrato. Il collegamento del battiscopa al collettore può essere realizzato con tubazioni in rame, acciaio dolce, multistrato, polietilene reticolato, ecc.
Le perdite di carico continue per metro di lunghezza
si determinano con le formule di progettazione idraulica o con le tabelle riportate sui manuali.
A titolo di esempio si riporta una formula di calcolo
adatta per tubi a bassa rugosità con acqua a 70 °C e
per velocità da 0,15 a 0,7 m/s, applicata per le tubazioni che formano il nucleo attivo del battiscopa.
yu = 4,38 x 10-4 x Q2
con
yu in mm c.a./ m e Q in l/h
Poiché la portata è inferiore a 80 l/h si adotta quest’ultimo valore di portata del circuito, provvedendo a ricalcolare i parametri che vengono modificati dall’assunzione fatta.
Con 80 l/h viene a modificarsi il salto termico dell’acqua (➔ 9/1).
Nuovo Δta*: (50,7/80) x 10 = 6,3 °C
Nuova TM*: 75° - 6.3°/2 = 71,9 °C
Nuovo Δt*: 71,9 – 20 = 51,9 °C
Nuova resa del battiscopa: q0* = 153,7 W/m
Le perdite di carico localizzate possono essere calcolate con le usuali formule e tabelle sia con il metodo
delle lunghezze equivalenti sia con il metodo dei coefficienti di perdita localizzata.
9) Bilanciamento
Il bilanciamento degli anelli viene effettuato con gli
stessi metodi con cui si bilanciano gli impianti a radiatori alimentati da collettore. Il bilanciamento in
genere si effettuerà con i detentori montati sul collettore.
Perdita di carico unitaria [mm c.c./m]
52
48
44
40
36
32
28
24
20
16
12
8
4
0
80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270 280 290 300 310 320
Portata [l/h]
9/1
Perdite di carico con acqua a 70°C
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
9
2 Indicazioni per la progettazione
2.2.1 Esempio di calcolo
Dopo aver definito i metri lineari di nucleo riscaldante attivo, secondo i criteri specificati nel capitolo metodo di calcolo, si procede alla relativa progettazione
secondo queste modalità:
• Nucleo scaldante KA nelle quantità definite nel calcolo
• Elemento di arredamento SL nella quantità necessaria a coprire il nucleo riscaldante e le relative tubazioni di collegamento ed eventualmente le
quantità necessarie a coprire
• L’intero perimetro della stanza per un completamento estetico
• Angolo interno OI ed esterno OA e terminale OS da
calcolare in funzione della geometria del locale.
• Curva finale OB da 180° a chiusura di ogni circuito
• Curve OC in rame da 90° da prevedere negli angoli di collegamento fra 2 batterie
10/1
Esempio di calcolo per il locale n° 4
Dati
Potenza termica per trasmissione e ventilazione = 1.650 W
Temperatura di mandata = 75 °C
Temperatura di ritorno = 65 °C
Temperatura media dell’acqua = 70 °C
Temperatura ambiente = 20 °C
Con i dati precedenti (ΔT = 50 °C), le rese del battiscopa e dal disegno si determina:
Emissione termica del battiscopa = 146,4 W/m
Lunghezza attiva del battiscopa richiesta = 1.650/146,4 = 11,27 m Lunghezza Installata = 11,5 m
Lunghezza tratti collegamento (a pavimento e a battiscopa) = 7,5 m
Portata richiesta = (1.650x0,86)/10 = 142 l/h
Perdita di carico unitaria tubazioni battiscopa = 10 daPa (mm c.a.)
Perdita di carico unitaria tubazioni collegamento (rame Ø14x1) = 16 daPa (mm c.a.)
Perdita di carico totale battiscopa attivo = 10x(2x11,5) = 230 daPa (mm c.a.)
Perdita di carico totale tubazioni colleg. = 16x(2x7,5) = 240 daPa (mm c.a.)
Perdita di carico totale del circuito = 230 + 240 = 470 daPa (mm c.a.)
10
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Indicazioni per la progettazione 2
2.2.2 Regolazione della temperatura
La regolazione di temperatura nei singoli locali si può
ottenere con:
• valvola termostatica con comando a distanza. La
valvola termostatizzabile viene montata sulla tubazione di mandata che alimenta il battiscopa e il
sensore remoto direttamente in ambiente
• ambiente con regolazione della temperatura di
mandata
• valvola termoelettrica montata su collettore attivata da termostato ambiente o cronotermostato.
Dimensionando gli elementi scaldanti con temperature di mandata nelle condizioni di progetto pari a 65
– 70 °C, è possibile inviare acqua a temperatura più
bassa, quando le condizioni esterne lo consentono. In
tal modo si può beneficiare della condensazione per
un periodo importante della stagione di riscaldamento con riduzione dei consumi di combustibile.
Sono inoltre possibili tutte le soluzioni di regolazione seguenti:
• climatiche con temperatura di mandata in funzione della temperatura esterna
2.3
L’impianto con regolazione climatica che varia la temperatura di mandata direttamente in caldaia si presta
all’accoppiamento con caldaie a condensazione.
Esempi di impianto
Di seguito vengono proposti alcuni schemi con indicazione delle possibilità di collegamento dell’impianto a
battiscopa negli impianti autonomi con caldaia mu-
rale. Sono ovviamente possibili altre soluzioni che prevedono l’impiego di moduli premontati con collettore,
pompe, regolazioni che si trovano in commercio.
2.3.1 Esempio d’impianto 1: generatore di calore con regolazione a temperatura
scorrevole e pompa con portata e prevalenza sufficiente per l’impianto
Legenda:
1 Generatore di calore
2 Sonda esterna
3 Termostato ambiente
4 Collettori
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
11
2 Indicazioni per la progettazione
2.3.2 Esempio d’impianto 2: generatore di calore con regolazione a temperatura
scorrevole, pompa con portata e prevalenza insufficiente per l’impianto e
compensatore idraulico
Legenda:
1 Generatore di calore
2 Sonda esterna
3 Termostato ambiente
4 Collettori
5 Compensatore idraulico
6 Pompa ausiliaria
2.4
Altri esempi d’impianto
2.4.1 Esempio d’impianto 1: stanza con regolazione della temperatura mediante
termostato e valvola di zona elettrica installata sul collettore di distribuzione
12
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
Indicazioni per la progettazione 2
2.4.2 Esempio d’impianto 2: stanza con regolazione della temperatura con
valvola termostatica meccanica o elettrotermica con comando a distanza e
distribuzione normale bitubo
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
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3 La posa del sistema a battiscopa
3
La posa del sistema a battiscopa
3.1.
La sequenza di posa
L’installazione dell’impianto a battiscopa avviene in
due fasi distinte:
Predisposizione delle tubazioni
da eseguire in fase di grezzo. Consistono nel:
• portare nelle varie stanze le tubazioni di mandata
e ritorno che dovranno uscire dalla parete, rispettivamente ad un’altezza di 3,5-7 cm dal pavimento
e già piegati parallelamente alla parete, per favorire il successivo accoppiamento con i nuclei riscaldanti
• prevedere eventuali passaggi sottosoglia con tubazione multistrato, tubazioni in rame preisolato,
ecc.
14/1 Predisposizione delle tubazioni
Installazione del sistema a battiscopa
da eseguire ad opere interne finite.
• Si mettono in opera gli angoli interni OI, esterni
OA e i terminali OS. Si appoggia la staffa al muro,
si segna, si fora e si fissa la staffa inserendo nell’apposita sede il nasello superiore di copertura. Consigliamo di montare una staffa ogni 50-60 cm.
• Si tagliano ed inseriscono i nuclei riscaldanti KA
nelle posizioni e lunghezze indicate nel progetto e
si collegano con un tubo in rame saldato oppure
con raccordi a pressare in rame. Negli angoli è necessario prevedere 15-20 cm di tubo in rame nudo
senza lamelle.
14/2 Messa in opera
• Dopo la prova di tenuta si taglia a misura il frontale irraggiante, lo si aggancia alla parte superiore
della staffa e lo si fissa a quella inferiore mediante
aggancio rapido e viti.
14/3 Tagli e montaggio dei nuclei scaldanti
14/4 Posa dell’elemento di arredo
14
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
La posa del sistema a battiscopa 3
3.2 Indicazioni generali per la posa del tubo
3.2.1 Attrezzatura consigliata
3.2.2 Preparazione
Per facilitare la posa dell’impianto di riscaldamento
a battiscopa Buderus si consiglia di dotarsi delle seguenti attrezzature:
Prima di eseguire la posa è necessario liberare le pareti, sulle quali verrà installato il battiscopa da oggetti e/o arredi. Si consiglia di proteggere i pavimenti con
cartoni, per evitare di danneggiarli durante le operazioni di saldatura o di taglio dei profili.
• Troncatrice (per taglio profili)
• Espansore per tubi con testine Ø 14-16 mm
(soluzione a saldare)
• Pinza elettrica/cannello (soluzione a saldare)
• Pinzatrice per raccordi a pinzare
(soluzione a pressare)
• Raccordi a pinzare FF15-14, FF15-15
(soluzione a pressare)
• Raccordi a stringere RC 1415, RC 1515
• Seghetto (per tagliare nuclei scaldanti)
• Cacciavite a stella e a taglio
• Spazzole e carta abrasiva (per la pulizia dei tubi)
• Pinza
• Filo colorato
• Avvitatore
• Giratubi
• Trapano
• Metro
• Filo colorato
15/1
Attrezzatura consigliata
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3 La posa del sistema a battiscopa
3.3 Fissaggio delle staffe
Appoggiare un angolo OI o un terminale OS all’estremità della parete e a 10 cm da esso appoggiare a parete una staffa e fare un segno in corrispondenza del
foro più alto.
Eseguire la stessa operazione anche nell’altra estremità della parete.
In corrispondenza dei 2 segni effettuati eseguire foro
con punta 6 mm, inserire il tassello in PVC, avvitare
una vite 4x4,5 in dotazione.
Tra le due viti tendere il filo colorato e lasciare il segno sulla parete, affinché tutte le staffe siano fissate
alla stessa altezza.
Per pareti inferiori a 2,5 m
Fissare le staffe ad intervalli di 50-60 cm lungo la linea colorata riportata sulla parete, l’intervallo si riduce in caso di pareti corte.
16/1
Montaggio delle staffe
16/2
Definizione dell’altezza di montaggio
16/3
Posizionamento delle staffe per pareti superiori a 2,5 m
Per pareti superiori a 2,5 m
Prevedere un staffa in corrispondenza del punto di accostamento di due mascherine e profili superiori.
Per garantire l’aggancio rapido della mascherina è
fondamentale che tutte le staffe siano fissate alla stessa altezza.
16/3
16
Posizionamento delle staffe per pareti inferiori a 2,5 m
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La posa del sistema a battiscopa 3
3.4 Posa del profilo superiore e degli elementi plastici
Per evitare eccessivi sfridi si consiglia di posizionare
prima tutte le barre intere.
Completare le pareti, tagliando a misura i restanti
profili.
Perché l’impianto abbia un buon risultato estetico è
importante che i tagli vengano effettuati con precisione.
Bloccare i profili superiori, avvitando bene le viti di
fissaggio delle staffe.
Appoggiare allo stipite della porta il terminale OS e
fissarlo con vite e tassello.
17/2
Bloccaggio dei profili superiori
17/1
Posizionamento delle barre
17/3
Fissaggio del terminale
17/4
Taglio del nucleo scaldante
3.5 Posa del nucleo riscaldante
3.5.1 Soluzione a saldatura
Verificare da progetto i metri di nucleo riscaldante KA
previsti nel locale in esame e le pareti dove dovranno
essere posati. Nel caso si proceda senza progetto, dare priorità alle pareti esterne per poi completare con
le pareti interne. Per evitare sfridi posizionare dapprima tutte le barre intere da 2,5 m e completare tagliando con l’utilizzo di un seghetto o di una taglierina le restanti barre.
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3 La posa del sistema a battiscopa
Nel punto ove si effettua il taglio è necessario togliere
alcune lamelle con l’utilizzo di una pinza ed eliminare eventuali trucioli.
18/1
Eliminazione di lamelle
18/2
Pulizia della parte terminale dei tubi
16/3
Posizionamento delle staffe per pareti superiori a 2,5 m
16/3
Posizionamento delle staffe per pareti superiori a 2,5 m
Pulire accuratamente la parte terminale dei tubi dove
effettuerete la saldatura, utilizzando delle spazzole in
acciaio oppure carta abrasiva.
Dato che il diametro del nucleo riscaldante KA è 14,8
mm, prima di procedere con la saldatura è necessario bicchierare i tubi utilizzando un espansore (tipo
Rems o similare).
Per giunzioni con altri tubi in rame usare:
• testina da 14 mm per tubo da 14 mm
• testina da 16 mm per tubo da 16 mm
Per assemblare due barre di nucleo riscaldante KA
bicchierare i tubi di una delle due, utilizzando prima
la testina da 14 mm (espandendo fino alla fine), per
portare il diametro interno da 13,5 a 14 mm, e poi la
testina da 16 mm, espandendo leggermente per portare il diametro da 14 a 14,8 mm.
Si raccomanda di non espandere eccessivamente per
non compromettere la tenuta della giunzione.
18
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La posa del sistema a battiscopa 3
Saldare le barre utilizzando il cannello ossiacetilenico
e bacchette in lega argentata, oppure una pinza elettrica e una lega in stagno-argento. Si consiglia di effettuare quanto più possibile le saldature a banco, riducendo quelle in opera.
19/1
Saldature dei nuclei scaldanti
19/2
Saldatura della curva a 90 ° sul nucleo scaldante
19/3
Saldatura della curva finale sul nucleo scaldante
In corrispondenza degli angoli a 90°, saldare sul nucleo riscaldante KA le curve OC in rame da 90°, dopo
aver eseguito la bicchieratura dei tubi del nucleo riscaldante KA, utilizzando la testina da 14 mm.
Nel caso in cui non si utilizzino le curve OC
fornite, prevedere delle curve di 15-18 cm di
solo tubo senza alette.
A chiusura del circuito saldare sul nucleo riscaldante
KA la curva finale OB in rame a 180°, dopo aver bicchierato i tubi del nucleo riscaldante KA, utilizzando
la testina da 14 mm.
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19
3 La posa del sistema a battiscopa
Inserire tra la staffa di sostegno OT e il nucleo riscaldante KA i profili PL in PVC a L,
che vengono forniti tagliati alle estremità
(➔ 20/1).
Piegare leggermente le alette verso l’interno e infilarle tra le lamelle del nucleo riscaldante, nella parte che andrà a poggiare sulle staffe, facendo in modo che il profilo resti
bloccato (➔ 20/2).
20/1
Montaggio dei profili a L - fase 1
20/2
Montaggio dei profili a L - fase 2
20/3
Fissaggio dei nuclei scaldanti alle staffe
20/4
Prova di tenuta
Si posizionano i nuclei riscaldanti KA già saldati a
banco, appoggiandoli direttamente sulle staffe fra
i due dentini. Preparare le tubazioni necessarie per
completare i collegamenti saldandoli in opera con
pinza elettrica o con cannello ossiacetilenico.
Prima di posizionare i nuclei scaldanti KA e
saldare, togliere l’angolo interno OI e quello esterno OA e riposizionarlo subito dopo
(➔ 20/3).
Controllare bene che i nuclei riscaldanti KA aderiscano bene alle staffe.
Fare le prove di tenuta con l’aria compressa.
20
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Indicazioni per la progettazione 3
3.5.2 Soluzione con raccordi a pinzare
Verificare da progetto i metri di nucleo riscaldante KA
previsti nel locale in esame e le pareti dove dovranno
essere posati.
Per evitare sfridi posizionare dapprima tutte le barre
intere da 2,5 m e completare tagliando con l’utilizzo
di un seghetto o di una taglierina le restanti barre.
21/1
Taglio dei nuclei scaldanti
21/2
Eliminazione delle lamelle
21/3
Giunzione delle batterie
21/4
Giunzione del nucleo scaldante a pezzi speciali
Nel punto ove si effettua il taglio è necessario togliere
alcune lamelle con l’utilizzo di una pinza ed eliminare eventuali trucioli.
Pulire accuratamente la parte terminale dei tubi.
Giuntare le batterie utilizzando il sistema a pinzare tipo Viega (e specifica pinza Viega).
Utilizzare un manicotto FF 15x15 in rame (art.
2415).
Per la giunzione tra nucleo riscaldante e pezzi speciali (curve 90° - 180°) utilizzare manicotti FF15x14 in
bronzo (art. 2215/2).
Attenzione!
Posizionare i profili in PVC come descritto a
pag. 10 (➔ 21/4).
Documentazione tecnica di progetto e di posa Impianto a battiscopa • Edizione 06/2010
21
3 La posa del sistema a battiscopa
3.5.3 Soluzione con raccordi a stringere
Verificare da progetto i metri di nucleo riscaldante KA
previsti nel locale in esame e le pareti dove dovranno
essere posati.
Per evitare sfridi posizionare dapprima tutte le barre
intere da 2,5 m e completare tagliando con l’utilizzo
di un seghetto o di una taglierina le restanti barre.
22/1
Taglio dei nuclei scaldanti
22/2
Eliminazione delle lamelle
22/3
Giunzione delle batterie
22/4
Serraggio dei raccordi
Nel punto ove si effettua il taglio è necessario togliere
alcune lamelle con l’utilizzo di una pinza ed eliminare eventuali trucioli.
Pulire accuratamente la parte terminale dei tubi.
Giuntare le batterie, utilizzando i raccordi RC1515
(➔ 22/4) e raccordi RC1415 per giuntare batteria-curve (➔ 22/3).
22
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Indicazioni per la progettazione 3
3.5.4 Posa della mascherina
Prima di posare le mascherine è importante controllare, che le staffe siano state posate tutte alla stessa
altezza.
23/1
Posizionamento delle staffe alla stessa altezza
23/2
Allineamento delle staffe
22/3
Giunzione delle mascherine
22/4
Avvitamento delle mascherine
Nel caso in cui si riscontrassero delle staffe non perfettamente allineate, correggere piegando con una pinza i dentini della staffa verso l’alto o verso il basso,
quanto basta per poter agganciare la mascherina.
Per le pareti superiori a 2,5 m fissare le mascherine intere, agganciando il lato superiore al dentino superiore
della staffa e con una leggera pressione dall’alto verso
il basso, fissarla al dentino inferiore della staffa.
Prendere poi con precisione le misure delle mascherine mancanti, tagliarle usando la troncatrice e fissarle
con le modalità sopra descritte.
Attenzione!
Fare in modo che l’accostamento delle due mascherine cada giusto a metà staffa (➔ 22/3).
In corrispondenza del punto di accostamento forare
con una punta da 4 mm entrambe le mascherine nella parte bassa lungo il segno orizzontale impresso sul
profilo, inserire nei fori due viti (in dotazione) ed avvitare per evitare che le mascherine, a causa della dilatazione, escano dalla loro sede.
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23
3 La posa del sistema a battiscopa
3.5.5 Sfiato e bilanciamento del circuito
Terminata l’installazione del battiscopa si deve procedere al caricamento dell’impianto, lasciando uscire l’aria presente nelle tubazioni, agendo sulle valvole di sfiato presenti nel collettore (oppure direttamente dalla caldaia, qualora non ci fosse il collettore).
Successivamente procedere con la prova di tenuta
idraulica come richiesto dalla normativa vigente.
24
Per il corretto funzionamento dell’impianto è importante verificare il bilanciamento dei circuiti, agendo
sulle valvole di regolazione presenti sul collettore in
funzione della lunghezza dei circuiti stessi (l’operazione diventa fondamentale, quando ci sono circuiti
di lunghezze diverse per evitare che vengano favoriti
quelli corti rispetto a quelli lunghi).
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