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“Se sono arrivato così in alto è perché sono salito sulle spalle dei
“Se sono arrivato
così in alto
è perché sono salito
sulle spalle
dei giganti”.
(Isaac Newton)
© 2014 - Agata De Nuccio
© 2014 - Ipertesto Edizioni, Verona - www.iperedizioni.it
[email protected] - tel. +39_340_4774372
Tutti i diritti editoriali sono riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta senza il permesso scritto dell’editore.
I testi e le immagini del volume sono di esclusiva proprietà dell’Autore.
Prima edizione: Febbraio 2014
ISBN 978-88-6216-095-7
Stampato in Italia
Strada facendo
Dott. Giuseppe Giuliano
Direttore Generale della Provincia di Verona
Quando conobbi Giovanni Miozzi, egli era un giovane e affermato imprenditore, apprezzato per la serietà e affidabilità della sua impresa, da poco eletto consigliere in un lista civica di centro-destra e nominato assessore ai lavori pubblici del Comune di
Isola della Scala.
L’apporto determinante a quell’Amministrazione e il suo peso
decisionale lo lanciarono come candidato naturale a ricoprire la
carica di Sindaco nei due successivi mandati elettorali.
La sua opera di Sindaco del “fare” è destinata a essere ricordata nel futuro dai suoi concittadini perché, in tempi di profonda
crisi economica, è riuscito ad attuare grandi opere pubbliche, utili e necessarie, impegnando poche risorse finanziarie del bilancio
del Comune, ma cogliendo con intelligenza, buon senso e spirito
imprenditoriale le occasioni concrete per ben operare.
La moderazione e la ragionevolezza evidenziate sono state le
caratteristiche che, nel presente periodo di instabilità, turbolenza,
sbando e nanismo della politica, lo hanno privilegiato nell’assunzione della carica di Presidente della Provincia di Verona e, di lì
a breve, nell’incarico di segretario provinciale del Popolo delle Libertà.
A tali affermazioni politico-amministrative è pervenuto non
per ambizione personale o per desiderio di carrierismo, né si è mai
inebriato del successo, tanto da sentirgli spesso esprimere riconoscenza per quanto ricevuto dalla buona sorte, al di là delle sue
aspettative.
Se è vero che “la fortuna fa risplendere le nostre virtù e i nostri vizi come la luce fa risaltare gli oggetti” (La Rochefoucauld,
Maximes), e se le virtù di un buon amministratore si vedono dai
risultati conseguiti e quelle di un buon politico si vedono dal grado di consenso diffuso sul territorio, vien da credere che la buona
stella del Presidente Miozzi sia ben lungi dal suo tramonto.
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Strada facendo
Nota dell’autrice
Questo è un libro che può appartenere a chiunque di noi.
Dei luoghi descritti fa parte la gente che ha conosciuto Giovanni da piccolo adolescente e adulto. Leggendo si scoprirà di
appartenere a tutto questo e, lo confesso, mi rallegra sapere di
essere stata un’efficace interprete dei ricordi e dei sogni di Giovanni e delle persone a lui care.
Si definisce un sognatore, di notte, ma di giorno realizza
quei grandi sogni che lo accompagnano da una vita.
Ho usato la sobrietà delle parole per descrivere un padre,
un uomo e un politico che coltiva ancora ostinatamente la “sostenibile” leggerezza della responsabilità per la sua comunità e
per il suo paese.
A volte succede che il destino ti fa inciampare nella vera storia di una persona più vicina di quanto pensavi e che ti appassiona.
E allora scrivi, oppure dipingi un quadro fatto di persone e
di eventi con i colori di immagini vissute realmente. In questo
libro ho cercato di fare entrambe le cose, con piglio genuino e
diretto di chi pensa ancora che ‘scrivere’ non faccia necessariamente rima con ‘professione’.
“Gli uomini quando salgono sul piedistallo perdono la concretezza, e spesso succede che l’ossigeno venga a mancare tanto volano alti. Poi ci
sono quelli, invece, che rimangono con i piedi
ben piantati per terra”.
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Agata De Nuccio
Giovanni viene descritto così dai suoi collaboratori più vicini. Lo hanno definito un ‘sindaco fuori dal comune’ – e il gioco di parole è del tutto casuale – per il rapporto umano prima,
e professionale poi, che ha instaurato con i dipendenti curandone anche gli aspetti emotivi.
Prima fra tutti la sua segretaria, che quotidiamente supporta Giovanni nel lavoro del Comune di Isola della Scala.
Ne parla con leggerezza, quasi fosse un amico di vecchia data.
Come quando in occasione del suo matrimonio civile, Giovanni le fece firmare un atto di matrimonio finto con una penna cancellabile “…che se ci ripensi, non si sa mai, la firma la
puoi far sparire!”.
Era uno scherzo perfetto.
Vittime della natura di ritardatario cronico di Giovanni, i
suoi amici e compagni di tennis. Fissa appuntamenti e lancia
sfide per partite all’ultimo colpo… e poi non si presenta.
Ma Giovanni è così, e chi lo conosce lo sa.
Io non posso far altro che ringraziare tutti voi, uno ad uno,
per la vostra preziosa collaborazione.
Descrivere la visione umana e politica di Giovanni è stata
una sfida, soprattutto in un periodo che amo definire “ghigliottinato”, reciso nei valori più alti, dove prevale l’intolleranza fisica e verbale verso tutte le istituzioni e verso gli amministratori della cosa pubblica.
Certo, i politici stessi hanno contribuito a rendere un ring
quello che dovrebbe essere terreno di incontro e dialogo, dove
la parola è stata trasformata in un ringhio continuo, con toni
aspri e per nulla costruttivi.
Per versare parole sul foglio e dargli un corpo e un valore,
non ho dovuto ricorrere alla fantasia, ho semplicemente descritto un uomo che ha saputo esprimere con i fatti un modo
diverso di fare politica. Tradurre in parole lo spessore umano e
politico di Giovanni attraverso il suo modo di vedere e sentire
l’impegno di amministratore, è stato come respirare.
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Strada facendo
È stata come una boccata di ossigeno, di fiducia e di speranza per tutti quei valori che pensavo fossero in prognosi riservata… o defunti del tutto.
E, di conseguenza, scrivere di cose belle e cariche di fiducia,
è stato come prescrivere una medicina per guarire una malattia contagiosa e destabilizzante come la rassegnazione, che spesso ci fa alzare le braccia.
Queste pagine insolite raccolgono parole e pensieri che descrivono l’evoluzione dell’impegno quotidiano di Giovanni.
Un viaggio nato prima nella sua testa e che si è tradotto in
dedizione e passione per ogni progetto.
Lontano dalla politica rissosa del nostro tempo, Giovanni
pensa al bene del suo territorio e del suo paese: “Quando decido per il mio paese non penso alla destra o alla sinistra, penso a fare. E basta”.
La sobrietà verbale come strumento e arma per una ‘politica
del fare’: questo è il suo messaggio e il suo impegno politico,
capace di tante soddisfazioni, ma altrettante responsabilità.
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Agata De Nuccio
La mitica San Marino
Ovvero, come creare leggende calcistiche nei tornei estivi
parrocchiali utilizzando il nome di una città stato indipendente. Nella speranza che il solo nome funga da talismano e
porti a facili vittorie.
Inconfondibili e unici, i giocatori della San Marino erano
vere calamite per spettatori non paganti.
Con il loro gioco e una strampalata creatività in campo, lasciavano a bocca aperta per tutta la durata del gioco, chi andava
a vedere le partite. Nel senso che si rideva dall’inizio alla fine,
e di certo non per le prodezze atletiche, ma per un esilarante e
goffo ‘calcio-spettacolo’.
La loro tattica era un mix di carnevalate, che aveva come effetti collaterali sullo spettatore uno stato di euforia incontrollabile. Tutto questo per dire che gli spettatori si piegavano in
due dalle risate, tanto giocavano male.
Ma la gloriosa San Marino vantava una struttura societaria
non indifferente.
Ogni anno si nominava il presidente e l’allenatore; si registravano le imprese sul campo, le statistiche, i goal fatti e subiti.
Nella squadra militava anche il migliore amico di Giovanni, il Caio, che si distingueva in tutto.
Diretto discendente di Pelè – ironicamente – non riusciva
mai, né sul campo né, tantomeno, con le ragazze. Traverse e pali erano i suoi peggiori nemici, gli andava sempre tutto storto… ragazze soprattutto.
E il Caio era spesso scoraggiato e si lamentava delle sconfitte amorose.
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Strada facendo
Tanto che una sera pontificò con aria solenne: “Io mi sposerò
quando Giovanni diventerà sindaco”.
Provvidenziale.
E così è stato davvero, quasi vent’anni dopo.
Il Caio si è sposato con rito civile e Giovanni ha celebrato
le nozze dell’amico.
A dirla tutta, come calciatore non avrebbe avuto futuro, ma
come veggente sì!
E le prodezze da veggente non erano finite: “Ecco diventerò
papà quando tu diventerai senatore”.
E poco più avanti Giovanni fu eletto presidente della Provincia e l’amico segnò il più bel gol della sua vita diventando
papà.
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Agata De Nuccio
Il rosa, la rossa e la strada
Tutto si impara e quando si è adolescenti imparare a guidare la macchina è un passaggio verso la libertà, e il foglio rosa è
il passaporto verso il mondo dei grandi.
Così grandi che il coprifuoco restava alle 23.30 e non c’erano santi protettori a cui rivolgere la supplica per avere una mezz’ora in più.
Le tre ore d’aria concesse li facevano sentire protagonisti del
film ‘Fuga da Alcatraz’, ma quello che più desideravano, Giovanni e i suoi amici, era di fare nuove conoscenze, fuori dalla
nostra ‘Isola’, con la Rossa fiammante.
Proprio lei, la prima macchina, frutto del lavoro in azienda
con il padre: nulla arrivava come regalo e tutto doveva avere un
prezzo e un valore attraverso l’impegno costante.
E per Giovanni uno dei momenti migliori della vita è stato
quello dove la conquista dell’autonomia avrebbe segnato la
strada che in futuro voleva percorrere.
Questi sono i passaggi più belli dell’adolescenza di Giovanni, che ricorda con leggerezza e autentica emozione.
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Strada facendo
Sindaco
Mi emoziona ancora oggi pensare alla prima elezione di Sindaco. La nomina non fu certo una passeggiata. E il primo vero
traguardo era conquistare la fiducia di tutti i componenti del mio
partito.
Fu prima una sfida tra noi e poi con gli avversari politici.
Ma i veri artefici e vincitori di quella campagna elettorale furono i tanti cittadini che si organizzarono spontaneamente per fare volantinaggio e per dare una mano alla mia campagna elettorale.
Ho un bellissimo ricordo.
Per strada incontro un anziano che con la sua vecchia bici dispensava volantini. Lo fermo e gli chiedo: “Ma cosa fai?! Che sei
pieno di acciacchi”.
Mi rispose: “Giovanni ti aiuto a vincere! Guarda che non dimentico il bene che hai fatto a me e la mia famiglia…”.
Ancora oggi non ricordo cosa avessi fatto per quel vecchio, ma
io ricordo perfettamente quello che ha fatto lui per me.
Il primo mandato da sindaco porta la firma del mondo del lavoro, voti ‘di alta qualità’, come li definisco io.
Voti di gente che lavora sodo, genuina, che sa come rimboccarsi le maniche.
Appresi il giorno dopo, con grande entusiasmo e commozione,
che gli operai avevano fermato la catena di montaggio per festeggiare la mia vittoria come primo cittadino.
Gli operai vedevano la mia persona come rappresentante della
loro sensibilità e del loro lavoro e compresi che la mia elezione non
era la vittoria di un partito, ma di tutti gli isolani.
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Agata De Nuccio
I miei concittadini avevano votato per il mondo del lavoro e
delle imprese.
Non c’era più destra o sinistra… c’era il nostro paese.
C’erano obiettivi importanti da raggiungere nel primo mandato. Il tratto di statale 12, lasciato per anni in quel ponte sospeso che franava e frenava i lavori. Ponti e cantieri sospesi facevano
parte del paesaggio dell’incompiuto e tutt’ora fanno parte dell’Italia, un cimitero di opere infinite.
E la statale 12 era una di quelle.
Somigliava a un copione: creare lavori e cantieri inutili nel periodo prelettorale e che, dopo le votazioni, diventavano cattedrali
nel deserto. Questo meccanismo perverso sembrava fatto apposta
per non farci lavorare. Ma il ponte sospeso andava finito.
Per dimostrare come è possibile mobilitare risorse pubbliche e
metterle al servizio del privato e portare lavoro e benefici al territorio, basta mettersi su una strada e correre.
Con la tenacia e persone concretamente motivate, siamo riusciti
a smuovere i lavori. Arrivò l’attesa telefonata di Alberto Giorgetti, dirigente del partito, che mi comunicava l’ok da Roma per riattivare il cantiere. Si avviarono così le procedure di appalto e le autorizzazioni con i criteri di assoluta trasparenza, e poi partirono
finalmente i lavori. Ho voluto seguire e visionare personalmente il
cantiere. La mia carriera di imprenditore e lavoratore non dava
spazio all’approssimazione.
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Strada facendo
Presidente per caso
Ci sono momenti nella vita cha hanno il sapore della convivialità, e questo lo è stato.
Era a pranzo con un dirigente del partito; tornando verso la
macchina parlavano del più e del meno, quando improvvisamente: “Perché non fai il presidente?”.
Fece eco una sonora risata, ma dieci giorni dopo, in occasione di una riunione di partito, si rese conto che quella domanda esigeva una risposta seria.
“Mi fu chiesto se ci avevo pensato, era il momento di scegliere.
L’unica cosa da fare è seguire le proprie aspirazioni e incanalarle
verso un obiettivo. Questo lo era”.
Iniziarono mesi di febbricitante lavoro: incontri, discussioni per arrivare alla nomina di un candidato finale.
Intesa raggiunta!
Giovanni Miozzi.
“Felicità immensa. Ottenere il consenso di tutti è stato un momento di grande soddisfazione personale; la campagna elettorale fu
premiata con ventiduemila preferenze, ventiduemila persone da
ringraziare.
Era la prima volta che veniva eletto un presidente di centro-destra ed ero anche il più giovane sindaco di Isola della Scala”.
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Agata De Nuccio
Curriculum
Giovanni Miozzi
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nato il 14 gennaio 1965 a Isola della Scala (Verona)
diplomato geometra nell’anno 1985, iscritto all’Albo dei
Geometri dal 1991;
dal 1990 al 2009 ha collaborato con l’Azienda di famiglia;
dal 2001 al 2006 ha ricoperto la carica di Assessore ai Lavori
Pubblici del Comune di Isola della Scala;
dal 2006 ad oggi Sindaco del Comune di Isola della Scala;
dal 2007 al 2010 Vice Presidente della Società Acque Veronesi scrl;
dal 2009 al 2014 Presidente della Provincia di Verona;
dal 2009 al 2014 nominato nell’Ufficio di Presidenza dell’Unione Province d’Italia;
dal 2010 nominato Presidente della terza Commissione
UPI;
dal 2010 ad oggi, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova;
dal 2010 nominato Presidente della terza Commissione UPI
Veneto - Trasporti - Lavori Pubblici - Espropri - Viabilità Edilizia Scolastica - Protezione Civile;
dal 2009 ad oggi, componente del Consiglio di Amministrazione di Tunnel Ferroviario del Brennero.
Strada facendo
Indice
Introduzione ..................................................................................................................pag.
Nota dell’autrice ........................................................................................................pag.
Sorridere di se stessi...............................................................................................pag.
Il paese ..................................................................................................................................pag.
La famiglia........................................................................................................................pag.
La mitica San Marino .........................................................................................pag.
Il rosa, la rossa e la strada................................................................................pag.
La squadra amministratori ............................................................................pag.
Giovane consigliere ................................................................................................pag.
L’amicizia ...........................................................................................................................pag.
Tra i banchi di scuola… ...................................................................................pag.
…e tra i banchi di scuola della vita ....................................................pag.
Sindaco .................................................................................................................................pag.
Il sindaco dei pensionati ..................................................................................pag.
Un progetto ambizioso ......................................................................................pag.
Il centro natatorio ...................................................................................................pag.
Un benevolo consiglio........................................................................................pag.
La durezza necessaria ...........................................................................................pag.
Presidente per caso .................................................................................................pag.
Febbre da cavallo ......................................................................................................pag.
Cinque anni di semine e raccolti...........................................................pag.
Turismo, cultura e territorio .......................................................................pag.
Segni particolari .........................................................................................................pag.
Vita da cani… o meglio vita di Saba ................................................pag.
Affetti senza tempo ................................................................................................pag.
Dare avere .........................................................................................................................pag.
Da piccolo volevo diventare costruttore di dighe ..............pag.
La strada..............................................................................................................................pag.
Curriculum......................................................................................................................pag.
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Finito di stampare
nel mese di febbraio 2014
per i tipi della Tipografia Bologna
Isola della Scala (VR)
per conto di Ipertesto Edizioni
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