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Il kung-fu

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Il kung-fu
www.salutare.info
Benessere
a cura di Donatella De Bartolomeis
Il kung-fu
Le arti marziali come filosofia di vita.
Le arti marziali orientali,
introdotte in occidente agli
inizi degli anni sessanta,
sono discipline legate
al combattimento e
basate su principi,
oltre che fisici,
anche culturali e filosofici.
In molte arti marziali
l'apprendimento va infatti,
al di là dell'abilità
nel combattimento,
assumendo così una grande
importanza per la vita
di ogni singolo individuo
e per la collettività.
Per carpire i meccanismi abbiamo intervistato il M° Giancarlo Matarazzo della
Scuola di Shaolin Hung Gar Kung Fu, dove
Hung Gar significa letteralmente “famiglia Hung” riferito allo stile praticato.
Il Maestro ci spiega che “Kung fu” si può
tradurre con “Esercizio eseguito con abilità”,
“Lavoro duro” e rappresenta il percorso
necessario all'apprendimento profondo
di una disciplina, qualsiasi essa sia, ed è
anche, nella vita di tutti i giorni, un modo
di essere, perché il lavoro interiore, la disciplina, la concentrazione e l’autosservazione sono pilastri per una vita vissuta a fondo e con consapevolezza.
Dunque non sport, ma soprattutto abilità
di combattimento, autodifesa, salute fisica, autocontrollo, meditazione, che consente di acquisire confidenza col proprio
corpo, sicurezza nelle proprie capacità e
consapevolezza dei propri limiti.
Al di là della difesa personale, gli allievi
hanno altri scopi per certi aspetti anche
più importanti come ad esempio imparare il metodo per nutrire il proprio corpomente-spirito e migliorare sè stessi così
da poter essere relativamente liberi dalla
paura e dalle intimidazioni esterne.
Le cosiddette “forme” non sono altro che
dei combattimenti simulati con presunti avversari o contro le proprie negatività.
L’allenamento all’ Hung Gar Kung Fu è
interessante e impegnativo e i risultati sono sempre altamente soddisfacenti
con immensi benefici per la salute e il
benessere.
La pratica tradizionale dell’Hung Gar
Kung Fu, comprensiva della sua componente principale e cioè del lavoro spirituale, non è dunque una pratica fine a
se stessa, ma dovrebbe accompagnare
l’allievo e soprattutto il maestro in ogni
istante, attraverso l’arte dell’ascolto e del
vivere QUIEORA fino a trasformare gradualmente la persona rendendola migliore sotto ogni aspetto.
Il Kung Fu ricerca la qualità, che ha come
scopo primario il benessere fisico, il risveglio della coscienza, il lavoro di autosservazione e di dissoluzione dell’ego.
Questa sicurezza e la salute mentale e fisica che derivano da una pratica regolare
danno ampie opportunità di svilupparsi
e realizzarsi ad un livello raramente raggiunto con le attività sportive.
È per questo che il maestro ha sottolineato che il lavoro svolto in palestra non finisce lì, ma continua in ogni istante della
quotidianità e se così non fosse questa
antica arte si ridurrebbe a puro spettacolo, come già si è tentato di fare utilizzandola anche in films commerciali.
Dunque la quotidianità trasformata in
un’immensa palestra dove allenarsi sulla
disciplina e sull’autocontrollo, sulla moderazione, sulla volontà e sull’ispirazione
e, come grande maestra, la vita.
Diverse sono le armi usate, generalmente
collegate ai cinque elementi (acqua - spada; legno - bastone; fuoco - lancia; terra
- pugno; metallo - sciabola) ed ai cinque
animali (tigre, gru, serpente, leopardo e
drago), ma qui il discorso si complicherebbe un po’; resta comunque il fatto che le
attrezzature più importanti che vengono adoperate nella pratica del Kung Fu,
ed in generale di tutte le arti marziali,
sono il proprio corpo, la propria mente,
il proprio spirito.
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