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2. Neoplasie polmonari
2. Neoplasie polmonari Coordinatori Federico Cappuzzo (Livorno) Andrea Lopes Pegna (Firenze) Marco Lucchi (Pisana) Comitato di redazione Paolo BASTIANI (Firenze), CAMERINI Andrea (Viareggio), CECERE Fabiana Letizia (Firenze), CORBETTA Lorenzo (Firenze), DE LUCA CARDILLO Clara (Firenze), FALASCHI Fabio (Pisa), FERRARI Katia (Firenze), FONTANINI Gabriella (Pisa), JAUS Massimo (Firenze), MASCALCHI Mario (Firenze), MAZZONI Francesca (Firenze), MEONI Giulia (Firenze), ROSSI Marcello (Siena), SANTINI Paolo (Firenze), SANTOMAGGIO Carmine (Firenze), SCALA Raffaele (Arezzo), SCOTTI Vieri (Firenze), UGOLINI Dario (Firenze) Partecipanti che hanno collaborato alla stesura: Cognome e Nome Ente di Appartenenza Cognome e Nome Ente di Appartenenza BASTIANI Paolo AUSL 10 - FIRENZE RIBECHINI Alessandro AOU PISANA BOSIO Manrico AUSL 6 - LIVORNO RIZZELLO Luigi AUSL 6 - LIVORNO CAMERINI ANDREA AUSL 12 - VIAREGGIO ROSSI Marcello AOU SENESE CECERE Fabiana Letizia AOU CAREGGI SANTOMAGGIO Carmine AOU CAREGGI CHELLA Antonio AOU PISANA SCALA Raffaele AUSL 8 – AREZZO CIRIGLIANO Giovanna AUSL 2 - LUCCA SCOTTI Vieri AOU CAREGGI CERULLO Carmine AOU CAREGGI STANFLIN Nirvana AOU CAREGGI COMIN Camilla AOU CAREGGI TIBALDI Carmelo AUSL 6 - LIVORNO CORBETTA Lorenzo AOU CAREGGI VASILE Enrico DE LUCA CARDILLO Carla AOU CAREGGI VINCENTI Rigoletta AOU PISANA AUSL 6 - LIVORNO DI TOMASSI Maurizio AUSL 9 - GROSSETO FABBRI Alessandro AUSL 3 - PISTOIA FALASCHI Fabio AOU PISANA FALOPPA Claudio AUSL 5 - PISA FERRARI Katia AOU CAREGGI FONTANINI GABRIELLA AOU PISANA GALLORINI FRANCO AUSL 11 - EMPOLI GONFIOTTI Alessandro AOU CAREGGI GROSSO Anna Maria AOU CAREGGI JAUS Massimo AOU CAREGGI LANDI Lorenza AUSL 6 - LIVORNO LIBERATORE Concetta AUSL 7 - SIENA MACCARI Uberto AUSL 8 - AREZZO MANNINI Fabio AOU CAREGGI MASCALCHI Mario AOU CAREGGI MAZZANTI Roberto AOU CAREGGI MAZZONI Francesca AOU CAREGGI MENCONI Gianfranco AUSL 6 - LIVORNO MEONI Giulia AOU CAREGGI MUSSI Alfredo AOU PISANA NOTARISTEFANO Tommaso AOU CAREGGI PENNUCCI Maria Cristina AUSL 1 - MASSA E CARRARA PERRI Francesco AOU CAREGGI PISTOLESI Massimo AOU CAREGGI POZZESSERE Daniele AUSL 4 - PRATO Neoplasie polmonari Le raccomandazioni seguono gli algoritmi delle NCCN Guidelines con commenti e modifiche adattate alla realtà della Regione Toscana Parte I – NCCN Guidelines - Non-Small Cell Lung Cancer Version 3.2012(1) Parte II - NCCN Guidelines - Small Cell Lung Cancer Version 3.2012(2) 67 (1) http://www.nccn.org/professionals/physician_gls/pdf/nscl.pdf (2) http://www.nccn.org/professionals/physician_gls/pdf/sclc.pdf Neoplasie polmonari 2.1. Introduzione Il tumore polmonare rappresenta la prima causa di morte cancro correlata nei paesi occidentali. L’incidenza varia largamente a seconda dell’area geografica considerata, mentre almeno nei paesi sviluppati si è progressivamente annullata la differenza di incidenza legata al sesso. In Italia si stimano circa 34.000 nuovi casi di tumore al polmone all’anno nelle persone fino agli 80 anni di età; in media un uomo ogni tre e una donna ogni 4 ha la probabilità di ammalarsi di tumore al polmone nel corso della vita media (0-74 anni). Gli ultimi dati ISTAT riportano una mortalità complessiva di 27.500 individui all’anno, con un incremento dell’1,5% nel numero dei decessi nel sesso femminile. Il fumo di sigaretta costituisce il principale fattore di rischio e circa il 95% delle nuove diagnosi è riconducibile al fumo inteso come durata dell’esposizione (anni) e numero di sigarette fumate/die. Dal punto di vista nosologico si considera a tutt’oggi valida la distinzione in carcinoma polmonare a piccole cellule o microcitoma (Small Cell Lung Cancer, SCLC) e carcinoma polmonare non a piccole cellule (Non Small Cell Lung Cancer, NSCLC) che rende ragione dell’80% di tutti i casi e di cui fanno parte 3 istotipi principali: adenocarcinoma, carcinoma squamoso e carcinoma a grandi cellule. La sopravvivenza a 5 anni, considerando tutti gli stadi, resta inferiore al 15% e a dispetto di una maggiore accuratezza dei mezzi diagnostici la storia naturale della malattia rimane immodificata: più dei due terzi dei pazienti si presenta alla diagnosi con una malattia in fase localmente avanzata o metastatica e in quest’ultimo caso la mediana di sopravvivenza si attesta intorno ai 10 mesi. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti notevoli progressi nella biologia dei tumori, inclusi quelli al polmone. Questo ha portato allo sviluppo di nuovi farmaci, definiti a bersaglio molecolare, che stanno contribuendo ad un significativo incremento della durata di vita dei pazienti. Con il passare del tempo ci si sta rendendo conto che un’accurata selezione dei pazienti sulla base delle caratteristiche biologiche della malattia è la premessa indispensabile per un adeguato trattamento. In un prossimo futuro, un impegno sempre crescente nella ricerca di base unitamente all’acquisizione di una buona pratica clinica permetterà di migliorare le prospettive dei pazienti con tumore polmonare e in definitiva portare all’utilizzo corretto e razionale delle risorse terapeutiche disponibili. 68 2.2. È prematuro o no proporre linee guida per lo screening del tumore del polmone con LDCT? A seguito dei risultati ottenuti dal trial randomizzato controllato (RCT) NLST, per il quale sono stai sottoposti a screening 53.534 soggetti suddivisi in due bracci con LDCT (Low Dose CT) e rx torace, dopo tre round di screening, che hanno dimostrato una riduzione del 20% della mortalità per cancro del polmone nel braccio sottoposto a LDCT rispetto a quello con rx del torace è rinato interesse alla proposta di screening con LDCT anche per coloro fino ad ora sono rimasti scettici sulla reale efficacia dello screening. Se questi risultati sembrano dimostrare il beneficio dello screening per l’early detection del tumore del polmone con LDCT, rimangono però ancora problemi non risolti e numerosi ostacoli che al momento non consentono di implementare uno screening di popolazione. Cercando di riassumere gli aspetti più importanti che ancora richiedono una risposta: a ) va stabilito quali siano i soggetti a cui proporre lo screening. Le NCCN suggeriscono che i soggetti a rischio che dovrebbero eseguire lo screening sono coloro che hanno età di 55-74 a., storia di fumo pari a ≥ 30 pack years, fumatori o ex fumatori ≤ 15 anni. Questo gruppo di soggetti rappresenta però una sottoclasse ristretta rispetto a tutti coloro che potrebbero trarre giovamento dallo screening; b ) va stabilito il ruolo di biomarker molecolari per selezionare maggiormente i soggetti a rischio a cui proporre lo screening; c ) va stabilito ancora quanto possa pesare il problema dell’overdiagnosis, che ancora deve essere stimata; d ) rimangono tuttavia ancora da validare in maniera definitiva la frequenza e la durata dello screening; e ) va stabilito quale sia il protocollo di work-up diagnostico più appropriato per la gestione non solo dei noduli non calcifici, ma soprattutto per i noduli semisolidi; f ) va valutato il ruolo dell’approccio chirurgico (considerando anche quello delle resezioni limitate) o non chirurgico per le forme di early cancer. Va inoltre definito con precisione il rapporto costo/efficacia dello screening; tra i costi dello screening, vanno ricordati: a ) il peso del tasso di falsi positivi; b ) il costo determinato dall’esposizione a raggi; c ) va anche considerato il peso, anche se basso, determinato dalle possibili complicazioni legate a indagini diagnostiche invasive. Prima di implementare lo screening in ambito clinico, vanno infine considerati altri fattori rappresentati da: a ) la necessità di formare radiologi esperti nel settore che possano ridurre al minimo il tasso di test falso positivi. La formazione dovrebbe essere a carico dei centri di screening che hanno in questi anni acquisito esperienza nel settore con i loro studi RCT o one arm; b ) per la gestione dello screening, soprattutto per quanto riguarda gli approfondimenti diagnostici e la terapia, è necessario un approccio multidisciplinare di esperti con la Neoplasie polmonari partecipazione del chirurgo toracico (e non del chirurgo generale) per ottimizzare la stadiazione e ridurre al minimo la morbilità; c ) va valutata la sostenibilità dello screening da parte del servizio sanitario ed in particolare la disponibilità di TC visto l’elevato numero di soggetti a rischio potenziale; d ) va valutata ed attentamente considerata la possibilità di associare lo screening polmonare ad una politica attiva di lotta al tabagismo, sia come strategia educazionale tesa alla mancata iniziazione e rivolta principalmente alle nuove generazioni, sia come incentivazione alla cessazione dal fumo presso i centri antifumo. Tale politica è sicuramente in grado di modificare l’aspettativa di vita, ma in termini temporali assai più lunghi; e ) lo screening va proposto ai soggetti a rischio appartenenti a tutti i ceti sociali. Per l’American College of Chest Physicians e l’American Society of Clinical Oncology si hanno già dati sufficienti per proporre linee guida. Su questa posizione si allineano le linee guida NCCN. L’International Association for the Study of Lung Cancer raccomanda invece ulteriori studi per valutare l’implementazione dello screening con LDCT e studiare gli attuali aspetti di critica e di incertezza. Le principali società scientifiche non hanno quindi al momento trovato un accordo in merito alla proposta di linee guida sullo screening. Pur consci dei risultati ottenuti dal RCT dello studio NLST, le considerazioni su esposte pongono comunque ancora notevoli dubbi e difficoltà per lo screening con LDCT che a nostro avviso devono essere superate prima di proporlo su ampia scala a tutta la popolazione a rischio. Al fine di impostare un programma razionale e sostenibile in Regione Toscana, anche per evitare la possibile deriva “incontrollata” della domanda e dell’offerta, si può invece proporre in questa fase un modello di screening su base volontaria in 2 o 3 centri regionali già provvisti di esperienza specifica, modello potenzialmente replicabile nel tempo e nella distribuzione geografica ed obbligatoriamente associato ad un programma di cessazione dal fumo. Questa impostazione ha il vantaggio di essere sostenibile in termini di spesa e di associare i possibili vantaggi “precoci” in termini di riduzione di mortalità potenzialmente derivati dallo screening secondo i dati del NLST, a quelli più “tardivi” assicurati dalla riduzione di lunga durata del tabagismo. Lo scopo primario dello screening su base volontaria è appunto quello di offrire alla popolazione toscana “a rischio” (fumatori, ex fumatori, lavoratori esposti), l’opportunità di accedere, in maniera equa e basata su evidenze scientifiche, ad un percorso di prevenzione primaria e secondaria del tumore polmonare che preveda il trattamento del tabagismo, l’identificazione e la sospensione di altri fattori di rischio (esposizione lavorativa quando possibile), e l’eventuale esecuzione e ripetizione del test di screening (LDCT). Gli scopi secondari del progetto sono: il consolidamento e possibilmente l’incremento di uno specifico expertise multidisciplinare nei centri che hanno già lavorato sullo screening polmonare; la prosecuzione della ricerca su aspetti specifici dello screening polmonare, in particolare l’ausilio fornito dalla valutazione dei biomarcatori e la stima del rapporto costo/beneficio nei fumatori e nei soggetti esposti; la stesura di raccomandazioni regionali per lo screening per tumore polmonare e l’avvio di una valutazione di HTA (Health Technology Assessment). Si tratta in sostanza di creare un modello di screening polmonare basato sulla pregressa esperienza di alcuni centri regionali, a basso impatto economico e potenzialmente replicabile nel tempo e nello spazio, inserito nella lotta al tabagismo e potenzialmente in grado di aumentare l’aspettativa di vita dei soggetti a rischio. 69 Neoplasie polmonari 2.2.1. Bibliografia 1. The National Lung Screening Trial Research Team. New England Journal Medicine. 2011;365:395-409 2. Bach B, Mirkin JN, Oliver TK, Azzoli CG, Berry DA, Brawley OW et al. Benefits and Harms of CT Screening for Lung Cancer. A Systematic Review. JAMA. 2012; 307(22): 24182429 3. Aberle DR, Henschke CI, McLoud TC and Boiselle PM. Expert Opinion. Barriers to CT Screening for Lung Cancer. J Thorac Imaging. 2012; 27(4): 208 4. Wood DE. Maximizing the Benefit and Minimizing the Risks of Lung Cancer Screening. J Thorac Imaging. 2012; 27(4): 211-212 5. Rosen MP, Corey J and Siewert B. Establishing a Computed Tomography Screening Clinic. J Thorac Imaging. 2012; 27(4):220-223 6. Mascalchi M, Mazzoni LN, Faclhini M et al. Dose exposure in the ITALUNG trial of lung cancer screening with low-dose CT. Brit J Rad. 2012;85:1134-1139 2.3. Strategia diagnostica per i noduli non calcifici e i noduli parzialmente solidi 2.3.1. Noduli non calcifici Con il sempre più diffuso uso della TC, sempre più comune è diventata l’identificazione di noduli polmonari. I risultati degli studi di screening con TC a basso dosaggio (LDCT) sottolineano la capacità della TC nell’identificare neoplasie polmonari in stadio potenzialmente curabile. Questi trial hanno comunque evidenziato che la maggior parte dei noduli inferiori a 10 mm è rappresentato da lesioni benigne perfino nella popolazione a rischio elevato per neoplasia polmonare. La Fleischner Society (FS) definisce un nodulo polmonare solido una opacità rotondeggiante o irregolare di attenuazione completa e omogenea del parenchima, più o meno ben definita, di dimensione fino a 3 cm; i micronoduli sono rappresentati dai noduli < 3 mm. Solo la risoluzione spaziale della TC può definire con esattezza i micronoduli. Storicamente la gestione dei noduli si è focalizzata sul nodulo polmonare solitario, anche se gli studi di screening hanno evidenziato che la presenza di nodularità multiple rappresenta un frequente reperto. In quest’ultimo caso, in assenza di un conosciuto quadro infettivo o infiammatorio, generalmente ci si focalizza sulla gestione del nodulo di maggior dimensione. Va considerato che la misurazione del diametro del nodulo, se valutato nelle due dimensioni, può subire delle variazioni intra e inter-osservatore; per questo una variazione minima del diametro, specialmente se questa non supera 1.5 – 1.7 mm, può rappresentare una falsa crescita del nodulo; a questo proposito va poi ricordato che l’incremento del 26% del diametro di un nodulo sferico, corrisponde al raddoppiamento del suo volume. Per ridurre il numero di incrementi considerati falsamente positivi le linee guida NCCN considerano solo incrementi di diametro ≥ 2 mm per i noduli ≤ 15 mm (per i noduli > 15 mm è considerato incremento un aumento del ≥ 15%, rispetto al diametro iniziale). Più affidabile è invece la valutazione tridimensionale del nodulo che consente la misurazione del suo volume, anche se permane, seppur ridotta, una variabilità intra e inter-osservatore. Per questo motivo studi di screening più recenti (NELSON, UKLS) valutano l’accrescimento volumetrico del nodulo e non quello bidimensionale. Può così essere valutato il tempo di raddoppiamento volumetrico (VDT). Generalmente viene considerato in 400 giorni il VDT al di sotto del quale si può sospettare una malignità del nodulo, anche se però si può superare questo limite in una percentuale variabile di noduli maligni (5-27%). Per la gestione dei noduli solidi vengono seguite le linee guida della FS che si differenziano in base al rischio di neoplasia del soggetto che presenta il nodulo. Sono considerati i noduli non calcifici dei soggetti con età ≥ 35 anni. La gestione dei noduli si basa essenzialmente su TC di follow-up a intervalli variabili in considerazione del loro diametro medio: maggiore è il diametro più stretti sono gli intervalli di follow-up. I noduli con dimensioni stabili dopo 2 anni non richiedono ulteriori controlli. Lo studio NELSON considera che per i noduli incidenti, cioè quelli compaiono annualmente dopo il primo test di base, l’intervallo per la prima TC di follow-up debba essere più breve rispetto a quello per i noduli del test di base (6-8 settimane rispetto a 3 mesi) perché se maligni, questi noduli, potrebbero presentare un veloce tempo di accrescimento. Nella Tab. 1 viene illustrata la gestione dei noduli secondo le linee guida della FS. Le linee guida FS non considerano un protocollo specifico nel caso in cui siano presenti contemporaneamente più noduli (lo studio ELCAP esclude dal follow-up i soggetti che hanno contemporaneamente > 6 noduli) col rischio quindi di sottoporre a numerose TC i soggetti che continuano a presentare più noduli incidentali nei 2 anni di follow-up. Sulla base del possibile lento accrescimento delle nodularità parzialmente solide (vedi in seguito) non è possibile considerare benigni i noduli che non subiscono variazioni entro 2 anni come viene invece affermato dalle linee guida della FS. Per questo le linee guida NCCN, a differenza delle linee guida FS che considerano solo i noduli solidi, considerano 3 anni il termine del follow-up per i noduli solidi o parzialmente solidi. Esiste comunque ancora incertezza sulla durata del follow-up; il protocollo dello studio NELSON, che considera le variazioni volumetriche dei noduli, ritiene sufficiente un periodo di 12 mesi per seguire i noduli identificati al test di base. Gli studi di screening hanno rafforzato l’idea che, quantunque alcune caratteristiche morfologiche del nodulo (margini lisci o irregolari) possono essere indicativi di benignità o malignità, esse non sono sufficientemente discriminatorie e non sono quindi egualmente utili quanto le variazioni dimensionali per la gestione dei noduli. I noduli in connessione con la pleura, le scissure o i vasi, come dimostrato anche dallo studio NELSON, rappresentano generalmente noduli benigni essendo rappresentati da linfonodi intraparenchimali; per questo lo studio UKLS li considera benigni, se di dimensioni < 8 mm e in vicinanza della pleura (<5 mm) o all’interno della scissura interlobulare. 70 La FDG-PET e la PET/TC hanno un ruolo ben preciso nella gestione dei noduli. La maggior parte dei protocolli di gestione dei noduli prevedono la FDG-PET per i noduli di almeno 7-10 mm (bassa è infatti la sensibilità della PET per noduli < 7 mm). Se la PET/TC risulta positiva è raccomandato l’accertamento bioptico con agobiopsia TC-guidata prima della resezione chirurgica per ridurre il rischio di chirurgia per lesione benigna. La resa diagnostica dell’agobiopsia tran toracica aumenta sensibilmente con l’assistenza del citopatologo in sede che può rapidamente confermare l’adeguatezza del materiale bioptico (ROSE – Rapid On-Site Evaluation). 2.3.2. Noduli parzialmente solidi Sempre maggiore importanza viene data al riscontro di noduli parzialmente solidi (SSNs Subsolide Nodules) che includono i noduli a vetro smerigliato puro (PGGNs Pure Ground-Glass Nodules) e quelli a vetro smerigliato parzialmente solido (PSGGNs Part-Solid Ground-Glass Nodules) in particolare per la stretta correlazione di questi noduli con lo spettro istologico delle lesioni preinvasive all’adenocarcinoma invasivo. L’adenocarcinoma è diventato il tipo istologico più frequente sia nei fumatori che nei non fumatori; negli studi di screening la percentuale di adenocarcinoma arriva all’85% delle neoplasie riscontrate. Recentemente è stata introdotta la nuova classificazione dell’adenocarcinoma polmonare (classificazione IASLC/ATS/ERS) che distingue le lesioni preinvasive (Iperplasia Adenomatosa Atipica – AAH - e Adenocarcinoma in Situ - AIS) da l’adenocarcinoma minimamente invasivo, l’adenocarcinoma invasivo e le varianti di adenocarcinoma invasivo. Uno degli obiettivi di questa nuova classificazione è quello di standardizzare la terminologia, eliminando l’uso di termini quali BAC (carcinoma a cellule bronchiolo-alveolari) e adenocarcinoma di tipo misto. I PGGNs sono definiti come aree nodulari focali di aumentata attenuazione polmonare nel contesto delle quali sono visibili le strutture normali parenchimali come i vasi. I PSGGNs contengono sia la componente a vetro smerigliato che la componente solida. I SSNs sono stati riscontrati con una certa frequenza negli studi di screening (19% dei noduli riscontrati al test di base). Anche se in percentuale notevole (37% - 70%) rappresentano reperti radiologici transitori, la loro persistenza, come dimostrato negli studi di screening, rappresenta una più elevata probabilità di malignità rispetto ai noduli solidi (ad es. nello studio ELCAP il 34% dei SSNs erano maligni e tra questi prevalevano i PSGGNs). Alcuni studi hanno suggerito che mentre la forma sferica dei SSNs si associa più frequentemente a AAH, la presenza di broncogramma aereo, dimensioni > 8 mm e margini lobulati sono elementi di malignità. Nella Tab. 2 è riportata la correlazione tra gli aspetti TC e quelli anatomopatologici dell’adenocarcinoma; in particolare viene illustrato il confronto tra la classificazione istologica dell’adenocarcinoma periferico di Noguchi e la nuova classificazione IASLC/ATS/ERS. Generalmente l’AAH si presenta alla TC come PGGNs di diametro <5 mm anche se può arrivare alle dimensioni di 1-2 cm. L’AIS nella variante non-mucinosa tende a presentarsi come PGGNs di dimensioni >5 mm o come Neoplasie polmonari PSGGNs, mentre nella rara variante mucinosa si presenta come nodulo solido solitario. Il MIA non-mucinoso si può presentare come PGGNs o PSGGNs con componente solida ≤5 mm; il MIA mucinoso generalmente si presenta come nodulo solido. L’adenocarcinoma invasivo con componente lepidica generalmente non si presenta come PGGNs ma come nodulo solido o PSGGNs; in quest’ultimo caso maggiore è la componente di vetro smerigliato, migliore è la prognosi, indipendentemente dalla dimensione massima del tumore. Per questo dovrebbe essere sempre fatto un tentativo di misurare la componente a vetro smerigliato rispetto a quella solida. I restanti sottotipi di adenocarcinoma invasivo si presentano alla TC tipicamente come noduli solidi o prevalentemente solidi ed hanno una prognosi peggiore rispetto agli adenocarcinomi con predominante componente lepidica, specialmente nei sottotipi solidi e micro papillari. Rispetto all’adenocarcinoma invasivo che generalmente si presenta come nodulo solitario, le lesioni preinvasive si presentano frequentemente come lesioni multifocali che vanno interpretate più come localizzazioni tumorali sincrone primitive (specialmente se PGGNs o PSGGNs con componente a vetro smerigliato > 50%) che come metastasi intrapolmonari, cambiando così l’approccio terapeutico di queste lesioni. Questo è il motivo per cui viene indicata la terapia chirurgica e non il trattamento chemioterapico. La terapia chirurgica prospettata è quella di resezioni limitate (a cuneo - wedge-resection o segmentectomia) in VATS (Video-Assisted Thoracic Surgery) rispetto alla lobectomia tradizionale. In soggetti con neoplasia in sede extrapolmonare, SSNs a livello polmonare devono essere considerati preferibilmente più lesioni primitive polmonari che metastasi; dato che la crescita dei SSNs è generalmente lenta. un loro rapido aumento dimensionale deve orientare a un processo infettivo o infiammatorio più che a interessamento metastatico. In considerazione del lento tasso di crescita delle lesioni preinvasive (VDT di AAH pari a 980 ± 470 giorni e di AIS 567 ± 168 giorni, rispetto ai 384 ± 212 giorni dell’adenocarcinoma invasivo e ai 122 ± 68 giorni della ca. a cellule squamose) esiste incertezza se queste lesioni vadano considerate o meno potenzialmente aggressive e se la loro identificazione negli studi di screening rappresenti una sovradiagnosi. Al momento viene comunque consigliato di eseguire un follow-up radiologico che non si può limitare ai soli due anni indicati per i noduli solidi non calcifici, ma che può arrivare a 3-5 anni; questo in considerazione della possibilità di una loro trasformazione a più tappe verso forme aggressive. Va anche sottolineato che alcuni studi hanno documentato il fatto che durante il follow-up in certi casi le lesioni tumorali possono addirittura diminuire di dimensione e variare con margini che appaiono meno spiculati. Nella gestione dei SSNs la FDG-PET riduce la sua sensibilità, specialmente di fronte a PGGNs. In questi casi non è stato trovato neppure un chiaro vantaggio della FDG-PET per la stadiazione delle neoplasie polmonari per la scarsa probabilità delle PGGNs di presentarsi con metastasi a distanza. I PSGGNs con componente a vetro smerigliato > 50% possono però presentare metastasi linfonodali fino al 6% dei casi, ma in percentuale più bassa (1%) quando il SUVmax è <1.5. 71 Neoplasie polmonari Vengono proposte le seguenti linee guida di gestione dei SSNs ("Tabella 1. Gestione dei noduli non calcifici" pag. 72) 1. PGGNs < 5mm • Nel caso di forma PGGN < 5mm isolata si tratta facilmente di AAH che non richiede ulteriori controlli TC • Nel caso di forme multiple di PGGNs < 5mm si può eseguire un follow-up TC a 1 anno per i fumatori o ex fumatori che partecipano a uno studio di screening 2. PGGN solitario ≥ 5mm Si consiglia una TC di follow-up a 3 mesi per valutare la persistenza della lesione; in questo caso, se la lesione non si risolve, si consiglia un follow-up a lungo termine (3-5 anni) trattandosi probabilmente di AAH o AIS. Anche se una piccola percentuale di queste lesioni è rappresentata da adenocarcinomi invasivi, si consiglia di non eseguire biopsie delle lesioni in attesa di cambiamenti del loro aspetto documentato dalla TC. Si consiglia lo studio TC ad alta definizione per meglio valutare le piccole variazioni dimensionali. La resezione chirurgica deve essere presa in considerazione in caso di aumento dimensionale, di aumento di densità o di sviluppo di componente solida all’interno dell’area a vetro smerigliato. Per i PGGNs non è indicata la FDG-PET o FDG-PET/TC perché di scarsa utilità se non addirittura ingannevole; una PET negativa non esclude la possibilità di un adenocarcinoma invasivo, né può essere utile per la stadiazione in considerazione della bassa probabilità del PGGN di sviluppare secondarietà linfonodali o a distanza 3. PSGGN solitario Indipendentemente dalla dimensione del SSN, rappresentando con probabilità una malignità invasiva, se invariato al follow-up a 3 mesi, richiede ulteriore valutazione. Se la componente solida è ≥ 10mm può essere considerata una PET o meglio una PET/TC per inquadramento del nodulo, per la stadiazione e valutazione della prognosi. Il ruolo della biopsia transtoracica è limitato, per esempio, per i soggetti nei quali è controindicata la biopsia chirurgica. Per i PSGGN con componenete solida ≥ 5mm persistente considerare la possibilità chirurgica; se persiste la componente solida <5 mm è indicata la sorveglianza annuale almeno per 3 anni. 4. SSNs multipli Come per le lesioni singole è indicato un follow-up a 3 mesi per confermarne la persistenza. Se sono presenti PGGNs multipli è consigliato un follow-up a lungo termine. La resezione chirurgica dovrebbe essere considerata di fronte a una o più lesioni dominanti che includono PSGGN o PGGN in incremento dimensionale. Anche in questo caso la PET/TC va considerata per PSGGN specialmente con componente solida ≥ 10mm. Se è indicata la resezione chirurgica per una o più lesioni dominanti, devono essere prese in considerazione resezioni limitate con risparmio del parenchima polmonare rispetto alla lobectomia standard, data la probabilità qualche SSNs rimanente possa evolvere dimensionalmente e richiedere in futuro ulteriori resezioni Chirurgiche. Dopo la resezione chirurgica è consigliato un follow-up di almeno 3-5 anni per escludere lo sviluppo di nuove neoplasie potenzialmente invasive. Noduli non calcifici. Diametro (mm) Volume mm3 Linee guida Fleishner Society 2005 Rischio Basso Rischio Elevato <4 <50 Nessun follow-up TC a 12 mesi; se non variazioni non ulteriore follow-up >4-6 50 – 500 TC a 12 mesi; se non variazioni non ulteriore follow-up TC iniziale a 6-12 mesi; se non variazioni a 18-24 mesi >6-8 TC iniziale a 6-12 mesi; se non variazioni a 1824 mesi TC iniziale a 3-6 mesi; se non variazioni a 9-12 e 24 mesi >8 TC di follow-up a 3, 9 e 24 mesi, TC con contrasto, PET e/o biopsia TC di follow-up a 3, 9 e 24 mesi, TC con contrasto, PET e/o biopsia Tabella 1. Gestione dei noduli non calcifici 72 Tipo Noguchi IASLC/ATS/ERS 2011 Reperto TC più comune Sopravvivenza a 5 anni Lesioni Preinvasive Tipo A, BAC localizzato Tipo B, BAC localizzato con collasso alveolare AAH PGGNs (94%) AIS 100% PGGNs PSGGNs Adenocarcinoma minimamente invasivo Tipo C, BAC localizzato con proliferazione fibroblastica attiva MIA PGGNs (eterogeneo 71%) PSGGNs 74.8% - 100% Adenocarcinoma invasivo Tipo D, Adenocarcinoma scarsamente differenziato Tipo E, Adenocarcinoma Tubulare, Tipo F, Adenocarcinoma papillare con evidenza di crescita distruttiva e compressiva Legenda BAC AAH AIS PGGNs MIA PSGGNs Adenocarcinoma (non mucinoso) con crescita lepidica predominante PSGGNs (29%) Nodulo Solido Adenocarcinoma invasivo mucinoso PSGGNs con predominante componente solida Nodulo Solido Consolidazione Adenocarcinoma invasivo classificato coi predominanti sottotipi PSGGNs con predominante componente solida Nodulo Solido 50% Tabella 2. Adenocarcinoma Correlazioni TC-Anatomopatologiche bronchioloalveolar cell carcinoma atypical adenomatous hyperplasia adenocarcinoma in situ “pure” ground-glass nodules (GGNs) minimally invasive adenocarcinoma Part-Solid Ground-Glass Nodules (noduli a vetro smerigliato puro) 73 • Algoritmo 15. Gestione dei noduli parzialmente solidi < 5mm PGNN ≥ 5mm SSN Nodulo Parzialmente solido PSGGN SSNs Multipli LDCT a 3 mesi LDCT a 3 mesi Neoplasie polmonari Non è richiesto follow-up aggiunivo. LDCT annuale se arruolato in programma di screening o se GGN multipli < 5mm Se stabile LDCT annuale per 3-5 anni LDCT a 3 mesi Se persistente considerare la resezione chirurgica. per PSGGN >5mm. Se persiste e componente solida <5 mm, allora sorveglianza annuale con TC per un minimo di 3 anni. Se persistente e componenete solida ≥5 mm, allora biopsia o resezione chirurgica. Considerare PET/TC se componente solida ≥10 mm. Se aumenta la dimensione o sviluppa nuova componente solida valutare la resezione chirurgica Se persistente follow-up a lungo termine con LDCT. Considerare la resezione chirurgica di una o più lesioni dominanti (PSGGN o PGGN in incremento dimensionale). Considerare la PET/TC per i PSGGN con componente solida ≥ 10mm Neoplasie polmonari 2.3.3. Bibliografia 1. Nair A, Baldwin DR, Field JK, Hansell DM and Devaraj A. Measurement Methods and Algorithms for the Management of Solid Nodules. J Thorac Imaging. 2012; 27(4): 230239 2. Godoy CBM, Naidich DP. Overview and Strategic Management of Subsolid Pulmonary Nodules. J Thorac Imaging. 2012; 27(4): 240-248 3. Noguchi M, Morikawa A, Kawasaki M et al. Small Adenocarcinoma of the Lung. Histologic Characteristic and Prognosis. Cancer 1995;75: 2844-2855 4. Travis DW et al. International Association for the Study of Lung 5. Cancer/American Thoracic Society/European Respiratory Society International Multidisciplinary Classification of Lung Adenocarcinoma. J Thorac Oncol 2011;6(2): 244285 6. Fassina A, Corradin M, Zardo D, Cappellesso R et al. Role and accuracy of rapid on-site evaluation of CT-guided fine needle aspiration cytology of lung nodules. Cytopathology 2011;22,306–12. 7. MacMahon H, Austin JH, Gamsu G, et al. Guidelines for management of small pulmonary nodules detected on CT scans: a statement from the Fleischner Society. Radiology 2005;237(2):395–400 8. Naidich DP, Bankier AA, MacMahon et al. Recommendations for the Management of Subsolid Pulmonary Nodules Detected at CT: A Statement from the Fleischner Society. Radiology 112351; Published online October 15, 2012 9. Lung Cancer Screening NCCN Guidelines Version 1.2013 http://www.nccn.org/ professionals/physician_gls/pdf/lung_screening.pdf 2.4. Classificazione e stadiazione Secondo la 7ª edizione AJCC (parametro T, conseguenza che ne derivano: T3 satellite, T3> 7 cm, T3 invasivo e Ta per estensione). Ottenuta la diagnosi cito-istologica occorre stabilire l’estensione intratoracica e pertanto definire la stadiazione clinica del T, con l’intento primario di ottenere una resezione radicale della neoplasia. La stadiazione del carcinoma polmonare (clinica e patologica), secondo il sistema TNM é oggi il mezzo universalmente accettato per una corretta stima sulla prognosi, il trattamento e la valutazione dei risultati, ed in uso routinario per tutti i nuovi casi diagnosticati dopo il 1° Gennaio 2010. Tale sistema classificativo consente una descrizione anatomica della neoplasia in base alla valutazione di tre parametri quali l’estensione del tumore primario (fattore T), del coinvolgimento linfonodale (fattore N) e delle metastasi a distanza (fattore M). Il TNM è stato recentemente aggiornato con un importante lavoro dell’International Association for the Study o Lung Cancer (IASLC) pubblicato da Peter Goldstraw nel luglio 2009 e riguarda la classificazione di tutte le neoplasie polmonari: NSCLC, SCLC e Carcinoidi. Infatti, i dati del periodo di osservazione dal 1999 a 2007 (Dati SEER) la sopravvivenza globale a 5 aa nei pazienti affetti da il cancro del polmone era solo del 15.6%. Da qui, la necessità di individuare indicatori che migliorino l’aspettativa di vita di questi pazienti. Dalla revisione della letteratura, per quanto riguarda il parametro T: la dimensione, la presenza di noduli satelliti nello stesso lobo o in lobo differente ipsilaterale, e la disseminazione pleurica (versamento pleurico maligno e noduli pleurici metastatici) sono considerati fattori prognostici rilevanti. Per la dimensione si identificano 5 sottogruppi che influenzano la prognosi (sopravvivenza a 5 aa in %): • pT1≤2 cm 77% • pT1≥2 cm ma ≤ 3 cm 71% • pT2> 3 cm ma ≤ 5 cm 58% • pT2 > 5 cm ma ≤ 7 cm 49% • pT2> 7 cm 35%. Queste percentuali di sopravvivenza appaiono indipendenti dal tipo di resezione ed impegno linfonodale. La stessa valutazione mediante TNM clinico (c) di T1 < 2 cm verso T1> a 2 cm ma < 3 cm non evidenziava differenze significative in sopravvivenza. Sono stati inoltre comparati separatamente i T2 > 7 cm con i T3. In questi due sottogruppi di pz la sopravvivenza a 5 aa (clinical e pathological) era simile ad eccezione dei pz con N0 e trattati con resezione completa dove i pT3 avevano una prognosi migliore rispetto ai pT2> 7 cm (41% vs 35% rispettivamente). Infine, confrontati i pT3, pT4 per noduli addizionali nello stesso lobo, pT4 per altri fattori, pM1 per noduli addizionali in altro lobo ipsilaterale e pT4 per disseminazione pleurica, si sono ottenute le seguenti percentuali di sopravvivenza a 5 aa: 31%, 28%, 22%, 22% e 11% rispettivamente. Le comparazioni hanno dimostrato che tumori pT3 e pT4 con lesioni addizionali nello stesso lobo si associano ad uguale sopravvivenza. Per contro, pT4 per disseminazione pleurica si associa a peggior prognosi. Questo dato è anche più evidente quando i cT4 per disseminazione pleurica sono comparati con i cT4 per altri fattori: per ogni categoria N la differente sopravvivenza a 5 aa è statisticamente significativa e del 2% e 14% rispettivamente. Conseguentemente le società ISC e IASLC raccomandano la subclassificazione di T1 e T2 in base alla dimensione, un upstaging per i tumori T2 di grandi dimensioni ed un downstaging dei T4 ed M1 per noduli addizionali nello stesso lobo del primitivo in altro lobo ipsilaterale. Infine, un upstaging è introdotto anche per la disseminazione pleurica. 74 Classificazione TNM 2009 T, N, M, R (*) Gruppi T Sede Sottogruppi TX Il tumore primitivo non può essere valutato T0 Non evidenza di tumore primitivo Tis Neoplasia in situ T1 Neoplasia ≤ 3 cm nella dimensione maggiore, circondata da parenchima o pleura viscerale e con invasione broncoscopica che interessa al massimo il bronco lobare T1SS T1a Neoplasia ≤ 2 cm nella dimensione maggiore T1b Neoplasia > 2 cm ma ≤ 3 cm nella dimensione maggiore T2 Neoplasia con dimensioni > 3 cm ma ≤ 7 cm o neoplasia con almeno una delle seguenti caratteristiche: invasione della pleura viscerale, interessamento del bronco principale a più di 2 cm dalla carena, atelettasia/polmonite ostruttiva che si estende all’ilo ma che non interessa l’intero polmone ed interessamento del grasso ilare T2a Neoplasia > 3 cm ma ≤ 5 cm nella dimensione maggiore T2b Neoplasia > 5 cm ma ≤ 7 cm nella dimensione maggiore T2 Pleura viscerale (strato elastico) T2 Grasso ilare T3 Tumore con almeno una delle seguenti caratteristiche: T3>7 Neoplasia con dimensioni > 7 cm T3Inv Parete toracica T3a Parete toracica: invasione limitata alla pleura parietale T3b Parete toracica: invasione della fascia endotoracica T3c Parete toracica: invasione delle coste o dei tessuti molli T3Inv Diaframma T3Inv Nervo frenico T3Inv Pleura parietale T3Inv Pleura mediastinica T3Inv Pericardio parietale T3Centr Neoplasia del bronco principale a < 2cm dalla carena o atelettasia/polmonite ostruttiva che estende all’ilo con interessamento l’intero polmone T3Satell Nodulo (i) separati nello stesso lobo T3 Vena azigos T3 Pancoast con interessamento delle radici dei nervi toracici (per es. T1 o T2) T4 Grasso mediastinico (per altro presente anche intorno al pericardio parietale); difficile a differenziare dal grasso ilare (T2) T4Inv Neoplasie polmonari Neoplasia che si diffonde superficialmente di ogni dimensione ma confinato alla parete della trachea o del bronco principale Cuore 75 Neoplasie polmonari T, N, M, R (*) Gruppi T4Inv Pericardio viscerale T4Inv Arteria polmonare intrapericardica (principale Numero Sede Mediastinici superiori 1Mediastinici alti 2Paratracheali alti 3Prevascolari (3a) e Retrotracheali (3p) 4Paratracheali bassi (loggia di Barety) inclusi i linfonodi dell’Azigos Linfonodi Aortici 5Sottoaortici (Finestra Aorto-polmonare) 6Paraortici (aorta ascendente o frenico) Mediastinici inferiori 7Sottocarenali 8Paraesofagei (sotto la carena) 9Linfonodi del Legamento Polmonare, dx o sin) T4Inv Vene polmonari intrapericardiche T4Inv Vena cava sup. o inf. intrapericardica o extrapericardica T4Inv Aorta intrapericardica o extrapericardica T4 Pancoast con interessamento dei nervi C8 o superiori T4 Pancoast con interessamento del plesso brachiale T4 Pancoast con interessamento dei vasi succlavi T4 N Sede Sottogruppi Pancoast con interessamento dei corpi o lamine vertebrali T4Inv Pancoast con interessamento del midollo spinale T4Inv Nervo laringeo ricorrente di sinistra T4Inv Trachea T4Inv Carena T4Inv Esofago T4Inv Vertebre T4Ipsi Nod Nodulo (i) separati in altro lobo omolaterale NX L’interessamento linfonodale non può essere valutato N0 Non interessamento linfonodale (indipendentemente dal numero di linfonodi esaminati) N0 Micrometastasi linfonodale (0.2-2 mm): assenza di micrometastasi N0(ix) linfonodo negativo, cellule isolate tumorali non valutabili N0(i-) linfonodo negativo, immunoistochimica negativa per cellule tumorali N0(i+) N0(i+) linfonodo negativo, immunoistochimica positiva per cellule tumorali N0(mol-) linfonodo negativo, valutazione molecolare negativa per cellule tumorali N0(mol+) linfonodo negativo, valutazione molecolare positiva per cellule tumorali 76 T, N, M, R (*) Gruppi N1 Sede Sottogruppi pN0(sn) N1 Linfonodo sentinella negativo; il linfonodo sentinella nel tumore polmonare è variabile e non ampiamente praticato Linfonodo omolaterale intraparenchimale, peribronchiale, perilare incluso interessamento per estensione diretta N2 N2 Linfonodo mediastinico con interessamento del nervo laringeo ricorrente di sin. N2 Linfonodo mediastinico omolaterale N2 Linfonodo mediastinico omolaterale con interessamento VCS, trachea, esofago N2 Linfonodo (i) sottocarenale N3 N3 Linfonodo mediastinico o ilare controlaterale N3 Linfonodo mediastinico controlaterale con interessamento VCS, trachea, esofago N3 Linfonodo sovraclaveare o scaleno omo o controlaterale N1,2,3(mi) Linfonodo/i positivo/i per micrometastasi pN1(un), pN2(un), pN3(un) Linfonodo (i) positivi con < 6 linfonodi/stazioni esaminate pN1(un), pN2(un), pN3(un) Linfonodo sentinella positivo, in base alla sede M cLy0 Linfangite carcinomatosa: non evidenza di linfangite cLy1 Linfangite carcinomatosa: nelle aree intorno al tumore cLy2 Linfangite carcinomatosa: che si estende a distanza del tumore, ma nello stesso lobo cLy3 Linfangite carcinomatosa: che interessa i lobi omolaterali cLy4 Linfangite carcinomatosa: che interessa il polmone controlaterale cLy0 Non evidenza di linfangite carcinomatosa M0 Non metastasi a distanza M1 Neoplasia con una della seguenti caratteristiche: presenza di nodulo(i) controlaterale(i) e/o versamento pleurico citologicamente positivo(M1a) oppure Linfonodo extratoracico e/o Metastasi a distanza(M1b) M1aContr Nod Nodulo (i) separati in lobo controlaterale M1aPl Dissem Pleura: noduli o versamento pleurico maligno (escluso versamento citologico negativo, non ematico, trasudato e considerato clinicamente non secondario) M1b Linfonodo extratoracico M1b metastasi a distanza R – Residuo di tumore dopo la terapia R0 Tumore non residuo R0(un) Tumore residuo incerto per inadeguato numero/stazioni di linfonodi esaminati R0(un) Tumore residuo incerto per linfonodi alti mediastinici rimossi o esaminati positivi Neoplasie polmonari 77 Neoplasie polmonari T, N, M, R (*) Gruppi Sede Sottogruppi R1 Tumore residuo microscopico per una o più delle seguenti caratteristiche: a) per margine di resezione positivo microscopico b) per estensione extracapsulare dei linfonodi resecati positivi c) per citologia pleurica positiva d) per citologia pericardica positiva R1(is) R0 ma carcinoma in situ al margine bronchiale R1(cy+) R0 ma lavaggio pleurico con citologia positiva R2 P - Pleura Tumore residuo macroscopico per una o più delle seguenti caratteristiche: a) per margini di resezione macroscopicamente positivo b) per residuo macroscopico ai linfonodi resecati o non resecati c) per residuo macroscopico di nodulo pleurico d) per residuo macroscopico di nodulo pericardico PL0 Pleura: tumore al di qua dello strato elastico della pleura PL1 Pleura: tumore che invade al di là dello strato elastico della pleura PL2 Pleura: tumore che invade la superficie pleurica PL3 Pleura: tumore che invade ogni componente della pleura parietale (*) TNM Classification Malignant Tumors, 7th ed., 2009 78 Appunti Linfonodi mediastinici N2 – N3 Numero Mediastinici superiori Sede 1 Mediastinici alti 2 Paratracheali alti 3 Prevascolari (3a) e Retrotracheali (3p) 4 Paratracheali bassi (loggia di Barety) inclusi i linfonodi dell’Azigos Linfonodi Aortici Mediastinici inferiori 5 Sottoaortici (Finestra Aorto-polmonare) 6 Paraortici (aorta ascendente o frenico) 7 Sottocarenali 8 Paraesofagei (sotto la carena) 9 Linfonodi del Legamento Polmonare Linfonodi N1 Numero Sede 10 Ilari 11 Interlobari 12 Lobari 13 Segmentari 14 Sottosegmentati T/M Sottogruppi N0 N1 N2 N3 T1 T1a IA IIA IIIA IIIB T1b IA IIA IIIA IIIB T2a IB IIA IIIA IIIB T2b IIA IIB IIIA IIIB T3>7 IIB IIIA IIIA IIIB T3Inv IIB IIIA IIIA IIIB T3satel IIB IIIA IIIA IIIB T4Inv IIIA IIIA IIIB IIIB T4Ipsi Nod IIIA IIIA IIIB IIIB M1aContr Nod IV IV IV IV M1aPI Dissem IV IV IV IV M1b IV IV IV IV T2 T3 T4 M1 2.4.1. Bibliografia 1. Detterbeck FC, Boffa JD, and Tanoue LT. The New Lung Cancer Staging System. Chest 2009;136;260-271 Tratto da J Nucl Med March 2006 vol. 47 no. 3 451-469 Neoplasie polmonari 79 Neoplasie polmonari • Algoritmo 16. Aspetti patologici. Caratterizzazione molecolare dei carcinomi polmonari avanzati EGFR, Alk: assenza di mutazioni o stato mutazionale non determinabile -Adenocarcinoma - Carcinoma a grandi cellule - NSCLC NOS ∙∙ Determinazione delle mutazioni di EGFR ∙∙ Determinazione del EGFR mutato riarrangiamento Alk Determinazione dell’istotipo Riarrangiamento di Alk Carcinoma a cellule squamose Mutazioni di EGFR determinate prima della terapia di prima linea Mutazioni di EGFR determinate durante la terapia di prima linea L’analisi mutazionale di EGFR e Alk non è di routine 80 • Algoritmo 17. Valutazione patologica dei carcinomi polmonari avanzati ADC TTF-1, Napsina A, CK 7 + p63, p40, CK34betaE12 - SCLC 10-15% ADC 35-40% Tumore polmonare primitivo (diagnosi su citologia o piccola biopsia) SQC 20-25% Pannello di immunoistochimica NSCLC indifferenziato con fenotipo ambiguo Altri 5-10% NSCLC NOS Scarsamente differenziati 20-30% SQC p63, p40, CK34betaE12 + TTF-1, Napsina A, CK 7 - 2.5. Carcinoma polmonare non-microcitoma • Algoritmo 18. NSCL-1 Diagnosi patologica del NSCL(c) NSCLC Non-Small Cell Lung Cancer Valutazione iniziale ∙∙ Revisione patologicaC ∙∙ Anamnesi, e.o. (compreso PS e calo poderale) ∙∙ TC torace e addome sup. (comprese le gh. surrenaliche) ∙∙ Emocromo, piastrine ∙∙ Profilo chimico ∙∙ Raccomandazione alla sospensione del fumo, counseling farmacoterapia Stadio clinico Stadio IA, periferico(a) (T1 ab, N0) TC del mediastino neg. (linfonodi < 1cm) Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-2) Stadio I periferico (T2a, N0); centrale(a) (T1ab;-T2a, N0); stadio II (T1ab-T2ab, N1; T2b, N0); stadio IIB (T3, N0)(b) TC mediastino neg. (linfonodi < 1cm) Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-2) Stadio IIB(c) (invasione T3, N0) Stadio IIIAc (estensione T4, N0-1; T3, N1) Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-4) Stadio IIIAc (T1-3; N2) Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-6) Nodulo(i) polmonari separati (stadio IIB, IIIA, IV) Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-6) Stadio IIIBc (T1-3, N3) TC positiva al mediastino (linfonodi controlaterali ≥ 1cm) o linfonodi sovraclaveari palpabili Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-9) Stadio IIIB(c)(estensione T4, N2-3) alla TC Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-10) Stadio IV (M1a) versamento pleurico o pericardico Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-10) Stadio IV (M1b) Metastasi solitaria con lesione polmonare resecabile Vedi valutazione preterapeutica (NSCL-11) Stadio IV (M1b) metastasi disseminate C prima comunicazione della diagnosi (a) basato su TC torace: periferico al di là dei 2/3 del polmone; centrale entro i 2/3 del polmone (b) T3, N0 in relazione alla sede dei noduli satelliti Neoplasie polmonari (c) Per i pazienti considerati avere stadio IIB e stadio III, quando è considerato un trattamento polimodale (chir., RT, CT), deve essere eseguita una valutazione multidisciplinare Work-up come indicato clinicamente Vedi terapia medica del carcinoma polmonare Nota: tutte le raccomandazioni sono di categoria 2A (basate su bassi livelli di evidenza ma con consenso uniforme NCCN che ritiene appropriato l’intervento). È incoraggiata la partecipazione a clinical trial 81 Neoplasie polmonari 2.5.1. NSCL-1 - Commenti Da sottolineare che tra gli esami bioumorali non sono considerati i markers tumorali Riguardo al diametro da considerare per la stadiazioni, occorre fare una distinzione: per i linfonodi ci si riferisce al diametro più corto [vedi linee guida NICE] e non alla media tra asse lungo e la sua perpendicolare come viene misurato un nodulo polmonare Nella nostra realtà proporre sempre l’RM encefalo per la stadiazione al posto della della TC non è proponibile anche se concettualmente corretto. 2.5.2. Valutazione funzionale respiratoria • Algoritmo 19. Valutazione funzionale respiratoria - 1 RCRI>2 o 1) Qualsiasi cardiopatia necessitante terapia 2) Nuova sospetta cardiopatia (i.e. angina, claudicatio) 3) Incapacità a salire due rampe di scale Anamnesi Esame obiettivo ECG Calcolare CRI si no Visita Cardiologica con test non-invasivi per identificare subset di pazienti con necessità di controllo di SCC, CAD, AC Ecocardiogramma se sospetto di: Valvulopatia (i.e. Stenosi aortica), Disfunzione ventricolare sinistra, Ipertensione arteriosa polmonare Test di funzionalità respiratoria Necessità di rivascolarizzazione coronarica (CABG o PCI) Prosecuzione terapia cardiologica in corso Aggiunta di terapia medica (i.e. beta-bloccati, anticoagulanti o statine) Ritardo della chirurgia polmonare ≥ 6 settimane (i.e. aggressiva antiaggregazione piastrinica 82 • Algoritmo 20. Valutazione funzionale respiratoria - 2 Resezione polmonare fino a pneumonectomia Entrambi >80% pred. Dopo visita cardiologica: basso rischio o pazienti compensati sotto trattamento >75% pred. o >20 ml/Kg/ min ∙∙ FEV1 ∙∙ DLCO FEV1 o DLCO <80% pred. CPET: VO2 max (salita di scale= cutt-off 22m) <35% pred. o <10 ml/ Kg/min 35-75% pred. o 10-20 ml/Kg/min ppo-FEV1 - ppo-DLCO (Conta segmenti nonostruiti rimanenti/ scintigrafia V o Q) 83 ppo -FEV1 o DLCO<30% pred. ppo-VO2 max Lobectomia o Pneumonectomia Non sono raccomandati Considerare altre opzioni terapeutiche <35% pred. o <10 ml/ Kg/min >35% pred. o > 10 ml/ Kg/min Resezione fino alla estensione calcolata Neoplasie polmonari Neoplasie polmonari • Algoritmo 21. NSCL-2 Inquadramento clinico Stadio IA T1ab periferico, N0 Valutazione preterapeutica(e) ∙∙ PFR (se non precedentemente eseguite) ∙∙ Broncoscopia (preferita preoperatoria) ∙∙ Accertamento patologico dell’N (EBUS/EUS(*) e/o Mediastinoscopia) (Categoria 2B(1)) ∙∙ PET/TC(f) Linfonodi mediastinici negativi Linfonodi mediastinici positiviC OperabileC Vedi trattamento iniziale e trattamento adiuvante (NSCL-3) Medicalmente inoperabile o per rifiuto del paziente alla chirurgiaC RT definitiva con SABR Vedi stadio IIIA (NSCL-7) o stadio IIIB (NSCL-9) OperabileC ∙∙ Stadio IB (T2a periferifco, N0) ∙∙ Stadio I (T1ab centrale -T2a, N0) ∙∙ Stadio II (T1ab-2ab, N1; T2b, N0) ∙∙ Stadio IIB (T3, N0)(c) ∙∙ PFR (se non precedentemente eseguite) ∙∙ Broncoscopia ∙∙ Accertamento patologico dell’N (EBUS/EUS(*) e/o Mediastinoscopia) ∙∙ PET/TC(f) ∙∙ TC encafalo m. c. {RM encefalo (stadio II, stadio IB [categoria 2B])} Linfonodi mediastinici negativi Medicalmente inoperabileC Linfonodi mediastinici positivi Vedi stadio IIIA (nscl-7) o stadio IIIB (NSCL-9) C Comunicazione del percorso terapeutico e iniziali informazioni sulla prognosi (c) T3, N0 riferita alla dimensione e ai noduli satelliti e i test non sono elencati in ordine di priorità e dipendono dalle circostanze cliniche, dai processi istituzionali e l’uso giudizioso delle risorse (f) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici Vedi trattamento iniziale e trattamento adiuvante (NSCL-3) (e) I test non sono elencati in ordine di priorità e dipendono dalle circostanze cliniche, dai processi istituzionali e l’uso giudizioso delle risorse (1) Vedi "Nota" pag. 116 (*) Non disponibile in Toscana con l’eccezione di un solo centro RT definitiva o SABR CT 84 2.5.2.1. NSCL-2 – Commenti Broncoscopia La broncoscopia rappresenta un fondamentale accertamento diagnostico non solo per la diagnosi della patologia neoplastica, ma anche, se possibile per la stadiazione (T e N) con l’esecuzione di TBNA (Trans Bronchial Needle Aspiration), che è raccomandata, quando possibile. PET – PET/TC La FDG-PET è considerata un’indagine indispensabile per una completa stadiazione della neoplasia soprattutto se preoperatoria. La PET/TC è da preferire alla PET per la sua maggiore accuratezza diagnostica; consente infatti un’ottima identificazione anatomica delle positività della PET, l’identificazione alla TC di lesioni PET negative e il miglioramento della stadiazione preoperatoria. Accertamento patologico dell’N Come può essere facilmente evidenziato dall’algoritmo NSCL-2 e seguenti le NCCN guidelines riconoscono l’importanza di arrivare possibilmente alla definizione patologica dell’N mediastinico. Solo nel caso dello stadio IA (T1ab N0) periferico non si richiede accertamento istologico dei linfonodi mediastinici (EBUS/EUS e/o mediastinoscopia) nel caso di TC e PET negative per N. Al di fuori di questo stadio le NCCN guidelines consigliano conferma patologica di N (indipendentemente dal risultato della PET: sia per PET neg. che per PET pos.) per l’elevata possibilità di interessamento di N2 anche per le neoplasie con cT1 ma centrali. Di fronte a N2 (< 3 cm) confermato patologicamente può essere considerato un trattamento neoadiuvante prima della chirurgia che richiede però, prima di essere eseguita, una rivalutazione patologica del mediastino con mediastinoscopia; per questo, per non ripetere due volte la mediastinoscopia, l’accertamento iniziale di N è preferibile che sia eseguito per via endoscopica con EBUS/EUS. L’interessamento linfonodale massivo del mediastino (con linfoadenopatie >3cm) viene considerato non proponibile per successiva chirurgia, ma per chemio-radioterapia definitiva. In questo caso l’accertamento patologico di N è necessario per la conferma patologica di interessamento linfonodale ma non è indispensabile una rivalutazione patologica dopo CT+RT. Neoplasie polmonari Le Raccomandazioni Cliniche ITT confermano questa impostazione delle NCCN. Di seguito riportiamo comunque altre posizioni scaturite dalla discussione. In particolare per quanto riguarda la mediastinoscopia si diversifica il comportamento: Centro PET T PET N R. C. ITT + + R. C. ITT + - TC T ogni T con eccezione di T1ab periferico (Stadio IA) TC N Mediastinoscopia EBUS + SI SI - SI SI + SI NO (SI) - NO NO Alternativa non accettata dalla maggioranza Alternativa + + Alternativa + - ogni T 2.5.2.2. Ulteriori commenti Mediastinoscopia C’è chi sostiene che le linee guida NCCN non siano da considerarsi così indiscutibili ma solo di riferimento considerato anche che non sono sovrapponibili nei contenuti a linee guida stilate da organizzazioni serie come la BTS (British Toracic Society) e la NICE (The National Instituite for Health and Clinical Excellence). Viene sostenuto infatti che la mediastinoscopia è un atto chirurgico in anestesia generale con possibili complicanze anche gravi e quindi da eseguire, come del resto tutte le indagini diagnostiche, specialmente se invasive, solo nei casi di netta utilità al contrario dell’EBUS/EUS che potrebbe avere indicazioni più permissive. Con una PET negativa (e massa positiva) la mediastinoscopia andrebbe alla ricerca di micrometastasi linfonodali perché se il coinvolgimento linfonodale fosse grossolano la PET sarebbe positiva. Ma la mediastinoscopia è un campionamento dei linfonodi non è una linfoadenectomia e quindi l’imbattersi o no in una micrometastasi è in quota parte legato al caso. Oltretutto il numero di sezioni di ogni biopsia linfonodale che l’Anatomo-patologo può guardare in intraoperatoria è limitato altrimenti avremmo tempi di attesa intra-operatori lunghissimi e la stessa tecnica “al congelatore” penso dia dei limiti. 85 Neoplasie polmonari 2.5.3. Diagnosi e staging del tumore polmonare non-microcitoma (NSCLC) 2012 Diagnosi Come per altre neoplasie anche per il tumore polmonare non a piccole cellule, un adeguato piano di trattamento inizia con una diagnosi appropriata del processo patologico sottostante focalizzata ad ottenere il maggiore numero di informazioni diagnostiche e stadiative, tale da poter fornire i dati necessari al successivo iter terapeutico, con il minore rischio di complicanze per il paziente [1]. La diagnosi di una neoplasia polmonare è inoltre un processo multidisciplinare che richiede informazioni cliniche, radiologiche, molecolari e chirurgiche, oltre all’operato di diverse figure professionali. La classificazione istopatologica rappresenta l’elemento centrale e finale del percorso diagnostico. Questa dovrebbe essere eseguita secondo la classificazione WHO [2]. Campioni diagnostici istologici o citologici potranno essere ottenuti dal tumore primitivo, metastasi linfonodali, versamenti endocavitari o metastasi a distanza. In generale la procedura meno invasiva per ottenere un adeguato campione tissutale dovrebbe essere sempre ritenuta di scelta anche in relazione all’estensione di malattia. Tuttavia la qualità e la quantità del campionamento dovranno sempre essere quanto più adeguate da poter permettere una distinzione fra sottotipi istologici ed analisi di fattori predittivi. In tal senso campioni istologici devono essere considerati di scelta ove possibile [3]. Solo in casi selezionati la diagnosi di malignità polmonare può essere solamente presuntiva e basata su un limitato numero di accertamenti prescindendo dal dato istopatologico che potrà al massimo essere documentato con l’atto chirurgico terapeutico[4]. L’esordio clinico di una malignità polmonare può essere molteplice. Questa può essere sospettata in presenza o assenza di sintomatologia clinica legata alla neoplasia, alla sua estensione sistemica o locale. Si può quindi generalizzare che l’esordio clinico di una neoplasia del polmone può avvenire in due categorie di pazienti: • Asintomatici: evento casuale < 5% dei casi • Sintomatici. In caso di esordio clinico sintomatico la sintomatologia alla diagnosi può essere rappresentata da: -- Sintomi legati alla crescita locale di malattia -- Sintomi legati alla presenza di ripetizioni a distanza -- Manifestazioni sistemiche di malattia oncologica Precoci (%) Tardivi (%) Tosse 20-60 70-90 Dolore toracico 10-40 50-70 Infezioni respiratorie 5-10 20-60 Dispnea 5-10 20-60 Emottisi 3-5 60-65 Sibili espiratori 1-2 20-30 Approccio medico alla malattia oncologica polmonare: 1. Anamnesi accurata con attenzione a fattori di rischio (fumo, esposizione ambientale o professionale a sostanze cancerogene) 2. Esame Clinico ed assetto bioumorale 3. Esame della funzionalità respiratoria 4. Imaging radiologico: gioca un ruolo fondamentale nella diagnosi e stadiazione per i pazienti con tumore polmonare. Se disponibili tutte le immagini storiche (ultimi due anni) devono essere valutate al fine di definire il pattern di crescita dell’eventuale lesione, oltre che riconoscerne alcune caratteristiche radiologiche. RX torace Un RX del torace almeno in due proiezioni ortogonali (in fase in ed espiratoria se si sospetta una stenosi bronchiale) rappresenta un elemento essenziale per la prima valutazione strumentale ma fornisce solamente un contributo talora limitato alla diagnosi e staging a cui fare seguire gli accertamenti diagnostici successivi. TC Rappresenta l’indagine strumentale di maggiore accuratezza diagnostica nella prima identificazione dell’estensione locale, regionale e sistemica di malattia che delinea le successive strategie diagnostiche [5]. Inoltre può fornire informazioni su coesistenti affezioni broncopolmonari (interstiziopatie e BPCO). In assenza di particolari controindicazioni l’esame con mdc della regione inferiore del collo, torace ed addome superiore (in assenza di diversi richiami clinici) è da considerare lo standard minimo nella valutazione delle neoplasie polmonari non a piccole cellule. Questo esame permette di definire con elevata accuratezza le dimensioni del tumore e quindi l’estensione toracica della malattia. Meno specifico è invece nella definizione del coinvolgimento linfonodale mediastinico. La TC infatti bene riconosce adenopatie > 10 mm (convenzionalmente considerate patologiche [6]); tuttavia, è descritto in letteratura che il 20% di queste risulti benigno all’esame istopatologico, mentre il 40% circa delle adenopatie < 10 mm è sede di coinvolgimento metastatico. In particolare la sensibilità e la specificità della TC nella definizione dell’estensione linfonodale mediastinica sono del 57-61% e 79-82% rispettivamente. 86 TC cranio Esame essenziale nella prima valutazione della possibile diffusione encefalica di malattia. La TC del cranio rappresenta un elemento essenziale nella iniziale stadiazione del tumore polmonare. Talora, in caso di reperti TC dubbi, a completamento stadiativo può essere richiesta l’esecuzione di un esame RM (dotato di maggiore sensibilità e specificità nello studio dell’encefalo) con e senza mdc. mediastinoscopia che comunque rimane lo standard in caso di negatività citologiche e sospetto radiologico di localizzazione patologica. Mediastinoscopia: questa è il gold standard stadiativo del mediastino prima di toracotomia e dissezione linfonodale sistematica. Le sue indicazioni sono oggi argomento di revisione critica, visti i risultati ottenuti da indagini radiologiche, radiometaboliche nonché la maggiore accessibilità a metodiche endoscopiche diagnostico-operative (EBUS-EUS). Gli esami radiologici possono permettere di distinguere topograficamente le lesioni polmonari. A seconda della localizzazione si possono considerare differenti procedure diagnostiche successive: Indagini diagnostiche invasive • Mediastinotomia anteriore • Agobiopsia transtoracica • Agobiopsia transbronchiale • Ecografia endobronchiale con agoaspirato (EBUS-NA) ed ecoendoscopia esofagea con agoaspirato (EUS-NA) • Toracoscopia • Toracotomia Lesione centrale Lesione periferica Citologia dell’escreato Fibrobroncoscopia Fibrobroncoscopia Biopsia transparietale (sotto guida TC) Agobiopsia transparietale sotto guida TC Videotoracoscopia Videotoracoscopia Toracotomia Toracotomia Mediastinoscopia Mediastinoscopia Pleuroscopia Imaging funzionale TC-PET 18 fdg: rappresenta un esame di complemento alla TC con mdc nella diagnosi e staging. È utile per valutare l’estensione locale di malattia (parametro T), differenziando fra tessuto tumorale e tessuto sano. Inoltre può fare seguito alla TC nella stadiazione del mediastino ed è di aiuto nella definizione e riconoscimento di lesioni secondarie sistemiche (ad esclusione delle localizzazioni encefaliche). In particolare nella stadiazione delle localizzazioni linfonodali (parametro N) con una sensibilità dell’84% e specificità dell’89%, tale da escludere, secondo alcuni autori, successivi accertamenti invasivi in caso di negatività [7], anche se dai più viene raccomandato l’accertamento patologico dell’N (vedi "Accertamento patologico dell’N" pag. 85). La PET è comunque una metodica gravata da possibili falsi negativi e falsi positivi. Diagnostica invasiva Fibrobroncoscopia: tecnica diagnostica e stadiativa, consente di effettuare lavaggi broncoalveolari per indagini citoncologiche, brushing e biopsie di lesioni endobronchiali e biopsie transbronchiali intraparenchimali e linfonodali, sia su guida ottica che ecografica istantanea che sulla guida di immagini radiologiche già acquisite. In particolare tramite questa tecnica endoscopica è possibile vagliare le stazioni linfonodali 2,4,7 sebbene alla cieca con una sensibilità del 60-70% ed in modo operatore dipendente. Con l’EBUS è possibile raggiungere le stazioni 2R, 2L, 3p, 4R, 4L, 7, 10R, 10L, 11R e 11L cui si può aggiungere con EUS 3p, 4L, 8, 9. Entrambe le metodiche tuttavia non possono ottenere alcun sampling sulle stazioni linfonodali paraortiche [6] ed aortopolmonari [5]. Pertanto tali metodiche endoscopiche invasive possono essere considerate valide alternative alla Neoplasie polmonari Criticità Mediastinoscopia In caso di neoplasia polmonare per cui sia stata esclusa la presenza di metastasi a distanza con l’imaging, lo status di interessamento mediastinico rimane un fattore cruciale attraverso cui selezionare i pazienti per la successiva migliore strategia terapeutica. Tecniche di diagnostica non invasiva possono fornire solamente un dato presuntivo circa la presenza o assenza di interessamento linfonodale e in molte situazioni la conferma patologica della presenza o assenza di malattia è necessaria. La mediastinoscopia rimane esame gold standard per la stadiazione del mediastino, prima della toracotomia e della dissezione sistemica dei linfonodi; non deve essere al tuttavia considerata una metodica di diagnosi di primo livello [8]. Le indicazioni alla mediastinoscopia si sono evolute con la crescente disponibilità di esame diagnostici e di staging quali: PET, EBUS ed EUS e migliore selezione dei criteri di chirurgia, a fronte di una analisi stadiativa delle medesime stazioni linfonodali. Inoltre differenti caratteristiche cliniche dei pazienti possono condizionare sensibilmente il rapporto costi-benefici di una diagnostica invasiva talora rendendola inappropriata per il rischio di complicanze [9]. Con una sensibilità dell’85% per la PET c’è chi considera non necessaria la conferma mediastinoscopica e biopsia dei linfonodi in caso di PET negativa; le raccomandazioni più accettate sono quelle però di eseguire sempre l’accertamento patologico dell’N (vedi "Accertamento patologico dell’N" pag. 85) con la sola eccezione del I stadio A (T1ab N0) periferico. A seguito di risultati subottimali ottenibili con l’imaging tradizionale e funzionale, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per metodiche di stadiazione invasiva del mediastino gravate da minori rischi e più favorevole rapporto costo-beneficio (1 Vs 6% complicanze [10]) rispetto alla mediastinoscopia quale la metodica eco endoscopica. Questa è stata oggetto di valutazione di un ampio studio randomizzato di fase III, mostrando risultati analoghi a quelli della mediastinoscopia a fronte di un minore rischio per il paziente 87 Neoplasie polmonari e più favorevole impatto economico "Nota" pag. 116. In tale senso l’endoscopia e l’ecoendoscopia diagnostico-stadiativa sono da considerarsi metodiche di prima scelta nella valutazione del paziente affetto da tumore del polmone e l’esecuzione routinaria della mediastinoscopia stadiativa potrebbe trovare indicazione solamente in un numero limitato di casi in cui occorrano precise conferme istopatologiche. 2.5.3.1. Bibliografia 1. Baldwin DR, et al; Diagnosis and treatment of lung cancer: summary of updated NICE guidance. BMJ. 2011;342:d2110 2. Travis WD, Brambilla E, Muller-Hermelink HK, et al. Pathology and Genetics. Tumours of the Lung, Pleura, Thymus and Heart. Lyon, France: IARC Press, 2004. 3. D’Addario G, et al. Metastatic non-small cell lung cancer: ESMO clinical practice guidelines for diagnosis, treatment and follow-up. Ann of Onc 21 (s5) 2010 4. British Thoracic Society. Guidelines on the radical management of patients with lung cancer. Thorax 2010; Vol 65 sIII. 5. Laroche C, Fairbairn I, Moss H, et al. Role of computed tomographic scanning of the thorax prior to bronchoscopy in the investigation of suspected lung cancer. Thorax 2000;55:359–63. 6. Antoch G. Non-small cell lung cancer: dual-modality PET-CT in preoperative staging. Radiology 2003 7. British Thoracic Society. Guidelines on the radical management of patients with lung cancer. Thorax 2010; 65 sIII 8. Detterbeck FC, et al, for the American association of Chest Physicians. Invasive mediastinal staging of lung cancer. Chest 2007 9. Annema J, et al. Mediastinoscopy vs endosonography for mediastinal nodal staging of lung cancer a randomized trial. JAMA 2010 10. Meyers BF, et al. EBUS (EndoBronchial UltraSound). Journal of Thoracic Cardiovascular Surgery 2006 2.5.4. EBUS (EndoBronchial UltraSound) EBUS: deve essere disponibile l’EBUS in almeno un centro di alta specialità nella nostra Regione? L’endoscopia con ultrasuoni è una metodica recente, proposta dopo il 1990, che utilizza sonde miniaturizzate introdotte attraverso il canale operativo del broncofibroscopio o del videoendoscopio: un trasduttore a 20 MHz è in grado di generare immagini ecografiche radiali. È utile in alcuni casi l’impiego di un palloncino di lattice pieno d’acqua per la trasmissione degli ultrasuoni in trachea e nei bronchi di maggior calibro. L’EBUS consente nelle migliori condizioni un massimo campo di visione di 5 cm di diametro con una risoluzione radiale di 2 mm. È possibile ricostruire in dettaglio le pareti tracheali e bronchiali ed evidenziarne le patologie più piccole e intramucose: in caso di neoplasia è quindi possibile definire un cancro in fase “early” se la lesione non supera il confine dell’anello cartilagineo. L’EBUS consente inoltre di evidenziare lesioni periferiche, guidando in tal modo prelievi bioptici mirati, e di localizzare i linfonodi peritracheali e peribronchiali. La guida EBUS può venire impiegata per guidare i prelievi con TBNA delle stazioni linfonodali adiacenti la trachea e i grossi bronchi. Lo strumento più recente realizzato a questo scopo è un videoecoendoscopio per agoaspirazione ecoguidata che utilizza un trasduttore elettronico nella porzione distale del broncoscopio e un apposito ago introdotto nel canale dello strumento per eseguire TBNA sotto visione ultrasonografica in tempo reale (EBUS-TBNA). In alternativa si può utilizzare l’accesso esofageo attraverso l’EUS-FNA (Endoesophageal Ultrasound with Fine Needle Aspiration) che permette di raggiungere lo spazio paraesofageo, la finestra aorto-polmonare, la regione sottocarenale, la regione dell’atrio sinistro fino alle ghiandole surrenaliche e permette quindi il prelievo di linfonodi e strutture non raggiungibili per via broncoscopica. La resa della EBUS-TBNA nella stadiazione linfonodale mediastinica nel cancro del polmone varia da 89% a 98% (media 94.5%). Uno studio su 45 pazienti ha confrontato il rendimento della mediastinoscopia e dell’EBUS-TBNA in pazienti con sospetto o confermato cancro del polmone, che necessitano di stadiazione mediastinica. La sensibilità, specificità e l’accuratezza diagnostica di EBUS-TBNA sono 76.9%; 100%; 90.9%. mentre per la mediastinoscopia sono stati 84.6%, 100%, 93.9%. Questi risultati preliminari dimostrano che l’EBUS-TBNA può ridurre il numero di mediastinoscopie necessarie per la stadiazione del mediastino nel NSCLC. La ristadiazione del mediastino dopo chemioterapia neoadiuvante è un altro settore di crescente interesse per l’EBUSTBNA. A causa del minore valore predittivo negativo, il risultato dell’EBUS-TBNA deve essere confermata dalla stadiazione chirurgica. 88 Si raccomanda, quando possibile, la disponibilità di un EBUS ed EUS in ogni network per la diagnosi e cura del tumore del polmone in linea con le nuove linee guida NICE 2011 che raccomandano: “Ensure that positron emission tomography with computed tomography (PET-CT) and needle biopsy guided with endobronchial ultrasonography or endoscopic ultrasonography are available in every cancer network”. Indicazioni all’EBUS-TBNA • Stadiazione linfonodale mediastinica (N) del cancro del polmone • Diagnosi di tumore polmonare adiacente alle vie respiratorie. • Diagnosi di tumori mediastinici. • Diagnosi di sarcoidosi. • Diagnosi di linfoma. • Valutazione molecolare di linfonodo mediastinico. 2.5.4.1. Bibliografia 1. Yasufuku K, Chiyo M , Sekine Y, et al. Real time endobronchial ultrasound guided tranbronchial needle aspiration of mediastinal and hilar lymph node. Chest 2004;126:122128. 2. Herth FJ , Rabe KF, Gasparini S, Annemma JT. Transbronchial and transesophageal (ultrasound guided) needle aspiration for the analysis of mediastinal lesions. Eur Respir J.2006; 28: 1264-1275. 3. Ernst A, Anantham D , Eberhardt R, Krasnik M, Herth FJ. Diagnosis of mediastinaladenopathy-real-time endobronchial ultrasound guided needle aspiration versus mediastinscopy. J Thorac oncol. 2008; 3(6):577-582. 4. Herth FJ, Ernest A, Yasufuku k, et al. Endobronchial ultrasound with transbronchial needle aspiration for restaging the mediastinum. J Thorac Oncol. 2007; 2:361s-362s. 5. Baldwin DR, White B, Schmidt-Hansen M, Champion AR, Melder AM; Guideline Development Group. Diagnosis and treatment of lung cancer: summary of updated NICE guidance. BMJ. 2011 Apr 27;342:d2110. 6. LeBlanc JK, Mathur PM and Hollingsworth H. Endoscopic ultrasound-guided fineneedle aspiration in the mediastinum http://www.uptodate.com 89 Appunti Neoplasie polmonari Neoplasie polmonari 2.5.5. Trattamento • Algoritmo 22. NSCL-3 Terapia iniziale Riscontro chirurgico Stadio IA (T1ab, N0) Esplorazione e resezione chirurgica + linfoadenectomia mediastinica o sistematico esame dei linfonodi Stadio IB (T2a, N0); Stadio IIA (T2b, N0) Stadio IIA (T1ab-T2a, N1) Stadio IIB (T3, N0; T2b, N1) Stadio IIIA (T1-3, N2; T3 [≥ 7cm], N 1) C Comunicazione sulla prognosi e sul nuovo percorso terapeutico o di follow-up (a) Vedi radioterapia. (b) Vedi regimi di CT usati con RT. (i) Vedi chirurgia. (c) R0 = non residuo di tumore, R1 residuo microscopico di tumore, R2 residuo macroscopico di tumore. (d) Il panel raccomanda CT/RT concomitante per R2 e CT/RT sequenziale per R1. Terapia adiuvante Margini negativi (R0)(c) OsservazioneC Follow-up (NSCL-12) Margini positivi (R1, R2)(c) Reintervento (preferito) o RT(a) (Categoria 2B)C Follow-up (NSCL-12) Margini negativi (R0)(c) Osservare o CT(f) (Categoria 2B) in pazienti a rischio elevato(e)C Follow-up (NSCL-12) Margini positivi (R1, R2)(c) Reintervento (preferito) ± CT(f),(g) o RT(a),(b) ± CT(b),(f) (CT per stadio IIA)C Follow-up (NSCL-12) Margini negativi (R0)(c) CT(f) (Categoria 1)(1)C 90 Follow-up (NSCL-12) Margini positivi (R1, R2)(c),(d) Reintervento + CT(f) o CT/RT(a),(b),(d) + CT(b),(f)C Follow-up (NSCL-12) Margini negativi (R0)(c) CT(f) (Categoria 1) + RT(a)C Follow-up (NSCL-12) Margini positivi (R1, R2)(c),(d) CT/RT(a),(b),(d) + CT(b),(f)C Follow-up (NSCL-12) (e) Sono definiti pazienti a rischio elevato se hanno tumori scarsamente differenziati (inclusi i tumori neuroendocrini [esclusi i neuroendocrini ben differenziati]), invasione vascolare, resezioni a cuneo, tumori > 4cm, interessamento della pleura viscerale, Nx. Questi fattori considerati in modo indipendente possono non essere un’indicazione e possono essere considerati quando si prende in esame la terapia adiuvante (vedi Principi di chirurgia). (f) Vedi regimi di CT per terapia adiuvante. (g) L’incremento dimensionale rappresenta un’importante variabile da considerazione per CT adiuvante. (1) Vedi "Nota" pag. 116. • Algoritmo 23. NSCL-4 Inquadramento clinico Valutazione preterapeutica Valutazione clinica Tumori del solco superioreC Vedi terapia (NSCL-5) ∙∙ PFR (se non ∙∙ ∙∙ ∙∙ Stadio IIB (invasione T3, N0) Stadio IIIA (estensione T4, N0-1; T3, N1) ∙∙ ∙∙ ∙∙ precedentemente eseguite) Broncoscopia Stadiazione mediastinica invasiva Accertamento patologico dell’N (EBUS/EUS e/o Mediastinoscopia) (Categoria 2B(1)) RM encefalo RM del midollo spinale + il piano toracico per i tumori del solco superiore in comunicazione col rachide o i vasi sovraclaveari PET/TC(a) Parete toracicaC Vie aeree prossimali o mediastinoC Neoplasie polmonari Vedi terapia (NSCL-5) 91 Malattia non resecabileC Malattia metastaticaC C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Vedi terapia (NSCL-5) (a) La positività della PET/TC richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico, è necessaria la conferma patologica dell’interessamento linfonodale (1) Vedi "Nota" pag. 116 (*) Non disponibile in Toscana con l’eccezione di un solo centro Vedi terapia (NSCL-8) Vedi Terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o disseminate (terapia medica ca. polm.) Neoplasie polmonari • Algoritmo 24. NSCL-5 Presentazione clinica Terapia iniziale Tumori del solco superiore (invasione T3, N0-1) CT/RT concomitante preoperatori(a),(b),(i),(f) C Tumori del solco superiore (invasione T3, N0-1)C Marginalmente resecabile(c)C Non resecabile(c)C Parete toracica, vie aeree prossimali o mediastino (invasione T3, N0-1; estensione T4, N0-1)C Terapia adiuvante CT/RT concomitante preoperatoria(a),(b),(c),(f) C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi (a) Vedi RT (b) Vedi CT usata con RT (c) Vedi Chirurgia (d) R0 = non residuo di tumore, R1 residuo microscopico di tumore, R2 residuo macroscopico di tumore (e) Vedi CT per regimi adiuvanti Follow-up (NSCL-12) ResecabileC Chirurgia(c) + CT(e) Follow-up (NSCL-12) Non resecabileC RT definitiva completa(a) + CT(e) Foollow-up (NSCL-12) CT(b),(i) Follow-up (NSCL-12) Margini negativi (R0)(d)C CT(e) se non eseguita come terapia iniziale Follow-up (NSCL-12) Margini positivi (R1, R2)(d)C Reintervento + CT(e) se non eseguita come terapia iniziale o CT/RT(a),(b) se non eseguita come terapia iniziale Follow-up (NSCL-12) RT/CT concomitante definitiva(a),(b),(g),(h) ∙∙ Chirurgia(c) (preferita) o ∙∙ CT/RT concomitante(a),(b) o ∙∙ CT(e) Chirurgia(i) + CT(e)C Chirurgia(c) (f) nella CT/RT preoperatoria, dovrebbe essere usata una dose totale di 45-50 Gy, in frazioni di 1.8-2 Gy, per trattare i volumi del grosso della malattia, quantunque vada evitata la CT/RT se è richiesta una pneumonectomia, per evitare la tossicità polmonare postoperatoria (g) La RT dovrebbe continuare fino alla dose definitiva senza interruzione se il paziente non è un candidato chirurgico (h) nel setting di CT/RT definitivo dovrebbe essere usata una dose totale di 60-70 Gy, in frazioni di 1.8-2 Gy per trattare i volumi del grosso della malattia (i) Se la dose piena di CT non è somministrata in concomitanza di RT come terapia iniziale 92 • Algoritmo 25. NSCL-6 Inquadramento clinico Valutazione preterapeutica Risultati della biopsia mediastinica e resecabilità N2, N3 linfonodi negativiC Stadio IIIA (T1-3, N2) Nodulo/i polmonari separati (stadio IIB, IIIA, IV) ∙∙ PFR (se non precedentemente eseguite) ∙∙ Broncoscopia ∙∙ Valutazione patologica dei linfonodi mediastinici(b) ∙∙ RM encefalo ∙∙ PET/TC(a) ∙∙ PFR (se non precedentemente eseguite) ∙∙ Broncoscopia ∙∙ Accertamento patologico dell’N (EBUS/EUS e/o Mediastinoscopia) ∙∙ RM encefalo ∙∙ PET/TC(a) N2 linfonodi positiviC Vedi terapia (NSCL-7) N3 linfonodi positiviC Vedi stadio IIIB (NSCL-9) Malattia metastaticaC Vedi terapia della metastasi solitaria (NSCL-11) o disseminate (terapia medica ca. polm.) Nodulo/i separati, stesso lobo (T3, N0) o lobo non primario omolaterale (T4, N0)C Vedi terapia (NSCL-8) Stadio IV (NO, M1a): nodulo solitario del polmone controlateraleC Vedi terapia (NSCL-8) Stadio IV (N0, M1a): noduli multipli polmone controlateraleC Vedi terapia (NSCL-8) Non resecabileC Vedi terapia (NSCL-8) Malattia metastatica extratoracicaC C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Neoplasie polmonari Vedi trattamento T1-3, N0-1 (NSCL-7) (a) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici Vedi terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o disseminate (terapia medica ca. polm.) (b) I metodi per la valutazione includono la mediastino scopia, EBUS, EUS e biopsia TC guidata (*) Non disponibile in Toscana con l’eccezione di un solo centro 93 Neoplasie polmonari • Algoritmo 26. NSCL-7 Risultati della biopsia mediastinica Parete toracica, vie aeree prossimali o mediastino (invasione T3, N0-1; estensione T4, N0-1)C Terapia iniziale ResecabileC Chirurgia(g) Non resecabileC ResecabileC T1-2, T3 (≥ 7cm), N2 linfonodi positivi(g) T3 (invasione), N2 linfonodi positivi C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Vedi NSCL-3C Margini negativi (R0)(d)C Negativi per M1C Positivi per M1C CT(f) (Categoria 1) + RT(b) N2 Margini positivi (R1, R2)(d),(e)C Vedi terapia in accordo allo stadio clinico (NSCL-1) ∙∙ RM encefalo ∙∙ PET/TC(a) (se non precedentemente eseguita) ∙∙ RM encefalo ∙∙ PET/TC(a) (se non precedentemente eseguita) N0-1 Resezione chirurgica(g) + linfoadenectomia mediastinica o esame sistematico dei linfonodi CT/RT concomitante definitiva(b),(c) (Categoria 1) o CT(f) Non resecabileC Terapia adiuvante di induzione ± RT(b) Vedi terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o metastasi plurime (vedi terapia medica ca. polm.) CT/RT(b),(c) + CT(c),(f) Chirurgia(g) ± CT(f) (Categoria 2B)± RT(b) (se non usata) Non progressioneC Locale Non progressioneC Sistemico Negativa per M1C CT/RT definitiva concomitante(b),(c) PositiveC Vedi terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o metastasi plurime (terapia medica ca. polm.) (a) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici (b) Vedi RT (c) Vedi regimi di CT usati con RT RT(b) (se non eseguita) ± CT(f) Vedi teapia per metastasi isolata (NSCL11) o per metastasi plurime (terapia medica ca. polm.) (d) R0 = non residuo di tumore, R1 residuo microscopico di tumore, R2residuo macroscopico di tumore (e) I panel raccomandano CT/RT concomitante per R2 e CT/RT sequenziale per R1 (f) Vedi CT per terapia adiuvante (g) Vedi Chirurgia 94 • Algoritmo 27. NSCL-8 Presentazione clinica Terapia iniziale Terapia adiuvante Margini negativi (RO)(d)C Nodulo/i separati polmonari, stesso lobo (T3, N0) o lobo omolaterale non primario (T4, N0)C Follow-up (NSCL-12) CT/RT concomitante(a),(b) (se tollerata) Follow-up (NSCL-12) Chirurgia(c) Margini positivi (R1, R2)(d)C Stadio IV (N0, M1a): polmone controlaterale (nodulo solitario)C Trattare come due tumori primitivi se entrambi curabili Stadio IV (N0, M1a): polmone controlaterale (noduli multipli)C Vedi la terapia per recidiva o per metastasi (vedi terapia medica ca. polm.) Stadio IIIA (T3, N1; T4, N0-1) non resecabileC CT(e) CT/RT concomitante(a),(b) (Categoria 1) C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Neoplasie polmonari (a) Vedi RT (b) Vedi regimi di CT usati con RT (c) Vedi chirurgia Vedi valutazione (NSCL-1) 95 CT(b),(f) (d) R0 = non residuo di tumore, R1 residuo microscopico di tumore, R2 residuo macroscopico di tumore (e) Vedi CT per terapia adiuvante (f) Se la CT al dosaggio massimale non è somministrata con RT Follow-up (NSCL-12) Neoplasie polmonari • Algoritmo 28. NSCL-9 Inquadramento clinico Valutazione preterapeutica ∙∙ PFR (se non precedentemente eseguite) ∙∙ PET/TC(a) ∙∙ RM encefalo ∙∙ Conferma patologica di N3 Stadio IIIA (T3, N1; T4, N0-1) non resecabileC C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ con o: Mediastinoscopia Biopsia linfonodo sovraclaveare Toracoscopia Agobiopsia Mediastinotomia EUS EBUS Terapia iniziale N3 negativoC Vedi terapia iniziale per stadio I-IIIA (NSCL-2) N3 positivoC CT/RT concomitante(b),(c) (Categoria 1) Malattia metastaticaC Vedi terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o metastasi plurime (terapia medica ca. polm.) (a) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici (b) Vedi RT (c) Vedi regimi di CT usati con RT (d) Se la CT al dosaggio massimale non è somministrata con RT 2.5.5.1. NSCL-9 – Commenti Se da TC e PET viene evidenziato un NSCLC N3 bulky, il paziente non è candidabile a chirurgia, pertanto la mediastinoscopia non è sempre raccomandata. CT(c),(d) 96 • Algoritmo 29. NSCL-10 Inquadramento clinico Valutazione preterapeutica ∙∙ PET/TC(a) ∙∙ RM encefalo N3 negativoC ∙∙ Conferma patologica di N2, N3 con o: Stadio IIIB (estensione T4, N2-3) ∙∙ Mediastinoscopia ∙∙ Biopsia linfonodo ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ Stadio IV, M1a: versamento pleurico o pericardico Linfonodi mediastinici controlaterali positivo (T4, N3) sovraclaveare Toracoscopia Agobiopsia Mediastinostomia EUS EBUS Neoplasie polmonari Linfonodi mediastinici omolaterali negativi (T4, N0-1) Linfonodi mediastinici omolaterali positivi (T4, N2) concomitante(b),(c) CT/RT (Categoria 1) Vedi terapia stadio IIIA (NSCL-7) CT/RT concomitante(b),(c) (Categoria 1) CT/RT concomitante(b),(c) (Categoria 1) CT(c),(e) Malattia metastaticaC Vedi terapia per metastasi isolata (NSCL-11) o metastasi plurime (terapia medica ca. polm.) Negativa(d)C Vedi terapia in accordo a stadio T N M (NSCL-7) Positiva(d)C Terapia locale se necessaria (per es. pleurodesi, drenaggio ambulatoriale con piccolo catetere, finestra pericardica) + trattamento per lo stadio IV (NSCL-7) Toracentesi o pericardiocentesi toracoscopia se toracentesi indeterminata C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Terapia iniziale (a) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici (b) Vedi RT (c) Vedi regimi di CT usati con RT (d) Mentre la maggior parte dei versamenti pleurici associati a cancro del polmone sono dovuti al tumore, ci sono alcuni pazienti che hanno negativi per tumore gli esami citopatologici del liquido pleurico e il liquido non è ematico e non è essudato. Quando questi elementi e il giudizio clinico indicano che il versamento non è dovuto al tumore, il versamento dovrebbe essere escluso come elemento di stadiazione. Il versamento pericardico è classificato con lo stesso criterio (e) Se la CT al dosaggio massimale non è somministrata con RT 97 Neoplasie polmonari • Algoritmo 30. NSCL-11 Inquadramento Clinico Stadio IV, M1b: sede unica Valutazione Preterapeutica ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ Broncoscopia PET/TC(c) RM encefalo Accertamento patologico dell’N (EBUS/EUS e/o Mediastinoscopia) Terapia iniziale Encefalo(d)C Resezione chirurgica seguita da WBRT (Categoria 1) o radiochirurgia stereotassica (SRS) o SRS + WBRT (Categoria 1) per metastasi singola o SRS solamente T1-2, N2; T3, N1-2; Ogni T, N3; T4, Ogni N SurreneC Diagnosi patologica con agoaspirato o Resezione Terapia locale per la lesione surrenalica (se lesione(e) polmonare resecabile bsata su stadio T ed N) (Categoria 2B)(b),(f) o vedi terapia sitemica (terapia medica ca. polm.) C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi (a) Vedi terapia sistemica per malattia avanzata o metastatica (b) Categoria 2B: basata su evidenze di basso livello, c’è un consenso NCCN che l’intervento sia appropriato (c) La PET/TC positiva richiede la conferma patologica o radiologica. Se la PET/TC è positiva a livello mediastinico è necessaria la conferma patologica dei linfonodi mediastinici (d) Vedi chirurgia T1-2, N0-1; T3, N0 (e) Può includere la surrenalectomia o la RT (inclusa SABR) (f) Pazienti con N2 hanno una scarsa prognosi e può essere considerata la terapia sistemica (*) Non disponibile in Toscana con l’eccezione di un solo centro T1-2, N0; T3, N0 Resezione chirurgica della lesionei polmonare o radioterapia stereotassica ablativa (SABR) della lesione polmonare (Categoria 2B) CT(a) (Categoria 2B) Resezione chirurgica della lesionei polmonare o radioterapia stereotassica ablativa (SABR) della lesione polmonare (Categoria 2B) CT(a) (Categoria 2B) T1-2, N2; T3, N1-2; Ogni T, N3; T4, Ogni N Vedi terapia sistemica (terapia medica ca. polm.) CT(a) (Categoria 2B) Resezione chirurgica della lesionei polmonare (Categoria 2B) 98 CT(a) (Categoria 2B) Resezione chirurgica della lesione(i) polmonare (Categoria 2B) • Algoritmo 31. NSCL-12 Follow-Up Terapia per recidiva o metastasi ostruzione endobronchialeC recidiva resecabileC recidiva locoregionale Non evidenza clinico radiologica di malattia (NED), stadio I-IV:(a) ∙∙ anamnesi & e.o. (H&P) e TC torace ± contrasto ogni 6-12 mesi per 2 a. (Categoria 2B), poi H&P TC senza m.c. annuale (Categoria 2B) ∙∙ cessazione del fumo, counseling e farmacoterapia ∙∙ PET o RM encefalo non sono indicate nel follow-up di routine recidiva linfonodale mediastinicaC ostruzione vena cava sup. (VCS)C emottisi massivaC sintomi localizzatiC metastasi cerebrali diffuseC metastasi a distanza metastasi osseeC metastasi solitariaC metastasi disseminateC C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Neoplasie polmonari Laser/stent/altra chirurgia Brachiterapia RT esterna terapia Fotodinamica reintervento (preferito) RT esterna CT/RT concomitante (se RT non precedentemente eseguita) CT/RT concomitante (se RT non precedentemente) RT esterna stent - RT esterna - Brachiterapia - laser - terapia fotodinamica embolizzazione - chirurgia Non evidenza di malattia disseminataC Evidenza di malattia disseminataC Followup o CT(b) sistemica (Categoria 2B) Vedi terapia per recidive o metastasi (terapia medica ca.) 99 RT esterna palliativa RT esterna palliativa RT esterna palliativa + stabilizzazione ortopedica, se rischio di frattura considera terapia con bifosfonato o denosumab Vedi via terapeutica per stadio IV, M1b, sede solitaria (NSCL-11) Vedi terapia sistemica (terapia medica ca. polm.) (a) Vedi Terapia per coloro che sopravvivono al tumore (b) Vedi terapia sistemica per malattia avanzata o metastatica Vedi terapia per recidive o metastasi (terapia medica ca.) Neoplasie polmonari • Algoritmo 32. Trattamento adiuvante post-chirurgico del non-microcitoma Stadio IB T≤ 4 cm Paziente operato radicalmente [1,2](*) Stadio II-IIIA Stadio IB T>4 cm Presenza di tutte le seguenti condizioni: PS 0-1, non più di 75 anni [4,5], recupero ottimale dopo chirurgia Chemioterapia adiuvante per 4 cicli [6] Radioterapia negli N2 dopo chemioterapia [7-10] Una delle seguenti condizioni: PS 2, > 75 anni, controindicazioni al Cisplatino, no recupero Nessuna terapia oncologica. Follow-up ambulatoriale SCHEMI DI CHEMIOTERAPIA: ∙∙ Cisplatino 75-80 mg/mq die1 ∙∙ Vinorelbina 25-30 mg/mq die 1, 8 Cicli ogni 21 giorni, 4 cicli totali [6 mod.] se controindicato ∙∙ Cisplatino 75-80 mg/mq die1 ∙∙ Gemcitabina 1000-1250 mg/mq die 1,8 Cicli ogni 21 giorni, 4 cicli totali Nessuna Terapia o CT Adiuvante [3] (*) Da questo punto in poi vedi note di bibliografia degli algoritmi a pag. 114 2.5.5.2. NSCL-12– Commenti C’è chi esegue TC encefalo con m.c. nel follow-up Trattamenti endobronchiali Trattamento delle ostruzioni bronchiali La tabella a fianco elenca i trattamenti endobronchiali disponibili. Per I pazienti con ostruzione delle grosse vie aeree, monitorizzare il paziente clinicamente e endoscopicamente per la potenziale ostruzione in modo che possa essere iniziato precocemente il trattamento con RT esterna o trattamento endobronchiale Ogni gruppo oncologico dovrebbe avere a disposizione un team che possa intervenire con terapia endobronchiale Terapia Ablazione laser/Elettrocauterizzazione/Crioterapia Stent vie aeree Brachiterapia/Terapia fotodinamica 2.5.5.3. Bibliografia 1. Baldwin DR, White B, Schmidt-Hansen M, Champion AR, Melder AM. Diagnosis and treatment of lung cancer: summary of updated NICE guidance. BMJ 2011; 342:d2110 2.5.6. Trattamento del tumore polmonare non-microcitoma avanzato Nel caso di pazienti in stadio IIIAN2, il trattamento neo-adiuvante potrebbe essere considerato una opzione assieme alla chirurgia primaria in casi selezionati come malattia monostazionale di esigue dimensioni (p.e. unico linfonodo centimetrico in mediastinoscopia). Laddove venga ritenuto indicato il trattamento neo-adiuvante per i pazienti in stadio IIIA, questo dovrebbe comprendere chemioterapia come singola modalità in relazione a ciò che emerge dal confronto degli studi EORTC 08975 vs. Intergroup 0139, sebbene si tratti di un confronto indiretto (nel trial EORTC -dove viene utilizzata la sola chemioterapia- la mortalità globale chirurgia correlata è del 4% con mortalità per pneumonectomia del 5-9%; nel trial Intergroup- dove viene utilizzato il trattamento cht+rt - la mortalità globale chirurgia correlata è del 7.9% con 22-29% di mortalità per pneumonectomia). Inoltre il razionale del trattamento preoperatorio è quello di ridurre il rischio di recidiva post-chirurgica che nella maggior parte dei casi avviene in forma di localizzazione a distanza. Pertanto il trattamento chemioteradioterapico combinato neoadiuvante nello stadio IIIAN2 dovrebbe essere riservato a casi selezionati: • pazienti affetti da NSCLC in stadio IIIA e IIIB giudicati inoperabili per malattia bulky: • il paziente con PS ECOG:3 che nelle linee guida viene candidato a definitive RT, potrebbe essere ragionevolmente candidato a BSC • il paziente con malattia non resecabile per IIIAN2 bulky o IIIB deve essere candidato a chemio-radioterapia concomitante o sequenziale ed escluso da prospettiva chirurgica. 100 • Algoritmo 33. Trattamento del non-microcitoma localmente avanzato Valutazione multidisciplinare ∙∙ Per valutazione BSC vs RT ± CHT ∙∙ Indicazione a eventuali procedure interventistiche ∙∙ Valutazione a integrazione e tempistica CHT e RT (es. RT sequenziale) Cisplatino+Gemcitabina per 2-3 cicli [17] NO Valutazione multidiscilinare Fit per terapia concomitante Età, PS, perdita peso e comorbilità [50] ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ SI indicazione tempistica associazione RT/CHT eventuale induzione per riduzione volume possibilità di rivalutazione chirurgica a dosi non radicali Indicazione ad eventuali procedure interventistiche e integrazione con RT/CHT RT/CHT ∙∙ Da eseguire in centri con esperienza nella gestione delle problematiche dell’associazione e degli effetti collaterali acuti/subacuti dei trattamenti associate ∙∙ RT previa pianificazione TC (da valutare impiego CT/PET in fase di centratura allo scopo di ridurre volumi di trattamento) [51] ∙∙ Dosi: 45-50 Gy se prevista rivalutazione chirurgica; 66 Gy se escluso ab inizio approccio chirurgico [11] Schemi di chemioterapia in associazione ∙∙ Cisplatino + Etoposide ∙∙ Carboplatino + Taxolo settimanale ∙∙ Cisplatino + altri farmaci di 3a generazione secondo l’esperienza del centro di riferimento (da favorire arruolamento in protocolli clinici) ABBREVIAZIONI PS: performance status EGFR: Epidermal Growth Factor Receptor CR: risposta completa di malattia PR: risposta parziale di malattia SD: stabilità di malattia Neoplasie polmonari ∙∙ Non evidenza di associazione EGFR Tkis o altri biologici a RT al di fuori di studi clinici controllati 101 Neoplasie polmonari • Algoritmo 34. Trattamento del non-microcitoma metastatico con mutazione di EGFR PRIMA LINEA Gefitinib [13-16] o altro inibitore EGFR- tirosinkinasico, indipendentemente da età e performance status sino a progressione di malattia, tossicità inaccettabile o rifiuto MANTENIMENTO (opzionale) Paziente in CR-PR: Continua Pemetrexed [22-23] o Gemcitabina [31] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile Paziente in SD: Pemetrexed [22-23] o Erlotinib [32] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile SECONDA LINEA PS 0-1: Cisplatino-Pemetrexed o cisplatino-gemcitabina per 4-6 cicli [17] PS 2 o Cisplatino controindicato: Carboplatino-Pemetrexed o carboplatino-gemcitabina per 4-6 cicli [18-20] Elderly: Carboplatino-Pemetrexed o carboplatino-gemcitabina (fit elderly) per 4-6 cicli [18] oppure Pemetrexed o gemcitabina o VNR [55] ev sino a progressione di malattia, rifiuto o tossicità TERZA LINEA QUARTA LINEA LINEE SUCCESSIVE Re-trattamento con inibitore tirosinkinasico reversibile [24] oppure inibitori EGFR irreversibili (Afatinib) se disponibili [25] oppure CT con Docetaxel o Pemetrexed se non usato prima Docetaxel ogni 21 giorni o settimanale per 4-6 cicli [26-29] Inclusione in programmi sperimentali o bsc Erlotinib non è rimborsato in prima linea e in mantenimento; Pemetrexed non è rimborsato come terapia di mantenimento; il Rechallenge con TKI non è permesso da AIFA [55]. In pazienti con carcinoma non squamoso puro del polmone va eseguita la determinazione del riarrangiamento del gene ALK, in presenza di riarrangiamento del gene ALK vi è indicazione a terapia con crizotinib [56]. 102 • Algoritmo 35. Trattamento del non-microcitoma con istotipo non squamoso senza mutazione (wild type) EGFR o ignoto PRIMA LINEA PS 0-1: - Cisplatino - Pemetrexed o Cisplatino -Gemcitabina per 4-6 cicli [17] - Carboplatino + Taxolo + Bevacizumab se non controindicazioni all’uso del Bevacizumab PS 2 o CDDP controindicato: - Carboplatino- Pemetrexed o Carboplatino -Gemcitabina per 4-6 cicli [18-20] Elderly: - Carboplatino- Pemetrexed o Carboplatino -Gemcitabina (fit elderly) per 4-6 cicli oppure Pemetrexed [18] o Gemcitabina [30] o Vinorelbina [55] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile MANTENIMENTO (opzionale) Paziente in CR-PR: Continua Pemetrexed [22-23] o Gemcitabina [31] o Bevacizumab [53] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile Paziente in SD: Pemetrexed o Bevacizumab [22-23] o Erlotinib [32] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile SECONDA LINEA Erlotinib se non usato in mantenimento [24] oppure Docetaxel ogni 21 giorni o settimanale [26-29] per 4-6 cicli TERZA LINEA QUARTA LINEA Docetaxel ogni 21 giorni o settimanale [26-29] per 4-6 cicli se non usato in precedenza o inclusione in trial sperimentale o BSC Inclusione in programmi sperimentali o BSC L’unico mantenimento autorizzato al momento da AIFA è quello con BEVACIZUMAB; se dopo prima linea di CHT si inizia Erlotinib nei pazienti in SD, l’indicazione non è supportata da AIFA [53]. Neoplasie polmonari 103 Neoplasie polmonari • Algoritmo 36. Trattamento del non-microcitoma con istotipo squamoso o non specificato senza mutazione (wild type) EGFR o ignoto PRIMA LINEA PS 0-1: Cisplatino -Gemcitabina per 4-6 cicli [17] PS 2 o Cisplatino controindicato: Carboplatino-Gemcitabina per 4-6 cicli [19-20] Elderly: Carboplatino-Paclitaxel (Fit elderly) oppure Gemcitabina o VNR (unfit) [53] per 4-6 cicli [34] MANTENIMENTO (opzionale) Paziente in CR-PR: Gemcitabina sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile [31] Paziente in SD: Erlotinib [32] sino a progressione, rifiuto o tossicità inaccettabile o Docetaxel ogni 21 giorni per 4 cicli [35] SECONDA LINEA Erlotinib se non usato in mantenimento [24] oppure Docetaxel ogni 21 giorni o settimanale [26-29] per 4-6 cicli TERZA LINEA Docetaxel ogni 21 giorni o settimanale [26-29] per 4-6 cicli se non usato in precedenza o inclusione in trial sperimentale o BSC QUARTA LINEA Inclusione in programmi sperimentali o BSC L’unico mantenimento autorizzato al momento da AIFA è quello con BEVACIZUMAB; se dopo prima linea di CHT si inizia Erlotinib nei pazienti in SD, l’indicazione non è supportata da AIFA [55]. 104 • Algoritmo 37. Chemioterapia per il non-microcitoma metastatico Inibitori dell’attività tirosino-kinasica dell’EGFR ∙∙ Gefitinib 250 mg/die solo in EGFR mutati in qualsiasi linea di trattamento ∙∙ Erlotinib 150 mg/die indipendentemente dallo stato di EGFR in (questa opzione NON è supportata da AIFA) seconda o terza linea Schemi di chemioterapia in pazienti senza controindicazioni al Cisplatino Cisplatino 75-80 mg/mq die1 ogni 21 gg Gemcitabina 1000-1250 mg/mq die 1,8 Cisplatino 75-80 mg/mq die1 ogni 21 gg SOLO NELL’ISTOTIPO NON-SQUAMOSO Pemetrexed 500 mg/mq die 1 [53] OPPURE ∙∙ (*)Carboplatino 6 AUC g1 ∙∙ (*)Paclitaxel 200 mg/mq g1 ± ∙∙ (*)Bevacizumab 15 mg/kg g1 ogni 21 gg Solo nell’istotipo non –squamoso e senza controindicazione per il bevacizumab ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ (*) Vit. B12 (i.m.) 1000 mcg da assumere da 1 a 2 settimane prima del trattamento e da ripetere ogni 9 settimane durante il trattamento sino a 3 settimane dall’ultima dose di Pemetrexed. (*) Acido folico (p.o.) 350-1000 mcg da assumere da 1 a 2 settimane prima del trattamento e in seguito ogni giorno durante il trattamento sino a 3 settimane dall’ultima dose di Pemetrexed. Schemi di monochemioterapia ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ Gemcitabina 1000 mg/mq die1,8 ogni 21 gg Docetaxel 75 mg/mq die 1 ogni 21 gg Docetaxel 30 mg/mq die settimanale per 6 settimane ogni 8 settimane Pemetrexed(*) 500 mg/mq die1 ogni 21 gg solo nel non-squamoso Vinorelbina orale 60-80 mg/mq die 1, 8 ogni 21 gg Vinorelbina ev 25-30 mg/mq g1,8 ogni 21 gg (*)Vitamina B12 (i.m.) 1000 mcg da assumere da 1 a 2 settimane prima del trattamento e da ripetere ogni 9 settimane durante il trattamento sino a 3 settimane dall’ultima dose di Pemetrexed. (*)Acido folico (p.o.) 350-1000 mcg da assumere da 1 a 2 settimane prima del trattamento e in seguito ogni giorno durante il trattamento sino a 3 settimane dall’ultima dose di Pemetrexed. Neoplasie polmonari 105 Neoplasie polmonari 2.6. Microcitoma • Algoritmo 38. SCL-1 Diagnosi patologica del NSCLC Tumore a piccole cellule o combinato SCLC/NSCLC alla biopsia o all’esame citologico del tumore primitivo o della metastasiC C prima comunicazione della diagnosi Valutazione iniziale(a) H&P Revisione patologica Emocromo con formula e piastrine Elettroliti, test di funzione epatica, Ca, LDH azotemia, creatinina TC torace e addome con m.c. quando possibile RM encefalo (preferita) o TC(b) PET/TC (se è sospettata malattia limitata)(a),(c) cessazione del fumo, counseling e intervento (a) Se viene diagnosticata malattia estesa, è opzionale un’ulteriore valutazione di staging. Comunque la RM encefalo (preferita) o TC deve essere eseguita in tutti i pazienti (b) L’RMè più sensibile della TC per identificare le metastasi cerebrali, per questo è preferita alla TC Stadio clinico Malattia limitata(d) (ogni T, ogni N, M0) eccetto T3-4 dovuto a noduli multipli polmonari che non si adattano a campo di RT tollerabile Vedi work-up aggiuntivo (SCL-2) Malattia estesa(d) (ogni T, ogni N, M1a/b; T3-4 dovuto a noduli polmonari multipli) Vedi work-up aggiuntivo (SCL-4) (c) Se non disponibile la PET/TC può essere eseguita la scintigrafia ossea per identificare le metastasi ossee. Per le lesioni identificate alla PET/TC che cambiano lo stadio è indicata la conferma patologica (d) Vedi staging a pagina ST-1 106 • Algoritmo 39. SCL-2 Stadio Work-up aggiuntivo ∙∙ Se è presente versamento Malattia limitata (ogni T, ogni N, M0; eccetto T3-4 dovuto a noduli polmonari multipli che non si adattano a un campo di RT tollerabile) pleurico, è indicata la toracentesi; se non conclusiva considerare la toracoscopia(e) ∙∙ Test di funzionalità respiratoria (se clinicamente indicato) ∙∙ Radiografie delle ossa delle aree con anormale uptake alla PET/TC o alla scintigrafia ossea per valutare potenziali metastasi; considerare la RM per le lesioni ossee se non chiare a rx ∙∙ Agobiopsia/aspirato midollare monolaterale in pazienti selezionati(f) Stadio clinico T1-2, N0 Stadio clinico T1-2, N0 PET/ TC(g) Stadiazione mediastinica patologica(h),(i)C Vedi trattamento iniziale (SCL-3) Malattia limitata con stadio >T1-2, N0C BOM. Toracentesi o studio delle ossa consistenti per metastasiC Seguire la via per malattia estesa (vedi SCL-4) C prima comunicazione della diagnosi (e) La maggioranza dei versamenti pleurici nei pazienti con cancro del polmone è dovuta al cancro; comunque se il versamento è troppo scarso per eseguire un prelievo guidato da imaging, allora il versamento non dovrebbe essere considerato nella stadiazione. Se l’esame citologico del liquido pleurico è negativo per cancro, il liquido non è ematico e non è un essudato, il giudizio clinico può stabilire che il versamento non è direttamente legato al cancro (f) I criteri di selezione includono: GR nucleati allo striscio del sangue periferico, neutropenia, piastrinopenia Neoplasie polmonari Vedi terapia iniziale (SCL-3) (g) PET per indicare metastasi a distanza e guidare la valutazione mediastinica, se non precedentemente eseguita (h) Vedi chirurgia (i) Le procedure di stadiazione mediastinica comprendono la mediastinoscopia, la mediastinotomia, EBUS/EUS e VATS. Se la biopsia linfonodale endoscopica è positiva, non è richiesta una ulteriore valutazione mediastinica 107 Neoplasie polmonari • Algoritmo 40. SCL-3 Risultati dei test Terapia iniziale(l) Stadiazione(h),(i) patologica mediastinica negativaC Stadio clinico T1-2 N0 Lobectomia(h) (preferita) e linfoadenectomia mediastinica o esame linfonodale Terapia adiuvante N0C CT(j) N+C CT(j) concomitante a RT(k) mediastino Buone condizioni (PS0-1)C Stadiazione(h),(i) patologica mediastinica positiva o medicamente inoperabileC Scarse condizioni (PS3-4) dovute a SCLCC Scarse condizioni (PS3-4) non dovute a SCLCC Buone condizioni (PS0-1)C Malattia limitata >T1-2, N0 Scarse condizioni (PS3-4) dovute a SCLCC Scarse condizioni (PS3-4) non dovute a SCLCC C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi CT(j) + RT(k) concomitante toracica (Categoria 1) CT(j) + RT(k) concmitante toracica (Categoria 1) Vedi inquadramento della risposta + terapia adiuvante (SCL-5)(*) CT(j) RT(k) Terapia personalizzata incluse le cure di supporto(l) Vedi inquadramento alla risposta + terapia adiuvante (SCL-5)(*) CT(j) RT(k) Terapia personalizzata incluse le cure di supporto(l) (h) Vedi chirurgia (i) Le procedure di stadiazione mediastinica comprendono la mediastinoscopia, la mediastinotomia, EBUS/EUS e VATS. Se la biopsia linfonodale endoscopica è positiva, non è richiesta una ulteriore valutazione mediastinica (j) Vedi CT (k) Vedi RT (l) Vedi terapia di supporto (*) vedi SCL-5 e SCL-6 (NCCN guidelines, pag.9 - 10) 108 • Algoritmo 41. SCL-4 Terapia iniziale(l) Stadio Malattia estesa senza sedi sintomatiche localizzate o metastasi cerebrali Malattia estesa (ogni T, ogni N, M1a/b; T3-4 per noduli polmonari multipli) Malattia estesa + sedi localizzate sintomatiche CT(j),(m) di combinazione incluse terapie di supporto (vedi linee guida NCCN terapia di supporto Compressione del midollo spinaleC Terapia individualizzata che include cure di supporto(l) o CT vedi linee guida NCCN cure palliative Ostruzione lobare metastasi osseeC CT(j) RT(k) per le sedi sintomatiche per il trattamento delle alterazioni strutturali ossee considerare RT(k) con fascio esterno o stabilizzazione ortopedica nel rischio di fratture Compressione del midollo spinaleC RT(k) per le sedi sintomatiche prima della CT almeno che non sia richiesta terapia sistemica immediata. Vedi LG NCCN SNC AsintomativoC Si può somministrare CT per prima, con RT a bagno su encefalo dopo CT(j) SintomaticoC RT a bagno su encefalo prima di CT(j), almeno che non sia richiesta terapia sitemica immediata Vedi inquadramento della risposta + terapia adiuvante (SCL-5)(*) Malattia estesa con metastasi cerebrali C Comunicazione del percorso terapeutico e sulla prognosi Neoplasie polmonari (j) Vedi CT (k) Vedi RT (l) Vedi terapia di supporto (m) RT sequenziale sul torace in pazienti selezionati con bassa estensione di malattia metastatica e RC o risposta vicina a completa dopo la terapia sistemica (*) vedi SCL-5 e SCL-6 (NCCN guidelines, pag.9 - 10) 109 Neoplasie polmonari • Algoritmo 42. Trattamento del microcitoma polmonare. Malattia limitata Microcitoma polmonare malattia limitata Tutte le seguenti condizioni: PS 0-2, età sino a 75 anni, non controindicazioni al cisplatino Cisplatino-Etoposide [36] sino a 6 cicli concomitanti a Radioterapia. Inizio Radioterapia il più precocemente possibile [37-39]. Valutare per profilassi cranio-encefalica se risposta [40-41] Una delle seguenti condizioni: PS 3, età oltre 75 anni, controindicazioni al Cisplatino Carboplatino-Etoposide [42] per 4 cicli seguiti da Radioterapia [43-44]. Valutare trattamento concomitante se miglioramento PS. Valutare per profilassi cranio-encefalica se risposta [41] • Algoritmo 43. Trattamento del microcitoma polmonare. Malattia estesa o recidivata Microcitoma polmonare malattia estesa o recidivata 110 Tutte le seguenti condizioni: PS 0-2, età sino a 75 anni, non controindicazioni al cisplatino PRIMA LINEA Cisplatino-Etoposide [36] sino ad un massimo di 6 cicli profilassi cranio-encefalica in assenza di progressione [45] SECONDA LINEA SOLO SE PS 0-1 Topotecan o CAV [46-47] per 4 cicli Valutare ripetizione schema prima linea se risposta e intervallo libero > 3 mesi [48] Una delle seguenti condizioni: PS 3, età oltre 75 anni, controindicazioni al cisplatino PRIMA LINEA Carboplatino-Etoposide [42-44, 49] sino ad un massimo di 6 cicli profilassi cranio-encefalica in assenza di progressione [45] SECONDA LINEA SOLO SE PS 0-1, under 75 anni Topotecan o CAV [46-47] per 4 cicli Valutare ripetizione schema prima linea se risposta e intervallo libero > 3 mesi • Algoritmo 44. Terapia per il microcitoma polmonare Schemi di prima linea in pazienti con microcitoma ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ Cisplatino 80 mg/mq die1 ogni 21 gg Etoposide (VP16) 120 mg/mq die 1,2,3 Carboplatino AUC 5 die1 ogni 21 gg Se controindicazioni al Cisplatino Etoposide (VP16) 100 mg/mq die 1,2,3 Schemi di seconda linea ∙∙ ∙∙ ∙∙ ∙∙ Ciclofosfamide 1000 mg/mq die 1 Adriamicina 45 mg/mq die 1 ogni 21 giorni Vincristina 2 mg totali die 1 Topotecan 1,5mg/mq g1,2,3,4,5 ogni 21 gg [54] 111 Appunti Neoplasie polmonari Neoplasie polmonari 2.7. Trial clinici No. Eudract(*) Titolo del protocollo 2004-000330-36 Studio randomizzato di fase III di TLK286 versus gefitinib (iressa) per il trattamento di terza linea dei tumori polmonari non a piccole cellule localmente avanzati o metastatici. 2004-001331-36 Studio randomizzato di fase III di mantenimento con o senza gefitinib dopo chemioterapia in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. 2004-002811-98 Studio randomizzato di fase II di cetuximab in combinazione con gemcitabina o gemcitabina seguita da cetuximab in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato, non candidati a terapia contenente un derivato del platino 2005-001260-31 No. Eudract(*) Titolo del protocollo 2008-004148-35 Studio multicentrico in aperto, randomizzato, controllato, di fase II per testare due regimi di cilingitide in combinazione con cetuximab e chemioterapia a base di platino (cisplatino / vinorelbina o cisplatino / gemcitabina) in confronto al solo cetuximab e chemioterapia a base di platino come terapia di prima linea in pazienti con NSCLC avanzato. 2008-004454-33 Studio multicentrico di fase II di chemioterapia sequenziale con gemcitabina seguita da docetaxel in pazienti anziani affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato. Sperimentazione in aperto randomizzata multinazionale di fase IIIB di valutazione dell'attività e della sicurezza di cetuximab come terapia di mantenimento a 250 mg/mq settimanali e a 500 mg/mq ogni due settimane dopo chemioterapia a base di platino in combinazione con cetuximab come terapia di prima linea in soggetti con carcinoma polmonare a cellule non piccole in stadio avanzato. 2008-005294-35 2005-005887-97 Studio in aperto con bevacizumab (avastin) in combinazione con un regime chemioterapico contenente platino per il trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), ad istotipo non-squamoso, in stadio avanzato o in ricaduta. Studio multicentrico di fase II di chemioterapia sequenziale con cisplatino/gemcitabina seguita da docetaxel in pazienti anziani affetti da tumonre polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. 2008-008739-27 2005-005968-90 Studio internazionale multicentrico randomizzato di fase III su erlotinib in prima linea seguito da cisplatino + gemcitabina in seconda linea verso cisplatino + gemcitabina in prima linea seguiti da erlotinib in seconda linea nel trattamento di pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule avanzato. Studio clinico randomizzato di fase II con bevacizumab in combinazione con gemcitabina o con dosi ridotte di cisplatino e gemcitabina come trattamento di prima linea in pazienti anziani con NSCLC avanzato, metastatico non squamoso. 2009-011739-11 Studio di fase II di pemetrexed e cisplatino in induzione, seguito da pemetrexed e cisplatino con radioterapia toracica concomitante in pazienti con tumore polmonare localmente avanzato non operabile, non squamoso. 2007-001256-39 Studio randomizzato, in doppio cieco, parallelo, a tre bracci, multicentrico, di fase II che valuta l'efficacia e la sicurezza di ipilimumab (BMS-734016) in combinazione con taxolo / paraplatino (paclitaxel / carboplatino) versus taxolo / paraplatino da solo in soggetti con carcinoma polmonare non precedentemene trattati. 2009-012001-19 Studio prospettico randomizzato di fase II di vinorelbine orale e cisplatino o pemetrexed e cisplatino in prima linea nel carcinoma polmonare non a piccole cellule di tipo non squamoso localmente avanzato o metastatico. 2009-012504-13 2007-001283-73 Studio di fase III in doppio cieco, randomizzato, controllato verso placebo, per valutare l efficacia dell agente immunoterapeutico antigene-specifico antitumorale recMAGE-A3 + AS15 come terapia adiuvante in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule operabile MAGE-A3 positivo. Studio in aperto di fase II dell'efficacia e sicurezza di PF-02341066 in pazienti con carcinoma polmonare non microcitoma (NSCLC) avanzato che presentano traslocazione o inversione del locus genico della chinasi del linfoma anaplastico (ALK). 2009-012574-12 2007-001915-52 Studio di fase 3 multicentrico, randomizzato, controllato in doppio cieco, sull`efficacia e sicurezza di sunitinib (SU011248) in pazienti con carcinoma polmonare non microcitoma in stadio avanzato/ metastatico in trattamento con erlotinib. Studio multicentrico, randomizzato, di fase 3 in aperto, sugli effetti della terapia chemioterapica pemetrexed-cisplatino piu necitumumab (IMC-11F8) rispetto alla sola terapia chemioterapica pemetrexed-cisplatino nel trattamento in prima linea di pazienti con cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC), non squamoso di stadio IV. 2007-002941-20 Studio di fase II randomizzato su sorafenib e gemcitabina o sorafenib e erlotinib in pazienti anziani o con performance statusd 2 affetti carcinoma polmonare non a piccoile cellule. 2009-012595-27 2007-004786-17 Ottimizzazione dell'utilizzo di erlotinib per il trattamento di pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato: uno studio randomizzato italiano. Studio randomizzato in aperto di fase III sull'efficacia e sulla sicurezza di PF-02341066 vs chemioterapia standard (pemetrexed o docetaxel) in pazienti con carcinoma polmonare non microcitoma in stadio avanzato che presentano traslocazione o inversione del locus genico della chinasi del linfoma anaplastico (ALK). 2007-004803-36 Studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, di fase III, per valutare l'efficacia e la tollerabilità di BIBF 1120 per via orale più terapia standard con docetaxel rispetto a placebo più terapia standard con docetaxel in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio IIIB / IV dopo fallimento della terapia di prima linea. 2009-012709-20 Studio di fase III, randomizzazto, in doppio cieco, placebo-controllato sulla talactoferrina orale in aggiunta alla miglior terapia di supporto in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule, dopo fallimento di due o più linee di trattamento. 2009-013540-36 Studio randomizzato di fase III per valutare l'efficacia dell'aggiunta del cisplatino alla terapia con sola gemcitabina nel trattamento di prima linea di pazienti anziani con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio IIIB / IV. 2009-013838-25 Studio randomizzato, multicentrico, di fase 3 in aperto, sugli effetti della terapia chemioterapica gemcitabina-cisplatino più necitumumab (IMC-11F8) rispetto alla sola terapia chemioterapica gemcitabina-cisplatino nel trattamento in prima linea di pazienti con cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC), squamoso di stadio IV. 2009-015296-26 Studio pilota multicentrico con topotecan orale in pazienti affetti da microcitoma polmonare avanzato recidivato dopo un trattamento di prima linea. 2009-017094-38 Impatto predittivo di un profilo di espressione genica in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio IIIB con versamento pleurico o IV trattato con la chemioterapia. Trial di fase II: 2007-005983-28 Studio randomizzato, in doppio cieco, con BIBW 2992 + terapia di supporto verso placebo + terapia di supporto in pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule, refrattari a gefitinib o erlotinib. 2007-007949-13 Studio multicentrico, in aperto, randomizzato di fase III di confronto fra la combinazione di bevacizumab e cisplatino-etoposide verso la sola chemioterapia con cisplatino-etoposide come trattamento di prima linea di carcinoma polmonare a piccolo cellule (SCLC), malattia estesa (ED). 2008-001264-37 Studio clinico di fase II, singolo braccio, con BIBW 2992 in pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule, positivo alla valutazione EGFR attraverso il test FISH. 2008-002155-24 Studio di fase III, in doppio cieco, controllato con placebo di mantenimento con pemetrexed più miglior trattamento di supporto (BSC) versus BSC dopo trattamento di induzione con pemetrexed + cisplatino per il tumore polmonare non a piccole cellule di tipo non squamoso. 112 No. Eudract(*) Titolo del protocollo No. Eudract(*) Titolo del protocollo 2009-017396-19 Studio randomizzato, multicentrico, in doppio-cieco, di fase 3, per comparare l'efficacia di ipilimumab associato a paclitaxel e carboplatino vs placebo associato a paclitaxel e carboplatino in soggetti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio IV o recidivante. 2010-023892-24 Studio di Fase II, in aperto, sul trattamento con erlotinib in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico che presentano mutazioni attivanti nel dominio tirosin-chinasico del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR). 2009-018148-45 Studio esplorativo di fase 2 di pemetrexed e cisplatino come chemioterapia pre-operatoria nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule, non squamoso allo stadio IIIA/N2. 2010-024468-16 2010-018614-70 Studio in aperto, multicentrico, monobraccio per caratterizzare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di gefitinib 250 mg (IRESSATM) come trattamento di prima linea in pazienti caucasici con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico, positivo alla mutazione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR). Studio di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, diretto a confrontare la terapia di mantenimento di prima linea con tarceva e la terapia con tarceva somministrata al momento della progressione della patologia in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato, che non hanno mostrato una progressione della patologia in seguito a 4 cicli di chemioterapia a base di platino. 2011-000724-15 2010-018762-23 Vinorelbina orale metronomica in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule stadio IIIB-IV: trial clinico di fase II. Studio di fase 3, randomizzato, in aperto, multicentrico per confrontare l'efficacia e la sicurezza di eribulin rispetto al trattamento di scelta del medico in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. 2010-020229-42 Studio randomizzato di fase II su erlotinib o somministrazione intermittente di erlotinib e docetaxel in uomini ex fumatori affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico in seconda linea dopo fallimento della chemioterapia. 2011-000732-29 2010-021082-74 Studio randomizzato, controllato verso placebo, in doppio cieco, di fase IB/II su U3-1287 (AMG 888) in combinazione con erlotinib nel trattamento di pazienti con cancro polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato, che sono andati incontro a progressione dopo almeno una precedente chemioterapia, mai precedentemente sottoposti al trattamento anti-EGFR. Studio randomizzato in aperto, di fase II per la valutazione della sicurezza e dell'efficacia di ipilimumab, confrontato con pemetrexed, nei pazienti con carcinoma polmonare a cellule non piccole, non squamose, recidivante, di stadio IV, che non presentano progressione dopo quattro cicli di chemioterapia di prima linea a base di platino. 2011-001468-23 Studio di fase IIB/III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, per confrontare una prima linea di trattamento associata o meno a immunoterapia con TG4010 in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in stadio IV. 2010-021297-11 Studio di fase 3 randomizzato in doppio cieco di docetaxel e ramucirumab rispetto a docetaxel e placebo nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule allo stadio IV in seguito alla progressione della malattia dopo una precedente terapia a base di platino. 2011-002224-40 2010-021336-33 Studio di fase III, randomizzato, in aperto, sull'efficacia e la sicurezza di crizotinib rispetto a pemetrexed / cisplatino o pemetrexed / carboplatino in pazienti non precedentemente trattati affetti da carcinoma polmonare non squamoso con eventi di traslocazione o inversione che coinvolgono il locus genico della chinasi del linfoma anaplastico (ALK). Uno studio randomizzato, di fase III, multicentrico, in doppio cieco, controllato verso placebo per valutare l` efficacia e la sicurezza di onartuzumab (MetMAb) in combinazione con tarceva (erlotinib) in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule MET diagnostico-positivo che hanno ricevuto chemioterapia standard per la malattia in stadio avanzato o metastatico. 2011-002380-24 Studio randomizzato, in aperto, di fase III, con afatinib verso erlotinib in pazienti con carcinoma squamoso del polmone in stadio avanzato, come terapia di seconda linea dopo chemioterapia di prima linea a base di platino. 2010-022229-13 Uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, sulla sicurezza ed efficacia di farletuzumab in combinazione con una doppietta contenente platino in soggetti che non hanno mai ricevuto chemioterapia per il trattamento di adenocarcinoma del polmone di stadio IV. 2011-004942-16 2010-022365-10 Studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato rispetto a placebo, di ARQ 197 più erlotinib rispetto a placebo più erlotinib in soggetti precedentemente trattati con carcinoma polmonare non a piccole cellule, non squamoso localmente avanzato o metastatico. Studio di Fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, multicentrico, a gruppi paralleli per valutare l'efficacia e la sicurezza della prosecuzione della terapia con iressatm 250 mg come terapia aggiuntiva alla chemioterapia, confrontata con la sola chemioterapia in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico positivo alla mutazione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) in progressione di malattia al trattamento di prima linea con iressatm. 2010-022645-14 Studio in aperto, randomizzato, di fase IIIB, per valutare efficacia e sicurezza dello standard di trattamento ± il trattamento continuativo con bevacizumab dopo la progressione della malattia, in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, non-squamoso, in stadio avanzato, dopo il trattamento di prima linea con bevacizumab più una chemioterapia contenente una doppetta a base di platino. 2011-005157-31 Studio di fase II in aperto, multicentrico, a singolo braccio per indagare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di gefitinib 250 mg come trattamento ri-sfida in pazienti affetti da tumore al polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico positivo alla mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico e che hanno precedentemente risposto al gefitinib e ricevuto successiva chemioterapia o altra terapia anticancro ad eccezione di inibitori tirosin chinasici di EGFR. (*) Sperimentazioni cliniche in corso in Toscana al 31 ottobre 2012. (Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali AIFA e comunicazioni personali). Neoplasie polmonari 113 Neoplasie polmonari 2.8. Bibliografia 1. Pignon JP, Tribodett H, Scagliotti GV, et al. Lung adjuvant cisplatin evaluation: a pooled analysis by the LACE Collaborative Group. J Clin Oncol. 2008 Jul 20;26:3552-59 2. Pisters KMW, Evans WK, Azzoli CG, et al. Cancer Care Ontario and American Society of Clinical Oncology adjuvant chemotherapy and adjuvant radiation therapy for stages I-IIIA resectable nonsmall- cell lung cancer guideline. J Clin Oncol 2007; 25:5506-18 3. Butts CA, Ding K, Seymour L, et al. Randomized phase III trial of vinorelbine plus cisplatin compared with observation in completely resected stage IB and II non-small-cell lung cancer: updated survival analysis of JBR-10. J Clin Oncol 2010; 28:29-34 4. Pepe C, Hasan B, Winton TL, et al. 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