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Monte Disgrazia - via Normale
© www.ariadimontagna.net 14/07/2007 Monte Disgrazia - via Normale Il rifugio Ponti al cospetto del monte Disgrazia. Avevo qualche dubbio sul fatto di organizzare una gita CAI su una montagna del genere. Certamente l'interesse che suscita questo posto è molto elevato, ma non bisogna dimenticare che si tratta in ogni caso di un percorso piuttosto tecnico ed esposto che, in condizioni sfavorevoli, può anche riservare qualche bella sorpresa... Comunque, dopo varie disdette e nuove adesioni di partecipanti, al termine della pregita nel nostro caro Palamonti stabiliamo di effettuare l'ascensione dividendoci in cinque cordate; con noi saliranno al rifugio anche Riccardo e Luigi, ma loro punteranno alla vetta percorrendo il vicino canalone Schenatti. L'arrivo al rifugio Ponti, su sentiero facile e breve, è libero e quindi ogni gruppetto di partecipanti giunge alla spicciolata durante tutto il pomeriggio di Sabato. Noi, in particolare, subiamo un certo ritardo dovuto al radiatore della macchina di Luciana che ci tradisce durante le lunghe attese dei semafori di Morbegno! Durante la sera, calma ed estremamente limpida, si preparano gli zaini per l'indomani, si sorteggia chi dovrà portare le corde, si ripassano i nodi e le manovre col Crespi. Anche l'alba è perfetta e ci fa subito presagire una bellissima giornata. Bé, già sulla Biancograt, la settimana prima, mi ero reso conto delle buone condizioni nevose della montagna, ma qui è davvero incredibile! Nonostante l'esposizione a Sud la neve è perfetta, dura al punto giusto da permettere una rapida salita anche sui tratti più ripidi. Percorriamo la cresta molto velocemente, tutti, senza nemmeno la necessità di mettere qualche corda fissa nei punti più impegnativi. Così, quando arriviamo in vetta, non sono nemmeno le nove di mattina! Ottime condizioni insomma, ma senza alcun dubbio anche un ottimo gruppo: la gita è riuscitissima! Piana di Preda Rossa, rifugio Ponti, 2559 m (Val Masino) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Periodo migliore: Lombardia Masino - Bregaglia - Disgrazia 600 2 h. E da Giugno ad Ottobre L'escursione si svolge al cospetto della montagna più alta della val Masino, il monte Disgrazia, e risale un bellissimo vallone dall'inequivocabile modellamento glaciale. La prima parte dell'itinerario si snoda lungo la piana di Predarossa, un antico lago ormai riempito dai detriti 1 © www.ariadimontagna.net fluviali, per poi proseguire in salita sul fianco della valle sino all'assolato poggio su cui sorge il rifugio, in ottima posizione panoramica proprio ai piedi del versante Sud-Ovest del monte Disgrazia. Il rifugio Ponti, discreto ed accogliente, viene frequentato, oltre che dagli alpinisti diretti alla vetta del monte Disgrazia, anche da tutti gli escursionisti impegnati a percorrere l'ultima tappa del famoso sentiero Roma. Descrizione dell'itinerario Risalire la val Masino sino all'altezza di Filolera: qui, seguendo le indicazioni per la piana di Predarossa e per il rifugio Ponti, abbandonare la strada di fondovalle ed imboccare la laterale a destra che si addentra nella lunga valle di Sasso Bisolo. La strada, asfaltata e facilmente percorribile, si interrompe nei pressi di una cava a causa di una frana degli anni '90 che ha completamente distrutto il percorso originale. Fortunatamente è stato completato il percorso alternativo, sull'altro versante della valle, ma non è asfaltato e quindi richiede qualche cautela. Tornati sul percorso originale si continua senza altri problemi sino all'ampio parcheggio della piana di Predarossa. Si segue il pianeggiante sentiero di fondovalle che, talvolta su apposite passerelle di legno, permette di traversare tutta la piana, di recente formazione e quindi a tratti ancora acquitrinosa. Un breve tratto in salita permette di accedere alla piana superiore: qui il sentiero piega decisamente a sinistra e, con alcuni zig-zag, inizia a prendere marcatamente quota lungo il ripido fianco orografico destro della valle. Più in alto la pendenza diminuisce e si prosegue addentrandosi nella valle con un lungo traverso in direzione dell'imponente piramide del monte Disgrazia. Un ultimo tratto tra grossi blocchi di granito permette infine di salire al dosso roccioso presso cui sorge il rifugio. Discesa Per l'itinerario di salita. 2 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Cartine/1205851362.jpg 3 © www.ariadimontagna.net Monte Disgrazia, via Normale, 3678 m (Val Masino) Regione: Gruppo montuoso: Dislivello: Tempo di percorrenza: Difficolta: Materiali: Lombardia Masino - Bregaglia - Disgrazia 1100 Molto variabile in base alle condizioni. In genere tra le 3 e le 5 ore per la sola salita. PD 1 mezza corda da 50 metri, 3 rinvii, cordini, moschettoni, casco, 1 chiodo da ghiaccio, piccozza normale. Periodo migliore: La cresta è più facile se è presente buona neve. Generalmente queste condizioni si trovano in Giugno e Luglio. Il monte Disgrazia è una delle montagne più imponenti ed ambite di tutta la Lombardia, oltre che una tra le vette più alte completamente in territorio italiano. Se il versante meridionale appare limitatamente glaciale, lo stesso non si può dire per quello settentrionale, in cui imponenti colate di ghiaccio si accartocciano creando uno scenario decisamente suggestivo. La montagna viene raggiunta soprattutto percorrendo l'itinerario della via Normale per la cresta Ovest o l'itinerario detto della "Corda Molla" lungo la cresta Est. Per quanto riguarda la via Normale, qui descritta, si tratta di un itinerario assai consigliabile e di ampio respiro, che oppone qualche lieve difficoltà alpinistica. Le condizioni migliori si trovano se la cresta è ben innevata; in caso contrario alcuni tratti posso rivelarsi insidiosi per la presenza di sfasciumi o di ripido ghiaccio vivo. Attacco Dal rifugio Ponti si prende la traccia di sentiero, pressochè pianeggiante, che si dirige verso NE in direzione dell'imponente morena laterale destra deposta dal ghiacciaio di Preda Rossa durante la sua fase di massima espansione. Raggiunto il filo della morena, lo si risale su comodo sentiero fino al suo termine presso una zona di grossi blocchi di granito. Con qualche difficoltà dovuta al terreno instabile, si sale puntando alla verticale fascia rocciosa che limita in alto il lato orografico destro (sinistra salendo) del ghiacciaio di Preda Rossa. Descrizione dell'itinerario Raggiunto il ghiacciaio e legatisi in cordata, lo si risale facendo attenzione ad alcuni insidiosi crepacci rimenendo preferibilmente nei pressi della fascia rocciosa già menzionata. Man mano si sale la pendenza diminuisce fino a sbucare presso il piccolo plateau sovrastante: qui conviene traversare in diagonale a destra transitando ai piedi della sella di Pioda (l'ampio valico compreso tra la cima di Pioda a sinistra e il monte Disgrazia a destra), che però non si raggiunge. E' infatti più vantaggioso guadagnare il filo della cresta Ovest del Disgrazia per mezzo di un canalino nevoso (pendenza max 40°) che sbuca a monte di una prima torre sfasciumosa. Una volta in cresta si supera fin da subito qualche passaggio di roccia (II), si piega sul lato meridionale e si raggiunge la base di ripido tratto (40°) nevoso ed aereo che, in caso di ghiaccio vivo, può opporre qualche difficoltà. Più sopra, per neve o sfasciumi si torna sul filo di cresta e facilmente con qualche saliscendi si arriva alla base di un secondo tratto nevoso che conduce sulla Spalla Ovest del Disgrazia. Con una breve discesa esposta si raggiunge una forcellina da cui se ne esce superando una bella placchetta appoggiata di 5 metri incisa con tacche artificiali (II). Questo è il passaggio del famoso "Cavallo di Bronzo", che in realtà non ha niente di più difficile rispetto al resto della via. Un ultimo tratto di cresta affilata conduce infine sulla vetta, marcata da una colonna in ferro dell'IGM. Discesa Per l'itinerario di salita. 4 © www.ariadimontagna.net /web/htdocs/www.ariadimontagna.net/home//Immagini/Temp/1467831108_1.jpg 5