Comments
Description
Transcript
Composita solvantur
Composita solvantur di Franco Fortini Letteratura italiana Einaudi Edizione di riferimento: Einaudi, Torino 1994 Letteratura italiana Einaudi Sommario Sommario L’animale «Qualcuno è fermo» «Le piccole piante» «Dimmi, tu conoscevi «Sono nella stanza» «E cosí una mattina» «Disoccupato» «Stanotte» 1 2 3 4 5 6 7 8 Elegie brevi Saba In memoria di E. V. Per J.-Ch. V., dopo una lite Lavori in corso «Dove ora siete» «Quella che» Da una canzone dei primi del secolo «Una semplice nebbia» «Nel cortile» Compiendo settantacinque anni Su di un calendario svizzero 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Sette canzonette del Golfo «Ah letizia» «Lontano lontano» «Se la tazza» «Gli imperatori» 21 22 23 24 25 Letteratura italiana Einaudi Sommario «Come presto» «Aprile torna» «Se mai laida» 26 27 28 La salita L’inverno Italia 1977-1993 Questo verso Il custode La salita 29 30 32 33 34 37 Composita solvantur «Transi hospes» «Sopra questa pietra» «Cosí non fu» «Guardo di notte» «È il temporale» «Ruotare su se stessi» «La notte oppresse» «Se volessi un’altra volta» 40 41 42 43 44 45 46 47 49 «E questo è il sonno...» 50 Appendice di light verses e imitazioni L’incontro Ausgrenzung Limes La spedizione di La Condamine A un critico 52 53 56 57 58 Letteratura italiana Einaudi iv Sommario Ancora sul Golfo «Considero errore» Durable 5168 «E tièntele per sante» Orazio al bordello basco Da Hegel Da Baudelaire Da Brecht Da Heaney 59 60 61 62 63 64 65 66 67 Letteratura italiana Einaudi v L’ANIMALE Letteratura italiana Einaudi 1 Franco Fortini - Composita solvantur QUALCUNO È FERMO... Qualcuno è fermo, lontano, riparte, dove la strada svolta nel bosco tra pietre e siepi. Poi rieccolo, tra le vigne, piú lontano. Non vede o, se vede, non conosce piú. Che sera senz’ ombre, erbe, la vostra. Enorme è l’albero in aria, su chi va... E mai non era nostra la schiuma dello stagno o il ruvido lentischio, nulla avevamo compreso, non il sentiero, non il paese chiuso dove non c’era anima viva e tocca invano ai selci il passo del segnato da Dio. Fra poco sarà buio, sarà l’urlío d’aria, dei cani alla catena e delle piccole fiere le veloci le disperate imprese. Ma prima di rispondere di no, ecco, guardiamo ancora, vi prego, i prati dove in pianto eravamo passati, le vigne e di alti nidi immenso l’albero! E fedeli chiediamo di portare un’altra volta ancora ai mormorii della fedele mezzanotte l’intelletto delle erbe e il nostro. 5 10 15 20 25 Letteratura italiana Einaudi 2 Franco Fortini - Composita solvantur LE PICCOLE PIANTE... Le piccole piante mi vengono incontro e mi dicono: «Tu, lo sappiamo, nulla puoi fare per noi. Ma se vorrai entreremo nella tua stanza, rami e radici fra le carte avranno scampo». Ho detto di sí a quella loro domanda e il gregge di foglie ora è qui che mi guarda. Con le foreste riposerò e le erbe sfinite, vinte innumerabili armate che mi difendono. 5 Letteratura italiana Einaudi 3 Franco Fortini - Composita solvantur DIMMI, TU CONOSCEVI... Dimmi, tu conoscevi, è vero, quanto sia indegna questa vergogna di vecchiezza? Con la punta del sandalo hai messo in fuga lo scorpione mentecatto. I microcircuiti gli scattano, arranca verso la cunetta ancora molle. E i cari amici che ora è qualche anno non vennero in vacanza, li hai piú veduti? Davvero li avevi conosciuti? Meravigliosa la maestà di tanta sorte. La nostra debolezza era dunque cosí forte. Lo scorpione tentenna la sua rabbia, il suo programma. 5 10 Ma ti prometto, avrai il sonno, avrai la fede nel padre, e nel tuo sonno onnipotenti fiumi 15 dove sarai felice, neri di notte. Al traghetto batte fra le canne della riva una vedova barca pensosa. Lo scorpione ha serrato nel nido di rena la mente, rattratto riposa. Letteratura italiana Einaudi 4 Franco Fortini - Composita solvantur SONO NELLA STANZA... Sono nella stanza dove tutto è ordinato dove tutto è settembre. Sul davanzale si agitano, avvisate dei mutamenti celesti, le formiche. Nessuna melodia nasconda qui una severità modesta la sola che non disconviene. Assonanze! Le vostre ragioni quando la notte è senza movimento dal fondo dei legni le odo. Ma il tarlo che rodeva non c’è piú ma immaginari i cigolii. Voi nei sistemi strani che le disperazioni levano dentro il folto arduo del mondo e ora nella stanza calma dell’antenato che sono o divengo 5 10 15 immobili indifesi ragni esili pendete. Letteratura italiana Einaudi 5 Franco Fortini - Composita solvantur E COSí UNA MATTINA... E cosí una mattina di marzo aprivo le persiane e rosa tutto fiori c’era un albero. Mi diceva Carlo Thouar che avevo molta fortuna a non vedere solo case scialbe. «Sí è proprio bello» dicevo. «C’è la magnolia altissima 5 che ho messo nelle poesie e una volta anche scrissi dello strido di una foglia e di uccelli caduti di nido». Ma quelli non erano qui. Li avevo pianti da bambino. Che feci in terra la buca per un corpicino e una croce di stecchi ci avevo messo. Anche mia figlia da piccola fece lo stesso, accucciata e severa, e poi non si trovò mai piú dov’era fra l’erba quel sepolcro. Fra l’erba... Non è davvero questione di tempo o di spazio! Dalla finestra mi tolgo, caro Carlo, non sazio. Eppure lo conosco di che cosa è composto il giardino fresco fiorito marzolino dove visi votivi minuti di spiriti mesti dai rami come corolle oscillano. 10 15 20 25 Letteratura italiana Einaudi 6 Franco Fortini - Composita solvantur DISOCCUPATO... Disoccupato o in cerca di prima occupazione infante scolaro studente questa ecco è la prova della fragilità capillare del secreto vaginale, del sangue occulto. Oh l’inutile pietà che vi colora vanissime metriche pause! Volete levarvi via, sparire subito 5 10 o sperate in quel dio che vi innamora? Letteratura italiana Einaudi 7 Franco Fortini - Composita solvantur STANOTTE... Stanotte un qualche animale ha ucciso una bestiola, sottocasa. Sulle piastrelle che illumina un bel sole ha lasciato uno sgorbio sanguinoso un mucchietto di visceri viola e del fiele la vescica tutta d’oro. Chissà dove ora si gode, dove dorme, dove sogna di mordere e fulmineo eliminare dal ventre della vittima le parti fetide, amare. Vedo il mare, è celeste, lietissime le vele. E non è vero. Il piccolo animale sanguinario ha morso nel veleno e ora cieco di luce stride e combatte e implora dagli spini pietà. 5 10 15 Letteratura italiana Einaudi 8 Franco Fortini - Composita solvantur ELEGIE BREVI Letteratura italiana Einaudi 9 Franco Fortini - Composita solvantur SABA La mattina di luglio e a volo l’acqua della manichetta va su gradini e foglie e là di certo contenta mia moglie allegra agita lo scintillío... Va la memoria ad un verso di Saba. Ma ne manca una sillaba. Per quanti anni l’ho male amato infastidito per quel suo delirio biascicato, per quel rigirío d’esistenza... E ora che riposano il suo libro e il mio corpo indifferenti come un sasso o una pianta o una invincibile ombra nel bosco (nel vuoto il sole s’avventa e un’iride ne grida) riconosco con lo stupore di chi vede il vero lunga la poesia, lungo l’errore. 5 10 15 20 Parevi stanca, parevi ammalata ma t’ho riconosciuta, io che t’ho amata. Letteratura italiana Einaudi 10 Franco Fortini - Composita solvantur IN MEMORIA DI E. V. In forma di preziosa pietra opale ti hanno visto converso stupiti gli amici o tu che i sogni nostri percuoterai orrore lasciando e scompiglio. Piccolo oggetto chiaro era la faccia nella cassa, fra i libri. Domandi ora chi era? Risponderò: da vivo lo avevo conosciuto poi chiuso chiuso cosí l’ho veduto. 5 Letteratura italiana Einaudi 11 Franco Fortini - Composita solvantur PER J.-CH. V., DOPO UNA LITE La forma singolare dello spettro fu per le strade alte a notte acuta. E tu infuriavi contro te nel petto. Ma se le menti avessero veduta la seguace curiosa a noi d’accanto, la degli anni maestra, altre e di aiuto 5 grida fra noi, fratello, altro il compianto... 1991. Letteratura italiana Einaudi 12 Franco Fortini - Composita solvantur LAVORI IN CORSO Le nuvole volanti e i lumi intensi! I cittadini dell’eterna vita! (E i beati cortei oltre le lagrime sorridenti, in attesa; e l’alto tempio della promessa, ecc.). 5 Letteratura italiana Einaudi 13 Franco Fortini - Composita solvantur DOVE ORA SIETE... Dove ora siete, infelici studenti, nelle sere delle nevi vane, aule nere, Siena, di conventi, trattorie di salsicce, cacio, pane... * E anche tu, Giacomo, te ne sei andatovia nel vello di te medesimo impigliato. Piangere non sai piú sai solo leggere e in tuo terrore quasi piangendo leggi. E vattene anche tu, Alfonso e tu Pier Giorgio e tu Grazia che ormai e Elio e Raniero e Vittorio e quanti ancora. Vengono, siedono nella poltrona sdruscita, chiedono il portacenere, vogliono sapere. Alla porta li accompagno con un benevolo sorriso. E «tornate» dico a quelli che non torneranno. 5 10 15 Letteratura italiana Einaudi 14 Franco Fortini - Composita solvantur QUELLA CHE... Quella che. È ritornata questa notte in sogno. Uno dei miei compivo ultimi anni. «Sono, – le chiesi, – vicino a morire?» Sorrise come allora. «Di te so, – mi rispose, – tutto. Lascia quel brutto impermeabile scuro. 5 Ritornerai com’eri». Letteratura italiana Einaudi 15 Franco Fortini - Composita solvantur DA UNA CANZONE DEI PRIMI DEL SECOLO O vita, o vita mia, o cuore di questo cuore, come sono corse le nostre ore, come lunga la via! Se parole dico ancora, se guardo e non so piú che cosa, la prima e l’ultima sarai per me, ansia mia amorosa. 5 Letteratura italiana Einaudi 16 Franco Fortini - Composita solvantur UNA SEMPLICE NEBBIA... Una semplice nebbia si è chiusa su alberi e torri e si altera l’ora in un poco di bruno e rosa che la spera del sole fora. Giovani ansie, pietà per voi che ai sassi dei giardini la mattina vi umiliate. Pietà per il filo di gioia che non basta. Per la noia che vi affina. Egli vorrebbe d’impeto volare nel passo del pensieroso, nella gola della vergine, nella disperazione che a tutto acconsentí. Ma dlstingue invece le foglie chiare 5 10 già placcate in pozze e lastre. Letteratura italiana Einaudi 17 Franco Fortini - Composita solvantur NEL CORTILE... Nel cortile, nel giardino nero di vecchia neve, c’è un grande fuoco di ramaglie, un fuoco vero. Che bello! oltre l’Arena si rapprende un resto d’altro secolo viola e verde e la notte distende le sue imprese. Vuol dire che febbraio s’avvicina. Il Centro Meccanografico lampeggia luce turchina. Salgono ai quarti piani le faville e la fiamma volge un fumo delizioso che ai vecchi fa lucenti le pupille. 5 10 Il fuoco profuma. Il fuoco sprizza fino al terzo piano. Odora l’aria di buona essenza. Sporgono la testa alle finestre i vecchi e chiamano i ragazzi a vedere l’insolita festa. 15 Letteratura italiana Einaudi 18 Franco Fortini - Composita solvantur COMPIENDO SETTANTACINQUE ANNI Com’è che sei venuto a questo sole chiaro e al sedile delle lisce mattonelle? Ora sul fondo delle tue pupille il mondo senza fine vero appare. Sei quel che allora un giovane non vide: lo spruzzo del delfino, la dritta sterna bianca, questa ira ostinata che ti stanca, la gabbianella minuta che ride. 5 Letteratura italiana Einaudi 19 Franco Fortini - Composita solvantur SU DI UN CALENDARIO SVIZZERO Tu non vorresti crederlo ma veramente delicata dagli erebi del monte l’iride va e gli olii delle essenze filano in ombra e in sole lungo il monte. Fina goccia per il succo dell’insetto, tutto ancora è. Misura il bene interno: tanto è dal cielo fino al basso inferno quanto da te a te che attento aspetti 5 Letteratura italiana Einaudi 20 Franco Fortini - Composita solvantur SETTE CANZONETTE DEL GOLFO Letteratura italiana Einaudi 21 Franco Fortini - Composita solvantur AH LETIZIA... Ah letizia del mattino! Sopra l’erba del giardino la favilla della bava, della bava del ragnetto che s’affida al ventolino 5 Lontanissime sirene d’autostrada, il sole viene! Che domenica, che pace! È la pace del vecchietto, l’ora linda che gli piace. 10 Le formiche in fila vanno. Vanno a fare, ehi! qualche danno alle pere già mature... Quanto sole è sul muretto! Le lucertole lo sanno. 15 Letteratura italiana Einaudi 22 Franco Fortini - Composita solvantur LONTANO LONTANO... Lontano lontano si fanno la guerra. Il sangue degli altri si sparge per terra. Io questa mattina mi sono ferito a un gambo di rosa, pungendomi un dito. Succhiando quel dito, pensavo alla guerra. Oh povera gente, che triste è la terra! 5 Non posso giovare, non posso parlare, non posso partire per cielo o per mare. E se anche potessi, o genti indifese, ho l’arabo nullo! Ho scarso l’inglese! 10 Potrei sotto il capo dei corpi riversi posare un mio fitto volume di versi? Non credo. Cessiamo la mesta ironia. Mettiamo una maglia, che il sole va via. Letteratura italiana Einaudi 23 Franco Fortini - Composita solvantur SE LA TAZZA... Se la tazza mi darai che mi piace, la mia tazza con il manico marrone, gentilissima ragazza, tu felice mi farai. 5 Il suo manico ha il colore del piú vivo e ricco tè ma riflette anche il turchino del leggero cielo se è leggero come te. 10 Letteratura italiana Einaudi 24 Franco Fortini - Composita solvantur GLI IMPERATORI... Gli imperatori dei sanguigni regni guardali come varcano le nubi cinte di lampi, sui notturni lumi dell’orbe assorti in empi o rei disegni! Già fulminanti tra fetori e fumi irte scagliano schiere di congegni: vedi femori e cerebri e nei segni impressi umani arsi rappresi grumi. A noi gli dèi porsero pace. Ai nostri giorni occidui si avvivano i vigneti e i seminati e di fortuna un riso. 5 10 Noi bea, lieti di poco, un breve riso, un’aperta veduta e i chiusi inchiostri che gloria certa serbano ai poeti. Letteratura italiana Einaudi 25 Franco Fortini - Composita solvantur COME PRESTO... Come presto è passato l’inverno fra clamori terribili e vani! Le battaglie di popoli estrani che mai sono in confronto all’eterno, all’eterno degli ippocastani che dai ceppi si industriano lenti a sperare germogli lassú? E tu assorta graziosa annoiata sul terrazzo, in pigiama pervinca forse chiedi al mattino che vinca come il sole la bruma ostinata cosí il bene sui campi cruenti? Ma è domenica, è marzo: non senti che un altr’anno, e il suo peggio, svaní? 5 10 Letteratura italiana Einaudi 26 Franco Fortini - Composita solvantur APRILE TORNA... Aprile torna e a sera un frescolino irrita gote di ragazze accese: in un palio ciclistico protese volanti rubiconde mutandine. Come rauche ora vociano parole quasi laide nell’aria della sera! Fu dolce, in altro tempo, primavera. Godono pepsi cola ignude gole. I ragazzi le annusano. Una bella passò, di zinne e deltòidi ribaldi e d’altro che acre un dí mi fu diletto. 5 10 Ma come mai sensibile diletto trovar non so che me attonito scaldi? Sí, d’aprile il dormire è cosa bella. Letteratura italiana Einaudi 27 Franco Fortini - Composita solvantur SE MAI LAIDA... Se mai laida una limaccia quando a ottobre l’aria è spenta lenta bava perse lenta che di lunga e liscia traccia porri o sedani segnò, 5 metaldèide in grigi grani fai che inghiotta; e a globo stretta plasma e anima rimetta. Quanti soli già lontani la lucertola mirò! 10 Lento a dèi crudeli e ignoti va il mio bruno ultimo fiele... Dove volgi, ansia fedele? A che vomito mi voti, cara meta che non ho? 15 Letteratura italiana Einaudi 28 Franco Fortini - Composita solvantur LA SALITA Letteratura italiana Einaudi 29 Franco Fortini - Composita solvantur L’INVERNO da Agrippa d’Aubigné Le mie voglie, piú sterili che belle, Volano via. Voi lo sentite, rondini, Si dissipa il tepore, avanza il freddo. I nidi siano altrove. Non turbate Di ciarle i sonni, di sterco le mense. Dorma in pace la notte del mio inverno. Scarso si trae ormai sul mondo il sole. Meno scalda ma illumina costante. Senza rimpianti mi tramuto, quando Di falsi amori fatui mi rimorde. L’inverno amo, che me di vizi monda, Di morbi l’aria, di serpi la terra. Candido il capo gravano le nevi. Stempra quei geli il sole che mi è lampada Ma scioglierli non può, corto è febbraio. Nevi, scorrete al cuore in freddi rivi Né cenere arda che altri incendi avvivi Quali, cinto di fiamme, un giorno amai. Spenta la vita, già non sarò spento. Lampeggerà di me lo zelo santo Ardente per la santa arca divina. Sia dei miei resti un olocausto ai templi, Ghiaccio ai fuochi empi, rèsina ai celesti, Torcia raggiante e no funesta fiaccola. Breve il piacere ma breve la doglia. Di usignoli silenzio e di Sirene. Nessuno, vedi, i frutti e i fiori coglie Né speranze lusinga ombra di bene. 5 10 15 20 25 Letteratura italiana Einaudi 30 Franco Fortini - Composita solvantur Beata estrema età l’inverno viene Che tutto gode e piú non dà travaglio. Ma prossima è la morte e a una immortale Vita, chiusa la falsa, apre le porte Vita di vita e morte della morte. Chi gli agi fugge per amar naufragi? A chi, piú del riposo, il viaggio piace E il lungo errare è piú dolce del porto? 30 35 Letteratura italiana Einaudi 31 Franco Fortini - Composita solvantur ITALIA 1977-1993 Hanno portato le tempie al colpo di martello la vena all’ago la mente al niente. Per le nostre vie ancora rispondevano a pugno su gli elmetti. 5 O imparavano nelle cantine come il polso può resistere allo scatto dello sparo. 10 Compagni. Non andate cosí. Ma voi senza parlare mi rispondete: «Non ricordi quel ragazzo sfregiato la sera dell’undici marzo 1971 che correva gridando “Cercate di capire questa sera ci ammazzano cercate di capire!” La gente alle finestre applaudiva la polizia e urlava: “Ammazzateli tutti!” 15 20 25 Non ti ricordi?» Si, mi ricordo. Letteratura italiana Einaudi 32 Franco Fortini - Composita solvantur QUESTO VERSO – Tu conmigo, rapaz? – Contigo, viejo. Notte ancora e la casa nel suo sonno. Già sveglio, andavo alla finestra, aprivo le imposte del terrazzo, su quella ringhiera posavo la fronte. Oltre gli orti ancora bui, le chiese e i culmini, il cielo era chiaro in cima ai rami dei platani, dei lecci e degli allori. Il disegno era rigido e preciso, contro i colli, dei cipressi e delle rondini. Perché pietà per quell’ombra, perché la scongiuro se scorgo le orme di minuscole ferite sui ginocchi dei ragazzi e, mi rammento, gustavo fra i denti le croste brunite raschiate alle mie cicatrici. Atterrito dal mondo e da se stesso egli fermava contro il ferro la sua tempia. Rispondo che è pietà per l’avvenire, per il patire interminato che entro tanto splendore uno spavento come una bestia immane dall’azzurro annunziava a quel misero tremante nella felicità che il pianto libera. Da qui lo assisto, da qui ora lo consolo... Poi quando i rami al raggio si avvivavano della meravigliosa alba serena l’Apparita lontana era speranza al primo vento già volando questo verso. 5 10 15 20 25 Letteratura italiana Einaudi 33 Franco Fortini - Composita solvantur IL CUSTODE Allora comincerò con un altro disegno, un’altra carta, ancora una leggenda. Cosí una volta, lungo una scala di clinica, ho visto un vecchio che piangeva. Era di notte, alle quattro, credo, e la neve guardavo volante sui fanali dei cortili e dei viali, degli incroci, grande neve. Quanto delle mortali ardenti orine brune nelle ceramiche si congelava! Pendevano le flebo, nei loro sacchi di bende l’uso delle pupille i trapanati cranici perdevano, la caposala suora sedeva luccicando, dritta nella sua cassa di cristallo. Vinto dal pianto il vecchio dormiva oramai meditando nel sonno e sorridendo. 5 10 15 * «E tutto, eccolo, l’esito, il residuo e sul palmo della mano destra ora vedilo, guardia notturna, guardia giurata. È il concetto di tutta la mia, odimi, esistenza. 20 Frugo in fondo alle tasche, tra le briciole di paglia e di galletta, tra le bucce di castagne, lanuggini, crini di fodere». So che potrei parlarti di dolci errori i presagi o spaventi o cantilene 25 o d’altro che sia orrido o ridicolo, perché c’è anche qualcosa di ridicolo in tutto questo, ma non ritroverò chi eri, figlio di alcolizzato, Rolando, numero d’oro della Vigilanza, 30 Letteratura italiana Einaudi 34 Franco Fortini - Composita solvantur che fra i battenti dei cancelli infilavi biglietti stampigliati e in sua poltiglia la pioggia li accusa ora, li asciuga e muove il vento poi con le foglie li rotola. Periferia, Firenze, piccole ville e buio sotto fronde di un odore che quand’ero ragazzo chiamavo l’odore dei grilli. Appoggiata la bicicletta al muro, presso a una siepe degli anni Trenta mi ascolti. «È questo», cerco in fretta di spiegare «il punto, l’ergo» alle pupille ironiche sotto il tettuccio del berretto militare. «Ho saputo soltanto una parte ho inteso soltanto la vita che mi era nemica e non l’amore, che esiste». Scuoti il capo schiacci i pedali, fruscia la dinamo. Via fila nel nero la lucciola di rubino. 35 40 45 * E ora lascia libero il tuo servo di cercare la chiave, di stringerla ridendo. Scattino le mandate del lucchetto verso un appartamento abbandonato verso un’aria nascosta che non so quando ho veduto e conosco in un film o in un libro o in una guerra. Urto i giornali guasti del fuggiasco, del tossico il cucchiaino contorto. Neanche un bulbo elettrico, strappati i fili... 50 55 Tu di laggiú, mio custode, questo vuoi farmi sapere: un impiantito piastrellato di graniglia, 60 sí, e la croce della finestra lí affigge Letteratura italiana Einaudi 35 Franco Fortini - Composita solvantur dal viale uno sprazzo di luce e le frasche tutte ben nette in nero inchiostro scrivono. Cerco dove distendermi, compagno, dove posare il respiro. Neanche sono depresso, vorrei solo un poco meno debole la mente meno sconsiderata la speranza. Posso stringermi sull’impiantito di quest’alta grotta nel primo sonno chiedendo 65 70 di risvegliarmi Letteratura italiana Einaudi 36 Franco Fortini - Composita solvantur LA SALITA a Remo Bodei Nel bosco la traccia della nostra condotta d’acqua è malagevole, ripida per la pendenza. Il bosco è di quercioli e lecci, di pini, castagni e robinie. E dove un’estate l’incendio salí – nel fumo il sole volava – la stipa si stringe allo spino, al corbezzolo la ginestra, all’olivo selvatico il rovo. 5 Perché, forse fino a cent’anni fa, qui c’erano a terrazze i coltivi. Si vedono ancora sassi da muli, muraglie senza onore 10 adorne di licheni colorati: opere degli antichi contadini che strascicati i massi li sovrapposero. Per l’acquedotto i costruttori della condotta forzata, scavata a fondo una trincea, 15 posati i tubi di ghisa, le valvole, i giunti e gli snodi piombati, colmarono la fossa. Ci passò, in su e in giú, l’escavatrice. Dove si riposavano a mangiare lasciarono plastiche, pece, tondino, lattine, 20 come avessero da tornare e invece non sono tornati. Già l’acqua era corsa. Salivo a fatica, la poggiata era tesa. Sul bastone chinavo il peso. Consideravo come la vegetazione con la salita mutava: ai faggi cedevano i pini, alle roveri i nobili faggi, già risarcite nei tronchi le piaghe aperte dalle rozze benne 25 Letteratura italiana Einaudi 37 Franco Fortini - Composita solvantur che in una mattina squarciarono le fratte, le felci, i ginepri aghiformi. 30 Con molta fatica salivo Non erano nuovi i pensieri, non erano tristi né lieti. «Com’è – mi chiedevo – che solo da vecchio, che solo all’estremo e senza saggezza né pace m’aggiro cosí per i poggi?» E m’ingombrava un fastidio la mente per gli apparati eterni, i padiglioni del mondo, alberi monti nuvoli che solo in sogno paiono infiniti o in tele di pitture cavernose e stanno invece circoscritti e nulli, con qualche crollo di pioggia, ogni tanto, o di tuoni impotenti o di fulmini... «Non già perché una strada accerchia il monte e, stupore alle bestie del bosco, corrono incontro al temporale infelici le auto dei miei simili! Che vorrei anzi con quelli parlare, godere dei loro volti squamosi, delle mani servili, della lingua plebea che ci fa vili». Paradiso non c’è e tu non crederci. Resta nel bosco senza parlare con gli alberi. Scansa con la mazza le grinfie dei pruni. Lassú inumano vento d’ira e rombo tutto vorrà svelarsi il mare. Tu non guardarlo piú. Sotto i passi ultimi calca la pietra fiacca che si sgretola, la bieca che ancora recalcitra. Intendi l’ansimo e i tonfi del serbatoio nella garitta dove è la casa dell’acqua 35 40 45 50 55 60 Letteratura italiana Einaudi 38 Franco Fortini - Composita solvantur che celata e cieca sale il monte per defluire nella utilità. Pensa al ritorno per cena. 65 Letteratura italiana Einaudi 39 Franco Fortini - Composita solvantur COMPOSITA SOLVANTUR Letteratura italiana Einaudi 40 Franco Fortini - Composita solvantur TRANSI HOSPES... Transi hospes et orna mensam et ne differas de die in die. Repulsa est a pace anima mea. Tetigit eam ventus urens et fructus suas destrinxit. 5 Transi hospes et orna mensam. Solem nube tectum cernitur nec de coelo nobis fulget luna. Letteratura italiana Einaudi 41 Franco Fortini - Composita solvantur SOPRA QUESTA PIETRA... Sopra questa pietra posso ora fermarmi. Dico alcune parole nello spazio vuoto preciso. le grandi storie tentennano in sonno, vacillano nelle teche i crani dei poeti sovrani. L’enigma verde ride la sua promessa. Olmi e oh vetrate di Trinity illuminatevi! Ecco il fulmine di giugno. Batte l’acquata gronde e guglie. Lo spazio dei dilemmi è verde e vuoto. Non può vedermi piú nessuno qui, nessuno mi farà mai piú. 5 10 Letteratura italiana Einaudi 42 Franco Fortini - Composita solvantur COSí NON FU... Cosí non fu, non fu cosí, non era... Che era? La volta del cielo piano si contrae, piano. La fiamma soave illumina a lungo la sera, le classi inesorabili dei pini, le fila liquide che marzo giú tra i sassi divide. E le erbe bambine, i rospetti perplessi, Le nuvole eccelse rapprese, il mirabile inganno che sosteniamo tuttavia. 5 10 Letteratura italiana Einaudi 43 Franco Fortini - Composita solvantur GUARDO DI NOTTE... Guardo di notte le bellezze eterne e il poverino, che sono, domanda. Che domanda? Sotto roccia i sei banditi col mitra fra i gambali dormono e i federali a colpo certo strage presto ne faranno. Che domandare? A chi? Per quale danno? Quella era una stella. L’erba cresce, una cella dopo l’altra, e di tante meraviglie la memoria non coglie che, malamente rattrappiti, i nomi, Nell’Oregon del video fra quei sozzi banditi assopiti il piú giovane si alza a guardare la stella. Scorge le insidie, grida, fugge, scampa ansimando. (Qui nulla chiedo piú). 5 10 15 Letteratura italiana Einaudi 44 Franco Fortini - Composita solvantur È IL TEMPORALE... È il temporale non l’interruttore. L’antichità degli alberi accoglie Edgardo fuggiasco. E sul cappellaccio del fungo il rospo batticuore. Vi prego di considerare le squame 5 che alla pianta di stipa il serpe appese con quel suo singolare crepitio. ora smagliate l’acquata le porterà via fino giú alla fiumara e ai muggini inebetiti. Tutto questo una volta per sempre ci dice addio. 10 Perché irritarsi? I superstiti trafficano, a uno a uno cercando riparo. Meravigliosa è la resistenza mentale del giovane che riparava il casotto del cane, del vecchio che sicuro guidava in discesa, 15 della madre che aspetta l’ablazione. Andate via, pensose antiche piante, elci frassini faggi carpini larici olmi. Tutti in cadenza li conosco i vostri nomi di scherno che il lampo rianima. Dai correnti del soffitto, dai trapezi degli angoli i ragni geometri a me promettevano aiuto quando fossi cresciuto. Lavoravano per questo infame idillio pazienti. Era una casa di contadini, dei tempi del Granduca, a pigione per l’agosto. L’agosto stanotte finiva. 20 25 «Senti che acqua», diceva una voce dal buio. Letteratura italiana Einaudi 45 Franco Fortini - Composita solvantur RUOTARE SU SE STESSI... Ruotare su se stessi fino a perdere i sentimenti e cadere. Poi aprire gli occhi. Quello che vedi è la gioia la credevi persa sciocco che eri. Mi capisci, vecchio rozzo? Sei tra erbe soleggiate e pietre. Dal folto un cinghiale ti guarda con i suoi occhi rossi tra le setole. Un’ape ti considera attentamente. È il vero per pochi attimi. Alzati e cammina davanti a te, anche se ti hanno strappato lo sterno anche se la pupilla è cibo di formiche. Tutto è ormai per te. 5 10 15 Letteratura italiana Einaudi 46 Franco Fortini - Composita solvantur LA NOTTE OPPRESSE... La notte oppresse la tempesta di mano a lei fuggente in fuga agli smalti dei monti turchini. E non vuoi credere all’inganno del delirio mattutino, alla coppa della clemàtide molle, alla goccia mite che il ragno stolto sbava? Diligentemente investigherò dove la vena sia, dove l’arteria della miniera. Accolta in pozze la liquidezza piovana squisita ancora forse scorgerò. Mi guida l’udito attentissimo sotto le strida delle cornacchie che tra pini e acacie oscillano. Con gioia vivace m’avvedo che la pioggia ha ben convetto di scoglio in scoglio sabbia fine e terriccio rosso e grigio dove felci e orzi spuntano. Filtrò in profondo l’idra pura ra gli schisti, la conoscono gli ululoni e i rari rospi, la sorbono fra sassi e prede di mosche e lordure invincibili... La profondità dei fiumi è il luogo dell’intelligenza. L’intelligenza che fu certo estrema. Come un operaio seduto fuma da solo mangio la mia pazienza, sono lontani i tiranni del tempo e della mente, L’ira e la piaga degli anni. L’ira e la piaga degli anni? 5 10 15 20 25 30 Letteratura italiana Einaudi 47 Franco Fortini - Composita solvantur Saldo e fiero mi stendo nel luogo caldo di spine e ginestre, accosto al covo della quaglia e della biscia. Ecco nell’aria delle vespe si scaglia una felicità che mi grida: «Puoi sparire! L’acqua continua a ire sotto le radiche e invece e intanto il feto gobbo della felce cuoce e gonfia e l’erba bífida, la gramigna e l’orzo lieve al tremolio della canicola! Puoi sparire, sparire, sparire!» 35 40 45 Letteratura italiana Einaudi 48 Franco Fortini - Composita solvantur SE VOLESSI UN’ALTRA VOLTA... Se volessi un’altra volta queste minime parole sulla carta allineare (sulla carta che non duole) il dolore che le ossa già comportano si farebbe troppo acuto, troppo simile all’acuto degli uccelli che al mattino tutto chiuso, tutto muto sull’altissima magnolia si contendono. 5 Ecco scrivo, cari piccoli. Non ho tendine né osso che non dica in nota acuta: «Piú non posso». Grande fosforo imperiale, fanne cenere. Letteratura italiana Einaudi 49 Franco Fortini - Composita solvantur «E questo è il sonno...» Come lo amavano, il niente, quelle giovani carni! Era il ‘domani’, era dell’ ‘avvenire’ il disperato gesto... Al mio custode immaginario ancora osavo pochi anni fa, fatuo vecchio, pregare di risvegliarmi nella santa viva selva. 5 Nessun vendicatore sorgerà, l’ossa non parleranno e non fiorirà il deserto. Diritte le zampette in posa di pietà, manto color focaccia i ghiri gentili dei boschi lo implorano ancora levando alla luna le griffe preumane. Sanno che ogni notte s’abbatte la civetta affaccendata e zitta. Tutta la creazione Carcerate nei regni dei graniti, tradite a gemere fra argille e marne sperano in uno sgorgo le vene delle acque. Tutta la creazione Ma voi che altro di piú non volete se non sparire e disfarvi, fermatevi. Di bene un attimo ci fu. Una volta per sempre ci mosse. Non per l’onore degli antichi dèi né per il nostro ma difendeteci. Tutto è ormai un urlo solo. Anche questo silenzio e il sonno prossimo. Volokolàmskaja Chaussée, novembre 1941. «Non possiamo piú, – ci disse, – ritirarci. Abbiamo Mosca alle spalle». Si chiamava Klockov. 10 15 20 25 30 Letteratura italiana Einaudi 50 Franco Fortini - Composita solvantur Rivolgo col bastone le foglie dei viali. Quei due ragazzi mesti scalciano una bottiglia. Proteggete le nostre verità. 35 Letteratura italiana Einaudi 51 Franco Fortini - Composita solvantur APPENDICE DI LIGHT VERSES E IMITAZIONI Letteratura italiana Einaudi 52 Franco Fortini - Composita solvantur L’INCONTRO Ghiaccia la pioggia tra luci violette incontro a un capolinea, a una beatrice? o, a notte folta, finzioni dilette di un cine infame. Excelsior, Feníce? Con le mie voglie in me solo costrette, com’ero giovane! Come felice! Uno, che fui e che ora è vento, andava per le vie di sua cieca anima schiava, quando, schiusa la bocca sopra i corti canini radi acuti, ecco una donna – adusata, o mi parve, agli angiporti – sull’ampio culo ben tesa la gonna venirmi incontro a passi lenti e forti di sé feroce facendo colonna, di petto immenso e capo altero e come grevi di bestia sui cigli le chiome. Con due unghie puntate a mezza vita m’arrestò, mi squadrò, sorrise appena. Poi disse: «Tu non meriti salita tanto al membro ti è flebile la vena. Esci dal sogno, carne mal fornita, stolida di vecchiezza e di error piena». Tacque e sparí come va nave in ombra. E il suo furore la mente mi ingombra. Se la mente mi ingombri, immagine empia di un me che contro me sempre si avventa, secca è ancora la lingua, arde la tempia. Là nella valle che il nulla tormenta portami al sangue che la vita adempia, Ecate cara scarmigliata e lenta! E un nome avevi, o dea di crine e d’ira, Carla o Zaira, Isolina o Diomira. 5 10 15 20 25 30 Letteratura italiana Einaudi 53 Franco Fortini - Composita solvantur AUSGRENZUNG Vagolano in Turingia enormi gatti simili a linci, gonfi di minaccia. Vanno per qualche loro strana traccia, nemici agli abitati ed ai recinti. Stanno nei boschi, se li incontri, immobili. Pronti a strapparti, se li attacchi, gli occhi. Nella torva Turingia era leggenda che al tempo delIa guerra dei Trenta Anni, quando fu in agonia Germania tutta, quando per le città torme di lupi e di feroci contadini erravano di Svevia in Slesia o d’Assia in Prussia o in Stiria e nei conventi occulti fra le nevi pie suore si cibavano di fantoli conservati in nefande salamoie, smarrito il sanguinoso reggimento fuggiasco in fondo ai geli del gennaio e per irrigiditi ferrei boschi l’arrembata cavalla abbandonando, tale Freiherr von Lynx perdé in breve ora le pistole, lo stocco e la speranza. Poi ristretto nel cavo d’una quercia passò dove trent’anni sono un attimo. In caute schiere a mezza notte i gatti silvestri, per sfrenata fame acerbi, strazio di quelle viscere menando il cattolico cuore lacerarono (solo i mustacchi sdegnando e le chiome che ritorte stringeva in lunga treccia) e le frattaglie ai pie’ dei pini sparsero 5 10 15 20 25 30 Letteratura italiana Einaudi 54 Franco Fortini - Composita solvantur finché nullo di lui segno rimase fuor che l’ossa scomposte. Ma il suo nome, che alle cose consegue e «Lince» suona, calò nelle latèbre e nelle reni di quei felini, quasi che le mamme (in ferocissime nozze convulse) dell’animale di vista acutissima cui ornano crudeli ispidi ciuffi le fini vette delle orecchie e i baffi di imperïale moschettiere, avessero il seme accolto che di poi fecondo fino ai gatti moderni e vive e vige. Nella Turingia tetra gatti immani di dilatate immobili pupille dimostra a dito, in suo corso, il viandante, custodi degli spazi inabitati che il Comunismo desolò lasciando solo quei minacciosi e consci e strani. 35 40 45 Letteratura italiana Einaudi 55 Franco Fortini - Composita solvantur LIMES da Horia Goga Tornava attraverso la sera stringendo ai cuoi la mantella Decio Costanzo, Legio Fulminata. Voci venivano dai fumi. Guardò il giovane che ora mangiava inquieto fra i soldati. Inutile ora parlargli, domani verso occidente l’avrebbe mandato. A Roma, d’uomini c’era bisogno per murare altre mura. I tempi erano incerti. Quando fu notte alta uscí dal campo senz’armi. Provò il ghiaccio. Molto lontani dall’altra riva canti credeva udire. «Per uno che viene, un altro vada», pensava disertando. Nell’alba lo cercarono i soldati. Con tuono il disgelo spezzava il Danubio. Roma era ancora nel sonno d’aprile. Il giovane scita si svegliava felice. 5 10 15 20 Letteratura italiana Einaudi 56 Franco Fortini - Composita solvantur LA SPEDIZIONE DI LA CONDAMINE La spedizione di La Condamine lasciò Parigi nel 1735 verso il Sud America per determinare la lunghezza di un grado di longitudine nelle vicinanze dell’equatore. Qual era la forma vera della terra? Tre anni piú tardi 5 de Maupertuis, che era stato nell’Artide, provò che la terra era uno sferoide chiacciato ai poli. La giubba, i sestanti, i diari di bordo, i canocchiali stanno nelle vetrine dei musei. Noi conosciamo 10 o crediamo conoscere quale è il rapporto fra parole e immagini, fra dolore e coraggio, fra giovinezza e tedio anche perché fu misurata allora 15 la lunghezza di un grado di longitudine. [Nostro piccolo regno. Eredità sicura. Conforto temporaneo. Gloria dell’agrimensura. Parte della natura. Tu, speranza e disegno]. Letteratura italiana Einaudi 57 Franco Fortini - Composita solvantur A UN CRITICO Del mio prossimo gelo allegro araldo già freddi proclamavi i versi miei? Lo so e da quanto! Ma tu no. Tu sei da poco estinto, ancora caldo. Letteratura italiana Einaudi 58 Franco Fortini - Composita solvantur ANCORA SUL GOLFO Ora dei lordi eserciti gli insepolti metalli di catrami e di ruggine dissecchino le valli. Ora chi uccise lacrimi ma solo in sogno; e poi dimentichi. Quei suoi pianti non giovan piú. 5 Dove già corse il liquido che le meningi irriga da crani innumerevoli magra ahi fili una spiga, una avena! Sia l’arida spina un pasto alla capra. Tanta speranza s’apra ai vivi di quaggiú 10 15 finché storti gli striduli cardini della terra cantino e azzurri avvampino i mondi nella guerra degli spazi e dei candidi astri di là dal tempo e vacuo rida il tempio dell’Essere che fu... 20 Letteratura italiana Einaudi 59 Franco Fortini - Composita solvantur CONSIDERO ERRORE... Considero errore aver creduto che degli eventi («meglio non nominarli!» mi soffiano i piccoli dèi) di questo ‘91 non potessi parlare o tacere se non per gioco, per ironia lacrimante. I versi comici, i temi comici o ridicoli mi parvero sola risposta. Come sbagliavo! Ho guastato quei mesi a limare sonetti, a cercare rime bizzarre. Ma la verità non perdona. 5 Chi mai potrà capire che tempo fu quello? Credevo scendere in un mio crepuscolo. Ahi gente! Invece 10 altro era, incomprensibile e senza nome. Guardavo la luna di aprile sullo Eichhorn, a mezzanotte, e la stellina d’oro dello Jungfraujoch, Disneyland. (Nulla era vero. Voi tutto dovrete inventare). Letteratura italiana Einaudi 60 Franco Fortini - Composita solvantur DURABLE 5168 Durable 5168 Made in West Germany piccolo libro d’ore per due dischetti il mio sommario dunque è tutto qui? (Ma ormai dimoro là, dove mi metti). Sto come ai giardinetti il vecchio quasi cieco finché un sole scarlatto fine secolo dai vetri del dicembre specchiati negli stagni la tetra nipote riporti che lo riaccompagni. Oro delle mie preci nella Durable 5168 oh dissigilla i files, selezionali, annientali. Don ‘t save, don ‘t save! Inizializza di netto! Di qui toglimi giovane, contro la sera lenta. 5 10 Letteratura italiana Einaudi 61 Franco Fortini - Composita solvantur E TIÈNTELE PER SANTE... E tièntele per sante queste sere dell’anno nel mese ultimo, le nere le di nafta e carbone lorde sere! Tièntele care, ghiaccio prega e neve, compatte chiuse lunghe notti vere... Quando tra gli echi estremi degli schianti sui vomiti che chiazzano gli asfalti l’Epifania avrà menato via tutte le feste, il raggio del gennaio stridendo ai vetri crèmisi sue ire 5 10 ti chiederà, vecchia carne, di uscire. Letteratura italiana Einaudi 62 Franco Fortini - Composita solvantur ORAZIO AL BORDELLO BASCO Tu, neh, chi è serio uscire lo fai. Che mucchi, che tibie fini, di dèe, a un drink, Leucònoe, che al Babylone tendevi i numeri! Meglio qui checche arrapàte (sia plurinsieme sia in tribú: hippies tre?); l’ultima che in coppia di seta debilita, pomícia, da fare 5 un treno... Lo sai? Vini e liquori e il pazzo in breve spelonca rese il cesso. Tum, occhio, tum! Fugge livida l’E.T.A. Corpodío, a che omínidi credi? È là il poster. Letteratura italiana Einaudi 63 Franco Fortini - Composita solvantur DA HEGEL Naviga per l’oceano con mille vele il giovane. Muto al porto si trae sulla barca superstite il vecchio. Letteratura italiana Einaudi 64 Franco Fortini - Composita solvantur DA BAUDELAIRE 1. Tetta solenne e dolce mi va giusta Ma se tosta non è poco mi gusta. Mica vengo, diocristo!, da Houston o da Brema Per bearmi di rimmel, siliconi e gel-crema. 2. Qui giace un che per troppo amor di fiche di sé, giovane ancor, nutrí formiche. 5 Letteratura italiana Einaudi 65 Franco Fortini - Composita solvantur DA BRECHT Se al vuoto anzi tempo mi volgo ricolmo rientro dal vuoto. Quando pratico col niente torno, il mio compito, a saperlo. Quando amo, quando sento, anche mi logoro, lo so. Ma, piú tardi, dentro il gelo riarderò. 5 Letteratura italiana Einaudi 66 Franco Fortini - Composita solvantur DA HEANEY per Paul Lawtton Un rovo rosso come trucco di ragazza. Fra la strada maestra e la traversa a una distanza fradicia e piovosa alti gli ontani sui giunchi. Là sono i fiori di palude del dialetto e le corolle immortali dai nitidi ritmi e quel momento quando l’uccello canta cosí accosto alla musica di quello che accade. 5 Letteratura italiana Einaudi 67