Comments
Description
Transcript
Tipi di variabili
Variabili 1 Tipi di variabili • Una variabile è qualche proprietà di un evento che è stata misurata. • Le variabili sono attributi dei fenomeni e pertanto appartengono alla realtà. • La riduzione di un fenomeno a variabili focalizza l’attenzione dello sperimentatore su alcuni eventi specifici fra i molti che possono essere legati al fenomeno. 2 Variabili Variabili dipendenti dipendenti Tipi di di Tipi Variabili Variabili Variabili Variabili discontinue discontinue Variabili Variabili indipendenti indipendenti Variabili Variabili continue continue Variabili Variabili <<confuse>> <<confuse>> Variabili Variabili qualitative qualitative Variabili Variabili quantitative quantitative 3 Variabile dipendente • La variabile dipendente è una misura del comportamento del soggetto (la sua risposta). • Si chiama dipendente perché DIPENDE dal valore di un’altra variabile (indipendente). • Può essere considerata “ciò che il soggetto compie in virtù di una stimolazione. 4 Variabile indipendente • La variabile indipendente è considerata la causa di qualche modificazione degli stimoli e delle risposte (è detta anche causa). • Può essere considerata “ciò che lo sperimentatore fa al soggetto”. • Ogni variabile indipendente ha almeno due valori (presenza / assenza del fenomeno) detti anche “livelli” 5 Variabili confuse • Una variabile confusa è una variabile che varia con la variabile indipendente. • Confondere le variabili è un grave problema quando si usano variabili del soggetto come il “genere”, perché i maschi e le femmine si differenziano per molte caratteristiche. 6 Variabili quantitative e quanlitative • Le variabili quantitative sono quelle che variano in grandezza. • Sono esempi di variabili quantitative la “velocità di risposta e l’altezza del suono”. • Le variabili qualitative sono quelle che cambiano in genere. • Sono esempi di variabili qualitative la “tonalità di un suono e il girare a destra o a sinistra in un labirinto”. 7 Variabili continue • Alcune variabili possono assumere qualsiasi valore in un insieme continuo, esse sono dette variabili continue. • Le variabili continue non sono limitate a certi valori, come i numeri interi, o a categorie separate. • Sono esempi di variabili continue, la latenza e la durata di una leva con pressione illimitata. 8 Variabili discontinue • Le variabili discontinue rientrano in categorie distinte. • Ad esempio, il numero di battesimi effettuati nella città di Padova durante l’anno 2002. • Anche se una variabile è continua, la sua misura spesso può essere discontinua (ad esempio, la misura dell’altezza). 9 Misurazione • Tutti i tipi di variabili che abbiamo discusso devono essere misurati sulla stessa scala. • La possibilità di formulare le leggi in maniera quantitativa richiede che siano soddisfatte due condizioni: il fenomeno deve essere sufficientemente regolare da poter essere descritto in modo ragionevolmente preciso, la legge deve essere sufficientemente semplice da poter essere espressa con un’equazione. 10 • La misurazione, quindi, è un’assegnazione di valori numerici ad eventi o oggetti secondo regole che permettono di rappresentare importanti proprietà degli eventi o oggetti con proprietà del sistema numerico. • Le regole tramite le quali i valori numerici sono assegnati agli eventi determinano l’unità di misura. • È consuetudine distinguere quattro tipi di scale di misura, brevemente: 11 Tipi di scala di misura • Scale nominali • Scale ordinali • Scale a intervalli • Scale a rapporti 12 Scale nominali • Una scala nominale è una scala che permette di classificare oggetti o eventi in categorie. • È il tipo più semplice di scala perché la sua regola per assegnare valori numerici (o altre etichette) a oggetti ed eventi è la più semplice. 13 Scale ordinali • Una scala ordinale è una scala che dispone gli oggetti o eventi a seconda della loro grandezza. • La regola per assegnare valori numerici in una scala ordinale è che la posizione ordinale (posto in classifica) del valore numerico sulla scala deve corrispondere al grado dell’attributo degli oggetto o eventi. 14 Scala ad intervalli equivalenti • È una scala in cui le differenze fra i valori numerici hanno significato. • Vi è la presenza di uno “zero relativo” e di una “unità di misura”. • La regola per l’assegna di valori numerici ad eventi od oggetti in una scala ad intervalli è che la differenza fra i valori numerici sulla scala deve corrispondere a differenze fra gli eventi od oggetti. 15 Scale a Rapporti • È una scala basata caratterizzata da un punto zero significativo nonché da differenze significative fra i suoi valori numerici. • La regola per assegnare valori numerici od oggetti su una scala a rapporti è che i rapporti fra i valori debbono corrispondere ai rapporti fra gli eventi o gli oggetti. 16 Scala Proprietà del sistema numerico rappresentato dalla regola di assegnazione Trasformazioni permissibili Esempio Nominale Somiglianze e differenze Qualsiasi sostituzione di un numero con un altro che preservi le somiglianze e le differenze Tipi di ortaggi Ordinale Somiglianze e differenze, classifica per grado Qualsiasi modificazione che preservi l’ordine fra i membri Preferenze fra oggetti diversi. Intervalli Somiglianze e differenze, classifica per grado, grandezza Aggiunta di una costante, moltiplicazione per una costante positiva. Scala di soddisfazione per un prodotto. Rapporti Somiglianze e differenze, classifica per grado, grandezza delle differenze, rapporti tra le proprietà degli individui, punto zero significativo Solo moltiplicazione per una costante positiva Legge di Stevens della grandezza della sensazione. 17 Affidabilità e validità delle misurazioni • Perché una misurazione sia di una qualche utilità alla scienza, deve essere sia affidabile sia valida. • Tutte le ricerche hanno a che vedere con la variabilità delle misurazioni. • Il compito del ricercatore è quello di trovare una relazione tra la variabile indipendente e la variabile dipendente. 18 Variabilità ed errore • C’è un tipo di variabilità conosciuta come varianza d’errore è errore causale. • La varianza d’errore, o semplicemente errore, è la variabilità delle variabili dipendenti in una ricerca dove non è possibile dimostrare che questi cambiamenti sono associati alla variabile indipendente. 19 Tipi di errori di misura • Fondamentalmente ci sono due tipi di errori di misura: sistematico e casuale. • L’errore sistematico è causato da una cattiva attenzione al tipo (ed alle caratteristiche) di variabile presa in esame da parte dello sperimentatore. • L’errore casuale non è associato a nessuna variabile indipendente conosciuta (non misurabile). 20