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Morandi cancellato dall`elenco della banca

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Morandi cancellato dall`elenco della banca
Provincia 29
L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 13 AGOSTO 2013
a
Morandi cancellato
dall’elenco della banca
«Scavate nel nero»
Caso Fiorano, il direttore sospeso a inizio luglio
è sparito dall’elenco intranet del gruppo
Un imprenditore: giravano borse piene di soldi
A
Fiorano
MARTA TODESCHINI
Benvenuto Morandi per Intesa
Sanpaolo non esiste più. Il nome
del direttore del Private banking
di Fiorano al Serio – sospeso il 1°
luglio e sostituito da Michele
Bresciani – ora infatti non risulta nell’elenco dei dipendenti del
gruppo torinese. Qualche giorno
fa figurava, ora non più. Cancellato. La variazione, sulla intranet
consultata abitualmente da chi
fa parte del gruppo bancario per
contattare le diverse sedi sparse
in Italia, non è passata inosservata.
E pur non significando per
forza dimissioni o licenziamento – né la banca né il legale di
Morandi, Angelo Capelli, interpellati su questo confermano –,
segna una presa di distanza che
dà il polso della delicata situazione profilatasi fin dall’inizio di luglio. Anche ai fini delle responsabilità per i presunti ammanchi
lamentati da alcuni clienti del
Private e su cui ora la Guardia di
finanza sta indagando insieme ai
carabinieri, per conto della Procura di Bergamo. Studiando il
materiale acquisito dovranno
stabilire se questi ammanchi sono reali: dovuti a perdite in conto capitale oppure soldi «spariti». Fossero operazioni andate
male nulla di anomalo, a patto
che i clienti avessero in mano report rispondenti al vero. Su questo punto le testimonianze si
«Bufera partita
da un industriale
che doveva rifare
il capannone»
«Ha chiesto i suoi
800 mila euro, ma
sull’estratto conto
non risultavano»
sprecano e lasciano aperte diverse ipotesi. Dall’imprenditore
che, dopo aver premesso di non
essere cliente del Private di Fiorano, butta lì «Lo sapevano già
che rischiavano» al cliente che
ammette: «Avevo da tempo dei
dubbi: solo io andavo bene,
quando tutto il mercato andava
male...».
Fare il nome «Fiorano» in
Valle Seriana vuol dire oggi intavolare lunghi discorsi infarciti di
nomi a mezz’aria – quelli dei
clienti che investendo qui avrebbero perso soldi – e i più diversi
retroscena. Come quello sulla
bocca di due imprenditori che, in
centro a Fiorano, lasciano intendere come la sorpresa di questi
ultimi tempi abbia le gambe corte.
Ispettori di Intesa Sanpaolo e Guardia di finanza con i carabinieri indagano su presunti ammanchi
La pista, il dettaglio
«La verità è che qui c’è dentro del
gran nero. Quello fatto fino a cinque-sei anni fa, quando i capannoni erano pieni e la crisi non era
ancora arrivata».
Uno dei due conferma la voce
ricorrente, da queste parti, del
contante che copioso si riversava nelle banche. «Entravano con
borse di plastica piene di soldi, lo
garantisco, e gliele affidavano
sull’estrema fiducia».
I due, all’ingresso di un’attività del centro, si soffermano a
ricostruire il caso Fiorano. «La
questione è partita da un imprenditore tessile della Valgandino che doveva rifare il capannone – dicono –. Ha chiesto i
suoi 800 mila euro, è andato da
Morandi che non sapeva più che
rispondere. Allora ha fatto stampare l’estratto conto e quei soldi
non risultavano». Da lì, l’arrivo
degli ispettori di Intesa, la sospensione di Morandi, le prime
denunce (quattro in tutto, allo
stato), le perquisizioni e l’inchiesta della Procura.
Possibile che si trattasse di
soldi investiti senza lasciare traccia sui conti correnti? In questo
caso non si trascurerebbe il ricorso a fiduciarie, cioè imprese
che assumono l’impegno di amministrare i beni per conto terzi,
la rappresentanza di titolari di
azioni o obbligazioni o l’organiz-
zazione contabile di aziende appartenenti a terzi. Di fatto, conti
correnti scudati collegati a un
deposito titoli: non intestati, ma
riferiti a un numero cifrato (e
che hanno un costo elevato).
Tra le ipotesi al vaglio, anche
quella di prelievi fatti da conti
«dormienti», i cui titolari cioè
chiedevano raramente informazioni. Prelievi fatti per ripianare
le perdite di altri clienti? «L’impressione è che, raccogliendo diverse testimonianze – racconta
il consulente di parecchi clienti
di Morandi –, i più vulnerabili
fossero quelli che in banca andavano una volta l’anno. Dai loro
conti diciamo così, immobili, sa-
rebbero state prelevate somme
utili a coprire le perdite di altre
situazioni andate male». Sposto
e copro, in modo che il cliente
(più grosso?) che ha perso soldi
in operazioni andate male non
scappi. Consegnandogli magari,
come emerge anche da chi ha denunciato Morandi, ricevute su
carta (magari non originale) e
con importi confortanti. Oppure rispondendo loro – come ha
raccontato l’artigiana intervistata nei giorni scorsi – che i soldi
c’erano, ma erano su altri investimenti.
Un quadro tutto da chiarire. E
ci vorrà del tempo. ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a
Boss in cella per omicidio 17 anni dopo
A
Cologno
rigine. I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna
Aveva scontato un anno e due mesi (Napoli) lo hanno arrestato ieri
di arresti domiciliari a Cologno al Senel quartiere di San Giovanni a
rio Salvatore Calabria, camorrista di
Teduccio, mentre era in auto con
grosso calibro arrestato ora per omialcuni parenti: «’o Paulotto», quecidio dai carabinieri.
sto il suo soprannome, non ha opCalabria, 42 anni di Acerra, è ac- posto resistenza ed è stato concusato di avere ucciso in un ag- dotto nel carcere di Secondigliaguato a colpi di mitra, il 1° dicem- no. Calabria, cutoliano di ferro, ribre 1996, il reggente del clan riva- sulta essere un esponente di riliele dei Mariniello Giovanni Soda- vo del clan De Sena di Acerra. Per
no. A incastrarlo ci solui anche le contestano le testimonianze di
zioni di porto e detenben sette pentiti, che
zione illegale di armi
lo hanno accusato in
da guerra, reati comdiversi interrogatori
messi con l’aggravante
già a partire dal 2006.
del metodo mafioso. A
Sodano venne ucciCologno al Serio «Tore
so nel centro di AcerPaulotto» è passato
ra, mentre era in auto,
praticamente inosserda un commando
vato, non fosse per cercomposto da tre-quatte frequentazioni con
Salvatore Calabria le persone coinvolte
tro persone che gli
spararono 14 colpi di
negli atti intimidatori
mitra calibro 9x19. Per quel delit- contro i gestori del Fly parking,
to, in questi 17 anni, nessuno è uno dei parcheggi periferici delstato arrestato né indagato. Fino l’aeroporto di Orio al Serio.
A maggio i carabinieri di Bera quando il pm della Dda di Napoli, Vincenzo d’Onofrio, ha rac- gamo hanno infatti arrestato
colto tutte le dichiarazioni dei Giovanni Di Bartolomeo, 55 ancollaboratori di giustizia e ha ni di Mondragone (Caserta) e rechiesto al gip del tribunale parte- sidente a Brusaporto, Roberto
nopeo Antonella Terzi l’emissio- Gotti, 36 di Gazzaniga, Davide
ne di un’ordinanza di custodia Pregnolato, 34 di Bergamo (precautelare in carcere, spiccata il 15 si a Mondragone e in carcere a
Caserta) e indagato a piede libeluglio.
Dal 24 maggio, finito di scon- ro Achille Pagliuca, 33 anni di
tare i domiciliari a Cologno, Cala- Mondragone. Calabria risulta
bria era tornato nel suo paese d’o- estraneo alle indagini ma per i ca-
PIAZZOLO
Messa all’Assunta
col vescovo Beschi
rabinieri era comunque una figura ben nota per le sue amicizie
con i casertani.
Calabria ha anche, per un breve periodo, collaborato con la giustizia: in un interrogatorio del 19
aprile 2001, riportato nell’ordinanza del gip, ha parlato dell’omicidio Sodano, incolpando il suo
complice Michele Ferrara. Disse:
«Con Ferrara tentammo di uccidere Sodano Giovanni, che nel
frattempo faceva le veci di Mariniello (Gennaro, capoclan allora
detenuto, ndr). Tentammo in più
occasioni senza riuscirci. Ho poi
saputo che a fine ’96 fu Ferrara ad
ucciderlo». I pentiti però non forniscono la stessa versione: il boss
Paolo Di Grazia spiega che «Tore
Paulotto mi riferì che aveva effettuato l’omicidio di o’ Ciucciaro
(Sodano, ndr) insieme a Ferrara
Michele. Le ragioni di questo
omicidio mi furono spiegate in
questo modo: innanzitutto, il
Ciucciaro era ritenuto uno dei responsabili della morte di Guglielmo, un affiliato di Mario De Sena,
e inoltre sempre il Ciucciaro faceva parte del gruppo di o’ Cammurristiello, ossia Mariniello
Gennaro».
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Giovanni Messina, Pasquale Di Fiore, Domenico Delli
Paoli, Vincenzo Scudiero, Pasquale Zito e Antonio Di Buono. ■
Sarà il vescovo Francesco
Beschi a presiedere la
Messa e la processione per
la festa patronale dell’Assunta a Piazzolo. Nel piccolo borgo brembano, il
vescovo celebrerà la Messa delle 20,30 di giovedì
con altri sacerdoti del vicariato locale. A seguire il
rinfresco, la lotteria e una
serata di festa con la banda di San Martino. La mattina la Messa delle 9,30
sarà celebrata dal parroco
don Giovanni Locatelli e
nel pomeriggio il concerto dei ragazzi del paese
che suoneranno, secondo
la tradizione, le campane
«a martelletto». Domani,
giorno della vigilia, la Messa prefestiva alle 17 e la sera festa in piazza.
VEDESETA
Mungitura e fiera
alla Festa del fe
Si svolge domani alla Cooperativa Sant’Antonio di
Vedeseta la quinta «Festa
del fe». Dalle 10 dimostrazioni e gara di mungitura,
pranzo contadino, gara del
fieno per bambini e adulti
e mercatini d’artigianato.
K. Man.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IN BREVE
Dopo aver vissuto a Cologno per più di un anno, l’uomo ora abita ad Acerra
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