emozioni-inaspettate - Nel Mondo di 50 Sfumature Blog
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emozioni-inaspettate - Nel Mondo di 50 Sfumature Blog
EMOZIONI INASPETTATE ELENA FASULO Romanzo genere erotico. Sono presenti nel racconto, scene molto esplicite di atti sessuali. La lettura non è consigliata a persone troppo sensibili. Copyright 2015 Tutti i diritti sono riservati all’autore. Questo romanzo è di pura fantasia, ogni riferimento a nomi o fatti, è puramente casuale. Viviamo in un mondo, dove ciò che appare, conta di più di ciò che sei. Ora sta a te decidere, come vuoi essere amato. Elena Fasulo La mia dedica va a te Nicholas, perché volevano farti credere, di essere sbagliato, in un mondo di finti manichini La tua Elena. Capitolo 1 È meraviglioso vedere il sorriso del mio migliore amico Stefan al mio rientro a casa, dopo una dura giornata di lavoro. È l’unica persona che comprende davvero quella che sono, proprio perché il nostro rapporto è libero da gelosie, possessione, sesso e tutti quegli intrecci dovuti all’amore. Il nostro volerci bene è semplice, come dice la parola stessa: volere il bene dell’altro, vederlo felice. Stefan riesce a sostituire un fidanzato vero e proprio, a parte il sesso, ma quello si può sempre recuperare, giusto? Abitiamo insieme in un bel quartiere di New York, nel prestigioso Battery Park City, situato all’estremità sud di Manhattan, tra Rector Place & South End Avenue. Piccolo, ma molto confortevole, è attrezzato di tutto e la vista è magnifica. Le tre grandi finestre del salotto, ti regalano una vista bellissima, riesci a sognare anche solo guardandole. «Ciao Kate» Stefan viene da me per abbracciarmi e io mi godo il suo affetto. «Oh, Stefan, meno male che esisti tu» gli dico affettuosa. «Cosa hai fatto?» mi chiede. «Quello stronzo del mio capo, da quando… beh, gli ho detto di no, mi sta torturando» fare la segretaria non è la mia più grande aspirazione, se poi ci mettiamo anche il titolare perverso e stronzo, proprio no. «Sicura che non vuoi che ci pensi io?» mi chiede serio. «No Stefan, tranquillo, ci penso io. Tu pensa a coccolarmi» gli dico dolcissima. «Tutto per la mia bambolina» inizia a farmi il solletico. Mentre Stefan prepara qualcosina per la cena, io mi dirigo in bagno: stasera esco con un ragazzo conosciuto al seafood dove lavoro, il Miramar. Ora che ci penso è un bel po’ che non esco con qualcuno. Devo dire che le attenzioni eccitanti di un uomo mi mancano! «Buona serata Kate» mi grida lui. «Lo spero Stefan, ho voglia di divertirmi» sorrido maliziosa. Lui afferra al volo la mia insinuazione e sorride. Esco dal bagno per mettermi un bel vestitino, Stefan alza lo sguardo e i suoi occhi brillano. Un brivido risale lungo la schiena: sono sempre uscita dal bagno seminuda, non mi sono mai posta il problema della presenza di Stefan, ma il suo sguardo, i suoi occhi… erano diversi. Questa sensazione mi mette ansia, non è possibile, probabilmente ho interpretato male tutto, ma cosa mi salta in mente? Scaccio via questo stupido pensiero, sono strasicura che Stefan mi veda più come una sorella, che altro. Mi afferra per i fianchi e mi butta sul letto, iniziando a farmi il solletico. È sempre stato ciò che amo di più di Stefan ma mi sento imbarazzata a essere mezza nuda, con lui completamente addosso a me. «Ehi, che ti prende?» mi chiede sentendo il mio imbarazzo. La verità è che mi conosce benissimo. «Niente.» «Kate!» mi blocca le mani sul letto. «Lasciami Stefan, dai» il suo sguardo diventa improvvisamente serio. «Kate, cosa è successo?» insiste. «Beh, prima mi hai guardata in un modo che… e mi sono imbarazzata ecco» il suo sguardo rimane fermo e serio. «Ammetto che il tuo completino intimo mi piace, ma non è come credi» abbassa lo sguardo. «Sì, scusa Stefan, sono davvero stupida» mi libera dalla sua presa, ma c’è imbarazzo tra noi e questo è orribile. Lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia. Eric è alla porta che mi aspetta, ha un sorriso dolcissimo. Decidiamo di andare in un ristorante, un buon pasto e un bicchiere di vino accompagnerà meglio la nostra conoscenza. Purtroppo devo dire che non mi sono mai annoiata così tanto. Lui ha parlato per tutto il tempo, io subivo a raffica le sue mille parole, fatta eccezione per i momenti in cui pensavo a Stefan e alla sensazione che mi ha dato guardandomi. Nella mia mente è impressa l’immagine dei suoi occhi pieni di desiderio, passione e, ogni volta che quell’immagine s’impadronisce di me, mi eccito sentendo un fuoco dentro che non pensavo esistesse. Subito dopo però sto male per i sentimenti che provo, devo essere davvero a secco è l’unica spiegazione, io e Stefan insieme, avvinghiati… oh, basta! Mentre Eric continua a parlare, i miei pensieri mi fanno quasi venire un orgasmo. La serata per fortuna finisce presto senza situazioni particolari da ricordare. Eric gentilmente mi accompagna a casa, aspetta in silenzio davanti alla porta di casa, di sicuro vorrà il bacio della buona notte, ma lui continua solo a fissarmi. «Scusa Kate, ma io cerco una donna più vivace e che mi racconti di lei, è meglio che rimaniamo amici» io lo guardo sbalordita, e annuisco. Assurdo, non mi ha lasciato nemmeno un’occasione per poter parlare, su ogni argomento lui partiva in quarta. Va beh! Meglio così. In ascensore verso la porta di casa, mi scappa un sorriso di stupore. Mentre mi spoglio, mi giro per vedere se Stefan dorme di già, con la paura che lui possa vedermi nuda e questo non mi piace. Ecco, l’eccitamento e il sesso stanno rovinando il bellissimo e spensierato rapporto tra me e Stefan. Mi sdraio sotto le lenzuola, lui dorme beatamente la sua fronte è leggermente contratta, chissà a cosa starà pensando? Mi sa che dormirci su è la cosa migliore per me. Quando apro gli occhi il mattino seguente, il fantastico, sodo e bagnato culo di Stefan è proprio davanti a me. Mi irrigidisco subito. «Buon giorno bambolina, tutto bene ieri sera?» si infila i boxer e si gira verso di me. Ho ringraziato Dio, se si girava nudo, sarei stata pronta a tutto, quel pensiero mi fa bagnare. «Oh, non ci vedremo di più» gli rispondo, alzandomi dal letto con uno scatto repentino, sto andando letteralmente a fuoco. «Ehi, che hai?» mi afferra per un braccio. «Niente» rispondo tranquilla. Mi vesto con la paura di trovarmelo dietro, come in effetti fa sempre, abbracciandomi e salutandomi dolcemente ma, per mia fortuna, va via e basta. Il pensare a lui, alla mia reazione, al suo culo e al resto, non mi hanno lasciato un momento di tregua! Per tutta la giornata, il mio splendido lavoro di segretaria è passato in secondo piano. Al mio rientro, Stefan è seduto a tavola e mi sta guardando molto seriamente. «Ciao» mormoro avvicinandomi. Lui mi guarda senza alcun espressione e, mortificata, abbasso lo sguardo. «Si può sapere che diavolo ti è preso?» è davvero irritato. «Niente Stefan.» Si alza e si avvicina e io da codarda arretro. «Non ti sei mai comportata così, ho fatto qualcosa?» mi chiede. «Stefan no, ti sbagli» gli rispondo. Nel frattempo, mi ha quasi messa al muro e ricomincio a sudare! «Non sono stupido, Kate» il suo sguardo è severo e il nervosismo sta per prendere il sopravvento. «Dai Stefan, basta» cerco di spingerlo via. «Basta «Stefan! sto Dio! cazzo!» Mi si hai avvicina eccitata, di ok?» «Eccitata?» domanda sconvolto, a quella parola io scappo via. più… lui e si io crollo. ferma subito. Lui mi segue e mi afferra il braccio. La sua presa forte e virile mi manda ancora di più in confusione, ma che diavolo mi prende? Il mio respiro è affannoso e mi fissa, ma non sono gli occhi del mio Stefan, questo nuovo ragazzo mi brama, è visibilmente eccitato «Lasciami» strappo il braccio dalla sua presa e per fortuna lui non mi segue più. Non siamo mai stati così in silenzio tra noi, ore, minuti lunghi e orribili. Andiamo a letto fingendo indifferenza, mi sento male, i miei occhi si riempiono di lacrime. Stefan si accorge che piango e mi abbraccia in maniera dolcissima. «Non piangere, odio anch’io non parlare con te, dai è tutto passato» con una mano mi asciuga le lacrime. Io, non so perché, o cosa mi è passato nella testa, ma lo bacio. Dio che meraviglia. Quando le nostre labbra si lasciano, mi rendo conto di tutto. Rimango ferma non sapendo che fare né tantomeno che dire, ma Stefan mi afferra il viso e le sue labbra, si sbranano le mie di nuovo, come se non aspettassero altro. Dovrei staccarmi, dovrei far finire tutto questo, invece lo abbraccio e mi lascio divorare, le sue mani iniziano a sfiorare le mie gambe, è godurioso sentirle. Mi afferra la maglia e la sfila, si fionda a degustare il mio seno. Tra i suoi denti, il mio capezzolo si gonfia e io mi mordo le labbra lasciando uscire un gemito. Stefan afferra le mie gambe, le avvinghia intorno a sé, lo scatto e la forza con cui lo fa mi lasciano senza fiato, mai ho pensato a lui in questo modo. La sua lingua mi fa impazzire, il fuoco della sua bocca brucia rispettivamente labbra, collo, seno, cosce e infine, nel modo più violento, si mangia il mio sesso. Sopraffatta da questo modo di fare, il mio eccitamento va alle stelle, la fantastica sensazione di sentirsi così desiderati, vedere una passione così forte e travolgente, mi fa raggiungere un orgasmo devastante. Lui però ha ancora fame. Con le mani ancora ben strette sulle mie cosce, afferra il suo membro e lo appoggia su di me… sono completamente bagnata e ancora pulsante per l’orgasmo appena avuto. Si avvicina, i suoi denti afferrano le mie labbra. L’attesa di sentirlo dentro, il suo giocherellare con la bocca, scatena in me un brivido lungo la schiena, trasformandosi in una supplica. «Ti prego» muovo i fianchi cercando di raggiungere ciò di cui ho bisogno. Lui, però, non si muove, come se volesse ancora sentirmi implorare. «Stefan ti prego». Lui stringe ancora di più i denti facendomi sentire dolore e allo stesso tempo mi penetra. Il mio disperato bisogno di lui e la sua voglia di possedermi, fanno sì che entrambi lasciamo uscire un gemito disperato. Il suo ritmo e il suo mugolio sono eccitanti la sua voce mozzata dal piacere. Lo sento implorare il mio nome. Travolta completamente da lui, riesco solo a contorcermi, il mio corpo non resiste a quella dolce tortura. Voglio solo che lui continui, voglio morire di questo piacere, voglio tirare fuori il fuoco che ho dentro. Mentre mi godo ogni centimetro di lui dentro di me, il suo gemito rimbomba per tutta la stanza, scoppiando inesorabilmente. Esausto, si accascia sul mio corpo. Poco dopo i suoi occhi incrociano i miei, che meravigliosa visione! Lentamente si scosta, il sentirlo ancora pulsare mi fa perdere di nuovo il lume della ragione e, presa dal forte desiderio, lo faccio cadere sul letto, mi metto a cavalcioni e inizio a leccarlo. Lo voglio, desidero assaggiarlo, voglio dargli piacere, e più sento i suoi gemiti, più il mio movimento e la mia lingua lo divorano. Il mio corpo è pronto, ma il suo desiderio di sentirsi nella mia bocca ha la meglio e continuo fino al suo orgasmo. «Oh, bambolina.» Il mio sguardo cade sul suo, sono eccitata e vogliosa di esplodere. «Vieni qui.» Afferra il mio sedere e mi trascina su di lui, il suo dito gioca sulla mia carne bollente, le mie mani cadono sul suo petto, mentre la mia schiena si inarca sotto il suo tocco. Bramo di desiderio e lui lo soddisfa riempiendomi di nuovo. Galoppo su di lui procurandomi un altro orgasmo. Completamente distrutta, mi sdraio sul suo corpo e lui mi accarezza dolcemente. Appena riprendo il pieno possesso del mio stupido cervello, mi rendo conto di ciò che abbiamo fatto. Alzo la testa per guardarlo, imbarazzata, disperata, pensando a ciò che ho perso: il mio migliore amico. «Stai bene?» mi chiede aggrottando le sopracciglia. «Come posso star bene, ti rendi conto?» la mia voce è sofferta. «Certo che mi rendo conto, ma non credo che questo abbia rovinato chi siamo!» «Il sesso rovina una buona amicizia, Stefan» sono arrabbiata. «Perché? Ci vogliamo bene, aggiungeremo un po’ di divertimento alla nostra amicizia» mi risponde. «È questo che vuoi? Una tromba amica?» urlo il mio disappunto. «Dico solo che è perfetto così, possiamo condividere anche questo senza tanti problemi, siamo amici e scopiamo, bene direi» e fa un sorriso sarcastico. Io quasi piango. Non credo alla stupida storia del tromba amico, il sesso ti porta in qualche modo a condividere dei sentimenti per l’altro! Non dico che ogni volta ami la persona in questione, ma credere di aver appena fatto un atto freddo, meccanico, senza emozioni, non è reale. Rimango in silenzio. «Bambolina guardami, sono io, tutto è come prima, sei libera di essere e pensare come hai sempre fatto. Non voglio essere il tuo appiccicoso fidanzato, posso essere per te qualcosa di meglio. Ci comporteremo da amici, e da amanti quando ne abbiamo bisogno. Sarà ancora meglio che stare insieme come fidanzatini del cavolo» mi dice lui. «Pensi sia possibile? Siamo amici giusto? Quindi per te non è un problema se i miei bisogni, come dici tu, li faccio soddisfare altrove?» gli chiedo io. «Sei importante per me, lo eri anche prima, mi fa male quando qualcuno ti ferisce. Mi ha fatto arrabbiare come ti ha trattata Justin, lui ti ha tradita perché non aveva il coraggio di dirti che voleva divertirsi altrove, io non sarò tutto questo per te, non abbiamo il vincolo del fidanzamento, siamo liberi e questo ci porterà solo vantaggi». E se avesse ragione? È vero che Justin aveva bisogno di sentirsi libero, quando me l’ha detto, le sue parole sono state: se fossimo stati amici intimi invece di essere fidanzati, lui sarebbe stato per sempre con me! È così? L’idea di avere Stefan come sempre, con il suo affetto, il suo sostegno, le sue parole; e in più capace di soddisfare il mio piacere, senza preoccuparmi di ciò che pensa, facendomi essere realmente me stessa con lui, è allettante. «Ho solo paura di perderti, Stefan.» «Credimi, se rimaniamo così, non mi perderai mai» mi bacia. Capitolo 2 Mi sveglio durante la notte con Stefan completamente addosso, accorgendomi di non averlo mai visto sotto questo aspetto. Ho paura di ciò che può accadere, ma nella mia mente scorre il film di noi che bruciamo nel piacere. Non sono mai stata così bene! Come faccio a rinunciare? Ormai è successo, ora ho solo due possibilità: godermi questa esperienza o mollare tutto da subito, io però non voglio perderlo. Ci proverò! In fondo è sempre il mio Stefan e adesso sarà anche il mio giocattolino in carne! Gli voglio già bene, non sarà difficile. Convinta della mia decisione, continuo a godermi il film che ho in testa. Non pensavo che Stefan esprimesse il suo piacere in quel modo forte, virile… mi rendo conto che fino a questa notte l’ho sempre visto dolce e amorevole con me, non immaginando per niente questo suo lato. Mi piace l’idea che avrò il mio amico dolce e premuroso, e nel mio letto un amante fottutamente forte. Tutti quei pensieri mi mandano di nuovo in estasi, la mia mano scende sul mio clitoride per calmare i bollori, mi lascio trascinare dall’eccitamento e chiudo gli occhi. Sento una mano che ferma il mio gioco… «Cosa fai bambolina? Giochi senza di me?» Stefan si sdraia su di me, lasciandomi attonita. La sua mano mi accarezza, soddisfacendo il mio bisogno di piacere. «Da oggi in poi ci penso io a te.» Ansimo e godo, lasciandomi appagare appieno e, nel giro di poco, gli esplodo tra le mani. Ancora presa dal mio orgasmo, mi penetra. Il suo ritmo dentro di me lo fa impazzire, la sua furia e la sua forza li sento fino allo stomaco, afferra le mie mani portandole sulla mia testa, i suoi fianchi si fanno largo in mezzo alle mie cosce. Quando sta per venire la sua spinta è fortissima e decisa, mentre lui mi invade del suo piacere, io stringo le sue mani in preda al mio. Cerco di non farmi travolgere dal sentimento ed evito di stringerlo a me. Ho paura di questa emozione, invece lui si getta sulle mie labbra dolcissimo, amorevole. Mi perdo nel suo amore per me. Ma non devo illudermi: quello che sento è semplicemente l’affetto di un amico. Sono felice. Il nostro volerci bene è rimasto intatto, in più Stefan riesce a soddisfare pienamente il mio bisogno e io altrettanto. La mia vita scorre come prima, tra amici e serate, ma alla fine c’è sempre lui con me! Non posso chiedere di meglio. Mi sento libera, mi sento appagata. Stefan aveva ragione: essere amici anche a letto è fantastico. Tre settimane uniche per me, vivere con Stefan mi è sempre piaciuto, ma ora averlo anche a letto è straordinario. Il suo modo così virile e forte, la sua presa dolorosa, la sua espressione seria, mi sta facendo letteralmente impazzire. È questo suo lato sconosciuto che inizio ad adorare più del normale. Al mio rientro a casa dal lavoro, vedo Stefan tutto intento a prepararsi. «Ehi, dove vai?» gli chiedo curiosa. «Ho una tipetta nelle mani» mi sorride sarcastico. Quella affermazione mi lascia senza parole. Non dovrei sentire questa sensazione, siamo amici! Eppure mi sento male. La verità è che in queste settimane nessuno dei due ha sentito il bisogno di avere nuovi partner, ma a quanto pare stasera Stefan vuole divertirsi con un'altra. Forse io non gli basto più. Cerco comunque di non far trapelare i miei sentimenti, eravamo d’accordo, eravamo liberi da legami, ma io mi sento tradita. Quando lui esce di casa, piango. Ho sbagliato tutto, ho creduto alla stupida storia del non legame. È impossibile condividere la forte emozione del piacere con qualcuno, a cui per giunta vuoi bene, senza esserne travolta. Stavo bene semplicemente perché non avevo bisogno di altro, Stefan mi riempiva del tutto… e in tutti i sensi! In fondo al cuore mi sentivo la sua donna! Per lui evidentemente non è la stessa cosa! Ora è giusto subire, avrei dovuto sapere che questo sarebbe successo, devo lasciarlo libero. Per qualche giorno faccio finta di niente. Stefan non mi ha più cercata, passa ogni momento libero con lei, dorme quasi tutte le sere a casa sua. Io vivo nel dolore. Sento di averlo perso, la verità è che per me ha smesso di essere solo il mio amico dalla sera in cui abbiamo fatto l’amore. Dal quel momento l’ho sentito mio, ma non è così.