Comments
Description
Transcript
Comprensione e disturbo di comprensione
Comprensione e disturbo di comprensione Barbara Carretti [email protected] Cosa è la lettura Imparare a leggere implica: - l’abilità di decodificare - l’abilità di comprendere un testo scritto Introduzione Cosa è la comprensione del testo Introduzione Processo finalizzato a cogliere il significato del testo. Processo integrativo in cui le informazioni del testo sono fra loro combinate. Processo costruttivo, in cui le informazioni nuove, contenute nel testo sono integrate all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore creazione di una rappresentazione mentale del contenuto del testo (modello mentale o situazionale). Cosa è la comprensione del testo Introduzione Jack aveva comprato alla sua nuova fidanzata una tartaruga per Natale. Decise di riportarla al negozio, quando scoprì che le piaceva la zuppa. (Mitchell, 1982) Comprensione vs decodifica Comprensione e decodifica sono due processi parzialmente indipendenti. Prove riguardano dati sui: – – – – – Pre-requisiti Processi cognitivi implicati Evoluzione Disturbi Trattamento Introduzione Comprensione vs decodifica Introduzione Simple view of reading (Gough et al. 1996) – Comprensione = Decodifica x Comprensione orale – Nelle prime fasi dell’apprendimento il ruolo della decodifica è più importante rispetto a fasi successive (in lingue non-trasparenti) – Megherbi et al. (2006) hanno invece dimostrato che in lingue ad ortografia semi-trasparente non è così. Comprensione vs decodifica Introduzione Indice di correlazione Correlazioni con la comprensione del testo 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 Comprensione da ascolto Decodifica classe 1-2 classe 3-4 classe 5-6 superiori Gough, Hoover & Peterson (1996) Comprensione vs decodifica Introduzione Megherbi et al. 2006 Comprensione vs decodifica Introduzione Quando la decodifica non è usata come criterio, una prestazione bassa nella comprensione implica problemi nella decodifica? Comprensione MT approf. classe 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 3 3 3 3 3 4 5 5 5 5 5 Comprensione ascolto MTascolto VATA Decodifica Errori sec_sill >-2ds fra -1,5 e -2ds fra -1 e -1,5 nella media Disturbo di comprensione del testo Introduzione Per disturbo specifico di comprensione s’intende quella difficoltà di lettura che NON riguarda la capacità di decifrare un testo, ma l’abilità di coglierne efficacemente il significato. – Gli studenti che presentano questo problema, pur avendo normale intelligenza (QI superiore a 90), hanno prestazioni inferiori alla norma in prove standardizzate che valutano l’abilità di comprensione del testo. Disturbo di comprensione del testo vs dislessia Introduzione I principali manuali diagnostici non distinguono chiaramente fra disturbo di comprensione e dislessia. Tuttavia, la ricerca ha messo in evidenza la necessità di dissociare fra questi due disturbi (vedi ad esempio Bishop & Snowling, 2004; Frith & Snowling, 1993; Pazzaglia, Cornoldi e Tressoldi, 1993; Papetti, Cornoldi, Pettavino, Mazzoni e Borkowski, 1992 ). Disturbo di comprensione del testo vs dislessia Introduzione Abilità linguistiche non-fonologiche + Nessun disturbo Dislessia classica _ Abilità + fonologiche Disturbo specifico del linguaggio Disturbo specifico di comprensione _ da Bishop & Snowling, 2004 Da cosa può dipendere un problema nella comprensione - Conoscenze precedenti – Specifiche (al brano) o generali - Aspetti cognitivi – – – Competenze cognitive generali Velocità di lettura Attenzione Bassa comprensione del testo È un disturbo di comprensione? Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? Ruolo del QI È un disturbo di comprensione? Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? No Ruolo del QI QI minore di 75? Si No QI fra di 80 e 85? No Si DAS Funzionamento intellettivo limite Ritardo mentale lieve È un disturbo di comprensione? Ha un livello adeguato di abilità generali (QI)? Si Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? Ruolo del QI È un disturbo di comprensione? Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? Apprendimenti e comportamento È un disturbo di comprensione? Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? No Aspetti comportamentali e attenzione Gli insegnanti sono realmente preoccupati del successo in classe del bambino? Considera assenza del problema Si No No Viene segnalato per problemi comportamentali? Considera DDAI Si Considera DDAI con tratti oppositivi È un disturbo di comprensione? Sono segnalate altre difficoltà nell’apprendimento? Si Il problema è nella lettura ad alta voce, nell’espressione orale? Relazione con altri apprendimenti È un disturbo di comprensione? Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale? Relazione con altri apprendimenti È un disturbo di comprensione? Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale? Si Considera DSL o dislessia. Relazione con altri apprendimenti È un disturbo di comprensione? Il problema è nella lettura ad alta voce, espressione orale. No Relazione con altri apprendimenti Ha problemi in aritmetica, scrittura o grafomotori? No No Si Considera disturbo dell’apprendimento non-verbale La prestazione dello studente è calata nel tempo oppure c’è qualche materia in cui fa bene? Disturbo di comprensione del testo Si Considera aspetti emotivomotivazionali Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI 85-115 85-115 <85 85-115 85-115 Decodifica ps ps ps -2ds -2ds Attenzione e iperattività -2ds ps ps ps ps Calcolo ps ps -1ds -1ds -2ds Problem solving -1ds -2ds -2ds ps -2ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI <85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B C D E Comprensione -2ds -2ds -2ds -2ds -2ds QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi BProblemi C di comprensione D E A Comprensione -2ds secondari ad un funzionamento -2ds -2ds -2dslimite -2ds intellettivo QI ~ 85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi Problemi di E D comprensione secondari -2ds a un-2ds -2ds disturbo di attenzione e iperattività A B C Comprensione -2ds -2ds QI <85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A B DProblemi E di C Comprensione -2ds QI <85 comprensione -2ds -2ds -2dssecondari -2ds a problemi nella 85-115 85-115 85-115 85-115 decodifica Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi A Problemi B di C D E QI comprensione -2dssecondari -2ds ad-2ds -2ds -2ds un disturbo generalizzato <85 85-115 85-115 85-115 85-115 dell’apprendimento Decodifica ps Comprensione ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Alcuni esempi Disturbo di A B comprensione C Ddel testo (DCT) -2ds -2ds E Comprensione -2ds -2ds -2ds QI <85 85-115 85-115 85-115 85-115 Decodifica ps ps -2ds -2ds ps Attenzione e iperattività ps -2ds ps ps ps Calcolo -1ds ps ps -2ds ps Problem solving -2ds -1ds ps -2ds -1ds Individuazione del DCT Misure di controllo Livello intellettivo generale Svantaggio linguistico Aspetti emotivo-motivazionali Valutazione del rapporto con gli altri apprendimenti Lettura ad alta voce Calcolo Risoluzione di problemi Scrittura Natura del DCT Per approfondire le caratteristiche del disturbo di comprensione del testo, è utile valutare: Conoscenze e controllo metacognitivo Capacità di fare inferenze Conoscenze lessicali (vocabolario) Capacità della memoria di lavoro … Profili eterogenei del DCT Aldilà delle differenze fra gruppi i cattivi lettori tuttavia presentano dei profili altamente variabili (vedi ad esempio Cain e Oakhill, 2006). Cornoldi, De Beni e Pazzaglia (1996) avevano dimostrato che alcuni mostravano delle difficoltà maggiori a livello di conoscenze lessicali, mentre per altri le difficoltà riguardavano più gli aspetti di memoria e metacognitivi. Profili eterogenei del DCT Cornoldi, De Beni e Pazzaglia (1996) Indicazioni per la valutazione Questi dati suggeriscono quindi l’importanza di approfondire la natura dei problemi di comprensione del testo. - 1° livello: evidenziare la presenza del problema - 2° livello: approfondire la sua natura Percorso per la valutazione della comprensione del testo VALUTAZIONE DEL PROFILO DI COMPRENSIONE - valutazione di base: prove oggettive di comprensione (per es. Prove MT di Comprensione, Cornoldi e Colpo, 1998; 1995; Prove Avanzate MT di Comprensione (Cornoldi et al. , 2007); - approfondimenti sulle componenti della comprensione: Prove Criteriali Nuova Guida alla Comprensione, (De Beni et al., 2003), Batteria di Approfondimento Tressoldi e Zamperlin ( in stampa); 5-VM- Prove di Comprensione dei Linguaggi nella Lettura (Boschi, Aprile e Scibetta, 2000). MISURE DI CONTROLLO - livello intellettivo generale - svantaggio linguistico - aspetti emotivo-motivazionali ESAME DEL RAPPORTO CON ALTRI APPRENDIMENTI - decodifica in lettura (per es. Prove MT di Correttezza e Rapidità nella Lettura, Cornoldi e Colpo, 1998; 1995; Cornoldi et al., 2007) - espressione scritta (per es. La Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica nella Scuola dell’Obbligo, Tressoldi e Cornoldi, 1991) - problem-solving (per es. SPM, Lucangeli, Tressoldi e Cendron, 1998; Cd-rom 2006) VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI SOTTOSTANTI IL PROCESSO DI COMPRENSIONE - comprensione da ascolto (per es. VATA, De Beni e Gruppo MT, 2005) - memoria di lavoro (per es. Listening Span Test, taratura italiana per la scuola media di Pazzaglia, Palladino e De Beni, 2000 e per la scuola elementare di Palladino, 2005) - metacognizione (per es. Prova di Metacomprensione, Pazzaglia et al., 1994) - vocabolario (per es. Prove Multidimensionali di Vocabolario, Boschi, Aprile e Scibetta, 1989, vedi anche Batteria di approfondimento di Tressoldi e Zamperlin, in stampa) - inferenze nel linguaggio orale (per es. Prova di Chiusura Verbale, Cornoldi e Soresi, 1981) Trattamento del disturbo di comprensione Barbara Carretti [email protected] Il trattamento Tipi di trattamento In accordo con Pazzaglia e Rizzato (2000): INTERVENTI COGNITIVI. Promozione di particolari abilità legate al compito. In questo contesto vengono insegnate direttamente specifiche strategie di comprensione. INTERVENTI EMOTIVO-MOTIVAZIONALI. Focalizzati su aspetti quali la motivazione, il concetto di sé e la percezione di autoefficacia Il trattamento Tipi di trattamento INTERVENTI METACOGNITIVI. Lo scopo è la promozione: - di una gestione efficace dell’apprendimento attraverso la pianificazione, l’implementazione e il monitoraggio dei propri sforzi - dello sviluppo di una conoscenza condizionale di quando, come e perché usare determinate strategie. Insegnamento di strategie specifiche Tipi di trattamento Strategie che hanno prodotto cambiamenti più rilevanti: – autoporsi delle domande nel corso della lettura (Sachs, 1984; Deshler, Ellis & Lenz, 1996); – schemi o disegni come supporti visivi (Warner & Alley, 1981); – rappresentazione schematica del contenuto del testo (Darch & Carmine, 1986); – utilizzo di immagini mentali (Mastropieri, Scruggs & Levin, 1987a); – costruzioni di schemi che riproducono le relazioni semantiche (Bos, Anders, Filip & Jaffe, 1989). LIMITI: mancata distinzione fra conoscenze dichiarative procedurali e condizionali relative all’uso di strategie apprendimento meno flessibile. Programmi strategici + conoscenze sugli stili attributivi Tipi di trattamento I trattamenti hanno come scopo principale: – apprendimento di strategie – educare ad un corretto stile attributivo I risultati indicano che: – Il maggior senso di fiducia e di autoefficacia favorisce la riapplicazione spontanea delle strategie oggetto di insegnamento (Wilson & Linville, 1985; McCombs, 1988; Borkowski, 1992; Fulk & Mastropieri, 1992; Williams & Stenberg, 1993); – generalizzazione della strategia appresa (Carr & Borkowski, 1989); – hanno effetti anche con bambini con ritardo mentale (Borkowski, Weyhing & Turner, 1986). Programmi strategici + conoscenze sugli stili attributivi Tipi di trattamento Miranda, Villaescusa & Vidal-Abarca (1997): Trattamento Prova di comprensione 1° gruppo Training attributivo+tecnica dell’autoistruzione 2° gruppo Tecnica dell’autoistruzione I due gruppi non differiscono a fine trattamento nei punteggi alla prova di comprensione Insegnamento di strategie + la promozione di aspetti metacognitivi e motivazionali Tipi di trattamento Possono essere indicati come obiettivi: – – – – sviluppo delle conoscenze sulla mente e sul suo funzionamento; consapevolezza dell’utilità di una determinata strategia; apprendimento della modalità di applicazione delle strategie; puntualizzazione del contesto d’uso delle strategie acquisite (Moè & De Beni, 1995); – accrescimento del livello motivazionale; – aumento del senso di autoefficacia. Tali trattamenti si propongono di: – aumentare il livello di consapevolezza rispetto al compito – migliorare la prestazione e – ottenere una maggiore probabilità di uso spontaneo di strategie. Vantaggio degli interventi metacognitivi Memoria e metacognizione Attività scolastica Lucangeli, Cornoldi e Galderisi (1995) Lettura e metacognizione M sd M sd M sd Comprensione 7.8 1.4 6.1 1.6 8.2 1.5 Correttezza decodifica 6.7 3.2 7.4 3.7 7.5 7.6 Velocità decodifica 31.5 8.3 30.9 8.8 30.0 9.8 Logica 7.6 2.0 6.4 2.3 6.8 1.5 Aritmetica 19.1 7.1 19.6 6.9 18.6 7.2 Geometria 36.8 10.1 34.5 11.3 35.0 10.0 Problem solving 14.7 4.7 11.5 6.3 17.2 5.8 Metacomprensione 11.3 2.9 9.7 2.7 15.7 2.9 Metamatematica 12.0 3.6 10.3 3.3 11.0 3.3 Vantaggio degli interventi metacognitivi Tipi di trattamento 1. Conoscenza ed attenzione ai processi implicati nella comprensione 2. Corretto sistema di attribuzioni delle cause di successo/insuccesso 3. Analisi del compito ed esplicitazione delle strategie più efficaci 4. Dalla pratica guidata all’uso spontaneo delle strategie 5. Insegnamento reciproco tra studenti 6. Generalizzazione delle strategie a compiti e contesti differenti (transfer e mantenimento) 7. Da un programma metacognitivo all’atteggiamento strategico Promuovere la comprensione del testo Strumenti per la valutazione Programma di intervento Come programmare un trattamento Valutazione delle abilità di comprensione dello studente Intervento sistematico che tenga conto delle caratteristiche dello studente Promuovere la comprensione del testo Come programmare un trattamento Analisi dei bisogni Obiettivi Valutazione e controllo Attività e strategie Analisi dei bisogni 1. Valutazioni quantitative • Risultati scolastici • Prestazione alle prove di apprendimento (comprensione, lettura ad alta voce, problem solving) Come programmare un trattamento 2. Valutazioni qualitative. • Osservazioni personali durante la valutazione • Osservazioni in classe o in altri contesti (ricreazione ecc.) da parte degli insegnanti o di altre figure che entrano nella relazione educativa con i ragazzi in classi • Osservazioni condivise con i colleghi o con altre figure Individuazione obiettivi Come programmare un trattamento • Individuare delle “priorità” di intervento: una scala “gerarchica” degli obiettivi • Definire gli obiettivi generali e quelli intermedi • Il materiale deve essere utilizzato per un periodo sufficientemente lungo e regolarmente (ogni settimana per 2/3 mesi) Il trattamento Valutare l’efficacia • Perché valutare l’efficacia di un trattamento? • Come valutare l’efficacia di un trattamento? • Come scegliere le prove per valutare l’efficacia del nostro trattamento? Il trattamento Valutare l’efficacia È importante capire se il nostro lavoro ha avuto l’esito ipotizzato migliorare le competenze in un determinato ambito. Sì. Siamo riusciti a individuare gli aspetti critici utilizzando materiale adatto all’individuo. No. Analisi del trattamento effettuato. Cosa non ha funzionato? Il trattamento Valutazione pre/post-test Attraverso l’uso di prove che offrono delle buone proprietà psicometriche e dei dati normativi di riferimento. Vantaggi Si è sicuri di valutare quell’aspetto e non altri. Si ha la possibilità di confrontare la prestazione del nostro studente e/o gruppo anche in assenza del gruppo di controllo. Il trattamento Valutare l’efficacia 1. Valutazione iniziale: strumenti per l’individuazione della natura dei problemi di comprensione 2. Individuazione delle abilità carenti (criterio di “discrepanza dalla norma”) 3. Trattamento: intervento sulla/e aree risultate carenti 4. Valutazione finale: somministrazione degli stessi strumenti Il trattamento Gruppo sperimentale – Valutazione iniziale – Trattamento – Valutazione finale Valutare l’efficacia Gruppo controllo – Valutazione iniziale – Normale attività didattica – Valutazione finale Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso? Il trattamento Gruppo sperimentale – Valutazione iniziale Valutare l’efficacia No gruppo controllo – Dati normativi – Trattamento – Valutazione finale – Dati normativi Il gruppo sperimentale sarebbe migliorato lo stesso? Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Un punto cruciale dei trattamenti è la generalizzazione dei benefici del training: - uso delle strategie apprese nel contesto dello studio quotidiano E il mantenimento nel tempo di quanto appreso. Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Per favorire la generalizzazione: - Durante il trattamento fare esempi concreti con materiale di studio dello studente - Chiedere allo studente, fra una seduta e la successiva, di utilizzare in modo autonomo la strategia - Verificare il corretto utilizzo della strategia - Utilizzare quanto appreso in contesti differenti. Il trattamento Favorire la generalizzazione e il mantenimento Per favorire il mantenimento: - Pianificare delle sedute a distanza di tempo - Rendere consapevole lo studente dei cambiamenti ottenuti - Modificando, quindi, le convinzioni e le credenze circa le proprie abilità (senso di auto-efficacia). Alcuni esempi italiani Tipo di trattamento Titolo dell’opera Aspetti della comprensione trattati Tipi di trattamento Rivolto a studenti di: Programmi metacognitivi Lettura e metacognizione (De Beni e Pazzaglia, 1991) Conoscenze metacognitive (scopi e strategie di lettura) e controllo metacognitivo. 8-13 anni Programmi focalizzati su specifiche abilità Highlighter (Paganelli et al., 2000) Capacità di individuare le informazioni rilevanti in un testo. Capacità di monitorare il livello di comprensione. Capacità di risolvere le anafore Scuola media e superiore Monitoring (Cornoldi e Paganelli, in stampa) Anafore (Azienda USL Bologna) Cloze (Azienda USL Bologna) Programmi multicomponenziali Nuova guida alla comprensione del testo (De Beni et al., 2004) Strategie semplici di lettura (Ferraboschi e Meini, 1993) Comprensione del testo (1, 2, 3) (1 e 2 Townsend e Cretti; 3 Beech e Cretti) Scuola media e superiore 7-13 anni Comprensione generale del testo 6-13 anni Aspetti cognitivi (e.g. fare collegamenti in un testo o fare inferenze) e aspetti metacognitivi (e.g. conoscenza di strategie e controllo metacognitivo). e.g. fare inferenze, individuare le informazioni più importanti, modificare l’approccio al testo. Contesto e idea principale, fatti e sequenza, Conclusioni e inferenze Volume 2: 6-7 anni Volume 3: 8-12 anni Volume 4: 12-15 anni 6-10 anni 6-13 anni Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991) Attività didattiche per la comprensione del testo Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991) Scopo: Promuovere conoscenze metacognitive sulla comprensione del testo forme di controllo sulla comprensione del testo A chi si rivolge? studenti dalla 3a elementare alle 3a media (con schede comuni e schede differenziate) Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991) Modalità di utilizzo: Intera classe (scuola media) o piccoli gruppi (scuola elementare) Individuali (studenti con difficoltà) Tempi di utilizzo: 2 ore settimanali suddivise in 2 unità didattiche di 1 ora ciascuna Lettura e metacognizione De Beni e Pazzaglia (1991) 1. Scopo principale della lettura è la comprensione. – – Si può leggere per differenti motivi. Motivazione alla lettura 2. Conoscenza, uso e controllo di tre strategie di lettura: – – – Lettura analitica Scorsa rapida del testo Lettura selettiva mirata 3. Sensibilità al testo: – – – – – individuazione di errori riconoscimento della difficoltà testuale individuazione delle parti importanti attenzione agli indici del testo individuazione del genere letterario Area 1. Scopo principale della lettura. Area 1. Scopo principale della lettura. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura. Area 2. Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura. Area 3. Sensibilità al testo. Area 3. Sensibilità al testo. Area 3. Sensibilità al testo. Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004) • Volume 2: Attività di avvio • Questo volume contiene sia una scheda criteriala di valutazione sia materiale per il trattamento • È rivolto a bambini dai 6 agli 8 anni o più grandi con difficoltà di comprensione Nuova Guida alla comprensione del testo • Volume 3: Schede di trattamento Livello A (8-12 anni) • Volume 4: Schede di trattamento Livello B (12-15 anni) De Beni et al. (2004) Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004) Livello A e B; Avvio alla comprensione • Ogni area di trattamento si compone di 15 schede • Ogni area ha al suo interno dei sotto-obiettivi che specificano le competenze che possono essere raggiunte • Il ragazzo è invitato a svolgere delle attività e a riflettere sulle stesse (riflessione metacognitiva) Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004) Le schede di livello A partono da proposte di difficoltà minore fino ad arrivare ad una sovrapposizione con quelle di livello B, per consentire il passaggio alle schede finali più complesse del livello B Avvio alla comprensione Fase iniziale Livello A Livello B Fase di approfondimento Nuova Guida alla comprensione del testo De Beni et al. (2004) 10 componenti del processo di comprensione 1. Personaggi, luoghi, tempi e fatti 6. Sensibilità al testo 2. Fatti e sequenze 7. Gerarchia del testo 3. Struttura sintattica 8. Modelli Mentali 4. Collegamenti 9. Flessibilità 5. Inferenze 10. Errori e incongruenze Personaggi, Luoghi, Tempi e Fatti: Trattamento Avvio Inferenze: Trattamento Avvio Inferenze: Trattamento Livello A Esempio Sensibilità al testo: Trattamento Avvio Esempio sotto-obiettivi area 6 Sensibilità al testo Orientarsi nella scelta dei testi In base agli scopi del lettore; In base al grado di difficoltà e di impegno richiesto; In base alle caratteristiche dei generi letterari specifici Individuare le caratteristiche principali di diversi generi letterari Fiaba, articolo di giornale, lettera, poesia, testo regolativo Individuare informazioni importanti in testi di differente genere Testo narrativo; testo storico; testo geografico; cronaca.. Utilizzare il titolo Prevedere, sulla base del titolo, il tipo di testo, il contenuto a alcune caratteristiche Giudicare la difficoltà di un testo Individuare gli elementi che rendono difficile un testo: confronto fra brani. Sensibilità al testo Trattamento – Livello B SCHEDA 9 - Titolo È molto importante fare delle previsioni sul contenuto di un testo in base al titolo. Si può dire che il titolo rappresenta una sintesi precisa del contenuto del brano. Questa scheda e la successiva ti aiuteranno a capire che è possibile trarre dal titolo informazioni importanti sui contenuti el testo. Ti presentiamo di seguito alcuni titoli tratti da alcuni giornali. Leggili uno alla volta e rispondi alle domande. Poi leggi l’articolo intero nella pagina successiva e verifica se le risposte date erano esatte. La settimana della cultura Di quale argomento parla l’articolo? Tutti gratis al museo dal 15 aprile Fino a che giorno durerà l’offerta? Da chi è promossa secondo te l’offerta? Libri per ragazzi in mostra a Bologna. Di quale argomento parla l’articolo? Piccole donne crescono molto in fretta Dove si svolge l’evento? Arriva Paeggy Sue, la rivale di Harry Potter che ha conquistato la Francia. E insieme a lei, fanciulle disinvolte e assai intraprendenti Dove è stato pubblicato per la prima volta il libro? Sensibilità al testo Trattamento Livello B Orientarsi in base alla difficoltà e impegno richiesto Sensibilità al testo Trattamento Livello B Orientarsi in base al genere testuale Sensibilità al testo Trattamento Livello B Caratteristiche che facilitano la comprensione Sensibilità al testo Trattamento Livello B Caratteristiche che facilitano la comprensione Gerarchia del testo Trattamento Avvio Modelli mentali: Trattamento Avvio Errori e incongruenze: Trattamento Avvio