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lubrano dieta in endocrinologia
La dieta nelle patologie endocrine Prof.ssa Carla Lubrano Dipartimento di Fisiopatologia Medica “ ... Quando voi potete guarire con la dieta , non prescrivete nessun rimedio...” Rhazés medico arabo 850-923 d.c. Nutrizione ottimale Un adeguato apporto di alimenti che permette di: • Ottimizzare le funzioni fisiologiche di un Individuo • Assicurare la salute e il benessere obiettivi: LARN • Proteggere l’intera popolazione dal rischio di carenze nutrizionali • Fornire elementi utili per valutare l’adeguatezza nutrizionale della dieta media della popolazione o di gruppi di essa rispetto ai valori proposti • Pianificare la politica degli approvvigionamenti alimentari nazionali nonché l’alimentazione di comunità Fabbisogno energetico ….l’apporto di energia alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengono un livello di attività fisica sufficiente a partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensione e composizione corporee compatibili con un buon stato di salute a lungo termine…… (LARN 1996) Alimentazione equilibrata Per Alimentazione Equilibrata si intende quel tipo di alimentazione in grado di soddisfare i fabbisogni dell’organismo quantitativamente (calorie), qualitativamente (composizione bromatologica e varietà degli alimenti) tenendo conto delle necessità psicologiche e socioculturali dell’individuo. Dieta bilanciata Un adeguato insieme di alimenti in grado di fornire la quantità necessaria di nutrienti per: • Supportare la crescita • Mantenere il peso corporeo • Prevenire lo sviluppo di malattie associate a eccessi o carenze alimentari BILANCIO ENERGETICO • Introito o entrata energetica dall’ambiente all’uomo (alimenti) • Dispendio o spesa energetica dall’uomo all’ambiente (attività fisica) Introito e dispendio definiscono il Bilancio energetico Equilibrio energetico E in = E out Il peso corporeo si mantiene stabile mentre al prevalere di un bilancio negativo o positivo corrisponde una riduzione o un aumento del peso corporeo. La perdita di un kg di grasso corrisponde circa a 7700 kcal. La dieta come terapia: E’ il primo approccio terapeutico della maggior parte dei disordini metabolici: • integrare carenze • ridurre l’ingestione di metaboliti nocivi • fornire elementi “protettivi” • ridurre fattori di rischio Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo Ippocrate I principi nutritivi I principi nutritivi sono sostanze chimiche che si trovano più o meno in tutti gli alimenti, ma in quantità diverse dall’uno all’altro e agiscono nell’organismo essenzialmente in tre modi: • apportando i materiali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti corporei (funzione costruttrice e riparatrice); I principi nutritivi • fornendo i combustibili, cioè le sostanze che bruciando (ovvero combinandosi con l’ossigeno) nell’organismo gli assicurano le energie necessarie per lo svolgimento delle sue attività (funzione energetica); • fornendo le sostanze capaci di regolare i processi biologici che si svolgono nell’organismo (funzione equilibratrice – regolatrice – protettiva). I vari principi nutritivi: • I glucidi o zuccheri • Le proteine • I lipidi o grassi • Le vitamine • Minerali • Acqua La distribuzione dei macronutrienti Fabbisogno proteico • Il fabbisogno proteico nell’adulto è di circa 1 g/kg/die. • Chi pratica attività fisica può aumentare l’apporto fino a 1,5-1,7 g/kg/ die. Fabbisogno lipidico • L’apporto lipidico non dovrebbe superare il 30% delle calorie totali • Dal punto di vista qualitativo: – Acidi grassi saturi 7-10% – Acidi grassi monoinsaturi 12-15% – Acidi grassi polinsaturi: 7-10% Fabbisogno glucidico • Rappresentano circa il 55-60% fino al 65% delle calorie totali – 20-30% zuccheri semplici – 70-80% zuccheri complessi • Una dieta ricca in glucidi può aumentare il quantitativo di glicogeno muscolare ed epatico – migliora una prestazione atletica intensa e di breve durata – aumenta la resistenza e ritarda la comparsa dei segni Gruppo Alimenti Nutrienti forniti 1 carni, pesci, uova proteine di alta qualità, ferro alcune vitamine del gruppo B 2 latte e derivati calcio, proteine di alta qualità alcune vitamine del gruppo B carboidrati, 3 cereali, tuberi e derivati proteine di scarsa qualità, vitamine del gruppo B 4 legumi 5 Oli e grassi da condimento proteine di media qualità, ferro, alcune vitamine del gruppo B grassi GRUPPO 1 CARNE - PESCE - UOVA • F O R N I S C O N O – FERRO, – VIT B12, – PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili) – – GRASSI CONTENUTI SATURI: - INSATURI: CARNE ROSSA UOVO • POLLO PESCE FUNZIONE: COSTRUZIONE MASSA MUSCOLARE, TESSUTI • regolarmente Pollo,tacchino Pesce magro 2-3/settimana 1/settimana Manzo, vitello Interiora Uova fritti CONSUMI CONSIGLIATI Maiale salumi Pesce grasso GRUPPO 2 LATTE - YOGURT - FORMAGGI • F O R N I S C O N O – CALCIO, – VITAMINA B, – PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili) PORZIONE MEDIA CONSIGLIATA PER IL FABBISOGNO GIORNALIERO DI CALCIO 250g di latte • LO YOGURT: L’acidificazione del prodotto avviene da parte di due principali ceppi batterici: il lattobacillo Lactobacillus bulgaricus lo Streptococcus thermophilus. I batteri lattici vivi assunti con lo yogurt realizzano un vero antagonismo biologico verso eventuali germi patogeni dell’intestino con conseguente riduzione dei fenomeni putrefattivi. regolarmente 2-3/settimana 1/settimana • CONSUMI CONSIGLIATI Latte parz.scremato Latte intero Panna Latte scremato youghurt formaggi burro GRUPPO 3 CEREALI - PATATE • F O R N I S C O N O – – VITAMINA B, CARBOIDRATI, – PROTEINE A MEDIO VALORE – F I B R E • FUNZIONE • FONTE DI ENERGIA A LENTO CONSUMO (PANE, PASTA) • OTTIMO IL CONSUMO DI PRODOTTI INTEGRALI PER IL FABBISOGNO DI FIBRE 35 gr. al giorno regolarmente • 2-3/settimana CONSUMI CONSIGLIATI1/settimana Pane integrale Lieviti biscotti Pasticceria Pasta integrale Pizza Patate fritte cereali Pasta all’uovo castagne riso GRUPPO 4 L E G U M I • FORNISCONO – ferro, – vitamina b, – proteine di origine vegetale – fibre solubili/insolubili • Galattomannani,pectine,gomme, mucillaggini • Cellulosa, emicellulosa, lignine • POSSONO ESSERE SOSTITUITI ALLA CARNE • CONSUMI CONSIGLIATI – 2 - 3 VOLTE per SETTIMANA (Anche in sostituzione di pane, pasta, patate, carne) • 100 GR. DI LENTICCHIE (IN PROTEINE) CORRISPONDONO A: GRUPPO 5 GRASSI DA CONDIMENTO SATURI INSATURI Di origine animale Di origine vegetale - pesce Aumentano il colesterolo Diminuiscono il colesterolo Aumentano rischio di malattie cardiache Riducono il rischio di malattie cardiovascolari • F O R N I S C O N O ACIDI GRASSI ESSENZIALI (LINOLEICO - LINOLENICO) • EVITANO CARENZE NUTRIZIONALI, SONO FONDAMENTALI PER LA CRESCITA DELL’UOMO • OLIO DI OLIVA E OLIO DI SEMI FORNISCONO 9 KCAL PER GRAMMO La quota consigliata di olio è 20ml. Pari a 4 cucchiaini al giorno GRUPPO 6 ORTAGGI FRUTTA • (Fonte di Vitamina A) • • • Si distinguono per il loro colore giallo arancio e verde scuro Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre carote, • • albicocche, melone, • • • cachi, zucca, peperoni, • • spinaci, cicoria, • • lattuga 100 gr. di spinaci corrispondono a 400 microgr. di vitamina A GRUPPO 7 ORTAGGI FRUTTA • (Fonte di Vitamina C) • Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre • Questo gruppo comprende: • frutta acidula • agrumi, kiwi frutti di bosco ananas • Ortaggi • cavoli, spinaci radicchio peperoni • 120 gr. di arance corrispondono a 50 mg. di vitamina C : – mandarini, limoni, mandaranci, 100 gr. – – fragole 180 gr. lattuga, broccoli 180 gr. – – lamponi 200 gr. ananas 500 gr. – cavolini di bruxelles 80 gr. – Peperoni 40 gr. Distribuzione energetica dei pasti nell’arco della giornata. Colazione 20% Snack 5% Pranzo 40% Merenda 5% LA COSCIENZA ALIMENTARE •Ognuno dovrebbe conoscere il proprio fabbisogno calorico quotidiano •Ognuno dovrebbe conoscere il proprio BMI e la propria % di massa grassa Approccio dietetico Obesità Sindrome Metabolica Body Mass Index (BMI) Indice di Massa Corporea (IMC) BMI = PESO ALTEZZA2 Kg m2 Classificazione BMI (kg/m2) Rischio di comorbilità Normalità 18.5-24.9 medio Sovrappeso Pre-obesi Obesi classe I Obesi classe II Obesi classe III ³ 25 25-29.9 30.0-34.9 35.0-39.9 ³40.0 Aumentato Moderato Severo Molto severo World Health Organization, 1998 Terapia obesità Dieta Attività fisica Terapia comportamentale Supporto sociale e psicologico Terapia farmacologica METABOLIC SYNDROME Insulin resistance Obesity Hypertension Diabetes Dyslipidaemia Atherosclerosis risk Reaven GM. Annu Rev Med 1993; 44:121 UNICA STRATEGIA OGGI PROPONIBILE Dieta e cambiamenti nello stile di vita DIETA significa modificare l’alimentazione 1) qualitativamente 2) quantitativamente Ciò consente di contrastare anche la suscettibilità genetica Una modesta perdita di peso riduce la mortalità e migliora la salute La riduzione del 5-10% del peso iniziale è sufficiente a: • Ridurre eventi cardiovascolari, mortalità cardica e della mortalità totale in pazienti con pregresso IMA • Ridurre la mortalità per diabete(>30%) e la mortalità totale(>20%) nei diabetici di tipo 2 • Ridurre (58%) del rischio di sviluppare diabete nei pazienti sovrappeso Migliorare: - Ipertensione - Dislipidemia - Controllo glicemico - Danno epatocellulare, infiammazione e fibrosi. RIDUZIONE DEL PESO: QUANTO? I fase: 5-10% del peso iniziale “... una percentuale variabile di pazienti trae significativi benefici da questa perdita di peso” II fase: 20% del peso iniziale “…questa quota di riduzione del peso migliora, in modo rilevante la malattia ipertensiva, il diabete e le patologie cardiovascolari...” (Blackburn, 1993) Terapia dietetica tradizionale Diete a deficit bilanciato (≥1200 kcal/die) Diete a basso contenuto calorico (LCD: 800-1200 kcal/die) Diete a bassissimo contenuto calorico (VLCD: < 800 kcal/die) Indicazioni VLCD Necessità di forte decremento ponderale in tempi brevi per patologie mediche o chirurgiche Modalità di esecuzione suggerite formule liquide commerciali e/o alimenti supplementare con fibre, minerali (sopr. potassio), vitamine, acqua (2 litri/die) VLCD Avvertenze introito calorico minimo: 400 kcal (F) 500 kcal (M) proteine ad alto valore biologico, minimo 50 g/die indispensabile stretta supervisione medica efficacia minima a lungo termine (--> weight cycling) rischio elevato di colelitiasi se lipidi < 12g/die VLCDs Vanno usate sotto stretta supervisione medica Inducono un rapido miglioramento del controllo glicemico e lipidico Migliorano la sensibilità all’insulina e la secrezione insulinica La loro efficacia nel lungo periodo è ancora controversa LCD Indicazioni Pazienti con ridotti dispendi energetici (es. mobilità fortemente limitata in età avanzata) Necessità di decremento ponderale in tempi brevi per patologie mediche o chirurgiche LCD Modalità di esecuzione suggerite 3-4 pasti/die proteine: 0.8-1.0 g/kg peso ideale lipidi: <25% (20-30 g/die) fibre: 20-30 g/die Avvertenze difficoltosa la compliance a medio e lungo termine Dieta a deficit calorico bilanciato Obiettivi Ottenere una perdita di peso lenta ma progressiva (riduzione dell’ 8-10% del peso iniziale in 4-6 mesi) Ridurre altri fattori di rischio (ipercolesterolemia, ipertensione) Acquisire nuove abitudini alimentari Dieta a deficit calorico bilanciato Quante calorie? Valutare il dispendio energetico (LARN) Valutare coesistenza di disturbo del comportamento alimentare Definire il tempo di raggiungimento degli obiettivi Deficit calorico Perdita di peso 300-500 kcal 250-500 g/settimana 500-1000 kcal 500-1000 g/settimana 1200-1500 kcal/die (donna attiva) 1500-2000 kcal/die (uomo attivo) Dieta a deficit calorico bilanciato: composizione nutrizionale Calorie Lipidi totali Proteine Carboidrati Fibre Colesterolo Cloruro di sodio Calcio 500-1000 kcal/die inferiore al dispendio energetico 30% delle calorie totali saturi 8-10% monoinsaturi fino al 15% polinsaturi fino al 10% 15% delle calorie totali 55% delle calorie totali 20-30 g/ die < 300 mg/ die non più di 100 mmol/die (circa 2.4g di sodio o 6 g di cloruro di sodio) 1000-1500 mg/die (fonte: LiGIO 1999) La sola restrizione calorica (CR) a lungo termine riduce i fattori di rischio cardiovascolare Un recente studio ha messo a confronto 18 pazienti a regime dietetico ipocalorico con 18 pazienti dieta libera per un periodo di 6 anni: Soggetti sani di età compresa tra 35 e 82 anni (media 50) di estrazione socio-economica diversa reclutati indipendentemente dalla presenza di fattori di rischio preesistenti CR: 1.112-1.958 Kcal/die 26% Kcal da proteine 28% Kcal da grassi 46% Kcal da carboidrati complessi Eliminati tutti gli alimenti contenenti acidi grassi saturi e quelli ad alto contenuto di zuccheri L. Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004 CR riduce significativamente tutti i ↓ BMI ↓ PA ↓ TChol ↓ PCR ↓ LDL ↓ IL-6 ↑ HDL ↓ IL-8 L.Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004 Goals della terapia nutrizionale Raggiungere un peso ragionevole Assicurare un buon controllo glicemico Normalizzare il profilo lipidico Vantaggi del calo ponderale Miglioramento del controllo glicemico Miglioramento della sensibilità insulinica Diminuzione della pressione arteriosa Miglioramento del profilo lipidico Diminuzione dei livelli di PAI-1 DIETA MEDITERRANEA Ricca di agenti anti-ossidanti: • Frutta – Verdura • Cereali • Olio di oliva Utilizzata nel trattamento della sindrome metabolica perchè riduce il rischio di patologia cardiovascolare DIETA MEDITERRANEA DIETA MEDITERRANEA Dieta mediterranea: Piramide alimentare: La dieta mediterranea GIORNALMENTE • - cereali integrali e tuberi: pane e pasta di frumento integrale, riso, mais, farro, avena, segale, orzo, grano saraceno, patate, ecc.; • - legumi secchi e verdi: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave, lupini, cicerchie, ecc.; • - frutta (a polpa e a guscio): mele, pere, arance, mandarini, albicocche, pesche, uva, fichi, angurie, meloni, lamponi, fragole, castagne, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, ecc.; • - verdure e ortaggi: rape, ravanelli, carote, insalate, spinaci, cicorie, crescione, porri, asparagi, finocchi, La dieta mediterranea • - condimenti: principalmente olio extravergine di oliva. • - erbe aromatiche: basilico, timo, maggiorana, origano, aglio, ecc.; • - latte intero di vacca o capra e formaggi; • - vino. La dieta mediterranea UNA-TRE VOLTE A SETTIMANA • - carne: prevalentemente bianca, quindi di volatili da cortile come pollo,tacchino, coniglio. • - pesce: in prevalenza azzurro come acciughe, sardine, aringhe, aguglie, sgombri, spatole, ecc.; • - uova: utilizzate anche per la fare la pasta. CON MINORE FREQUENZA • - dolci, miele. DIETA MEDITERRANEA La DIETA MEDITERRANEA può essere utilizzata come terapia della sindrome metabolica perché: • Riduce significativamente i markers di infiammazione • Una dieta ricca di vitamine ed altri antiossidanti migliora la funzione endoteliale grazie ad una marcata riduzione delle citochine infiammatorie • L’incremento del contenuto in fibre (da 4,5 g a 16,8/die ) in una dieta ricca di carboidrati è associata alla riduzione dei livelli di IL-18 • La dieta programmata secondo questo principio dimostra una riduzione dello stress ossidativo associato all’ ingestione dei macronutrienti T. Kim et Al. Jama Vol 292 N 12, Sept 2004 DIETA MEDITERRANEA • E’ un tipo di nutrizione funzionale? • Ha funzione terapeutica per la Sindrome Metabolica Razionale per la terapia della Sindrome Metabolica: • Riduce i markers infiammatori • Migliora la funzione endoteliale • Riduce lo stress ossidativo T. Kim et Al. Jama.292; n12, 2004 DIETA MEDITERRANEA • Ricca di grassi mono/poli insaturi e di fibre • Alto contenuto di acidi grassi ω-3 • Ridotto contenuto di acidi grassi ω-6 RIDUCE SIGNIFICATIVAMENTE LA PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA E DEL RISCHIO CV ASSOCIATO K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004 ACIDI GRASSI ω-3 • Attivano il PPAR-γ stimolando la sua azione immunomodulante • Migliorano lo stato infiammatorio cronico Harefuoh 2004 Aug, 243(8): 585-91 DIETA MEDITERRANEA e CVD Dieta Mediterranea (90 pz): • 50-60% carboidrati • 15-20% proteine • < 30% grassi di cui saturi < 10% • Colesterolo < 300 mg/die • Almeno 250-300 mg/die tra frutta e verdura • 25-50 g/die noci •Dieta 400 g/die cereali libera (90 integrali pz): Informazioni nutrizionali di carattere generale simili alla dieta IN ENTRAMBI I GRUPPI È STATO INCREMENTATO L’ESERCIZIO FISICO K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004 DIETA MEDITERRANEA e CVD Risultati dopo due anni: ↓ peso ↓ circonferenza vita ↓ PA ↓ glicemia ed insulinemia ↓ colesterolo e trigliceridi ↓ IL-6 IL-7 IL-8 PCR ↑ HDL K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004 Adherence to Mediterranean diet and health status: meta-analysis Risk of mortality from cardiovascular diseases associated with two point increase in adherence score forMediterranean diet. Squares represent effect size; extended lines show 95% confidence intervals; diamond represents total effect size BMJ 2008;337:a1344 Dieta e diabete: Obiettivi clinici della dieta: •Ottenere e mantenere livelli di glicemia quanto più possibile vicini alla norma •Ottenere livelli di lipidemia ottimali •Garantire un adeguato apporto calorico •Prevenire, ritardare o trattare fattori di rischio o complicanze legate alla nutrizione •Migliorare o mantenere lo stato di salute generale grazie Dieta e diabete: Dieta e diabete: Calorie Sufficienti a ottenere e/o mantenere un appropriato peso corporeo negli adulti, una normale crescita nei bambini e un adeguato apporto in gravidanza Proteine 10 - 20% delle calorie giornaliere (0,8 - 1,2 g/kg/die) Ridurre in caso di nefropatia diabetica Dieta e diabete: Piramide alimentare: Dieta e diabete: Grassi Individualizzati in base alla valutazione dello stato nutrizionale e agli obiettivi terapeutici Grassi saturi < 10% delle calorie giornaliere Grassi poliinsaturi fino al 10% delle calorie Dieta e diabete: Colesterolo < 300 mg/die Carboidrati Individualizzati in base alle abitudini alimentari del paziente e allo stato nutrizionale La percentuale e la distribuzione variano in base alla terapia, intorno al 50-55% Dieta e diabete: Dolcificanti Il saccarosio non deve superare il 5% delle calorie totali e comunque ne è consigliabile l’uso nel contesto di pasti misti Preferire l’uso dei dolcificanti senza valore nutritivo (approvati dalla FDA) che non comportano nessun rischio per il paziente Fibre Dieta e diabete: Sodio < 3000 mg/die come in popolazione generale < 2400 mg/die se ipertensione lieve e moderata < 2000 mg/die se nefropatia, ipertensione, edemi Alcolici uso moderato se il diabete è ben controllato Vitamine/Minerali Dieta e diabete: Dieta e osteoporosi OSTEOPOROSI : condizione di perdita di massa ossea e di minor resistenza dello scheletro ad un trauma, anche di lieve entità,in grado di incrementare il rischio e l’incidenza di fratture ossee OSTEOPOROSI Primitiva • donne in menopausa Secondaria •Sgg anziani •Terapia corticosteroidea •M di Cushing •Immobilizzazione prolungata •Ipogonadismo •Iperparatiroidismo •IRC •Ipertiroidismo •Artite reumatoide •Alcolismo Assorbimento del calcio L’assorbimento del calcio esogeno (a cui si aggiungono 100-200 mg/die di quello endogeno presente nelle secrezioni digestive e nelle cellule della mucosa intestinale desquamate) avviene per ~63% nell’ileo terminale tramite meccanismi di trasporto attivo mediati dalla vitamina D . L’apporto esogeno di calcio é determinato dal contenuto di calcio nella dieta e dalla scelta di alimenti ricchi di calcio. L’assorbimento é inversamente proporzionale all’apporto,ogni incremento nell’apporto è associato ad un progressivo calo nell’efficienza di assorbimento. L’assorbimento é influenzato dall’interazione nel lume intestinale del calcio con Assorbimento del calcio • sostanze chelanti :fosfati inorganici,acido ossalico presenti nel rabarbaro,spinaci e cardi;,acido fitico presente nella crusca...; • Minerali: competizione da parte di magnesio,ferro e rame • Il sale aumenta l’eliminazione di calcio con le urine: per 1g di sale ingerito sono eliminati 10 mg di calcio • Una dieta ricca di proteine aumenta l’eliminazione di calcio con le urine :per 1 g di proteine é eliminato 1 mg di calcio • Macronutrienti : gli zuccheri,specie il lattosio, ne aumentano l’assorbimento ;gli acidi grassi formano col calcio sali insolubili,riducendone l’assorbimento Fabbisogno giornaliero di calcio Fabbisogno di calcio (mg/die) GIOVANI DONNE 0 -10 anni 11 -14 anni 400 -1200 mg/die 1200 -1500 mg/die Premenopausa 1200 mg/die Gravidanza Allattamento Postmenopausa 1500 mg/die 25 -64 anni 1200 mg/die > 65 anni 1500 mg/die UOMINI Alimenti e calcio Adeguato apporto di calcio assorbibile è garantito da: • latte e suoi derivati : prediligere latte scremato , yogurt , formaggi freschi ; • Acqua :deve contenere almeno 300 mg/l di calcio • Alcune verdure a foglia verde (con basso contenuto di ossalati e da un assorbimento frazionale di calcio elevato) :broccoli , verze , cavoli , cavolini di Bruxelles... • Legumi ;soia e prodotti derivati (latte, tofu...) • Cereali integrali Indicazioni nutrizionali e comportamentali Fabbisogno di vitamina D Fondamentale è la vitamina D che aumenta l’assorbimento intestinale di calcio e la sua fissazione nelle ossa. 16-50 anni 51-70 anni >70 anni 200 UI/die 400 UI/die 600 UI/die 800 UI/die • Esposizione ai raggi solari Soggetti a rischio Gravidanza / allattamento 400 UI/die • Corretta alimentazione (pesce , cereali , grassi ) Indicazioni nutrizionali e comportamentali • Moderare l’introito di sodio • Evitare diete iperproteiche • Consumare non più di 3 tazze di caffè/die (x 150 mg/die di caffè si perdono 5 mg/die di calcio ) • Non assumere più di 35 g di fibre al giorno • Evitare alcool • Evitare fumo • Svolgere costantemente attività fisica • Evitare sovrappeso e magrezza Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie L’elemento fondamentale per la prevenzione e il trattamento delle tireopatie è lo IODIO . L’assunzione raccomandata è 150 ug/die (in gravidanza è 175 ug/die ;durante l’allattamento è di 200ug/die ). • utilizzare sale iodato per il condimento dei cibi Alimenti contenenti iodio sono: • Pesce,frutti di mare • Latte • Uova • Nella frutta e negli ortaggi la presenza di iodio varia dalla Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie Alcuni elementi contengono sostanze gozzigene , ovvero inibiscono la captazione dello iodio e , pertanto ,andrebbero evitate : • Cavolo • Broccoli • Verze • Rapa • Cipolla • noci Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie Oltre a tali indicazioni di carattere generale , nell’ipotiroidismo (soprattutto se associata ad incremento ponderale) é consigliabile una dieta ipocalorica e ipolipidica ,ricca di fibre e di alimenti vegetali ,evitando carni grasse , formaggi , alcolici ; nell’ipertiroidismo (soprattutto se associato a perdita di peso) si consiglia una dieta con adeguato apporto di alimenti ad alta densità nutrizionale , evitando caffè , tè, alcolici , carni e formaggi affumicati , carni grasse e limitando l’introito di fibre. Iperuricemia e gotta • Iperuricemia : ac.urico >7 mg/dl (U >0.42 mmol/l;D>0.36) • aumentata produzione (deficit dell’ipoxantina-guanina fosforibosil-trasferasi ;aumentata attività della fosforibosil trasferasi) • Aumentato turnover delle nucleo proteine (es anemie emolitiche ,linfomi ,leucemie );aumentato indice di proliferazione e morte cellulare (es psoriasi) • Diminuita eliminazione (nefropatie con diminuzione della VFG) Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e gotta • Acqua : bere 1.5-2 l/die medio minerale bicarbonato-calcica o oligominerale (Sangemini ,Fiuggi ,Chianciano) in quanto ha proprietà uricosuriche • evitare gli alimenti ricchi di purine : carni grasse , insaccati , molluschi , crostacei , salmone , sgombro , acciughe , aringhe , formaggi , uova , grassi animali , estratti di carne , alimenti inscatolati e in salamoia , asparagi , funghi secchi , legumi ,secchi ,melanzane , peperoni , piselli , frutta secca , cachi , banane , fichi ,marmellate ,burro. • Evitare alcool,vino,birra : (l’etanolo induce l’aumento del catabolismo delle purine e aumento della formazione di acido lattico che blocca la secrezione di urati da parte dei tubuli renali) • Ridurre gli alimenti che contngono metilxantine : caffè , tè , Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e gotta • E’ importante ridurre la quota glucidica in particolare gli zuccheri della frutta ,fruttosio , sorbitolo , xilitolo (perché correlati con un’aumentata sintesi delle purine ) • E’ fondamentale controllare l’apporto lipidico per le patologie spesso associate. per le persone obese o in sovrappeso è necessario una perdita di peso graduale (an dimagrimento repentino può aumentare l’uricemia )