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osservazione - Scienze Umane

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osservazione - Scienze Umane
OSSERVAZIONE
strumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni
OSSERVAZIONE
E' un imprescindibile strumento
dell'armamentario dell'educatore con il quale
può raccogliere ed organizzare informazioni
secondo modalità più o meno strutturate
In linea di principio è una modalità di norma
utilizzata sempre (osservazione partecipante)
durante il lavoro educativo
OSSERVAZIONE
Il termine osservazione può riferirsi sia ad una forma
di conoscenza quotidiana, sia ad una metodologia con
presupposti scientifici utilizzata in varie scienze
Ognuno di noi compie quotidianamente delle osservazioni.
Che cosa differenzia l’osservazione quotidiana e
occasionale dall’osservazione scientifica?
L’osservazione quotidiana o occasionale è molto più
vicina al GUARDARE che all’OSSERVARE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Spontaneità
Globalità
Attenzione diffusa
Casualità
Imprecisione
No registrazione
Teorie ingenue e implicite
Soggettività
Conoscenza tacita
irriflessa
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Intenzionalità
Analiticità
Attenzione selettiva
Sistematicità
Precisione
Registrazione
Teoria scientifica
Intersoggettività
Consapevolezza
Riflessività
MITI
• Osservare non è registrare fedelmente e direttamente la
realtà
• Osservare non è “guardare”. L’osservazione muove
sempre da un interesse, da una curiosità scientifica
• Osservare non è interpretare. L’osservazione rappresenta
un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la
sua interpretazione
REALTA’
REALTÀ
REALT
À
• L’osservazione “individuale” rimane costantemente
esposta ai rischi della “soggettività”
• È impossibile stabilire confini netti tra “chi osserva” e
“chi viene osservato”
• Osservare significa raccogliere informazioni accurate e
complete su un fenomeno o un comportamento
REALTA’
Tempo e distensione
Libertà intellettuale
L’osservazione è
un’attività complessa e
impegnativa che richiede:
Assenza di pregiudizi e
preconcetti
Consapevolezza di sé
Capacità di
Coinvolgimento “disciplinato”
Capacità di sospendere
il giudizio
formazione
L’osservazione nella ricerca
Anni 1960: si comincia ad apprezzare la ricchezza delle
metodologie di tipo osservativo
Anni 1970: si registra un aumento delle ricerche che
utilizzano il metodo osservativo. L’approccio etologico
favorisce l’affermarsi dell’osservazione come metodo
scientifico rigoroso
1979:: ““Ecologia
1979
Ecologia dello sviluppo umano”
umano” Urie Bronfenbrenner
critica l’abuso degli esperimenti di laboratorio
L’approccio ecologico dà più importanza alle ricerche
sul campo rispetto a quelle in laboratorio
Diversi tipi di osservazione
Non Partecipante
L’osservazione etologica
Partecipante
L’osservazione etnografica
L’ “Infant Observation”
Controllata
L’osservazione quasi sperimentale (Piaget)
L’osservazione “target child”
L’osservazione in laboratorio (“Strange Situation”)
L’osservazione etologica
S’ispira alla teoria dell’evoluzione di Darwin e più precisamente all’etologia
all’etologia
come studio scientifico del “comportamento animale”
L’osservatore non influenza il comportamento che intende
studiare e annulla per quanto possibile la propria soggettività
L’osservazione avviene nell’ambiente naturale in cui il
comportamento si manifesta spontaneamente
Il comportamento osservato viene descritto in modo
dettagliato e obiettivo (etogramma
(etogramma))
L’osservazione è non partecipante e spesso dissimulata.
L’osservatore può
può utilizzare strumenti di audioaudio-videoregistrazione
L’osservazione etnografica
Viene utilizzata per studiare “culture altre” o “microculture
microculture””
L’osservazione è partecipante
partecipante::
l’osservatore prende parte per un tempo prolungato
alla vita dei soggetti che studia fino a diventare “uno di loro”
L’osservatore deve conquistarsi l’accesso al “campo” o
comunità che vuole studiare, mostrando la massima
disponibilità e il minimo controllo sulla situazione
11
L’ Infant Observation (Bick,
Bick, 1964)
Viene utilizzata per studiare “la relazione madremadre-bambino”
e per “formare la capacità di osservare”
L’osservazione è neutrale e partecipe:
partecipe:
l’osservatore segue per un tempo prolungato lo sviluppo di un bambino
partecipando alla situazione con la consegna di non agire
L’osservatore viene a sua volta osservato da un piccolo gruppo
che analizza e approfondisce i suoi protocolli osservativi
“autoosservazione
autoosservazione”” e “intersoggettività”
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OSSERVAZIONE
PERCHE’
COME
Chi / che cosa
quando
dove
per quanto tempo
Non esiste un metodo di osservazione valido in
assoluto,
esistono obiettivi di ricerca diversi, cui
corrispondono metodi osservativi in grado di fornire
le informazioni nel modo più efficace ed accurato
LA SCELTA DEL METODO E’ SUBORDINATA
AGLI SCOPI CHE CI SI PREFIGGE DI
RAGGIUNGERE CON L’OSSERVAZIONE
Raccogliere dati di ricerca:
intento conoscitivo
Ricerca
Educare: conoscere e
migliorare l’azione
educativa e didattica
Ricerca – azione – formazione
OSSERVAZIONE
Il modo in cui l’educatore “guarda” i soggetti
e le situazioni in cui si trova ad operare è
alla base di ogni momento dell’azione
educativa
Educare lo sguardo
Tempo e distensione
Libertà intellettuale
L’osservazione è
un’attività complessa e
impegnativa che richiede:
Assenza di pregiudizi e
preconcetti
Consapevolezza di sé
Capacità di
Coinvolgimento “disciplinato”
Capacità di sospendere
il giudizio
formazione
OSSERVAZIONE e FORMAZIONE
Adattamento dell’Infant Observation
ai contesti educativi
Abbiamo bisogno di imparare non tanto qualcosa “sugli”
esseri umani, ma piuttosto qualcosa dall’esperienza
reale “con” gli esseri umani.
Obiettivi formativi
•promuovere un atteggiamento di ascolto autentico;
•cogliere l’importanza della vita emotiva nello sviluppo del
pensiero e della persona
•approfondire la conoscenza dei soggetti nella loro specifica
individualità;
•diventare consapevoli delle dinamiche emotive e relazionali
nei processi educativi;
•sviluppare capacità di auto-osservazione;
•acquisire competenze autoriflessive e di lavoro in gruppo
Osservare il comportamento e riflettere sul suo significato,
prendere in considerazione l’impatto emotivo che gli altri
hanno su di noi e utilizzare questa acquisizione come indizio
prezioso per capire la natura della relazione che si è
instaurata.
Salzsberger, Polacco, Osborne, L’esperienza emotiva nel processo di
apprendimento e di insegnamento, Liguori. 1993
IMPARARE AD OSSERVARE
1. L’esperienza dell’osservazione diretta in famiglia
2. La scrittura del protocollo dell’osservazione
3. L’analisi dei protocolli in piccolo gruppo (seminario)
con conduttore esperto
LA METODOLOGIA
OSSERVATIVA
• 1. L’osservazione partecipe:
vedere e sentire
“NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE.
L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI”.
A. DE SAINT-EXUPERY
LA METODOLOGIA
OSSERVATIVA
• 1. La scrittura narrativa:
scrivere approfondisce il pensiero
“un aspetto importante dell’apprendere a osservare, una
parte integrante dello sviluppo dell’osservatore come
sensibile strumento di registrazione”.
Rustin, 1989
LA METODOLOGIA
OSSERVATIVA
• 1. Il gruppo:
il momento “scientifico” del metodo
IMPARARE AD OSSERVARE
• Vedere di più e meglio
– Attenzione al dettaglio
– Attenzione al contesto
“osservare vuol dire acquisire la capacità di vedere un
insieme, un tutto unitario …
vuol dire ricercare l’intero e non la parte”
(Marcella Balconi)
IMPARARE AD OSSERVARE
• Intercettare i segnali
• Saperli leggere (decodificare)
– Cercare “il significato” dei linguaggi non verbali: il
corpo, i gesti, il “come” delle parole
• Mantenere il contatto emotivo
– diventare sempre più consapevoli dei propri vissuti
mentre si è impegnati nella relazione con l’altro
“Non si vede bene che con il cuore,
l’essenziale è invisibile agli occhi” (A. De Saint Exupery)
IMPARARE AD OSSERVARE
• “cercare il significato”
– Fare connessioni: “riunire i segnali”
– Fare ipotesi
– Sostare nell’incertezza
“E’ il gruppo il momento scientifico del metodo”
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