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2784_0 - Scuola di Specializzazione all`Insegnamento Secondario

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2784_0 - Scuola di Specializzazione all`Insegnamento Secondario
L’osservazione nel contesto educativo
Paola Venuti
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
DISCoF- Università di Trento
Master in Metodologia della ricerca in educazione
Che cosa significa per voi osservare?
Osserva una situazione di scuola
materna
Cosa è l’osservazione
E’ una pratica comune utilizzata per conoscere la realtà
che ci circonda, è il tentativo di acquisire conoscenze, in
maniera più o meno precisa, più o meno sistematica.
Ogni persona compie quotidianamente un numero molto
ampio di osservazioni, che danno modo di conoscere,
classificare, analizzare componenti diverse dell'
ambiente umano e fisico che ci circonda.
L’osservazione

Non è una registrazione fedele e diretta della realtà

Non è guardare ma si basa su una ipotesi di lavoro
o su una curiosità

Non è interpretare, ma piuttosto un momento
intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua
interpretazione
Osservazione
Relazione fortissima
e non eliminabile
Osservatore
Controllare attraverso procedure specifiche l’obiettività dell’osservazione
Processo interno dell’osservatore mentre osserva
Capacità di integrare e
riflettere
Bambino
Insegnante
L’osservatore
partecipa e
interagisce
L’osservatore
registra ciò che
avviene
Consapevolezza del
proprio mondo interno
Processo interno dell’osservatore mentre osserva
Prospettiva educativa
Prospettiva psicologica
Prospettiva didattica
Bambino
Insegnanti
Letteratura rilevante
Contesto sociale
Prospettiva interculturale
Ruolo dell’osservatore
La persona che osserva assume un ruolo di notevole importanza:
l’osservatore è in qualche modo la persona che “seleziona” i dati
dell’osservazione.
Il processo di “incontro tra due persone” (osservatore e osservato)
va considerato, analizzato e compreso come un ulteriore dato
dell’osservazione.
Va definito il rapporto tra l’osservatore e l’oggetto
dell’osservazione; si specificano, quindi, il modo in cui
l’osservatore si comporterà durante l’incontro e il modo in cui
agirà nell’ambiente e nel contesto di osservazione.
L’osservazione è metodo di indagine se:

serve per obiettivi
precisi e definiti





conoscenza dei prerequisiti
Individuazione di capacità
relazioni sociali
è programmata
sistematicamente ed è
delimitato il suo campo
di indagine
è registrata in maniera
sistematica




Descrizioni
Check-list
Filmati
è messa in relazione a
schemi teorici e/o
interpretativi
Perché osservare a scuola


Per individuare modalità relazionali adeguate
ed efficaci
Per progettare linee di intervento educativo in
cui la persona e i suoi stati emotivi siano
centrali nel processo di apprendimento.
come insegnare
cosa insegnare
Per la conoscenza delle capacità e dei comportamenti









E' quindi utilizzata per la raccolta di dati
-di tipo comportamentale
(aggressività, autonomia, cura delle proprie cose etc..);
-di tipo sociale
(capacità di organizzare giochi, rispetto delle regole, capacità interattiva,
tolleranza etc..)
-di tipo cognitivo
(coordinamento motorio e spazio temporale, individuazione di strategie di
risoluzione di situazioni problemiche etc..)
-di tipo affettivo
(dipendenza dall'adulto, grado di sicurezza, motivazione alle attività).
Avere delle misurazioni di base degli alunni, che costituiscano il punto di partenza
dell'attività didattica e la base per la verifica degli apprendimenti, della maturazione
e della crescita dei processi mentali
Per lo studio di un caso
Serve per delineare dei profili degli alunni, in
particolare se con svantaggi, che articolandosi
nei vari ambiti di intervento scolastico, possano
fornire delle indicazioni per una
programmazione specifica e puntuale che tenga
conto della realtà oggettiva e soggettiva e che
possa costituire anche il punto iniziale della
valutazione scolastica
Atteggiamenti e tipi di osservazione
1.
2.
osservazione partecipante (o partecipe),
quando l’osservatore partecipa al fenomeno
osservato divenendo egli stesso parte della
situazione;
osservazione distaccata quando, invece,
l’osservatore occupa una posizione esterna al
campo di osservazione
Osservazione partecipe
Antropologia, Psicologia Clinica e Pedagogia.
Carattersitiche:







L’osservatore è parte del fenomeno osservato (ma non intrusivo)
Si raccolgono informazioni in più ambiti osservativi
Si osservano comportamenti, reazioni, e vissuti
Si pone attenzione al significato al comportamento
Si confrontano e correlano dati, simboli, relazioni ed esperienze che
hanno significato per il soggetto.
Si evita di attribuire significato arbitrario e chiarisce elementi non
evidenti del comportamento
Si sospende di giudizio fino a che non ci siano dati che ne
suggeriscono la rilevanza.
Osservazione partecipe in ambito scolastico
E’ utilizzata per osservare le componenti dinamico-affettive, ossia :
considerare l'esistenza di elementi affettivi nello sviluppo di un alunno
 ritenere che l'apprendimento dipende da componenti cognitive, affettive
e motivazionali. Cioè creare un ambiente idoneo all'apprendimento del
bambino
 ritenere che carenze nello sviluppo affettivo inficiano i risultati
dell'apprendimento
 ritenere che il bambino instaura con le persone che incontra (insegnanti
e altri alunni) relazioni che lo coinvolgono dal punto di vista emotivo e
affettivo e in cui ripropone, adattandole, modelli di relazione già
sperimentati.

Il focus dell'osservazione sono le relazioni
2- Osservazione distaccata
Etologia, Psicologia dello sviluppo, cognitivista,
psicologia comportamentista
Caratteristiche
 L’osservatore occupa una posizione esterna al campo di
osservazione, è indifferente agli approcci del soggetto
osservato, è silenzioso e discreto
 E’ data maggiore attenzione al dettaglio
 Descrizione rigorosa del comportamento e sua
misurazione
 Attenzione alla rilevazione del comportamento
 Parte da osservazioni libere e poi sceglie i dati in base
alla regolarità
Osservazione distaccata in ambito scolastico
E’ utilizzata per osservare comportamenti, abilità,
funzioni, ossia :
 Funzioni dell’ Io: memoria, percezione,
linguaggio, sensazione,
 Comportamenti interattivi e sociali (contatto,
interazione, tattilità, aggressività
 Abilità linguistiche, logiche, matematiche, di
risoluzione problemica
Il focus dell'osservazione sono i comportamenti
Cosa osservare
Il campo di osservazione va delimitato attraverso alcune tecniche:
aperte: sono quelle in cui l’obiettivo osservativo è amplio,
l’attenzione è a vasto spettro e i tempi osservativi sono molto lunghi; i limiti
del cosa osservare sono posti dall’affaticamento dell’osservatore e da scelte da
lui compiute sull’importanza o meno di annotare quel particolare
comportamento.
Sono tecniche aperte le descrizioni diaristiche o le descrizioni di eventi
tecniche
chiuse: sono quelle in cui l’attenzione dell’osservatore è diretta ad
un unico bersaglio; il campo d’indagine risulta ristretto sia in base alla
preselezione di ciò che si vuole osservare, sia in base al tempo di osservazione.
Sono tecniche chiuse le osservazioni per campionamento di tempo o di eventi
tecniche
1- La descrizione



Trae origine dal metodo dei diari che dal punto di vista
storico, è uno dei metodi più antichi utilizzati in psicologia.
Esso consiste nel segnare per iscritto, giorno per giorno, la
successione dei comportamenti o delle modificazioni dei
comportamenti che si verificano.
In base all’interesse specifico dell’osservatore nella
descrizione di eventi è introdotta una limitazione temporale,
spaziale o situazionale al cosa osservare. Posta questa
limitazione, il compito dell'osservatore resta quello di
descrivere tutto quello che accade, senza essere in alcun
modo deliberatamente selettivo
Appare chiaro che questo metodo ha il pregio di descrivere il
comportamento nella sua continuità.
La descrizione in ambito scolastico
La descrizione può essere usata in ambito scolastico per lo studio
di un caso, per la conoscenza iniziale di un soggetto, per cogliere
connessioni e per formulare ipotesi circa alcuni comportamenti
Caratteristiche:





Definizione dettagliata dei termini
Il significato deve poter essere condiviso e non in altro modo
interpretato
Le sequenze di comportamenti, il contesto, gli antecedenti e le
conseguenze al comportamento vanno considerati per non incorrere in
generalizzazioni che chiudono il processo di riflessione.
Separare impressioni e sensazioni dai dati osservati
Il confronto avviene sui dati osservati non su una condivisione di
pareri e sensazioni
2- Tecniche di campionamento
A- Campionamento per eventi: Viene rilevato l’evento
comportamentale nella sua interezza che va descritto in modo
dettagliato, va specificato e definito in partenza ed è possibile
attualmente anche videoregistrarlo. (es. la ricreazione,
l’esecuzione di un compito)
B- Campionamento temporale: Vengono considerati aspetti
selezionati del comportamento che si verificano in intervalli di
tempo separati, brevi ed uniformi, fornendo campioni temporali
che si ritengono rappresentativi di un determinato fenomeno.
Vantaggio chiaro di questo metodo è l’economicità, l’accuratezza
e l’efficacia. il campionamento temporale non coglie la
complessità del comportamento perché è possibile ottenere solo
delle misure di frequenza. (es. la frequenza di intervento durante
una lezione)
Tecniche di registrazione dei dati
Le osservazioni possono essere registrate
attraverso videoregistrazioni o metodi carta e
matita.
Videoregistrazione


Il vantaggio principale che tale tecnica offre è
quello di poter registrare le osservazioni in
maniera continuativa senza la necessità di
compiere operazioni di selezione o
campionamento temporale..
Una buona videoregistrazione implica una
strutturazione della situazione osservativa in
modo da evitare salti e interruzioni nei filmati.
Metodi carta matita
I metodi carta matita comprendono la:
1- Descrizione

E’ il più semplice e banale metodo di registrazione dei dati, nel senso che
l’osservatore, o durante, o immediatamente dopo descrive accuratamente
tutto ciò che è avvenuto. Ovviamente i limiti di questo metodo sono
moltissimi, il metodo ruota intorno all’osservatore, e alla sua capacità di
ricordare e di non deformare la realtà, ma è anche vero che in tutti i tipi di
osservazione partecipe (e quindi in molti ambiti clinici) il modo in cui
l’osservatore vede e registra la realtà fa parte del metodo stesso. E’
pertanto opportuno utilizzare alcuni sistemi per ricordare meglio: è
possibile ad esempio prendere brevi appunti, segnare le zone della stanza
in cui si svolgono le azioni, annotare alcuni eventi fondamentali. Sarà
bene ricordare che se la descrizione permette di cogliere bene l’azione nel
suo contesto sfuggono molti comportamenti veloci.
Metodi carta matita
2- Check-list e schemi di codifica
Le check-list sono degli elenchi di comportamenti già selezionati
e preparati prima di iniziare l’osservazione, oppure preparati a
partire da videoregistrazioni. L’osservatore guardando un
soggetto segna su queste liste ogni qualvolta un uno dei
comportamenti segnati si manifesta.
La check-list ha l’indubbio vantaggio di essere molto poco
intrusiva, di rendere il compito osservativo più semplice. Implica
un lavoro di formulazione alquanto laborioso e complesso.
Costruzione di una check-list o schema di codifica
La costruzione richiede una attenta fase preparatoria in cui si studiano i
comportamenti che possono aver luogo in una data situazione ed in uno
specifico contesto.
I comportamenti da osservare devono poi essere raggruppati in categorie e
devono essere definiti in maniera descrittiva e operativa;
1- grado di omogeneità delle categorie osservative: ogni schema di codifica
deve essere costituito con delle categorie comportamentali che risultino
omogenee tra di loro rispetto al tipo di comportamento che vogliono rilevare.
Le categorie possono essere:
Micro categorie sono quelle attraverso unità comportamentali che
designano una sola azione di tipo morfologico o funzionale (es. manipola,
sorride, solleva lo sguardo).
Macro categorie sono categorie più ampie, che prevedono anche una
sequenza di comportamenti concettualmente unificabili:.
metodi carta matita
Scale di valutazione
Infine un altro metodo carta e matita può essere l’utilizzo di una
scala di valutazione.
Le scale di valutazione possono avere un ampio uso nell’ambito
clinico e nell’ambito scolastico in cui l’esigenza è proprio quella
di giungere ad una valutazione e classificazione dei soggetti
rispetto ad alcuni parametri.
Le scale di valutazione possono essere applicate o su materiale
descritto o videoregistrato, guadagnandone in accuratezza e
precisione, o direttamente dal “vivo” permettendo di cogliere il
livello valutativo minimo o massimo a cui è giunto un soggetto.
In sintesi: a scuola
1- osservazione per la rilevazione dei
comportamenti



descrivere una situazione
costruire (sapere i criteri di costruzione)
schemi di codifica
costruire scale di valutazione
In sintesi: a scuola
2- osservazione per lo studio di un caso



Integrare osservazioni dirette ed indirette
Usare scale di valutazione
Usare descrizione di comportamenti e stati
interni
Costruire un profilo osservativo
L’atteggiamento osservativo presuppone


Ritenere che
l’apprendimento
dipenda da elementi
cognitivi affettivi e
motivazionali
Individuare e valutare
gli elementi affettivi
nello sviluppo di un
alunno

Riconoscere che
carenze, problemi,
difficoltà nello
sviluppo affettivo e
nella vita relazionale
inficiano i risultati
dell’apprendimento
Una persona instaura con le persone che
incontra (insegnanti, coetanei) relazioni
che lo coinvolgono dal punto di vista
emotivo ed affettivo ed in cui ripropone i
modelli relazionali sperimentati in
precedenza
L’osservazione deve fornire
informazioni su:





Circostanze ambientali
Accertamento dello sviluppo
Sviluppo dell’Io
Stati affettivi
Conflitti
Costruzione di un profilo osservativo
1.

Descrizione del
soggetto
Si tratta di delineare
alcuni tratti fisici, il
modo di proporsi e
presentarsi, la
tonalità affettiva
emergente
sorridente, diffidente,
parla molto, poco
2. Contesto e
ambiente di vita
 Vanno indicati i fattori
ambientali che possono
influenzare il
comportamento e lo
stato del soggetto,
nonché lo stile
educativo familiare o
del contesto educativo
3. Sviluppo fisico e psichico
3A
Regolazione degli istinti e delle funzioni
corporee
Si considerano semplici fattori di tipo fisico
importanti dal punto di vista dell'autonomia
generale del soggetto
Sonno Cibo
Toilette Altri bisogni
3. Sviluppo fisico e psichico
3B Utilizzo del proprio corpo per indicare piacere e dispiacere
Si osservano segni o comportamenti che forniscono indicazioni sul
piacere o dispiacere vissuto dal soggetto.
Ad esempio: il sorriso, il riso, espressioni di tristezza del volto, il pianto,
la rabbia, l'ansia, l'assunzione di movimenti stereotipati, il tono muscolare
etc..
Considerare le zone del corpo coinvolte.
(es. piacere nel succhiare, piacere masturbatorio)
3. Sviluppo fisico e psichico
3C. Sviluppo delle relazioni con le
persone
Va osservato il tipo ed il livello di relazione
affettiva con gli altri e con se stesso che il
soggetto ha raggiunto:
Persona
riconosciuta per la sua funzione
Persona
riconosciuta per sé
3. Sviluppo fisico e psichico
3D Autostima
Si osserva come il
soggetto si valorizza o si
denigra, come investe le
sue risorse e le sue
acquisizioni
abilità che lo rendono più
autonomo: gioco, disegno,
servizi sociali
3E Aggressività
 Indicare se
l'aggressività è presente
o meno, considerare se
si manifesta in maniera
eccessiva o difforme
dalle modalità
ordinarie
4- Sviluppo dell'Io
4A
capacità sensorie, motorie, mentali
Le principali funzioni dell' Io possono essere:
memoria,
esame di realtà,
capacità di sintesi,
controllo di motricità,
linguaggio,
regolazione delle proprie azioni:
a livello di un accettabile livello sociale oppure solo in base al
soddisfacimento del proprio bisogno immediato
4- Sviluppo dell'Io
4B. Autonomia
 Autonomia generale:
capacità di portare a
termine alcuni compiti
riferiti in particolare
alla vita quotidiana
 Autonomia specifica:
condurre a termine
compiti nuovi o
conquista di nuove
abilità
4C. Modalità di difesa
 Le reazioni che il
soggetto mette in atto
di fronte a situazioni
spiacevoli provocate
da sue pulsioni interne
o da situazioni
ambientali o realmente
minaccianti o che lui
sente come
minaccianti
4- Sviluppo dell'Io
4D. Stati affettivi ed
emotivi
 Osservare affetti ed
emozioni (es. allegria,
tristezza, paura,), le
situazioni in cui
compaiono, l'intensità
e lo stimolo che li
provoca
4E. Rapporto tra tendenze
progressive e regressive
 In ogni individuo
immaturo sono presenti
queste due componenti,
che determinano
l'andamento generale
dello sviluppo
5- Conflitti
Considerare i conflitti che generalmente
derivano dalle pulsioni interne ed dalle
richieste di adeguamento sociale:
A- non si avverte il conflitto e si dà libero
sfogo al proprio comportamento pulsionale
B- si avverte il conflitto, la pulsione non viene
controllata e di conseguenza si ha un forte
senso di colpa
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