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slide Venuti osservazione 18.1.13
DALL’OSSERVAZIONE ALLA PROGETTAZIONE come effettuare l’osservazione a scuola per costruire il profilo dell’alunno con bisogni educativi speciali Paola Venuti, Stefano Cainelli Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive - Università di Trento www.odflab.unitn.it CENTRO TERRITORIALE, RISORSE E SERVIZI PER L’HANDICAPBrescia- 18 gennaio 2013 Che cosa significa per voi osservare? Osserva e descrivi una situazione di scuola dell’infanzia Cosa è l’osservazione Ogni persona compie quotidianamente un numero molto ampio di osservazioni, che danno modo di conoscere, classificare, analizzare componenti diverse dell' ambiente umano e fisico che ci circonda. Osservare è una pratica comune utilizzata per conoscere la realtà che ci circonda, è il tentativo di acquisire conoscenze, in maniera più o meno precisa, più o meno sistematica. Non è guardare ma si basa su una ipotesi di lavoro o su una curiosità interpretazione Non è una registrazione fedele e diretta della realtà teoria Soggettività Osservazione Non è interpretare, ma piuttosto un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione Osservazione Relazione fortissima e non eliminabile Osservatore Controllare attraverso procedure specifiche l’obiettività dell’osservazione Processo interno dell’osservatore mentre osserva Capacità di integrare e riflettere Bambino Insegnante L’osservatore partecipa e interagisce L’osservatore registra ciò che avviene Consapevolezza del proprio mondo interno Processo interno dell’osservatore mentre osserva Prospettiva educativa Prospettiva psicologica Prospettiva didattica Bambino Insegnanti Letteratura rilevante Contesto sociale Prospettiva interculturale Ruolo dell’osservatore Persona che in qualche modo “seleziona” i dati dell’osservazione Stabilisce un rapporto con l’oggetto dell’osservazione, si deve conoscere e definire il modo in cui si comporta con l’altro e il modo in cui agisce nell’ambiente e nel contesto di osservazione “incontro tra due persone” (osservatore e osservato) – ulteriore dato dell’osservazione L’osservazione è metodo di indagine • serve per obiettivi precisi e definiti – conoscenza dei prerequisiti – Individuazione di capacità – relazioni sociali • è programmata sistematicamente ed è delimitato il suo campo di indagine • è registrata in maniera sistematica – Descrizioni – Check-list – Filmati • è messa in relazione a schemi teorici e/o interpretativi Perché osservare a scuola 1 Per individuare modalità relazionali adeguate ed efficaci • Che relazione? Per progettare linee di intervento educativo in cui la persona e i suoi stati emotivi siano centrali nel processo di apprendimento. • come insegnare • cosa insegnare Per la conoscenza delle capacità e dei comportamenti 2 Dati compartamentali • aggressività, autonomia, • cura delle proprie cose Dati di tipo sociale e affettivo • capacità di organizzare giochi, rispetto delle regole, • capacità interattiva, tolleranza • sicurezza Dati di tipo cognitivo • individuazione di strategie di risoluzione di situazioni problemiche etc..) • apprendimenti Avere delle misurazioni di base degli alunni, che costituiscano il punto di partenza dell'attività didattica e la base per la verifica degli apprendimenti, della maturazione e della crescita dei processi mentali 3 Per lo studio di un caso Delineare dei profili degli alunni, in particolare BES, che, possano fornire delle indicazioni per una programmazione specifica e puntuale che tenga conto della realtà oggettiva e soggettiva e che possa costituire anche il punto iniziale della valutazione scolastica Tipi di osservazione 1. osservazione partecipante (o partecipe), quando l’osservatore partecipa al fenomeno osservato divenendo egli stesso parte della situazione; 2. osservazione distaccata quando, invece, l’osservatore occupa una posizione esterna al campo di osservazione Osservazione partecipe Antropologia, Psicologia Clinica e Pedagogia. Carattersitiche: – – – – – L’osservatore è parte del fenomeno osservato (ma non intrusivo) Si raccolgono informazioni in più ambiti osservativi Si osservano comportamenti, reazioni, e vissuti Si pone attenzione al significato al comportamento Si confrontano e correlano dati, simboli, relazioni ed esperienze che hanno significato per il soggetto. – Si evita di attribuire significato arbitrario e chiarisce elementi non evidenti del comportamento – Si sospende di giudizio fino a che non ci siano dati che ne suggeriscono la rilevanza. Osservazione partecipe in ambito scolastico E’ utilizzata per osservare le componenti dinamico-affettive, ossia : considerare gli elementi affettivi nello sviluppo ritenere che l'apprendimento dipende da componenti cognitive, affettive e motivazionali. Cioè creare un ambiente idoneo all'apprendimento del bambino ritenere che carenze nello sviluppo affettivo inficiano i risultati dell'apprendimento ritenere che il bambino instaura con le persone che incontra (insegnanti e altri alunni) relazioni che lo coinvolgono dal punto di vista emotivo e affettivo e in cui ripropone modelli di relazione già sperimentati. Il focus dell'osservazione sono le relazioni Osservazione distaccata Etologia, Psicologia dello sviluppo, cognitivista, psicologia comportamentista Caratteristiche L’osservatore occupa una posizione esterna al campo di osservazione, è indifferente agli approcci del soggetto osservato, è silenzioso e discreto E’ data maggiore attenzione al dettaglio Descrizione rigorosa del comportamento e sua misurazione Attenzione alla rilevazione del comportamento Parte da osservazioni libere e poi sceglie i dati in base alla regolarità Osservazione distaccata in ambito scolastico E’ utilizzata per osservare comportamenti, abilità, funzioni, ossia Funzioni dell’ Io: memoria, percezione, linguaggio, sensazione, Comportamenti interattivi e sociali (contatto, interazione, tattilità, aggressività Abilità linguistiche, logiche, matematiche, di risoluzione problemica Il focus dell'osservazione sono i comportamenti Tecniche per osservare o per registrare i dati 1- La descrizione Trae origine dal metodo dei diari che dal punto di vista storico, è uno dei metodi più antichi utilizzati in psicologia. Esso consiste nel segnare per iscritto, giorno per giorno, la successione dei comportamenti o delle modificazioni dei comportamenti che si verificano. In base all’interesse specifico dell’osservatore nella descrizione di eventi è introdotta una limitazione temporale, spaziale o situazionale al cosa osservare. Posta questa limitazione, il compito dell'osservatore resta quello di descrivere tutto quello che accade, senza essere in alcun modo deliberatamente selettivo Appare chiaro che questo metodo ha il pregio di descrivere il comportamento nella sua continuità. Tecniche per osservare La descrizione in ambito scolastico La descrizione può essere usata in ambito scolastico per lo studio di un caso, per la conoscenza iniziale di un soggetto, per cogliere connessioni e per formulare ipotesi circa alcuni comportamenti Caratteristiche: – Definizione dettagliata dei termini – Il significato deve poter essere condiviso e non in altro modo interpretato – Le sequenze di comportamenti, il contesto, gli antecedenti e le conseguenze al comportamento vanno considerati per non incorrere in generalizzazioni che chiudono il processo di riflessione. – Separare impressioni e sensazioni dai dati osservati – Il confronto avviene sui dati osservati non su una condivisione di pareri e sensazioni Tecniche per osservare o per registrare i dati Metodi carta matita 2- Check-list e schemi di codifica Le check-list sono degli elenchi di comportamenti già selezionati e preparati prima di iniziare l’osservazione, oppure preparati a partire da videoregistrazioni. L’osservatore guardando un soggetto segna su queste liste ogni qualvolta un uno dei comportamenti segnati si manifesta. La check-list ha l’indubbio vantaggio di essere molto poco intrusiva, di rendere il compito osservativo più semplice. Implica un lavoro di formulazione alquanto laborioso e complesso. Tecniche per osservare o per registrare i dati metodi carta matita 3- Scale di valutazione Infine un altro metodo carta e matita può essere l’utilizzo di una scala di valutazione. Le scale di valutazione possono avere un ampio uso nell’ambito clinico e nell’ambito scolastico in cui l’esigenza è proprio quella di giungere ad una valutazione e classificazione dei soggetti rispetto ad alcuni parametri. Le scale di valutazione possono essere applicate o su materiale descritto o videoregistrato, guadagnandone in accuratezza e precisione, o direttamente dal “vivo” permettendo di cogliere il livello valutativo minimo o massimo a cui è giunto un soggetto. In sintesi: a scuola 1- osservazione per la rilevazione dei comportamenti • descrivere una situazione • costruire (sapere i criteri di costruzione) schemi di codifica • costruire scale di valutazione In sintesi: a scuola 2- osservazione per lo studio di un caso • Integrare osservazioni dirette ed indirette • Usare scale di valutazione • Usare descrizione di comportamenti e stati interni Costruire un profilo osservativo Profilo osservativo L’osservazione deve fornire informazioni su: 1. Circostanze ambientali 2. Accertamento dello sviluppo 3. Sviluppo dell’Io 4. Stati affettivi 5. Conflitti Costruzione di un profilo osservativo 1- descrizione delle circostanze ambientali 1. • Descrizione del soggetto Si tratta di delineare alcuni tratti fisici, il modo di proporsi e presentarsi, la tonalità affettiva emergente sorridente, diffidente, parla molto, poco 2. Contesto e ambiente di vita • Vanno indicati i fattori ambientali che possono influenzare il comportamento e lo stato del soggetto, nonché lo stile educativo familiare o del contesto educativo 2. Sviluppo fisico e psichico 2A Regolazione degli istinti e delle funzioni corporee Si considerano semplici fattori di tipo fisico importanti dal punto di vista dell'autonomia generale del soggetto Sonno Cibo Toilette Altri bisogni 2. Sviluppo fisico e psichico 2B Utilizzo del proprio corpo per indicare piacere e dispiacere Si osservano segni o comportamenti che forniscono indicazioni sul piacere o dispiacere vissuto dal soggetto. Ad esempio: il sorriso, il riso, espressioni di tristezza del volto, il pianto, la rabbia, l'ansia, l'assunzione di movimenti stereotipati, il tono muscolare etc.. Considerazione del proprio corpo (attenzione, cura, mutilazione---eccessi o moda) 3- Sviluppo dell'Io 3A capacità sensorie, motorie, mentali Le principali funzioni dell' Io possono essere: memoria, esame di realtà, capacità di sintesi, controllo di motricità, linguaggio, regolazione delle proprie azioni: Verificare se sono ad livello di un accettabile livello sociale oppure solo in base al soddisfacimento del proprio bisogno immediato 3- Sviluppo dell'Io 3B. Autonomia • Autonomia generale: capacità di portare a termine alcuni compiti riferiti in particolare alla vita quotidiana • Autonomia specifica: condurre a termine compiti nuovi o conquista di nuove abilità 3C. Modalità di difesa • Le reazioni che il soggetto mette in atto di fronte a situazioni spiacevoli provocate da sue pulsioni interne o da situazioni ambientali o realmente minaccianti o che lui sente come minaccianti 3- Sviluppo dell'Io 3D. Stati affettivi ed emotivi • Osservare affetti ed emozioni (es. allegria, tristezza, paura,), le situazioni in cui compaiono, l'intensità e lo stimolo che li provoca 3E. Rapporto tra tendenze progressive e regressive • In ogni individuo immaturo sono presenti queste due componenti, che determinano l'andamento generale dello sviluppo 4. Stati affettivi 4A. Sviluppo delle relazioni con le persone Va osservato il tipo ed il livello di relazione affettiva con gli altri e con se stesso che il soggetto ha raggiunto: •Persona riconosciuta per la sua funzione •Persona riconosciuta per sé • relazione con i pari •Autonomia o dipendenza 4. Stati affettivi 4B Autostima Si osserva come il soggetto si valorizza o si denigra, come investe le sue risorse e le sue acquisizioni abilità che lo rendono più autonomo: gioco, disegno, servizi sociali 4C Aggressività Indicare se l'aggressività è presente o meno, considerare se si manifesta in maniera eccessiva o difforme dalle modalità ordinarie 5- Conflitti Considerare i conflitti che generalmente derivano dalle pulsioni interne ed dalle richieste di adeguamento sociale: A- non si avverte il conflitto e si dà libero sfogo al proprio comportamento pulsionale B- si avverte il conflitto, la pulsione non viene controllata e di conseguenza si ha un forte senso di colpa GRAZIE PER L’ATTENZIONE WWW.ODFLAB.UNITN.IT