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Tartarughe d`acqua - Ambulatorio veterinario Alba
AMBULATORIO VETERINARIO ALBA Dir. San. Dott.ssa Valeria Valerii Via G. De Benedictis, 26 - Teramo Tel. 0861. 190646 www.ambulatoriovalerii.it LE TARTARUGHE D’ACQUA - ALCUNI CONSIGLI PER UNA CORRETTA GESTIONE La vostra tartarughina Le tartarughe d’acqua vendute nel nostro paese appartengono nella quasi totalità al genere Trachemys. Fino a poco tempo fa, erano tutte Trachemys scripta elegans, o tartaruga dalle orecchie rosse, che attualmente è in Allegato B del Regolamento CE n° 338/97 del 09.12.1996. Questo significa che non è più legale importare queste tartarughe nel nostro paese, ma che chi le possiede da prima dell’entrata della specie in allegato, può continuare a detenerle. Si è reso necessario tale provvedimento perché lo scriteriato abbandono delle tartarughe d’acqua nell’ambiente ha seriamente compromesso l’esistenza della tartaruga palestre europea (Emys orbicularis). Al momento vengono perlopiù importate altre specie e sottospecie del genere Trachemys : Se la vostra tartarughina è verde con la coda piuttosto lunga, è probabile che sia una Trachemys gaigeae, se invece ha delle strisce gialle ai lati della testa potrebbe essere Trachemys scripta scripta o scripta emolli. Pregi e difetti Le tartarughe d’acqua sono animali che vivono a lungo, anche 30 anni, e richiedono molto spazio, in quanto possono arrivare a superare i 25 cm di lunghezza. Inoltre, da adulte possono essere abbastanza aggressive, e il terracquario che le ospita ha un prezzo elevato. Dopo averle toccate o aver toccato l’acqua in cui nuotano, è sempre necessario lavarsi le mani, poiché possono veicolare la salmonellosi, come tutte le tartarughe. Per contro, sono 1 animali incredibilmente robusti, si adattano bene a vivere da adulte in laghetti artificiali anche in inverno e costano poco. Il terracquario. Il contenitore è strettamente correlato alle dimensioni della tartaruga. La profondità dell’acqua per le neonate deve essere di 5 centimetri circa, al crescere delle tartarughe invece, sarà da correlarsi alla lunghezza del carapace. Se il carapace è lungo 10 cm, la tartaruga dovrà avere 10 cm di profondità dell’acqua. Questo è necessario perché altrimenti la tartaruga non sarebbe in grado di girarsi se si trovasse sulla schiena, affogando. Il terracquario deve avere una zona di acqua profonda ed una in cui l’animale possa salire per uscire totalmente dall’acqua. Le trachemys, essendo rettili, posseggono un metabolismo che varia al variare della temperatura, che dovrebbe essere compresa tra 26° C durante il giorno, e 21°C durante la notte. Per questo motivo, nel terracquario non deve mancare un termoriscaldatore, che provveda a mantenere la stabilità della temperatura. Quando è lontana dalla luce solare la tartaruga non può fissare il calcio di cui necessita, pertanto si deve fornire anche una lampadina ad incandescenza (100 W) e un neon da rettili , che insieme forniscono l’intera gamma dei raggi solari ed il calore. La luce deve essere tenuta accesa per 12 ore al giorno. Le tartarughe sporcano moltissimo l’acqua, per cui per evitare di sostituirla tutti i giorni si può inserire un filtro da acquario. Cercate di non utilizzare come fondo materiale che possa facilmente essere ingerito (pietroline etc). In estate il tutto può essere spostato fuori, togliendo il termoriscaldatore e le lampade. All’esterno, la tartaruga può esporsi ai raggi solari, ma attenzione a non lasciarla senza un posto in cui possa ripararsi dal sole. In inverno, a causa delle temperature troppo rigide, deve essere portata all’interno della casa durante i primi anni, poi può essere lasciata fuori in letargo. Non preoccupatevi se la tartaruga rimane sotto uno strato di ghiaccio o se ogni tanto si sveglia durante l’inverno. La cosa da evitare assolutamente, è di tenerla all’interno della casa, durante l’inverno, senza un termoriscaldatore. In questa maniera, la temperatura è troppo alta per farla andare in letargo, me troppo bassa per garantire un metabolismo corretto. In queste condizioni, speso gli animali si debilitano e muoiono. L’alimentazione. In natura le tartarughe si nutrono di tutto, pesci, girini, erbe acquatiche, rane, animali morti etc. e col passare del tempo aumentano la percentuale di vegetali nella dieta, passando da animali onnivori a principalmente erbivori. In commercio esistono due tipi di cibi per tartarughe; i gamberetti secchi e i bastoncini “completi”. I gamberetti non costituiscono assolutamente un’alimentazione accettabile, ed essendo sprovvisti di tutto, causano sempre gravi squilibri alimentari e carenze che se non curati portano invariabilmente l’animale a morte. La carne, soprattutto se cruda, non è una buona alimentazione, essendo sprovvista di calcio e troppo ricca di proteine, e inoltre può essere vettore di salmonella alle tartarughe. Una buona alimentazione comprenderebbe un insieme di cibi che siano il più possibile simili a quelli in natura, pesciolini (ottimi da utilizzare i pesciolini congelati separatamente per fritto, si scongelano uno alla volta e si somministrano interi) , lombrichi, lumache e molluschi, cibo per gatti in pellet reidratato con aggiunta di un integratore minerale-vitaminico, pellet commerciale per trote e piccole quantità di cibo in scatola per cani a basso contenuto di grasso, lattuga romana, carote grattate e 2 foglie di carota, fagiolini, tarassaco, trifoglio, piccole quantità di frutta e altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe erbivore. Si possono utilizzare anche i bastoncini per tartarughe, ma per non più del 25% della dieta. Le neonate devono essere alimentate tutti i giorni, ma poi, da adulte, possono mangiare ogni due- tre giorni. Non utilizzate integratori vitaminici oleosi da distribuire nell’acqua; le tartarughe non possono assumerli, ma favoriscono la crescita dei batteri. Management. Cercate di acquistare una sola tartaruga alla volta, poiché da adulte sono molto aggressive e possono attaccarsi con ferocia se il contenitore è troppo piccolo oppure mentre si distribuisce il mangime. L’aggressività si manifesta anche verso il sesso opposto, e solitamente gli attacchi arrivano inaspettati dopo anni di convivenza pacifica. Quando le afferrate, fatelo sempre dalla parte posteriore del carapace, per evitare che mordano, e ponete attenzione nel maneggiarle. Lavate sempre le mani dopo averle toccate o aver toccato l’acqua. Intorno ai 4-5 anni le tartarughe possono essere portate in un laghetto artificiale per passarvi anche l’inverno, durante il quale andranno in letargo. Prima sarebbero troppo piccole per sopportare l’inverno. Il laghetto deve avere le rive che diano loro la possibilità di arrampicarvisi a prendere il sole, e deve essere recintato per evitare che le tartarughe scappino. Abbandonare le tartarughe nell’ambiente è un reato, e una delle cause di estinzione delle tartarughe palustri italiane. Riproduzione. Le tartarughe d’acqua sviluppano i caratteri secondari al sesso intorno ai 5 anni. I maschi hanno le unghie e la coda più lunghe e il piastrone ( la parte inferiore) incavata. Le femmine sono più grandi. La determinazione del sesso è condizionata dalla temperatura alla quale si mantengono le uova, a più alte temperature corrispondono femmine e viceversa. In commercio si trova una percentuale molto maggiore di femmine perché gli allevamenti tengono la temperatura alta per affrettare la schiusa. La deposizione delle uova e la loro schiusa in cattività sono rare, e spesso anche perché le femmine non dispongono di un terreno sabbioso dove deporle. Le tartarughine non sono un buon animale per i bambini. Si relazionano poco al proprietario, sono abbastanza aggressive da adulte e richiedono molto molto spazio e abbastanza impegno. Ricordate che sono longeve e bisogna lavarsi sempre le mani dopo averle toccate. 3 4