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Interventi incremento calibro frutti clementine
L’uso dei fitoregolatori per l’ incremento del calibro dei frutti del Clementine comune SRA 63 nella Sardegna meridionale (Villacidro - VS). (Roberto Zurru - Bruno Deidda) [email protected] Alcuni dei fitoregolatori utilizzati per l'incremento del calibro dei frutti di clementine La pezzatura dei frutti rappresenta una degli elementi determinanti per la definizione del valore commerciale della produzione del clementine. I calibri definiti commercialmente «1» e «3» sono normalmente quelli più pregiati, mentre il calibro «5», di valore molto inferiore, resta talvolta addirittura invenduto nelle annate commerciali più critiche. Il calibro «7», che trovava talvolta un suo spazio commerciale fino a qualche anno addietro, rappresenta oggi costantemente uno scarto produttivo. Posto che il successo commerciale della coltivazione può essere fortemente condizionato dal calibro dei frutti, ormai da diversi anni si stanno conducendo delle esperienze d’impiego di fitoregolatori utili all’incremento della pezzatura del clementine, con particolare riferimento al Clementine comune SRA 63. In funzione delle diverse modalità d’azione dei diversi principi attivi, questi sono stati impiegati in epoche e dosi differenziate, talvolta alternati o in associazione fra essi. Prodotto commerciale Stadio fenologico somministrazione Dose prodotto commerciale Principio attivo Giberex L20 80-90% caduta petali GA3 20% n.1 compressa da gr 5 /hl Giberex L20 Cremalga 80-90% caduta petali GA3 20% Alghe n. 1 compressa da gr 5/hl ml 100/hl Cremalga 80-90% caduta petali Ø frutto circa 15 mm Ø frutto circa 30 mm Alghe ml 100/hl Karica 80-90% caduta petali Ø frutto circa 15 mm Ø frutto circa 30 mm Ga3 0,50 % Mcpa 1% ml 100/hl Triclopir 10% n. 1 compressa da gr 10/hl n. 1 compressa da gr 10/hl ml 100/hl Maxim Maxim Cremalga Ø frutto circa 18-22 mm I calibri commerciali del clementine fine cascola frutti Triclopir 10% Ø frutto circa 18-22 mm Alghe Spray Dunger Global fine cascola frutti (Ø frutto circa 18-22 mm) Naa % 0,36 GA3 % 0,18 200 ml/hl Corasil (Ø frutto circa 13-15 mm) Diclorprop-p 2,7% 125 ml/hl Agrumil fase di cascola naturale Ø frutto circa 18-22 mm olio minerale 80% kg 2/hl I calibri commerciali del clementine: Cal. 1 e cal. 5: da 54 mm e oltre Cal. 5: da 44 a 53 mm Cal. 7 e 10: da 43 mm in giù Calibri (%) 80 100,0 74,9 70 58,8 Cal. 1 e cal 3: da 54 mm e oltre 92,0 Cal. 7 e 10: da 43 mm in giù 40 20 3,6 triclopir Frutto Ø mm 18-22 controllo olio Ø frutto 6-13 mm Date di raccolta: 15 gennaio 2009 11,8 7,7 2,8 0,3 0,3 10,0 Triclopir fr. Ø mm 18-22 Karika (mcpa gibb.) f. fioritura controllo 90,0 160,0 102,9 105 98,1 129,0 95 60 113,5 triclopir Frutto Ø mm 18-22 olio Ø frutto 6-13 mm controllo 85,3 71,4 63,2 60,0 40,0 30,0 20,0 10,0 20 85 controllo 50,0 40 90 Triclopir cremalga (alghe) frutto mm 18-22 70,0 126,5 100 80 86,9 80,0 120 100 Triclopir frutto mm 1822 16 gennaio 2011 Produzioni (kg/pianta) 140 110 Spray Dunger Global (Naa GA3) frutto mm 18-22 GA3 gibber. F.fioritura 160 115 3,5 2,2 0,0 18 gennaio 2010 180 2,6 2,3 2,6 0,3 0,0 117,7 120 25,4 25,3 20,0 20,0 10,0 0 31,0 29,7 30,0 30,0 0,7 65,6 40,0 34,6 40,0 0,7 68,1 50,0 50,0 24,4 10 72,0 62,8 60,0 37,6 33,1 72,4 70,0 60,0 70,0 50 80,0 Cal. 5: da 44 a 53 mm 87,9 80,0 60 30 96,9 90,0 66,2 0,0 0 GA3 gibber. F.fioritura Tricl. Frutti mm18-22 Conclusioni controllo Karika (mcpa gibb.) fine fioritura Triclopir frutto mm 1822 Triclopir cremalga (alghe) frutto mm 18-22 Spray Dunger Global (Naa GA3) frutto mm 18-22 controllo I risultati di incremento calibro più costanti negli anni sono attribuibili all’impiego del triclopir. Buoni risultati sono stati ottenuti anche con naa in associazione con GA 3. Le gibberelline talvolta inducono riduzione del calibro per effetto dell’incremento dell’allegagione e, quindi, del carico di frutti che arrivano a maturazione. L’olio bianco su frutti del calibro di 12-13 mm, pur avendo un importante effetto diradante, con conseguente riduzione della produttività dell’albero, nelle nostre prove non ha determinato un incremento delle pezzature, che sono rimaste inferiori a quelle dei frutti non trattati. Il triclopir impiegato su frutti di piccolissime dimensioni (circa 6 mm) ha avuto un forte effetto diradante, con conseguente sensibile incremento dei calibri, ma anche con una riduzione drastica della produzione nelle aree meno vocate alla coltura. Potrebbe essere una soluzione per diradare i frutti nelle aree ad elevatissima vocazionalità, in annate in cui si prevede una carica eccessiva e una conseguente elevata percentuale dei calibri più bassi. Da segnalare che il triclopir impiegato su frutti di 18-22 mm determina un effetto importante in fase autunno-invernale per la protezione del frutto maturo sulla pianta, consentendo un sostanziale rallentamento dei fenomeni di invecchiamento della buccia ed una sensibile riduzione dei fenomeni di cascola. Questi due positivi aspetti diventano molto più evidenti, rispetto alla coltura non trattata, nelle annate particolarmente piovose e predisponenti ai fenomeni in parola. Ringraziamenti: Un vivo ringraziamento all’azienda G. Muscas di Villacidro, che ha ospitato le prove, e ad Antonello Tomasi e a Bruno Scalas per la collaborazione, rispettivamente, nella rilevazione dei dati sperimentali e per la redazione grafica dei poster.