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Conservare i funghi - AUSL Romagna Rimini
Evitare il consumo del contenuto di vasi che presentassero anomalie, appaiano rigonfi o, all’apertura, sviluppino gas (sotto forma di bollicine che salgono dal fondo). Ispettorato Micologico AUSL di Rimini Sede di Rimini: via Coriano n. 38 – Sede di Riccione: via Sicilia n. 55, Quartiere Fontanelle. I funghi si possono conservare distinti per specie, oppure in miscele. Alcune specie di funghi, per gusto e consistenza, si “sposano” bene tra loro: 1) Boletus edulis (porcino), Cantharellus cibarius (finferlo) e Cantharellus lutescens (finferla); Conservare i funghi a scopo alimentare 2) Marasmius oreades (gambasecca), Cratherellus cornucopioides (trombetta dei morti) e Hydnum repandum (steccherino dorato); 2) Cantharellus cibarius, Cratherellus cornucopioides e Ramaria aurea (manina dorata); 3) Amanita vaginata, Russula aurata, Cantharellus cibarius e Clitopilus prunulus; 4) Boletus edulis, Amanita vaginata, Macrolepiota procera (mazza da tamburo: usare solo il cappello), Russula virescens o cyanoxantha e Cantharellus cibarius; 6) Agaricus arvensis (prataiolo), Russula virescens, Cantharellus cibarius, Hydnum repandum, Ramaria botrytis e Boletus edulis. AUSL Rimini Dipartimento di Sanità Pubblica Ispettorato Micologico Associazione Micologica Bresadola Gruppo Valle del Savio Sezione di Rimini Testi a cura di: Ispettorato Micologico AUSL di Rimini, in collaborazione con la Sezione Battarra Gruppo Valle del Savio Associazione Micologica Bresadola I funghi sono un alimento di modesto valore nutrizionale, però sono molto gradevoli al palato e, per tale ragione, assai ricercati e molto apprezzati a tavola. I funghi, una volta raccolti, vanno controllati dal punto di vista della commestibilità; il controllo va eseguito da persone di comprovata esperienza. L’Ispettorato Micologico dell’AUSL di Rimini fornisce consulenza, gratuita, a tutte le persone che amano raccogliere i funghi. Per assaporare al meglio i funghi, si consiglia di utilizzare, freschi, gli esemplari assolutamente sani. Consumare i funghi freschi non significa consumarli solo a crudo! Solo poche specie di funghi si possono consumare crude; la maggior parte di queste richiede una cottura prolungata (in alcuni casi è addirittura necessario eseguire una prebollitura per eliminare le sostanze ad azione tossica). Se la raccolta di funghi è stata abbondante, si può conservare una parte di questi, da riutilizzarle, a scopo alimentare, anche a distanza di tempo. I funghi da sottoporre a trattamenti di conservazione devono essere freschi e perfettamente sani; è tuttavia possibile essiccare anche funghi infestati da larve, a condizione che queste siano presenti in misura limitata. Metodi di conservazione dei funghi Essiccazione Metodo semplice, adatto a quasi tutte le specie. (a) Pulire i funghi, tagliarli a listelle dello spessore di 2-5 mm e stenderle sul graticcio dell’essiccatore acceso; ( b) Pulire i funghi, tagliarli a listelle dello spessore di 2-5 mm e stenderli su graticci, (o infilarli con ago e filo come per fare una collana), da esporre al sole in un punto ventilato girandoli almeno una volta al giorno; (c ) Pulire i funghi, tagliarli a listelle dello spessore di 2-5 mm e stenderli sui graticci; mettere in forno a 30-40 °C (lasciare lo sportello aperto ed utilizzare un piccolo ventilatore per aerare), estrarre il tutto, per 15 minuti, ogni due ore. La consistenza dei funghi, una volta essicati, sarà rigida senza zone molli. I funghi, così trattati, vanno riposti in vasi di vetro, ermetici. Al momento dell’utilizzo sciacquare velocemente i funghi in acqua fredda corrente, poi metterli “a bagno” per circa un’ora, in acqua tiepida, per farli “rinvenire”. Per ottenere una buona, e duratura, conservazione degli alimenti, si deve raggiungere, il più rapidamente, la temperatura di – 18 °C, al cuore del prodotto, alla temperatura di conservazione più bassa di – 18 °C. I funghi si conservano per un periodo che varia da sei mesi, ad una temperatura di – 25 °C, fino ad un anno. Congelamento Metodo semplice, più adatto per conservare funghi già cotti. Pulire accuratamente i funghi eliminando le parti deteriorate, scottarli per 10 minuti nella loro acqua di vegetazione; trifolare, o, comunque, cuocere in umido fino a ¾ della cottura, facendo uso limitato di condimento. Lasciare raffreddare, riporre nei contenitori, (vaschette o sacchetti per alimenti), con la data di preparazione). Riporre il tutto nel congelatore. Sott’olio Ricetta semplice: Far bollire i funghi, per 10-15 minuti in un recipiente di terracotta, vetro o smalto (resistenti all’aceto); i funghi piccoli si possono lasciare interi mentre quelli più grossi vanno tagliati. Riempire il contenitore con una miscela, leggermente salata, di aceto di vino bianco e acqua. Al termine dell’ebollizione, scolare e lasciare asciugare i funghi per alcune ore su di un panno asciutto, al riparo da polvere e da altre fonti di contaminazione. Quando i funghi saranno ben asciutti, riporli in vasi di vetro, riempiti d’olio d’oliva da rabboccare, se necessario. Non mettere prima i funghi e poi l'olio, (la formazione di bolle d’aria facilita la crescita di muffe), aggiungere, a piacere, aglio, alloro, spezie (origano, pepe, rosmarino, timo, ecc.). La preparazione domestica dei funghi sott’olio va eseguita con molta cura per evitare la possibile contaminazione da Clostridium botulinum, (microrganismo responsabile del botulismo). Per evitare tale pericolo i funghi sott’olio devono trovare un livello d’acidità (Ph inferiore a 4,5). L’ebollizione, anche se prolungata, non determina la sterilizzazione del prodotto.