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La Fondazione Barnes ha una sede
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Sabato 9 Giugno 2012 13 È la più grande collezione privata statunitense di pittori impressionisti e post impressionisti La Fondazione Barnes ha una sede A Philadelphia sarà più facile vedere autentici capolavori DI F ETTORE BIANCHI inalmente la più grande collezione d’arte privata degli Stati Uniti ha una casa. La Fondazione Barnes di Philadelphia, d’ora in avanti, sarà ancora più accessibile ai visitatori, agli appassionati che potranno ammirare autentici capolavori pittorici dell’Impressionismo e del post Impressionismo. La nuova sede è stata spostata da una zona periferica della città, non facilmente raggiungibile, alla centralissima strada Benjamin Franklin, che corrisponde agli ChampsElysées parigini. Alla struttura moderna, così come si presenta esternamente, concepita dagli architetti Tod Williams e Billie Tsien, già autori dell’American Folk Museum di New York, si contrappongono gli interni, che ricordano un ambiente tradizionale degli anni 1950. Le sorprese non mancano. A partire dalla seconda sala, dove si trova il dipinto di Van Gogh Il postino Roulin (1889), L’interno degli spazi espositivi e l’opera di Van Gogh Il postino Roulin considerato il ritratto più bello eseguito dall’artista olandese. La fondazione possiede altri sei quadri di Van Gogh, di cui un rarissimo nudo in formato ovale. Notevole la quantità di opere di Renoir, ben 181, che appartengono soprattutto all’ultimo periodo del maestro francese. Tra i capolavori, la prima versione delle Grandi Ba- È un segnale che l’economia va male gnanti e quella dei Giocatori di carte di Cézanne. Di quest’ultima opera è stata acquistata l’anno scorso una versione dal Qatar per 190 milioni di euro: un record nelle transazioni che ri- guardano opere d’arte. Non mancano i Matisse orientali. C’è anche Le modelle, opera puntillista di Seurat. Capitolo Picasso: le opere in mostra sono 46 e si riferiscono al primo periodo del maestro spagnolo. Quindi 11 tele di Degas, 21 di Soutine, 16 di Modigliani. E poi Manet, Monet, Daumier, Toulouse-Lautrec, Gauguin, Rousseau. E classici come Rubens, El Greco e Goya. L’ o p e r a zione Barnes è costata 200 milioni di dollari (160 mln euro) ed è stata sponsorizzata da Pnc e da Comcast. Albert C. Barnes, morto nel 1951 all’età di 79 anni, aveva fatto fortuna grazie alla scoperta di un antiset- tico efficace nel trattamento precoce della gonorrea. Av e v a a c c u m u l a t o u n a quantità notevole di opere d’arte, per le quali aveva realizzato uno spazio privato a Philadelphia, nel quartiere di Merion, che non era un vero e proprio museo ma soprattutto un luogo d’incontro. Le ricchezze di Barnes erano stimate in 25 miliardi di dollari (20 mld euro). Dopo la sua scomparsa, la fondazione che prese il suo nome decise di dare una svolta alla collezione: essa sarebbe stata visitabile dal pubblico tre giorni alla settimana invece che due, ma con il limite di 1.200 persone e sempre su prenotazione. Oggi, invece, grazie ai nuovi spazi che sono otto volte più grandi della sede precedente, l’apertura è stata estesa a sette giorni su sette e questo, dicono i responsabili dello spazio espositivo, dovrebbe permettere di passare da 64 mila a 250 mila ingressi all’anno. © Riproduzione riservata La Francia è decisa a evitare intasamenti e vandalismi Il petrolio tende Niente cortei selvaggi a calare ancora di auto per i matrimoni DI MASSIMO GALLI I D a due mesi a questa parte le quotazioni del petrolio sono in costante discesa. Secondo gli esperti, questo orientamento dovrebbe proseguire nel secondo semestre, anche se l’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro ne riduce i benefici. Il Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord, viaggiava poche settimane fa intorno a 125 dollari al barile. Ora viene scambiato a 100 dollari, ai livelli di inizio 2011. Stesso discorso per il Wti di New York, le cui quotazioni sono pari a 85 dollari. Se i consumatori possono rallegrarsi di ciò (ma le polemiche sul prezzo finale alla pompa di benzina, ancora elevato, non si spengono), in molti evidenziano che questa situazione è il risultato del peggioramento delle congiuntura economica. Quando la crescita si affievolisce negli Stati Uniti e in Cina, due giganti dell’economia mondiale che consumano una grossa fetta di energia, e nel momento in cui la crisi del debito sovrano in Europa azzoppa lo sviluppo, i corsi dell’oro nero scendono bruscamente. L’apprezzamento del biglietto verde frena l’appetito degli investitori per una materia prima che viene scambiata in dollari. Da qualche settimana a questa parte i produttori hanno incrementato l’offerta, a cominciare dall’Iraq e dall’Arabia Saudita. Il mercato deve far fronte alla difficoltà di vendere tutto il petrolio estratto. © Riproduzione riservata caroselli di auto che accompagnano gli sposi nel giorno delle nozze sono troppo invadenti e provocano caos. Perciò molte municipalità francesi stanno varando leggi e regolamenti per punire gli eccessi. A inizio aprile si erano registrati 6 chilometri di coda alla periferia di Parigi. La casistica dei comportamenti scorretti non conosce limiti: a Marsiglia, a Lille e in diversi centri della Francia orientale i partecipanti alla cerimonia sono usciti dalle loro auto, improvvisando danze nel bel mezzo della carreggiata e bloccando il traffico. Atteggiamenti che, denunciano le autorità di sicurezza, tendono a diffondersi un po’ ovunque, provocando reazioni esasperate tra chi si trova bloccato per strada. A Parigi vi sono stati, dall’inizio dell’anno, cinque casi di questo genere. Addirittura è stato interessato un tratto di autostrada, il che aumenta la pericolosità e rischia di provocare brutti incidenti. Tre mesi fa, nella Mosella (regione della Lorena) un’auto del corteo si è incastrata in un bus dopo essere passata con il semaforo rosso. Per non parlare delle vetture lanciate a tutta velocità o delle moto che impennano all’inizio del corteo. A mali estremi, estremi rimedi, deve aver pensato il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, che ha varato un codice di buona condotta e ha pubblicato un atto ufficiale per farlo rispettare, entrato in vigore a inizio giugno. In città vengono celebrati circa 30 matrimoni ogni fine settimana e la situazione è difficilmente gestibile, poiché vi sono fami- glie, commentano in municipio, che si ritengono autorizzate a fare qualsiasi cosa. Per esempio, non rispettano gli orari: ciò provoca rinvii di oltre due ore delle altre cerimonie. La circolazione stradale era diventata caotica. Per non parlare dei colpi di fucile esplosi in due circostanze. Nel caso in cui le nuove disposizioni non fossero osservate, il matrimonio potrebbe essere annullato e rinviato. Inoltre la polizia può intervenire quando è in gioco la sicurezza e può multare chi non rispetta il codice della strada. Il primo cittadino di Nizza taglia corto: bisogna attenersi alla solennità dell’evento, rispettare l’istituzione e i valori repubblicani. E non è tutto: Nizza dice no anche all’utilizzo di bandiere straniere e proibisce le tradizionali urla delle donne mediorientali. Una stretta che si sta diffondendo in molte città d’Oltralpe e che va al di là delle appartenenze politiche dei sindaci. Gli eccessi non piacciono né a destra né a sinistra. © Riproduzione riservata