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(TO) L`Indirizzo Musicale nella Scuola Media Statale
SCUOLA MEDIA STATALE PIERO GOBETTI Via L. Gatti, 18 – Rivoli (TO) RELAZIONE FINALE ANNO DI PROVA L’Indirizzo Musicale nella Scuola Media Statale “Piero Gobetti” Diario di Bordo A.S. 2012/2013 TUTOR PROF.SSA SILVIA EURON DOCENTE ESAMINATO PROF. CLAUDIO DEVECCHI ANNO SCOLASTICO 2012-2013 Indice 1. Introduzione pag. 3 2. Raccolta dati iniziali pag. 5 3. Acquisto strumenti pag. 7 4. Definizione dell’orario pag.10 5. Programmazione pag.12 6. Scelta brani Musica d’Insieme per il Concerto di Natale pag.15 7. Valutazione: modelli e proposte pag.17 8. La motivazione degli alunni e dei docenti pag.19 9. Progetti interdisciplinari pag.20 10. Utilizzo delle tecnologie (vecchie e nuove) pag.22 11. Funzione Docente/ Funzione Strumentale pag.24 12. Verifica condivisa dopo il Concerto di Natale pag.29 13. Scelta brani Musica d’Insieme per il Concerto di fine A.S. pag.30 14. Test attitudinali futura classe prima pag.34 15. Partecipazione a Concorsi, Orchestra OMT e uscite didattiche pag.38 16. Resoconto delle attività pag.40 17. Esame finale della terza media: la prova di strumento musicale pag.43 18. Compiti delle vacanze pag.45 19. Curriculum Vitae pag.46 2 1. Introduzione Mi chiamo Claudio Devecchi, sono nato a Torino il 14 Novembre 1966, suono la chitarra dal 1981, insegno questo strumento dal 1990 ma solo dal 2004 all’interno della scuola dell’obbligo. Ho praticato svariati generi musicali, collaborato con diverse persone, ho preso parte a produzioni nazionali e internazionali. Ho viaggiato molto suonando in contesti diversissimi, dalle strade ai teatri, da solo e in gruppo. La musica mi ha sempre appassionato: avevo tre anni e mio papà mi aiutava a far funzionare un vecchio giradischi con il quale ascoltavo di tutto: dalle colonne sonore di Morricone ai Beatles, passando per i vecchi dischi a 78 giri dove il jazz e il blues la facevano da padrone. Quando avevo circa sei anni mio nonno materno, vedendo il mio forte interesse per la musica, mi disse che era sua intenzione regalarmi una fisarmonica: era armato da nobili intenzioni ma su di me la notizia ebbe effetti non proprio positivi in quanto conoscevo questo affascinante strumento solo per il genere musicale denominato “Liscio”, distante dai miei gusti e dai miei ascolti. Risultato: non ne volli sapere di imparare a suonare uno strumento fino ai 14 anni ma continuai ad ascoltare tanta musica. A quindici anni prime esperienze in gruppi Rock, a diciassette anni il primo impatto con il jazz e a diciannove con la chitarra classica: uno strano percorso! A ventuno anni inizio a vivere di musica, circa centoventi concerti all’anno. L’anno dopo inizio anche a insegnare in scuole private. Mi diplomo sia in jazz che in chitarra classica. Nel 1996 si presenta la possibilità di entrare negli elenchi prioritari per la sperimentazione dell’Indirizzo Musicale nella Scuola Media, ricordo vagamente di averla snobbata avendo altri obbiettivi: dischi e tournee dal vivo. Per farla breve nel 2003 inizio una collaborazione discografica internazionale, all’inizio sembra appagante ma dopo aver raggiunto l’obbiettivo che mi ero prefissato non ero convinto: tutto qui? Contemporaneamente giro l’Italia facendo più di un centinaio di concerti l’anno ma qualcosa si è rotto! A settembre 2004 mando quasi distrattamente una email a diverse scuole per propormi come insegnante di chitarra, una di queste è il Liceo Musicale Ego Bianchi di Cuneo. Dopo quindici giorni mi chiamano per una supplenza di un mese, vado e… rimango “folgorato sulla strada per Damasco”: l’ambiente scolastico è incredibile! A parte gli inevitabili e largamente minoritari soggetti con poca voglia di lavorare, la scuola è piena di persone che lavorano con passione tutti i giorni, che amano lavorare con gli alunni: fanno fare esperienze, spronano a crescere, incoraggiano. E’ sostanzialmente diverso da una struttura privata perché gli obbiettivi non sono 3 solo musicali, è in gioco la crescita globale dell’alunno. I ragazzi poi sono straordinari, è la parte migliore del nostro paese ma è anche la più fragile: se motivati sono in grado di raggiungere traguardi inaspettati, se lasciati a loro stessi o demotivati diventano apatici, da qui ne consegue la grandissima responsabilità di noi Docenti. Rimango molto colpito da questa esperienza e maturo la decisione che questo sarà il mio futuro lavorativo: mi iscrivo prima ai corsi di Didattica della Musica e successivamente al corso di Didattica dello Strumento Musicale in Conservatorio, ambedue abilitanti al fine di entrare nelle Graduatorie Permanenti. Dal 2007 copro supplenze annuali relative a Educazione Musicale e Strumento Musicale in diverse scuole e nell’estate del 2012 arriva finalmente la chiamata in ruolo. Visto l’arduo compito non mi resta che augurarmi in bocca al lupo per gli anni a venire… 4 2. Raccolta dati iniziali Ogni ingresso in una nuova scuola è stato sempre per me un momento di estrema curiosità: è come entrare in un nuovo microcosmo fatto di dinamiche tra persone e cose, di abitudini, gesti consolidati che hanno una loro valenza e che occorre conoscere da subito se si vuole interagire proficuamente. L’accoglienza riservatami è ottima: dirigenti e colleghi mi accolgono nel modo migliore. In particolare con i docenti di strumento si percepisce da subito una disponibilità alla collaborazione che ci dovrebbe essere sempre in ambito scolastico, conditio sine qua non al raggiungimento degli obiettivi didattici ma soprattutto per la crescita dell’alunno che, per emulazione, può diventare individuo che collabora e collaborerà con altri individui in un’ottica di cittadinanza attiva. Ma avrò modo di allargare questo concetto nei prossimi paragrafi in quanto humus di tutta la mia piattaforma didattica. Conosco anche la docente di chitarra che mi ha preceduto, la Prof.ssa Chiara Maritano, con la quale, previo appuntamento, ci incontriamo e scambiamo impressioni riguardo i documenti relativi al piano di lavoro annuale svolto con coloro i quali saranno i miei nuovi alunni. Anche questa è una prassi che dovrebbe essere consolidata, eliminando quelli che alcune volte sono “personalismi” di noi docenti. Il livello degli alunni è molto buono, hanno svolto attività di vario tipo (solistico, musica da camera, orchestra) e la maggior parte di loro è entusiasta di suonare il proprio strumento. Alcuni di loro mi chiedono se potranno suonare anche la chitarra elettrica, rispondo che ci sarà la possibilità di esplorare anche quel settore strumentale a patto che si rispetti il percorso ministeriale (è evidente che non ho dato loro una risposta così formale). Anche gli alunni degli altri strumenti sono di livello medio-alto e questo mi rassicura sulla musica d’insieme. In sintesi gli strumenti previsti dalla SMS Gobetti sono i seguenti: • Chitarra • Flauto • Pianoforte • Violino 5 I colleghi mi fanno da cicerone all’interno della scuola: gli spazi sono adeguati, anche l’aula di orchestra è abbastanza spaziosa. Noto che la strumentazione è un po’ povera, ci sono solo un pianoforte verticale e una tastiera pesata a 88 tasti e qualche percussione: poco per consentire, soprattutto ai pianisti, di cooperare alla riuscita della Musica d’Insieme con la giusta motivazione. E qui si verifica una cosa che puntualmente ho riscontrato nelle cinque scuole in cui ho insegnato fino ad ora: nei ripostigli, negli scantinati e nei laboratori delle scuole ci sono a volte attrezzature di vario tipo che, seppur inventariate, sono dimenticate o scarsamente valorizzate. Infatti sarebbe opportuno per chi entra in una nuova scuola farsi dare un inventario della strumentazione e valutarne l’utilizzo insieme ai colleghi. Così abbiamo fatto. Da questa operazione di ricerca sono stati portati alla luce: • 3 tastiere elettroniche multi timbriche non funzionanti (rese funzionanti) • 2 tamburi con relativo supporto • piatti sospesi • percussioni varie (battenti, nacchere, metallofono, bonghi …) • Mixer 12 canali con cassa auto-amplificata • 1 microfono dinamico • 4 chitarre classiche/ 1 chitarra acustica Questo lavoro è determinante anche nella scelta del repertorio della Musica d’Insieme in quanto l’arrangiamento musicale deve essere creato o adattato alla strumentazione a disposizione. Valuterei da parte del Collegio Docenti l’istituzione di una Funzione Strumentale che si occupi della gestione della strumentazione dell’Indirizzo Musicale ed eventualmente di un ATA formato al montaggiosmontaggio strumentazione in caso di concerti anche in un’ottica futura di istituto comprensivo. L’istituzione di un registro di assegnazione dei beni potrebbe ottimizzare l’utilizzo dei materiali a disposizione, evitando l’acquisto di doppioni o di strumentazione non adatta a più utilizzi. 6 3. Acquisto Strumenti Come si evince dal capitolo precedente un efficace inventario della strumentazione a disposizione ci permetterà di valutare acquisti che vadano nella direzione della programmazione didattica (collettiva e individuale) evitando doppioni. Questo è un punto “sensibile” per diversi motivi: • I fondi messi a disposizione della scuola per nuovi acquisti sono sempre più risicati e ciò impone una loro ottimizzazione • In un’ottica di “verticalizzazione” (materna, primaria, secondaria di I grado, etc) dotarsi di strumentazione multifunzione pone la scuola, nella sua intera accezione e funzione, in condizione di affrontare i momenti “caldi” dei saggi di Natale e fine Anno Scolastico costruendo “impianti” modulari da installare in luoghi diversi nello stesso momento • Gli arrangiamenti musicali della Musica d’Insieme dipendono molto dalla strumentazione a disposizione: ogni Docente di strumento è stato (o dovrebbe essere stato) preparato a creare arrangiamenti ad hoc per le varie orchestre della sezione a Indirizzo Musicale (come da programmi dei Corsi Abilitanti del D.M. n. 137 del 28/9/07) partendo da vari aspetti, non ultimo quello relativo al vissuto musicale dell’allievo quale leva motivazionale. Per quanto riguarda i fondi messi a disposizione della scuola ne esistono di diverso tipo: • Fondo d’Istituto http://www.cislscuola.it/node/16707: consigliata la lettura, tuttavia si evince subito una cosa importante: non è possibile stornare fondi per investire in strumenti: il FIS serve solo a pagare le ore di docenza. • Erogazioni liberali • Ex lege 440: http://www.fnada.it/norme/OLD/l440-97.htm: (fondi per l’arricchimento dell’offerta formativa). • Eventuali fondi degli Enti Locali 7 Per quanto riguarda le erogazioni liberali esistono diverse possibilità in merito: • Donazione mirata: elargizione di denaro o di beni strumentali con vincolo di destinazione d’uso da parte di persone fisiche o giuridiche. Per i beni strumentali sono solitamente istituti bancari o associazioni di genitori sul territorio che donano uno o più strumenti musicali ad uso della scuola. • Erogazione liberale sotto forma di contributo (non obbligatorio) per piccole attività svolte durante l’anno, ad esempio per il DVD del Concerto di Natale o di Fine Anno Scolastico, l’eventuale progetto interdisciplinare tra Arti Visive e Musica dove con un’urna posta all’uscita della mostra stessa per le offerte mirate all’ampliamento delle attività artistiche nella scuola si potrebbero raccogliere somme significative. Per esperienza personale i ritorni di queste operazioni sono estremamente variabili e vanno da poche centinaia di euro a qualche migliaio. Di ogni somma o bene elargiti va avvertita la DSGA (Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi) che li metterà a bilancio o a inventario. Template Erogazione Liberale: Delega per prenotazione DVD Concerto di Natale 2012 Il/La sottoscritto/a ________________________________nato/a a _______________il ________________ DELEGA il/la proprio figlio/a _______________________________nato/a a________________ il _______________ a consegnare al docente di strumento musicale, unitamente a codesta delega, la somma consigliata di Euro 10 (dieci), relativa al DVD del Concerto di Natale 2012 e a titolo di donazione per la scuola. Il DVD sarà consegnato direttamente all'allievo nei giorni successivi e i proventi saranno reinvestiti in strumentazione per l'Indirizzo Musicale. (luogo e data) ____________________ (Firma)_____________________________ Attraverso quest’ultima forma di finanziamento abbiamo potuto acquistare i seguenti strumenti musicali: 8 • Cassa amplificata FBT 12RA • Batteria acustica completa • Tastiera 88 tasti M-Audio corredata da expander suoni EMU Proteus • Cavi di connessione Jack e Cannon • 2 piantane per casse acustiche E’ stato possibile attraverso questi acquisti mettere in condizione l’orchestra di allocare tutti i musicisti, soprattutto i pianisti, tra tastiere e percussioni. Il suono si è rivelato più ricco e appagante consentendo la realizzazione di repertori più complessi. A mio avviso un po’ di strada resta ancora da fare per avere più qualità dei suoni e duttilità del repertorio. In tal senso mancherebbero i seguenti strumenti: • Basso elettrico e relativo amplificatore • Chitarra elettrica e relativo amplificatore • Pianoforte elettronico multi timbrico di elevata qualità • Seconda Cassa acustica amplificata (in realtà ci sarebbe ed è nell’archivio davanti alla Presidenza, viene utilizzata solo una o due volte l’anno) • N° 6 chitarre classiche amplificate di buona qualità • Ottavino 9 4. Definizione dell’Orario L’Indirizzo Musicale alla SMS Gobetti è impostato su corso unico (come da DM 6 Agosto 1999), le ore di orchestra sono previste al mattino negli ultimi tre moduli orari di 55 minuti del martedì con questa scansione: 10.55-11.50 11.50-12.45 12.45-13.40 IIA IA IIIA L’orchestra nell’orario mattutino consente diversi vantaggi: • Un’interazione proficua tra insegnanti dello stesso corso che deriva dall’incontro personale (seppur fugace) durante il cambio d’ora; • Una consapevolezza tra insegnanti di far parte dell’organismo scuola in cui il rispetto reciproco e l’esigenza di interdisciplinarietà dovrebbero tener distanti spinte di individualismo in cui talvolta i Docenti incappano (e noi Docenti di strumento non ne siamo immuni): http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dm9279.html Parte IV, Art. 3 DM 92/79 • Limitare le assenze ad orchestra che possono derivare da un orario pomeridiano Ogni strumento ha le sue peculiarità e ogni insegnante le sue metodologie didattiche. Dopo più di venti anni di insegnamento ho organizzato gli orari della lezione del mio strumento (pomeridiana e una volta alla settimana) in questo modo: al posto di avere un solo alunno per cinquanta minuti scelgo di avere due alunni insieme per un’ora e quaranta minuti. Nella lezione ci sarà più tempo per spiegare la teoria musicale necessaria e si potranno affrontare le problematiche della musica d’insieme affrontando da subito l’interazione musicale tra alunni di pari livello come se fosse una piccola prova a sezioni. Ci sarà comunque più tempo per affrontare il programma solistico e gli alunni potranno spronarsi a vicenda in un’ottica di apprendimento cooperativo. 10 Altro sistema, da valutarsi con i colleghi di strumento in futuro, è la costituzione di una prova a sezioni stabile: si tolgono alcuni minuti dalla lezione singola di strumento e con questi si va a costituire una prova a sezioni di trenta/quarantacinque minuti. Tale prova a sezioni potrebbe funzionare bene se l’orario della lezione di Musica d’Insieme fosse disposto nell’ultimo modulo di giorni differenti per ogni classe. In questo modo la prova di sezione potrebbe essere fatta subito dopo o, meglio, si inizierebbe con la prova a sezione nell’orario precedentemente fissato per la Musica d’Insieme e successivamente ci si ritroverebbe in orchestra già “caldi” e con gli strumenti accordati. Va da sé che l’orario di uscita delle classi ad Indirizzo musicale sarebbe posticipato di quei trenta/quarantacinque minuti. In merito a questo ci sono opinioni contrastanti: personalmente, e non sono il solo, credo servano le prove a sezione per velocizzare la Musica d’Insieme. Tuttavia in alcuni casi questa proposta diventa di difficile attuazione: ad esempio l’assenza di rientro pomeridiano per far spazio alle altre materie costringe l’alunno a stare a scuola ininterrottamente dalle 8.00 alle 14.00. Come chiedergli di fare anche solo mezz’ora in più? 11 5. Programmazione Didattica La programmazione didattica in un corso a Indirizzo Musicale dovrebbe avere caratteristiche di interdisciplinarietà tra Docenti di Strumento e Docente di Educazione Musicale per la complementarietà delle discipline stesse. Tenendo conto della libertà del metodo d’insegnamento “costituzionalmente” riconosciuta dal contratto di lavoro esistono obbiettivi comuni nel breve, medio e lungo termine che andrebbero concordati, nel dettaglio: • All’inizio dell’anno scolastico la classe prima avrà alunni che arrivano da esperienze pregresse musicali diverse tra loro. Un obbiettivo didattico a breve/medio termine sarebbe quello di portare la preparazione ad un livello omogeneo per sviluppare un funzionamento armonico nella pratica della Musica d’Insieme. E’ noto che i vari strumenti abbiano difficoltà iniziali diverse e il repertorio della Musica d’Insieme debba adattarsi a questo. I Docenti dovrebbero prenderne atto ed essere informati sull’andamento dell’apprendimento anche degli altri alunni e non solo dei loro. Infatti non è un caso che nei recenti corsi di abilitazione alla classe di concorso A77 siano previste parecchie ore di composizione e orchestrazione in cui sono toccati anche i temi di didattica dei vari strumenti in modo generale. • La teoria musicale ed il solfeggio (in qualsiasi forma) è una terra di confine tra le classi di concorso Strumento ed Educazione Musicale. La collaborazione tra i soggetti diventa dunque necessaria e proficua al fine di non creare sovrapposizioni con metodologie diverse, ottimizzando i tempi e l’apprendimento. Una proposta che la rete MIRè di Torino, la rete di Scuole a Indirizzo Musicale della Provincia di pertinenza, sta portando avanti come sperimentazione, è la creazione di un percorso didattico nell’Educazione Musicale per la classe a Indirizzo Musicale dove la storia del repertorio non si avvalga necessariamente del flauto dolce bensì degli strumenti che gli alunni hanno scelto nell’Indirizzo Musicale. Tale scopo sarà raggiunto utilizzando arrangiamenti musicali che, se tale sperimentazione procederà, saranno realizzati e messi a disposizione delle scuole dalla collaborazione tra Docenti di Educazione Musicale e Strumento Musicale. • Per le classi seconda e terza la situazione dovrebbe essere meno delicata in quanto gli alunni sono già conosciuti dai Docenti. Tuttavia si arriva dal 12 periodo estivo dove alcuni alunni si “resettano” per la scarsa applicazione sullo strumento. Di questo occorre tenere conto negli arrangiamenti della Musica D’Insieme privilegiando i brani più semplici all’inizio per arrivare progressivamente a quelli più complessi. Sicuramente utile una “calendarizzazione” condivisa dei brani da affrontare. Ovviamente queste considerazioni partono dalla convinzione che nessuno debba essere escluso dall’attività di orchestra e che ognuno dia il massimo per quelle che sono le sue possibilità. Ogni alunno deve essere valorizzato, la spinta motivazionale deve essere tenuta alta. Stiamo costruendo un’orchestra che deve funzionare in tutte le sue parti e dove, se una parte non funziona, non fa rendere bene le altre. Questo concetto ha una rilevanza formativa altissima, in linea con quel concetto di “Cittadinanza Attiva” di cui tanto si parla: stiamo formando persone responsabili che, seppur differenti, sappiano collaborare tra loro in un progetto comune. Mi sembra che questo compito sia per la scuola italiana attualissimo e ineludibile, visto che le recenti e meno recenti notizie di cronaca dipingono un quadro dove l’individualismo dilaga a spese dell’etica e del rispetto tra persone, sia nella vita lavorativa che in quella di tutti i giorni. Per esperienza personale maturata in anni lavoro, sia che si tratti di insegnamento che di attività professionale, i princìpi di condivisione e comunicazione tra colleghi sono sempre causa di successo progettuale. Gli alunni sono sensibilissimi a questo e percepiscono la volontà di collaborare tra insegnanti e, per emulazione, la mettono in pratica tra pari. Al contrario la mancanza dei suddetti princìpi comporta una non corretta e funzionale organizzazione, ritardi, tempi vuoti e tensioni tra Docenti. In questo A.S. 2012/2013 la comunicazione tra docenti è stata garantita, oltre che dall’uso ponderato di emails e sms, anche da un incontro settimanale di 25 minuti, fissato il giorno martedì tra la fine delle ore di Musica d’Insieme e l’inizio delle ore di Strumento, in orario 13.40-14.05. Questo momento di rilevante importanza didattico-organizzativa può essere inglobato in quella che viene definita Funzione Docente, funzione di cui cercherò di attualizzarne i concetti in un prossimo paragrafo. Per quanto riguarda la didattica dello strumento, nel mio particolare caso la chitarra, esistono diversi misunderstandings da chiarire subito: Nella Scuola Media a indirizzo musicale, riguardo alla chitarra esiste da sempre una certa (comprensibile) confusione relativa ai generi eseguibili sullo strumento e alla distinzione delle varie "chitarre" (classica, elettrica, pop, jazz, etc...): lo studente, infatti, sceglie questo strumento credendo, talvolta, che possa 13 raggiungere le sonorità che a lui interessano, molto spesso riferite ai generi Rock e Pop (questo è il suo vissuto e bisogna considerarlo); ma questo ragazzino potrebbe realizzare, presto o tardi, che i risultati, le sonorità, non siano quelle che immaginava, con possibile frustrazione durante i tre anni di scuola media inferiore e probabile abbandono dello strumento dopo il ciclo scolastico. Occorre quindi gettare dei ponti tra la tradizione strumentale “classica”, spesso lontanissima culturalmente dal suo ambito di provenienza e le aspettative di questo adolescente, al fine di poter aumentare la sua cultura musicale in particolare e la formazione della sua persona più in generale. Impossibile? Non ne se ne vede la necessità? Di difficile/impossibile attuazione? E’ chiaro, non è cosa per chi persegue il “minimo sindacale”, ma personalmente, visti i risultati di questi venti anni di insegnamento, continuerò a raccogliere la sfida. 14 6. Scelta brani Musica d’Insieme per il Concerto di Natale In tre mesi è possibile costruire un concerto che abbia un programma di sala di circa dieci brani? In questo concerto vi sembra possibile la partecipazione della classe prima con la maggior parte degli alunni che parte da zero con lo strumento? Prima di dare delle risposte rifletterei su che cosa vuol dire Musica d’Insieme contestualizzando l’esperienza del Corso Abilitante per Strumento Musicale ed in particolare il Corso di “Orchestrazione e Musica d’Insieme” tenuto dal M° Antonio Giacometti, compositore nonché ex Presidente SIEM (Società Italiana Educazione Musicale). In linea con questo tipo di approccio si decide di iniziare da due brani semplici. Il primo è Der Weihnachtsmann, l’ho arrangiato in Sol Maggiore per agevolare l’utilizzo di corde a vuoto di chitarre e violini: • La parte del pianoforte viene eseguita o nella sua interezza oppure dividendo la mano destra dalla sinistra, assegnando a ciascun pianoforte/tastiera un timbro diverso • La parte delle chitarre è unica e non necessita di adattamenti • La parte di violino contempla le corde a vuoto e l’utilizzo del primo dito • I flauti hanno la parte più impegnativa per la questione della seconda ottava, si decide che raggiungeranno l’orchestra qualche settimana dopo e inizieranno con la seconda semifrase mentre l’insegnante o altri strumenti faranno la prima semifrase. Nel giro di poco tempo riusciranno a fare anche la prima semifrase. Questo brano contempla l’uso dei ritornelli e delle battute di pausa, abbiamo aggiunto in corso d’opera le dinamiche e il rallentato finale. Il brano è stato eseguito seguendo le sopracitate articolazioni dall’orchestra della IA dopo due settimane di studio per quanto riguarda i pianoforti e le chitarre e dopo tre/quattro settimane dai violini e dai flauti che, com’è noto, hanno un approccio iniziale più complesso. Il secondo brano è C’est Noel, originariamente canone vocale del M° G. Abbà, in cui la collega Antoinette Pardì, Docente madrelingua di Francese presso la SMS 15 Oscar Levi di Chieri (TO), ha elaborato un testo in Francese. Di questo brano ho curato l’arrangiamento che prevede più parti reali: • La parte del pianoforte viene eseguita o nella sua interezza oppure dividendo la mano destra dalla sinistra, assegnando a ciascun pianoforte/tastiera un timbro diverso. Verranno assegnati ai pianoforti anche le parti dei violini suonate un’ottava più bassa per aiutarli nell’intonazione. • La parte delle chitarre è unica e non necessita di adattamenti • Le parti dei violini sono due: il violino1, che solitamente è il più complesso, qui è inteso come “la prima parte da imparare” perché contempla solo l’uso del primo dito oltre le corde a vuoto. Il violino2 prevede l’uso del terzo dito per cui si attende che i ragazzi esplorino lo strumento fino a quel punto • Per i flauti vale quello che si è detto per il brano precedente, le parti qui sono due, il flauto1 prevede l’utilizzo della seconda ottava • Ci sono tre parti di percussioni • La parte cantata (non a canone ma all’unisono) viene eseguita dagli alunni mentre suonano (quando i flauti suonano non c’è mai il cantato). Alla fine dell’arrangiamento strumentale parte il canone vocale a cappella. Per la pronuncia della parte cantata ci siamo avvalsi della collaborazione della Prof.ssa Emanuela Giacchelli, Docente di Francese. Il terzo brano è Adeste Fideles, arrangiato dalla Prof.ssa Silvia Euron: il brano è complesso, ci sono anche semiminime puntate, per molti strumenti ci sono almeno due parti. Costituisce un bel banco di prova che i ragazzi supereranno brillantemente. Per la classe seconda la scelta è caduta su Jingle bells, We are the champions (Queen, arrangiamento di Andrea Cappellari) e la Marcia di Radetzky (Johann Strauss, arrangiamento di Carmelo Lacertosa). Per la classe terza prevediamo Bolero di Ravel (arrangiamento di Ugo Fiamingo), Mas alla (G. Estefan) e White Christmas Extreme di cui ho curato gli arrangiamenti. 16 7. Valutazione: modelli e proposte La valutazione periodica dell’alunno rappresenta un momento delicato nel percorso didattico. Anni fa un dirigente scolastico mi spiegò il valore statistico della valutazione, sia che si tratti della valutazione nel breve termine che di quella alla fine di un quadrimestre. Ma come è possibile dare valore statistico, che come è noto si basa su numeri ben superiori all’unità, a valutazioni che possono essere di pochissime unità ogni quadrimestre? La risposta può essere data dalla natura stessa della materia che stiamo insegnando e dalle sue finalità più o meno esplicite: imparare uno strumento musicale implica un’applicazione costante che forse è addirittura più importante del cosiddetto talento. La costanza nello studio è un valore assoluto che, se compresa dall’alunno, può avere un effetto trascinamento anche nelle altre materie scolastiche. Settimana dopo settimana l’alunno svolge esercizi progressivi e il rapporto uno a uno (o uno a due nel mio caso) consente la valutazione settimanale in base ai parametri seguenti, di cui esplico i valori medi giornalieri di esercizio: • Tecnica (max 5 minuti) • Lettura ritmica (10 minuti) • Repertorio (20 minuti) • Musica d’Insieme (10 minuti) La valutazione settimanale sarà il risultato di una media ponderata (non matematica) dei parametri sopra elencati. Tuttavia questo modello ha avuto, già dalla prima attuazione alcuni anni fa, bisogno di un correttivo, in quanto l’alunno può trovarsi in difficoltà in alcune settimane dense di verifiche di altre materie. Questo correttivo l’ho chiamato Giudizio Sospeso, abbreviato G.S., ed è una valutazione che non entra nella media ponderata ma rimanda la valutazione alla settimana seguente. Tale meccanismo non dovrebbe essere iterato e l’utilizzo medio in questi anni è stato di 2/3 volte a quadrimestre. Questo metodo consente un numero di valutazioni che varia tra dieci e quindici a quadrimestre, ciascuna delle quali composta dei quattro parametri sopra citati. L’allievo è facilitato nel suo compito a casa per il minutaggio assegnato a ciascun aspetto musicale che deve affrontare, corredato della valutazione parziale 17 riguardante questi aspetti. Saprà quindi dove ci sono da risolvere alcune sue mancanze e non incorrerà nella tentazione di rifare passaggi musicali ormai maturi solo perché gli riescono bene a discapito di altri passaggi, a lui ancora ostici, che potrebbero farlo crescere tecnicamente. E’ evidente che la programmazione in itinere deve essere pesata sull’alunno che si ha di fronte: fermo restando lo schema che ho illustrato, i metodi e le strategie didattiche dovrebbero essere differenziate da alunno ad alunno per evitare pericolosi momenti di stallo nell’apprendimento. Oltre alla leva motivazionale deve sempre essere tenuta presente una possibile fragilità dell’alunno, dovuta al periodo 11-14 anni: basta poco per demotivarli, bisogna che sentano la nostra vicinanza. Concludendo, ho riscontrato che così facendo ci siano gli elementi per una serena valutazione generale, oltre ad un proficuo raggiungimento degli obbiettivi didattici. 18 8. La motivazione degli alunni (e dei docenti) I risultati tangibili di ogni attività che tutti noi eseguiamo ogni giorno nella vita quotidiana e professionale sono condizionati dalla motivazione che ci spinge ad eseguirle. Può succedere talvolta di essere costretti, solitamente per i tempi stretti, ad un insegnamento ex-cathedra in cui impartiamo insegnamenti ai nostri allievi senza dare spazio alla spiegazione delle finalità e degli obbiettivi di tali insegnamenti. Credo che i nostri alunni, pur nel rispetto dei ruoli, siano degli “alleati” con i quali ottenere gli obbiettivi didattici che ci prefiggiamo. E aggiungo: perché una parte di questi obbiettivi non possiamo concordarli insieme a loro agendo su metodi e strumenti didattici? Ho lavorato presso aziende ed ho avuto incarichi di dirigenza e frequento ancora adesso amici che si occupano di gestione del personale. Pur nel rispetto dei ruoli, i risultati positivi che hanno avviato trend positivi si sono verificati sempre in presenza di un’osmosi tra la dirigenza e i sottoposti, con momenti di brainstorming e comunicazione in cui ognuno si è sentito parte di un sistema ed in cui il suo intervento può determinare positività e negatività in termini di risultati per se e per gli altri colleghi. E’ in tal senso che la riforma della Scuola Media del 1979 ci spronava? I concerti di Natale, fine anno scolastico e i vari saggi o concorsi sono degli obbiettivi che noi Docenti e gli alunni dovremmo sentire fortemente, senza però ansia da prestazione. E’ vero che attraverso tali obbiettivi potremmo essere valutati ma in un’ottica di civiltà e obbiettività chi può esimersi dall’esserlo? Il pensare che non siano indispensabili o produttivi non mi trova d’accordo, ma dobbiamo intenderci su cosa vuol dire partecipare ad un concorso o preparare un concerto: se inseguiamo a tutti i costi il “concerto perfetto” o il 1° premio assoluto ad un concorso la questione può diventare pesante, sia per gli alunni che per i docenti. La perfezione è un punto di arrivo (per lo più teorico!), credo che l’Indirizzo Musicale nella Scuola Media sia invece un importante punto di passaggio in cui qualità e mancanze, punti di forza e debolezze si mescolano ed esistono per essere individuati e risolti, il più serenamente possibile. Nel mio percorso da docente ho portato numerose classi ai concorsi ma ne ricordo una la cui prova non è andata benissimo: la stessa classe si è riscattata ampiamente nel concerto di fine anno: hanno capito da soli, attraverso il confronto con altre classi di altre scuole, cosa non ha funzionato. Quell’esperienza li ha resi indipendenti, autonomi, capaci di autovalutazione obbiettiva: cosa potevo pretendere in più? 19 9. Progetti interdisciplinari Molte volte mi sono posto la domanda sul significato dell’insegnamento di uno strumento musicale all’interno della scuola superiore di primo grado e di quale differenza d’impostazione ci dovesse (o non ci dovesse) essere rispetto ad una scuola di musica, sia essa il Conservatorio o una scuola civica o quant’altro. La risposta che mi sono per ora dato riguarda il fatto che intorno al mio essere insegnante di strumento esistono tutte le altre materie scolastiche. L’interazione proficua tra tutte le materie può diventare uno straordinario mezzo motivazionale denso di significato. Credo in generale che sia sempre più semplice per i ragazzi (e non solo per loro) vivere una loro scelta, musicale e non, se la si rapporta con attività collaterali, vista la caratteristica sincreticità che contraddistingue i nostri alunni: si mettono così in moto gardneriane pluralità di intelligenze. Ricordo un incontro con uno dei massimi didatti della musica jazz, il saxofonista David Liebman, durante il quale ci disse che la crescita di un musicista va solitamente nella direzione di una sua crescita spirituale e culturale in quanto la musica è una storia, un racconto che il musicista stesso pone in essere mettendo in moto il suo background di emozioni e idee, che non sempre derivano dalla lettura musicale ma da esperienze vissute, letture, collaborazioni con persone, in sintesi un acculturamento umano, nell’accezione più estesa possibile del termine, che ci fa raccontare il nostro vissuto quando suoniamo. Stesso approccio adottato dal pianista Chick Corea: sarà un caso che anche lui come Liebman sia sempre allo stato dell’arte pur avendo avuto in quasi 60 anni di attività musicale progetti, anche in contemporanea, molto diversi tra loro? Tornando ai nostri alunni, non credo sia opportuno blindare la nostra lezione a scopi solo musicali ma aprire la collaborazione alle altre materie. Le ipotesi possono essere le più svariate e delle seguenti alcune le ho sperimentate negli anni passati; l’elenco è forzatamente sintetico per dare solo un’idea: • Arte Visiva e Musica: la musica commenta le realizzazioni di Arte visiva degli alunni • Lingue straniere e Musica: elaborazioni di testi di canzoni curando i fonemi linguistici complessi attraverso il canto. • Tecnologia e Musica: costruzione di strumenti musicali; utilizzo delle nuove tecnologie, per esempio un concerto alimentato solo con pannelli fotovoltaici. 20 • Lettere e Musica: Poesia e prosa con sottofondi musicali • Educazione fisica e Musica: dai balletti classici alle coreografie di hip-hop con l’ausilio dell’orchestra • Musica e Storia: gli intrecci tra la storia dei popoli e la musica del loro tempo Sono sicuro di avere dimenticato qualche materia importante ed il relativo progetto interdisciplinare. Se qualcuno leggerà questa tesi mi comunichi le sue idee e vedrò di svilupparle. Quest’anno la collaborazione con la lingua straniera si è concretizzata su un testo in francese relativo ad un canone a tre voci (C’est Noel) per la classe IA, dove compaiono alcuni fonemi tipici della lingua. Il brano è stato proposto durante il Concerto di Natale. Altro progetto sarà ‘Art&Musica’, in buona sostanza una mostra dove le realizzazioni di arte in senso lato degli alunni, divisi per stanze tematiche, saranno commentate dagli stessi alunni attraverso il repertorio musicale studiato durante l’anno scolastico. 21 10. Utilizzo delle tecnologie (vecchie e nuove) Le nuove tecnologie sono ormai entrate nella nostra quotidianità, i ragazzi fanno ricerche attraverso la rete internet, usano con una destrezza molto spesso superiore alla nostra il computer, comunicano tra loro attraverso Facebook anche ben prima della soglia legale dei 13 anni compiuti. La scuola in generale spesso fatica a star dietro alle innovazioni, soprattutto per una questione di fondi risicati. Tuttavia ci sono molte cose che si possono fare e che hanno un costo minimo, le elenco spiegandone il significato: • Attraverso un’area ftp, (uno spazio virtuale che può essere una partizione dell’hard disk del server della scuola o altro), si possono rendere sempre disponibili le partiture di musica d’insieme, i files audio delle registrazioni delle prove d’insieme, i compiti delle vacanze e quant’altro serva agli alunni: se qualcuno dovesse perdere la parte sa dove recuperarla. I files audio possono essere un buon sistema per studiare i brani d’insieme accompagnati da un’orchestra virtuale; l’insegnante assente può comunicare i compiti anche attraverso questa piattaforma, inserire links didattici interessanti, etc. • Rendere disponibile un filmato su supporto DVD di ogni attività scolastica legata alla musica (saggi individuali, concerti, progetti interdisciplinari) oltre a essere un formidabile strumento didattico (i ragazzi si riascoltano guardando un loro prodotto e si “autovalutano”), consente una divulgazione del lavoro svolto che può avvicinare più persone all’Indirizzo Musicale. Possibile anche un’attività di ricerca fondi attraverso la sponsorizzazione del supporto DVD stesso sia attraverso erogazioni liberali dei genitori, sia attraverso altri soggetti privati che appongono il loro marchio all’iniziativa. • Praticamente tutti gli alunni posseggono un cellulare o un lettore mp3 con possibilità di registrare un file audio. Si possono quindi veicolare attraverso email, con il consenso dei genitori, registrazioni di verifica settimanale dei compiti assegnati. La tecnologia applicata agli strumenti può essere una risorsa ma se applicata con granus salis: è oggettivamente complesso impiegare sei pianoforti nella stessa orchestra, tuttavia le tastiere pesate, oltre al suono del pianoforte, posseggono suoni di emulazione di altri strumenti che possono arricchire l’orchestra arrivando a concepire gli arrangiamenti scolastici non più in senso riduttivo ma dividendo le difficoltà su più soggetti. Questo comporta un aumento del numero di parti reali che è molto responsabilizzante e formativo per gli alunni. Per quanto riguarda il 22 mio strumento (ndr chitarra) l’amplificazione diventa su certi repertori condizione necessaria per l’oggettiva debolezza del suono dello strumento rispetto agli altri: non considerare questo aspetto può ingenerare negli alunni un senso di inutilità (“Tanto non si sente la chitarra!”) che potrebbe essere demotivante. Ogni scuola dovrebbe dotarsi di un impianto audio il più modulare possibile. Per raggiungere tale fine sono possibili “collaborazioni economiche” con colleghi di altre materie, ad esempio alcune casse acustiche amplificate vengono utilizzate in “comproprietà” con i colleghi di Educazione Motoria che tengono il corso di HipHop, garantendo a ciascuno massima disponibilità tecnica nei momenti dei saggi. 23 11. Funzione Docente/Funzione Strumentale o Obiettivo Entro ora in un ambito più tecnico, apparentemente asettico ma importante perché si riferisce non solo al lavoro del Docente singolo ma anche a quello in rapporto e sussidiarietà all’ambiente lavorativo nell’interazione con i colleghi. Elencherò i punti normativi salienti e mi soffermerò su alcuni passaggi effettuando alcune considerazioni personali sui processi attuativi. Spero serviranno a migliorare il nostro lavoro. L’art. 395 del D.Lgs. 16-4-1994, n. 297 (T.U. delle leggi sull’istruzione) definisce la funzione docente come "esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità". Considerazione: il Docente, elaborando la cultura per poterla trasmettere dovrebbe continuamente porsi nella condizione di conoscere il vissuto dell’alunno e mediare tra questo e il concetto che vuole trasmettere. Questo implica una conoscenza del mondo attuale per creare ponti comunicativi tra culture e soggetti diversi. In tal senso dispone anche l’art. 38, comma 3 del CCNL 4-8-1995 che recita: "La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell’istruzione dalle leggi dello Stato e dagli altri atti di normazione primaria e secondaria". Svolgono la funzione docente: i docenti della scuola materna; i docenti della scuola elementare; i docenti della scuola media; i docenti della scuola secondaria superiore diplomati e laureati; il personale educativo dei convitti e degli educandati femminili; i vicerettori aggiunti dei convitti; gli assistenti delle scuole speciali statali; gli assistenti delle accademie di belle arti e dei licei artistici; i docenti dei conservatori di musica; delle accademie di belle arti e dell’accademia nazionale di danza. La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti e si esplica in attività individuali e attività collegiali, nonché nella partecipazione alle attività di aggiornamento e di formazione in servizio. 24 Le attività individuali Le attività individuali, si suddividono in: attività di insegnamento, attività funzionali all’insegnamento, attività aggiuntive. Relativamente alle attività di insegnamento l’orario di servizio è articolato su 25 ore settimanali nella scuola materna, 22 ore nella scuola elementare e 18 ore nella scuola secondaria. Nella scuola secondaria il personale con meno di 18 ore settimanali è tenuto a completare l’orario con l’insegnamento in classi collaterali, in interventi didattici ed educativi integrativi ovvero attraverso supplenze o rimanendo a disposizione per attività parascolastiche e interscolastiche. Le attività funzionali all’insegnamento richiedono: — adempimenti individuali che riguardano la preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, la correzione degli elaborati, i rapporti individuali con le famiglie; Considerazione 1: i Docenti di strumento, considerando le esercitazioni collettive (ndr: attività di orchestra o Musica d’Insieme) potrebbero trovarsi a preparare o confrontare il materiale arrangiato e capire se è calzante con le esigenze degli alunni? La preparazione della sala di orchestra potrebbe essere un momento collettivo di preparazione delle esercitazioni? Considerazione 2: i Docenti di strumento, avvalendosi di tecnologia ormai alla portata di tutti (lettori mp3, smartphone, pc, etc) potrebbero considerare l’utilizzo delle registrazioni, attraverso le suddette tecnologie, un surrogato della correzione degli elaborati? Alcune ore prima l’alunno spedisce via email le registrazioni, il Docente ascolta e valuta (si spera anche l’alunno prima della spedizione). — adempimenti collegiali consistenti nella partecipazione alle riunioni del collegio dei docenti, nonché alle attività dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione e nello svolgimento degli scrutini ed esami con la compilazione degli atti relativi alla valutazione. Le attività aggiuntive, deliberate dal Collegio dei docenti nell’ambito delle risorse disponibili e in coerenza con il piano dell’offerta formativa, si distinguono in: — attività aggiuntive di insegnamento che possono svolgersi in un arco temporale di 6 ore settimanali supplementari all’orario di cattedra e destinate allo svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi o comunque all’arricchimento e alla personalizzazione dell’offerta formativa; 25 - attività aggiuntive funzionali all’insegnamento che consistono nello svolgimento di compiti relativi alla progettazione e alla produzione di materiali utili per la didattica, con particolare riferimento ai prodotti informatici. Le attività collegiali e le attività di aggiornamento e di formazione in servizio Quanto alle attività collegiali, in attuazione dell’autonomia scolastica, i docenti nel compimento delle attività collegiali si occupano di elaborare, attuare e verificare, per gli aspetti pedagogico-didattici il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle diverse esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socioeconomico di riferimento. Le attività di formazione in servizio costituiscono un aspetto di fondamentale importanza: la scuola dell’autonomia e la riforma dei cicli richiedono un personale dotato di qualificata professionalità. Considerazione: chi certifica la qualificata professionalità? E, fatto ancora più delicato, chi la NON qualificata professionalità? Da tempo sento parlare della valutazione dei docenti ma assisto a votazioni con “maggioranze bulgare” perché questo non avvenga. Timore della qualità del processo valutativo o altro? La mia posizione è che dovremmo tutti essere sottoposti a valutazione. Se mi è consentito un paragone, mutuato dall’ottica formativa di “Cittadinanza attiva”, solo le dittature non si sottopongono al giudizio dei cittadini. Un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane condotta e perseguita attraverso iniziative di formazione del personale docente, in ingresso e in servizio, diventa un obbligo cui l’amministrazione deve ottemperare ai fini del necessario sostegno agli obiettivi riformistici nonché ai fini del potenziamento dell’offerta formativa nel territorio con particolare riguardo alla prevenzione dell’insuccesso scolastico e al recupero degli abbandoni e alla formazione continua degli adulti e ai fini dello sviluppo integrato di formazione e lavoro. Al tempo stesso, la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità. A tal fine, l’art.13 del CCNL 1998-2001 e l’art.12 del CCNL integrativo prevedono che le attività di formazione si svolgano, ordinariamente, al di fuori dell’orario di servizio; tuttavia il personale docente può usufruire di cinque giorni per anno scolastico per la partecipazione ad iniziative di aggiornamento riconosciute dall’amministrazione. In questo caso, la sostituzione del docente avviene con l’istituto dell’esonero in servizio o con il ricorso a supplenze brevi e viene considerata come svolgimento di servizio a tutti gli effetti. Qualora le attività di formazione si svolgano fuori sede, la partecipazione ad esse 26 comporta il riconoscimento del trattamento di missione e il rimborso delle spese di viaggio. Il medesimo trattamento è riservato al personale docente che partecipa ad attività di formazione non in veste di discente ma di formatore. Le attività di formazione possono essere svolte anche all’interno delle istituzioni scolastiche secondo le indicazioni emergenti dal Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione deliberato dal Collegio dei docenti conformemente alla direttiva emanata in materia dal Ministro. Le attività proposte dal Piano possono articolarsi in: — attività promosse prioritariamente dall’amministrazione; — attività progettate dalla scuola, singolarmente o in consorzio di rete con altre scuole o collaborando con gli IRRSAE, con le Università e con associazioni pubbliche o private; — attività proposte da soggetti esterni e riconosciute dall’amministrazione. Le attività comprese nelle funzioni obiettivo (Funzioni Strumentali) Ai fini della realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia il patrimonio professionale dei docenti può essere ulteriormente valorizzato con il conferimento di specifiche funzioni obiettivo individuate dal Collegio dei docenti in conformità al Piano dell’offerta formativa. Lo stesso Collegio provvede ad individuare, entro 15 giorni dall’inizio delle lezioni, il responsabile di ciascuna funzione obiettivo tra coloro che ne abbiano fatto richiesta e abbiano offerto la propria disponibilità all’incarico che ha carattere rinnovabile. La scelta viene effettuata sulla base dello stato di servizio del docente e valutando gli incarichi ricoperti e i relativi risultati, le esperienze e i progetti significativi anche di innovazione didattica realizzati nel corso dell’attività professionale, i titoli e le competenze coerenti con l’incarico da attribuire. Le attività rientranti nelle funzioni obiettivo possono riguardare: — la gestione del Piano dell’offerta formativa e in particolare il coordinamento delle attività del Piano o della progettazione curricolare, la valutazione delle attività proposte dal Piano e il coordinamento dei rapporti tra la scuola e le famiglie; — il sostegno al lavoro dei docenti quali l’accoglienza ai nuovi docenti, la gestione del Piano di formazione e di aggiornamento, la produzione di materiali didattici, la cura della documentazione educativa, il coordinamento dell’utilizzo delle nuove 27 tecnologie e della biblioteca etc.; — gli interventi e i servizi per gli studenti. Vi rientrano il coordinamento delle attività extracurricolari, il coordinamento e la gestione delle attività di continuità, di orientamento e di tutoraggio, il coordinamento delle attività di recupero e integrazione educativa; — la realizzazione di progetti formativi di intesa con enti e istituzioni esterni alla scuola quali il coordinamento dei rapporti con enti pubblici o aziende per l’attivazione di stage formativi, il coordinamento delle attività svolte dalle scuolelavoro, il coordinamento delle attività scolastiche con la formazione professionale. Lo svolgimento di tutte le attività ricomprese nelle funzioni obiettivo non può comportare esoneri totali dall’insegnamento. 28 12. Verifica condivisa dopo il Concerto di Natale. Docenti e classe: opinioni a confronto. Vivo la mia condizione di Docente di strumento come parte di un progetto educativo più esteso, dove il dialogo tra Alunni e Docenti, pur nel rispetto dei ruoli, dovrebbe porre le basi per una consapevolezza comune sul “dove si sta andando e perché”. Credo che i ragazzi si chiedano spesso il perché delle cose: nostro compito è svelarlo, aprire prospettive nuove allargando i loro orizzonti. Per far questo occorre un momento di dialogo bidirezionale, non ex-cathedra, in cui noi docenti ci mettiamo in condizione di ascolto vero. Non è facile, è l’impostazione stessa della scuola che non aiuta: banchi da una parte, cattedra dall’altra. Alcuni colleghi adottano strategie in cui chi è interrogato va vicino alla lavagna mentre il docente si siede in mezzo ai suoi alunni: è un piccolo gesto ma i ragazzi lo colgono. L’approccio autoritario non porta i ragazzi a crescere, mentre l’autorevolezza li fa diventare grandi perché, si spera, ambiscano a diventare autorevoli per emulazione. Tutto questo per avanzare una proposta: una verifica condivisa dopo aver raggiunto un risultato, ad esempio un concerto, in cui anche ciascun alunno possa comunicare la sua opinione alla sua classe e ai suoi insegnanti. Quest’anno, al rientro dalle vacanze di Natale, questa verifica c’è stata parzialmente o meglio non è stata così condivisa nel gruppo classe. Proporrei che venisse presa in considerazione come momento di riflessione comune per ripartire con un nuovo slancio. Questo dialogo bidirezionale troverebbe un senso anche nell’ambito della valutazione: perché non consentire all’alunno di autovalutarsi chiedendogli che voto “meriterebbe” dal suo punto di vista? Potremmo capire se la sua percezione risulti obbiettiva e non perderemmo certo il nostro status di Docenti: l’ultima parola spetterebbe comunque a noi. 29 13. Scelta brani Musica d’Insieme Concerto di fine Anno Scolastico per il Il Concerto di Natale, tenutosi presso il Teatro San Giuseppe di Torino, è stato un successo. Gli alunni erano visibilmente soddisfatti, i genitori giustamente orgogliosi dei loro figli e anche noi docenti abbiamo raccolto riconoscimenti significativi per il lavoro svolto. Ora bisogna ripartire sull’onda di questo entusiasmo e scegliere dei brani d’insieme che possano essere stimolanti. Come è prassi consolidata e condivisa ogni insegnante dirigerà un brano per ogni classe, in modo che gli alunni possano venir diretti da tutti i docenti. Si stabilisce a tal scopo di assegnare a ciascuna classe quattro brani da realizzare. Nel dettaglio: Classe I A: • “Everybody wants to be a cat” di F. Huddleston, arrangiamento di Federico Marchetti, dal film “Gli Aristogatti” • “Montagne russe”, che ho scritto e arrangiato, é una colonna sonora di commento ad un filmato riguardante, appunto, le montagne russe dei Luna Park. • “The Beauty and the Beast”, dal film omonimo, scritto da Alan Menken e Howard Ashman, arrangiamento di Andrea Tedesco • “ La’ ci darem la mano” dal “Don Giovanni” di W.A. Mozart, arrangiamento di Ugo Fiamingo Classe II A: • “Inion ni Scannlain”, di D. Doherty, che ho arrangiato • “Nuovo Cinema Paradiso”, di E. Morricone, arrangiamento di Stefania Maio • “Hello Dolly”, di J. Herman, arrangiamento di Silvia Euron • “A whole new world”, di A. Menken, arrangiamento di Ugo Fiamingo 30 Classe III A: • “Tchaikovsky Medley”, Concerto per Pf e Orchestra n°1, Concerto per Vl e orchestra op. 35, Marcia dallo Schiaccianoci. L’ho arrangiato in forma di Medley. • “Libertango”, di A. Piazzolla, arrangiamento Antonino Maddonni • “Star wars”, di J. Williams, arrangiamento di Silvia Euron • “La donna è mobile” dall’opera “Rigoletto” di G. Verdi, arrangiamento Ugo Fiamingo Si stabilisce l’ordine di studio dei brani e concordiamo l’inizio delle lezioni a orchestra completa per l’inizio di febbraio. Conseguentemente a gennaio si faranno prove a sezione. Occorre affinare meglio, a mio avviso, le scadenze per i brani di musica d’insieme per evitare che alcune sezioni di strumenti arrivino alla prova senza aver visto la parte assegnata. La calendarizzazione dovrebbe essere più definita per evitare di decidere i brani da provare quando si entra in classe. Ci consentirebbe di ottimizzare il poco tempo a disposizione. A tal proposito e per completezza si legga il capitolo n°4. LaboRock Dall’elenco dei brani manca, tuttavia, un riferimento alla musica che loro ascoltano abitualmente, in sostanza manca il Rock e i suoi derivati: soprattutto per i miei chitarristi costituisce un’esigenza quasi inderogabile. Tuttavia proporre un brano in più in orchestra, considerando la difficoltà degli arrangiamenti proposti, potrebbe essere irrealizzabile, costituendo un impegno in più anche per gli alunni “deboli”. A questo punto propongo un laboratorio di musica d’insieme Rock, battezzato “LaboRock”, aperto agli alunni di tutte e tre le classi (non solo i chitarristi) a patto che il loro rendimento sia elevato e che l’impegno non pregiudichi gli impegni scolastici. I colleghi si dimostrano molto collaborativi e mi mandano gli alunni con le caratteristiche richieste. I brani sono otto, non è detto che riusciremo a farli tutti ma intendo mettere a votazione la sequenza con cui affrontarli. La votazione dà l’esito seguente: • 21 Guns (Green Day) • Back in Black (AC/DC) 31 • We are the Champions (Queen) • The Final Countdown (Europe) • Child’s Anthem (TOTO) • Nothing else matter (Metallica) • Money (Pink Floyd) • I don’t wanna miss a thing (Aerosmith) L’inizio del laboratorio è fissato per l’inizio di Febbraio e si prevede finisca a inizio Giugno. Sarà tenuto il mercoledì, orario 13.40 – 14.30, subito dopo le lezioni mattutine e in un giorno dove non è previsto il rientro per nessuna delle tre classi al fine di garantire la massima partecipazione. Si costituisce così un gruppo formato da quattordici persone ripartite nel seguente modo: • 5 chitarristi, di cui un bassista • 1 violinista • 3 flautisti • 5 pianisti, che si alternano anche alle percussioni Ciò che più colpisce sin dalla prima prova è la concentrazione dei ragazzi, considerando che molte volte i brani sono affrontati a prima vista. Imbastiamo i brani al ritmo di uno ogni prova. A volte sono i ragazzi stessi che chiedono di provare certi passaggi perché non soddisfatti del risultato: sono motivati e imparano in fretta alcuni aspetti musicali che serviranno anche nei brani del repertorio più conformi al programma ministeriale. Ho parlato nei precedenti capitoli di ponti tra culture musicali diverse, intendendo proprio gli effetti di questa esperienza che non è per me la prima: è una costante affermazione dei risultati che si possono ottenere mantenendo alta la leva motivazionale. Intendiamoci: non voglio dire che occorre insegnare agli alunni ciò che loro vogliono, non sarebbe educativo, bensì utilizzare il loro vissuto per approdare ad una visione più ampia della musica mettendo in evidenza le affinità dei generi musicali oltre alle differenze. Questa convinzione mi ha sempre accompagnato ed è stata suffragata dai Docenti dei corsi Abilitanti in Didattica della Musica, per le classi di concorso A032 e AB77, in particolare i Proff. Giuseppe Grazioso (Pedagogia) e Antonio Giacometti 32 (Musica da Camera), tra l’altro ambedue ex Presidenti della SIEM, la Società Italiana per l’Educazione Musicale. 33 14. Test attitudinali futura classe prima Durante gli ultimi giorni di Febbraio 2013 si sono svolti i test attitudinali per la formazione della futura classe IA ad Indirizzo Musicale. I candidati sono 33 di numero divisi tra 16 maschi e 17 femmine; la classe da formare doveva avere 24 alunni, equamente distribuiti fra i quattro strumenti insegnati in questa scuola (chitarra, flauto, pianoforte, violino). La Commissione Esaminatrice è stata composta dai quattro insegnanti dei rispettivi strumenti insegnati in questa scuola: chitarra, flauto, pianoforte e violino. Il test adottato si ispira al test di Bentley, opportunamente modificato e integrato da una prova di attitudine agli strumenti presenti nel POF della scuola. Il sopracitato test, che ha durata di circa 40 minuti per ogni candidato, si divide in diverse aree di competenza: -Area Ritmica: modelli ritmici a difficoltà crescente da riprodurre con le mani -Area Intonazione: riproduzione vocale di brevi incisi melodici a difficoltà crescente -Area Coordinazione: esecuzione di patterns comprendenti l’uso di mani, piedi e metronomo -Area Attitudine agli strumenti: il candidato prova tutti e quattro gli strumenti proposti dalla scuola, comunicando, prima e dopo la prova, una graduatoria di preferenza. Il Docente valuta l’attitudine per lo strumento sulla sua base esperienziale. Attribuzione dei punteggi e criteri per la scelta di “Titolari” e “Riserve”: Ad ogni esaminato, per ognuna delle quattro aree di competenza citate, è stato aggiudicato un punteggio, ricavato dai risultati dei rispettivi test appena descritti; il punteggio totale ottenuto dalla somma di questi punteggi parziali ha determinato, per ciascuno, la propria posizione nelle quattro singole graduatorie che sono state conseguentemente stilate (una per ogni strumento: chitarra, flauto, pianoforte, violino). Queste graduatorie sono state, a questo punto, “intrecciate”, per avere una visione globale dei risultati e valutare, candidato per candidato, in base ai punteggi attribuiti alle singole prove, ma anche in base alla preferenza espressa dal ragazzino per ciascun strumento (cosa a cui si è data non poca importanza), quali persone scegliere per ciascun strumento. Essendo a volte molto diversi i punteggi assegnati per la prova di attitudine allo strumento, non deve stupire l’eventuale piazzamento molto diversificato di ciascun candidato in ognuna delle quattro graduatorie di partenza. 34 Con questi criteri, si è così giunti alla scelta di 6 ragazzini per ogni strumento, per un totale di 24, come prefissato: in particolare, 9 maschi e 15 femmine. Per quanto riguarda le “Riserve” (che potrebbero subentrare, per esempio, in caso di ritiri), si è deciso di sceglierne quattro per ogni strumento e si è operato con un metodo analogo a quello utilizzato per i “Titolari”, ma con queste grandi differenze: 1) nell’intrecciare le graduatorie, sono state prese in considerazione solo le prime e le seconde preferenze espresse dai candidati, tranne che in quei casi in cui si è stati costretti ad attingere anche dalle terze e quarte, per evitare di dare la precedenza a candidati con punteggi troppo bassi (magari addirittura insufficienti riguardo all’area dell’attitudine strumentale) e di rimanere, per qualche strumento, senza tutte e quattro le riserve preventivate; 2) i candidati, sempre seguendo i criteri appena descritti, sono stati scelti come riserva anche per più di uno strumento, magari con un diverso ordine nelle rispettive graduatorie conseguentemente createsi. Nella valutazione del candidato la Commissione Esaminatrice, ha esaminato i risultati delle prove coadiuvata anche da un documento che il candidato aveva compilato qualche giorno prima della prova. Questo documento prevedeva una serie di domande riguardo a esperienze musicali pregresse, gusti musicali, etc. Riguardo alle esperienze musicali pregresse abbiamo avuto un certo numero di candidati che suonavano già uno strumento musicale, ne abbiamo ovviamente tenuto conto e abbiamo ascoltato con attenzione i brani che venivano proposti da tali candidati. Tuttavia, avendo il test natura attitudinale, siamo stati aderenti allo spirito di tale test. Questo ha determinato talvolta la scelta per un candidato privo di esperienze pregresse ma promettente sulla base delle prove oggettive e attitudinali. I suddetti test sono stati affrontati con professionalità, cercando di mettere il candidato a proprio agio, dialogando, a volte scherzando con lui per cercare di porlo nella migliore condizione psicologica. Tuttavia il fattore emotivo esiste, come anche il problema, per alcuni ragazzini, della muta della voce, che può diventare un limite di non poco conto nella capacità di intonare. Inoltre, la stessa attitudine al canto e/o capacità di intonare, sicuramente importante, ha identica valenza per tutti gli strumenti? Forse di più per un aspirante violinista, forse meno per un pianista? Nel test non viene ovviamente preso in considerazione un elemento, la costanza nello studio, che per alcuni didatti costituisce l’ 80% dei requisiti per l’acquisizione di competenze. In questo caso la mancanza di un percorso nella scuola primaria si sente fortemente: gli interventi nelle elementari in modo strutturale possono essere di valido aiuto in quanto sia i candidati che i docenti potrebbero avere più elementi per una scelta consapevole, i primi su cosa attende loro nei tre anni successivi al di là di ciò che si immaginano, i secondi sul 35 grado di impegno nelle attività svolte nella primaria dai suddetti candidati. Sulle modalità di tali interventi la stessa rete di SMIM si sta interrogando soprattutto sulla base dei futuri, e sempre più numerosi, istituti comprensivi con conseguenti potenziali percorsi formativi armonizzati. Riporto a tal proposito uno stralcio dal verbale del “Tavolo di Lavoro sulla Didattica e Continuità, rete MIRè di Torino” del 13 Marzo 2013, di cui sono un componente: … Si ravvisa che la validità dei test attitudinali ha il limite intrinseco di valutare i candidati in un lasso temporale che va dai 15 ai 40 minuti a seconda delle scuole e non tiene necessariamente conto di elementi come la costanza nello studio che sono alla base per l’acquisizione di competenze, non solo musicali. Infatti in passato, affermano i Proff. Delle Piane e C. Devecchi, alcuni esclusi e alcuni ripescaggi dalle riserve dei test hanno consentito ad alcuni ragazzi di ben figurare in ruoli di eccellenza, in OMT o nel percorso accademico in conservatorio: emerge la proposta di progetti di propedeutica nella Scuola Primaria, come da direttive MIUR, ma supportate da un contributo delle famiglie, visti i risicati fondi ministeriali a disposizione. Sinteticamente si proporrebbe un intervento a partire dalla classe terza elementare con attività musicali: la Prof.ssa Sappa propone un approccio kodalyano nella scuola elementare, non necessariamente con lo strumento. Il Prof. Delle Piane concorda sull’inizio della formazione musicale di base alle elementari ma chiede di considerare l’utilizzo dello strumento negli ultimi anni della scuola elementare, come propedeutica strumentale all’IM nelle medie inferiori in quanto il percorso è più specialistico. I Proff: C. Devecchi e Pautassi rilevano che questa impostazione potrebbe essere agevolata dall’indicazione ministeriale a creare istituti comprensivi che promuoverebbero un percorso musicale tra Primaria e Media Inferiore nel POF d’istituto. Si potrebbe cercare Docenti per questo progetto sia tra le risorse interne alla scuola, sia tra quelle esterne coinvolgendo le realtà musicali presenti sul territorio. Il Prof. C. Devecchi invita a guardare il progetto a regime, ovvero tra due o tre anni, rilevando il fatto che i test, in un istituto impostato in questo modo, potrebbero avere più valenza in quanto si arriverebbe alla prova attitudinale con una votazione di ingresso (come avviene all’esame di terza media) che tiene conto del percorso musicale di tre anni. Il test diverrebbe trampolino di lancio e metodo orientativo ad una più specifica formazione musicale. La Prof.ssa Roseo fa notare che se la scuola non fosse IC diventerebbe più complessa tale impostazione: la SMS Calamandrei, di cui è docente, oltre ai test oggettivi e di attitudine allo strumento adotta con successo il colloquio con le famiglie, risolvendo molti casi dubbi. Il Prof. Bovero cita il recente protocollo d’intesa sullo sviluppo dell’educazione musicale di base, rimarcandone l’importanza: necessario il contatto con la scuola elementare. Bisognerebbe fare un progetto economico, occorrerebbe indire una conferenza di rete scuola media e primaria per l’educazione musicale con il coinvolgimento della Direzione Regionale. Uniformità del test: esigenza condivisa? Tutti concordano nel cercare modelli valutativi che funzionino meglio, lasciando tuttavia libertà e autonomia. Che cosa è l’IM per ciascuno di noi? Nuovo conservatorio o potenziamento formativo della scuola dell’obbligo? Forse l’uno e l’altro, dove la possibilità di far crescere nuovi talenti si sposa con la possibilità da parte di alunni assolutamente 36 normodotati di intraprendere un percorso che li appaghi e possa essere un’esperienza formativa importante anche se non proseguiranno lo studio di uno strumento dopo la scuola media inferiore. A questo proposito il Prof. C. Devecchi propone un laboratorio musicale per gli eventuali esclusi dai test, con contributo delle famiglie, prevedendo orchestra e lezioni singole, con una programmazione di peso sensibilmente minore rispetto alla classe ad IM. Questo consentirebbe di evitare di perdere eventuali talenti per l’oggettivo limite degli attuali test e dell’assenza del progetto alle elementari. Nel contempo consentirebbe agli esclusi di avvalersi di un percorso in principio semplificato ma che potenzialmente potrebbe diventare un percorso formativo valido in virtù del suo espletamento all’interno della scuola dell’obbligo. A tal proposito il Prof. C. Devecchi ritiene che l’Indirizzo Musicale abbia come valore aggiunto proprio la presenza delle altre materie, il che lo distingue da una scuola di musica in senso stretto, sottolineando quindi l’importanza dei progetti interdisciplinari. Il Prof. C. Devecchi invierà ai colleghi dei due tavoli un piano economico per il suddetto laboratorio per valutarne insieme la fattibilità. 37 15. Pianificazione attività aggiuntive: partecipazione a Concorsi, Orchestra Interprovinciale OMT-MIRè (et similia) Nella programmazione di inizio anno abbiamo pianificato alcune attività musicali aggiuntive, inserendole nel piano annuale durante il primo Consiglio di Classe: • Partecipazione per gli alunni più meritevoli della classe III A al progetto dell’Orchestra Interprovinciale OMT-MIRE, la quale riunisce i migliori alunni di tutte le scuole a Indirizzo Musicale della Provincia di Torino. Gli alunni che parteciperanno saranno sei di numero di cui tre violiniste, un chitarrista, una flautista e una pianista. Concerto finale il 3 giugno presso la sala concerti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. • III A: tre giorni di gita didattica al Castello di San Sebastiano Po (TO), previsto nei giorni 6,7,8 maggio. Gli alunni prepareranno brani solistici, da camera e di orchestra che proporranno nel tardo pomeriggio del giorno 8 maggio sotto forma di concerto. Feedback con capitolo a parte. • II A: tre giorni di gita didattica al Colle del Lys, previsto nei giorni 22, 23, 24 Aprile. Gli alunni prepareranno brani solistici, da camera e di orchestra. Si è aggiunta in corso d’anno il progetto “Laborock”, attività di orchestra Rock, dedicata agli alunni più meritevoli delle tre classi (attività descritta in un precedente capitolo: “Scelta brani Musica d’Insieme per il Concerto di fine Anno Scolastico”). Alla luce degli altri impegni didattici emerge a mio avviso un’esigenza di una visione più globale degli impegni, in quanto con l’aggiungersi del viaggio di una settimana in Inghilterra per tutte e tre le classi a Febbraio e la gita sugli sci di tre giorni a Claviere a Marzo, aggiungendo alcuni altri impegni (riciclo carta, consultorio, etc), è risultato complesso per una parte cospicua dei docenti rispettare la programmazione stabilita. Le dinamiche del Consiglio di Classe sono fondamentali e richiedono impegno e rispetto reciproco in quanto determinano il clima generale dentro il quale possiamo 38 lavorare. Se non si cerca di arrivare ad un equilibrio alcune attività possono essere osteggiate da alcuni colleghi (non è il caso della SMS Gobetti, ci tengo a precisarlo) e gli effetti potrebbero essere: • una cattiva pubblicità all’indirizzo Musicale di quella scuola con conseguente calo degli iscritti • una propensione a non accettare il corso musicale da parte di alcuni Docenti di Lettere o Matematica. Questo avviene soprattutto in quelle scuole dove l’Indirizzo Musicale è spalmato su più corsi, dove una parte degli alunni ha obbiettivamente delle attività in più. Immaginiamoci di risolvere i problemi sopra descritti in una condizione di corso spalmato su due o tre sezioni: due/tre Consigli di Classe da mettere d’accordo, Orchestra al pomeriggio (statisticamente più assenze), impossibile lavorare sulle dinamiche del gruppo classe vista l’assenza dello stesso. Si correrebbe il rischio di ridurre le potenzialità dell’Indirizzo Musicale e il fatto di averlo o non averlo non si riverbererebbe positivamente sulle altre materie. Non è sicuramente la risposta definitiva al problema di visione globale ma l’aver posto un calendario nel corridoio comune alle tre classi ha permesso a tutti noi Docenti, con un colpo d’occhio rapido, di avere il polso della situazione. Questo non toglie l’obbligo di aggiornare il registro di classe con gli impegni previsti in ottica di un progetto educativo più ampio dove rispettare spazi ed esigenze dell’altro: ricordiamoci sempre che i nostri alunni ci guardano e ci imitano! 39 16. Resoconto delle attività • III A: tre giorni di gita didattica al Castello di San Sebastiano Po (TO), previsto nei giorni 6,7,8 maggio. Gli alunni prepareranno brani solistici, da camera e di orchestra che proporranno nel tardo pomeriggio del giorno 8 maggio sotto forma di concerto. Feedback: i tre giorni sono stati molto stimolanti e proficui, i ragazzi hanno lavorato sodo raggiungendo un buon 80% degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Hanno avuto anche tempo di socializzare, sia tra loro che con noi Docenti. Il Castello di San Sebastiano Po si adatta benissimo: stanze più che sufficienti allo studio solistico e da camera, Sala orchestra nel vecchio tinaggio con spazi e acustica entrambi ottimi. Gita alla vicina Abbazia di Vezzolano e corso di cucina. Degna di nota la serata del concerto di Fabrizio Montagner, eclettico musicista che ha eseguito brani “non convenzionali” cantando e usando violino e viola imitando sirene, trapani, etc, stimolando gli alunni di violino, e non solo, a considerare i loro strumenti sotto altri punti di vista. C’è stato anche un dopo-concerto: Fabrizio si è intrattenuto con noi e con alcuni alunni. Ha continuato a suonare e cantare esilaranti brani di sua composizione (memorabile la canzone “il cinghiale”). Questo ha condizionato la caccia al tesoro del giorno successivo, dove bisognava comporre poesie in modo creativo. Abbiamo fatto sempre le ore piccole ma i ragazzi si sono dimostrati ragionevoli ed educati e hanno ricevuto i complimenti dei gestori del castello. Nota di merito: la mattina dell’ultimo giorno l’orchestra era già schierata ma mancavano ancora alcuni tasselli organizzativi e qui è avvenuto il “miracolo”: i ragazzi si sono autodiretti perfettamente per un quarto d’ora! Concerto pre-serale perfettamente riuscito con moltissimi genitori intervenuti, con buffet a seguire. I genitori stessi hanno riportato i loro figli a casa mentre noi Docenti abbiamo caricato il furgone degli strumenti, messo gentilmente a disposizione dalla famiglia Euron. • II A: tre giorni di gita didattica al Rifugio del Colle del Lys, previsto nei giorni 22, 23, 24 Aprile. Gli alunni prepareranno brani solistici, da camera e di orchestra. Feedback: i tre giorni sono stati molto proficui, i ragazzi hanno lavorato sodo raggiungendo un buon 80% degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Hanno avuto anche tempo di socializzare, sia tra loro che con noi Docenti. Il Rifugio 40 del Colle del Lys si adatta benissimo: stanze sufficienti allo studio solistico e da camera, Sala orchestra allestita stabilmente in sala pranzo. Memorabile la serata passata a suonare e cantare tutti insieme, usando anche il libro di educazione musicale con letture a prima vista di alcuni alunni, così come la serata delle danze e dei giochi. Interessante e toccante la visita alle fosse comuni e al Museo sull’eccidio di Partigiani alla fine della seconda guerra mondiale. Divertente l’attività di cucina “Spadella con Antonella”. • 29 maggio 2013: concerto di fine anno scolastico Vista l’ottima esperienza del concerto di Natale 2012 al Teatro San Giuseppe di Torino, optiamo per tenere anche lì il concerto di fine anno scolastico. L’affluenza e la partecipazione sono altissime. I ragazzi eseguono i brani al meglio delle loro possibilità aiutati da un’acustica perfetta. Il concerto dura quasi 2 ore e mezza, forse un po’ lungo: forse dovremmo ottimizzare i tempi di cambio tra un brano e l’altro e limitarci ad un bis per classe. La sinergia tra i componenti del team di strumento è molto buona e si riflette sulla capacità di collaborazione tra gli alunni. Anche in questo caso, come a Natale, l’intero spettacolo viene filmato e riversato su dvd e proposto come strumento didattico dietro erogazione liberale destinata ad acquisto strumenti. • Art&Musica (featuring LaboRock) Questo progetto interdisciplinare è, in buona sostanza, una mostra dove le realizzazioni di arte in senso lato degli alunni, divisi per stanze tematiche, saranno commentate dagli stessi alunni attraverso il repertorio musicale studiato durante l’anno scolastico. E’ stato realizzato in data 11/6/2013 dalle ore 18.00 alle ore 20.00 presso la succursale della scuola, al piano terra. Anche se gli obbiettivi appaiono molto spostati sull’area artistica, il progetto è stato ideato al fine di perseguire anche un obbiettivo di autonomia organizzativa degli alunni: infatti molti di questi devono essere presenti in stanze tematiche diverse in tempi ovviamente diversi, il che impone una capacità di attenzione e di consapevolezza di “chi fa cosa” molto elevate. Siamo abituati a tutelare i nostri alunni attraverso consegne molto precise ma talvolta blindate, al fine di ottenere necessariamente il risultato voluto: a volte, penso, qualche rischio va corso dando fiducia e ponendo una certa fetta di responsabilità organizzativa della riuscita finale nelle mani dei nostri alunni, responsabilizzati in un progetto comune. Sotto questo punto di vista il risultato è stato ottenuto, ma assicuro che abbiamo temuto di non riuscirci durante le prove a inizio pomeriggio: i nostri 60 alunni coinvolti sembravano non 41 capire, non ruotavano nelle varie stanze, abbiamo dovuto radunarli a cerchio tre volte per spiegare loro cosa funzionava e cosa non funzionava ancora. Alle ore 18.00 gli spostamenti erano sincronizzati e alunni e visitatori passavano da una stanza all’altra. Alle ore 19.45 i visitatori si sono trasferiti all’esterno della scuola dove gli alunni partecipanti al progetto LaboRock hanno eseguito quattro brani per concludere l’evento. I visitatori hanno dimostrato di gradire l’intero evento con numerosi applausi e lasciando testimonianza scritta su fogli messi a disposizione. Le stanze tematiche realizzate, dopo un’analisi del materiale a disposizione, sono diventate sette di numero, nel dettaglio: 42 17. Esame finale della terza media: la prova di strumento musicale Per definire cosa si dovrebbe richiedere all’esame della fine di questo ciclo scolastico bisogna rifarsi al DM del 6 Agosto 1999 che norma l’Indirizzo Musicale nella Scuola Media: Il perseguimento degli obiettivi sotto indicati si articolerà sia in attività individuali sia in attività collettive (piccoli gruppi, musica d'insieme): le abilità via via raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative, e consolidate attraverso l'integrazione di conoscenze acquisite nell'ambito della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata. Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi degli specifici insegnamenti strumentali. La successione degli obiettivi verrà stabilita dagli insegnanti in modo da determinare un percorso graduale che tenga conto delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni. I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati tenendo conto dell'approccio agli stili e alle forme, e della distinzione dei linguaggi. Esercizi e studi finalizzati all'acquisizione di specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico e didattico di ciascun insegnante che terrà comunque conto delle innovazioni della didattica strumentale. CHITARRA • • • • • padronanza del tocco appoggiato e libero della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici e timbrici; esecuzione d'arpeggi di vari tipi anche con posizioni accordali di mano sinistra; utilizzo e controllo delle note simultanee con e senza il pollice; conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità più agevoli anche con l'inserimento del barrèe; conoscenza ed utilizzo consapevole delle posizioni dalla prima in avanti; 43 • • uso consapevole della diteggiatura di entrambe le mani; esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello strumento (pizzicati, glissandi, armonici, percussioni, suoni legati-staccati, ecc...). Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d'insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto. Il livello minimo che l'allievo dovrà aver acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle tonalità più agevoli, almeno a due voci, anche con semplici cambi di posizioni, contenenti le principali figurazioni ritmiche. A tal scopo nell’ultimo mese di scuola non assegno nuovi brani da studiare ma scelgo due o tre brani eseguiti nell’ultimo quadrimestre che siano significativi e in linea con il suddetto decreto. Saranno questi brani l’oggetto dell’esame, insieme a una breve introduzione che l’alunno esporrà verbalmente in merito agli autori dei brani in questione. In alcuni anni ho impostato l’esame facendo estrarre a sorte uno dei tre brani, in altri concordando con l’alunno il brano che veniva eseguito meglio: molto dipende dalle decisioni prese collegialmente dal gruppo di lavoro dei Docenti di strumento. Possibili anche esecuzioni d’insieme anche se per l’esame non disdegno una prova solistica dove l’alunno dimostri autonomia e capacità di concentrazione. In questa scuola negli scorsi anni è stata privilegiata la prova solistica, quest’anno alcuni colleghi hanno deciso di impostare l’esame finale di alcuni alunni sotto forma di musica da camera (duo, trii o quartetti). 44 18. Compiti delle vacanze La fine dell’anno scolastico determina la fine dell’attività musicale per i nostri alunni? Per alcuni purtroppo sì, ce ne accorgiamo poi il settembre successivo: pochi i compiti eseguiti, arretramento significativo sulla capacità di lettura e interpretativa sono i chiari segnali di una scarsa attività musicale estiva. Come contrastare il fenomeno? La risposta potrebbe essere la continuità di metodo con l’anno scolastico, nel dettaglio: • Impostazione del lavoro settimanale: si impostano otto schede di lavoro per altrettante settimane. Ne conto otto in quanto, togliendo il mese di agosto rimane luglio insieme a metà giugno e metà settembre. Ovviamente nessun concetto nuovo ma consolidamento di quel che è stato fatto opportunamente suddiviso tra tecnica, lettura, interpretazione. • Richiesta invio delle registrazioni settimanalmente per monitorare gli esercizi. Nella composizione delle schede di lavoro solitamente tengo conto dell’esigenza di riposo dell’alunno nel periodo estivo e tendo a perseguire un obbiettivo di mantenimento e consolidamento dei risultati raggiunti. Il carico di lavoro risulterà quindi sensibilmente minore rispetto a quello durante l’anno scolastico. 45 19. CURRICULUM VITAE Claudio Devecchi, nato il 14/11/’66 a Torino, ha seguito i corsi di Chitarra e Armonia Jazz presso il Centro Jazz Torino, conseguendovi i diplomi finali (1990). Si è inoltre diplomato in Chitarra Classica come privatista presso il Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi" di Cuneo (1993) sotto la guida di Maurizio Colonna. Si è diplomato in Didattica della Musica (2007) presso il Conservatorio Statale di Musica G.F Ghedini di Cuneo. Ha conseguito il Diploma Accademico di Secondo Livello in Didattica della Musica, Classe di Concorso AB77 (Chitarra) nel 2009. Ha studiato composizione tradizionale con Alessandro Ruo Rui e ha partecipato a diversi stage tenuti da musicisti quali David Liebman (Torino, Febbraio 1996, jazz improvisation), Bireli Lagrene (Torino, Marzo 1997, jazz improvisation), Tim Berne (Torino, Marzo 1999, jazz improvisation), Franco D'Andrea (Torino, Marzo 2000, jazz improvisation), John Abercrombie (Torino, Marzo 2001, jazz improvisation), Christiane Montandon (Cuneo, Giugno 2006, Improvvisazione al Pianoforte – Dalcroze), Ava Loiacono Husain (Cuneo, Settembre 2007, Il metodo Dalcroze) . Dal 1990 vanta esperienza come chitarrista, compositore e arrangiatore per la realizzazione di CD, colonne sonore e jingles pubblicitari presso diversi studi di registrazione, tra cui: COLONNA SONORA dei F.lli Farinatti, ALTAVOX di E. Ruffinengo, MACHIAVELLI di P. Giola, VILLASARAMUSIC di U. Venturino. 46 Dall’Ottobre 1990 al Giugno 2001 è stato docente di chitarra presso il Centro Jazz Torino, ricoprendo anche la carica di insegnante di teoria e solfeggio da Ottobre 1998 a Giugno 1999. Nel 1998 è stato docente di chitarra jazz presso il Civico Istituto Musicale di Mondovì (CN). Dall'0ttobre 1998 a Maggio 2000 e da Dicembre 2006 a Maggio 2009 è stato docente di chitarra jazz presso il Civico Istituto Musicale "G.B.Fergusio" di Savigliano (CN). Dall'0ttobre 2008 a Maggio 2009 e da Ottobre 2009 ad oggi è docente di chitarra presso la “Nuova associazione corale bandistica sommarivese” di Sommariva del Bosco (CN) del M° Claudio Chiavazza. Nel 2005 riceve l’incarico di insegnante di Chitarra Jazz per l’anno formativo 2005/2006 presso i Corsi di Formazione Musicale del Comune di Torino, l’incarico è ad oggi attivo e confermato. E’ stato consulente presso il II Circolo Didattico di Bra (CN) dove ha prestato i seguenti servizi: − anno scolastico 2005/2006: laboratori di Propedeutica della musica per le scuole materne − anni scolastici 2006/2007, 2007/2008, 2008/2009: corso di Chitarra per i docenti del Circolo Il suo progetto di Contemporary Jazz chiamato Pangea ha visto la partecipazione musicisti di fama internazionale, tra cui Dave Weckl e John Patitucci (la sezione ritmica di Chick Corea), oltre a musicisti italiani di chiara fama come Diego Borotti (Sax) ed Enrico Matta (Batteria). 47 TITOLI DI SERVIZIO SU STRUMENTO Anno Scolastico 2004/2005: servizio presso il Liceo Artistico Statale “Ego Bianchi” di Cuneo dal 5/10/2004 al 29/10/2004 su A031 Chitarra Anno Scolastico 2008/2009: servizio presso la Scuola Media Statale “Piumati-Craveri-Dalla Chiesa” di Bra (CN) dal 11/02/2009 al 11/06/2009 su AB77 Chitarra Anno Scolastico 2009/2010: servizio presso la Scuola Media Statale “Oscar Levi” di Chieri (TO) dal 11/09/2009 al 31/08/2010 su AB77 Chitarra Anno Scolastico 2010/2011: servizio con contratto dal 9/09/2010 al 30/06/2011 press la Scuola Media Statale “A. Manzoni” di Torino su AB77 Chitarra. Anno Scolastico 2010/2011: servizio con contratto dal 01/09/2011 al 30/06/2012 presso la Scuola Media Statale “A. Manzoni” di Torino su AB77 Chitarra. Anno Scolastico 2012/2013: servizio con contratto dal 01/09/2012 al 31/08/2013 presso la Scuola Media Statale “P. Gobetti” di Rivoli (TO) su AB77 Chitarra. TITOLI CULTURALI Diploma specifico di Conservatorio (parificato a corso di laurea Secondo Livello) Diploma di Chitarra conseguito presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino, sezione staccata di Cuneo, anno accademico 1992/'93, sessione estiva. 48 Diploma specifico di Conservatorio (parificato a corso di laurea Secondo Livello) • Diploma di Didattica della Musica, classe di concorso A032 e A031, Educazione Musicale, conseguito presso il Conservatorio Statale "G.F. Ghedini" di Cuneo, anno accademico 2006/'07, sessione autunnale. • Diploma di Didattica della Musica, Classe di concorso AB77 (chitarra) conseguito presso il Conservatorio Statale "G.F. Ghedini" di Cuneo, anno accademico 2008/'09, sessione estiva. Diploma di istruzione secondaria di II grado (Maturità Scientifica) Diploma di Maturità Scientifica conseguito presso il Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Torino, anno scolastico 1984/'85. 49 PUBBLICAZIONI MusicaDomani, trimestrale di cultura e pedagogia musicale Dicembre 2009, n°153, Rubrica “Cantieri Sonori” a cura del M° Antonio Giacometti, pag 30 e 31: composizione ed arrangiamento del brano musicale a scopo didattico intitolato “Montagne russe”. Titoli artistici CONVEGNI, WORKSHOP, SEMINARI ECC. • David Liebman, Jazz Improvisation (Torino, 1-3 Febbraio 1996) • Bireli Lagrene, Jazz Improvisation (Torino, Marzo 1997) • John Abercrombie, Jazz Improvisation (Torino, 31 Marzo 2001) • Franco D’Andrea, Improvvisazione (Torino, 12 Marzo 2000) • Tim Berne, Jazz Improvisation (Torino, 22 marzo 1999) • Christiane Montandon, Improvvisazione al Pianoforte – Dalcroze (Cuneo, 8, 9, 10 Giugno 2006) • Ava Loiacono Husain, Il metodo Dalcroze (Cuneo, 7,8 Settembre 2007) . ATTIVITÀ CONCERTISTICA Dal 1990 è presente nel campo della musica live, con all’attivo 390 concerti (fonte libretto ENPALS) in diverse formazioni e contesti musicali (jazz, pop-jazz, fusion music, rock, blues, disco music, funky) Ha suonato con: John Patitucci, Dave Weckl, Emanuele Ruffinengo, Elio Rivagli, Alfredo Paixao, Danilo Ballo, Silvio Melloni, Elena Roggero, Luca Jurman, Amedeo Bianchi, Bruno De Filippi, Alberto Mandarini, Diego Borotti, Paolo 50 Pellegatti, Marco Vaggi, Riccardo Ruggeri, Alessandro Maiorino, Enrico Matta, Luca Scarpa, Fabio Gurian, Piero Vallero, Ugo Venturino, Federico Ariano, Fulvio Serra, Nunzio Adragna, Massimo Camarca, Fabrizio Bernasconi, Roberto "Bob" Benozzo, Fabrizio Rizzolo, Cristina Fassio, Susy Amerio, Alex Rolle, Maurizio Sgaramella, Fabio Perversi, Carlo Bagini, Fulvio Raduano, Silvia Sandrone, Emanuele Silvano. ATTIVITÀ DISCOGRAFICA “Claudio Devecchi”, Pangea, Appaloosa/Westland, 1997 “Paganini”, Leggeri,leggeri, Tring Italia, 1998 “Chambao” , Endorfinas en la mente, Sony Music Spain, 2003 “Alexander Pires”, Estrella Guia, BMG Latino, 2003 “UPA”, 2003, Porqué me faltas tu, Universal Music Spain, 2003 “Mario Frangoulis”, Follow your heart, Sony Classical, 2004 “Jerry Rivera”, Ay mi Vida, Sony-Bmg Latina, 2005 “Los Pecos”, Un manantial de ternura, BMG/ARIOLA, 2005 “Manu Tenorio”, Entendera's, VALE MUSIC, Spain, 2006 “Matia Bazar”, 1234, Universal Music, Italia, 2007 “Sonic Brio”, Vol. 001-002-003-004, Villasaramusic, Italy, 2008 ESPERIENZE EXTRA-MUSICALI Da Giugno 2000 a Marzo 2003 Vicepresidente e Amministratore Delegato di Art&Com SPA, da Dicembre 2002 a Dicembre 2003 Vicepresidente e 51 Amministratore Delegato di Artexe Srl. Ambedue le aziende operavano nell’ambito delle nuove tecnologie e nella creazione di eventi, ivi compresa la loro comunicazione. Contenuti aggiornati al 19/05/2013 Il sottoscritto nuovamente e a conclusione del presente documento dichiara di rendere le presenti dichiarazioni ai sensi dell'art.47 del DPR 28 Dicembre 2000, n. 445, consapevole delle sanzioni penali richiamate dall'art.76 dello stesso DPR in caso di dichiarazioni non veritiere e false negli atti. Contatti Cellulare: Abitazione: Email: Sito Web: 3483669672 0172430412 [email protected] www.claudiodevecchi.com 52