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Edith Stein - Istituto Teologico di Assisi

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Edith Stein - Istituto Teologico di Assisi
ISTITUTO TEOLOGICO DI ASSISI
aggregato alla Facoltà di Sacra Teologia della Pontificia Università Lateranense
Anno accademico 2012-2013
Seminario per gli studenti del triennio teologico:
Edith Stein
La fenomenologia e Tommaso d’Aquino
Prof. Lorenzo Spezia
Introduzione
metodologica
Ancora oggi il magistero ci propone Tommaso d’Aquino come maestro di pensiero
filosofico e teologico: a partire dall’ultimo grande Concilio 1 , di cui ricorre il
cinquantesimo anniversario, fino alla recente enciclica di Giovanni Paolo II Fides et
ratio2.
Sono possibili due diverse chiavi di lettura di queste istanze magisteriali.
La prima è quella di una forma di nostalgia per il medioevo, epoca romanticamente
idealizzata quale apportatrice di una compiuta coesione fra il cristianesimo e la vita,
quindi fra fede e ragione, teologia e filosofia, chiesa e società civile. Coloro che
effettivamente auspicano un ritorno al medioevo quale perfetta epoca cristiana
gioiscono di tale chiave di lettura, mentre è fortemente avversata da coloro che
vorrebbero un cristianesimo incarnato nella contemporaneità, che parlasse le lingue
dell’oggi senza nostalgismi.
La seconda è quella dell’effettiva attualità del pensiero dell’Aquinate: in questa
prospettiva, il suo studio e recupero non è finalizzato ad un ritorno al pensiero del
XIII secolo, ma a ritrovare nella sua opera spunti metodologici e contenutistici che
possano dialogare con la contemporaneità e proporre validamente Colui che è lo
stesso ieri, oggi, sempre. Questa chiave di lettura può forse scontentare qualche
nostalgico, ma dovrebbe trovare d’accordo coloro che vivono il nostro tempo; mi
pare comunque che leggendo le indicazioni magisteriali nel loro contesto generale,
soprattutto in quello conciliare, quella giusta non possa che essere questa.
Quindi, non è opportuno né buttare tutto al macero nel nome del nuovo a tutti i costi,
né rispolverare le cartegloria, ma leggere l’antico con gli occhi del nuovo, lasciar
cadere ciò che dell’antico offuscava la luce della verità, valorizzare ciò che invece la
faceva risplendere magari anche più di quanto non accada nel nuovo. Ma il dialogo
sincero e appassionato con la contemporaneità dev’essere un imprescindibile punto di
riferimento, altrimenti si tiene in vita con accanimento terapeutico qualcosa che non
porta più quella luce agli uomini che oggi il Maestro vuole salvare; e si rischia di
perdere i fecondi semi di verità che l’oggi porta con sé.
In questo seminario leggeremo insieme Essere finito e Essere eterno3, uno scritto che
può essere considerato l’opera della maturità di Edith Stein4, una grandissima donna
che è diventata una grandissima santa (Teresa Benedetta della Croce, patrona
d’Europa). Edith fu dapprima convinta discepola di Edmund Husserl, padre fondatore
della fenomenologia, la corrente filosofica che più di tutte ha influenzato il pensiero
contemporaneo (pensiamo solo a Martin Heidegger o a Jacques Derrida); poi si
1
Optatam totius 16, Gravissimum educationis 10; cfr. anche la lettera apostolica di Paolo VI Lumen
ecclessiae.
2
Cfr. particolarmente 43, 44, 78.
3
Città Nuova, Roma 1999 (IV edizione).
4
È stata chiamata “la Summa di Edith Stein”.
convertì al cattolicesimo ed entrò nel Carmelo: approfondì quindi il pensiero di
Tommaso. Queste due istanze filosofiche convivono fortemente radicate in lei,
cercando di entrare in dialogo e riconciliarsi nel nome dell’unica verità, e dopo
alcune tappe sfociano nell’elaborazione di Essere finito e Essere eterno. Il libro può
quindi essere letto come un’esemplificazione di quel dialogo con la contemporaneità,
sincero e appassionato, di cui sopra dicevamo.
La prima lezione del seminario sarà introduttiva per conoscerci, fare un quadro della
situazione e distribuire il lavoro; in quelle successive uno studente a turno ci
presenterà, durante la prima ora, una sezione di Essere finito e Essere eterno, mentre
la seconda ora sarà dedicata alla discussione di gruppo. Il seminario infatti,
diversamente dalla “lezione frontale”, è proprio l’occasione in cui è possibile
interagire più personalmente con il testo, il suo autore e i nostri compagni di viaggio
per approfondire le questioni che più ci interessano: un po’ come avveniva ai tempi di
Tommaso, in cui gli studenti erano protagonisti della loro formazione insieme al
maestro forse più di quanto non accada oggi.
L’esposizione della prima ora dovrà focalizzarsi sui temi che nella lettura ci hanno
appassionato, senza però mai perdere di vista la sintesi globale della sezione letta,
inquadrata nel piano generale del libro. Ovviamente non si pretende dallo studente la
comprensione di tutto ciò che legge, ma che ci provi sì: poiché non siamo macchine
ma uomini, l’importante è appassionarsi alla ricerca della verità, l’acquisire nozioni
viene di conseguenza. Il voto non misura la quantità di nozioni comprese o
memorizzate, ma l’impegno messo nel tentativo di comprendere sempre più e sempre
meglio. In questo contesto, è dunque importante che ognuno si procuri una copia del
testo di Essere finito e Essere eterno, e cerchi di leggerlo prima dell’inizio del
seminario.
Ogni studente è tenuto inoltre a scrivere un elaborato redatto secondo le norme
accademiche relative ai seminari (disponibili sul sito dell’Istituto, all’indirizzo
http://www.istitutoteologicoassisi.it/v2/index.asp?pagina=annuari nella sezione “Guide,
fac-simile, norme elaborati”, nei files: “Tabella sintetica delle indicazioni per gli
elaborati di corsi opzionali e seminari”, “Norme comuni obbligatorie per
elaborati accademici”, “File con modelli di testo formattato per gli elaborati
accademici”). L’elaborato non dovrà superare la dimensione di dieci pagine e dovrà
assolutamente essere consegnato alla segreteria entro la data che verrà indicata. Lo
studente sceglierà per l’elaborato un tema che ha coinvolto particolarmente il suo
interesse, sia tratto dalla sua esposizione sia no, purché inerente alla tematica del libro
di cui trattiamo.
La bibliografia di riferimento sarà quindi composta dalle opere di Edith Stein e di
Tommaso d’Aquino, e da eventuali saggi, articoli o opere di consultazione generale
(enciclopedie etc.) che trattano delle tematiche esposte. Lo sviluppo dell’informatica,
con il conseguente incremento della facilità di reperimento dei dati, ha reso del tutto
superfluo che indichi io una bibliografia; rimango ovviamente a disposizione per ogni
difficoltà o dubbio incontrati nella ricerca.
Ho messo a disposizione da scaricare (poiché il libro non esiste più in commercio) la
prima parte di La ricerca della verità, un’antologia della Stein a cura di A. Ales Bello
(ed. Città Nuova, Roma 1993) che contiene materiale utile per il seminario.
Invito caldamente i partecipanti al seminario a cominciare a frequentare tutti dal
primo giorno, in modo da suddividere per tempo il lavoro; comunque, l’assenza da
più di quattro incontri comporta l’esclusione dal seminario. Coloro che, a norma
dell’art. 76 del Regolamento, avessero chiesto e ottenuto dal Preside l’esonero
dall’obbligo di frequenza, previa esibizione del documento che lo attesta, potranno
sostituire la frequenza con un elaborato di venti pagine, ovviamente sempre redatto
secondo le succitate norme accademiche, da concordare con il docente.
Qui di seguito propongo una suddivisione dei temi in base agli undici incontri a
disposizione per lavorare insieme.
1. VITA E OPERA DI EDITH STEIN IN GENERALE 2. INTRODUZIONE AL PROBLEMA DELL’ESSERE; ATTO E POTENZA COME MODI DELL’ESSERE (pp. 31-­‐98)5 3. L’ESSERE DELL’ESSENZA (99-­‐159) 4. ESSENZA E SOSTANZA (160-­‐192) 5. FORMA E MATERIA (193-­‐255) 6. DISCUSSIONE RIASSUNTIVA DEL CONCETTO DI FORMA E CONCLUSIONE (256-­‐304) 7. I TRASCENDENTALI (305-­‐350) 8. IL SENSO DELL’ESSERE (351-­‐377) 9. L’IMMAGINE DELLA TRINITÀ NELLA CREAZIONE (378-­‐432) 10.
L’IMMAGINE DELLA TRINITÀ NELLA CREAZIONE II (433-­‐481) 11.
SIGNIFICATO E FONDAMENTO DELL’ESSERE INDIVIDUALE (482-­‐536) Non mi rimane che da augurare che il lavoro di questo seminario sia un’occasione di
confronto, condivisione e crescita per tutti noi! Buon lavoro.
5
Il n. di pagina è riferito all’edizione sopra indicata.
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