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bronchite - Farmacista33

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bronchite - Farmacista33
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BRONCHITE
Infiammazione acuta della mucosa bronchiale causata da un’infezione batterica o virale.
L’agente infettante provoca una reazione della mucosa bronchiale con edema, congestione
e infiltrazione di polimorfonucleati. Si parla di bronchite cronica quando sono presenti episodi di tosse ed espettorazione per 3 mesi consecutivi da almeno 2 anni.
Segni clinici
– Bronchite acuta: tosse inizialmente dolorosa e secca, poi produttiva (espettorato mucoso o mucopurulento).Talvolta coesistono faringite e laringite.
La compromissione dello stato generale è variabile, il rialzo termico è in genere
moderato (< 38 °C). All’auscultazione si avvertono rantoli bronchiali diffusi.
– Bronchite cronica: allo stadio iniziale i sintomi si limitano a tosse ed espettorazione
mucosa. Con il passare del tempo, l’espettorato diventa purulento e denso. Allo stadio
di bronchite cronica ostruttiva il quadro si caratterizza per dispnea da sforzo aggravata da episodi di sovrainfezione ed espettorato purulento. Quando si instaura l’insufficienza respiratoria cronica, la dispnea è permanente e coesistono cianosi e difficoltà
espiratoria marcata.
Psicosomatica
Viene colpito il polmone, organo di relazione, di scambio di energia con l’ambiente
esterno.
Nella bronchite acuta una tosse violenta mostra che la comunicazione si limita a
gettare qualcosa in faccia alla gente. Il catarro ostinato, che da principio blocca tutto
interrompendo ogni comunicazione, deve sciogliersi e divenire fluido affinché le cose
possano rimettersi in movimento, e col catarro eliminiamo i problemi e ci sentiamo
alleggeriti.
La bronchite cronica a evoluzione enfisematosa forma un torace estremamente
dilatato che, irrigidendosi, non consente alcuna flessibilità e ostruisce l’accesso
all’energia vitale della respirazione. La gabbia toracica così esternamente possente
diventa il sepolcro di sentimenti e di emozioni; sovente è presente ipertensione,
cardiopatia. Il cuore che lavora a un ritmo accelerato muore di fame per un infarto o per angina pectoris, proprio come il polmone che non riceve abbastanza
energia vitale.
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TRATTAMENTO
DIETOTERAPIA
Lo sviluppo dell’infiammazione (bronchite acuta) e il suo mantenimento (bronchite cronica)
possono essere favoriti o aggravati da numerosi fattori ambientali, come fumo di sigaretta,
inquinamento atmosferico, clima freddo e umido, esposizione protratta nell’ambiente di
lavoro a gas, polveri e fumi. Anche l’alimentazione, però, svolge un ruolo molto importante:
una situazione di carenza nutrizionale, che riduce le possibilità di difesa dell’organismo, ma
anche sovrappeso e obesità, che ostacolano la fisiologica dinamica respiratoria, svolgono un
ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’evoluzione della patologia.
Alimenti indicati
Il buon funzionamento dell’apparato respiratorio e il rafforzamento delle difese dell’organismo sono favoriti da particolari alimenti che, in alcuni casi, hanno anche un’azione antinfiammatoria diretta e favoriscono l’eliminazione del catarro:
– aglio, scalogno, cipolle, porri, cavoli, cavolfiori, broccoletti, rape, rafano, senape, crescione,
rucola – Contengono composti solforati che, oltre a esercitare un’azione antinfiammatoria, fluidificano le secrezioni favorendone l’eliminazione. L’azione è più intensa se questi
cibi sono consumati freschi e crudi, in insalata;
– peperoncino rosso, senape, zenzero, curcuma – Sono spezie che aggiunte alle minestre e al
brodo caldo favoriscono l’eliminazione delle secrezioni e contribuiscono alla dilatazione dei
bronchi. In particolare, il peperoncino rosso contiene una sostanza (capsaicina) che, oltre a
favorire l’espettorazione e l’eliminazione di sostanze dannose per i bronchi, ha una potente azione antibatterica;
– bacche di mirto – Ottime per insaporire piatti a base di carne, pesce e legumi, sono ricche di
un olio essenziale contenente una sostanza (mirtolo) che ha azione balsamica e antibatterica;
– miele: sono note le sue proprietà antibatteriche e antivirali grazie al contenuto in bioflavonoidi.
Alimenti da evitare
Sono da evitare le diete che contengono quantità eccessive di grassi (burro, carni grasse e
formaggi) e di zuccheri raffinati (cereali non integrali, dolci) perché povere di quegli alimenti che contengono quei principi nutritivi adatti ad aumentare le difese dell’organismo. Anche
l’abuso di alcolici e superalcolici contribuisce a ridurre l’efficienza del sistema immunitario.
Dieta
L’alimentazione raccomandata deve contenere i nutrienti fondamentali (proteine, zuccheri,
grassi) in quantità equilibrata, essere leggera e digeribile. In caso di obesità è di fondamentale importanza un calo del peso corporeo, mentre nei casi in cui la bronchite si accompagna a
debilitazione e inappetenza (bronchite cronica), l’uso di erbe aromatiche (timo, rosmarino,
salvia, prezzemolo, erba cipollina) e spezie piccanti può essere di aiuto.
La dieta abituale deve contenere:
– cereali integrali, frutta secca, semi oleosi, olio di oliva – Ricchi di vitamina E;
– frutta e verdura fresche – Apportano carotenoidi e vitamina A e C;
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– carne magra e pesce – Ricchi di vitamine, sali minerali (zinco, magnesio); in particolare, il pesce
azzurro è ricco di acidi grassi polinsaturi (omega 3) che svolgono un’azione antinfiammatoria;
– acqua – Può sembrare superfluo, ma bere una buona quantità di acqua facilita la fluidificazione delle secrezioni e l’eliminazione delle sostanze tossiche; sono utili anche succhi di
frutta e verdura, tisane e il classico brodo di pollo con verdure, ricco di cisteina, proteina
che svolge un’azione antinfiammatoria e balsamica.
FITOTERAPIA
• Benzoino (Styrax benzoin) – Antisettico, antinfiammatorio, cicatrizzante, espettorante, si
può usare il resinoide di benzoino sciolto in acqua bollente per inalazioni in caso di affezioni bronchiali, influenza, tosse con catarro o secca. È utile anche in numerosi disturbi e inestetismi della pelle, per esempio su eczemi e acne, anche rosacea, e come ingrediente e conservante di prodotti di bellezza. Il benzoino va usato solo per via esterna o inalatoria.
• Drosera (Drosera rotundifolia) – Piccola pianta ora piuttosto rara e quindi protetta, allo stato
selvatico cresce in zone paludose e, in mancanza di azoto, imprigiona gli insetti in una secrezione vischiosa, nutrendosene. È, quindi, una pianta carnivora. Ha azione spasmolitica, antitosse,
probabilmente antibiotica e viene usata nell’asma, nelle bronchiti asmatiche e nella tosse di ogni
tipo, in particolare quella stizzosa, anche del fumatore. Tintura madre: 20-30 gtt 2-3 vv/die.
• Eucalipto (Eucaliptus globulus; E. smithii; E. radiata) – L’olio essenziale è ritenuto antivirale, antibatterico, stimolante, espettorante. È indicato in caso di sinusiti, riniti, otiti, rinofaringiti, bronchiti, nella febbre e nelle malattie influenzali. Richiede qualche precauzione nei
soggetti più sensibili, ai quali potrebbe provocare nausea o cefalea, ed è sconsigliabile, come
tutte le essenze dall’aroma canforato, in gravidanza. Si può unire a lavanda o limone per inalazioni umide, con il classico pentolino d’acqua bollente (2-3 gocce di ciascuna essenza, da
inalare per 10 minuti due volte al giorno) in tutti i casi di influenza, riniti, bronchiti e disturbi respiratori in genere. Per massaggio (2-3 gocce in un cucchiaio d’olio vegetale) o frizione
(2-3 gocce in un cucchiaio di alcol o su una pezzuola imbevuta d’acqua fredda e strizzata) su
torace e dorso può liberare il respiro e facilitare l’eliminazione del catarro eventualmente presente. Non è prudente somministrarlo nell’infanzia, dove è da preferire il niaouli (Melaleuca
viridiflora), essenza dalle proprietà simili ma dall’azione più dolce.
• Idraste (Hydrastis canandensis) – La radice, usata da centinaia d’anni nella medicina tradizionale dei nativi americani, ha una riconosciuta attività antibiotica verso stafilococco,
escherichia coli, klebsiella e alcuni funghi e lieviti. Stimola l’attività fagocitaria dei macrofagi e ha complessivamente effetto antinfiammatorio e decongestionante, specie a livello delle
mucose respiratorie e genito-urinarie. Estratto secco, capsule da 200 mg: 2-4/die.
• Mirto (Myrtus communis) – Questo olio essenziale è doppiamente interessante per l’apparato respiratorio: in caso di faringiti, tracheiti, bronchiti svolge infatti attività antinfiammatoria ed espettorante (1-2 gtt 2-3 vv/die in miele o acqua e alcol); inoltre, ha un uso peculiare quando ci si voglia disassuefare dal tabacco. La voglia di fumare degli accaniti fumatori potrà essere attenuata inalando ogni volta 1-2 gocce di olio essenziale lasciate cadere su
un fazzoletto.
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OMOTOSSICOLOGIA
Bronchite acuta
Fase di reazione entodermale
• Arnica compositum Heel – Rimedio di base ad azione antinfiammatoria. Posologia: 1
f/die im sc.
• Aconitum Homaccord – Associato precedente, farmaco importante nelle affezioni acute
infiammatorie dell’apparato bronchiale e delle sierose. Posologia: 1 f/die im sc.
• Bryaconeel – Rimedio sintomatico negli episodi acuti con tosse, laringite, bronchite.
Posologia: 1 cpr 3 vv/die.
• Lymphomyosot – Rimedio di drenaggio. Posologia: 10 gtt 3 vv/die.
• Phosphorus Homaccord – Farmaco della tosse irritante, spesso con espettorato striato di
sangue; tipica del soggetto tubercolinico stressato ed energico. Posologia: 10 gtt 3 vv/die o 1
f 3 vv/settimana im sc.
• Tubercolinum Injeel-Psorinum Injeel – Nosodi costituzionali da associare se la patologia
acuta è espressione ricorrente di un disordine organico più profondo. Posologia: 1 f 3 vv/settimana per os o 1 f im/settimana.
• Bacillinum Injeel – Nosode eziologico. Posologia: 1 f/settimana im sc.
Bronchite cronica
Fase di deposito entodermale
• Arnica compositum Heel – Rimedio di base ad azione antiflogistica. Posologia: 1 f 3
v/settimana.
• Tartephedreel – Nella tosse produttiva, nel broncospasmo, fluidificante delle secrezioni.
Posologia: 10 gtt 3 vv/die. Nei casi acuti 10 gtt ogni 15 min. (max per 2 ore).
• Tartarus Heel – Nelle riacutizzazioni della bronchite cronica, nei fumatori; il farmaco ha
spiccata azione antispastica e favorisce l’espettorazione. Posologia: 1 cpr ogni 15 min. nell’episodio acuto - (max per 2 ore) quindi 1 cpr 3 vv/die.
• Droperteel – Farmaco utile sopratutto nell’anziano in presenza di tosse secca, dispnea
durante la notte. Indicato per somministrazioni prolungate nella terapia di mantenimento in
caso di enfisema, asma. Posologia: 1 cpr 3 vv/ die.
• Pulsatilla compositum – Da utilizzare in presenza di muco abbondante, purulento, anche
durante la terapia con antibiotici o cortisonici. Utile se è presente una componente allergica.
Posologia: 1 f 3 vv/settimana im sc; 1 f di Pulsatilla compositum + 1 f di Mucosa compositum anche per aerosol se c’è difficoltà nell’espettorazione.
• Dulcamara Homaccord – Bronchite cronica che peggiora in inverno con l’umidità.
Posologia: 10 gtt 3 vv/die. Nell’acuto 1 f/die im. Quindi, 1 f 3 vv/settimana im sc.
• Galium Heel – Farmaco di drenaggio. Posologia: 10 gtt 3 vv/die.
• Turbercolinum nosode D1000 – Nosode costituzionale per il paziente astenico, tendente alla stanchezza con gravi bronchiti croniche e frequenti ricadute. Posologia: 1 f im
al mese.
• Psorinum Injeel – Nosode costituzionale utile soprattutto nel soggetto allergico. Posologia:
1 f im ogni 15 giorni.
• Pneumococcinum D30 – Nosode eziologico specifico della bronchite cronica da somministrare settimanalmente durante l’inverno. Posologia: 1 f/settimana im.
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• Morbillinum nosode – Nosode eziologico da utilizzare quando il catarro è il sintomo prevalente. Posologia: 1 f/settimana im.
• Ubichinon compositum – Rimedio metabolico per contrastare l’accumulo di tossine e la
tendenza alla cronicizzazione. Stimola la reattività immunologica bronchiale. Posologia 1 f 3
vv/settimana im.
OMEOPATIA
Bronchite acuta
Per la bronchite acuta, se curata correttamente e tempestivamente con l’omeopatia, non
sono necessari antibiotici. Ecco alcune indicazioni tra le quali, a seconda dei sintomi, bisogna
scegliere Hepar sulfuris calcareum 9 CH, il rimedio fondamentale per la bronchite acuta, da
assumere sempre associato a uno dei seguenti rimedi:
• Antimonium tartaricum 9 CH – In caso di tosse accompagnata da abbondanti rantoli
dovuti alla presenza di abbondante muco in corrispondenza dell’albero bronchiale, ma l’espettorazione è pressoché assente. La respirazione è bruciante e difficile, le narici sono dilatate e le ali del naso si muovono sincronicamente con i movimenti respiratori; sensazione di
affanno e sonnolenza.
• Bryonia 9 CH – In caso di tosse secca e spasmodica, aggravata da ogni minimo movimento. Il paziente lamenta dolori acuti al petto e deve tenersi fortemente il petto con le due mani
ogni volta che tossisce.
• Ferrum phosphoricum 9 CH. – In caso di tosse secca, spasmodica, dolorosa, accompagnata da espettorazione con muco a volte striato di sangue. Rialzo termico sempre presente,
anche se modesto, polso rapido e molle.
• Kalium bichromicum 9 CH – In caso di tosse ad accessi con emissione di abbondante catarro giallo-verdastro.
• Ipeca 9 CH – In caso di bronchite con forti sibili al petto dovuti a spasmo dell’albero bronchiale in seguito a irritazione delle vie aeree.
• Mercurius solubilis 9 CH – In caso di tosse molto profonda, ad accessi con emissione, alla
fine dell’attacco, di abbondante catarro giallo.
I rimedi prescelti vanno somministrati alla dose di 3 granuli 3 volte al giorno lontano dai
pasti fino a miglioramento; oppure ogni ora riducendo le somministrazioni secondo il
miglioramento.
N.B. Se nel giro di 48 ore il trattamento inizia a dare buoni risultati, continuare per 10 giorni, altrimenti consultare uno specialista.
Bronchite cronica
Anche questo tipo di bronchite beneficia del trattamento. Nei casi ostinati non sarà possibile ottenere la guarigione totale perché le cartilagini bronchiali e alveolari, in seguito al per-
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durare del processo infiammatorio, hanno perso elasticità e si sono danneggiati determinando una situazione enfisematosa irreversibile. Ci riferiamo al trattamento di una bronchite cronica in un soggetto anziano.
• Causticum 9 CH – In caso di danno esteso della muscolatura delle pareti bronchiali con
assenza di motilità. La tosse rimane secca, spesso migliora con un sorso di acqua fresca, ma
l’espettorazione è del tutto impossibile. Il muco rimane stagnante nei bronchi e il paziente
avverte dolori nel petto come se avesse una piaga a vivo. Tossendo involontariamente, il soggetto perde urine.
• Kalium carbonicum 9 CH – Individuo che tossisce ma che non può espettorare a causa di
un iniziale irrigidimento delle pareti bronchiali; i bronchi sono pieni di muco che non può
essere espulso. Quando il paziente riesce a espettorare, il muco si presenta di forma arrotondata, globulosa.
Il rimedio prescelto va somministrato alla dose di 3 granuli 3 volte al giorno lontano dai pasti
fino a miglioramento.
FIORI DI BACH
• *Beech – Nella tosse stizzosa.
• Centaury – Nella tosse, specie stizzosa, e se è accompagnata da raucedine.
• Cherry Plum – Se ci sono accessi violenti di tosse, che impediscono il sonno.
• *Crab Apple – Per la presenza di catarro e per aiutare l’organismo a liberarsi dalle impurità.
• *Pine – In presenza di tosse accompagnata da catarro.
• *Holly – Negli accessi di tosse (+Cherry Plum se violenti o notturni).
• *Willow – Per l’azione risolvente sull’irritazione trattenuta (+Crab Apple per sciogliere e
liberarsi dal catarro).
AGOPUNTURA
Le malattie respiratorie sono in genere di natura yin. Il freddo è la causa più implicata ma
anche la componente psichica e i suoi rapporti con i visceri possono giocare un ruolo importante. Il meridiano interessato è il polmone e il grosso intestino ma anche F, C, R, TR, il vaso
meraviglioso interessato è il Vaso Concezione.
In tutte le forme acute di tipo batterico l’utilizzo dell’agopuntura può essere concepito solo come coadiuvante a una terapia antibiotica, mentre il suo utilizzo migliore è
quello di aiutare a rinforzare le difese dell’organismo nei soggetti che hanno una predisposizione ad ammalarsi cronicamente di alcuni disturbi. Usare in genere 12-13-1417 V, 17 VC, 5-7-9 P, 4 GI, 14 E. In particolare nelle bronchiti 14 VG, 17 VC, 13 V. In presenza di catarro 7-9 P, 36 E, 13 V, 4 GI, in presenza di dolori costali 14 F, 6 MC, con
dispnea 7 MC, 1 P, 9 E.
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REFLESSOTERAPIA
Il massaggio sarà di supporto alla terapia medica e sarà effettuato sui punti del naso, laringe, faringe, trachea, bronchi, polmoni, circolazione linfatica, apparato urinario, apparato
digerente e ghiandole endocrine. Questo tipo di massaggio favorisce anche l’espettorazione
del catarro, si consiglia di effettuarlo per cicli nei cambi di stagione.
REIKI
Infiammazione (elemento fuoco, III chakra) a livello bronchiale (IV-V) con produzione di muco
(elemento acqua, II) e tosse (trachea, bronchi, V). La difficoltà respiratoria (IV chakra) sta a
indicare una difficoltà nelle relazioni, che finisce col tenere lontani gli altri (tosse).
IPNOSI
Autoipnosi
Vedi Asma, Angina pectoris.
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