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Bronchite
www.salutare.info Farmacia a cura del dr. Aldo Sabato - Farmacista Bronchite Un colpo di tosse, qualche linea di febbre, un certo senso di spossatezza accompagnato da un leggero dolore al petto… In questo caso diciamo: “Ho una bronchite” probabilmente è vero! Forse sono necessari degli antibiotici? La risposta è chiara: forse no, se si tratta davvero di bronchite e, a parte la bronchite, siamo in buona salute. Ma la risposta non è poi tanto semplice, dato che, senza una radiografia dei polmoni, sarebbe piuttosto difficile distinguere una banale bronchite da una pneumopatia (malattia dei polmoni) che necessita certamente di antibiotici per guarire più in fretta e senza pericolosi strascichi. Che cos’è una bronchite? È un’infezione dei bronchi che colpisce 24 www.salutare.info ogni anno in Italia oltre otto milioni di persone: i medici distinguono la bronchite acuta, quella di cui parliamo in questo articolo, e che è un’infezione passeggera dei bronchi, dalla bronchite cronica, che può durare diversi mesi ogni anno e per diversi anni. I bronchi, che cominciano dove finisce la trachea, sono dei “tubi” sempre più sottili, via via che si diramano, per i quali passa l’aria che respiriamo, fino ad arrivare agli alveoli, ove avviene la captazione dell’ossigeno, contenuto nell’aria, da parte dei globuli rossi del sangue. Gli alveoli sono dei piccolissimi sacchi in cui terminano i bronchi più fini. I bronchi sono come i rami di un albero rovesciato: presso il tronco (la trachea) sono grossi, poi si diramano in rami sempre più fini. I più sottili si chiamano bronchioli. Una bronchite è dunque un’infiammazione dei bronchi o dei bronchioli. Nei bambini molto piccoli sono i bronchioli ad infiammarsi più frequentemente, provocando quel caratteristico sibilo che si avverte nella respirazione, e che tanto spaventa i genitori del piccolo. Quando è il polmone vero e proprio ad infiammarsi, si parla invece di pneumopatia o polmonite. A cosa è dovuta una bronchite? Nella maggioranza dei casi, a dei virus che hanno una predilezione particolare per i bronchi. Si capisce allora come gli antibiotici siano inutili, dato che sono completamente inefficaci contro i virus. Quindi non servono a nulla nelle fasi iniziali di questa malattia. Gli specialisti, riuniti a congresso, hanno stabilito che gli antibiotici possono essere presi in considerazione in un secondo momento, per i fumatori (soggetti particolarmente a rischio) o quando la tosse e il catarro purulento (giallo/verde e denso) durano più di una settimana e all’auscultazione dei polmoni si percepisce quel rumore particolare chiamato “rantolo” dai medici. Contrariamente a quanto molte persone credono, non è mai stato dimostrato che gli antibiotici permettono di guarire più in fretta da una bronchite, o ne prevengano eventuali complicazioni, quando la bronchite sopraggiunge in persone apparentemente in buona salute. Purtroppo, non è mai stato dimostrato neanche il contrario. www.salutare.info Come si manifesta la bronchite? La bronchite comincia di solito con sintomi simili a quelli di un raffreddore: il naso è chiuso e cola, la gola si infiamma, si starnutisce, si avverte senso di fatica e spossatezza e il termometro rileva qualche linea di febbre, circa 37,5°. La voce diviene rauca (potrebbe allora essere una tracheite). Poi “ il raffreddore scende ai bronchi” come si dice comunemente: comincia la tosse e la bronchite ha inizio. Quando si respira si percepisce un senso di bruciore al centro del petto, dietro lo sterno. La tosse può essere grassa, cioè con emissione di catarro, o secca, cioè stizzosa e senza emissione di catarro. Il catarro, ove presente, sarà chiaro e fluido all’inizio, per diventare denso, con un colore giallo/verdastro nella fase più acuta della malattia. I medici parlano, in questo caso di un espettorato purulento (con del pus). Questo colore non è di per sé un segno di aggravamento né un’infezione supplementare (per i medici: una superinfezione, cioè un’infezione che si sovrappone alla malattia già esistente). Non è il caso di preoccuparsi eccessivamente, dato che è una normale evoluzione della bronchite. Talvolta può verificarsi una dispnea, cioè una difficoltà a respirare. Nel giro di 10-15 giorni si comincia a migliorare fino ad avvenuta guarigione, e ciò senza particolari trattamenti se non qualche sciroppo per la tosse e qualche antinfiammatorio destinato a far abbassare la febbre e a dare un po’ di sollievo al senso di spossatezza che inevitabilmente si accompagna a questa malattia che, sebbene di per sé non grave, mette tuttavia a dura prova l’organismo. Quindi, come sempre per le malattie tipiche dell’inverno, la cura più importante è il riposo. Il catarro si asciuga in una decina di giorni, mentre la tosse, di solito, dura un po’ più a lungo: in effetti, si può continuare a tossire anche per diverse settimane se non addirittura mesi. Questa tosse persistente è molto frequente e, anche in questo caso non è necessario, di solito, di ricorrere ad antibiotici. Essa rivela, il più delle volte, il fatto che l’interno dei bronchi è stato danneggiato dal virus e che sarà necessario un po’ di tempo affinché si cicatrizzi. Talvolta, però, la tosse persistente potrebbe essere dovuta ad altre cause, e allora saranno necessari esami più approfonditi. Che cos’è una bronchite cronica? È una malattia dei bronchi che fa tossire ed espettorare per diversi mesi ogni anno e per diversi anni di seguito. Il principale responsabile della bronchite cronica è il tabacco. Anche l’inquinamento gioca un grosso ruolo in questo fenomeno. Infatti, sebbene il numero di fumatori, seppure molto lentamente, tenda a diminuire, le bronchiti croniche tendono ad aumentare. La bronchite cronica causa una diminuzione delle capacità respiratorie. Ciò avviene in modo lento e graduale, fino al punto che, nei casi più gravi, si verifica un’insufficienza respiratoria per cui sarà necessario somministrare dell’ossigeno per garantire la sopravvivenza. La tosse del fumatore, che molti credono normale, anzi le attribuiscono un potere depuratore dell’organismo, è il segno che la persona che tossisce è affetta da bronchite cronica. Ciò significa che, continuando a fumare, la malattia si aggraverà sempre più. Una bronchite acuta, inoltre, può sopraggiungere in un bronchitico cronico come in qualsiasi altro soggetto: la persona comincerà a tossire ed espettorare ancora più del solito. Ma, anche in questo caso, gli esperti sostengono che non sono necessari antibiotici all’inizio della fase acuta. Saranno, semmai, necessari dopo tre giorni di tosse e catarro, con febbre al di sopra dei 38°, o alla presenza di segni, rilevati dal medico, che fanno pensare ad un aggravamento della malattia acuta. Che cos’è una polmonite? È un’infezione proprio del polmone e non più semplicemente dei bronchi. Quasi 400.000 persone sono colpite ogni anno in Italia da una polmonite. È una malattia molto più rara della bronchite, ma ben più grave, soprattutto nelle persone anziane. Il suo trattamento richiede sempre degli antibiotici e, nei casi più gravi sarà necessaria l’ospedalizzazione. È difficile emettere una diagnosi certa di polmonite senza fare una radiografia ai polmoni. La polmonite si contraddistingue per una febbre più alta della bronchite: 39° o più, e causa tosse e catarro. Ma non sempre. In caso di polmonite, l’ammalato percepisce dei sintomi molto più gravi che, se non trattati per tempo, si complicano rapidamente. Il problema, per il medico, è di emettere una diagnosi certa di polmonite, cosa che, come abbiamo visto, non sempre è facile, nonché di stabilirne la gravità, che potrebbe rendere necessario il ricovero ospedaliero. Esiste un vaccino che permette di prevenire alcune forme, le più gravi: è il vaccino antipneumococcico. Questo vaccino sarebbe raccomandato non solo nelle persone anziane insieme alla vaccinazione antinfluenzale, ma anche nelle persone dalla salute fragile o debilitata per altre malattie, per le quali una polmonite potrebbe avere esito fatale. alutare 25