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Hi-Tech TRASMETTITORE TV DIGITALE TERRESTRE UN CANALE di DAVIDE SCULLINO Permette di trasmettere su qualsiasi canale della banda TV un programma televisivo a scelta, impostandone tutti i parametri utili al decoder. I l digitale terrestre (o DVB o DTT che dir si voglia) è la tecnologia attualmente utilizzata per trasmettere i canali della televisione e dei suoi vantaggi e caratteristiche abbiamo parlato diffusamente nell’articolo introduttivo proposto nel fascicolo di giugno scorso. Ora, mantenendo fede alla promessa che vi abbiamo fatto in quell’occasione, è giunto il momento di proporre un primo progetto pratico: si tratta di un trasmettitore (o modulatore, se preferite) per trasmettere segnali ricevibili e decifrabili dai decoder e dagli apparecchi compatibili con il digitale terrestre. Il circuito può essere utilizzato sia in impianti d’antenna esistenti, per immettere nel cavo di discesa trasmissioni di TV interne e via cavo, oppure per sommare il segnale della TV da satellite prelevato dall’apposito decoder, ma anche per realizzare una stazione televisiva, ovvero quello che nel gergo del digitale terrestre passa sotto il nome di multiplexer o transponder; in quest’ultimo caso bisogna solo aggiungergli un lineare RF accordato alla frequenza scelta per la trasmissione. Questa nostra prima applicazione è monocanale, pertanto permetterà di inviare all’uscita RF e quindi nell’impianto TV o nell’etere (a seconda della destinazione scelta) il segnale di uno solo dei 4÷6 canali televisivi trasportabili da un canale RF (il gruppo è detto bouquet) ovvero da una frequenza della televisione; prossimamente pubblicheremo la versione a quattro canali, la quale consentirà di trasmettere quattro diversi programmi TV su un unico canale radio. Per non fare confusione, è bene ricordare che nella TV digitale terrestre ogni canale, inteso come emittente televisiva che effettua una sua programmazione, viene digitalizzato e immesso, insieme ad altri tre, quattro o cinque, in uno stream di dati che modula la portante radio di quello che nella televisione analogica era il canale; quindi se nella TV tradizionale sul canale UHF 46 trasmetteva una certa stazione, ora ci troviamo da quattro a sei emittenti digitalizzate e multiplexate. SCHEMA ELETTRICO Ma vediamo subito come funziona il trasmettitore, con una premessa: in esso entrano un segnale audio mono o stereo ed un segnale videocomposito (quello uscente da un mixer video, una telecamera, un lettore Elettronica In ~ Luglio / Agosto 2011 23 Schema a blocchi Alimentatori LINEARE 5V ANALOGICO DC/DC 1,8 V DC/DC 3,3 V DC/DC 1,2 V LINEARE LINEARE 1,8 V 3,3 V ANALOGICO ANALOGICO 9 Vcc L Audio R Out RF ENCODER MPEG2 +DVB MODULATORE RADIO Video Cavo USB CONVERTER SERIALE/USB DVD o un VCR) che vengono trasmessi in radiofrequenza secondo lo standard DTT. Andiamo subito a dare uno sguardo al suo schema elettrico: come vedete, si tratta di qualcosa di molto semplice, ma solo in apparenza; infatti tutto quel che serve a digitalizzare i segnali dei programmi TV, a comprimerli in MPEG-2 ed a multiplexarli creando la portante RF e modulandola con il risultato del multiplex, si trova nei moduli U6 ed U8. Quest’ultimo si avvale di un altro modulo per comunicare con il computer durante l’indispensabile fase di configurazione, con cui impostiamo praticamente tutti i parametri del digitale terrestre, nonché il canale UHF o VHF su cui trasmettere ed il nome che il decoder visualizzerà per il programma trasmesso. Completano il circuito ben sei alimentatori, la metà dei quali è switching (i tre restanti sono lineari) che provvedono a fornire ai moduli le tensioni occorrenti al funzionamento; tali tensioni sono 1,2 V per il multiplexer, 1,8 V distinti per la sezione analogica e quella digitale del solito U8, nonché per la sezione digitale dell’U6, 24 oltre a 3,3 V distinti per le sezioni analogica e digitale del multiplexer e per la sola parte digitale dell’encoder MPEG-2. Completa il set di alimentazione, la tensione di 5 volt, necessaria al solo U6. Tutti gli alimentatori prendono tensione dal connettore plug siglato PWR, cui vanno forniti tipicamente 9 volt in continua; i 5 volt vengono ricavati da un regolatore integrato lineare 7805, che deve erogare intorno ai 50 milliampere, destinati all’U6. Quanto ai 3,3 volt ed agli 1,8 volt per le sezioni analogiche, li otteniamo con due regolatori LM317 impostando opportunamente i valori delle resistenze di retroazione (R5 per U4 ed R7 per U5); U4, che fornisce 1,8 V destinati all’alimentazione analogica del modulo U8, deve erogare circa 250 mA e lo stesso vale per U5. Notate che abbiamo preferito utilizzare regolatori lineari per le sezioni analogiche dei moduli, allo scopo di limitare i rumori di fondo che avrebbero potuto affliggere i segnali e la componente a radiofrequenza prodotta dal multiplexer U8. Invece per le sezioni digitali non ci siamo fatti scrupoli, in quanto l’alimentazio- Luglio / Agosto 2011 ~ Elettronica In ne non è particolarmente critica, almeno sotto il profilo del rumore: abbiamo adottato tre regolatori switching (facenti capo ad U1, U2 e U3) costituiti ognuno da un modulo BOB09370, descritto nel dettaglio nel fascicolo n° 154; ognuno di questi circuiti si basa su un converter DC/DC capace di un rendimento di conversione fino al 94 %, quindi efficientissimo e che dissipa pochissimo calore anche a pieno carico. Le sue dimensioni sono estremamente compatte, malgrado integri anche l’induttore; ciò, grazie al fatto che l’oscillatore che sta alla base del modulo lavora a ben 600 kHz). Il BOB09370 richiede pochissimi componenti passivi esterni (essenzialmente un resistore e due condensatori di filtro sull’uscita) accetta in ingresso da 4,5 a 14 Vcc e restituisce in uscita una tensione che può essere compresa tra 0,59 e 5,55 Vcc, in base al valore della resistenza collegata tra il contatto TRIM e massa, da calcolare tramite la formula: R = 5,91/(Vu-0,591) Il modulo, grazie anche alla capacità che ha di erogare fino a 6 ampere, è quindi il candidato ideale a realizzare gli stadi di alimentazione occorrenti a ricavare le tre tensioni digitali 3,3 V, 1,2 V e 1,8 V, semplicemente realizzando tre circuiti e scegliendo per ognuno la resistenza di valore opportuno. Nel nostro circuito, U1 (che fornisce i 3,3 V) eroga 850 milliampere (550 per U6 e 400 per U8), U2 fornisce 800 mA (300 mA per U6 e 500 per U8) e U3 eroga 1 ampere. LA CONVERSIONE MPEG-2 Vediamo adesso il cuore della preparazione del segnale televisivo DTT, partendo dal convertitore che digitalizza il segnale del canale televisivo da trasmettere per creare i TS packet: si tratta del modulo [schema ELETTRICO] U6, il quale integra un complesso encoder MPEG-2 sia audio che video e che digitalizza e comprime i segnali corrispondenti, preparando gli Elementary Stream (ES) che poi invierà in formato seriale alla prima sezione (ossia quella corrispondente al primo canale TV o programma) del multiplexer. Trovate lo schema a blocchi di questo modulo nella Fig. 1. Il componente, basato sul processore MB86391 della Fujitsu, è conforme alle spe- cifiche MPEG-2 ISO/IEC 13818-2 (video)/ISO/IEC 11172-3 (audio) ed incorpora due A/D converter per l’audio stereo ed uno per la digitalizzazione della componente videocomposita. Senza scendere troppo nel dettaglio (spiegare il funzionamento dell’encoder richiederebbe intere pagine di rivista) diciamo che la linea SEROUT è quella attraverso cui escono i TS packet preparati dall’encoder a partire dall’audio e dal video in ingresso; notate che i converter ADC sono provvisti di I²C-Bus per la comunicazione con il modulo U8, che avviene mediante le linee ADCSDA (pin 10) e ADCSCL (pin 9). I TS vengono cadenzati con il clock che il multiplexer invia all’encoder tramite la linea 8XCLK (piedino 25); al piedino 27 MHz giunge invece il clock per il funzionamento dell’encoder. Notate altresì che il modulo encoder prevede due linee di comuni- Elettronica In ~ Luglio / Agosto 2011 25 . e ch i ità M en s ile a ic on r tt e l E e d l ie w w it l a u r t t at lic pp a a, w .e le t t a fic n o à t at i sc o ,n i r o n ic a o n ec t a c i v t en g lo in t i . a c i on r t t le e ’ l e lo tr n I