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CALZE COSTUMI DA BAGNO
CALZE Cenni storici Struttura produttiva Aziende e Mercato Comunicazione Prodotto e tipologie Distribuzione Fiere e Manifestazioni Prossime Tendenze COSTUMI DA BAGNO Cenni storic Prodotto e tipologie Analisi dei consum Aziende e Mercato Distribuzione Fiere e Manifestazion Comunicazione Prossime Tendenze Cenni storici CALZE Nelle tombe dei faraoni egizi ritrovamenti di frammenti di calze lavorate a maglia Gli antichi Romani avvolgevano le gambe con fasce di tela o lana La nascita della calza, nell'eccezione moderna, risale al Medioevo, quando la seta cominciò ad essere lavorata proprio per realizzare questo tipo di indumento. A indossarle erano esclusivamente gli uomini, nel momento in cui alle donne fu concesso di mostrare le gambe, le calze trovarono posto tra i loro capi e nelle versio velate in seta divennero ben presto simbolo di lusso. Negli Anni Venti, con l'invenzione del rayon - ribattezzato "seta artificiale" - le calze diventarono accessibili ad una piu larga fascia della popolazione. Si trattava di calze prodotte col sistema della maglia sagomata e cucita. Nel 1938 dall’azienda Dupont(fondata nel 1802) uscì il Nylon inventato da Wallace H. Carothers, la prima fibra sintetica che veniva definita "resistente come l'accia e delicata come una ragnatela" Le calze di nylon iniziarono ad essere vendute in pochi negozi di Wilmington, il centro in cui aveva sede la DuPont de Nemours. Ma dal momento che per acquistarle donne e uomini arrivavano persino da New York, la distribuzione fu avviata subito in tutto il Paese americano, sino a raggiungere - dopo il primo anno - la quota di 64.000.000 di paia vendute. Nel 1940 con l'inizio della seconda guerra mondiale, la produzione di calze in nylon nei titoli più fini venne interrotta e le donne finivano col disegnarsi sulle gambe l tipica cucitura posteriore che le caratterizzava. Gli Anni Cinquanta portano con sé una nuova rivoluzione che si espande subito negli Stati Uniti e in Europa, quella delle calze senza cucitura, le quali si arricchiscon di altre velature e nuovi colori, mentre i progressi tecnologici rendono il nylon meno costoso e, dunque, più accessibile. Con gli anni Sessanta arriva la seconda rivoluzione nei mondo della calzetteria: è ancora una volta firmata DuPont. Il colosso americano lancia sul mercato il suo elastam Lycra. Inizialmente la fibra viene utilizzata nelle calze medicali, ma quando nella prima metà del'65 André Courrèges e Mary Quant lanciano la minigonna, il collant si fà strada, portando con se una migliore vestibilità. Nei periodi successivi tecnica e moda continuano a procedere di pari passo, ravvivando la scena del mercato con l' avvento di calze e collant in pizzo negli Anni Settanta, imponendo i velati eleganti dall' aspetto setoso negli Anni Ottanta e culminando nella ricerca deI massimo comfort degli Anni Novanta. L’Altomilanese Antica tradizione industriale, anche e soprattutto in campo tessile, oggi è ancora al centro di una delle più significative esperienze, in Italia e a livello mondiale. E lo era già negli anni Venti.L’osservazione di un forte sviluppo industriale nel periodo della prima guerra mondiale e in quello immediatamente successivo nei mandamenti di Gallarate e Somma Lombardo è possibile grazie all'indagine statistica compiuta dalla Federazione industriali del Gallaratese e resa pubblica nel l924. Le persone occupate erano in totale 20.618.Il settore tessile era in testa sia per numero complessivo di ditte (123), sia per impianti di grosse proporzioni. Su questo sviluppo agirono 2 fattori: -Il primo era legato alla copiosa disponibilità di energia elettrica, prodotta a pochi chilometri di distanza dagli impianti di Vizzola Ticino; -il secondo era in relazione alle caratteristiche del conflitto. Si formarono negli anni della guerra molte piccole o medie aziende di complemento e supporto ai grossi opifici, specie cotonieri, costituitisi nei decenni precedenti. Un certo rilievo era occupato dalla maglieria che a prezzi modesti proponeva un prodotto apprezzato per praticità ed elasticità. Molti di questi maglifici sostituirono la loro produzione originaria con quella di calze e prodotti affini, dato che la tecnologia industriale impiegata per la maglieria poteva con minimo sforzo e costo essere adattata alle nuove esigenze produttive. Intanto il numero dei calzifici veri e propri cresceva, erano dotati di macchinari "dell'ultima generazione", dai quali si poteva ricavare tutto quello che la moda del tempo richiedeva. Grazie alla fantasia dei produttori, la calza italiana aveva invaso il mercato mondiale. Molto richieste erano le calze da signora di qualità medio bassa di tipo fine, fabbricate su macchina "Cotton“, interamente assorbita sul mercato nazionale. A introdurre in Italia i macchinari Cotton era stata la ditta Calzificio Nazionale Sonnico, sorto nel 1926 a Caronno Milanese. Molto richieste erano anche le calze da uomo di tutti i tipi. Erano però le calze da ragazzo l'articolo più richiesto "perché moderato nel prezzo e ben studiato nella perfezione della sua confezione e nella indovinata combinazione dei suoi elastici". Altre aziende di rilievo erano: Manifattura Bustese calze, con stabilimento a Busto Arsizio, costituitasi nel 1921 con 100 operai, Fratelli Ferrero con stabilimento a Somma Lombardo, fondata nel 1922, con 80 operai, Calzificio di Vedano Olona, sorto nel 1929, noto soprattutto per la produzione di calze di qualità fine in seta e rayon per signora, Calzificio Varesino con stabilimento a Varese, sorto nel 1924, specializzato in calze per ragazzo e molto apprezzato all'estero,Calzificio Malerba con sede a Varese, costituito nel 1926, apprezzato per calze da donna e bambino e per il rapporto qualità-prezzo, Carabelli Giuseppe con sede a Solbiate Arno, avviata nel 1924, con vendita all'ingrosso e dettaglio, specializzato in calze per uomo e donna, Calzificio Bustese Mondini a Busto Arsizio. Fratelli Albertalli con sede Gavirate, produttrice di maglieria intima di media qualità su macchine circolari, ma anche calzetteria e tintoria. La crisi economica del 1927,l'eccesso di produzione, il calo dei prezzi e le restrizioni sull'esportazione minacciarono queste imprese; la produzione si ridusse in quantità in media del 35%. Con l'avvento del governo fascista, lo Stato venne abilitato a intervenire anche nella più generale vicenda produttiva di industrie che avevano rilievo non solo militare. A successive evoluzioni contribuì la depressione, che aveva colpito tutti i paesi industriali. L'evoluzione dei nuovi impianti per calzifici della provincia può essere seguita grazie ai verbali della Sezione Industria (1938-40) in cui era prevista la tutela delle attività già esistenti e il solo incremento dei macchinari.Emerge così un ulteriore elenco di ditte del polo Altomilanese dedite alla produzione di calze. Oggi, il polo Altomilanese nella calzetteria ha ceduto il primato per numero di imprese e addetti al polo mantovano di Castel Goffredo per la calzetteria femminile, e al polo bresciano di Botticino, ma la presenza di aziende prestigio lao inseriscono comunque trai punti di riferimento del settore. Il distretto di Castel Goffredo Straordinario modello economico-produttivo unico in Europa. La struttura produttiva s'identifica nell'integrazione orizzontale o territoriale, dove una rete fitta e minuta di piccole imprese, specializzate per fasi di lavorazione, contribuisce alla realizzazione del prodotto finito. Il Distretto ha il suo centro a Castelgoffredo e si estende tutt’intorno per un raggio di 20 km comprendendo diciotto Comuni, sedici in Provincia di Mantova(fascia Nord-Ovest) e due in provincia di Brescia.La specializzazione economica dell’area consiste nella produzione di articoli di calzetteria (calze e collant da donna in particolare) e rappresenta in termini di produzione circa il 70-75% del totale prodotto in Italia e il 30% di quello europeo; dei 1.300 milioni di paia prodotti annualmente, la metà è destinata all’esportazione verso Germania, Polonia, Francia, Spagna, Regno Unito e Grecia. Se l’industria italiana della calzetteria nasce negli anni trenta, in seguito all’introduzione del nylon, la prima fibra sintetica creata dal francese DuPont, a Castelgoffredo la produzione della calza ha avuto inizio già negli anni venti con la nascita dello storico Calzificio Noemi. All’interno del distretto è fondamentale la presenza del Salone europeo della calzetteria e soprattutto del Centro servizi calze che offre alle imprese servizi di assistenza tecnica, formativa e commerciale. Il settore vede la presenza da un lato di alcuni marchi leader del settore come Golden Lady, Sanpellegrino, Filodoro, Levante, dall’altro di una fitta rete di piccole imprese e laboratori a gestione familiare dedicate ad alcune fasi del ciclo produttivo. Nel 1990 le imprese di Castel Goffredo che si occupavano al massimo di due fasi di lavorazione erano il 93% del totale, nel 1996 sono diminuite all'85%. Questo processo non raggiunge estreme conseguenze, così il "sistema" mantiene le doti di flessibilità e innovazione connesse alle relazioni fra imprese specializzate. I due censimenti delle imprese di Castel Goffredo realizzati dal Centro Servizi Calza (1990 e 1996) riguardano la struttura delle aziende, il prodotto, la presenza diretta sul mercato e le scelte gestionali, ilcalo delle ditte individuali a favore delle società di capitali, segna il cambiamento strutturale che investe anche le realtà distrettuali, testimoniato anche dalla riduzione delle fasce di fatturato minori, dal consolidamento della fascia media e dalla concentrazione in aziende più grandi. Anche se la dimensione aziendale media si accresce non altera il tradizionale tessuto produttivo impostato sull'impresa familiare e sul piccolo laboratorio. Il Gruppo Real : produzione annua attestata sui 70.000.000 di paia di calze, un fatturato di oltre 100 miliardi, numeri che ne fanno una tra le primissime aziende italiane del settore. Oltre al polo produttivo di Castel Goffredo, dove ha sede la Direzione, il Gruppo dispone di una moderna unità produttiva a Macomer (Calzificio Queen SpA), in Sardegna, di uno stabilimento di Tintoria a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, ereditato nel 1989 dall’acquisto del Calzificio Europeo e dal 1999 dell nuovo avvenieristico stabilimento di Belo Jardin, in Brasile. La sua strategia negli anni si è orientata con successo nella commercializzazione di tre linee specifiche: Glizy, Azira e Mi piaci. I prodotti Real sono venduti in tutto il mondo. L'80% della produzione è rivolta ai mercati esteri, in particolare verso i paesi dell’Est europeo, dell’Asia e del Sud America. Il Gruppo è specializzato nella produzione di articoli in Lycra di livello medio-alto e articoli fantasia con denarature dai 10 ai 300 Den. Vengono utilizzati, oltre alla Lycra, filati in cotone, acrilico, microfibra, viscosa e seta. Tutta la materia prima utilizzata è certificata ÖKOTEX, per la tutela della salute delle consumatrici. Rispetto e tutela della salute e dell’ambiente sono, insieme alla ricerca costante per il miglioramento della qualità, al centro degli sforzi del Gruppo in ogni fase produttiva . Negli ultimi anni si è specializzato anche nello Seamless che rappresenta per la calzetteria una delle principali aree i sviluppo. Struttura Produttiva Caratterizzata da un gran numero di piccole imprese e laboratori a gestione familiare, in genere specializzate solo in alcune fasi del ciclo produttivo: quasi la metà delle aziende ha meno di 10 addetti, la stessa proporzione fattura meno di 1 miliardo, e I'80% non supera 10 miliardi. Infine, quasi I'80% si occupa solo di una o due fasi della lavorazione. L'esportazione si e orientata negli ultimi anni verso i paesi extra comunitari, est europei, nord americani e del sud est asiatico: per molte ragioni, i consumi della vecchia Europa da tempo non attraversano più fasi d'espansione e molti mercati segnano pericolosamente il passo. La scoperta di nuovi mercati è la dimostrazione della capacità delle imprese italiane di affrontare nuove sfide e nuove forme d'internazionalizzazione. Aziende e Mercato Nel tempo la calza ha subito un grande cambiamento: da accessorio di abbigliamento, con un ruolo funzionale, la calza è diventata un complemento fondamentale del guardaroba femminile, capace di vivere in maniera autonoma, e perciò al centro di quel sistema moda, che ha mutuato le tecniche di marketing e le regole del gioco competitivo, in passato riservate esclusivamente a settori molto più evoluti. Testimonianza della vitalità del settore, sempre alla ricerca di nuove sfide è il peso conquistato nel mondo della calza italiana che costituisce l'orgoglio degli imprenditori che in trenta anni e soprattutto nell'ultimo decennio, hanno puntato tutto sul soddisfacimento delle consumatrici. Attori : Le aziende che operano nel settore sono circa 350, di cui il 70% nel distretto industriale di Castel Goffredo. Le aziende che si rivolgono direttamente al mercato sono meno di 100, ma almeno un terzo e' anche contoterzista Le imprese in cui l'attività prevalente e' proporre marchi propri sono circa 60 II forte incremento dei consumi ha accentuato i toni competitivi, determinando da parte delle imprese il ricorso ai complessi contributi del marketing, e inducendo comportamenti analoghi alle aziende del largo consumo. Negli ultimi dieci anni la calzetteria è entrata nella fase della maturità, nella quale solo imprese ben organizzate, e preparate ad un marketing raffinato possono prevalere sulla massa dell'offerta. Inevitabilmente l'asse competitivo si è spostato da piano produttivo a quello di prodotto e di comunicazione. Esempi target medio-basso Azienda a tutti nota per i suoi negozi di calze, ma che oggi si propone sul mercato anche con la catena Intimissimi, la quota più rilevante delle vendite, e con una linea di costumi. Il fondatore, Sandro Veronesi, nel 1987 da avvio a quella che oggi può essere definita una formula imprenditoriale di successo. A soli ventisei anni, dopo un’esperienza lavorativa alla Golden Lady, fa il suo ingresso nell’arena del business con un piccolo negozio in una via di Verona. I risultati iniziali sono modesti, ma non fermano lo spirito imprenditoriale e la tenacia di Veronesi che apre nello stesso anno altri tre negozi. Calzedonia nasce quindi come azienda commerciale, acquistando e vendendo calze e calzini della Golden Lady. Dopo un breve periodo decide però di vendere prodotti con un proprio marchio, dapprima realizzati da terzi e, in seguito, acquisita esperienza, know how e competenze tecniche realizzati in proprio. Nel 1994 Veronesi ha l’idea di investire nella produzione con un primo laboratorio in Croazia per la realizzazione di costumi. Nel frattempo viene lanciata sul mercato la nuova catena Intimissimi, anche in questo caso commercializzando prima altre marche. Piccoli passi graduali, sfruttando le competenze e le risorse che maturano in azienda, per affrontare le nuove sfide e i continui cambiamenti, questa sembra essere la filosofia di Veronesi, che oggi in azienda si occupa di delineare le strategie, il posizionamento competitivo e le linee di sviluppo della propria impresa. Punti di forza : -filosofia di vendita, ovvero una propria rete di franchising, solida e ramificata, basata su negozi tutti accomunati da un’immagine fresca e allettante per un target prettamente giovanile, che oggi può contare 1.529 punti vendita, sparsi in tutto il mondo e selezionati in posizioni centralissime, pedonali o ad alto traffico, in comuni di almeno ventitrentamila abitanti. -il rapporto poi con i propri affiliati, che sono assistiti prima e dopo l’apertura del punto vendita, attraverso dei responsabili di area e l’investimento nella loro formazione, tramite corsi teorici di preparazione, tirocini e meeting di aggiornamento. Gli affiliati così formati costituiscono quel tessuto che rende forte tutta la catena distributiva. -l’investimento nella comunicazione e nella pubblicità, che rappresenta il 7-8% del fatturato, tutta realizzata internamente senza il supporto di agenzie pubblicitarie -l’estrema attenzione data al fattore moda -l’assortimento della gamma -il rapporto qualità-prezzo Tutte caratteristiche che hanno permesso all’azienda di soddisfare le esigenze dei clienti e che hanno fatto registrare al fatturato una strepitosa escalation passando da 77 milioni di euro nel ’98 a 250 milioni di euro nel 2002 fino ai 340 milioni di euro nel 2003, dando lavoro a 864 dipendenti. Novità Calzedonia PE ’08 Romanticismo per il pantareggente di pizzo Urban style frescho e ricercato per il look delle open-toe Il calzificio SiSi S.p.A. di Valdobbiadene, una delle aziende di più antica tradizione del tessile trevigiano, ha registrato nell’ultimo anno un fatturato di circa 40milioni di euro. L’azienda, che conta circa 250 dipendenti, è inserita da tempo nel gruppo mantovano Golden Lady che è ai vertici internazionali del settore. Nello stabilimento SiSi, diretto da Massimo Zaffi, vengono realizzate calze di qualità dal design ricercato, e proprio la sede di Valdobbiadene è specializzata nella modellatura del prodotto. Il prodotto SiSi è proposto in circa 4mila punti vendita tra i quali la rete del gruppo denominata Golden Point. Esempio alto di gamma Filosofia del marchio : Il brand rappresenta un’icona di bellezza e cultura nel settore, qualità e creatività unite ad alta tecnologia sono i principi guida della sua attività al servizio della donna e del suo mondo. Ha collaborato con Philppe Starck, Kenzo, Missoni, Valentino. Storia: -1950 L’impresa acquista i macchinari per la produzione di calze da donna in fibre sintetiche e pura seta. Per la prima volta il nylon viene usano per la realizzazione di calze.-1980 I collant ricamati con cuciture disegnati da Wolford -1952/1958 Wolford comincia ad usare il filo arricciato completamente sintetico chiamato “Helanca”, vengono così introdotte le prime calze tubolari realizzate con questo filo per donna e bambino. Calze coprenti sintetiche indispensabili con l’arrivo della minigonna di Mary Quant.. -1968 Nascono gli autoreggenti, “Stay-ups”,moderni e innovativi perche regolabili attraverso la fascia in silicone che le ferma attorno alla gamba -1970 I primi collant taglia unica -1977 Miss Wolford sono le prime calze con supporto trasparente fondamentali in tutte le successive collezioni fino ad oggi. -1988 Velvet de luxe diventa il materiale di maggior successo del marchio, usato per collant e lingerie -1992 Aura5 di Wolford sono i collant più trasparenti in delicata lycra mai prodotti -1994 Le prime calze completamente senza cuciture -1996 Swimbody collection -1998 Dall’ingegno di Philippe Starck e dall’alta tecnologia Wolford nasce Starcknaked un tubo di materiale opaco 80 denari ma, sottilissimo e di 200 gr di peso -2001 Prime calze senza banda elastica superiore -2005 OPAQUE NATUREL LIGHT Tights -2007 LUXE 9 collant così sottile vellutato e traspirante da sembrare polvere sulla pelle Novità Wolford PE ’08 Wolford non si smentisce e per la primavera 2008 propone una collezione di calze e collant preziosi e originali, pensati per una donna dal fascino sottile, che non trascura alcun dettaglio del suo look. Perfette per le serate speciali i collant della serie Suspender: velatissimi, proposti nella variante nero, sono impreziositi da una pioggia di cristalli Swarovski che sottolineano come una pioggia preziosa la sinuosità delle gambe, partendo dalla caviglia e arrivando alle cosce. Pubblicità Senza la pubblicità,lo sforzo delle imprese in questo settore così affollato sarebbe vano. Essa è necessaria per costruire un posizionamento su ogni segmento di consumo, dare visibilità ai marchi, notorietà al prodotto e alle diverse prestazioni, creare la fedeltà all'acquisto. II prodotto di marca non può sottrarsi al vincolo della comunicazione, in tutte le sue espressioni; pubblicità, promozioni, sponsorizzazioni, marketing diretto, redazionali, informazioni sulla confezione del prodotto sono tutti mezzi che vanno utilizzati per imporre il prodotto, con articolazioni diverse in fase di lancio rispetto alla fase del consolidamento, scegliendo alternative che colpiscano il proprio target. Negli ultimi sei anni, si è verificato un feeling fra calze da donna e mezzi pubblicitari del mercato di massa. Se negli anni Ottanta, i marchi attivi investivano circa 12 miliardi di lire, nel 1995 I'investimento ha raggiunto i 95 miliardi di lire, realizzati Sostanzialmente dagli stessi inserzionisti, e nel 1997 i 103 miliardi di lire. Nel 1997 i quattro gruppi più importanti, con sette marchi, hanno rappresentato il 70% dell'investimento totale del comparto. La televisione, anche se meno selettiva rispetto al target, si appropria di quasi I'80% degli investimenti, ma negli ultimi due anni hanno avuto un peso rilevante le spese rivolte a telepromozioni e televendite. La pubblicità è un elemento di differenziazione non a favore del singolo prodotto, ma fra marchi noti e prodotti senza visibilità. Questo strumento di marketing crea la selezione; le grandi marche sostenute dal mezzo pubblicitario si rafforzano ed approfondiscono il divario rispetto ai marchi poco conosciuti che giocano un ruolo marginale sui mercati. Cartellone pubblicitario Wolford San Francisco Spot TV Calzedonia 2006 II prodotto calza La politica di prodotto ha raggiunto notevoli performances: per un verso la spinta tecnologica ha migliorato lo standard di qualità (che ha rima con durata) e ha messo a disposizione dell'impresa strumenti di differenziazione del prodotto prima inimmaginabile. L'innovazione di prorotto, leva competitiva incessante nella strategia d'impresa, mantiene intatte le capacità propositive di un settore maturo; perché l'individuazione di sempre nuovi bisogni e nuove occasioni d'uso della domanda è necessaria per compensare la diminuzione dei consumi, a causa della maggior durata delle materie prime. La calza non è più monoprodotto, ma ricco ventaglio di alternative: calze, autoreggenti, collant, prodotti fantasia, collant con slip, ecc. Oltre alle variabili estetiche, il prodotto propone soluzioni che puntano sul benessere e sul comfort: relax, anticellulite, a compressione graduata, modellante, push-up, contenitive. In questo sforzo di ricerca, giocano un ruolo molto attivo i laboratori dei grandi gruppi dei produttori di fibre e di filati (elastomeri, poliammidici): sono loro a mettere a disposizione dei calzifici materie prime e semilavorati sofisticati che comprendono caratteristiche come antistaticità, antiumidità, traspirabilità, aderenza, uniformità, elasticità in tutti i sensi. Si tratta di una serie di prestazioni rivolte alla customer satisfaction. che stimolano l'inventiva dell'impresa di calze. Ne è un esempio la realizzazione dei collant estivi, super velati, leggerissimi, e con effetto make up: sono stati studiati per arginare il periodo tipico di crollo dei consumi, cioè i tre mesi estivi, La gamma prodotti delle principali imprese è dunque oggetto di un attento equilibrio che comprende il numero di marchi per segmento di consumo, sia come prodotti con prestazioni differenziate, sia come varianti di denaratura, materiali, disegni, colori e taglie. Tessuti innovati Dupont sempre attenta ad offrire nuove soluzioni alle consumatrici ed il massimo supporto al settore della calzetteria, DuPont propone per la primavera-estate 2003 una gamma di soluzioni pensate per donne più che mai consapevoli del proprio corpo, che desiderano sentirsi a proprio agio e vogliono calze invisibili che impreziosiscano le gambe con un'immagine naturale. 'Better than bare' è la piattaforma studiata per andare incontro a queste specifiche esigenze, declinata in collant aerei ed impalpabili e gambaletti realizzati con fili di Tactel molto sottili, fra i quali il nuovo Tactel duo. Modelli che fondono moda e cosmesi, grazie alla combinazione di Lycra e Tactel che permette di creare collant dalla trama leggera e uniforme, che vestono come una seconda pelle. La qualità cosmetica è assicurata da mischie di Tactel opaco e Lycra, arricchite da Lycra 3D che, grazie alla particolare costruzione, conferisce uniformità e un aspetto levigato alle gambe. Una gamma di colori naturali riproduce le differenti tonalità della pelle, con effetti particolari come l'abbronzato o il fondotinta Modelli e tipologie Tradizionali o speciali, messi appunto per rispondere a particolari esigenze,secondo terminologie tecniche e “modaiole” questi sono i modelli esistenti : Alza glutei (vedi Push-up). Antifatica (vedi Compressione graduata). Antistatico Calza e collant realizzati con un particolare filato che impedisce la formazione di cariche elettrostatiche (piccole scintille) sulle loro superfici. Antizanzare Collant velatissimo il cui trattamento crea una barriera per zanzare ed insetti. Il trattamento ha una profumazione neutra, e invisibile, non lascia tracce sulle gambe ed è ipoallergenico. Autoreggente Calza dotata di bordi siliconati per la massima aderenza attorno alle cosce. Calza Modello dotato di apposite bordure attorno alle cosce per permetterne l'aggancio al reggicalze Calzerotto Calza appena sopra il ginocchio, generalmente indossata con minigonna o calzoncini. Calzino corto Considerata fino a ieri una calza maschile, viene oggi proposta anche per le donne, che possono indossarla da sola o sul collant. Cinturino Banda rinforzata nella parte superiore del corpino su cui fare presa per infilare il collant. Compressione graduata (Collant a) Modello in grado di svolgere una benefica azione massaggiante, dunque di stimolo sulla circolazione sanguigna, riducendo l'affaticamento delle gambe e combattendone gonfiore e stanchezza. Per aiutare il sangue nella sua fase di risalita verso il cuore, la compressione è massima alle caviglie, per decrescere su polpacci e ginocchia e farsi lieve sulle cosce (di qui la definizione di "graduata"). Il modello a compressione lieve (40) svolge una delicata azione tonificante e riposante ed è indicato per chi ha leggeri problemi di circolazione venosa, come ad esempio la dilatazione dei capillari, il modello a compressione media (70) esercita un'azione attiva evitando la sensazione di pesantezza, attenuando i lievi gonfiori e i formicolii ed un'azione preventiva sulla formazione delle varici, Il modello a compressione forte (140) svolge un'azione energica e coadiuvante nella terapia antivaricosa: è dunque indicato per chi inizia a manifestare i primi segni di varici e forti gonfiori alle caviglie. Con cucitura Calza e collant dotati di cucitura (detta anche "riga" o "baguette") che percorre la gamba verticalmente sulla parte posteriore. Conformato Collant per taglie forti, con perfetta vestibilità tra peso e altezza e giusto rapporto dimensionale nel giro coscia. La mutandina generalmente è contenitiva. Contenitivo (vedi Modellante). Corpino nudo (vedi tutto nudo). Cucitura piatta Cucitura liscia del collant. Cucitura rinforzata Cucitura rinforzata da una banda molto stretta. Estivo Calza e collant dalla denaratura molto bassa (generalmente 6 o 8 den); la lavorazione a maglie larghe del filato permette la migliore traspirazione. Fantasia Calza e collant con lavorazioni (ad esempio le applicazioni di velluto, dette "flocking"), disegni, motivi (anche creati da strass o fili metallizzati) decorativi, che possono percorrere l'intera gamba o interessare una parte di essa, Vengono considerate lavorazioni anche i pizzi e le reti. Gambaletto Calza sotto il ginocchio, di diversa velatezza, generalmente indossata con pantaloni. Gestante (Collant per) Modello a compressione graduata (vedi Compressione graduata) con mutandina costruita in maniera tale da sostenere il peso del ventre e seguire confortevolmente l'evolversi della gravidanza. Medicale Calza e collant pesanti a compressione graduata, generalmente prescritti da medici, angiologi, fisioterapisti per ragioni di salute, come ad esempio le vene varicose. Modellante Collant dall'effetto snellente, con mutandina contenitiva dotata di pannello sull'addome. Mutandina rinforzata Corpino del collant che risulta più pesante rispetto alla gamba. La mutandina può essere a calzoncino estendendosi sino a metà coscia, a vita alta ossia sgambata, oppure tanga quindi con sgambatura alta. Pantacollant Collant senza piede. Parigina (vedi Calzerotto). Punta rinforzata Rinforzo più o meno trasparente, realizzato con lo stesso tipo di filato della mutandina oppure con un filato più leggero: in questo secondo caso, nella parte finale può avere una sottile banda per bloccare la smagliatura. Push-up Collant con mutandina dotata di apposite bande avvolgenti per sollevare i glutei, alte fasce contenitive per ridurre fianchi e cosce e fasce a media compressione per contenere i cuscinetti. Relax (vedi Riposante). Riposante Calza e collant in grado di svolgere un lieve massaggio tonificante sulle gambe. Salvapiede Protezione per impedire che i piedi stiano a diretto contatto con le calzature. Viene indossato quando non si portano calze. Senza cuciture Collant con mutandina priva di cucitura centrale. Snellente (vedi Modellante). Support Collant con mutandina ad effetto contenitivo nella zona addominale. Taglie forti (vedi Conformato). Tallone rinforzato Rinforzo di calza o collant che permette di posizionare al meglio il capo su piede e gamba. Può avere forma circolare o, nei modelli con la riga, di tipo piramidal Tassello Inserto di forma ovale o romboidale, generalmente in cotone, nella parte bassa del corpino, che permette di indossare il collant anche senza slip. Tutto nudo Collant senza corpino ma con rinforzo a forma di "T" lungo la cucitura centrale e al di sotto del cinturino Canali distributivi L'ingrosso è ancora il canale privilegiato, spesso, però, in combinazione con altri: quasi tutte le aziende (89%) utilizzano il grossista e il dato non sorprende, perché questo canale distribuisce il 52% della produzione nazionale. Ma altre forme di distribuzione sono importanti per queste imprese: la grande distribuzione con il 45%, il dettaglio con il 36%, oltre ad altre combinazioni. La situazione distributiva mostra segni di evoluzione: rispetto alla rilevazione del '90, quando il 26% delle imprese utilizzava solo il grossista, la diversificazione dei canali utilizzati é molto più articolata. L'adozione di sofisticate politiche multibrand da parte delle imprese mira a raggiungere con differenti marchi fasce di consumo diverse, attraverso la segmentazione dei canali distributivi. Ogni punto vendita trasmette una precisa immagine alla consumatrice, e l'acquisto di un collant in una boutique, da un ambulante, o nello scaffale dell'ipermercato risponde ad esigenze diverse, non solo di prezzo, del pubblico. La distribuzione e' un fondamentale strumento di marketing, verso il quale si concentra la comunicazione delle imprese, anche sotto forma di iniziative commerciali, cioè promozioni, incentivi, politiche di prezzo e credito, logistica e servizio: sono iniziative utili per conquistare una posizione privilegiata e l'appoggio stabile della distribuzione. Le aziende di secondo livello, i cosiddetti followers, per competere con i grandi gruppi, si concentrano su un solo marchio e su un solo canale - spesso la grande distribuzione organizzata - forzando sulle leve del prezzo e del servizio al trade, per raggiungere una posizione difficilmente attaccabile. In linea generale, anche se in lenta diminuzione, il grossista rappresenta l'interlocutore principale delle aziende, ed attraverso questa figura passa la metà della calzetteria venduta sul mercato interno. Anche l'ambulante (30%) e la merceria (15%), le figure di retroguardia della distribuzione, sono ancora dominanti nel settore delle calze da donna, eppure i segni dell'evoluzione sono chiari se si considera che la distribuzione moderna (la Gdo) assorbe il 22% e le catene di negozi sono salite al 7%. Sono ancora lontani i traguardi raggiunti negli altri paesi europei, ma si tratta di processi evolutivi molto lenti, che incidono sulle abitudini più radicate del consumatore. Ma rappresenta già un notevole successo, rispetto a pochi anni fa, che le aziende abbiano deciso una maggiore articolazione e complessità delle strategie distributive, con l'uso contemporaneo di più canali. E se nella distribuzione moderna ci sono ancora luci e ombre per la calzetteria, non deve sorprendere, perché fenomeni in rapida crescita provocano sempre incertezze: se e' vero che lo spazio destinato al settore e' in costante aumento, devono però migliorare le tecniche di merchandising, per dare maggiore visibilità delle varianti di prodotto. E se le confezioni hanno ormai informazioni complete, manca però sugli scaffali della distribuzione più moderna la fascia di prodotto medio-alta e quella più decisamente moda. Fiere ed Eventi Un importante salone della calzetteria, maschile e femminile si svolge a Bologna nel mese di Febbraio e si chiama HOSIERY WORKSHOP, l’ultimo si è però tenuto nel 2002. INTIMARE Il salone della lingerie, delle calze e collant con le anticipazioni moda autunno-inverno 2002/2003 Dal: 02/02/2002 Fino al: 04/02/2002 Dove: Bologna (Italia) A Castel Goffredo il Centro servizi calze realizza da diversi anni, in collaborazione con Sistema Moda Italia (SMI), un evento di presentazione delle principali informazioni economiche, produttive, di mercato e di comportamento del consumatore relativamente al "prodotto calza". L'"Osservatorio della Calzetteria Femminile", che viene svolto annualmente, fornisce ai partecipanti l'approfondimento di particolari aree tematiche relative alla domanda e all'offerta della calza, con dettagli sulla struttura produttiva, sulla dinamica dei consumi in relazione ad alcuni segmenti socio-demografici di acquirenti. L'Osservatorio si rivolge a tutti gli operatori del settore, imprenditori e manager, offrendo stimoli ed indicazioni utili per riflettere sulle politiche e strategie future delle imprese. Ogni incontro contiene poi un approfondimento specifico, ritenuto di particolare rilevanza nel momento contingente. La documentazione relativa alle presentazioni effettuate, fornita durante l'incontro ai partecipanti, costituisce un ottimo data base di informazioni economiche. La calza nel corso degli anni è passata da indumento ad accessorio importante della moda femminile e maschile, strumento di espressione della propria personalità, modo di essere e di comunicare.Questo comporta una maggiore attenzione e cura nei confronti delle tendenze della moda. Il Centro servizi calze o organizza ogni semestre un incontro,”La Moda inCalza” in anticipo di circa un anno rispetto alla vendita delle collezioni, per presentare alle imprese le tendenze moda, in tempo per la progettazione e la programmazione della produzione aziendale. Gli incontri vengono realizzati nel periodo primaverile e autunnale rispettivamente per la collezione Primavera/Estate e Autunno/Inverno dell'anno successivo. Le tendenze sono esposte da stiliste che illustrano modelli, colori e materiali che potranno essere recepiti nelle collezioni di calze. Ai partecipanti della manifestazione viene consegnato del materiale illustrativo relativo alla presentazione effettuata dalle stiliste. Il servizio è indirizzato in modo specifico a tutti coloro che hanno responsabilità di programmazione e preparazione delle collezioni delle aziende. L'iniziativa vede mediamente la partecipazione di circa 150 aziende, con più di 200 operatori. FASHION TREND PRIMAVERA/ESTATE 2009 (risultato delle presentazioni delle nuove collezioni presso il Centro servizi calze di Castel Goffredo,dati emessi 02-04-08) LE ISPIRAZIONI Color :Colori intensi e saturi con toni caldi e pieni, dai rossi ai gialli dai viola ai magenta, con un uso del nero quasi a contorno come nelle opere degli artisti della Pop Art anni ’70. Nei tessuti tornano i fiori colorati e le grafiche macro. Gli stessi colori intensi e forti si coniugano anche per l’estate in un gusto etnico e raffinato e si stemperano in toni più pacati che vanno dal bianco al testa di moro fino ai toni caldi della terra. Un mix di stile hippie alla Janis Joplin. Natural : Un abbigliamento più rigoroso che viene puntualizzato dalla scelta di tessuti puliti e colori meno saturi. I colori pastello si mischiano ai toni naturali della pelle, mentre non mancano alcune digressioni sui colori forti, ma usati solo come sottolineatura. Fantasie minime e delicate, leggerezza e raffinatezza sono le chiavi di lettura che connotano questo stile. Plastic : L’attenzione si focalizza ancora sul colore che viene vissuto con una nuova ispirazione e con un tocco di anticonformismo in stile Menphis anni ’80. Emergono grafiche astratte e floreali stilizzate, ma soprattutto importante è il gioco di lucido ed opaco che sembra rivestire i colori di un film plastico. Un tocco di follia anche per giocare ad uno stile che ricorda anni di grande fermento nel design. Romantic : In questo stile è naturalmente importante l’ispirazione romantica: vengono riproposti quindi pizzi materici con un gusto un po’ retrò insieme a fantasie floreali declinate in mille abbinamenti per l’espressione di un romanticismo sentito e leggermente nostalgico. I colori sono delicati e dalle sfumature lievi che non disdegnano il tocco di lucido delle sete e delle viscose. La raffinatezza ed il romanticismo conquistano anche le più giovani che riscoprono le camicette delle bisnonne. UOMO Tre parole sintetizzano la stagione P/E 2009: - naturalità, con grande attenzione per le fibre naturali, trattate in modo ecologico con colori ispirati alla terra e dalle sfumature irregolari, quasi come a ricreare gli effetti delle vecchie tinture; - colore intenso, forte ed acceso anche per gli accessori, con un’attenta ricerca dei particolari eccentrici, divertenti ed un poco dandy; - musica e simboli anni ’70: le musicassette, i vinili a 33 giri e il DJ, figura mitica di quel periodo. BAMBINI Anche per la moda bambino/a viene riproposto il mondo degli anni ’70: la musica, i grandi raduni giovanili, la moda libera ed un poco zingaresca. Tantissime quindi le fantasie floreali e grafiche legate al mondo musicale anche per i più piccoli, un viaggio ideale fra America ed Europa dove gli artisti dei genitori e dei nonni si sono esibiti. Riproposte le grafiche ispirate ai miti degli sport, con colori al limite del fluorescente. COLORI La Primavera/Estate 2009 si snoda su tre gamme principali di colori: - i romantici o delicati, con un ampio spazio riservato ai naturali dalle sfumature morbide: bianchi naturali, lavanda, orchidea mescolati a tocchi di nero elegante e moro in sfumature intense; -i toni etnici, dove i bianchi di stemperano nei toni più intensi, i neri, il testa di moro, il viola, il verde militare ed il blu tampone; -i colori intensi con la gamma più esplosiva e vivace dei gialli, arancio, verdi, rossi e rosa acceso accompagnati dal nero o dallo stesso tono ma in una gradazione più scura. Si segnala infine un tocco di rosa, arancio e giallo fluorescente per il mercato giovane e sportivo. MATERIALI Ci si muove all’insegna di pochi elementi ma ben identificati: leggerezza nelle denarature, nei materiali e nelle microfibre, aspetti lucidi ed opachi usati da soli o mischiati, fibre naturali con una particolare attenzione ai cotoni biologici, adatti anche per i più piccoli. MOTIVI In una stagione dove si prevedono colori e fantasie importanti anche per la primavera, saranno fonti di ispirazione i tessuti, soprattutto per grafiche che non disdegnano di spalmarsi su basi di colore naturale come ad impreziosire la gamba. Oltre ai collant leggeri proposti in colori naturali si fanno alcune concessioni alle sfumature lucide. Sono importanti autoreggenti, panta-collant e panta-capri, maxi calze con e senza piede e reti aperte, anche in colori accesi. I calzini sono ancora caratterizzati da polsi ricercati e spesso a contrasto, con un certo interesse segnalato anche per le ghette corte e lunghe interpretate come piccoli accessori moda. Cenni storici COSTUMI DA BAGNO 1812 Completo di lana color cioccolato, con tunica e pantaloni fino ai piedi, per non far intravedere le forme del corpo è coperta da capo a piedi la regina d'Olanda Ortensia di Beauharnais sfida le onde, e si immerge, seguita dal codazzo di servitori .Il suo è il primo bagno di mare, praticato con l'intento di giovarsi dei «benefici della talassoterapia» della storia. Un privilegio riservato a nobili e altoborghesi. Ma non si tratta ancora di bagno in costume», ovvero un abito apposito che darà il via all'era delle vacanze sulla spiaggia che perdura ancora oggi. 1824 Un'altra nobile, Carolina di Berry, figlia di Francesco I, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone è la prima donna a indossare un vestito «studiato» apposta per entrare in acqu cappello, ombrello, guanti, abito di panno pesante, calze di lana e scarpe di vernice. Al tempo bisognava ripararsi in tutti i modi possibili dal sole perché la pelle abbronzata addice solo agli umili come pescatori o contadini. 1860 Ebbe inizio, a imitazione di quanto avveniva più a Nord in Europa, anche la colonizzazione dei litorali italiani, fino ad allora «ignorati» da una popolazione piuttosto diffidente n confronti del mare. In acqua, comunque, si entrava ancora completamente vestiti. 1890 La necessità di muoversi tra sabbia e mare, tuttavia, spinse le donne più «ardite» ad accorciare o togliere sottovesti e corsetti di troppo. Gonne e pantaloni si ritirano fino al ginocchio. Unisex è il colletto alla marinara, ma gli uomini possono indossare un vero e proprio costume intero con manica e pantaloni a tre quarti, in tinta unita o a riche trasversali. 1904 Arriva la rivoluzione di Poiret: il celebre sarto parigino decreta la fine di busti e corsetti. Nulla doveva essere frapposto tra la maglia e la pelle. 1906 La nuotatrice australiana Annette Kellerman durante una esibizione negli Stati Uniti si presenta con un costume intero, semplice e funzionale, che lasciava scoperte le cosce. F subito arrestata, multata e rimpatriata. 1920 Coco Chanel si fa portabandiera di un cambiamento radicale. Fece scoprire a tutti, che uomini e donne erano più belli con la pelle abbronzata. La sua donna veste pantaloncini corti, ha le braccia nude, la scollatura decisa. 1946 All'inizio fu una bomba. Anzi, due bombe: quelle all'idrogeno sganciate nel luglio del 1946 dagli americani su un atollo della Micronesia. Bikini, per l'appunto. Pochi giorni dop un geniale quanto sconosciuto sarto francese, Louis Réard, sgancia dai bordi della piscina Molitor di Parigi una nuova moda per l'estate: invece del costume intero, faticosa conquista di decenni di «lotte femminili», un due pezzi destinato ad avere l'effetto di una bomba sulle usanze dell'epoca. E che dunque decise di chiamare «bikini» 1947 Fu Lucia Bosè a far conoscere agli italiani il brivido da bikini, dalla passerella di Miss Italia che la premiò con il titolo, il suo slip però copriva con attenzione l'ombelico, mentre era stata «La scandalosa Gilda», ovvero Rita Hayworth, l'anno precedente, a far cadere per prima il tabù ombelicale. 1950 Anche qualche diva stentava a osare. Come l'ex campionessa di nuoto Esther Williams che, negli anni '50, si rifiutava di indossarlo nei suoi film. Almeno, fin quando non furono i produttori hollywoodiani a imporglielo per contratto. In Italia, il seducente costume fu sdoganato da Sofia Loren , che con un due pezzi di raso sbaragliò la concorrenza vincendo il titolo di Miss Eleganza. 1953 Fu il fascino di altre a portare il bikini in giro per il mondo: Brigitte Bardot, dalle spiagge di Saint-Tropez, e Marilyn Monroe, che nel film «Niagara», ma ci volle ancora un volta un tocco «regale» per convincere tutti che il bikini poteva rientrare a buon titolo nei costumi occidentali: Margaret d'Inghilterra, figlia della regina Elisabetta, non si fece alcuno scrupolo a farsi immortalare in due pezzi mentre sbarcava dallo yacht dell'Aga Khan a Porto Cervo. 1960 I favolosi Sessanta iniziano senza portare grandi cambiamenti. Baby-dolls, costumi interi, fantasie a quadrettini lanciate dai bikini che Brigitte Bardot indossa a Saint Tropez fanno la loro comparsa sulle spiagge. La nuova moda optical si ripercuote anche nelle fantasie dei costumi. I bikini hanno reggiseni imbottiti e slip allacciati sui fianchi, con ricami, perline, tessuti a uncinetto. Impazzano le fantasie di Emilio Pucci su borse, copricostume, e bikini. La novità è la rivoluzionaria "Lycra" (marchio depositato dalla Du Pont), che garantisce aderenza al corpo e che asciuga velocemente. Il decennio dei Sessanta è da ricordar anche per lo scandalo, in America, suscitato dal primo topless, o "monokini", indossato per la prima volta nel 1964 da una ragazza americana sul Lago Michigan 1970 La moda degli Hippies e dei figli dei fiori influenza gli anni Settanta Costumi ridotti, reggiseni a triangolo, senza imbottiture o strutture particolari, indossati con sandali dalla zeppa in sughero altissima, e pantaloni a zampa di elefante. Arriva anche in Italia la moda del topless, dapprima suscitando scandalo e denunce poi entrando nelle abitudini comuni delle spiagge italiane . Il bikini è rimasto sostanzialmente invariato fino agli anni '70 del secolo scorso, quando il percorso della sua evoluzione ha conosciuto l'ultima variazione possibile : il tang OGGI In una progressiva riduzione delle sue dimensioni, il costume da bagno arriva sino ai giorni nostri, tra revival di stili, costumi interi, olimpionici e bikini, in una sfilata di mode che ogni anno, con l'arrivo dell'estate, si rinnovano Carolina di Berry, figlia di Francesco I, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone è la prima donna a indossare un vestito «studiato» apposta per entrare in acqua Bagnanti tedesche, 1879. Dalla rivista "Bazar" (Archivio Ferruccio Farina) Lino bianco a profusione per le signore, con abbondanza di merletti, ricami e rouches, il tutto accompagnato da cappelli pieni di fiori e di nastri e dall'immancabile parasole bianco, in perfetto stile Belle Époque. Per il nuoto fanno la loro comparsa le prime cuffie da bagno sportive, simili a quelle attuali. Si diffonde l'uso della maglia per la confezione dei costumi, mentre la cintura scende sui fianchi Inizio ‘900 Le novità della moda. Francia, anni '30. Cartolina illustrata (Archivio Ferruccio Farina) Il costume canadese. Point Lonsdale, Australia, 1920. Fotografia (Archivio Emilio Pucci Ferruccio Farina) Sofia Loren, nel 1950, nobilitò l’indumento, vincendo il titolo Anni ‘70 di Miss Eleganza Marilyn Monroe lo adorava; eccola in posa nel 1950 Da Saint-Tropez Brigitte Bardot 1962: Ursula Andress dal film ”Agente 007-Licenza di Uccidere” Kartika Luyet 2003 Tessuti e caratteristiche : La morbidezza è data soprattutto dalle microfibre: una miriade di filamenti sottilissimi, con il diametro 60 volte più sottile di un capello, ad esempio Meryl microfibra. Sono fibre di elastomero (Lycra, Linel, Dorlastan) molto elastiche, rivestita da uno o più fili di nylon. Il comfort è massimo, perché questi tessuti aderiscono assai bene al corpo e " contengono senza costringere“, sono però delicate e a rischio di pilling. In genere il filo con cui è costruito il tessuto del costume da bagno è idrorepellente, quindi non assorbe l'acqua, grazie a determinate sostanze che lo rendono impermeabile. Ciononostante, il tessuto si bagna, perché l'acqua si ferma tra gli interstizi della trama. Più il costume è leggero, più è veloce l'asciugatura. Il costume troppo leggero presenta però alcuni inconvenienti: è più trasparente, ha minore resistenza all'usura, ha minore capacità di contenimento. Proprio per questo si sono cercate altre soluzioni. Ad esempio, c'è un tipo di trattamento sul tessuto che permette la frammentazione delle gocce d'acqua (micronizzazione) in tante piccolissime particelle, migliorando così l'evaporazione e l'asciugatura : : TECHNO SOFT 2000 è una speciale membrana, sottile, leggera, resistente, elastica, traspirante e impermeabile ... Modelli e tipologie : Due pezzi Con scollatura profonda, con o senza pinces verticali, imbottito o non imbottito Oggi esistono triangoli doppiati con un particolare e sottile tessuto (chiamato anima), che mantiene la coppa più sostenuta, plasmandone la forma. Nel caso in cui si scelga il triangolo, la mutandina potrà essere a coulotte, a tanga o con stringhe/lancetti. Oggi esistono in commercio balconcini con una lunetta sottoseno riempita d'aria (perché l'indumento non pesi, una volta bagnato) che REGGISENO A BALCONCINO solleva, valorizza e aumenta il seno, pur conferendogli un effetto del tutto naturale, oppure balconcino senza imbottitura ma con ferrett.o. TRIANGOLO REGGISENO PUSH-UP Anche nei capi per il bagno, come nell'intimo, esiste il modello push-up che solleva il seno verso l'alto. REGGISENO PERFORMATO Non presenta né pinces né cuciture o impunture e la coppa è perfettamente liscia e tondeggiante REGGISENO A FASCIA Di solito le spalline possono mettersi e togliersi, la fascia può essere: liscia, senza alcun tipo di imbottitura; costruita, e all'interno è strutturata, cioè nasconde veri e propri sostegni invisibili dall'esterno: ferretti, piccole imbottiture sottoseno, stecche di balena laterali, elastici che aiutano a sostenere, a valorizzare e in alcuni casi quasi a modificare il seno; Imbottita, è completamente rivestita da un sottile tessuto in gommapiuma, oppure ha al suo interno coppe preformate o costruite. SLIP a tanga, a coulotte, string, sgambato, con laccetti, o con decorazioni di tipi diversi Costume intero OLIMPIONICO Senza alcun tipo di sostegno o imbottitura, con spalline larghe e ampia scollatura sia davanti che dietro. CON COPPE IMBOTTITE CON COPPE COSTRUITE Con ferretto invisibile o con elastico sottoseno, per un migliore sostegno e con effetti di pieghe al centro seno, che renderanno il modello più aggraziato e ne miglioreranno la vestibilità CON COPPE PERFORMATE Scollo "a cuore", che esalterà il décolleté e conferirà al capo un aspetto da "corpetto da sera“. La parte sottostante, definita BODY, può essere LISCIA, senza costruzioni, per i modelli più semplici ... FODERATA: in tulle elastico, per contenere senza comprimere la zona del ventre; con tessuto elastico sostenuto, per contenere in modo più deciso la pancia e modellare la silhouett DRAPPEGGIATA RICAMATA E DOPPIATA Con tulle elastico per una maggiore contenitività e per un effetto più elegante e frivolo. TANKINI un nuovo modello di costume intero, composto però da due pezzi: un "sopra" a canotta aderente sul seno e morbida sui fianchi, da sovrapporre al "sotto" a slip. Il Costume per lo sport Attenzione per la moda ma ad altissima tecnologia per agevolare l’attività del nuoto FORMA Sono quasi tutti costumi interi, di taglio olimpionico, cioè iperfascianti, accollati sul petto e sulla schiena, dotati di larghe bretelle: la loro linea, insomma, è pensata per agevolare il gesto atletico, per scivolare al meglio nell'acqua e per offrire massima libertà di movimento e comfort. In poche parole, non si corre il rischio di vederseli scivolare fuori posto né di "perderli", neppure durante la nuotata più fulminea o i tuffi più arditi. Qualche azienda ha proposto anche modelli in due pezzi, top lungo e accollato e mutandina, ritenendo che il nuotatore si senta così più a suo agio in velocità e meno infastidito dal tessuto elastico, che potrebbe "tirare" in corrispondenza delle spalle o del cavallo. Non manca neppure chi ha "trasformato" il classico modello olimpionico in una sorta di tutina aderente che scende a coprire le cosce (adatto anche alle immersioni o al windsurf) o addirittura in una muta. Esistono naturalmente anche fogge che, pur ispirandosi al costume olimpionico, cedono alla tentazione di qualche tocco più fashion e sono ingentilite ad esempio da spalline più sottili. TESSUTO Poiché nascono per l'impegno agonistico, e quindi per guadagnare tempo prezioso in gara, i costumi sportivi sono realizzati in tessuti avveniristici, frutto di avanzatissime tecnologie: ci sono i tessuti "veloci", che annullano o riducono al minimo la resistenza dell'acqua; quelli iper-resistenti al cloro delle piscine, grazie a spalmature ad hoc; quelli assolutamente idrorepellenti in silicone; quelli superleggeri, che non assorbono l'acqua. Le ricerche di cui queste collezioni sportive sono il frutto portano, non di rado, a dar vita anche a tessuti dalle alte qualità estetiche: un esempio può essere il Bodyshell bianco (di Speedo), che grazie alla struttura stellare dei suoi filamenti in poliesteree ad uno speciale trattamento con pasta ceramica è tre volte più opaco del tradizionale bianco e quindi evita ogni tipo di trasparenza, anche quando è bagnato. CURIOSITÀ Sul tessuto Aquablade, che dà nome a una linea Speedo, l'attrito dell'acqua è minimo; alle Olimpiadi di Atlanta (1996) tre dei quattro record mondiali di nuoto sono stati battuti da atleti fasciati da questi costumi ... Analisi dei consumi Le italiane dicono no a topless e microcostumi Le ragazze italiane dicono «no» al topless e ai microcostumi da bagno, riservando le loro preferenze al bikini. È questo il risultato di un sondaggio della rivista mensile «Ragazza moderna», che ha intervistato 500 ragazze su quali siano i costumi preferiti per l'estate 2002. La maggior parte delle intervistate (93%) ha detto di preferire il bikini, mentre solo il 6% dice di indossare il perizoma. Staccatissimo il topless, mentre il tradizionale costume intero non entra nemmeno tra le percentuali rilevate. Secondo il sondaggio, il costume deve essere soprattutto alla moda (52%) e sexy (22%), anche se una discreta percentuale delle intervistate (18%) pensa pure alla praticità. Una delle domande verteva anche sui colori preferiti e qui ha trionfato la fantasia (75%), che ha staccato nettamente la poco ricercata tinta unita, il lurex e il disegno leopardato. TRIANGOLO - In merito alla foggia del bikini - ovvero del costume preferito - il pezzo di sopra deve essere il classico triangolo (83%); «out» sia il push up, che la fascia o il balconcino. Per le ragazze intervistate da «Ragazza Moderna», l'accessorio a cui una teenager di oggi non può rinunciare è la cavigliera (53%), seguito dal piercing sull'ombelico (28%), dalla collana e dal giropancia (10% per entrambi). Assolutamente irrinunciabili gli occhiali da sole (85%). Soltanto una ridotta percentuale delle ragazze (8%) ritiene indispensabile la bandana o il cappellino. Altro oggetto da portare sempre in spiaggia è uno stick per le labbra (indispensabile per il 90% delle intervistate), mentre altre (12%) portano con sé un mascara waterproof. Difformità nella scelta dell'abito da indossare per andare in spiaggia: pareo (38%), shorts di jeans (30%) o minigonna (24%). Poco amati i bermuda da surfista, considerati, forse, troppo maschili. Sondaggio:Estate 2002 Mercato Distribuzione Diesel Black Gold PE ‘08 Disquared2 PE ‘08 Vendita on-line Per una globalizzazione totale dei prodotti costumi da bagno, è fondamentale, per le aziende Italiane dedicate alla creazione ed allo sviluppo di abbigliamento per moda mare adottarsi con tecnologie web all`avanguardia che permettano di essere visibili in tutto il mondo e quindi soddisfare appieno la richiesta del settore. A tal proposito, la ditta Toscana Chiarugi, propone la propria esperienza e professionalità nella produzione e vendita di costumi da bagno on-line, grazie agli investimenti promozionali ed alla realizzazione di un nuovo catalogo illustrante tutta la prossima collezione estiva. Chiarugi.com si pone come punto di riferimento per la vendita di costumi da bagno ed abbigliamento intimo sulla rete e per tutta l`utenza internet (non solo italiana), in particolar modo alla donna che vuole distinguersi per femminilità e prestigio. Fiere ed Eventi LYCRA RENDZ-VOUS Tessuti per costumi da bagno, per la lingerie e per il fitness in Lycra, organizzata da DuPont de nermours. Dal: 09/01/2002 Fino al: 11/01/2002 Dove: Montecarlo ACTIVE e AQUAWEAR: LA MODA SI FA A MONTECARLO Grande l'interesse per le tendenze activewear e aquawear presentate al Forum Grimaldi nell'edizione 2003 del Lycra Rendez-vous. I visitatori hanno gremito la sala dove, più volte al giorno, sono state replicate le sfilate di presentazione delle proposte per il 2004. Un coinvolgente show in cui modelli e ballerini indossavano i capi prototipo realizzati con tessuti commerciali, ispirati a quattro temi chiave: Energize, Streamline, Explore e Fantasize. Energize propone capi sportswear altamente performanti e dai colori vivaci. Streamline, il tema più trendy, capi fitness dalle linee moda per valorizzare al meglio il corpo. Explore è dedicato a modelli per il tempo libero. Fantasize, infine, raccoglie costumi per lo swimwear dallo stile moda, ricchi di originali decorazioni. I capi presentati sono stati prodotti con tessuti commercializzati dai principali produttori del circuito Lycra Assured di cui fanno parte, tra gli altri, Carvico, Itam, Eurojersey, Dogi, Penn Elastic e la svizzera Lyor, aziende che utilizzano fibre e tessuti concept di DTI. La presentazione ha offerto un approccio fortemente mirato al mercato, grazie anche all'intervento di WGSN, l'osservatorio online che si occupa di monitorare le tendenze moda in tutto il mondo e che ha offerto una panoramica dei capi più interessanti presenti sul mercato nei segmenti swimwear e active sportswear. Uno spazio speciale è stato riservato anche al "Forum sulle tendenze nei tessuti commerciali" che ha ospitato una visione d'insieme dei tessuti aquawear e sportswear per il 2004, sviluppati sulla base delle piattaforme di innovazione messe a punto da DTI per lo sport. Tra le fibre presentate: Lycra e Easy Set Lycra in mischia con cotone e fibre sintetiche; i versatili effetti estetici di Tactel e Lycra T-269B resistente al cloro; Supplex, che combina una dolce morbidezza ad una mano cotoniera; Cordura, per robusti capi per il tempo libero dalle performance anti-abrasione; Aquator, che offre perfetta protezione dagli agenti atmosferici e il trattamento easy-care Teflon. Principali fiere del settore intimo-costume da bagno nel mondo USA The intimate appareal salon (abbigliamento intimo), New York Isam (abbigliamento mare femminile) Los Angeles Cruise 2000 swimmwear show (abbigliamento mare donna) Miami REGNO UNITO Harrogate Lingerie & Swimwear Exhibition (lingerie e costumi da bagno) Harrogate GERMANIA Igedo Dessous & Beach Dusseldorf (intimo e mare) Dusseldorf FRANCIA Lyon Lide city (abbigliamento balneare) Lione SIL, SALON INTERNATIONAL DE LA LINGERIE Porte de Versailles, collezione lingerie, collant, costumi da bagno per l'autunno/inverno 2002/2003. Dal: 25/01/2002 Fino al: 28/01/2002 AUSTRIA J.O.T. (intimo e moda mare) Salisburgo SPAGNA Intibano (costumi da bagno) Barcellona Intima moda bano (abbigliamento da piscina, corsetteria, intimo) Madrid BELGIO Sensus (lingerie, costumi da bagno e calze) Gand SVIZZERA Bademode (moda mare) Zurigo CINA Garment materials accessories & equipment (industria tessile) Canton Dessous China (intimo e moda mare) Shangai Prossimi Eventi MAREDIMODA MarediModa Anteprima Monaco 08 14-15 ottobre 2008 Cannes 08 MarediModa - IntimodiModa 26-28 novembre 2008 Palais Des Festival Archivio fiere MAREDIMODA Cannes 07 27-29 novembre 2007, Palais des Festivals, Cannes Anteprima Monaco 07 10 al 12 ottobre 2007, Palazzo Prisco, Monaco di Baviera. China 07 - Shanghai 18-19 gennaio 2007, Palazzo Lombardia, Shanghai China 07 - Hong Kong 15-16 gennaio 2007, Four Season Hotel, Hong Kong Cannes 06 28-30 novembre 2006, Palais des Festivals, Cannes Anteprima Monaco 06 10-11 ottobre 2006, Palazzo Prisco, Monaco Bali 06 14-16 marzo 2006, Bali International Convention Center Cannes 05 29-30 novembre, 1 dicembre, Palais des Festivals, Cannes Anteprima Monaco 05 11-12 ottobre 2005, Palazzo Prisco, Monaco Cannes 04 30 novembre - 2 dicembre, Palais des Festivals, Cannes Cannes 03 25-27 novembre 2003, Palais des Festivals, Cannes MAREDIMODA S.c.a.r.l La società consortile MarediModa è nata nel novembre 2003 con lo scopo di rappresentare e promuovere gli interessi delle imprese associate operanti nel settore della produzione di tessuti e accessori per l'abbigliamento mare. MarediModa S.c.a.r.l, attraverso l'organizzazione della fiera più rappresentativa del settore beachwear, richiama a Cannes ogni anno i principali operatori della nicchia mare, dai confezionisti ai designers, garantendo loro un aggiornamento costante e innovativo sul design per il costume da bagno. L'organizzazione di workshop altamente qualificati, quali Cannes, Monaco di Baviera e i recenti appuntamenti asiatici di Bali, Hong Kong e Shanghai, fa parte delle attività di MarediModa S.c.a.r.l sul piano internazionale, finalizzato a: consolidare e sviluppare le attività produttive delle industrie europee promuovere la cultura di un beachwear di qualità salvaguardare il patrimonio industriale, artigianale, commerciale e professionale delle imprese europee con requisiti di qualità offrire servizi mirati allo sviluppo delle imprese in relazione con le trasformazioni del mercato globale Nel 2004 ha preso forma il progetto Quality Lead Program, un programma di informazione che divulga le normative, le terminologie, i limiti e le risorse legate al ciclo produttivo, le condizioni e gli standard qualitativi per riconoscere, ad esempio, un tessuto elastico stampato adeguatamente. Missione degli imprenditori alle spalle di MarediModa è supportare l'intero scenario del beachwear e tutti protagonisti che ne fanno parte: designer, produttori, confezionisti e clienti finali. Favorire lo sviluppo della cultura, della creatività e del business che ruota attorno al costume da bagno di alto livello vuol dire osservare l'andamento del mercato, difenderlo e valorizzarlo. Scopriamo tutto quello che c'è dietro la bellezza di un costume "Italian Style". Quanta innovazione dietro la stampa di un tessuto, quanta tradizione dietro la tessitura, quanta scienza dietro le nuove fibre, quanta storia dietro un'idea. In un momento storico in cui non basta più lavorare sodo secondo gli standard, MarediModa sostiene un SISTEMA BEACHWEAR ricco di inventiva e non replicabile organizzato e informato trasparente ed etico Sappiamo che questo SISTEMA esiste, e lo affermiamo con il pragmatismo che ci contraddistingue in cinque punti: il costume da bagno verificato da MarediModa non è un pezzo di tessuto, ma molto di più; il nostro tessuto è il risultato di secoli di esperienza tramandata con passione, percettibile trama per trama; grazie a questo inimitabile bagaglio di esperienza MarediModa è un attendibile "consulente" del settore beachwear; MarediModa instaura un rapporto empatico con clienti partecipa della loro passione, parla la stessa lingua; il consumatore finale è sempre più preparato, non riconosce il valore di quello che compra solo dal prezzo. GRUPPO MARE, il nucleo di aziende italiane che ha creato MarediModa. Una trentina di Aziende Italiane sono riunite nel Gruppo Mare, presieduto da Luca Barbini, con l’intento di sostenere i principi di qualità, servizio, tradizione, innovazione e creatività nella crescita delle nostre imprese in un contesto internazionale. Il Gruppo Mare, nato nel 1988 all'interno dell'Associazione Serica Italiana, è un punto di riferimento dei confezionisti di costumi da bagno che riconoscono il successo dei fondamenti e dei valori del Made in Italy. Oltre alla creatività e alla qualità del servizio, le aziende riescono a infondere nell’offerta dei propri prodotti un mix di elementi che non sono replicabili né soggetti a contraffazione, quali lo stile di vita, la coscienza etica, la passione per un mestiere affermato da secoli. Obiettivi prioritari dell’attività del Gruppo sono: garantire standard qualitativi di alto livello; offrire un servizio qualificato; contenere il fenomeno delle copiature dei disegni per poter garantire ai clienti le loro esclusive; studiare strategie per frenare l'escalation dei costi; promuovere azioni di comunicazione e occasioni di incontri con operatori del settore per confrontarsi su temi di interesse comune. Il Gruppo Mare dal 2003 ha dato vita al Consorzio MarediModa, poi modificato in società consortle, per organizzare e gestire manifestazioni fieristiche e eventi culturali volti a promuovere lo sviluppo commerciale delle aziende associate. COMUNICAZIONE Il concetto creativo: perché Mona Lisa? MarediModa utilizza un'immagine di Mona Lisa, evidentemente copiata e persino mal riprodotta, per affrontare il tema della copiatura. Con la domanda Is This Mona Lisa? la campagna attira l'attenzione di tutti i protagonisti del mercato, produttori, confezionisti, disegnatori, converters. Tutti possono riprodurre, bene o male, un disegno. Ma il genio creativo appartiene a chi ha talento e non ha mai smesso di potenziarlo. MarediModa è dalla parte di chi investe cifre consistenti per ideare collezioni che non seguano le moda, ma che la creino. Per questo invita ad essere compatti nell'affermazione Difendiamo il valore delle idee. Difendiamo la creatività Per salvaguardare una concorrenza leale, produttori, converters e confezionisti si sono uniti perché venga riconosciuto il valore delle idee, dell'innovazione di prodotto, dell'evoluzione della moda. La riproduzione fraudolenta dei disegni, invece, viola il diritto di proprietà intellettuale degli operatori tessili europei che agiscono con serietà professionale. L'abuso dei diritti di proprietà intellettuale sta assumendo dimensioni tali da alterare le condizioni della concorrenza. Questo è un problema non solo per chi produce il tessuto ma anche per chi realizza il capo finito e ha a cuore un'immagine di serietà e affidabilità, oltre che creativa INIZIATIVE Le iniziative di MarediModa per sostenere la qualità del circuito del beachwear spaziano dall'allestimento di mostre espositive che abbiano per tema la creatività all'introduzione di un prestigioso premio per i giovani stilisti. Shop Scouting Ww: Proiezione della video-raccolta dei punti vendita più rappresentativi per la moda mare nel mondo Quality Lead Program: Un programma di informazione che divulga le normative, le terminologie, i limiti e le risorse legate al ciclo produttivo. Beachwear Award: Il primo premio per i giovani stilisti di moda mare realizzato in collaborazione con Mittelmoda. Il MarediModa Beachwear Award è il primo premio dedicato ai designer di moda mare, promosso dall’omonimo Gruppo in collaborazione con Mittelmoda International Lab. L'iniziativa permette a studenti di fashion e a designer creativi di tutto il mondo di sperimentare i più innovativi tessuti stampati per il mare e accessori beachwear prodotti dalle aziende MarediModa. Nelle esclusive location delle fiere MarediModa vengono presentati alcuni dei più convincenti risultati di questa collaborazione: capi ideati e proposti da giovanissimi creativi selezionati attraverso la fitta trama di rapporti che Mittelmoda tesse nell’ambito del concorso internazionale Mittelmoda the fashion award, e di numerose collaborazioni con brand e istituzioni del fashion system italiano ed internazionale. Regina del Beach award 2007 è Sarah Schofield, studentessa australiana al terzo anno del Royal Melbourne che ha vinto con una collezione incentrata sul tema del contrasto. Sarah ha lavorato su tutti gli elementi che potessero sostenere il suo concept creativo. Il tessuto intagliato ricama il corpo della donna, i colori sono accesi e i rosa si fondono negli arancio e nei viola, il tessuto fantasia convive con il tinta unita. Baiba Ladiga, terza clasificata, si è lasciata ispirare dalla Grecia, dalle sue calde estati, dalla sua luce bianca che rende i colori della natura luminosi e intensi Marco Marchetti, vincitore di Beach award 2005 Novità Estate2007 MONOIKINI Sul monokini si sono già pronunciati tutti, chi lo trova trendy e chi volgare, chi ne vanta l’effetto vitino-di-vespa e chi ne critica l’effetto di appiattimento del seno. Ma se si tratta dell’ereditiera più glamour sulla piazza che ne indossa ben due versioni - di cui una leopardata e completata da un paio di short pendant - allora non c’è più storia: e monokini sia.In un’estate all’insegna di “è tornato il costume intero” Paris non poteva lasciarsi sfuggire la possibilità fare tendenza - e contemporaneamente ripulire al più presto la sua immagine dopo i giorni in cella - con un capo che, dopo gli ultimi anni nel segno del triangolo-trend, appare decisamente morigerato. Il monokini ha infatti quell’aura da costume intero che impedisce di gridare allo scandalo anche in presenza di modelli di pochi centimetri quadrati come quelli sfoggiati dalla Hilton.Oltre a lei, il monokini ha conquistato molte altre donne famose e non, tra cui Jessica Alba ed Eva Longoria, che sembrano disposte a rinunciare ad un’abbronzatura uniforme pur di indossare il costume più trendy dell’estate SKIRTINI L’alternativa al classico bikini non è solo il castigato costume intero, ma la fantasia dei designer del settore ha dato vita a variazioni sul tema parecchio gradevoli che rendono più varia la scelta del costume da bagno ideale.Le opzioni non riguardano la coppa, push up o triangolo, balconcino o a fascia, né investono la scelta dello slip con laccetti o microtanga Avete mai sentito parlare degli skirtini? Si tratta di una rivisitazione dello slip arricchito da una sorta di gonnellino molto ridotto e deliziosamente retrò due modelli del brand Pistol Panties; in basso, due romantiche versioni firmate Juicy Couture: la prima, che ricorda il più classico gonnellino da tennis, la seconda, a righe nei toni del rosa pallido e del grigio. Novità Estate 2008 Bikini anni 70 tricottati a mano, deliziosi ma che incubo una volta bagnati, un’impresa farli asciugare!Undercolors of Benetton ha recuperato il costume tricot, usando xò un nuovo filato che garantisce un’asciugtura super rapida : Knit&Dry, il nome dei due modelli coordinati ad abiti ed accessori coloratissimi nello stile della Maison QUADRANGA Per l’ estate 2008 dimenticatevi i bikini, grande (ma in realtà molto piccolo e striminzito) capo di abbigliamento da sfoggiare in spiaggia e in piscina. E dimenticatevi anche i cosumi da bagno interi, classici ed eleganti, ma anche i più moderni modelli, come ad esempio il must 2007, ovvero il costume semi-intero. Per questa estate 2008 è in arrivo un nuovo tormentone: il quadranga.Pare che in Spagna le clienti di sesso femminile siano già impazzite per questo quadranga, facendo registrare un boom di richieste e di acquisti. Il quatranga è un’evoluzione del tanga che lascia davvero pochissimo spazio all’immaginazione: la parte posteriore è come un normalissimo slip tanga, mentre la parte anteriore, a forma di quadrato o rombo rovesciato, è tenuta su da due laccetti. FASHION TREND PRIMAVERA/ESTATE 2009 AREA TREND CANNES 07. Palais des Festival, Rotonde Lérins 27, 28 e 29 novembre 2007 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Più di 250 mq hanno ospitato in anteprima le Tendenze per la moda mare e intimo della primavera-estate 2009. Nel contesto di MarediModa l’area Tendenza, curata anche quest’anno Carlin International, si articolerà su quattro temi: Revival, Green, Care per l’Intimo e Respect proposto solo per il Beachwear. REVIVAL: un romanticismo moderno. Una dichiarazione di ultraleggerezza per il Beachwear, con colori neutri e rosati che nell’Intimo riconciliano femminilità e sport, in un gioco continuo di trasparenze ed elasticità. GREEN: look City Safari. Dalla gamma vegetale di ispirazione jungle del Beachwear, con un tocco di femminilità regalata da tonalità rosa, ai codici bucolici del romanticismo reinterpretati graficamente per l’Intimo grazie a colori freschi ed estivi. CARE: la semplicità sublimata. L’interpretazione “più mascolina”, semplice e sensuale al tempo stesso, dei modelli Beachwear e l’ispirazione “marittima” dell’Intimo, con colori solari motivi floreali. RESPECT: ironia e spostamento. Il tema più prospettico e ironico dell’area Tendenza, proposto solo per il Beachwear. Da un’idea di deviazione e spostamento, l’uso dei colori, dai più brillanti a quelli neutri, per un effetto multicolore. Bibliografia (riviste e quotidiani) IL SOLE24ORE, 03-03-08 Gazzetta di Mantova, 01-06-06 20-02-07 31-03-07 30-04-07 MILANO FINANZA FASHION, 02-06-06 Iniziative presso la manifestazione MarediModa 2005 Dossier Workshop “Industria italiana del beachwear nel panorama internazionale”. Curato da Giuseppe Schirone, Responsabile del Centro studi della Federazione Smi-Ati Dossier Workshop 2005: "La distribuzione e i nuovi orientamenti" Martedì, 29 novembre - Ingresso libero Ore 17.00 - Cannes, Palais de Festival - Puits de Lumiere Organizzato da Gruppo Intima - Network Dessous. PANORAMA, 26-10-06 Voce di Mantova, 29-09-06 Siti di riferimento Flair, Aprile 2008 + inserto tendenze PE ‘08 www.di-bernardo.it www.aefi.it (Associazione eposizioni e fiere italiane) www.distretti.org www.ain.novara.it www.Exhibition.it www.alimentapress.it www.fiereitalia.com www.assind.mn.it www.grupporeal.com www.benetton.it www.intimare.com www.bibliotecabertoliniana.it www.largoconsumo.it www.calze.com www.maredimoda.com www.calzedonia.it www.smi-ati.it (Sistema tessile Itali-Federazione tessile e moda) www.corrieredellasera.it www.style.it www.stylosophy.it www.triumph.com www.verycool.it www.wolford.it