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Alimentazione e allevamento della gallina
Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura Alimentazione e allevamento della gallina Appunti dalle lezioni La Fiera di Vita in Campagna - Montichiari 27 - 29 marzo 2015 2015 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura Alimentazione e allevamento della gallina Appunti dalle lezioni La Fiera di Vita in Campagna - Montichiari 27 - 29 marzo 2015 Maurizio Arduin Marzo 2015 Alimentazione e allevamento della gallina Pubblicazione edita da Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura Via G.B. Conti n. 24 – Lendinara (Rovigo) Marzo 2015 Autore Maurizio Arduin, Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura Informazioni [email protected] www.biozootec.it La bibliografia è disponibile presso l’Archivio Storico del Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura: [email protected] È consentita la riproduzione di testi, foto, disegni, ecc. previa autorizzazione da parte del Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura, citando gli estremi della pubblicazione. Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura INDICE Introduzione ..................................................................................................... 5 Come si alimentano le galline ............................................................................. 7 Razioni e alimenti per galline .............................................................................. 10 Caratteristiche del pollaio ................................................................................... 13 Abbeveratoi per galline ...................................................................................... 15 Mangiatoie per galline ....................................................................................... 16 Recinzioni ........................................................................................................ 17 Parliamo di razze della specie pollo ...................................................................... 21 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Introduzione L’alimentazione non è ne un fattore di crescita e neppure influenza fortemente la qualità carni. Scopo dell’alimentazione è quello di mantenere gli animali in una costate situazione di benessere. La somministrazione di razioni troppo energetiche favorisce un veloce accrescimento degli animali predisponendo però il loro organismo ad attacchi parassitari da parte di coccidi e vermi. Razioni scarse invece indeboliscono le galline favorendo l’insorgenza di malattie. È quindi necessario distribuire una razione alimentare bilanciata che favorisca un armonico sviluppo, una buona produzione e rafforza le difese immunitarie. Diversi sono i modi per acquisire una miscela alimentare per galline ovaiole. La più semplice consiste nell’acquistare una mangime commerciale che garantisca una buona qualità del prodotto. In questo caso l’allevatore deve solo accertarsi della composizione del mangime e verificare l’assenza di materie prime indesiderate analizzando il cartellino del mangime. E’ inoltre possibile realizzare una miscela alimentare utilizzando alcuni integratori proteici oppure servendosi solo di materie prime. Questo manuale raccoglie le indicazioni date in occazione della Manifestazione di Montichiari trattando brevemente le modalità con cui si alimento gli animali e poi illustrando alcune miscele aziendali consigliate. Sono inoltre riportate alcuni indicazioni sui ricoveri, il pascolo e le razze consigliate. 5 FAZA S.r.l. Via Casilina km. 22,600 00040-Montecompatri Roma – IT www.faza.it - [email protected] Dal 1968 Since 1968 Depuis1968 Ricoveri mobili per pollame e galline – Movable housing for poultry and hens Poulaillers mobiles pour les poulets et les poules Impianti di macellazione mobili-Movable slaughtering facilities-Abattoirs mobiles Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Come si alimentano le galline Nella gallina la prensione degli alimenti avviene con il becco e le bevande vengono ingerite immergendo il becco nel liquido e sollevandolo poi rapidamente in modo che la piccola quantità di bevanda venga facilmente deglutita. Dopo essere stato deglutito il cibo arriva al gozzo che è considerato una dilatazione dell’esofago e serve da serbatoio degli alimenti. Nel gozzo gli alimenti vengono rimescolati e macerati e subiscono una prima digestione enzimatica. In seguito, dopo circa 24 ore, gli alimenti possano nello stomaco ghiandolare dove vengono impregnati di succo gastrico. Segue poi lo stomaco muscolare dove si devono trovare delle pietruzze la cui presenza è fondamentale per la triturazione di erbe e verdure e di conseguenza una maggiore assimilazione di vitamine naturali. La presenza di pietruzze (non polvere) può aumentare anche del 10% la digeribilità delle granaglie. Nello stomaco muscolare il cibo viene “triturato” e questa azione corrisponde ad una vera e propria masticazione. Le sostanza nutritive contenute negli alimenti sono trasformate chimicamente dall’azione dei vari enzimi, o fermenti idrolizzanti ad attività Quando possibile le mangiatoie esterne possono essere sistemate su delle pedane e spostate periodicamente per favorire il pascolo anche in aree poco utilizzate dalle galline specifica, in composti più semplici, solubili e facilmente diffusibili. Questi composti semplici sono assorbiti nell’intestino e distribuiti ai vari organi e tessuti per sopperire al consumo di materia e di energia derivato dai complessi vitali dell’organismo. Per elaborare un corretto programma di alimentazione è importante conoscere, oltre al comportamento e alla fisiologia digestiva, anche le esigenze alimentari e nutrizionali delle galline e poi tradurre il tutto in un corretto razionamento. Per esigenze alimentari si intendono le caratteristiche fisiche degli alimenti. Le galline, come gran parte degli uccelli sono animali granivori e devono essere alimentati prevalentemente con granaglie. Inoltre, nella fisiologia digestiva degli alimenti, è previsto che il cibo venga “macinato” nello stomaco muscolare che funziona come un mulino e serve a macinare i diversi alimenti. Gli alimenti da somministrare quindi non devono avere una forma fisica omogenea “farine” ma bensì presentarsi in forma e consistenza eterogenea. Ideale pertanto nell’alimentazione delle galline sono Le galline non devono abbeverarsi nelle pozzanghere perchè possono essere inquinate da animeli selvatici; si consiglia di evitare la presenza di pozzanghere 7 Alimentazione e allevamento della gallina dei composti sbriciolati, o interi, di cereali diversi che presentano una granulometria e una consistenza diversa. Le galline inoltre si nutrono anche di erba e alimenti verdi che non devono mai mancare nella razione. Erbe e verdure sono una insostituibile fonte di vitamine naturali che possono essere utilizzate solo se il materiali vegetale viene aggredito e sfibrato da dei sassolini di carbonato di calcio presenti nello stomaco muscolare. Per quanto riguarda le esigenze nutritive devono essere considerate le caratteristiche chimiche e caloriche necessari alla sopravvivenza ed a sostenere le produzioni delle galline in allevamento. Razioni insufficienti, oltre a limitare la vitalità delle galline, determinano situazioni patologiche da “carenza” con conseguente perdita dello stato di benessere. Razioni troppo “spinte” invece determinano squilibri alimentari con indebolimento delle galline a causa dello stress fisiologico necessario per trasformare velocemente gli alimenti. Questa situazione di stress determina la perdita dello stato di benessere e una minore resistenza delle galline alle aggressioni da virus e parassiti. tra i 10 e i 15° C. Un’abbeverata con acqua tiepida determina una diminuzione delle sue proprietà dissetanti, mentre un’abbeverata eccessivamente fredda può determinare un abbassamento della temperatura corporea con minor produzione di uova. I problemi inerenti al susseguirsi delle stagioni (e quindi al variare della temperatura esterna) sono maggiori in inverno, quando la rigidità del clima porta alla trasformazione dell’acqua in ghiaccio. Nelle vasche esterne il problema invernale è costituito dalla formazione sulla superficie di uno strato di ghiaccio che bisogna rompere ed asportare quotidianamente per evitare che gli animali alloggiati all’aperto abbiano a soffrire per l’impossibilità di abbeverarsi. L’assunzione di acqua gelata è comunque piuttosto rischiosa perché comporta seri pericoli di gastroenteriti e congestioni. D’estate all’inconveniente di un eccessivo riscaldamento dell’acqua di bevanda si può ovviare semplicemente collocando i contenitori all’ombra. Sempre nella stagione calda, può insorgere qualche problema con le vasche all’aperto, dove l’acqua ferma si popola di alghe e di larve di insetti: se poi i contenitori dell’acqua si trovano sotto un albero, potranno riempirsi di rametti e di foglie cadute, soprattutto con l’inizio dell’autunno. A tutti questi problemi si pone rimedio facilmente effettuando frequenti operazioni di pulizia e di ricambio dell’acqua. L’abbeverata non va comunque trascurata anche perché il fabbisogno d’acqua è da considerarsi frequente e regolare per cui, ricordando che a differenza di altri principi nutritivi (zuccheri, grassi, ecc.) l’acqua non viene immagazzinata dall’organismo, è evidente la necessità che questa sia sempre abbondante e disponibile. Acqua L’acqua è da considerarsi tra le materie prime necessarie per l’alimentazione delle galline. Proporzionalmente al loro peso, il fabbisogno d’acqua si può infatti considerare due volte maggiore di quello di ogni altro animale domestico. Normalmente la quantità di acqua consumata dalle ovaiole è 2-3 volte superiore a quella del mangime ingerito. Il consumo può modificarsi sensibilmente (5 volte la quantità d’acqua rispetto al mangime ingerito) nel caso di elevate temperature ambientali. La temperatura ottimale dell’acqua fornita agli animali deve oscillare Il Centro Pilota Dimostrativo “Biodiversità domestica” ad Albareto - Parma 8 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Abitazioni per animali di Terenziani twwt.taerenziiasintai.itte e r i d isittoainternoent iwcamenctehiearvi d n e i f V nostrottateci telea a Mont l i e t a d ta it Vis ppure con stra azien O la no Casette in legno Hèlène Dimensioni casetta: base 144x210 cm alta 184 cm Terenziani Casette in legno per parchi e giardini, casette per animali da cortile, voliere, serre Casette in legno per giardini e parchi Dimensioni casetta: 190x190x340 cm con estensioni da 120x190x240/220 cm - attrezzabili per differenti animali Dimensioni casetta: 190x190x280 cm con estensioni da 120x190x190/170 cm - attrezzabili per differenti animali Casette in legno realizzate su misura e su disegno di a r c h i t e t t i paesaggisti per reperire nel giardino luoghi e spazi dove potersi allontanare dalla realtà: casette per animali da cortile, voliere, casette per il gioco dei bambini, casette sugli alberi, rifugi per le intemperie, piccole serre per far crescere le piante dell’orto, depositi per gli attrezzi. Oggetti armoniosamente inseriti nel verde che potranno valorizzare anche i luoghi meno riusciti del giardino recuperando ogni singolo spazio. Voliera Borodin Voliera Monteverdi Recinti per capre e pecore Recinti e recinzioni in legno Voliera da esterno a 15 lati attrezzabile per vari tipi di uccelli, pappagalli ed altri animali Voliera da esterno attrezzabile per accogliere diverse specie di uccelli e pappagalli. Esempio di realizzazione con tetto in policarbonato alveolare trasparente Recinti modulari in legno di varie dimensioni e forma con apposite casette attrezzate per differenti tipi di animali da cortile Recinti e recinzioni modulari in legno di varie dimensioni e colore, eleganti e pratiche per delimitare specifiche zone del giardino con un tocco di stile Dimensioni: 643x343x h.273 cm In varie dimensioni con casetta attrezzata In varie Dimensioni e forme via E. Montale, 53 - 25018 Montichiari (BS) Italia tel. 030 964041 - fax 030 9960198 email: [email protected] - web: www.terenziani.it Enrico Terenziani 2 Maggio 2014 Dimensioni: Ø 477 cm h.358 cm Alimentazione e allevamento della gallina Razioni e alimenti per galline Razione utilizzando un nucleo commerciale La miscela per galline viene così realizzata: 50% di mangime commerciale per pulcini; 35 % di mais aziendale; 8 % di crusca di frumento; 7 % di sassolini di carbonato di calcio. Alla miscela viene poi aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi di sale ogni 10 chilogrammi di miscela. Il consumo alimentare giornaliero di una gallina aggira attorno ai 110 - 150 grammi di miscela alimentare secca. Nel caso in cui il numero delle galline sia rilevante è possibile acquistare un integratore proteico commerciale, generalmente chiamato “nucleo”, e miscelarlo con cereali aziendali. La composizione media di un nucleo commerciale può essere la seguente: 41-42% proteine grezze; 5-6% grassi grezzi; 6-7% fibra grezza; 31-35% estrattivi inazotati; 13-14% ceneri; 0,7% metionina. In questo caso una razione aziendale per galline ovaiole può essere così realizzata: mais aziendale 36%; cruschello 25%; orzo 15%; nucleo commerciale 16%; sassolini di carbonato di calcio 8%. Deve comunque essere sempre disponibile una rastrelliera con foraggi freschi o secchi anche quando le galline dispongono quotidianamente del pascolo. Razione utilizzando favino Il favino per la qualità dei suoi semi può essere utilizzato a scopo zootecnico come importante fonte proteica. Questa leguminosa può essere utilizzata nell’alimentazione delle galline sostituendo la soia in percentuali però non superiori al 10% della razione. Le sue proteine sono infatti caratterizzate da uno scarso contenuto di amminoacidi solforati e da una minore digeribilità. Alle galline ovaiole si consiglia pertanto la somministrazione di una razione aziendale ottenuta mescolando un mangime per pulcini (composizione media : proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%) con prodotti aziendali nel seguente modo: mangime per pulcini 40%; mais aziendale 35%; favino 10%; crusca di frumento 8%; gusci d’ostrica 7%. Alla miscela così ottenuta viene aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi ogni 10 kg di miscela. Se invece non volete utilizzare un mangime per pulcini ma solo prodotti aziendali è possibile realizzare questa razione: mais aziendale spezzato 62%; soia integrale spezzata 11%; favino 10%; Razione utilizzando un mangime per pulcini come integratoe Una corretta alimentazione dei riproduttori può essere realizzata con una miscela aziendale costituita da granaglie aziendali e integrata con un mangime commerciale per pulcini. Le caratteristiche medie della miscela commerciale possono essere le seguenti: proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%. I prodotti aziendali sono costituiti da mais, crusca di frumento e devono essere integrati con gusci d’ostrica e sale da cucina. 10 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura apposite rastrelliere. sassolini di carbonato di calcio 8%. glutine di mais pellettato e sbriciolato 6%; riso grana verde spezzato 3%. In ogni caso, oltre al pascolo, alle galline non devono mai mancare foraggi verdi o secchi distribuiti in Razione utilizzando latte di capra Il latte di capra o ciò che rimane dalla produzione del formaggio può essere utilizzato nell’alimentazione delle galline. Nella formulazione della miscela bisogna tener conto che il siero di latte di capra è principalmente energetico e la razione non deve far ingrassare le galline. Utilizzando esclusivamente materie prime e granaglie una razione per galline può essere così costituita: - mais aziendale in farina: 55%; - soia integrale in farina: 15%; - sassolini di carbonato di calcio 8%; - pisello proteico in farina 8%; - glutine di mais in farina: 6%; - riso grana verde spezzato: 8%. Questa miscela viene aggiunta al siero di latte di capra (2 o 3 parti di farina e 1 parte di siero) formando un pastone da somministrare agli animali. La consistenza del pastone può variare in base al rapporto tra parte solida e siero. Un’altra razione, più comoda da realizzare, può essere realizzata utilizzando un mangime per pulcini con la seguente composizione media: proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%. Una razione per galline può essere così realizzata: - 50% di mangime commerciale per pulcini; - 30 % di mais aziendale; - 13 % di crusca di frumento; - 7 % sassolini di carbonato di calcio. Alla miscela viene poi aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi di sale ogni 10 chilogrammi di miscela. Questa miscela viene aggiunta al siero di latte di capra (2 o 3 parti di farina e 1 parte di siero) formando un pastone da somministrare agli animali. La consistenza del pastone può variare in base al rapporto tra parte solida e siero. apposite rastrelliere. Razione utilizzando pisello proteico Il pisello proteico per la qualità dei suoi semi può essere utilizzato a scopo zootecnico come importante fonte proteica. Questa leguminosa può essere utilizzata nell’alimentazione delle ovaiole sostituendo la soia in percentuali però non superiori al 10% della razione. Le sue proteine sono infatti caratterizzate da uno scarso contenuto di amminoacidi solforati e da una minore digeribilità. Alle galline ovaiole si consiglia pertanto la somministrazione di una razione aziendale ottenuta mescolando un mangime per pulcini (composizione media : proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%) con prodotti aziendali nel seguente modo: mangime per pulcini 40%; mais aziendale 35%; pisello proteico 10%; crusca di frumento 8%; sassolini di carbonato di calcio 7%. Alla miscela così ottenuta viene aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi ogni 10 kg di miscela. Se invece non volete utilizzare un mangime per pulcini ma solo prodotti aziendali è possibile realizzare questa razione: mais aziendale spezzato 62%; soia integrale spezzata 11%; pisello proteico 10%; sassolini di carbonato di calcio 8%. glutine di mais pellettato e sbriciolato 6%; riso grana verde spezzato 3%. In ogni caso, oltre al pascolo, alle galline non devono mai mancare foraggi verdi o secchi distribuiti in Il pane raffermo nell’alimentazione delle galline Il pane è un ottimo alimento anche per le galline. È necessario però integrarne l’uso con alimenti che siano in grado di compensare le sue carenze nutritive. Il pane infatti è un alimento poco proteico, solo 8,0-8,5 % di proteine, e carente in sali e vitamine. È comunque molto appetibile e la sua digeribilità è inoltre molto elevata. Per una più facile miscelazione del pane con il mangime è necessario ridurre in farina il pane utilizzando anche un vecchio tritacarne a mano. Può anche essere realizzato un pastone che risulta molto appetito alle galline. Non dimenticate che il pane deve essere sano e relativamente fresco; non deve essere sporco e non deve presentare né muffe né parti bagnate. 11 om telli.c a r f o r t n o www.c CONTRO FRATELLI Srl - Via Segré 4 - 36066 SANDRIGO (VI) - Tel. +39 0444 658322 [email protected] Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Caratteristiche del pollaio Pollai fissi I ricoveri per galline devono essere dimensionati a attrezzati con cura dato che devono ospitare gli animali per circa un anno. La concentrazione delle galline, all’interno del pollaio, deve essere di 4 capi per metro quadrato di ricovero. Bisogna prestare particolare attenzione nella realizzazione delle aperture per il ricambio d’aria. E’ importante evitare che gli animali siano investiti direttamente da correnti d’aria e pertanto si consiglia di schermare le aperture. L’illuminazione naturale deve essere garantita con finestre provviste di apertura preferibilmente a vasistas. Le galline devono disporre di sufficienti abbeveratoi, sia all’interno che all’esterno del pollaio. In ogni caso bisogna evitare che si formi umidità nella zona dove questi sono collocati. A questo proposito è opportuno sistemare, all’interno del pollaio, gli abbeveratoi sopra il cassone raccogli feci, evitando così di bagnare la lettiera permanente. Nel caso invece di abbeveratoi esterni si consiglia di sistemarli o su cassoni in rete o su piccole fosse colmate di ghiaino, in modo da favorire il drenaggio dell’acqua eventualmente sparsa. Il locale deve essere attrezzato con posatoi per consentire il riposo notturno degli animali. Questi sono realizzati in listoni di legno duro di cm 3,5 di base e cm 5 di altezza. Gli angoli devono essere smussati nella parte superiore. I posatoi devono essere distanziati tra loro di 30 cm ed essere sistemati ad un’altezza da terra di 50/60 cm. Considerato che quasi il 50% delle feci prodotte dalle galline viene raccolto al di sotto dei posatoi, è necessario realizzare un cassone raccoglifeci tamponando perimetralmente con tavole in modo da evitare che gli stessi si imbrattino razzolando tra le feci. Sotto i listoni deve essere collocata una rete metallica con maglia non superiore a cm 5 x 2,5 in modo da evitare che eventuali uova deposte cadano sulle feci. Al posto di posatoi lineari è possibile anche utilizzare dei piani lestellari. In questo casi almeno 1/3 del pavimento del pollaio deve essere ricoperto da graticcio. Il pavimento del pollaio, non occupato da posatoi, deve essere ricoperto da un abbondante strato di truciolo di legno o paglia tritata (10/15 cm). Questo costituirà la lettiera permanente che ha il compito di assorbire e far fermentare le feci degli animali. Una buona lettiera (con un’umidità del 20-25%) favorisce la fermentazione delle deiezioni, processo endotermico che sterilizza anche l’ambiente distruggendo le oocisti dei coccidi che invece si moltiplicano invece in una lettiera umida. Le galline devono inoltre poter disporre di un parchetto erboso che consenta una superficie di pascolo pari ad almeno 10 metri quadrati per capo. 13 Alimentazione e allevamento della gallina Pollai mobili È anche possibile realizzare pollai mobili e componibili. Un pollaio tipo può avere una base di m. 2 x 2 che può ospitare circa 12 – 16 galline. La base del pollaio viene realizzata con un cordolo di pietre per evitare il contatto diretto del pollaio con l’umidità del terreno. Le pareti sono realizzate con tavole di legno di abete con spessore di 2,00-2,50 cm. La facciata esposta a sud (metri 2,00 di base e 2,50 di altezza) è provvista di grandi finestre che consentono l’illuminazione del pollaio anche nelle giornate nuvolose. Le finestre permettono un’apertura a vasistas per la ventilazione naturale nel periodo invernale. Nella parte inferiore, a 20 cm. dal suolo, è presente un’apertura ( 30 cm. di altezza e 30 cm. di lunghezza) che viene utilizzata per la ventilazione naturale estiva. Nel lato esposto ad Est è presente la botola d’accesso con apertura verso l’esterno. È inoltre presente, esternamente, un nido collettivo per la raccolta delle uova. Nel lato esposto ad Ovest è collocata la porta d’accesso per l’allevatore che internamente accoglie una mangiatoia a tramoggia e una rastrelliera per la distribuzione di erbe e verdure. nidi individuali o nidi collettivi. I nidi individuali sono “cassette” realizzate in legno, o altro materiale (metallo, plastica, ecc.), con queste dimensioni medie: profondità e larghezza cm. 30-35, altezza cm. 35. I nidi collettivi invece sono costituiti da un unico contenitore. L’accesso al nido collettivo è garantito da un’apertura di cm 20 (base) per cm. 25 di altezza. La raccolta delle uova può essere realizzata dall’esterno del pollaio oppure possono essere realizzati dei sistemi di raccolta a nastro che portano le uova direttamente della camera di stoccaggio e confezionamento. Nidi Il nido è il principale accessorio del pollaio. Le uova devono infatti essere pulite e la loro raccolta deve essere facile ed agevole. Per la raccolta delle uova possono essere utilizzati 14 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Abbeveratoi per galline A B A Abbeveratoio in plastica a sifone con manico capacità 5 e 10 litri; B Abbeveratoio automatico a sifone,; C Abbeveratoio a sifone in lamiera zincata o plastica, capacità 30 galline; D Abbeveratoio lineare automatico, lunghezza m 2,00 . C D 15 Alimentazione e allevamento della gallina Mangiatoie per galline A B A Mangiatoia a tramoggia in lamiera zincata con coperchio: capacità da 5, 18, 40 e 70 kg; B Mangiatoia a tramoggia in plastica con griglia antispreco fissa: capacità 8 e 18 kg; C Mangiatoia a tramoggia in plastica: capacità 10 e 18 kg; D Griglia antispreco mobile; E Tetto per mangiatoie all’aperto. C D E 16 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Recinzione La recinzione dell’area a pascolo non ha lo scopo di evitare la fuga degli animali ma bensì quello di proteggere eventuali colture presenti nelle vicinanze e soprattutto impedire la predazione da parte di predatori. I polli possono infatti essere attaccati sia da predatori selvatici (volpi, faine, ecc.) che da predatori domestici come il gatto e i cani randagi. A tale scopo si consiglia quindi di realizzare una recinzione in rete metallica (maglie da 4-6 cm.) alta circa 1,80-2,00 metri. I primi 50- 60 cm. di recinzione possono essere realizzati con rete a maglia fine (mm. 12 x 70 circa) per impedire l’accesso ai mustelidi. Per scongiurare lo scavalcamento da parte dei mustelidi, di questa prima parte a maglia fine, è necessario sistemare un filo elettrico alla fine della recinzione a maglie piccole. Questa situazione può comunque essere evitata, o realizzata in un secondo tempo, in base alle necessità. Per impedire invece lo scavalcamento da parte di gatti e volpi si consiglia di realizzare una sporgenza, verso l’esterno, di almeno 50 cm. alla sommità della recinzione. Altri possibili predatori possono essere i cani (anche le volpi) che, nel tentativo di entrare all’interno del recinto, possono scavare sotto la recinzione. A poco vele interrare la recinzione per 30-40 cm. sotto il terreno: se i cani, o le volpi, hanno sufficiente tempo a disposizione possono scavare anche oltre 50 - 80 cm. sotto il terreno per arrivare al loro pasto. Per difendersi quindi dallo scavo, operato da predatori affamati, si consiglia allora di appoggiare sul terreno 50 cm. di rete esternamente alla recinzione. La recinzione è sostenuta da pali (1) in ferro che impediscono la salita da parte di predatori. Pali in legno sono certamente più ornamentali ma più facili da scalare. La recinzione (2) si sviluppa per un’altezza di circa 1,80 - 2,00 metri. Per evitare che gatti e volpi scavalchino la recinzione viene realizzato, sul margine superiore della recinzione (a), uno sbalzo esterno di circa 50 cm. Per evitare che cani e volpi scavino un passaggio sotterraneo si consiglia di stendere al di sopra del terreno (b) e verso l’esterno, una striscia di rete ci circa 50 cm legata alla base della recinzione verticale. 17 Alimentazione e allevamento della gallina Esempio di recinzione per allevamento estensivo di avicoli: nella parte bassa è presente una rete anti scavo e antumistelide. Recinzione vista dall’interno Particolare della recinzione antiscavo: dopo poche settimane la rete posta sul terreno viene ricoperta di erba. 18 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Particolare della recinzione antiscavalcamento per evitare l’accesso a gatti e volpi Particolare della recinzione antimustelide (Faina, Donnola, ecc.) costituita da una recinzione elettrica posta al termine di una recinzione fine che sormonta la recinzione normale. 19 La rivista per chi vive la campagna come passione Dal 1983 il mensile per gli appassionati di orto, giardino, frutteto e piccoli allevamenti. Con testi brevi, pratici ed esaurienti, illustrati da fotografie e disegni operativi. 11 numeri + 4 supplementi stagionali dedicati ai lavori + 5 Guide illustrate monografiche + 1 Calendario murale RICHIEDI SUBITOGIO! AG UNA COPIA OM 480 Telefono 045.8009 Fax 045.8012980 a.it/promo/saggio www.vitaincampagn INVIATA SOLO IN ABBONAMENTO EDIZIONI L’INFORMATORE AGRARIO Via Bencivenga-Biondani, 16 - 37133 - Verona Tel. 045.8057511 - Fax 045.597510 www.vitaincampagna.it Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Parliamo di razze della specie pollo Per ogni razza deve essere identificato un gruppo di allevatori che la considerano tale che aderiscono ad un’Associazione dotata di propria personalità giuridica e riconosciuta a livello nazionale” Cosa si intende per razza Il concetto di razza è sicuramente uno dei più controversi esistenti all’interno delle scienze naturali. Diverse sono infatti, in campo zootecnico, le definizioni che negli anni sono state espresse. Di seguito elenchiamo quelle che, a nostro avviso, possono essere considerate le più significative: Cosa si intende per razza autoctona Per dare questa definizione prendiamo spunto da quanto indicato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Dipartimento delle politiche di sviluppo – Direzione generale dello sviluppo rurale) e indicato nel “Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo” del 14 febbraio 2008 ripreso anche nelle “Linee guida Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agrario” (2012) e nel Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (numero 19536 del 01. 10. 2014) relativo al Disciplinare del Registro Anagrafico delle Razze Avicole Autoctone. Da quanto sopra si intende per razza autoctona: E. Borgioli (1985): “una razza è un complesso di individui della stessa specie, che si distinguono per caratteristiche somatiche e funzionali proprie, trasmissibili ai discendenti per ereditarietà”. Considerato però che le variazioni somatiche e funzionali possono essere anche determinate da un insieme interagente fra un determinato patrimonio genetico e un determinato ambiente in cui tale patrimonio si esplica, sono accettati come discriminanti di razza i caratteri somatici appariscenti come il mantello (il piumaggio negli uccelli), la pigmentazione, la forma delle corna, ecc.. Viene considerata come discriminante di razza anche la capacità di adattamento a un determinato territorio (bioterritorio pedoclimaticamente peculiare) dovuta a diversi tipi di isolamento: ecologico, geografico, culturale. “una razza originaria del territorio regionale, oppure di origine estera, purché introdotte da almeno 50 anni in esso ed integrate tradizionalmente nella sua agricoltura e nel suo allevamento, strettamente legata al territorio di origine (bioterritorio) inteso come luogo in cui si è adattata e caratterizzata nel tempo, grazie all’azione degli agricoltori locali; è considerata razza autoctona anche una razza attualmente scomparsa dal territorio regionale, ma conservate presso allevamenti o centri di ricerca presenti in altre Regioni o paesi. Le razze autoctone devono essere correttamente identificate attraverso una caratterizzazione basata su una ricerca storico-documentale tendente a dimostrare il legame con il territorio di provenienza e le caratteristiche varietali che questo ha favorito nel tempo, e una caratterizzazione morfologica, quando possibile, anche molecolare o genetica” Lush 1994: “La razza è un gruppo di animali domestici così definita per comune consenso dagli allevatori, un termine introdotto dagli allevatori per poter comunicare, per il proprio impiego, e nessuno è autorizzato ad assegnare a questo termine un valore scientifico né a criticare l’allevatore quando questi fuorvia la definizione formulata. È la parola e il modo comune di dire degli allevatori che noi dobbiamo accettare come definizione corretta” FAO 1999: “Ciascun sottogruppo specifico di animali di interesse zootecnico con caratteristiche esteriori definibili e identificabili che può essere separato dagli altri gruppi definiti in modo simile all’interno della stessa specie mediante stima visiva, o un gruppo per il quale la separazione geografica o culturale da gruppi fenotipicamente differenti ha indotto ad accettare la propria identità separata”. Cosa si intende per prodotto tradizionale I prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) sono prodotti inclusi in un apposito elenco, predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la collaborazione delle Regioni. Nel settore avicolo sono prodotti tradizionali gli incroci di prima generazione, ottenuti tra razze autoctone, quando è possibile dimostrare che venivano praticati tradizionalmente in un determinato territorio ed integrati nella sua agricoltura e nel suo allevamento grazie all’azione degli allevatori locali. Un esempio di Prodotto Avicolo Tradizionale è il pollo Brianzolo ottenuto dall’incrocio di prima generazione tra galli di razza Livornese e galline di razza New Hampshire. Sulla base delle attuali conoscenze in materia e di quanto sopra indicato è possibile utilizzare, a livello zootecnico, questa definizione di razza: “Un complesso di individui della stessa specie che si distinguono per caratteristiche somatiche e funzionali proprie trasmissibili ai discendenti per ereditarietà con una stabilità non inferiore al 75% (3/4) e per un periodo di almeno 3 generazioni consecutive. 21 NUOVO GR Infezioni gastrointestinali NUOVO APACOX Coccidiosi NUOVO TRICOfOOd Tricomoniasi PRIVIRUM Prodotti naturali a base di estratti vegetali per la salute e il benessere degli animali. Vermi intestinali BIOINTEGRA Principi nutritivi NUOVO GI.RO.VIT Vitamine naturali NUOVO APASPRINT Attività riproduttiva ZOOfOOd P/L Infezioni respiratorie APAdERM SPRAY Parassiti esterni APA-CT SRL: Via Nicola Sacco, 22 - 47122 Forlì Tel. 0543.705152 - Fax 0543.707315 - [email protected] www.greenvet.com www.erboristeriaveterinaria.it Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Ancona Originaria dell’Italia centrale è di tipo mediterraneo, vivace e forte. È una razza rustica a ridotto ritmo di crescita. Ha una buona attitudine alla produzione di uova con buona fertilità. Peso medio del gallo: 2,2 – 2,5 kg Peso medio della gallina: 1,8 – 2,2 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi gialli a macchie nere fini, lisci e senza piume Pelle gialla Piumaggio: nero picchiettato bianco Bianca di Saluzzo Altre denominazioni: Bianca di Cavour Originaria del Piemonte presenta una taglia medio – leggera. Ha buona attitudine alla produzione di uova e carni di qualità. Peso medio del gallo: 2,5 – 2,7 kg Peso medio della gallina: 2,0 – 2,1 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: bianco Bionda piemontese Originaria del Piemonte è una razza ruspante con forma raccolta e robusta. Soggetti precoci e con elevata deposizione. Buona la produzione di carne. Peso medio del gallo: 2,5 – 2,8 kg Peso medio della gallina: 2,0 – 2,3 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: bruno rosato Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: fulva a coda nera 23 Alimentazione e allevamento della gallina Ermellinata di Rovigo Originaria del Veneto è una razza con buone attitudini alla produzione di uova e di carne con accrescimento abbastanza rapido. Peso medio del gallo: 3,0 – 3,5 kg Peso medio della gallina: 2,2 – 2,6 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: da rosato a bruno Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: classica ermellinata Livorno Originaria del’Italia centrale è un pollo leggero, vivace e vigoroso, portamento elegante ed armonioso nelle proporzioni. Presenta ottime capacità di deposizione, impenna mento precoce, crescita veloce e scarsa attitudine alla cova. Peso medio del gallo: 2,0 – 2,7 kg Peso medio della gallina: 1,8 – 2,4 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: diversi Mericanel della Brianza Originaria della Lombardia è stata selezionata agli inizi del secolo partendo da polli rurali nani allevati allo stato brado e con spiccata attitudine alla cova. Peso medio del gallo: 0,7 – 0,8 kg Peso medio della gallina: 0,6 – 0,7 kg Peso minimo dell’uovo 35 grammi Colore del guscio: da crema a bruno Tarsi giallo zafferano Pelle gialla Piumaggio: bianco 24 40 Le spiumatrici 1972 - 20 12 QUICK Per spiumare qualsiasi volatile, ideale soprattutto per animali di grossa taglia come CAPPONI, OCHE, TACCHINI. Fusioni in alluminio, aspirazione autonoma, undici dischi, due motori. WIND Per spiumare dall’ALLODOLA al TACCHINO Fusioni in alluminio, aspirazione autonoma, sette dischi, due motori. ZIPPY Per spiumare dall’ALLODOLA al FAGIANO / GERMANO / ANITRA. Fusioni in alluminio, aspirazione autonoma, sette dischi, due motori. à novit NEW J Per spiumare dall’ALLODOLA al FAGIANO / GERMANO. Fusioni in alluminio, aspirazione autonoma, sette dischi, un motore. Utilizzabile su piano di lavoro o a terra. Sul nostro sito web, oltre alle spiumatrici a secco, è possibile vedere tutta la nostra gamma di attrezzature per la macellazione: dagli apparecchi di anestesia ai tavoli da lavoro, dagli sterilizzatori per coltelli ai lavelli in acciaio INOX. Altra novità nel catalogo lo storditore elettronico POWER ST conforme al regolamento CE N. 1099/2009, dotato di 7 programmi preimpostati e programmabile da computer tramite collegamento USB. Via Mercurio - Loc. Levane - 52025 Montevarchi (AR) - Italia Tel. 055 9788134 - Fax 055 9780088 - Cell. 335 6271939 www.spiumatricisenesi.it - [email protected] - AAAA COD. FISCALE / PARTITA I.V.A. IT 01877950970 Alimentazione e allevamento della gallina Millefiori di Lonigo Originaria del Veneto è un pollo di tipo mediterraneo a triplice attitudine: carne, uova e cova. Razza rustica con buone produzioni di carne ed una discreta tendenza alla cova e alla cure della prole che la rende perfetta balia per razze prive di questa caratteristica. Peso medio del gallo: 2,5 – 3,0 kg Peso medio della gallina: 2,0 – 2,4 kg Peso minimo dell’uovo 60 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi color giallo Pelle gialla Piumaggio: millefiori Modenese Originaria dell’Emilia Romagna è una razza di taglia medio – grande di ottima rusticità. Peso medio del gallo: 1,3 – 1,5 kg Peso medio della gallina: q,0 – 1,1 kg Peso minimo dell’uovo 40-45 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: dorata frumento e dorata frumento blu Mugellese Originaria della toscana è una razza nana utilizzata nelle aziende agricole come chioccia. Razza con buona rusticità è anche una buona ovaiola. Peso medio del gallo: 0,7 – 0,8 kg Peso medio della gallina: 0,6 – 0,7 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi color chiaro Pelle bianca Piumaggio: scuro con collo oro 26 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Abbonati al Bollettino di BassaCorte Il Bollettino di BassaCorte è un servizio di Assistenza Tecnica Specialistica istituito dal Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura. È rivolto ad allevatori e appassionati che per lavoro, integrazione del reddito o hobby, si dedicano alla conservazione della biodiversità e all’allevamento di animali di bassa corte per produzioni di qualità. Più in particolare il bollettino è rivolto: - a chi vuole conservare la biodiversità locale allevando razze autoctone o locali e vuole far parte del Programma Nazionale di Conservazione delle razze avicole confrontandosi anche con altri allevatori; - agli Agriturismi che allevano pollame destinato alla ristorazione agrituristica e vogliono razionalizzare le diverse attività zootecniche producendo al costo più basso uova e carni di qualità da proporre ai clienti; - alle Fattorie Didattiche che vogliono avere informazioni, allevare gli animali tipici del loro territorio e organizzare attività didattiche e dimostrative in grado di differenziare l’offerta educativa ottenendone anche un certo reddito; - a chi alleva pollame allo scopo di integrare il reddito e cerca una risposta per risolvere i problemi burocratici e riuscire a vendere uova e prodotti macellati valorizzando al meglio il suo lavoro; - a chi alleva pollame per autoconsumo e vuole ottenere prodotti genuini per la sua famiglia o gli amici e desidera trovare ogni mese consigli pratici su come alimentarli nel migliore dei modi utilizzando materie prime genuine e prodotti del territorio; - agli hobbisti che allevano gli avicoli per passione e cercano una guida mensile su come riprodurre e allevare al meglio i loro animali ottenendo dei veri campioni. La nostra Associazione collabora inoltre con Enti, Associazioni, Ditte e Gruppi organizziando e/o partecipando a Corsi e Incontri di formazione o aggiornamento. Agli incontri in aula segue la realizzazione di dispense elettroniche gratuitamente distribuite ai partecipanti al corso. Le pubblicazioni sono inviate anche agli iscritti al Bollettino di BassaCorte. Tra i diversi servizi offerti dal Bollettino di BassaCorte anche le pubblicazioni elettroniche. Di seguito si elencano le Pubblicazioni elettroniche disponibili agli abbonati al Bollettino di BassaCorte. Guarda l’elenco delle pubblicazioni elettroniche disponibili agli iscritti al Bollettino di BassaCorte. Iscriviti al Bollettino di BassaCorte 27 Alimentazione e allevamento della gallina Padovana Originaria del Veneto è un pollo medio-leggero, elegante, vivace ed ornamentale; con corpo mediamente lungo caratterizzato dal ciuffo voluminoso e dalla barba molto sviluppata. Viene generalmente allevata in purezza e per la produzione di uova. La carne è magra, di colore bianco rosato, di sapore molto delicato. . Peso medio del gallo: 1,8 – 2,5 kg Peso medio della gallina: 1,5 – 2,0 kg Peso minimo dell’uovo 50-60 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi colore blu-ardesia (grigio-piombo) Pelle bianca Piumaggio: diverse colorazioni Pepoi Originaria del Veneto è una razza nana, rustica, facile da allevare e consigliata per la commercializzazione del pollo-porzione. I polli Pépoi presentano buone masse muscolari del petto, ottime per lo spiedo; le carni sono molto saporite. Spiccata attitudine alla cova e alla cura dei pulcini. Peso medio del gallo: 1,3 - 1,5 kg Peso medio della gallina: 1,0 – 1,1 kg Peso minimo dell’uovo 40 - 45 grammi Colore del guscio: rosato Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: dorato Polverara Originaria del Veneto è una razza medio-leggero con portamento elegante, un ciuffo ritto sulla testa e sporgente in avanti. Razza rustica che si presta bene all’allevamento all’aperto. Produce eccellente carne morata ed è buona ovaiola. Peso medio del gallo: 1,8 – 2,2 kg Peso medio della gallina: 1,3 – 1,8 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi verde salice e color piombo Pelle bianca Piumaggio: bianco, nero 28 Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di pollicoltura Robusta lionata Originaria del Veneto è una razza con buona attitudine alla produzione di uova e di carne con accrescimento abbastanza rapido. Razza medio-grande dotata di buona robustezza. Peso medio del gallo: 4,0 – 4,5 kg Peso medio della gallina: 2,8 – 3,3 kg Peso minimo dell’uovo 55-60 grammi Colore del guscio: rosato Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: fulvo/lionato Robusta maculata Originaria della Romagna è una Razza medio - pesante con buona attitudine alla produzione di uova e di carne. Precocità media. Peso medio del gallo: 4,0 – 4,5 kg Peso medio della gallina: 2,8 – 3,3 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: rosato Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: maculato Romagnolo Originaria della Romagna è una razza primitiva. Ottima la rusticità. Peso medio del gallo: 2,2 - 2,5 kg Peso medio della gallina: 1,9 – 2,0 kg Peso minimo dell’uovo 55 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi evalente grigio piombo. Pelle bianco avorio Piumaggio: diversi 29 Alimentazione e allevamento della gallina Valdarnese bianca Originaria della Toscana è una razza dotata di ottima rusticità e elevata capacità di adattamento alle condizioni climatiche avverse. La gallina presenta forte attitudine alla cova, ed è pertanto una mediocre produttrice di uova. Le carni sono di qualità eccellente. Peso medio del gallo: 2,9 – 3,3 kg Peso medio della gallina: 2,0 – 2,5 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco avorio Tarsi giallo arancio Pelle gialla Piumaggio: bianco ma non candido Tirolese Originaria dell’Alto Adige è una razza robusta ed elegante, lunghezza del corpo media, ciuffo caratteristico poco voluminoso e indirizzato verso avanti, e barba ben sviluppata. Le femmine hanno una buona attitudine alla cova. Generalmente allevata su masi in modo estensivo con pascolo, produzione di carne e uova. Peso medio del gallo: 2,0 – 2,6 kg Peso medio della gallina: 1,7 – 2,1 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco candido e biancastro Pelle bianca Piumaggio: tutte le colorazioni Trentina Originaria del Trentino è una razza a lento accrescimento di forma armonica di tipo “mediterraneo”. Razza a duplice attitudine che si presta bene all’allevamento biologico Peso medio del gallo: 2,3 – 3,0 kg Peso medio della gallina: 2,0 – 2,4 kg Peso minimo dell’uovo 50 grammi Colore del guscio: bianco Tarsi gialli Pelle gialla Piumaggio: dorato 30 La novità per galline sane ed uova genuine! La qualità delle uova nasce da ciò che mangiano le galline. Per questo, accanto a cereali e farine attentamente selezionati, è necessario introdurre nella loro alimentazione una adeguata quantità di carbonato di calcio, che favorisce l’assimilazione delle vitamine e la produzione di uova dal guscio robusto. Per risolvere il problema basta fornire loro, in ciotole dedicate, la giusta quantità di ForteGuscio. Ricavato esclusivamente da cave sotterrane prive di impurità e di inquinanti, in provincia di Verona, ForteGuscio è naturalmente ricco di carbonato di calcio e, introdotto nella dieta, permette di allevare galline sane. www.Forteguscio.com I nostri Servizi di Consulenza Il Centro Studi Règia Stazione Sperimentale di Pollicoltura, come previsto dallo Statuto dell’Associazione, attua servizi di consulenza a favore di Aziende Agricole, Ditte, Società, Associazioni ed altre forme di impresa riconosciute. In particolare, tra le diverse attività, negli ultimi anni abbiamo acquisito esperienze nelle attività di seguito elencate. Indagine storica sulla biodiversità legata a un determinato territorio Grazie ad un archivio storico ben fornito e continuamente arricchito si realizzano indagini storiche sulle antiche razze domestiche che hanno accompagnato lo sviluppo della zootecnia italiana. Allo scopo viene redatta una esposizione ordinata di fatti e avvenimenti del passato quali risultano da un’indagine critica. In questo modo si ottiene un’acquisizione di notizie che consentono di stabilire l’autenticità di una razza, o di un prodotto, e la sua presenza in un determinato comprensorio. La ricognizione storica sulle razze rustiche individua inoltre le connessioni reciproche con la realtà agricola del tempo per cui è lecito tracciarne un’evoluzione nel tempo e nello spazio. Programmi di recupero della biodiversità e ricostituzione delle produzioni legate al territorio Buona parte della nostra biodiversità zootecnica è andata persa nel corso del secolo appena passato a causa di un abbandono ingiustificato di alcune produzioni allora considerate non produttive. Oggi la cultura e le esigenze dei consumatori sono cambiate e le antiche tradizioni vengono valorizzate e promosse. Molte razze non più presenti nel nostro territorio possono però essere recuperate e riportate/riadattate nel bioterritorio d’origine. Anche le produzioni legate al territorio )incroci storici di prima generazione) possono essere riproposti ad imprese agricole interessate a riqualificare le proprie produzioni. Piani di conservazione e/o miglioramento razze autoctone Per condurre con efficacia un’attività di conservazione di razze autoctone è necessario procedere in modo corretto con iniziative che, di volta in volta, servono a consolidare i risultai raggiunti e preparano il terreno per iniziative di valorizzazione. in base all’esperienza acquisita si attuano programmi per la conservazione della variabilità genetica delle razze autoctone e, successivamente, l’attivazione di programmi di miglioramento genetico per attività economiche. Programmi per valorizzazione razze autoctone e produzioni legate al territorio A volte si allevano animali che la tradizione ha da sempre tramandato ma che non hanno un nome, non hanno una storia: a parte la tradizione orale, e la qualità delle loro produzioni, nessuno li conosce, nessuno li ha mai considerati. In queste situazioni la valorizzazione delle razze autoctone o dei prodotti locali può portare ad una qualificazione del lavoro delle imprese zootecniche aumentandone il reddito. Alcune nostre esperienze dimostrano come è possibile ridare dignità a produzioni rurali legate alla tradizione e al territorio. Predisposizione di progetti di fattibilità e disciplinari per allevamenti condotti con metodo biologico L’applicazione del Regolamento Comunitario sulla zootecnia biologica dà ai consumatori la garanzia di acquisire prodotti di origine animale sani e genuini offrendo agli agricoltori una preziosa opportunità di reddito. Allevamenti alternativi I nuovi orizzonti che si stanno aprendo per le imprese agricole mettono a disposizione dell’allevatore nuove opportunità di reddito. I miglioramenti ambientali per attività faunistiche, l’allevamento della selvaggina a scopo faunistico o alimentare e tante altre sono attività alternative che richiedono, per il loro conseguimento, una sofisticata “tecnologia naturale” e una esperienza non indifferente. Queste conoscenze sono messe a disposizione di allevatori che sanno trovare nelle produzioni alternative una risposta alle opportunità di reddito che il mercato sta offrendo. Questi allevamenti alternativi (lepre, starna, struzzo, maiali allo stato brado, ecc.) richiedono la disponibilità di ambienti naturali, non prevedono investimenti onerosi e mantengono uno stretto legame con l’ambiente e le tradizioni. Predisposizione di strategie commerciali Si predispongono programmi di fattibilità e strategie produttive per Aziende Agrituristiche, Fattorie Didattiche, Agri – Gril, Vendita dei prodotti con “Filiere corte” o “a chilometro zero”, strategie per vendita dei prodotti in azienda, Mercati Contadini o Porta a porta. Supporto all’imprenditoria giovanile Si provvede a definire programmi di sviluppo per “Primo insediamento” con definizione dei modelli aziendali, degli investimenti e dell’organizzazione dei lavori. Marzo 2015