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Utilizzo di un nuovo disgiuntore rapido del palato

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Utilizzo di un nuovo disgiuntore rapido del palato
Utilizzo di un nuovo disgiuntore rapido del palato
DR. DANIELE FRANCIOLI, D.SSA GRAZIA RUGGIERO, PROF. ROBERTO GIORGETTI
SOMMARIO
Viene presentato un caso di pseudo I
classe in dentatura mista con morso
crociato monolaterale, linee mediane
non coincidenti e morso coperto, canini superiori in eruzione. E’ stato
scelto un piano di trattamento in due
fasi: nella prima, della durata di
circa sei mesi, è stata eseguita
un’espansione palatale rapida per risolvere il morso crociato monolaterale; nella seconda, della durata si
prevede di circa 1 anno verrà applicato un apparecchio fisso per correggere i rapporti intra ed
interarcata.
PAROLE CHIAVE:
Trattamento Ortodontico Precoce,
Espansore Palatale Rapido, Morso
crociato Monolaterale
INTRODUZIONE
L’espansione rapida del mascellare
superiore è una terapia applicata in
ortodonzia da molti anni (si fa risalire la RME Rapid Maxillary Expansion
al
1860),
utilizzata
10
principalmente nei casi di mascellari
superiori contratti trasversalmente (1).
Sono stati descritti diversi tipi di
espansore, quasi tutti ancorati alla
dentatura permanente, per lo più ai
primi molari ed ai primi premolari
(2). Altre possibilità sono l’ancoraggio ai primi molari permanenti ed ai
primi molari decidui, oppure ai soli
primi molari permanenti con estensione dei bracci palatali fino al
primo premolare o primo molaretto
con o senza retine ritentive. In alcuni
casi è possibile utilizzare come ancoraggio corone metalliche ortodontiche oppure docce in acrilico a
ricopertura totale a livello occlusale
(disgiuntore bondato) (13).
All’espansore classico è possibile apportare una serie di modifiche, soprattutto nell’aggiunta di ausiliari
accessori tipo: molle per singoli elementi dentali, telescopiche brasate
all’arco palatale, telescopiche inglobate nella resina, l’applicazione di
elementi dentali in resina ecc. (13).
Negli anni, inoltre, le varie ditte produttrici hanno realizzato varie forme
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
e misure della vite deputata all’espansione palatale (14).
La forza che consegue all’attivazione
della vite è diretta in modo tale da
determinare una compressione del legamento parodontale degli elementi
dentari su cui il dispositivo è ancorato. Dopo un iniziale movimento di
questi denti, che s’inclinano vestibolarmente, si ha una stimolazione
della sutura mediana del palato e
delle suture circummascellari che, a
sua volta, determina un aumento dell’ampiezza del mascellare superiore.
L’effetto dell’espansore, pertanto, è
sia di tipo dentale che ortopedico
(3,4,5).
EFFETTO ORTOPEDICO
DELL’ESPANSORE PALATALE RAPIDO
L’espansione del palato determina
l’apertura della sutura mediana a
triangolo, con la base nel distretto interincisivo, sia sul piano frontale sia
su quello orizzontale (6), quindi
l’azione è massima nel settore anteriore dell’arcata e più ridotta a livello
molare. Questi movimenti si verificano perché durante l’espansione
sono interessate diverse suture craniche, non solo la sutura sagittale del
palato: l’azione ortopedica, però, è
massima nel settore interincisivo poiché la resistenza all’espansione è
maggiore posteriormente, soprattutto
a livello delle suture sfenoidali e zigomatiche (7,8).
L’effetto ortopedico dell’espansore è
più evidente in età precoce poiché le
suture interessate, via via che aumenta l’età, diminuiscono gradualmente la loro attività, la sutura
mediana presenta interdigitazioni
sempre più accentuate (9), con conseguente aumento della resistenza all’espansione e quindi progressiva
diminuzione dell’effetto ortopedico
(10). Non è più possibile eseguire
un’espansione rapida del palato, se
non con assistenza chirurgica,
quando la sinostosi delle suture è
stata ormai completata.
Ricordiamo infine l’effetto positivo
dell’espansione palatale in relazione
alle problematiche respiratorie: il
contemporaneo aumento delle dimensioni delle fosse nasali consente
l’apporto
di effetti benefici su disorFig. 9
dini funzionali quali apnea ostruttiva
notturna o disturbi del sonno.
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12
Fig. 13
Fig. 14
Fig. 15
EFFETTO DENTALE
DELL’ESPANSORE PALATALE RAPIDO
Sono stati descritti una serie di effetti
indesiderati a carico dei denti di ancoraggio che sono sottoposti a forze
di notevole intensità: esostosi, calcoli
pulpari (11), riassorbimenti radicolari
sul versante vestibolare delle radici
(12), problemi parodontali in particolare recessioni gengivali, la cui incidenza aumenta con l’aumentare
dell’età del paziente.
Il movimento ortodontico dei denti
d’ancoraggio determina la comparsa di recidiva quando si rimuove
l’apparecchiatura, per questo motivo
diversi autori consigliano un’iperespansione dei molari (3). E’ bene ricordare anche che l’espansione
rapida deve essere realizzata in
tempi brevi (massimo 15 giorni) e
che la remineralizzazione della sutura palatina avviene in un periodo
che varia da tre a sei mesi.
SCOPO
Considerando che l’azione ortopedica dell’espansore è massima nel
settore incisivo ed in età precoce,
che le fibre sopracrestali ossitalaniche si formano durante l’eruzione e
tendono a mantenere le eventuali rotazioni presenti e che le fibre sopracrestali
ossitalaniche
sono
parzialmente responsabili della recidiva delle rotazioni corrette ortodonticamente, riteniamo che sia
consigliabile l’uso dell’espansore in
una fase intercettava precoce.
Lo scopo di questo lavoro è presentare il caso di un paziente affetto da
morso crociato monolaterale, a cui è
stato applicato un nuovo espansore
palatale rapido ancorato sui primi
molari permanenti, che consente di
collocare la vite più vicina alla volta
palatina ed offrire così al paziente un
maggiore comfort.
DESCRIZIONE DEL CASO
Il paziente S. M., 10 anni e 11 mesi,
sesso maschile, presentava (Figg. 1,
2, 3, 4, 5,6):
• rapporti basali contratti;
• 1 classe dentale in dentatura mista;
• overbite nella norma;
• una leggera deviazione della linea
mediana superiore verso sinistra.
PIANO DI TRATTAMENTO
Il piano di trattamento prevede:
• una prima fase precoce (in dentatura mista) atta a risolvere il morso incrociato dx tramite l’espansione del
mascellare superiore;
• una seconda fase (in dentatura permanente) atta a livellare ed allineare
le arcate ed a raggiungere i corretti
rapporti interarcata tramite apparecchio ortodontico fisso.
APPARECCHIATURA UTILIZZATA
L’apparecchiatura utilizzata per
l’espansione rapida del mascellare
superiore è un espansore tipo Haas
(1965) modificato, ancorato ai primi
molari permanenti con appoggi palatali a livello dei primi premolari.
(Fig. 8)
Dopo aver rilevato l’impronta in alginato dell’arcata superiore ed
averla colata con gesso di III classe,
si procede con la costruzione del dispositivo. Scartati i denti e preparate
le bande, si adatta la vite alla volta
palatina. E’ stata utilizzata la nuova
vite Micerium per l’espansione rapida del palato (disgiuntore EPR). La
vite scelta presenta un profilo del
corpo con i lati smussati, particolare
che ha permesso di modellare il dispositivo in modo tale da adattarlo
alla morfologia palatale il più in alto
possibile. Terminata la modellazione,
tutti i componenti metallici sono stati
sottoposti a brasatura.
Infine la saldatura è stata rifinita con
apposite frese e lucidata con le normali procedure utilizzate per i metalli
(13).
L’apparecchio è stato cementato con
un cemento vetroionomerico ai primi
molari permanenti.
Sui premolari non è stato applicato
collante, ma è possibile applicare del
composito per aumentarne la ritenzione. (Figg. 9)
Il genitore del paziente è stato istruito
ad attivare la vite per due volte al
11
Utilizzo di un nuovo disgiuntore rapido del palato
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giorno, ogni attivazione consiste in
0,25 mm. L’espansione può essere
possibile fino ad un massimo di 10
mm. Dopo un periodo di attivazione
di 14 giorni, l’espansore è stato bloccato per mezzo di legatura metallica
e mantenuto in situ come contenzione
per 6 mesi. (Figg. 10, 11, 12,
13,14, 15,19,20)
L’espansore è stato poi decementato
e la prima fase di trattamento è così
terminata.
RISULTATI
Al termine della prima fase della terapia, durata complessivamente 6
mesi e mezzo, il paziente presentava
(Figg. 16, 17, 18, 21, 22, 23, 24):
• rapporti basali corretti;
• I classe dentale;
• overbite nella norma;
• linee mediane leggermente deviate.
CONCLUSIONI
L’espansione palatale rapida è una
procedura valida per la risoluzione
del morso incrociato monolaterale.
L’utilizzo del disgiuntore EPR ha permesso, per mezzo della sua forma,
una collocazione della vite più palatale, rendendo così il dispositivo più
confortevole per il paziente.
Il trattamento della malocclusione in
due fasi, di cui una precoce, potrebbe aver ridotto la possibilità di recidiva e il tempo di trattamento con
apparecchiature fisse.
12
Fig. 16
Fig. 19
Fig. 22
Fig. 17
Fig. 20
Fig. 23
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Fig. 18
Fig. 21
Fig. 24
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