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Utilizzatori fitofarmaci professionali Così sono cambiate le regole

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Utilizzatori fitofarmaci professionali Così sono cambiate le regole
PAGINE INFORMATIVE
PSR - MISURA 111.1
SOTTOAZIONE B
Federazione Italiana
Gruppi Coltivatori Sviluppo
Federsviluppo
Associazione regionale del Piemonte
Programma sviluppo rurale 2007-2013
Informazione nel settore agricolo
Fondo europeo agricolo
per lo sviluppo rurale
nDal 26 novembre 2015, chi intende acquistare, manipolare, utilizzare
o smaltire i prodotti fitosanitari destinati agli utilizzatori professionali dovrà obbligatoriamente essere in possesso del certificato di abilitazione
all’acquisto e all’utilizzo di tali prodotti: il “patentino”. L’obbligo è stato introdotto a livello nazionale dal
decreto interministeriale del 22 gennaio 2014, con cui è stato adottato il
Pan, Piano d’azione nazionale per
l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 150/2012.
In pratica senza “patentino” si potranno acquistare e utilizzare solamente fitofarmaci a uso non professionale. Per questi prodotti, in attesa di uno specifico decreto del ministero della Salute, in extremis, il 26
novembre 2015, la Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli
alimenti e la nutrizione, Ufficio VII ex
Dgsan fitosanitari del Ministero, ha
emanato la circolare 0044451. In sostanza la circolare del Ministero da
una parte mantiene in vigore le stesse
procedure esistenti prima del 26 novembre 2015, ma dall’altra richiede
che gli utilizzatori professionali siano
provvisti di “patentino”. Pertanto si
dovranno vendere ai detentori di “patentino” i prodotti classificati T+
molto tossici, T tossici e Xn nocivi,
come riporta la scheda di sicurezza.
Tutti gli altri rimarranno di libera
vendita per gli utilizzatori non professionali. I professionali dovranno
avere il “patentino”. Per i prodotti
etichettati con la nuova classificazione Clp, entrata in vigore il 1°
giugno 2015, vedi bollettino fitosanitario numero 6/2015, per i quali
non esiste la vecchia classificazione
Dpd si dovrà fare riferimento alla tabella di conversione allegata in una
comunicazione del Ministero del 15
maggio 2015, vedi bollettino fitosanitario numero 7/2015.
Come possono ottenere il “patentino” coloro che non l’hanno
mai avuto o sono in possesso di uno
scaduto prima del 1° gennaio
2014 Per ottenere il rilascio del certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di tali prodotti “patentino”
è necessario frequentare un apposito
IL COLTIVATORE PIEMONTESE
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Utilizzatori fitofarmaci professionali
Così sono cambiate le regole
per poter ottenere il “patentino”
corso di 20 ore, al termine del quale
bisogna superare un esame a quiz con
risposte chiuse. I corsi, a cui possono
accedere soggetti con 18 anni compiuti, sono gratuiti per gli utilizzatori
professionali, se finanziati nel programma formativo del Psr, Programma di sviluppo rurale, e seguono
un programma nel quale si tratta:
zdi avversità delle piante;
zdi metodi di lotta: lotta alle avversità,
difesa integrata obbligatoria e volontaria, difesa biologica;
z di prodotti fitosanitari: cosa sono,
modalità di azione, loro caratteristiche, resistenze, classificazione tossicologica, loro residui, tossicologia, procedure per la loro autorizzazione, fitosanitari illegali, lettura
dell’etichetta;
z di vendita, acquisto e uso di prodotti fitosanitari: certificati di abilitazione alla vendita, all’utilizzo e
all’attività di consulente;
z trasporto uso e conservazione di
prodotti fitosanitari e gestione dei
rifiuti che derivano dal loro utilizzo;
z di mezzi di protezione degli operatori;
z dell’utilizzo corretto delle attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari;
z dell’utilizzo dei fitosanitari compatibile con l’ambiente.
I corsi sono supportati da un testo:
“Guida all’uso corretto dei prodotti
fitosanitari”, redatto dai tecnici della
Direzione Agricoltura, in collaborazione con Asl e Università di Torino
in cui si trattano gli argomenti sinte-
Legge a tutela della biodiversità
Ecco cosa prevede la normativa approvata in via definitiva
n È stato approvato in via definitiva
dalla Camera dei Deputati il provvedimento sulla tutela della biodiversità. «L’approvazione all’unanimità
della legge – dichiara il ministro
Maurizio Martina – conferma l’importanza cruciale dell’agricoltura
per un Paese come il nostro, che vanta un patrimonio unico per biodiversità che dobbiamo salvaguardare e
promuovere in tutta la sua specificità. La norma sottolinea il ruolo primario e insostituibile dei nostri agricoltori nel presidiare e conservare il
territorio. Una funzione che trova
nella bellezza dei nostri paesaggi,
plasmati negli anni dall’attività agricola, una testimonianza concreta e
immediata con ricadute positive anche sul turismo. Quello di oggi è un
anno 71 – numero 12 – dicembre 2015 – pagina
altro traguardo importante raggiunto nell’anno di Expo».
«Con questa legge dotiamo il settore di strumenti efficaci e concreti –
commenta il vice ministro Andrea
Olivero – non solo per la tutela della
biodiversità, ma per la valorizzazione
della ricchezza agricola dell’Italia, riconoscendo all’agricoltore il ruolo di
“Custode” di questo inestimabile
patrimonio».
Ecco cosa prevede la legge sulla
biodiversità:
lIstituzione di un Sistema nazionale
della biodiversità agraria e alimentare
che prevede 4 strumenti operativi:
1. Anagrafe della biodiversità, dove
saranno indicate le risorse genetiche
a rischio di estinzione;
2. Comitato permanente, che garan-
tirà il coordinamento delle azioni tra i
diversi livelli di governo;
3. Rete nazionale, che si occuperà di
preservare le risorse genetiche locali;
4. Portale nazionale, composto da un
sistema di banche-dati contenenti le
risorse genetiche presenti su tutto il
territorio italiano;
l Avvio di un Piano nazionale sulla
biodiversità di interesse agricolo;
l Istituzione di un Fondo di tutela
per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori;
lAll’interno del piano triennale di attività del Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – sono previsti interventi
per la ricerca sulla biodiversità agraria
e alimentare, sulle tecniche necessarie
per favorirla, tutelarla e svilupparla.
tizzati in precedenza e sono anche
elencate le 164 domande d’esame
per il conseguimento del “certificato
di abilitazione per l’uso sostenibile
dei prodotti fitosanitari” – Utilizzatori professionali. In pratica la prova
d’esame consiste in 20 domande
scelte tra quelle elencate nel testo;
per superarla è necessario rispondere
esattamente ad almeno 12 domande.
Sono esentati dall’obbligo di frequenza del corso di formazione, ma
non dall’esame, i soggetti in possesso
di diploma di istruzione superiore di
durata quinquennale o di laurea,
anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali,
ambientali, chimiche, farmaceutiche,
mediche e veterinarie. Costoro, per
accedere all’esame, se residenti in
provincia di Torino, devono presentare alla Città metropolitana di Torino richiesta di ammissione su
apposito modulo.
Come si rinnova il “patentino”
Premesso che i “patentini” scadono
dopo 5 anni dalla data di rilascio,
anche quelli rilasciati prima del 26
novembre 2014, il rinnovo dei certificati di abilitazione per utilizzatori
professionali, compresi coloro che in
precedenza ne hanno avuto il rilascio
per il titolo di studio, avviene dopo
aver frequentato un corso di aggiornamento di 12 ore, in alternativa è
possibile partecipare ad appositi seminari e incontri di valore equivalente
a 12 crediti formativi. Al termine di
questo percorso formativo non è previsto alcun esame.
Infine la Regione Piemonte ha recentemente comunicato che i “patentini” per l’acquisto e l’uso dei
prodotti fitosanitari che sono scaduti
o in scadenza nel periodo 1° gennaio 2014-31 dicembre 2015 sono
validi fino al 30 giugno 2016. I titolari di detti “patentini” hanno la possibilità di accumulare 12 crediti
formativi previsti per rinnovare i certificati, partecipando alle iniziative
formative e informative, corsi e seminari, organizzati da Enti autorizzati.
Gli stessi potranno fare richiesta di
rinnovo alle Province o alla Città metropolitana di Torino entro il 31 luglio 2016. Nel caso di non rispetto
di tale scadenza, gli utilizzatori dovranno richiedere il rilascio ex novo
e quindi dovranno frequentare un
corso di 20 ore con esame finale.
Tutti i certificati di abilitazione in
scadenza dal 1° gennaio 2016 al 31
dicembre 2016 hanno validità fino a
sei mesi oltre la scadenza.
Gli argomenti che si affrontano
nei corsi di rinnovo riguardano gli
aggiornamenti normativi: sull’utilizzo dei fitofarmaci, sulle tecniche
di lotta integrata e biologica, della
difesa della salute e dell’ambiente;
si aggiornano i corsisti anche a riguardo delle numerose emergenze
fitosanitarie e dei nuovi prodotti immessi in commercio.
z Le pagine informative sono a cura
di [email protected]
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