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«Uccellari non sapeva chi era quella gente»
36 Pavullo ❖ Serramazzoni ❖ Appennino GAZZETTA SABATO 23 FEBBRAIO 2013 «Uccellari non sapeva chi era quella gente» L’avvocato dell’imprenditore di Guiglia indagato dalla Dda per rapporti con i clan «Il gip ha negato l’arresto, lui non c’entra». Pm al bivio: processo o archiviazione? di Giovanni Tizian «Remo Uccellari è estraneo al riciclaggio». Cosimo Zaccaria, legale dell'imprenditore - indagato dalla Procura antimafia di Bologna e da quella ordinaria di Modena - tiene a precisare alla Gazzetta l'assoluta innocenza del suo assistito. Uccellari è proprietario della “Uccellari srl”, azienda con cui ha realizzato la lottizzazione di Casa Grana a San Dalmazio, finita al centro dell'inchiesta dei pm modenesi sugli abusi edilizi. Ma è anche l'imprenditore del gassificatore- da realizzare sempre su quel territorio. Un mega investimento milionario, contestato da larga parte delle cittadinanza che non esita a parlare di inceneritore. E a Uccellari, poi, è riconducibile l’albergo la “Buona Stella” di Sestola. Ripassiamo: la richiesta di arresto del pm, così come scritto nell’articolo di ieri, è stata rigettatta dal giudice delle indagini preliminari. Pur non escludendo la natura illecita del denaro prestato - secondo il giudice che ha negato gli arresti di Uccellari, D'Onghia, Galletta e Gioffrè - si tratta solo di un’ipotesi investigativa, non suffragata da prove. Di fatto l’ipotesi è ancora sul tavolo dell'antimafia bolognese, che dovrà decidere se archiviare o portare a termine l’indagine. Il magistrato inquirente aveva anche ricorso in appello contro la decisione del gip. Ma anche questa decisione è stata favorevole agli indagati, in particolare a Uccellari e Gioffrè, per i quali i giudici del tribunale del riesame si sono pronunciati in ottobre. Ma cosa dicono i giudici? Sostengono che il finanziamento dei 100mila euro c'è stato, ma non c'è prova che il denaro, pur arrivando dagli imprenditori Sepe e Petrellese (“contigui al clan Moccia”), sia frutto di giri criminali. «Uccellari non aveva avuto disponibilità di quel denaro», osserva Zaccaria. I soldi però sono stati chiesti al duo Sepe Petrellese. «Sì ma non da Uccellari. Li chiedono Gioffrè e D’Onghia perché Uccellari non riesce a pagarli». E a quale scopo Uccellari va a cena nel ristorante dei figli di Gioffrè con D’Onghia (genero di Alfonso Perrone detto “o Paz- zo”), Sepe e Petrellese e lo stesso Gioffré? «Va a quella cena perché il mio assistito non ha i soldi per appianare i debiti con i D’Onghia e Gioffrè (“socio occulto dell'azienda di D'Onghia”, si legge negli atti dell'inchiesta) e a quel punto cercano altre soluzioni», è la spiegazione del legale. Non lo dice, Zaccaria, ma si avverte dalle telefonate registrate dagli investigatori, che a un certo punto Uccellari teme anche ripercussioni da parte dei suoi creditori. In ogni caso, secondo i giudici bolognesi, si è trattato semplicemente di un finanziamento lecito, cioè gli imprenditori di Afragola avrebbero elargito la somma senza chiedere nulla in cambio. Insomma lo fanno a titolo solidale. E non come sostiene l’accusa per tentare di riciclare denaro. E quando Uccellari dice «Sono sopravvisuto ai Casalesi»? Secondo la difesa non sarebbe una frase significativa della consapevolezza dell'imprenditore - come sostiene il pm - di avere a che fare con la camorra, ma è una frase detta in un momento di scoramento per non L’imprenditore Remo Uccellari La lottizzazione di Casa Grana a San Dalmazio di Serramazzoni riuscire a sganciarsi dalle continue richieste di D'Onghia che gli chiede di pagare i debiti. E infine sono D'Onghia e Gioffrè a recarsi ad Afragola da Sepe, Petrellese e uno degli “affiliati al clan Moccia”, e non Uccellari, il quale, sostiene Zaccaria, non sa neppure chi siano. A parte la famosa cena, ovviamente, in cui si sono conosciuti. Ma c'è un altro aspetto che abbiamo chiesto all'avvocato e che i giudici non hanno ritenuto sintomatico di condizionamento mafioso, a differenza degli investigatori. A che pro gli imprenditori di Afragola “vicini” al clan di Afragola a un certo punto si recano sul cantiere di San Dalmazio, pur non ricoprendo alcun ruolo, non essendo né subappaltatori né appaltatori? Zacacri: «Il mio assistito non ne sapeva nulla, è il committente. I veri gestori del cantiere erano Gioffrè e D'Onghia, erano loro che hanno avuto l'appalto». Il giudice che ha bocciato il ricorso del pm antimafia sostiene che lo scopo degli indagati rivolgendosi al Petrellese era quello di ottenere liquidità per coprire gli assegni emessi dalla ditta appaltrice di D'Onghia e Gioffrè in favore dell’altro indagato e subappaltatore Galletta. E non quello di reinvestire denaro Turbine in azione per sgomberare i passi Oltre mezzo metro sulla provinciale delle Radici e di Piandelagotti. Incidenti sulla Nuova Estense di Francesco Seghedoni Un’auto volata fuori strada ieri sulla Nuova Estense In attesa della bufera di neve prevista fra oggi e domani, che dovrebbe al termine delle precipitazioni depositare al suolo quasi un metro di coltre bianca, l'Appennino ha fatto i conti anche ieri con nevicate intermittenti che hanno provocato alcuni disagi. Sono circa 30 i centimetri di neve caduta negli ultimi due giorni. Problemi si sono registrati per alcune auto uscite di strada, per fortuna senza conseguenze per i conducenti. Ieri mattina, sulla Nuova Estense, diverse auto si trovavano o a bordo strada ferme o imprigionate nelle canalette di scolo. Tuttavia la task force di mezzi spalaneve e spargisale, sia pubblici che privati, è riuscita a mantenere le strade abbastanza pulite. Pronti ad uscire, non appena le nevicate aumenteranno di intensità, anche tutti i 67 mezzi della Provincia di Modena che, anche grazie alle due turbine di proprietà, garantisce la pulizia dei cumuli e del taglio della neve a bordo strada nelle zone di crinale. I due mezzi sono infatti operativi da ieri mattina sulla strada provinciale 324 da Sant’Annapelago al passo delle Radici e sulla provinciale 486 da Piandelagotti di Frassinoro, sempre fino al passo dove, tra giovedì e ieri sono caduti oltre 60 centimetri di neve. Sulle pi- ste del Cimone la quota neve è arrivata a sfiorare i due metri. E con le bufere in arrivo aumenta sensibilmente il rischio valanghe, che da “Moderato 2” passerà quasi sicuramente a “Marcato” nelle prossime ore. Secondo il servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato, sono possibili distacchi spontanei di piccole valanghe provocati anche con debole sovraccarico su alcuni pendii ripidi». Massima attenzione è richiesta agli escursionisti e a coloro che praticano lo scialpinismo. In considerazione delle avverse condizioni meteorologiche previste e della scarsa visibilità risulterà difficoltosa l'individuazione dell'itinerario e della va- sporco. C'è da chiedersi come mai D'Onghia e Gioffrè vanno proprio da Petrellese a chiedere denaro, il quale verrebbe prestato a titolo di favore per salvare senza tornaconto un’azienda in difficoltà. Aspetti che il giudice di Bologna non ritiene sintomatici di nulla. Elementi che alla guardia di finanza e alla Procura antimafia continuano invece ad apparire poco chiari. Ma che secondo i giudici rientrano in normalissimi rapporti tra debitori e creditori, senza aggravanti mafiose. Ora l’ultima parola spetta al pm, che potrà chiudere in due modi: archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio. lutazione del singolo pendio; in considerazione dei recenti apporti di neve fresca, è richiesta una buona valutazione locale della stabilità ed individuazione dell'itinerario. Intanto, dopo Pavullo che ha predisposto anche alcune navette, altri Comuni si preparano a garantire agli elettori l'accesso ai seggi in massima sicurezza. A Fanano il sindaco Lorenzo Lugli ha messo in campo 19 mezzi spalaneve in servizio 24 ore su 24 e nelle prossime ore scatterà il piano predisposto per le elezioni nei seggi del capoluogo e nella frazione di Trentino. «Ho chiesto agli operai comunali - ha spiegato - di rendersi reperibili per la tutta la durata dei fenomeni nevosi durante le operazioni di voto. Per cui in ogni seggio ci saranno due operai dotati di pala, sabbia e sale. Dovranno mantenere puliti gli accessi ai seggi ed intervenire per ogni evenienza». SESTOLA. SACERDOTI IN PISTA Il “Signore scia con voi” ◗ SESTOLA Sono circa 50 i sacerdoti sciatori provenienti da ogni parte d'Italia impegnati quest'anno per la competizione nazionale “Il Signore scia con voi” promossa dal Centro Sportivo Italiano e in programma al Cimone, Passo del Lupo, lunedì e martedì. Dall' altare alla pista da sci, gli inconsueti atleti con la tonaca si ritroveranno lunedì alle 15 alla pista da fondo Lago della Ninfa. Alle 15.15 apriranno la manifestazione con una gara di sci di fondo a tecnica libera, seguita dalla tradizionale corsa con le ciaspole. Alle 18 messa nella chiesa Madonna del Rosario di Sestola. In serata, l'Hotel Capriolo farà da palcoscenico, dopo la cena, alla premiazione della prima gara e della ciaspolata, cui seguirà il sorteggio dei numeri per lo slalom gigante in programma il giorno successivo. Martedì, i preti sciatori saranno impegnati in due turni di gara sul tracciato della pista Nord Beccadella a Passo del Lupo: prima manche alle 10, seconda alle 11.15. Alle 13 è previsto il pranzo al ristorante “Maestri di sci”, seguito alle 14.30 dalle premiazioni dei vincitori. Lo scorso anno si è aggiudicato la vittoria Don Stefano Bianchi, comasco leader nella categoria under 55. ASPEX SpA cerca agenti e procacciatori per Reggio Emilia e Modena. Ottimo trattamento provvigionale, rimborso spese, possibilità di carriera. Telefonare 337929016 CV: fax 0543795072 mail: [email protected] BAMBOLE supersexy 899.00.54.10 padrona matura 899.89.79.64 Mediaservice Via Gobetti Arezzo 1,80/ minuto ivato max 8 min. vietato ai minori di 18 anni