L`importanza dei Porti e dell`economia marittima per il Mezzogiorno
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L`importanza dei Porti e dell`economia marittima per il Mezzogiorno
L’importanza dei Porti e dell’economia marittima per il Mezzogiorno e per il Mediterraneo Il PON Infrastrutture 2014-2020 Una Sfida Italiana ed Europea verso Sud Napoli, 6 Novembre 2015 Direttore Generale Massimo DEANDREIS Export Italia: Il “Mediterraneo Allargato” vale 45,8 mld € Export Italiano: 413,3 mld € la stima al 2015, di cui il Sud Mediterraneo esprime il 6,9% e l’intera Area MENA (compresa Turchia) l’ 11,1% (45,8 mld €). Bilancia commerciale ‘’Attiva’’ per l’Italia: con l’Area Sud Med pari a 16,3% in rapporto all’interscambio. L’ Area Sud Med rappresenta una quota importante dell’export dell’Italia con l’estero (7%). Dopo il picco del 2010 (7,7%) il dato è calato, ma resta superiore a quello osservato per gli altri competitor. Export dell’Italia, 2015 ITALY: Total exports in 2015 (SRM estimates): €413,3 bn South Med Rest of the world 20,9% MENA* + TURKEY 11,1% * World Bank definition Area 6,9%; €28,3 bn Gulf countries 3,3%; €13,8 bn Other MENA 0,9%; 3,8 bn 11,3% Russia 1,6% China 2,5% USA 8,8% Fonte: SRM su dati Istat UE28 55,1% 1 Interscambio con l’Area Sud Med che cresce…in paesi che crescono USA primo partner dell’Area Sud Med nel 2014 (interscambio pari a 62,8 mld €). Seguono Germania (55,1 mld €) e Cina (52,1 mld €). Italia 4° partner dell’Area; 2° tra i competitor europei. Tra il 2001 e il 2014 l’interscambio della Cina è cresciuto di 10 volte. I Paesi dell’Area MENA crescono a tassi prossimi al 4% nel 2016. Particolarmente interessanti le prospettive per i paesi sulla “direttrice Med‐Golfo”: Egitto (+5%), Israele (+3,3%), EAU (+3,1%). Bene anche Tunisia e Marocco. € bn Expected values Interscambio totale con l’Area Sud-Med: Italia e principali competitor internazionali (€ bn) US 62,8 55,1 52,1 48,3 45,0 41,7 33,3 29,1 Previsioni PIL: var. % 71,5 Germany 65,5 China 61,5 Egypt 56,6 Italy 55,7 France 46,2 GCC 40,3 29,8 7,4 5,3 Jordan Lebanon Morocco Tunisia Israel Turkey EAU MENA Total 2015E 4,3 2,9 2 4,4 1 2,5 3 3 2,5 2016E 5 3,7 2,5 2,8 3 3,3 2,9 3,1 3,8 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015*2016*2017* Italy France China United States Fonte: elaborazione SRM su dati Eurostat, Istat e Unctad Germany * Stima SRM 2 GCC Fonte: EIU, WEF, Banca Mondiale, Nazioni Unite Prospettive al 2017 per l’Italia: l’export manifatturiero nell’Area potrebbe superare i 25 mld € Nel nostro scenario al 2017, saranno i comparti della Meccanica (+1,3 mld €), del Made in Italy (+0,8 mld) e quello dei Metalli (+0,7 mld) a registrare la maggiore crescita dell’export per l’Italia Le esportazioni dell’Italia dirette nell’area Sud Med per settore: evoluzione al 2017 12 2017 2014 10 Total Manufacturing €9,3 bn (+15,7%) 8 €21,5 bn 6 €3,8 bn (+23,3%) €5,1 bn (+19,3%) 4 €25,5 bn (+18,6%) 2014 2017 €3,6 bn (+15,4%) €2,4 bn (+21,9%) 2 0 Mechanical Metals Made in Italy Fonte: elaborazioni Prometeia su banche dati Fipice e Mopice 3 Intermediate Products Transport Equipment Diversi sono i settori d’attrattiva meridionali: le «4A» Le filiere meridionali dell’Automotive, Aerospazio, Abbigliamento moda e Agroalimentare -le cosiddette 4A – danno un rilevante contributo all’intero sistema economico nazionale, oltre che all’economia interna. La forza di queste filiere e meta-distretti “interconnessi” risiede anche nella spiccata tendenza all’internazionalizzazione: il peso dell’export nel Mezzogiorno di queste filiere sui relativi settori è infatti in media pari al 12%, un valore maggiore rispetto alla media del peso dell’export meridionale in Italia (circa l’10%). Valore Export Unità Aggiunto mln mld locali Addetti unità locali Filiera Aeronautica 850 (30%) 1,6 (28,5%) 88 (34%) 11.825 (37%) Filiera Automotive 2.000 (21%) 4,7 (17,1%) 499 (16,9%) 41.754 (25,7%) Filiera Abbigliamento Moda 2.291 (11%) 2,2 (4,8%) Filiera Alimentare 5.309 (21%) 4,4 (15,5%) Fonte: SRM su Istat 4 13.544 (19,2%) 73.175 (15,1%) 28.054 (44%) 125.524 (29%) Dal mare passa l’internazionalizzazione dell’economia italiana Interscambio commerciale Italia Trasporto aereo 10% Trasporto stradale 48% Interscambio commerciale Mezzogiorno Trasporto stradale 26% Trasporto marittimo 39% Trasporto ferroviario 3% Trasporto ferroviario 1% Trasporto aereo 4% Trasporto marittimo 69% Fonte: SRM su Coeweb - 2014 Il mare con circa il 40% è tra le principali modalità di trasporto delle nostre merci in import-export. Quest’ultima percentuale arriva al 70% (55 mld €) se si considera il Mezzogiorno. 5 La «catena del valore» della Maritime Economy e dei PORTI in Italia L’ECONOMIA DEL MARE. LA CATENA DEL VALORE AGGIUNTO (Dati in mld €): 43,8 5,5 Ittica ed estrattiva marina VA Filiera Ittica ed Estratti. 12,4 V.a. 14,5 mld e 9.000 Imprese attive Movimentaz. merci e Serv. Turismo Cantieristica Tutela Economia Legale connessi al passeggeri VA Filiera della Cantieristica 8,6 ambientale VA Servizi di Alloggio e Ristorazione PORTO Sport e svago Marittimo VA Mov. Merci e Passeggeri via mare 2,7 VA Ricerca Regolamentaz. e Tutela Ambientale VA Attività Sportive e Ricreative L’Italia ha una rappresentatività portuale di rilievo: - il nostro Paese è terzo in Europa per traffici gestiti (461 mln di tonn.) e primo per trasporto merci in Short Sea Shipping nel Mediterraneo (204,4 mln di tonn.); - 10,2 mln sono i TEU movimentati; - I porti italiani movimentano 44 mln. di passeggeri di cui oltre 10 mln. di crocieristi; 6 Il peso della Maritime Economy e dei PORTI nel Mezzogiorno Il Mezzogiorno ha un posizionamento geografico al centro del Mediterraneo con un forte peso della Maritime economy. Il 33,7% del valore aggiunto dell’economia del mare è prodotto nel Mezzogiorno (14,7 miliardi di euro); Il 38,6% dell’occupazione generata in totale dall’economia marittima è nel Sud; In termini di infrastrutture, i 12 porti del Mezzogiorno movimentano il 45,7% del totale del traffico container e il 47% del traffico complessivo di merci. I 3 porti di transhipment sono tutti localizzati nel Sud. Il 70% dell’interscambio commerciale del Mezzogiorno viaggia su nave per un valore di quasi 55 miliardi di euro e quindi un economia fortemente agganciata al valore del mare. Circa 3.000 sono le imprese del cluster marittimo nel Mezzogiorno, ovvero 1/3 del dato nazionale. 7 Gli effetti moltiplicativi della Maritime Economy in Italia Il cluster genera importanti effetti moltiplicativi: MOLTIPLICATORE DEL REDDITO 2,55 100 € spesi nel cluster marittimo (ad es. per investimenti o approvvigionamenti) sono in grado di attivare 255 € di V.A. MOLTIPLICATORE DELL’OCCUPAZIONE 1,76 100 nuove unità di lavoro nel cluster marittimo attivano 176 unità di lavoro nell’economia italiana Fonte: Federmare 2015 8 Nei porti Hub del Mediterraneo si gioca la sfida per la competitività Quota di mercato dei Porti Hub. Confronto 2009-14 (sulla base dei TEU movimentati) Tanger Med 11% Pireo 14% Cagliari 3% 4% 3% 6% 11% Gioia Tauro 11% 14% Malta 11% 2014 2009 18% Valencia 16% Fonte: SRM su Autorità Portuali , 2014 17% 6% 4% Port Said 14% 15% Damietta 3% Taranto 1% Algeciras 17% L’Italia è al 20° posto nel ranking mondiale per performance logistica sulla base del Logistics Performance Index (LPI), in crescita di 4 posizioni rispetto al 2012 (è migliorato il rank di infrastrutture, spedizioni e tracking). 9 Di cosa hanno bisogno i PORTI del Mezzogiorno per vincere la sfida della competitività? Investimenti infrastrutturali • Per adeguarsi al fenomeno del gigantismo navale (dragaggio dei fondali, banchine lunghe e logistica adeguata) Intermodalità con la ferrovia • Per migliorare l’interconnessione logistica Governance semplificata • Per rendere funzionale il settore 10 The New Suez Canal: l’impatto sulle rotte e sui porti Riduzione dei tempi e aumento capacità di traffico giornaliero da 18 a 11 ore in entrambe le direzioni; 97 navi (dalla media precedente di 49) Limiti alla capacità delle containership in transito Nessuno Impatto sulle rotte I servizi di trasporto Europa-Estremo oriente guadagnano traffico dal 27% del 1995 al 44% del 2014 Impatto potenziale sui porti italiani Essi ricevono una quota rilevante dei traffici via Suez; tale valore, ad esempio è del 51% per Genova, del 47% a La Spezia e del 40% a Gioia Tauro Se il Nuovo Canale sottraesse a Panama il 25% dei servizi regolari sulla rotta Far East-East Coast Us, circa 1 mln di Teu addizionali passerebbero via Suez e l’Italia – che ha una quota transhipment del 18% nel Med - potrebbe intercettare 171mila TEU addizionali. 11 Occorre investire nei porti e nella logistica nel Mezzogiorno, coniugando così due obiettivi strategici del PON: RIEQUILIBRIO TERRITORIALE CONNESSIONE UE 1. Sostenere un settore che UE: Promuovere sistemi di del 3. Piano Superare la «perifericità» trasporto integrati e fluidi «eliminando le genera economia e la Sud agganciandolo alle grandi strozzature nelle principali infrastrutture di con sviluppa esso stesso rete» che costano al paese direttrici europee del42 mld. di euro (Confcommercio-Isfor); alimentando sviluppo4 diversi obiettivi commercio storici mondiale; endogeno (3.000 imprese, Riforma: La riforma portuale è necessaria 4. al Mezzogiorno una riferiti allo sviluppo del 14,7 mld. di valore aggiunto, eDare vaMezzogiorno nell’ottica di razionalizzazione sistemica. vocazione coerente anche 55 mld di Interscambio….); con l’interesse del Centro-Nord Sviluppo: il 2016 può essere l’anno di 2. Sostenere un settore che a e aumentare così il rilievo svolta. 6 mld. di investimenti previsti dai sua volta è strategico per il POT dalle 24 autorità portuali Paese. nel triennio strategico dell’intero 2015-17. (Napoli 636 mil; Augusta 348 mil. resto dell’industria che Oltre a Civitavecchia 1,5 mld. e La Spezia esporta e at trae investimenti 346 mil.) (le 4 «A», il turismo crocieristico…). 12