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I Porti di Pisa - Compagnia dello Stilepisano

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I Porti di Pisa - Compagnia dello Stilepisano
I Porti di Pisa
Ricostruzione ipotetica di Pisa nel secolo V
Rappresentazione ipotetica della laguna di Pisa all’epoca Romana e antecedente la deviazione dell’Auser verso il
mare.
L’Arno medievale e la deviazione frutto dei vari tagli.
(testo a cura di Gabriele Della Croce e Giovanni Valdiserra)
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Ricostruzione ipotetica di Pisa nel secolo XI
Il Porto alle Conche
Il Porto fluviale
Forum Navale
La Terzanaia
Si presume che il sito del porto alle Conche sia stato il primo porto della storia pisana.
Infatti la linea di massima vicinanza della
costa alla città era proprio dove sono oggi le
zone della Sterpaia, Cascine Vecchie, Cascine
Nuove e San Piero e molto probabilmente è
stato anche il porto per Etruschi e Liguri prima ancora dell'epoca romana.
Le testimonianze che abbiamo sono dei
sarcofagi di epoca latina rinvenuti proprio in
questa zona che, molto probabilmente, era
anche una zona di sepoltura per il villaggio a
guardia del porto.
Ma la grossa informazione ce la dà Rutilio Namaziano. Egli descrive infatti un suo
viaggio da Roma alla Gallia Narbonensis
(l'odierna Linguadoca-Occitania) via mare nel
416 d.C. La prima parte del viaggio da Roma
a Pisa è un susseguirsi di descrizioni della
costa di quel tempo: in esse ci sono le spiegazioni del porto di Vada Volterrana, delle secche della Meloria, di foce d'Arno e, appunto,
del porto alle Conche, il porto della città di
Pisæ. Tutta la zona è edificata per le strutture
portuali e di Triturrita per difesa del porto e
da lì parte la strada di collegamento alla città.
Importante anche la descrizione da parte
dell'autore del progressivo interramento della
laguna settentrionale (parco di San Rossore
fina alle porte delle mura), dove era appunto
la zona del porto.
Questa parte della laguna settentrionale
o di Fasanna è la zona dove nel 1999 sono
state rinvenute molte imbarcazioni di epoca
antica: dalle navi elleniche a quelle romane,
alcune in buono stato di conservazione, l'eccezionale scoperta fece tanto clamore da essere ribattezzato tutto lo scavo “la Pompei del
Mare”. La zona in questione era un porto
fluviale alimentato dal corso di uno dei rami
dell'Auser. In questa parte del suo percorso il
fiume si apriva a forma di quadrilatero che
poi sfociava nella laguna di Fasanna. Infatti le
imbarcazioni di piccolo cabotaggio potevano
andare dal porto alle Conche tramite la laguna
e l'Auser fino al porto fluviale in questione.
La testimonianza delle piccole e medie imbarcazioni rinvenute durante gli scavi avvalla
tale opinione.
La forma irregolare della piazza sta a
testimoniare che proprio che qui, in epoca
romana e alto-medievale, vi erano i cantieri
navali cittadini. Con l'interramento della laguna settentrionale, anche tale zona è stata abbandonata, lasciando la forma irregolare che
oggi notiamo. I cantieri in questione sono
serviti per la costruzione delle chiatte che
portavano i marmi dai monti Pisani fino alla
città per la costruzione del Duomo (10631118). Davanti agli antichi cantieri vi era lo
scalo delle merci d’oltre mare.
In alcune vecchie carte questa zona viene identificata come “circo navale”, ma era
un errore di denominazione dovuto appunto
alle sue antiche funzioni di cantiere navale.
La Terzanaia è la zona degli arsenali
navali (dall’arabo dâr as-sinâ’a che significa
letteralmente “casa dell’industria”) . L’ampia
area, di circa 56889 mq, edificata a partire dal
1200, comprendeva tra i 60 e gli 80 portici ed
includeva un bacino.
Per via della sua posizione e difesa coltempo si trasformò nella prima fortezza cittadina: da prima come deposito di armi, poi
sotto Iacopo d’Appiano (1394) in fortezza
vera e propria. Oltre ad essere cinta da mura,
ad ogni angolo del quadrilatero vi erano delle
torri a difesa: a sud vi erano due torri molto
simili, a est la torre Ghibellina, poi ricostruita come Guelfa dopo l’occupazione fiorentina, e ad est la torre del Leone, mentre a nord
vi erano sul lato ovest la torre Sant’Angese,
tutt’ora esistente, e ad est la torre del Canto,
poi modificata nel bastione San Giorgio.
La zona della Cittadella era adiacente
agli scali di San Vito, la chiesa dove visse
San Ranieri di ritorno dalla Terra Santa, tanto
che, dopo la morte dell’odierno Santo Patrono, gli fu dedicata una chiesa proprio dentro
gli Arsenali.
Dopo l’occupazione fiorentina del 1406
la Terzanaia venne parzialmente smantellata e
ricostruita utilizzando come “cava” gli edifici
circostanti tra i quali la già citata chiesa di
San Ranieri, la chiesa di Sant’Agnese ecc.
Il cantiere delle navi antiche
Ipotetica
ricostruzione degli
arsenali al
tempo della
Repubblica
(XIII-XIV
secolo)
Il progressivo allontanamento della linea
costiera durante i secoli:



Dall'anno 6 dell'Era volgare al 1162 il
litorale é avanzato di circa 2,400 km con
una media annua di ml/anno 2,05
Dal 1162 al 1406 avanzamento del litorale 2,700 km con media annua 11,66 ml/
anno
Dal 1406 al 1966 avanzamento del litorale 2,150 con media annua 3,83 ml /anno
L’attuale piazza Carrara
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