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I Porti di Pisa - Compagnia dello Stilepisano
I Porti di Pisa Ricostruzione ipotetica di Pisa nel secolo V Rappresentazione ipotetica della laguna di Pisa all’epoca Romana e antecedente la deviazione dell’Auser verso il mare. L’Arno medievale e la deviazione frutto dei vari tagli. (testo a cura di Gabriele Della Croce e Giovanni Valdiserra) Visitaci su Facebook: Scarica questo depliant : Compagnia dello StilePisano Via Pietro Gori, 17—56121 Pisa http://www.compagniadellostilepisano.it/ http://www.facebook.com/stilepisano/ e-mail: [email protected] Telefono: +39 3484352486 CF e Partita IVA: 01945000501 Ricostruzione ipotetica di Pisa nel secolo XI Il Porto alle Conche Il Porto fluviale Forum Navale La Terzanaia Si presume che il sito del porto alle Conche sia stato il primo porto della storia pisana. Infatti la linea di massima vicinanza della costa alla città era proprio dove sono oggi le zone della Sterpaia, Cascine Vecchie, Cascine Nuove e San Piero e molto probabilmente è stato anche il porto per Etruschi e Liguri prima ancora dell'epoca romana. Le testimonianze che abbiamo sono dei sarcofagi di epoca latina rinvenuti proprio in questa zona che, molto probabilmente, era anche una zona di sepoltura per il villaggio a guardia del porto. Ma la grossa informazione ce la dà Rutilio Namaziano. Egli descrive infatti un suo viaggio da Roma alla Gallia Narbonensis (l'odierna Linguadoca-Occitania) via mare nel 416 d.C. La prima parte del viaggio da Roma a Pisa è un susseguirsi di descrizioni della costa di quel tempo: in esse ci sono le spiegazioni del porto di Vada Volterrana, delle secche della Meloria, di foce d'Arno e, appunto, del porto alle Conche, il porto della città di Pisæ. Tutta la zona è edificata per le strutture portuali e di Triturrita per difesa del porto e da lì parte la strada di collegamento alla città. Importante anche la descrizione da parte dell'autore del progressivo interramento della laguna settentrionale (parco di San Rossore fina alle porte delle mura), dove era appunto la zona del porto. Questa parte della laguna settentrionale o di Fasanna è la zona dove nel 1999 sono state rinvenute molte imbarcazioni di epoca antica: dalle navi elleniche a quelle romane, alcune in buono stato di conservazione, l'eccezionale scoperta fece tanto clamore da essere ribattezzato tutto lo scavo “la Pompei del Mare”. La zona in questione era un porto fluviale alimentato dal corso di uno dei rami dell'Auser. In questa parte del suo percorso il fiume si apriva a forma di quadrilatero che poi sfociava nella laguna di Fasanna. Infatti le imbarcazioni di piccolo cabotaggio potevano andare dal porto alle Conche tramite la laguna e l'Auser fino al porto fluviale in questione. La testimonianza delle piccole e medie imbarcazioni rinvenute durante gli scavi avvalla tale opinione. La forma irregolare della piazza sta a testimoniare che proprio che qui, in epoca romana e alto-medievale, vi erano i cantieri navali cittadini. Con l'interramento della laguna settentrionale, anche tale zona è stata abbandonata, lasciando la forma irregolare che oggi notiamo. I cantieri in questione sono serviti per la costruzione delle chiatte che portavano i marmi dai monti Pisani fino alla città per la costruzione del Duomo (10631118). Davanti agli antichi cantieri vi era lo scalo delle merci d’oltre mare. In alcune vecchie carte questa zona viene identificata come “circo navale”, ma era un errore di denominazione dovuto appunto alle sue antiche funzioni di cantiere navale. La Terzanaia è la zona degli arsenali navali (dall’arabo dâr as-sinâ’a che significa letteralmente “casa dell’industria”) . L’ampia area, di circa 56889 mq, edificata a partire dal 1200, comprendeva tra i 60 e gli 80 portici ed includeva un bacino. Per via della sua posizione e difesa coltempo si trasformò nella prima fortezza cittadina: da prima come deposito di armi, poi sotto Iacopo d’Appiano (1394) in fortezza vera e propria. Oltre ad essere cinta da mura, ad ogni angolo del quadrilatero vi erano delle torri a difesa: a sud vi erano due torri molto simili, a est la torre Ghibellina, poi ricostruita come Guelfa dopo l’occupazione fiorentina, e ad est la torre del Leone, mentre a nord vi erano sul lato ovest la torre Sant’Angese, tutt’ora esistente, e ad est la torre del Canto, poi modificata nel bastione San Giorgio. La zona della Cittadella era adiacente agli scali di San Vito, la chiesa dove visse San Ranieri di ritorno dalla Terra Santa, tanto che, dopo la morte dell’odierno Santo Patrono, gli fu dedicata una chiesa proprio dentro gli Arsenali. Dopo l’occupazione fiorentina del 1406 la Terzanaia venne parzialmente smantellata e ricostruita utilizzando come “cava” gli edifici circostanti tra i quali la già citata chiesa di San Ranieri, la chiesa di Sant’Agnese ecc. Il cantiere delle navi antiche Ipotetica ricostruzione degli arsenali al tempo della Repubblica (XIII-XIV secolo) Il progressivo allontanamento della linea costiera durante i secoli: Dall'anno 6 dell'Era volgare al 1162 il litorale é avanzato di circa 2,400 km con una media annua di ml/anno 2,05 Dal 1162 al 1406 avanzamento del litorale 2,700 km con media annua 11,66 ml/ anno Dal 1406 al 1966 avanzamento del litorale 2,150 con media annua 3,83 ml /anno L’attuale piazza Carrara