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l™allevamento della capra da latte
ARMENO, 9 GENNAIO 2009 L’ALLEVAMENTO DELLA CAPRA DA LATTE Alimentazione, ricoveri ed organizzazione aziendale a cura del dr Gianni BAZZANO (dottore in Scienze delle produzioni animali) ALLEVAMENTO INTENSIVO • Pianura • Vendita di latte • Elevato numero di capi (200 – 300 ) • Stabulazione libera + paddock • Destagionalizzazione parti ALLEVAMENTO SEMI INTENSIVO • Collina • Trasformazione aziendale – agriturismo • Vendita diretta e indiretta (mercati, negozi, ristoranti) • Paddock o pascolo turnato • Ridotto numero di capi (40 – 60) ALLEVAMENTO ESTENSIVO • Collina e montagna • Pascolo e alpeggio • Trasformazione aziendale ALIMENTAZIONE • • • • POLIGASTRICO POPOLAZIONE MICROBICA RUMINALE PROTEINE ENERGIA ALIMENTAZIONE Parto Inizio lattazione Piena lattazione Accoppiamento Asciutta ALIMENTAZIONE • FABBISOGNI GIORNALIERI INIZIO LATTAZIONE UFL PDI (grammi) MANTENIMENTO 0,79 50 PRODUZIONE 0,385/KG latte 45/kg latte ALIMENTAZIONE FABBISOGNI GIORNALIERI Ingestione s.s. Concentr. Energ. PDI % % FG UFL PDI (GRAMMI) kg/die UFL / kg s.s. ASCIUTTA 1° MESE 0,90 79 1,5 0,80 70 - 80 max 30% min 20% ASCIUTTA 2° MESE 1,01 - 1,20 107 - 120 1,5 0,8 70 - 80 max 30% min 20% INIZIO LATTAZIONE 0,79 + 0,385 x litro 50 + 45 x litro + 200-250 gr/settim. 0,90 - 0,95 100 - 110 max 60% min 17% PICCO - FECONDAZ. 0,79 + 0,385 x litro 50 + 45 x litro 2,2-3 0,80 - 0,90 90 - 100 max 60% min 17% FECONDAZ. - ASCIUTTA 0,79 + 0,385 x litro 50 + 45 x litro 2,2 inizio-1,6 fine 0,70 - 0,90 70 - 90 max 50% 17-22 + 0,24 0,32 g/kg s.s. concentrati ALIMENTAZIONE Mangimi Materie prime Fieno Pascolo ALIMENTAZIONE • QUANTA SOSTANZA SECCA E’ IN GRADO DI INGERIRE UNA CAPRA? ALIMENTAZIONE • • • • • Taglia – razza Livello produttivo Stadio fisiologico Stato sanitario Qualità dei foraggi (foraggi raccolti tardi permangono più a lungo nel rumine) • Distribuzione degli alimenti (poco ma frequente) • Presentazione degli alimenti • Fino a 3 kg s.s. / capo / gg ALIMENTAZIONE ALIMENTI g/capo/giorno Fieno prato stabile 3° T (Crau) 1.530 Fieno medica 2° - 3° T (Ita) 770 TOTALE FIENI 2.300 Mais granella schiacciato 420 Orzo granella schiacciato 360 Soia seme fioccata 300 Crusca frumento tenero 120 Girasole seme intero 150 Polpe bietola 200 Integrazione Vit. Min. 24 TOTALE CONCENTRATI E INTEGR. 1.574 ALIMENTAZIONE • PASCOLO E CONCENTRATI ORE AL PASCOLO FIENO IN MANGIATOIA KG CONCENTRATI KG 3–4 1,0 – 1,5 0,8 – 1,0 7–8 0,8 – 1,0 0,5 – 0,8 10 - 11 0,5 – 0,8 0,3 – 0,5 ALIMENTAZIONE ANDAMENTI PRODUTTIVI MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC MEDIA Latte 3,95 kg/gg 4,05 3,80 3,70 3,60 3,50 3,30 2,90 2,60 2,30 3,37 Gr % 3,55 3,45 3,40 3,30 3,20 3,05 2,95 3,00 3,20 3,40 3,36 Pr % 3,35 3,25 3,15 3,10 3,05 3,05 2,95 2,95 3,10 3,25 3,13 P.V. kg 62,0 62,0 62,5 63,0 63,5 64,5 65,5 67,0 68,5 70,0 ALIMENTAZIONE • INVERSIONE GRASSO PROTEINE • LIVELLO DI UREA NEL LATTE ALIMENTAZIONE INVERSIONE GRASSO PROTEINE • PREDISPOSIZIONE GENETICA • TEMPERATURA, FOTOPERIODO (FENOMENO TIPICO DEI MESI ESTIVI) • ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE INVERSIONE GRASSO PROTEINE FATTORI ALIMENTARI PREDISPONENTI • Eccesso di concentrati • Carenza di fibra lunga • Concentrazione energetica elevata (eccesso di amidi) • Carenza di grassi (LG< 3 %) ALIMENTAZIONE INVERSIONE GRASSO PROTEINE FATTORI ALIMENTARI CORRETTIVI • Aumentare l’inclusione di fibra lunga allo scopo di aumentare i tempi di ruminazione • Verificare e eventualmente ridurre l’ inclusione dei concentrati e il tenore in amido • In caso di tenore elevato di amidi inserire tamponi • Seme integrale di girasole (100 – 150 gr/capo/gg) • Soia integrale tostata (150-200 gr/capo/gg) ALIMENTAZIONE • • • • • UREA Valori molto variabili Valori considerati ottimali 35 – 40 mg/dl Valori accettabili 30 – 45 Valori bassi :carenza di N o eccesso di energia (acidosi, calo ingestione e prod.) Valori alti: eccesso di N o carenza di energia (alcalosi, problemi fertilità e podali) ALIMENTAZIONE UREA • • • • • Variazioni nel corso della lattazione 0-60 gg Picco di latt. 45-60 mg/dl 60-150 gg Piena latt.40-55 mg/dl 150-210 gg Accoppiamenti 35-40 mg/dl 210 gg-asciutta Fine lattaz. 30-45 mg/dl CELLULE SOMATICHE • Basso livello di cellule somatiche è sinonimo di sanità della mammella • Andamento cellule variabile nel corso della lattazione • Subito dopo il parto facilmente cellule si alzano (> 1.000.000 cell/ml) • Nel mese successivo è lecito attendersi un sensibile calo (100.000 – 400.000 cell/ml) • Successivamente si assiste ad un aumento fisiologico che porta il valore delle cellule ad attestarsi attorno a 1.500.000 cell/ml verso la fine della lattazione ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • • • • COLOSTRO TEMPESTIVITA’ QUALITA’ QUANTITA’ (100 g/kg p.v.) • BANCA DEL COLOSTRO ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • • • • • • • • DISINFEZIONE OMBELICO, COLOSTRO TEMPERATURA UMIDITA’ VENTILAZIONE AFFOLLAMENTO SISTEMA DI ALIMENTAZIONE PRESENZA DI ALTRI ANIMALI PROFILASSI VACCINALE ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • 1 Tettarella/15 caprette • Max 45 caprette per box • Circa 0,25 – 0,50 m2 / capretta • Ideale 25 m2 (5 mt x 5) ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • Fronte di canalina 20 – 25 cm / capretta • Max 15 caprette per box • Circa 0,25-0,5 m2 / capretta • Ideale 7,5 m2 (3 mt x 2,5) ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • P.v. allo svezzamento collegato al p.v. a 7 mesi (accoppiamento) • P.v. a 7 mesi collegato a livello produttivo prima lattazione • Fondamentale crescita rapida prima dello svezzamento ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE OBIETTIVI • • • • • • P.v. P.v. P.v. P.v. P.v. P.v. alla nascita 4 kg allo svezzamento (60 gg) 15 kg a 120 gg 24 kg accoppiamento (210 gg) 34 kg al parto 365 gg 47 k adulto 60 – 70 kg ALLEVAMENTO DELLE CAPRETTE • • • • Nascita-svezzamento +180 g/gg (+11kg) Svezz.-120 gg + 150 g/gg (+9kg) 120 gg-accoppiam. +110 g/gg (+10kg) Accopp.-parto +90 g/gg (+13kg) RICOVERI E STRUTTURE • Temperatura 10 – 13 °C (19 – 20 °C per i capretti) • Umidità 70 – 80 % • Ristagno di gas (NH3) • Luminosità • Spazi per becchi, caprette e capre giovani fino al parto RICOVERI E STRUTTURE Superficie/capo : 1,5 – 1,8 m2 capo Superficie/capo paddock: 2,5 – 3 m2 capo Fronte mangiatoia: 33 – 35 cm/capo Ricambio aria: 25-30 m3 aria/capo (inverno) • Ricambio aria: 130-150 m3 aria/capo (estate) • Velocità dell’ aria: 0,3 – 0,5 metri/sec ( a livello degli animali) • • • • PROGRAMMA DESTAGIONALIZZAZIONE DEGLI ESTRI MEDIANTE TRATTAMENTO ORMONALE PROGRAMMA DESTAGIONALIZZAZIONE DEGLI ESTRI MEDIANTE CREAZIONE DI FOTOPERIODO ARTIFICIALE PROTOCOLLO ILLUMINAZIONE – OSCURAMENTO LOCALI 75 – 90 GIORNI 50 – 70 GIORNI 16 ORE DI LUCE 8 ORE DI BUIO 8 ORE DI LUCE 16 ORE DI BUIO L’illuminazione artificiale deve essere ottenuta mediante l’utilizzo di lampade al neon in grado di garantire 200 lux ad altezza animale. Le lampade (ideali se munite di temporizzatore) devono essere posizionate ad una altezza da terra di circa 3,5 metri. L’introduzione dei becchi (uno ogni 20 capre circa) dovrebbe essere effettuata circa 45 giorni dopo l’inizio del periodo di oscuramento, in modo da ottenere nel giro di una decina di giorni un picco di fecondazioni. Dalle indicazioni soprariportate consegue che, nel caso in cui l’obiettivo sia far partorire gli animali nel periodo compreso tra la fine del mese di Ottobre e la metà del mese di Novembre ( in modo da garantire la disponibilità di latte nel periodo invernale e di poter commercializzare capretti di peso idoneo nel periodo natalizio) si dovrà iniziare ad “alterare” il fotoperiodo verso la fine del mese di dicembre dell’ anno precedente. PROGRAMMA DESTAGIONALIZZAZIONE DEGLI ESTRI MEDIANTE CREAZIONE DI FOTOPERIODO ARTIFICIALE Infatti in questo modo il periodo di illuminazione artificiale terminerà verso la fine di Marzo, mentre la fine del periodo di oscuramento artificiale coinciderà con la fine del mese di Maggio. 15 – 20 giorni prima dell’ inizio degli accoppiamenti, è buona regola aumentare la concentrazione energetica della razione somministrando agli animali (sia maschi che femmine) dosaggi crescenti (fino a 200 grammi/capo/giorno) di Avena (cereale che apporta sostanze ad azione fitoestrogenica). E’ altresì buona regola sospendere la somministrazione dell’ avena stessa nel momento in cui cominciano i calori e le monte, poiché la sostanza ad azione fitoestrogenica di cui sopra potrebbero ostacolare l’attecchimento embrionale. Riassumendo: 30 Dicembre inizio periodo illuminazione artif. (16 ore luce – 8 ore buio) 30 Marzo inizio periodo oscuramento artif. (8 ore luce – 16 ore buio) 15 Maggio Introduzione becchi 25 Maggio Picco fecondazioni Fine Ottobre Inizio parti PROGRAMMA DESTAGIONALIZZAZIONE DEGLI ESTRI MEDIANTE IMPIANTO DI MELATONINA • Che cosa è la melatonina? • E’ un’ ormone endogeno che consente al sistema neuro-endocrino dei mammiferi di misurare la durata delle ore di luce della giornata. E’ secreto dall’ epifisi principalmente durante le ore di buio. La quantità di melatonina immessa nel sangue da parte dell’epifisi è proporzionale alla durata della notte; la sua concentrazione ematica è maggiore nei periodi dell’anno con giorni corti e notti lunghe. PROGRAMMA DESTAGIONALIZZAZIONE DEGLI ESTRI MEDIANTE IMPIANTO DI MELATONINA • Come si presenta, quando e in che modo si somministra la melatonina? • E’ un impianto di forma cilindrica (4 mm x 2 mm) che si somministra per via sottocutanea alla base dell’orecchio sia nei maschi (3/capo) che nelle femmine (1/capo). • Il protocollo prevede che i maschi vengano allontanati dalle femmine almeno due mesi prima dell’impianto sulle femmine. I maschi devono essere impiantati 7 giorni prima delle femmine e devono essere immessi nel gruppo delle femmine 30-40 gg dopo che queste sono state impiantate. • Il picco degli accoppiamenti si verificherà 15-25 gg dopo l’ introduzione dei maschi. PRINCIPALI PATOLOGIE DI NATURA INFETTIVA E PARASSITOSI • Caev (artrite encefalite virale) • Paratubercolosi • Coccidiosi • Criptosporidiosi • Clostridiosi • Clamidiosi • Pasteurellosi ARTITE ENCEFALITE VIRALE • Descritta per la prima volta nel 1974 • Virus isolato nel 1979 • Malattia sostenuta da Virus appartenete alla Fam. Lentivirus • Il virus si diffonde attraverso colostro, latte, sangue e in minor misura attraverso saliva ed espettorato, sperma e secrezioni vaginali. • Rischio di trasmissione tramite cornate, tatuaggi, colpi di tosse e soprattutto la mungitura. ARTITE ENCEFALITE VIRALE • • • • • • Forma encefalica Forma articolare Forma polmonare Forma mammaria Profilassi esclusivamente di ordine sanitario Eradicazione possibile ma molto impegnativa PARATUBERCOLOSI • Mycobacterium paratubercolosis • Si riproduce all’interno della mucosa intestinale • Fonte di materiale virulento sono animali clinicamente malati e animali con infezione inapparente ma escretori • Principale modalità di trasmissione tramite colostro, latte, acqua o alimenti contaminati da materiale fecale • Sintomatologia di solito non prima del secondo anno di vita (sovente parto è fattore scatenante) • Diagnosi clinica molto difficile (calo produttivo, dimagrimento, pelo opaco e fragile) • Impatto economico importante sull’ allevamento • Profilassi esclusivamente di ordine sanitario (inefficace la termizzazione del colostro a 56° per 1 ora) • Posizionare le mangiatoie e gli abbeveratoi in modo da evitare la contaminazione fecale COCCIDIOSI • • • • • • Agente ezioologico protozoo Gen. Eimeria. Spesso presente in forma subclinica, provoca ritardi di accrescimento e minore rendimento zootecnico. A volte si manifesta in forma acuta colpendo animali nel periodo dello svezzamento (dissenteria non emorragica nei caprini) Infezione avviene con l’ingestione di oocisti (molto resistenti nell’ ambiente), che vengono eliminate con le feci da animali infetti. Coccidiosi clinica scatenata da ingestione massiva di oocisti sporulate (condizioni igieniche scadenti, ambienti sovraffollati, qualità della lettiera) o moltiplicazione esagerata all’interno dell’ organismo dell’ospite (situazione stressanti che inducono immunosoppressione come stress alimentari, termici, trasporto, patologie associate) Utilizzo di coccidiostatici distribuiti nell’ alimento per periodi prolungati (decochinato per 28 gg inibisce sintesi DNA) e controllo della contaminazione ambientale CRIPTOSPORIDIOSI • Agente eziologico protozoo Cryptosporidium Parvum. • Adulti asintomatici eliminano oocisti nell’ambiente. Queste possono resistere fino ad un anno in ambienti non puliti e disinfettati. • Contagio avviene nei primissimi giorni di vita e la patologia si manifesta (dissenteria) sempre nei primi 5 – 15 giorni di vita (diarrea della seconda settimana) con tassi di mortalità che possono arrivare all‘ 80 %. I capi che sopravvivono sviluppano immunità ma continuano ad eliminare oocisti e contaminare l’ ambiente. • Condizioni scatenanti possono essere eccessivo affollamento, scarse condizioni igieniche ambientali, lettiere sporche, introduzione di nuovi animali in stalla, trasporto, temperature molto elevate o molto rigide, repentini cambiamenti di regime alimentare, tutti fattori che indeboliscono gli animali e contribuiscono così all’ eliminazione di milioni di oocisti. GRAZIE PER L’ATTENZIONE