La didattica delle lingue straniere con le ICT - FOR Docenti
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La didattica delle lingue straniere con le ICT - FOR Docenti
PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 La didattica delle lingue straniere con le ICT Autore: Daniela Cuccurullo The real problem is not whether machines think but whether men do B.F.SKINNER Che ruolo giocano le tecnologie e Internet nell’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere? E che ruolo assume la lingua straniera per l’accesso al sapere, per la comunicazione e l’interazione nella società dell’informazione e della conoscenza, per la costruzione e la condivisione dei contenuti nella società globale? Pagina1 (immagine adattata da: http://ospitiweb.indire.it/adi/SemFeb2009_atti/sa9_frame.htm) ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Competenza linguistica e competenza digitale Competenza digitale e competenza linguistica sono le due facce della stessa medaglia, una medaglia strategica per comunicare e apprendere nella società della informazione e della conoscenza. Se da un lato le tecnologie hanno contribuito a definire l’attuale società della comunicazione e della interazione digitale, esse hanno generato anche nuove strategie e modalità di comunicazione. E non solo. Hanno fatto nascere una nuova esigenza: per comunicare e interagire nella società globale è necessaria anche la competenza linguistica/plurilinguistica, secondo le direttive del Consiglio d’Europa. Parimenti, per apprendere le lingue, fondamentale è la tecnologia. Tecnologie e lingue straniere sono allora due componenti della literacy necessaria per vivere in questa società globale e accedere ai saperi (DOLCI, 2011). Nel progetto Literacy Decade 2003-2012, l’ UNESCO dichiara: “Literacy is about more than reading and writing - it is about how we communicate in society. It is about social practices and relationships, about knowledge, language and culture. Literacy - the use of written communication- finds its place in our lives alongside other ways of communicating. Indeed, literacy itself takes many forms: on paper, on the computer screen, on TV, on posters and signs. Those who use literacy Pagina2 take it for granted - but those who cannot use it are excluded from much ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 communication in today’s world. Indeed, it is the excluded who can best appreciate the notion of ‘literacy as freedom”.1 Qui il focus è “sul comunicare oggi: il come, il quando, il dove comunicare”. La literacy è una competenza comunicativa e, come tale, è sia linguistica sia digitale. Se distinguiamo con Ferri (FERRI, P.- MARINELLI, A., 2010) tre diversi tipi di literacy: la Classic Literacy, che corrisponde alle competenze relative alla lettura e alla scrittura la Audiovisual Literacy, che fa riferimento alla prima generazione di media elettronici la Digital Literacy (o Information Literacy), che emerge in primo luogo come presa d’atto che il mondo del computer e delle reti di comunicazione richiedono nuove abilità e competenze dobbiamo, in quest’ottica, aggiungerne una quarta: la Language Literacy. Plurilinguismo e globalizzazione2 Le nuove tecnologie della comunicazione costituiscono uno degli elementi centrali della globalizzazione, perché contribuiscono alla diffusione del sapere aumentando le capacità e le qualità delle tecniche di trasmissione delle informazioni e della conoscenza; il plurilinguismo permette di accedere al sapere globale. La 1 http://portal.unesco.org/education/en/ev.php- URL_ID=22420&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html http://www.unesco.org/new/en/education/themes/education-building-blocks/literacy/ 2 Per ulteriori approfondimenti, cfr: Globalization & Languages: Building on Our Rich Heritage, International Conference, Tokyo, 2008 http://unesdoc.unesco.org/images/0018/001831/183170e.pdf ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina3 La versione integrale è al seguente indirizzo: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 globalizzazione è la crescente interconnessione di persone e luoghi attraverso le tecnologie, le lingue sono strumenti di contatto mondiale. Se la lingua è la via di accesso al sapere globale, la tecnologia è la via di accesso al sapere linguistico. Compito del docente di lingue è promuovere lo sviluppo della Language Literacy attraverso la Digital Literacy in un processo integrato di apprendimento linguistico e tecnologico, allo scopo di sviluppare competenze linguistiche e digitali. Per dirla con Dolci, “Se imparare a comunicare efficacemente è la meta principale dell’educazione linguistica, comunicare linguisticamente e culturalmente con le tecnologie deve far parte integrante degli obiettivi per rispondere ai bisogni attuali della società e di chi vi opera”. Favorire l’inclusione linguistica e digitale, promuovere la comunicazione linguistica con le tecnologie e la comunicazione digitale con le lingue sono operazioni propedeutiche all’inclusione sociale3. Senza la competenza linguistica/culturale e senza la competenza digitale, si rischia di rimanere fuori dalla società attuale. Al Digital Divide4 si aggiungerebbe il Language Divide5. 3 L’e-inclusione (concetto proposto dalla Commissione Europea nel maggio del 2010 in Digital Agenda for Europe http://ec.europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm) fa riferimento alle azioni per realizzare una società dell’informazione “inclusiva”, ossia una società dell’informazione per tutti. L’obiettivo è consentire, a tutti coloro che lo desiderano, di partecipare a pieno titolo alla società dell’informazione. Per approfondire il concetto di e-inclusion 4 “Il digital divide, o divario digitale, è il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione(in particolare personal computer e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. I motivi di esclusione comprendono diverse variabili: condizioni economiche, livello d'istruzione, ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina4 cfr.: http://ec.europa.eu/information_society/activities/einclusion/index_en.htm PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Come superare il Divario linguistico? La digitalizzazione ha dato una svolta epocale alla diffusione dell’informazione, alla interazione, alla comunicazione e alla modalità di costruzione della conoscenza, complessa e globale, aprendo nuove prospettive pedagogiche paragonabili, quanto ad impatto ed effetto, all’invenzione della scrittura prima e della stampa poi; in ambito didattico, e glottodidattica, ha ricontestualizzato gli ambienti di apprendimento e veicolato nuove opportunità di incontro con la lingua straniera. Attraverso lo schermo del computer, le finestre del mondo si spalancano su nuovi scenari virtuali e educativi. Le tecnologie/la rete sono in se stesse contesti autentici per l’apprendimento linguistico e sono anche la porta d’accesso all’autenticità dei contesti. Se è vero che le tecnologie hanno da sempre rappresentato una risorsa preziosa per i docenti di lingue; la vera novità oggi sta nella trasformazione e nell’utilizzo delle risorse tecnologiche a diposizione, nella loro capacità di mettere a ‘portata di click’ i realia6, nella possibilità di accedere più facilmente a contesti autentici, di uso linguistico, in maniera immersiva e naturale (cfr. Second Life e i mondi immersivi qualità delle infrastrutture, differenze di età o di sesso, appartenenza a diversi gruppi etnici, provenienza geografica. Oltre a indicare il divario nell'accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell'acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell'informazione”, http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide 5 Il language divide, o divario linguistico, in relazione alla in/non competenza linguistica dovuta a diverse variabili: condizioni economiche, livello d’istruzione, età, provenienza geografica. Per approfondimenti, cfr. DOLCI, 2011 6 documenti del paese di cui si studia la lingua sotto forma di testi di vario tipo: dalla brochure al citarne solo alcuni. Si tratta di documenti reperibili facilmente attraverso la rete e che rappresentano una fonte preziosa sia per la contestualizzazione degli usi linguistici che per l’approfondimento degli aspetti culturali del paese della lingua target. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina5 biglietto per il cinema/il teatro, l’etichetta, il manifesto pubblicitario, il quotidiano , la rivista, per PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 3D7). L’apporto prezioso delle tecnologie sta nella possibilità di stabilire un contatto diretto e immediato con i paesi della lingua target attraverso risorse anche umane (parlanti nativi). E questo apre nuovi orizzonti alla didattica e all’apprendimento delle lingue. E’ in questa direzione che deve andare l’uso delle tecnologie per la didattica delle lingue: pensarle come contesto autentico di insegnamento/apprendimento, come ambienti in cui poter sviluppare la competenza linguistica. Il problema che si pone oggi all’insegnante di lingue non sta allora nel reperimento delle risorse, ma nella scelta appropriata e nell’utilizzo significativo per un apprendimento efficace, sta nel suo modus operandi. I docenti di lingue straniere possono creare con i nuovi media un ambiente di apprendimento diverso, autentico ed efficace, e promuovere da un lato l’apprendimento autonomo e dall’altro sviluppare la cultura della partecipazione, stimolando la motivazione e l’interazione tra gli studenti La chiave per l’attualizzazione di questi processi è nel capire che posto e che significato hanno i media e le tecnologie nella prassi didattica quotidiana. Non si tratta solo di alfabetizzazione informatica, si tratta di capire che “ICT è una cultura e che alla scuola si richiede non di sviluppare skill operativi, ma competenze di riflessione critica sui contenuti e sui processi. … quel che a livello europeo si sta muovendo in tema di educazione tecnologica …: è sviluppo di attitudine al pensiero 7 Di questi ambienti si parlerà successivamente ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina6 critico, è declinazione della tecnologia come possibilità di accesso selettivo e PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 consapevole all’informazione, è certezza che buona parte dell’educazione alla cittadinanza attiva implica oggi la maturazione di quadri di uso responsabile della tecnologia.”8 Occorre inserire l’utilizzo degli strumenti informatici e multimediali all’interno di un progetto educativo coerente che tenga conto delle esigenze del soggetto che apprende e che guidi e controlli i processi di apprendimento. Le tecnologie multimediali e informatiche veicolano e ospitano oggi una varietà di rappresentazioni del mondo attraverso l’attivazione, anche simultanea, di più canali di percezione: voci, suoni, musiche, immagini (statiche e/o in movimento), testi di varia tipologia; creano e diventano contesti di apprendimento virtuali, autentici quanto quelli reali. Questi mondi immersivi (e non) permettono di sviluppare le cinque abilità (comprensione e produzione, orale e scritta, e interazione) attraverso strumenti che stimolano la sensorialità degli studenti e incidono sulle modalità di apprendimento e sullo stile cognitivo che da sequenziale/lineare si fa sistemico/ipertestuale. In maniera inter-attiva9, gli apprendenti compiono operazioni di associazione, di comprensione, di costruzione di senso, di scelta critica, di attivazione congiunta di più dimensioni percettive. La multimedialità apre squarci multi-prospettici. Per dirla con Calvani (1999) “i nuovi media sono tecnologie cognitive che aprono nuovi spazi alle funzioni della mente”. Uno dei modelli teorici più completi che cercano di spiegare i meccanismi cognitivi 8 ARDIZZONE – RIVOLTELLA (2008) 9 “L’inter-attività” è una proprietà della tecnologia, mentre la partecipazione è una proprietà della cultura”, JENKINS, H, Culture partecipative e competenze digitali, Milano, Guerini Studio, 2010. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina7 che sono alla base dell’apprendimento multimediale è quello proposto da Mayer, il PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 quale, ha sostenuto proprio il concetto di elaborazione ‘attiva’ da parte dello studente attraverso l’apprendimento multimediale. Chi apprende compie tre diverse operazioni: selezione del materiale organizzazione del materiale integrazione del materiale con conoscenze già acquisite Mayer ha poi definito e illustrato sei fondamentali principi fondamentali dell’apprendimento multimediale: 1. Principio della multimedialità (gli studenti apprendono meglio da parole e immagini piuttosto che da parole sole) 2. Principio della contiguità spaziale e temporale (gli studenti apprendono meglio quando parole e immagini corrispondenti sono vicine sulla pagina o schermata e sono presentate simultaneamente piuttosto che successivamente) 3. Principio della rilevanza o coerenza del materiale (gli studenti apprendono meglio quando parole o immagini o suoni estranei sono esclusi) 4. Principio della modalità (gli studenti apprendono meglio quando le animazioni sono accompagnate da narrazione (audio) piuttosto che da animazioni e testi sullo schermo) 5. Principio della ridondanza (gli studenti apprendono meglio da narrazioni testi sullo schermo) ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina8 (audio) piuttosto che da animazioni, accompagnate sia da narrazioni sia da PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 6. Principio della personalizzazione o delle differenze individuali (gli effetti della tipologia multimediale sono più forti per allievi di bassa conoscenza che di elevata conoscenza e per allievi fortemente spaziali che per allievi scarsamente spaziali)10 Il modello fornisce una visione attiva, inter-attiva e autonoma dell’apprendimento determinato dall’uso di strumenti multimediali. Viene da chiedersi come si sia arrivati a questo stadio e quale sia stata l’evoluzione dell’uso delle tecnologie educative parallelamente allo sviluppo delle teorie sull’apprendimento linguistico e sull’apprendimento mediato dal computer? Ripercorrere sinteticamente la storia delle glottotecnologie11 fino all’avvento del computer e della rete prima e dell’era del Web 2.0 poi, riflettendo al contempo sulle ragioni di ordine pedagogico che sottostanno a determinate scelte, infonde nuova luce alle potenzialità della multimedialità per la didattica delle lingue straniere. ICT e glottodidattica: fasi storiche Tecnologie e didattica delle lingue hanno rappresentato un binomio fondamentale e una risorsa preziosa per i docenti di LS già dagli anni ’60 del secolo scorso, 10 Adattato da CALVANI, A., Che cos’è la tecnologia dell’educazione. 11 Il termine indica l’applicazione delle tecnologie in glottodidattica ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina9 quando le tecnologie sono state viste come un supporto necessario e favorevole PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 all’apprendimento delle lingue. Con il susseguirsi dei diversi approcci12, con relativi metodi e tecniche13 - determinati dalle teorie dell’ acquisizione linguistica -, numerosi sono stati gli strumenti tecnologici cui si è fatto ricorso nei processi di insegnamento/apprendimento delle lingue straniere, con relativa evoluzione teorica del loro utilizzo nel campo della glottodidattica. Se è essenzialmente dagli anni ’80 che tecnologie e computer sono stati utilizzati più incisivamente per lo sviluppo di competenze linguistiche, anche precedentemente si era fatto uso di strumenti didattici audio/video. Le tecnologie hanno sempre rappresentato una risorsa preziosa per i docenti di LS. Uno sguardo al passato Procediamo a ritroso. In breve, in una prospettiva storica che va dagli anni ’60 del XX secolo ai giorni nostri, possiamo distinguere quattro fasi fondamentali, le quali si intersecano e si completano vicendevolmente: 12 fatta eccezione per l’epoca del metodo grammaticale-traduttivo, dominatore incontrastato nella didattica di stampo tradizionale 13 In questo contesto utilizzeremo la distinzione tra approccio, metodo e tecnica proposta da Balboni (1998), il quale nel concetto di approccio vede racchiuse le coordinate scientifiche, le teorie che descrivono il modo per avvicinare un allievo ad una particolare dimensione dell’educazione linguistica, teorie in base alle quali vengono proposti dei metodi, e con il termine metodo intende un piano generale per la realizzazione operativa di un approccio, “un insieme di principi metodologico-didattici che coerentemente traducono un approccio in modelli per organizzare sia i materiali didattici sia il passaggio dalla glottodidattica alla glottodidassi. Con tecnica si intende invece una procedura, un modo di fare esercizio e di usare una lingua, un’attività che realizza in classe le indicazioni del metodo e le finalità dell’approccio, traducendolo in atti didattici. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina10 lavoro dell’allievo in classe sia il ruolo delle glottotecnologie”. Il metodo è il livello che permette il PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 fase comportamentista14 (anni Sessanta-Settanta, in riferimento alla teoria didattica prevalente in quegli anni: il behaviorismo); fase comunicativa (anni Ottanta), con il diffondersi dell’approccio comunicativo); fase integrata (dagli anni Novanta in poi), quando il computer e Internet sono diventati strumenti essenziali e stimolanti per l’apprendimento delle lingue straniere; fase cooperativo-collaborativa (dopo il duemila), che è quella dell’Internet di seconda generazione e del Web 2.0. Più specificamente, ad un iniziale e lento approccio alle tecnologie, caratterizzato dalla diffusione dei primi strumenti didattici audio prima (secondo i principi del metodo audio/orale e nell’ottica del comportamentismo15) e audio/video poi (video-registratore, cine-proiettore, lavagna luminosa utilizzati dai sostenitori del metodo audio/visivo o strutturo globale), segue l’epoca dominata dall’uso di Internet, con la conseguente acquisizione di nuove modalità di accesso alla informazione e alla comunicazione. Anche l’utilizzo del computer vede quattro fasi diverse: la prima, negli anni Sessanta-Settanta, secondo il metodo strutturalista16, propone l’uso del computer 14 Secondo lo psicologo americano Skinner, l’apprendimento era visto come la risposta a uno stimolo condizionato, come si evince dalla sua distinzione tra ‘comportamento rispondente’, vale a dire derivante da riflessi innati e ‘comportamento operante’, ossia per associazione S->R; a questa teoria fece seguito quella del rinforzo positivo (nel caso di un comportamento adeguato) e negativo (nel 15 Agli apprendenti venivano proposte attività di ripetizione meccanica (drills) e di completamento 16 Si fa riferimento ai Principi dell’istruzione Programmata (IP), ossia a modelli e tecniche di stampo comportamentista e di modello Skinneriano, e dei Programmi CAI (Computer Assisted Instruction), basati essenzialmente su attività meccaniche e ripetitive secondo la sequenza Stimolo->Risposta>Rinforzo, anche se entrambi i modelli non facevano esplicito riferimento all’apprendimento delle ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina11 caso di un comportamento non appropriato) su cui basa l’apprendimento. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 come tutor; la seconda, negli anni Ottanta/Novanta, il computer diventa tool cognitivo; la terza, negli anni Novanta, diventa un tool multimediale, e l’ultima, nel Duemila, diventa un tool cooperativo-collaborativo. USO DEL COMPUTER NELLA DIDATTICA Anni Modalità d’uso Tecnologie Teorie Parole chiave Computer IP (Istruzione Teorie Feedback come tutor Programmata) comportamentiste Rinforzo Teorie cognitiviste Ambienti di scrittura Costruttivismo Ipertesti/ Ipermedia Programmi CAI Computer Intelligenza come tool Artificiale Computer Multimedialità come tool Ipertestualità Internet come multimediale biblioteca virtuale Computer come Comunicazione Connettivismo Apprendimento tool cooperativo/ Mediata dal Comunicazione collaborativo a collaborativo Computer interpersonale distanza Didattica Integrata Apprendimento Internet di seconda E-learning cooperativo- generazione Duemila collaborativo lingue, come avverrà per i programmi CALL (Computer Assisted Language Learning – fine anni ’80/ inizi anni ‘90) ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina12 Novanta Ottanta Settanta comportamentiste PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Tabella riepilogativa dell’uso del computer nella didattica, adattata da FRATTER (2004) Più dettagliatamente, i primi anni Settanta hanno visto un uso del computer prevalentemente tutoriale, vale a dire come un mezzo volto a favorire l’acquisizione di strutture linguistiche attraverso esercizi ripetitivi di stimolo-risposta (GARELLIBETTI,2010) di grammatica e di lessico, cui faceva riscontro una immediata correzione da parte della macchina: è l’epoca del Behaviourist CALL; lo scopo era quello di indurre l’apprendente ad acquisire strutture e lessico in maniera automatica, assistita, senza alcuna riflessione e/o processo cognitivo. I programmi per l’apprendimento linguistico ad impostazione comportamentista rappresentano l’equivalente degli esercizi strutturali su carta (FIORE – SANTARSENIO, 2003); l’unico vantaggio dell’uso del computer era di tipo pratico, poiché forniva un feedback immediato allo studente, ma quanto a stimolo e coinvolgimento per l’apprendente non differivano per nulla dagli esercizi svolti su supporto cartaceo. Erano quelli gli anni dei primi laboratori linguistici: postazioni individuali con registratore a cassette e cuffie/microfono e di attività di ascolto e di ripetizione di tipo meccanico (drill). La seconda fase dell’uso del computer esplode nella seconda metà degli anni Ottanta all’epoca dell’approccio comunicativo nell’insegnamento delle lingue; siamo infatti nell’ambito del cosiddetto Communicative CALL (Computer Assisted Language Learning), che permetteva ai docenti di customizzare i propri corsi e documenti che come strumenti tecnici. Il software adottato, di tipo comunicativo, ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina13 offriva agli studenti occasioni di utilizzo autonomo di sussidi, intesi sia come PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 tende a concentrarsi sull’uso delle espressioni linguistiche piuttosto che sulle forme in sé. In questa fase il computer diviene tool, strumento/stimolo cognitivo, necessario al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e l’apprendente assume il controllo del programma17, può operare delle scelte, interagire con il computer e creare una esperienza di apprendimento personale e autonoma, secondo stimoli diversi che mettono in gioco più abilità. La risposta all’apprendente viene fornita attraverso suggerimenti e non in maniera automatica. L’interattività rappresenta il modo di comunicare e di scambiare informazioni tra il computer e l’utente e il fine è quello di migliorare la padronanza linguistico-comunicativa. Questo utilizzo del computer, rispecchia i principi dell’approccio comunicativo, così come sancito dal Consiglio d’Europa nel 197518 e definito nel più noto documento del 200119, vero caposaldo nella didattica delle lingue straniere: il Common 17 la qual cosa non avveniva nella fase precedente - ambiti CAI - in cui la trasmissione del sapere era al di fuori di ogni contesto e controllata dal software. 18 The Threshold Level in a European Unit/Credit System for Modern Language Learning by Adults, disponibile online: http://www.eric.ed.gov/ERICWebPortal/search/detailmini.jsp?_nfpb=true&_&ERICExtSearch_SearchValue_ 0=ED108482&ERICExtSearch_SearchType_0=no&accno=ED108482. 19 Il Common European Framework of Reference for Languages (CEFR, 1996), in italiano Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER, 2002), rappresenta un modello di riferimento e una linea guida impiegata per descrivere le competenze conseguite dagli apprendenti in una determinata lingua straniera europea e per indicare il livello di riferimento di un insegnamento linguistico negli ambiti più disparati. È stato messo a punto dal Consiglio d'Europa come parte principale del progetto Language Learning for European Citizenship (apprendimento delle lingue per la trasmetterle - che si applichi a tutte le lingue d'Europa. Il Quadro si articola in sei livelli di riferimento (A1, A2, B1, B2, C1 e C2), ora sempre più diffusamente accettati come parametri per valutare il livello di competenza linguistica individuale da parte degli Enti certificatori. Il documento, nella sua versione ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina14 cittadinanza europea) . Suo principale scopo è fornire un metodo - per accertare le conoscenze e PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 European Framework for Languages (CEFR). La conoscenza della lingua straniera viene definita, secondo tale approccio,in termini di abilità, di un ‘saper fare’ con la lingua , saperla utilizzare in contesto, in modo appropriato e in situazione comunicativa. Relativamente alle risorse, con la diffusione dell’approccio comunicativo, una certa attenzione viene rivolta ai documenti del paese della lingua target come fonte autentica di informazioni linguistiche e culturali (i cosiddetti “realia”) e di contestualizzazione di usi linguistici; per i supporti tecnologici, si utilizzano invece l’audio/video registratore, i CR-ROM, i DVD, le diapositive, il laboratorio linguistico. L’impiego delle tecnologie educative nella didattica delle lingue straniere ha dunque una lunga tradizione; tuttavia, l’uso delle nuove tecnologie e della Comunicazione mediata dal Computer (CMC) è, in questa fase, ancora inesplorato. Infatti, sia con la fase comportamentista che con quella comunicativa siamo nell’ottica del CBT (Computer Based Training) in cui l’apprendimento è basato esclusivamente sull’utilizzo del computer e quindi caratterizzato da una interazione semplice tra utente e contenuti. Negli anni Novanta si assiste all’ingresso di Internet nella didattica, anche se l’uso che ne viene fatto è prevalentemente di consultazione. E’ questo il momento in cui si fondono due grandi innovazioni tecnologiche: il computer multimediale - agevolato dall’avvento della multimedialità (integrazione di integrale in inglese e in francese, è ora disponibile online sul sito del Consiglio d’Europa: http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/cadre_EN.asp? ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina15 testi, immagini statiche e in movimento, suoni) - e Internet, che diventano alleati PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 inseparabili del docente di lingue straniere, strumenti sofisticati e innovativi per trovare le più svariate informazioni, per mandare e ricevere messaggi, per rendere reale la possibilità per lo studente di ‘comunicare’ con il mondo. Gli ambienti si arricchiscono e si va verso una convergenza al digitale, ossia nei software confluiscono più codici (FRATTER, 2004). Con il computer multimediale e l’avvento di Internet, ha inizio la fase integrata (Integrative CALL) che propone un ambiente di apprendimento in continua evoluzione, in cui l’ascolto e la visione si integrano, i software offrono diversi tipi di canali di comunicazione, le abilità linguistiche si combinano in un’unica attività globale, la rete offre la possibilità di comunicare e di interagire online. Siamo allora alla quarta fase, quella attuale, in cui l’uso della rete diventa collaborativo e la comunicazione interpersonale acquista nuove modalità. Il World Wide Web, la rete delle reti, è il mezzo di comunicazione, di raccolta e di diffusione dell’informazione, è l’archivio multimediale e il computer diventa in questo contesto uno strumento per lo scambio comunicativo e collaborativo, lo strumento ideale per insegnare/apprendere le lingue. (Collaborative CALL). Il programma di apprendimento linguistico diventa ipermediale, cioè multimediale e interattivo. La multimedialità, la multimodalità, l’operatività, l’interattività e, ancor più, l’ipermedialità favoriscono modalità di percezione e di ricezione/produzione simultanea favorevoli all’apprendimento delle lingue in contesti nei quali lo Pagina16 studente, e non il docente, è al centro del processo e vive la dimensione ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 esperienziale del conoscere e dell’apprendere facendo. Interessante soffermarsi sulla differenza tra ‘multimedialità’ e ‘ipermedialità proposta da Porcelli e Dolci (1999): “La differenza tra multimedialità e ipermedialità è data dal grado e dal tipo di interattività che si instaura tra la macchina e l’uomo nella gestione dei media e quindi dell’informazione. I termini multimediale e ipermediale si caratterizzano dunque per la diversa posizione dell’utente nei loro confronti; nel mutimediale l’accento è posto sulla macchina e sui media stessi, mentre l’utente ha un ruolo di osservatore o di fruitore poco attivo; nell’ipermediale egli si situa al centro del processo, ha il controllo della macchina, è responsabile del proprio percorso informativo, è capace e libero di scegliere e di navigare tra le informazioni decidendo quali, quante, di quale tipo e secondo quale ritmo consultarle. La macchina è uno strumento e l’interattività non definisce solamente le tecniche di intearazione tra uomo e macchina, ma assume una qualche valenza di comunicazione dialogica”. L’ipermedialità rappresenta allora l’esito ultimo e più alto del processo tecnologico. Di fronte alla pluralità dei media, l’utente recupera la sua iniziativa e creatività (PETRONI, 2004). Di qui una maggiore responsabilizzazione nella scelta dei percorsi in un’ottica di autonomia. Siamo passati da un ambiente chiuso e strutturato (cdROM, software autore, etc. ) ad un ambiente aperto e flessibile in cui è possibile delineare nuovi scenari pedagogici. L’apertura ai contenuti veicolati dai media ad un tempo. L’allievo percepisce e comprende codici culturali diversi, negozia con ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina17 televisivi o informatici rende l’apprendimento linguistico, culturale e meta cognitivo PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 la diversità, apprende nella globalità della sua persona e del suo essere soggetto autonomo, diventando generatore di conoscenza condivisa. Ecco perché l’uso delle tecnologie informatiche e multimediali nella didattica non deve essere visto da un punto di vista meramente tecnico e strumentale, occorre invece prestare attenzione alle modalità con cui esse generano nuove strategie e modalità di comunicazione e favoriscono la creazione di un ambiente di apprendimento cognitivo, familiare agli studenti, e in cui gli aspetti cognitivi e sociali dell’interazione uomo-macchina si intrecciano formando un unico contesto operativo (DI SPARTI, 2011). Ma non basta. In un rapporto direttamente proporzionale, per costruire e per comunicare i contenuti sono indispensabili anche le competenze linguistiche che permettono di accedere ai saperi e alle comunità globali. Uno sguardo al futuro Mobile Mediated Communication Nuovi linguaggi stanno emergendo, grazie allo sviluppo del mobile: il cellulare (oggi anche abbinato al video) sta diventando strumento di informazione, oltre che di comunicazione, proprio come e più di Internet. Attraverso i cellulari è possibile integrare le abilità: si scrive parlando, si ascoltano testi scritti, come sms e e-mail, “a viva voce”, superando qualsiasi barriera. Oggi con i dispositivi mobili si possono fare fotografare documenti, registrare lezioni, ascoltare podcast, scambiare materiali, ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina18 le stesse cose che si fanno dalle postazioni fisse, come memorizzare dati, PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 accedere ad Internet, girare narrazioni video, nell’ottica della creatività, dell’autorialità, dell’autonomia attiva del discente secondo un modello centrato sul ‘fare’. Alla competenza digitale degli alunni ‘nati nell’era digitale’, si aggiungono la sensorialità tattile della ‘touch generation’ e la connettività del Web 2.0 e della ‘Net generation’, oltre alla messaggistica e comunicazione telefonica su telefonie di ultima generazione tipo i-phone e simili. Oggi si parla infatti di MALL (Mobile Assisted Language Learning), di MPALL (Mobile Phone assisted Language Learning) e di MALU (Mobile Assisted Language Use), processi didattici assistiti dalla telefonia mobile che arricchiscono e ampliano l’esperienza di apprendimento degli allievi dentro e fuori la classe, rendendola una estensione della loro vita reale, una ‘realtà aumentata’20. Il quadro teorico Costruttivismo e glottotecnologie Anche la teoria del costruttivismo sociale, nata sul finire degli anni Ottanta, è stata determinante nell’ambito delle glottotecnologie. Secondo tale teoria, l’individuo apprende attraverso “un processo interattivo in cui le persone imparano l’una dall’altra” (BRUNER, 1997); l’apprendimento è una pratica sociale, strettamente connessa alla qualità e quantità delle relazioni, poiché la conoscenza è una 20 http://it.wikipedia.org/wiki/Realtà_aumentata ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina19 costruzione dell’essere umano che si realizza quando il soggetto, sulla base di PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 conoscenze pregresse, interagisce con l’oggetto della conoscenza, con l’altro da sé. Nel trasformare il processo didattico in un’ottica costruttivista, viene infatti privilegiato soprattutto “l’aspetto relazionale e collaborativo nella costruzione della conoscenza e si cercano di proporre percorsi in cui sia possibile sperimentare anche attività collaborative in comunità di apprendimento e in gruppi di apprendimento online.” (LAICI, 2007). Secondo Dolci (2004), apprendere è costruire un significato attraverso l’esperienza, in situazione e in contesto e attraverso attività che coinvolgono tutti i sensi. Di qui il rapporto tra tecnologie e costruttivismo21. In quest’ottica, il docente non ha più il compito di ‘trasmettere’ il sapere, ma di Dolci (2004) così sintetizza il rapporto tra costruttivismo e tecnologie: 1. L’apprendimento è un processo attivo. Si ha apprendimento quando chi apprende viene messo in relazione col mondo. Pertanto l’apprendimento non è accettazione passiva della conoscenza che esiste “da qualche parte” ma chi apprende costruisce il significato attraverso le sue esperienze. 2. Le persone imparano a imparare mentre imparano. L’apprendimento è costruzione di significato, ma anche costruzione di sistema. Quello che impariamo ci permette di dare più facilmente significato ad altre esperienze simili. 3. Si impara solo se si sono precedentemente costruite o si possiedono strutture di conoscenza a cui appoggiarsi. Cioè più conosciamo, più possiamo imparare. 4. La costruzione di conoscenza è un processo essenzialmente mentale, ma si devono far svolgere attività che coinvolgano anche le altre facoltà e i sensi. 5. L’apprendimento coinvolge il linguaggio: il linguaggio che usiamo influenza l’apprendimento. Le persone lo costruiscono attraverso il dialogo e la comunicazione (anche con loro stessi). Il linguaggio e l’apprendimento sono strettamente legati. 6. L’apprendimento è un’attività sociale: è strettamente interconnesso alla qualità e quantità delle nostre relazioni con gli altri, gli insegnanti, i colleghi, gli esperti, la famiglia. Il dialogo, l’interazione, la collaborazione e la cooperazione sono aspetti integranti dell’apprendimento. 7. L’apprendimento è situato e in contesto. Non impariamo fatti e teorie isolate separate dalla nostra vita quotidiana. Impariamo in relazione alle nostre conoscenze, alle nostre credenze, pregiudizi, paure. 8. La motivazione non favorisce solamente l’apprendimento, ma ne è la componente essenziale. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina20 21 PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 veicolare e supportare ‘acquisizione dei contenuti e lo sviluppo delle competenze, motivando lo studente a compiere le proprie scelte in maniera attiva e consapevole. Si tratta di riconsiderare il tradizionale rapporto docente/discente in una nuova prospettiva pedagogica. L’apprendente è autonomo e impara, perché consapevole di costruire qualcosa per sé.22 Impara ad imparare23 mentre apprende, ecco perché l’ apprendimento è situato e in contesto. Questo determina anche il ruolo del docente come creatore di ambienti di apprendimento, progettati per permettere all’apprendente di seguire percorsi autonomi, ma orientati, in maniera consapevole (GARELLI, BETTI, 2010) Lo spazio dell’apprendimento Al docente si richiede di ‘rimediare’ lo spazio dell’apprendimento per sensibilizzare prima, favorire la familiarizzazione al mezzo poi, fino a promuoverne un uso creativo ed autonomo, nell’ottica di una nuova progettualità e professionalità. 22 Rientra in quest’ottica anche l’utilizzo del Portfolio Europeo delle Lingue (PEL), in quanto documento personale del discente in cui registrare i propri apprendimenti linguistici, riflettere sul proprio processo di apprendimento e sui risultati raggiunti, porre nuovi obiettivi definendo e programmando le tappe del proprio apprendimento. Per approfondire: http://archivio.pubblica.istruzione.it/argomenti/portfolio/cose.shtml 23 L’imparare a pensare e ad apprendere’ è una capacità che non fa parte del nostro bagaglio abilità che evolve con l'allievo e diviene il filo conduttore che lo guida ad una positiva assunzione di responsabilità in merito al proprio processo di apprendimento. Secondo il suo stile di apprendimento, imparare attraverso il ‘digital doing’ ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina21 ‘naturale’, ma che deve essere acquisita. Imparare ad imparare viene riconosciuta come una meta- PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Jonassen: 24 Constructivist Learning Environments Lo studioso Jonassen ha raccolto i vari apporti d matrice costruttivista riunendoli in un quadro teorico, il Constructivist Learning Environments in cui individua otto 24 attivo/manipolativo costruttivo collaborativo conversazionale riflessivo contestualizzato complesso intenzionale http://www.accesswave.ca/~hgunn/special/papers/hypertxt/cle.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina22 parametri considerati indispensabili per un ambiente di apprendimento efficace: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Si vede qui che il costruttivismo non va inteso come un metodo di insegnamento/apprendimento, ma come una guida per la predisposizione di ambienti di apprendimento idonei. E’ in questi ambienti che l’apprendente metterà in gioco un processo di interpretazione e di negoziazione del significato che non si limiterà alla sola comprensione, sarà piuttosto una esperienza psico-emotiva che coinvolge tutto il suo universo cognitivo, affettivo, culturale e sociale. Le intelligenze multiple di Gardner Di non minore importanza in quest’ottica di integrazione tecnologie/apprendimento linguistico, la proposta di Gardner delle intelligenze multiple, una proposta, elaborata agli inizi degli anni Ottanta, che attribuisce ad ogni essere umano un tipo di intelligenza particolare (linguistica, logico matematica, spaziale, musicale, corporeo-cinestetica, interpersonale, intrapersonale). L’utilizzo del computer e della multimedialità può soddisfare i diversi stili cognitivi dei discenti e incidere sulle modalità e sui risultati dell’apprendimento. La tecnologia multimediale aiuta a riconoscere l’intelligenza prevalente in ogni individuo, anche solo attraverso l’osservazione delle scelte, e permette di aiutare a sviluppare le altre. Un alunno con un’intelligenza di tipo prevalentemente visivo userà, per recepire e trasmettere un messaggio, soprattutto grafici e immagini, uno con una intelligenza prevalentemente musicale cercherà agganci soprattutto con i suoni, mentre quello con intelligenza linguistica tenderà a lavorare attraverso i testi, e così via (TAMPONI Pagina23 _ FLAMINI, 2000). ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Alla luce di queste premesse si impone ai docenti di lingue straniere un necessario ripensamento della propria prassi didattica quotidiana: è necessario adeguare metodi, strumenti e mezzi alla nuova realtà della scuola per maturare una coscienza che trovi una traduzione pratica nella didassi di ogni giorno. Non si tratta di una scelta tecnologica, ma metodologica. Se queste sono le premesse, viene da chiedersi: quali sono le scelte programmatiche ed educative per le politiche linguistiche? E quale il profilo del docente di lingue oggi? Le politiche linguistiche Uno sguardo all’Europa: le politiche linguistiche del Consiglio europeo Da diversi anni le lingue straniere e le tecnologie hanno assunto un ruolo prioritario negli orientamenti politici dell’Unione Europea e nelle scelte programmatiche ed educative dei vari paesi. La multimedialità ha una funzione basilare nello sviluppo delle competenze pragmatico-comunicative, individuate come obiettivi bersaglio dell’azione didattica, in quanto: permette un rapporto diretto con la lingua target e agevola il raggiungimento degli obiettivi comunicativi veicola esperienze e confronti interculturali favorisce lo sviluppo di strategie di apprendimento autonomo Pagina24 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 promuove lo sviluppo di strategie socio-affettive più adatte ad un approccio all’insegnamento/apprendimento di tipo cooperativo e incentrato sullo studente Un forte richiamo sul collegamento tecnologie/lingue straniere è presente sin dal Progetto Lingue 2000, il progetto che, nel quadro degli orientamenti dell’Unione europea e delle ricerche condotte dal Consiglio d’Europa sviluppa ‘in verticale’ le innovazioni introdotte con l’offerta aggiuntiva della seconda lingua comunitaria nella scuola media, in una visione di apprendimento continuo della lingua straniera25. Nella prefazione 26 al Progetto viene infatti sottolineata “la correlazione stretta e non casuale tra apprendimento e nuove tecnologie dell’informazione che può segnare il salto di qualità nell’apprendimento in generale e nell’apprendimento delle lingue in modo particolare” e tra gli assi portanti viene ribadito che “l’impiego diffuso delle tecnologie informatiche e multimediali è legato al processo di apprendimento delle lingue straniere in quanto catalizzatore di motivazione, strumento privilegiato di comunicazione interculturale e di indagini e ricerche in lingua straniera” L’accostamento lingue/tecnologie da parte della Commissione europea ha dunque radici profonde e lontane nel tempo. Ma è solo l’inizio. Nel Quadro Comune di 25 TAMPONI – FLAMINI, 2000. 26 Prefazione a cura del Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, in Il Progetto Lingue 2000, reperibile al seguente indirizzo: http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/progettolingue.pdf ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina25 Riferimento Europeo per le Lingue, elaborato dal Consiglio d’Europa, tra le varie PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 modalità di apprendimento di una lingua straniera viene menzionato “l’uso di programmi per computer, CDrom” 27 e , si parla di “partecipazione a forum” e la necessità di utilizzare la multimedialità in ambito glottodidattico28 oltre che di valorizzare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, come sostenuto nel Libro Bianco dell’Istruzione e Formazione29 (1995)30. E viene espressamente indicato che “gli utenti dovrebbero considerare e, se opportuno, specificare … qual è l’uso che si fa dei supporti tecnici”31. Le competenze chiave individuate secondo il programma Education & Training 2010 e che tutti gli 27 P. 175 28 “In genere ci si aspetta che l’apprendimento di una lingua seconda o straniera avvenga in uno o più dei seguenti modi: a. Esposizione diretta all’uso autentico della lingua seconda in uno o più dei modi seguenti: Faccia a faccia con parlanti nativi Sentendo delle conversazioni a cui non si partecipa Ascoltando la radio, delle registrazioni, etc. Guardando e ascoltando la televisione, dei video, ecc. Leggendo testi scritti autentici, non modificati e non graduati (giornali, riviste, racconti, romanzi, cartelli e avvisi pubblici, ecc.) Usando programmi per computer, CD-ROM, ecc. Partecipando a forum on-line e off-line Da: Consiglio d’Europa, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. Apprendimento, insegnamento, valutazione, Torino, La Nuova Italia/Oxford, 2002 (1995), pp. 175-176 29 http://www.orientamentoirreer.it/materiali/materiali/Documenti_Unione_Europea/UEB02%201995cresson .pdf 30 Nel documento viene messa in atto una vera e propria politica linguistica che pone l’accento sulla lo sviluppo di una vera e propria industria europea del software educativo e multimediale, effettivo strumento pedagogico di domani”. 31 P. 178 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina26 necessità di utilizzare la multimedialità nel “sostenere nel rispetto della diversità linguistica e culturale, PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 insegnanti europei dovrebbero possedere sono riconoscibili nella seguente affermazione: “Teachers should be able to … work with knowledge, technology and information, …. Making effective use of technology where it is appropriate. … Their confidence in the use of ICT should allow them to integrate it effectively into learning and teaching.” Saper integrare con efficacia le tecnologie nel processo d’insegnamento/ apprendimento. Gli stessi Kelly e Grenfell, autori del *Profilo del docente di Lingue in Europa* (http://www.lang.soton.ac.uk/profile/report/index.htm) (2004), dedicano alle formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione due intere sezioni (17 e 18), una per l’uso didattico in classe (applicazione pedagogica) e l’ altra per l’uso personale del docente, finalizzato alla progettazione, organizzazione e scoperta delle risorse e delle tecnologie informatiche (che dovrebbero costituire parte integrante della lezione) . Il macrotema dell’ uso delle tecnologie nella scuola attraversa l’intero documento, ma viene dettagliato nel sottotema 17 ( La formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per l’uso didattico in classe)32 che focalizza 32 Dal Profilo del docente di lingue in Europa, tema 17: “I docenti in formazione vengono istruiti su come usare in maniera efficace le tecnologie dell’informazione e della comunicazione ( ICT I docenti in formazione imparano come integrare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in altre aree di insegnamento e sono consapevoli del modo in cui queste contribuiscono al raggiungimento contemporaneo di diversi obiettivi di apprendimento. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina27 Information and Communication Technology) e su come integrarle nel proprio insegnamento. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 il rapporto tra la prassi didattica quotidiana e le tecnologie dell’informazione, qui analizzate per la loro funzione di supporto, risorsa, incoraggiamento all’autonomia degli apprendenti, per svolgere compiti e progetti che mettano in risalto il modo in cui queste possono essere usate indipendentemente, anche fuori dal contesto classe, come parte integrante dell’apprendimento continuo. Il punto di partenza dei ricercatori inglesi è l’integrazione delle tecnologie in vecchie e nuove (rinnovate) strategie didattiche, con lo scopo di riconoscere e valorizzare il contributo delle stesse nel campo dell’insegnamento. La formazione sulle tecnologie I docenti in formazione usano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione come supporto e risorsa, non come fine in sé. Quando usano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in classe, i docenti in formazione incoraggiano l’autonomia degli apprendenti, per svolgere compiti e progetti che mettono in risalto il modo in cui queste possono essere usate indipendentemente, anche fuori dal contesto classe, come parte integrante dell’apprendimento continuo. La formazione in servizio focalizzata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è particolarmente importante per rendere i docenti consapevoli di queste nuove risorse. Dovrebbe trattarsi di un processo regolare e continuo, focalizzato sulle tecnologie per l’insegnamento linguistico, a cui dovrebbe fare seguito un follow-up ben strutturato. I docenti in formazione sono consapevoli del fatto che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono inutili se usate come fine a se stesse, e che hanno dei limiti. La formazione si concentrerà su come e quando usare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella classe di lingua e sul modo di integrarle nel piano didattico. L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è avvantaggiato se sono stati preliminarmente delineati in maniera chiara gli obiettivi di apprendimento e i risultati previsti. La formazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione comprende una riflessione continua sul loro valore pedagogico e non è focalizzata solo sulla competenza tecnica, ma va collegata strettamente con lo sviluppo della abilità comunicative. I suoi obiettivi principali sono l’autonomia dell’apprendente e un migliore accesso alle risorse autentiche. efficace delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione applicate all’insegnamento/apprendimento linguistico.”, p. 19 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina28 I mentor e i formatori di docenti hanno un ruolo chiave nel guidare i docenti in formazione nell’uso PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 dell’informazione e della comunicazione comprende “una riflessione continua sul loro valore pedagogico e non è focalizzata solo sulla competenza tecnica, ma va collegata strettamente con lo sviluppo della abilità comunicative. I suoi obiettivi principali sono l’autonomia dell’apprendente e un migliore accesso alle risorse autentiche.” L’obiettivo è chiaramente quello di incentivare all’uso del computer come strumento educativo in grado di accompagnare l’attività didattica, (e non di sostituirla) e far riflettere sull’importanza delle risorse autentiche che le nuove tecnologie, in particolare il web, possono fornire, nonché sostenere l’uso cosciente delle tecnologie stesse, indirizzato verso un percorso di autonomia del discente (BOSISIO, 2010). Nel tema 1833 (La formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per l’uso personale finalizzato alla progettazione, all’organizzazione 33 Dal Profilo del docente di lingue in Europa, tema 18 (La formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per l’uso personale finalizzato alla progettazione, all’organizzazione e alla scoperta delle risorse) I docenti in formazione riconoscono il valore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT Information and Communication Technology) per organizzare il proprio lavoro e i propri impegni, per recuperare e sviluppare le risorse e per archiviare i documenti. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono uno strumento utile per: - organizzare il carico di lavoro; - creare e archiviare il piano delle lezioni; - tracciare i progressi in un quadro di riferimento di pratica riflessiva. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono integrarsi meglio nella formazione dei docenti se diventano parte di un processo continuo, facilitando la comunicazione e lo scambio di informazioni e di idee. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina29 - comunicare e scambiare idee con i colleghi PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 e alla scoperta delle risorse) le tecnologie sono legate all’organizzazione personale e professionale del docente, alla condivisione delle proprie e altrui risorse e informazioni, alla comunicazione e allo scambio di idee in un processo di formazione continua. Uno sguardo all’Italia Sulla stessa linea la Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio del 2006 che attribuisce un ruolo essenziale alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), che dovrebbero far parte anche della formazione iniziale e in servizio dei docenti, e dei cittadini, non solo nello specifico lavorativo, ma anche nel tempo libero e nella comunicazione quotidiana34. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione permettono ai docenti in formazione l’accesso ad un’ampia gamma di risorse e dati. Durante la formazione iniziale dei docenti i relatori e i mentor dovrebbero dare notizia dei siti utili ai diversi livelli di apprendimento. I docenti in formazione sanno sviluppare le proprie abilità usando il computer nel trattamento dei testi e dei dati; sanno usare le agende on-line, la posta elettronica, i motori di ricerca, le risorse e le banche dati in rete. 34 Il recentissimo regolamento (TFA, 2012) sulla Formazione iniziale punta essenzialmente a raggiungere, tra gli altri, il seguente obiettivo: “focalizzare nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese (necessaria la certificazione B2 in lingua inglese per abilitarsi) e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie”, dal decreto ministeriale relativo alla “Definizione della disciplina dei requisiti e delle della scuola secondaria di primo e di secondo grado", presentato il 10 settembre a palazzo Chigi, ai sensi dell’articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n.244 . ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina30 modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Le glottotecnologie rientrano anche tra le conoscenze didattiche che caratterizzato il profilo di un docente di scuola primaria35 in Italia. Le nuove tecnologie hanno introdotto efficaci prospettive per l’insegnamento delle lingue, in quanto motivano l’apprendimento, consentono di sviluppare un contatto interattivo diretto con la lingua viva, agevolano la partecipazione a reti comunicative e a progetti internazionali, sviluppano familiarità con gli ambienti tecnologici, tendono ad investire lo studente in una pluralità di dimensioni complementari, nell’ottica del lifewide learning. Lo stesso vale per la scuola secondaria di primo grado, come si evince dalle Linee guida36 per l’attuazione del progetto di inserimento della seconda lingua comunitaria, in cui leggiamo che: “Il ricorso alla multimedialità diventa prezioso per tale azione, in quanto ci si può avvalere di materiali autentici che veicolano argomenti disciplinari reperibili in enciclopedie multimediali, atlanti storici, geografici, musei d’arte, riviste scientifiche e laboratori di fisica e astronomia virtuali anche accessibili tramite internet. Tali 35 Tra gli obiettivi formativi, leggiamo: “la riflessione sugli aspetti portanti di natura metodologico- didattica in relazione alla specificità dell’apprendimento precoce della lingua straniera. Il programma, inoltre, presterà attenzione a dare un focus privilegiato sul consolidamento delle competenze linguistico-comunicative e ad integrare la componente metodologico-didattica nel percorso formativo, anche con l’inserimento strutturato di due visite a scuole primarie in cui verranno presentati alcuni temi del corso (ad es. l’integrazione delle tecnologie e dei media nella didattica dell’inglese; problematiche specifiche dell’apprendimento linguistico in età precoce; l’inglese per la gestione della docente di scuola primaria, MIUR, AS, 2007 http://www.icpascoli-felizzano.it/materiali/profilo_docente_lingue_primaria.pdf 36 *Linee guida* per l'attivazione dei progetti relativi alla c.m. 304/98 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina31 classe; il miglioramento dell’interazione …)”, in Quale profilo e quali competenze per l’inglese del PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 strumenti interattivi, utilizzati con adeguate competenze linguistiche, hanno molteplici valenze: facilitare e mantenere l’acquisizione di un registro linguistico specifico; arricchire le conoscenze disciplinari e multidisciplinari a seconda dell’argomento; attivare un processo di apprendimento che da guidato diventa sempre più autonomo.” L’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica e il ricorso ai centri di autoapprendimento, oltre a migliorare l’efficacia stessa dell’insegnamento/apprendimento delle 2 lingue, determinano negli allievi una capacità di adottare nuove strategie cognitive e di lavorare in autonomia. L’allievo è abituato sin dalle scuole elementari all’uso integrato delle nuove tecnologie e quindi è in grado di utilizzarle anche come percorso di studio individualizzato (rinforzo, sostegno, eccellenza).” E’ chiaro il ruolo della multimedialità nello sviluppo delle competenze pragmatico comunicative, individuate come obiettivi bersaglio dell’azione didattica, ed è importante che l'uso delle nuove tecnologie, basato sull'interattività e finalizzato allo sviluppo della comunicazione e della creatività, sia parte integrante delle attività comunicative previste nella progettazione dei moduli per: permettere un rapporto diretto con la lingua comunitaria da studiare al fine di raggiungere gli obiettivi comunicativi e quindi lo sviluppo delle abilità di ricezione, produzione ed interazione; favorire obiettivi di tipo culturale attraverso l'esperienza del contesto nel quale si parla la lingua comunitaria studiata; Pagina32 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 favorire lo sviluppo di strategie di apprendimento più consone ad un percorso di apprendimento autonomo; favorire lo sviluppo di strategie socio-affettive più adatte ad un approccio all'insegnamento/apprendimento di tipo cooperativo incentrato sul discente. Possono essere previste diverse modalità di uso di tali risorse: in attività dell'intero gruppo-classe, in attività per piccoli gruppi, in attività individuali, tutte miranti a facilitare un apprendimento autonomo. Nello stesso documento vengono identificate anche le caratteristiche del centro di autoapprendimento che rappresenta un ambiente appropriato per sviluppare strategie per un apprendimento individualizzato e autonomo. Lo studente potrà lavorare secondo i propri tempi e stili di apprendimento, opportunamente guidato dalle schede predisposte dal docente, che suggerirà e concorderà con lui i percorsi e le strumentazioni più adeguate per raggiungere gli obiettivi prefissati.37 Nella prefazione del Ministro della Pubblica Istruzione38 viene sottolineata “la correlazione stretta e non casuale tra apprendimento e nuove tecnologie dell’informazione che può segnare il salto di qualità nell’apprendimento in generale e nell’apprendimento delle lingue in modo particolare” . Si è già ad una piena consapevolezza del valore delle tecnologie nell’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere. Cfr: Linee guida, p. 13 e http://www.educational.rai.it/corsiformazione/secondalingua/home/index.asp?section=documenti&page =linee_guida#7 38 Luigi Berlinguer ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina33 37 PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Il ruolo del docente di lingue, oggi Abbiamo detto che, quando si parla di didattica multimediale, di didattica assistita dal computer o di applicazione delle nuove tecnologie nella didattica, non si deve intendere un programma di insegnamento in cui ci si limita ad usare il computer in classe, ma un programma per cui il computer e le tecnologie si integrano a pieno titolo nel processo di insegnamento/apprendimento, sfruttandone tutte le potenzialità. Ecco perché non va dimenticata l’importanza della mediazione umana nel rapporto didattico: spetta al docente guidare gli allievi, gestire i tempi e i modi d’uso delle tecnologie, animare la lezione. Viene allora da chiedersi in che maniera i nuovi media digitali possono rappresentare un’utile risorsa per la scuola, integrando le forme classiche e tradizionali della conoscenza? In che modo, i contenuti della didattica possono trovare nelle nuove forme di comunicazione un canale efficace e produttivo? E quali sono gli aspetti peculiari dei nuovi media su cui la scuola può far leva per rinnovare il proprio assetto e rispondere alle pressioni di innovazione che la società impone? (ANICHINI, 2006) E’ necessaria una profonda riflessione sulla natura dei nuovi linguaggi per tradurre in azioni formative l’uso di Internet e delle risorse digitali; significa aprire la scuola alle nuove suggestioni della multimedialità e alle nuove forme della comunicazione, magister, ma paedagogus, non più teacher ma tutor e allo stesso tempo trainer ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina34 significa rivisitare in maniera strategica il ruolo del docente di lingue, non più PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 (PETRONI); e facilitatore dell’apprendimento individuale e collaborativo. Particolarmente importante è allora la dimensione meta cognitiva, già al centro dei vari quadri di riferimento focalizzati sullo sviluppo di competenze (cfr. la missione educativa dell’OCSE PISA).. Non possiamo, tuttavia, lasciare alla totale autonomia e libertà dello studente la gestione del processo di apprendimento, dobbiamo piuttosto promuovere e guidare lo sviluppo di tale autonomia insieme all’attivazione del processo metacognitivo. Al docente spetta il compito di preparare le nuove generazioni all’uso creativo e attivo delle tecnologie e di sfruttare quindi in modo didatticamente positivo le innovazioni attraverso la creazione di ambienti favorevoli all’apprendimento e l’orientamento sul versante della riflessione/valutazione di processi e di prodotti i funzione degli scopi che si vogliono raggiungere. Spetta capire cosa la tecnologia può fare per lo studente e cosa lo studente può fare con la tecnologia. Si tratta di sviluppare una maggiore sensibilità per i diversi stili di apprendimento e attivare, di conseguenza, una pluralità di modi di insegnare, attenti non solo agli aspetti logici e analitici, ma anche analogici e concreti (NOBILI, 2008). Tutto ciò parte dalla rivisitazione dei luoghi dell’apprendimento, dove il discente non apprende solo saperi, ma impara ad apprendere, a porsi degli obiettivi, ad operare Pagina35 scelte consapevoli, sia nei contenuti che nelle metodologie e negli strumenti da ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 utilizzare, oltre che valutare il proprio processo di apprendimento39. Occorre un approccio consapevole alla rete, che metta in campo l’attivazione di determinate strategie di ricerca, di analisi, di selezione,di critica e di valutazione del cyberspazio, e aperto alla dimensione sociale e collaborativa. Qui il docente deve svolgere un ruolo di mediatore e di regista. Deve fornire i mezzi critici per l’utilizzo dei media. Aggiornare i metodi non significa cambiare i contenuti, significa piuttosto presentarli attraverso canali e codici di comunicazione differenti, in una modalità che tenga conto dei nuovi scenari dell’apprendimento e dei modi/ spazi di acquisizione della conoscenza e di sviluppo delle competenze perché lo studente possa ‘risolvere problemi’, fare connessioni, distinguere e riconoscere le relazioni e fare inferenze attraverso nuovi processi cognitivi, relazionali, di elaborazione delle informazione e di costruzione della conoscenza. Si tratta di: sollecitare negli studenti la consapevolezza di aspetti specifici del processo di apprendimento linguistico e promuovere la loro autonomia come soggetti che apprendono; stimolarli a conoscere il proprio conoscere, a riflettere sui propri comportamenti cognitivi e averne piena consapevolezza; guidarli a mettere in atto strategie per ottimizzare i propri apprendimenti, 39 La learner autonomy è infatti una forma mentis che non implica la scomparsa del ruolo del docente, anzi. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina36 controllare i propri processi di conoscenza e potenziare le proprie PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 performances cognitive, regolandole in funzione degli oggetti e dei contesti di esperienza; portarli gradatamente ad acquisire competenza attraverso un'opportuna selezione di contenuti e di attività e una adeguata scelta di strategie e di risorse fino all’autovalutazione dei risultati raggiunti, Favorire la centralità e l’operatività dello studente, gestendo l’intera classe in gruppo e/o individualmente: siamo lontani dalla cultura tradizionalmente trasmissiva del docente. Siamo piuttosto nell’ottica, si è visto, del costruttivismo applicato all’uso delle tecnologie in un’ottica di insegnamento/apprendimento come processo sociale e contestualizzato. Per poter gestire tali processi didattici è necessario anche che il docente si impegni in prima persona a soddisfare le proprie esigenze formative che i mutati scenari tecnologici, digitali e multimodali impongono sempre INSEGNAMENTO TRASMISSIVO INTERATTIVO LINEARE, SEQUENZIALE IPERMEDIALE ISTRUZIONE COSTRUZIONE, SCOPERTA CENTRATO SUL CENTRATO SULLO DOCENTE STUDENTE CENTRALITA’ DEI APPRENDERE AD ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina37 INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO INTERATTIVO APPRENDIMENTO TRASMISSIVO più insistentemente. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 MATERIALI APPRENDERE SCUOLA TUTTA LA VITA LE STESSE COSE PER PERSONALIZZAZIONE TUTTI INSEGNANTE COME INSEGNANTE COME ISTRUTTORE FACILITATORE adattata da Tappscott (1998) Si può notare, in questo schema riassuntivo, il valore della centralità dello studente, e il conseguente ruolo di facilitatore del docente, della personalizzazione dei contenuti e dell’’apprendimento per scoperta affinché sia significativo. In quest’ottica le tecnologie possono rappresentare uno strumento importante per stimolare i processi mentali e associativi collegati all’apprendimento (delle lingue in particolare) e per creare l’ambiente al quale ancorare e situare l’esperienza, in prospettiva costruttivista. La cultura della scuola è stata dominata storicamente dalla monomedialità del testo scritto e si è affidata a procedure di organizzazione cronologica, sequenziale e gerarchica del sapere; i media orientano invece a processi analogici, reticolari e associativi (PICHIASSI, 2007). Il cambiamento sta nel passaggio dall’approccio “Chalk & Talk”40 al metodo “Switch & Teach”, dal bidimensionale docente/lavagna al 40 Kraithman – Bennett: http://www.economicsnetwork.ac.uk/showcase/kraithman_smirk.htm#note#note, 2005 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina38 tridimensionale docente/computer/studente. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 L’apprendimento attraverso le tecnologie consente e facilita la costruzione e l’interiorizzazione di una conoscenza collaborativa, creativa e responsabile in quanto lo studente, nel pieno rispetto dei suoi stili di apprendimento, può risolvere problemi, pianificare, realizzare e condividere progetti, può illustrare opinioni, sintesi e nel contempo valutare e auto-valutarsi, può effettuare simulazioni, studiare casi e potenziare le abilità linguistiche. Tutto ciò può avvenire tramite comunità di apprendimento online, mappe e grafici multimediali, asset (filmati, immagini, suoni, simulazioni), contenuti didattici digitali e molti altri strumenti (CUCCURULLO – CINGANOTTO, 2008). Alle competenze di base basate sulle classiche tre R (Reading, wRiting, aRithmetic) si aggiungono le competenze basate sulle tre X del XXI secolo: eXploration (scoperte “aperte” di informazioni e idee, finalizzate all’apprendimento), eXpression (usare media digitali per esprimere idee e rappresentare conoscenza), eXchange (chiedere, condividere e lavorare con gli altri) e molti altri strumenti. Quella che segue è una tabella riepilogativa che ben esemplifica le trasformazioni Pagina39 che le tecnologie hanno apportato alla didattica. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Adattato da N. BOTTANI, Da Socrate a Google- Come si apprende nel nuovo millennio41 Le attività per le abilità Si è detto che le tecnologie multimediali e informatiche ci offrono una pluralità e varietà di informazioni in maniera multimodale e plurisensoriale, a tal punto da far sentire i nostri studenti in ambienti di apprendimento virtualmente autentici e nei quali le cinque abilità sono integrate come nella vita reale; se a tutto ciò aggiungiamo l’inter-attività che li rende autonomi di scegliere in maniera non lineare, ci accorgiamo di come e quanto cambia il processo di apprendimento se si 41 Atti del seminario del seminario internazionale ADI “Da Socrate a Google”, 2009, http://ospitiweb.indire.it/adi/SemFeb2009_atti/sa9_frame.htm ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina40 tratta di agire in prima persona per fare delle scelte, trovare le strategie più idonee PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 e costruire senso; di associare, frammentare e ricomporre idee attraverso l’attivazione di più dimensioni percettive. Analizziamo quali cambiamenti si evidenziano nell’acquisizione delle varie abilità attraverso l’uso dei moderni mezzi tecnologici. Sinteticamente possiamo prevedere quattro tipologie di attività da realizzare con le tecnologie (ARDIZZONE – RIVOLTELLA, 2008): attività di rappresentazione, come la videoscrittura o il trattamento grafico delle informazioni (presentazioni), la realizzazione di ipertesti attività di comunicazione, sia sincrona che asincrona via web (posta elettronica, chat, forum video-conferencing) attività di condivisione, come blog, microblogging e photo/audio/video sharing, bookmarking attività di costruzione, come blog, wiki, podcast Queste attività devono essere finalizzate allo sviluppo delle abilità linguistiche. Strumenti e contesti per l’acquisizione delle varie abilità: le nuove strategie di apprendimento Oggi si ha una tale commistione di interazioni (si scrive parlando, si ascolta leggendo) e di integrazioni nella sovrapposizione dei canali di ricezione e di produzione, che è difficile distinguere l’esercizio della singola abilità o allocare un abilità ricettive che quelle produttive, persino quelle interattive, grazie alle più ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina41 dato genere testuale alla lingua orale o scritta. La rete permette di sviluppare sia le PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 evolute applicazioni digitali del Web 2.0 che risultano particolarmente efficaci se utilizzate ai fini dell’apprendimento della lingua straniera, perché incidono sia sullo sviluppo delle competenze linguistiche che su quelle culturali in nuovi contesti comunicativi. STRUMENTI TECNOLOGICI PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA’ LINGUISTICHE DI BASE ASCOLTARE PARLARE INTERAGIRE LEGGERE SCRIVERE TV Chat Tv e-mail Skype Forum Computer Chat Webconference Webconference Forum Forum e-mail Sms Sms Wiki Blog Sms Banner Wiki Newsgroup e-mail Bacheche computer Chat newsgroup Ipod Lettori MP3 Cd-ROM DVD Computer Podcast Riproduzione vocale Cellulare Audiolibri Text-to-speech Queste nuove forme di comunicazione multimediale non sono solo dispositivi fisici, ma anche cognitivi dato che la presenza di più canali percettivi incide sulla modalità di pensiero e di organizzazione formale della lingua, perché permette di attivare Pagina42 processi simultaneo-globali basati sull’intuizione, sull’analogia e sulla localizzazione ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 percettiva proprie della lettura in rete (NOBILI, 2008). Anche la scrittura e le tipologie testuali cambiano, rispecchiando sempre più le caratteristiche dell’oralità. E questo cambiamento richiede l’utilizzo di nuove strategie di apprendimento. La multimedialità interattiva offre ad esempio stimoli e occasioni di problem solving strategie in contesti partecipativi, comunicativi e coinvolgenti; la comunicazione passa infatti attraverso l’interazione e l’integrazione di molteplici segnali , trasmessi attraverso vari canali: visivo, sonoro e grafico ; lo studente mette in gioco strategie cognitive e meta cognitive come la selezione delle risorse, la progettazione del percorso, il controllo e il monitoraggio del lavoro attraverso un accesso all’informazione autonomo e arbitrario, in quanto soggetto attivo e responsabile, che vive la dimensione esperienziale del conoscere e dell’apprendere in maniera attiva. Leggere in rete Dato che l’apprendimento delle lingue straniere procede per testi – cioè per segmenti significativi – e non per frasi e vocaboli isolati, e che gran parte dei materiali didattici che consentono di percorrere itinerari formativi partono proprio dai testi (PORCELLI – DOLCI, 1999), verrà da sé che anche l’insegnamento linguistico che si avvale dell’informatica non potrà fare a meno di servirsi di uno strumento Pagina43 che rappresenta la trasposizione multimediale del testo, l’ipertesto. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 L’attività del leggere è stata rivoluzionata dall’avvento dell’ipertesto42, in particolare da quello informatico che ha rappresentato la nuova frontiera della testualità e della comunicazione e ha reso la scrittura multimediale e multimodale, interattiva, esplorativa, evolutiva. Nella rete infatti i link rimandano non solo a testi scritti, ma anche ad immagini, a documenti audio e video; analogamente attraverso il computer è possibile attivare contemporaneamente più canali (modalità) di percezione attraverso una commistione di codici (leggere + ascoltare, leggere + vedere), la qual cosa potenzia i processi cognitivi e risponde ai diversi stili di apprendimento. Ma non basta. In rete il lettore può scegliere i propri percorsi di lettura, interagendo anche con più testi simultaneamente, esplorando il web per rispondere alle proprie esigenze informative e formative. E, ancora, la lettura in rete è evolutiva come il Web, basti pensare ai tablet di ultima generazione che permettono lo scorrimento dei messaggi, l’apertura dei link, l’attivazione della funzione di zoom e il cambiamento della visualizzazione con un semplice tocco. Cambia lo ‘spazio’ del testo, non più pagina, ma videata; cambia 42 “Un ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro per mezzo di parole chiave. Può essere visto come una rete; i documenti ne costituiscono i nodi. La caratteristica principale di un ipertesto è che la lettura può svolgersi in maniera non lineare: qualsiasi documento della rete può essere "il successivo", in base alla scelta del lettore di quale parola chiave usare come collegamento. È possibile, infatti, leggere all'interno di un ipertesto tutti i documenti collegati dalla medesima parola dell'ipertesto sono possibili praticamente infiniti percorsi di lettura.” (http://it.wikipedia.org/wiki/Ipertesto) ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina44 chiave. La scelta di una parola chiave diversa porta all'apertura di un documento diverso: all'interno PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 l’interazione con il testo, che non è più un oggetto fisico tridimensionale, ma un oggetto virtuale, sul quale il lettore può intervenire. E non solo con la propria immaginazione e i propri processi mentali come in un’”opera aperta”43. Ascoltare in rete L’ascoltare è forse l’abilità più difficile da apprendere e da insegnare in lingua straniera, ma è anche la più importante e la prima da attivare in un’ottica comunicativa. Ascoltare significa in breve comprendere e ricostruire senso, cogliere le intenzioni di chi parla, contestualizzare il messaggio, riconoscere il registro. La multimedialità influisce sulle modalità di ricezione uditiva grazie alla compresenza di più modalità comunicative, grafico-visive, la qual cosa sollecita l’attenzione a livello sensoriale e aumenta le competenze di ascolto; inoltre, propone modelli di situazioni comunicative reali facilitando lo sviluppo della competenza comunicativa. I siti dedicati all’ascolto della lingua straniera propongono combinazioni di file audio e/o video con attività di comprensione guidata da schede e griglie di supporto. Recentemente si è anche sviluppato il filone dei podcast per l’apprendimento della lingua straniera.44 43 Per un approfondimento dell’abilità della lettura in rete, cfr.: POZZO, G., “Leggere navigando”, in 44 Esistono dei motori di ricerca dedicati per la ricerca e la selezione dei podcast; tra questi elenchiamo: http://www.bbc.co.uk/podcasts/series/tae ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina45 NOBILI, 2008. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Parlare in rete/interagire in rete Il QCER distingue le competenze produttive orali in ‘attività espositive’ (monologo) e ‘attività interattive’ (dialogo); nelle prime “chi usa la lingua realizza un testo orale che viene ricevuto da uno o più ascoltatori”45, nelle seconde “chi usa la lingua riveste alternativamente il ruolo di parlante e ascoltatore con uno o più interlocutori, insieme ai quali costruisce un discorso conversazionale, negoziando il significato sulla base del principio di cooperazione”.46 Se la rete ha reso possibile realizzare anche attività del primo tipo, attraverso forme di parlato espositivo (digital storytelling e talk group)47, è soprattutto in una prospettiva interazionista che la rete e le tecnologie hanno rivoluzionato i processi di apprendimento linguistico, rendendo ‘reali’ le interazioni verbali con interlocutori dei paesi della lingua target attraverso Skype e sessioni di videoconferenza. Inoltre, anche l’esercizio della pronuncia sfrutta le potenzialità della multimedialità; è infatti possibile registrare la propria voce e confrontarla con quella di un parlante nativo; trovare spiegazioni sulle caratteristiche fonetiche della lingua target48; http://en.wikipedia.org/wiki/Podscope http://www.podcastzoom.com/ 45 QCER, p. 72, cit. 46 QCER, p. 92, cit. 47 http://www.voxopop.com/explore 48 http://www.bbc.co.uk/worldservice/learningenglish/grammar/pron/; http://www.uiowa.edu/~acadtech/phonetics/english/frameset.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina46 http://www.podcastblaster.com/directory/ PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 trasformare un testo scritto in un testo parlato49, anche attraverso la divertente creazione di un avatar50 e divertirsi con gli scioglilingua51. Lo studio della lingua in tandem: interazione scritta Attraverso la rete gli studenti possono praticare forme di apprendimento collaborativo con parlanti nativi attivando situazioni di interazione tra pari per risolvere un problema, progettare percorsi di apprendimento, raggiungere obiettivi linguistico/comunicativi. Il progetto Tandem è un aiuto reciproco tra due persone, un metodo semplice ed efficace per imparare o per migliorare la conoscenza di una lingua straniera che si basa su tre principi: bilinguismo: ogni partner parla due lingue, la lingua madre e quella che vuole apprendere; reciprocità: i partner sono al tempo stesso insegnanti e studenti; apprendimento autonomo: non si segue un metodo di studio. Ma il Tandem non è solo questo: ben presto il proprio partner linguistico diventa un amico ed una guida per conoscere meglio gli usi e costumi di una cultura diversa. In molte università europee sono stati attivati diversi progetti ‘in tandem’. Il più 49 http://vozme.com/index.php?lang=en 50 http://www.voki.com/ 51 http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/tongue-twisters ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina47 noto è l’ International E-mail Tandem Network, una rete promossa dalla PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 commissione dell’Unione Europea nel 1994 con l’obiettivo di utilizzare le potenzialità di Internet per l’apprendimento linguistico. http://www.slf.ruhr-uni-bochum.de/bochum-ita.html Anche in Italia l’Università degli Studi Roma 3 ha attivato un progetto Tandem. http://www.esnroma3.com/tandem gestite da tutor e coordinatori che assistono i partecipanti e coordinano le ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina48 Il vantaggio di queste iniziative rispetto ai più immediati social network, è che sono PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 discussioni nei forum. Gli studenti possono pertanto attivare scambi linguistici e interculturali utilizzando la lingua in un contesto autentico. Verso la comunità delle scuole in Europa Fin dalla metà degli anni Novanta, il programma Comenius ha aiutato le scuole ad aprire le porte alla collaborazione europea, offrendo l’opportunità a studenti e docenti di partecipare a progetti di partenariato, condividere e confrontare gli approcci pedagogici e sviluppare le abilità didattiche e dell’apprendimento. Recentemente il progetto eTwinning (*www.etwinning.net*) ha completato questo quadro e ha contribuito a fare della collaborazione europea un elemento permanente della vita scolastica. Grazie alle molte opportunità di formazione online e offline, ma anche e soprattutto attraverso l’interazione con i colleghi di altri paesi, è un punto di incontro per tutti gli insegnanti interessati alla collaborazione europea sta diventando uno strumento molto efficiente per lo sviluppo professionale degli insegnanti, dal momento che oggi integra completamente gli strumenti di social networking del Web 2.0. Scrivere in rete La scrittura in rete è tra i processi comunicativi quello che ha subito le maggiori trasformazioni grazie ai nuovi media. Sono cambiate le tipologie testuali e di linguaggio della scrittura che riproduce le caratteristiche dell’oralità, semplificando ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina49 costruzione della scrittura, sono cambiati i codici di comunicazione, è cambiato il PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 la struttura sintattica e gerarchicamente organizzata per passare a una struttura paratattica e sintetica, spesso accompagnata da abbreviazioni, icone, emoticons. “La diffusione degli strumenti elettronici per la scrittura ha portato a una vera e propria esplosione testuale: oggi viviamo immersi nei testi. Si legge, si scrive, si pubblica in tempi spazi e modi mai sperimentati prima. I testi ora si possono leggere e ascoltare, guardare e toccare, si possono attraversare con lo sguardo e scrivere collaborativamente, si possono mescolare alla realtà in forme inedite di testualità aumentata” (ANICHINI, 2010). E-mail, forum, chat, blog, sms, sono solo alcuni dei tanti esempi di nuovo genere testuale che si sono affermati nella scrittura mediata dal computer e che hanno dato origine a nuove forme del comunicare: oltre allo scrivere per informare e comunicare (l’e-mail che ha sostituito la più tradizionale lettera), oggi si scrive per chiacchierare (chat), si scrive per discutere (forum), per raccontare e riflettere (blog), Pagina50 si scrive insieme (blog, wiki) attraverso il territorio condiviso dello schermo. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Si scrive anche per condividere idee ed esperienze. Oltre ai ben noti forum52 di discussione e alle mailing list53, vale la pena menzionare i gruppi di discussione dedicati ad una particolare tematica e a cui afferiscono sottoscrittori con un interesse comune. Interessante l’esperienza di TESL-L, gruppo nato nel 1991 per aggregare docenti di inglese provenienti da oltre 170 paesi, in una comunità che conta oggi oltre 35.000 iscritti.54 La scrittura nella prassi didattica quotidiana Una possibile esemplificazione di come potenziare le capacità espressive scritte in lingua straniera (ipotizzabile per gli allievi della scuola secondaria di I grado) passa attraverso il supporto delle tecnologie e del codice multimediale digitale. Texts are in your hands (la testualità nella sfera personale, quotidiana, sociale, dei giovani) è il titolo di un percorso didattico, la cui idea centrale nasce dalla possibilità di sfruttare le risorse del Web e dei social network per avvicinare gli studenti allo studio della lingua straniera, attraverso attività di confronto, di scambio e di interazione soprattutto testuale. Focus del percorso saranno le seguenti attività: 52 Ambienti virtuali in cui si può discutere, scambiare opinion, confrontarsi. 53 Liste che distribuiscono messaggi di posta a una rete chiusa di utenti 54 Oltre al citato gruppo TESL-L (http://www.hunter.cuny.edu/~tesl-l/), vale la pena menzionare NETEACH-L (http://www.tesol.net/neteach.html) una comunità internazionale di docenti di lingua inglese interessata a condividere esperienze di insegnamento/apprendimento della lingua assistite dalle tecnologie ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina51 1 comprensione di brevi testi continui e non continui; PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 2. elaborazione di brevi testi continui e non continui; 3. scrittura digitale e comunicazione mediata dal computer. Attività: verranno presentate diverse tipologie di testo continuo e non continuo in contesto, relative alle dimensioni del vivere quotidiano dei giovani. Per ognuna sarà avviata una procedura di analisi, interpretazione, individuazione delle caratteristiche (genere, codice, scopo, …) del testo in oggetto per passare poi alla fase di stesura e di elaborazione di testi da parte degli studenti attraverso la scrittura digitale, la qual cosa costituirà un’occasione di scambio comunicativo e di sviluppo della competenza linguistica. Il lessico Una particolare attenzione va rivolta all’apprendimento del lessico attraverso le tecnologie e Internet. Esistono infatti svariate occasioni di ampliamento della conoscenza lessicografica della lingua target, presentate attraverso associazioni grafiche e corredate di file audio, il che facilita e stimola l’apprendimento. Una ulteriore risorsa è rappresentata anche dai dizionari online, costantemente aggiornati, che possono essere distinti in wordlist o di trasposizioni elettroniche di esemplari cartacei esistenti o opere creati direttamente per la rete; sono di varia tipologia: monolingui, bilingui, etimologici, dei sinonomi e dei contrari I programmi autore sono software particolarmente utili nella didattica delle lingue, perché permettono di costruire percorso individualizzati per gli studenti. Tali ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina52 I programmi autore PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 programmi offrono una grande varietà di tipologie di esercizi, dalle domande di tipo binario (vero/falso), a scelta multipla, alle attività di trascinamento e completamento, al cloze, agli esercizi di riordino e ai cruciverba. Tra i più noti per le lingue straniere, ricordiamo Hot Potatoes55 , software particolarmente versatile perché può essere utilizzato per l’apprendimento di numerose lingue. e-TEACHING 2.0 Lavorare in maniera collaborativa Lavorare con le nuove tecnologie significa anche creare le condizioni per sviluppare attività collaborative. L’apprendimento delle lingue oggi è mediato dalle tecnologie del Web 2.0: blog, wiki, e da attività di audio/video/photo sharing, dal social tagging/bookmarking/networking, dalla folksonomy56; attività che si arricchiscono 55 Scaricabile gratuitamente: http://hotpot.uvic.ca/index.php 56 Folksonomy da Folk-taxonomy, una tassonomia che viene dal basso ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina53 attraverso la condivisione e la rielaborazione collettiva dei contenuti. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Il web 2.0 per la didattica delle lingue Le potenzialità della multimedialità e dell’e-learning per l’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere sono state notevolmente intensificate grazie all’avvento del Web 2.0, che lungi dal rappresentare il culmine dell’evoluzione del mondo Internet negli ultimi anni, è il punto di partenza per una nuova metodologia basata sulla condivisione, sullo scambio e sulla collaborazione. Tutto origina da un articolo di Tim O'Reilly del 2005: What Is Web 2.057 Web 2.0 si riferisce alle tecnologie che permettono ai dati di diventare indipendenti dalla persona che li produce o dal sito in cui vengono creati. L'informazione può essere suddivisa in unità che viaggiano liberamente da un sito all'altro, spesso in modi che il produttore non aveva previsto o inteso. Il Web 2.0 è un web remixabile, in cui il valore aggiunto è dato dalla possibilità di aggiungere/trasferire/modificare dati e informazioni. E’ un nuovo modo di intendere la rete, che pone al centro i contenuti, le informazioni, l’interazione. E’ l’interazione sociale realizzata grazie alla tecnologia. In quest’ottica ogni utente da consumatore diviene partecipante, da utilizzatore passivo autore attivo di contenuti. Il • Web 2.0 è ‘User Generated Content’ (UGC) --> gli utenti sono produttori di 57 http://oreilly.com/web2/archive/what-is-web-20.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina54 contenuti (da lettore ad attore). PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 • Web 2.0 è una classificazione dell’informazione che viene (più o meno) dal basso ---> folksonomy • Web 2.0 è filtraggio collaborativo (collaborazione, socialità) • Web 2.0 è social network (laddove le persone incontrano le altre persone attraverso i contenuti) • Web 2.0 è piattaforma interattiva e malleabile • Web 2.0 è design (estetica più leggera e interattiva)58 Le potenzialità offerte dal web 2.0 e la loro applicazione alla didattica, nel nostro caso la didattica dell’Inglese, sono immense. 58 Adattato da RONCAGLIA, G. “Introduzione al Web 2.0”, dispensa didattica, Master in e-Learning – Università della Tuscia, 2008 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina55 Uno sguardo d’insieme al Conversation Prism di B. Solis e JESS3 PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 orienta il docente sulle potenzialità e sui concetti chiave del Web 2.0: comunità, collaborazione, condivisione. Le pratiche di comunicazione sociale invadono la sfera educativa con la loro inesauribile dinamicità, l’utilizzo della rete è passato da semplice fonte di informazione a nuovo modo di creare, condividere contenuti e costruire conoscenza , mettendo in comunicazione gli ambiti di apprendimento formale e informale e individuale-sociale; gli strumenti e le metodologie dell’apprendimento sono diventati collaborativi (blog, wiki, podcast, social networking, giochi di ruolo, mappe concettuali, lavagne condivise) e si aprono alla in rete; valorizzano l’approccio learner-centered e conferiscono un ruolo attivo al fruitore nel processo conoscitivo. Parlare di ‘didattica 2.0’ non significa pensare ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina56 interazione, allargando i confini dell’accesso e della condivisione delle conoscenze PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 esclusivamente alla tecnologia; deve essere una “didattica che si pensa al di là della contrapposizione tra teoria e pratica … Una didattica 2.0, ovvero una didattica profondamente compromessa con le tecnologie, non può che assumere le forme dell’apprendistato cognitivo: in questa prospettiva il momento ‘teorico’ tende ad essere concepito come parte integrante della situazione didattica, promosso da un contesto che sia per lo studente un’occasione generativa (RIVOLTELLA – FERRARI, 2010). I giovani della net-gen59 hanno acquisito un nuovo modo di apprendere e divertirsi. Nuove competenze rendono possibile la gestione delle informazioni che confluiscono simultaneamente attraverso canali diversi: visivo, sonoro e testuale; l’interattività è la modalità dominante con la quale si relazionano con i media (BONAIUTI, 2007) e le amicizie travalicano i confini territoriali attraverso i social network, che rendono possibili nuove forme di integrazione. L’e-learning 2.0 si fonda sul recupero delle potenzialità tipiche delle pratiche informali e nelle modalità di apprendimento in situazioni di vita quotidiana (CASTELLO – PEPE, 2010). Il Personal Learning Environment Recentemente si è fatto strada il concetto di PLE60. Ma cosa intendiamo 59 Net-generation 60 PLE è l‘acronimo di Personal Learning Environment (in italiano Ambiente personale di apprendimento/per l‘apprendimento‘), un ambiente centrato sullo studente. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina57 esattamente con questa espressione? PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Il PLE è un un approccio nuovo all‘uso delle tecnologie e del web per l‘apprendimento. E’ una nuova forma di e-learning che da alcuni anni si sta imponendo all‘attenzione degli esperti - del settore e non -, in linea con la natura dinamica e sociale della rete. Il termine afferisce non ad un servizio o un‘applicazione specifici, ma piuttosto ad un‘idea di come le persone organizzano l’apprendimento con le tecnologie . Significativo l‘uso del termine personal accanto alle parole, ormai comuni nel settore, learning ed environment , per definire uno spazio centrato sulla persona che apprende. La diffusione del concetto di PLE segna un cambiamento fondamentale nel ruolo che le risorse (umane e tecnologiche) giocano nei processi di apprendimento. In un ambiente in cui l‘informazione è ubiqua e deve essere opportunamente e necessariamente collocata, assume primaria importanza la possibilità di accesso, veloce, accurato e organizzato, all‘informazione e alla conoscenza. In quest‘ottica l‘insegnamento non è più trasmissione di dati, ma supporto collaborativo nella raccolta, nell‘organizzazione, nella rivisitazione e nell‘integrazione degli stessi per la costruzione della conoscenza. Inoltre, l‘uso del PLE pone grande enfasi sul ruolo che la meta cognizione gioca nell‘apprendimento, in quanto spinge gli studenti a considerare e riflettere sugli strumenti e sulle risorse che possano determinare un coinvolgimento attivo nella obiettivi di apprendimento. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina58 gestione e nell‘acquisizione dei contenuti in funzione del raggiungimento dei propri PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 La cornice di riferimento teorica per il PLE nella didattica è quella del ‘networked student‘ di Wendy Drexler61 Lo studente è autonomo e controlla i propri processi di apprendimento in rete, ma il docente lo guida nella ricerca e nella selezione delle informazioni, promuove le 61 Wendy Drexler, The networked student model for construction of personal learning environments: Balancing teacher control and student autonomy, Australasian Journal of Educational Technology 2010, 26(3), http://www.ascilite.org.au/ajet/ajet26/ajet26.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina59 interazioni e le attività collaborative, calendarizza le fasi dell‘apprendimento, PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 supporta e interviene in caso di problematiche emergenti. Assume un ruolo di coach. Web-activities e glottodidattica Il webquest Il WebQuest è una e-tivity finalizzata all’apprendimento linguistico su compiti assegnati dal docente, la cui soluzione attraverso il problem solving rientra nell’ottica del costruttivismo. Introdotta per la prima volta da Bernie Dodge nel 1995, fu poi perfezionata da Tom March. Si tratta di una proposta didattica che può coinvolgere contemporaneamente più studenti con diverse abilità, che cooperano con un obiettivo comune, dato che le risorse e i compiti da assegnare possono essere diversificati. Lo scopo è avere il maggior numero di informazioni su un tema in maniera stimolante ed efficace. E’ dunque una ricerca orientata all’azione secondo un modello condiviso a livello internazionale che si articola in cinque fasi: Introduzione: fornisce le informazioni di base, introduce i partecipanti nella situazione proposta e spesso propone la simulazione di una situazione simil-reale per rendere più attraente il compito proposto Compito: definisce cosa deve essere prodotto durante i lavori. Non viene ancora descritto come dovrà essere svolto il compito ma solo quale sarà. per tutti i discenti o suddivise per gruppi ed elencate a seconda delle funzioni. Si ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina60 Risorse: vengono indicate le risorse web da consultare, che possono essere uniche PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 tratta di risorse liberamente fruibili in rete, precedentemente visitate e recensite dal docente. Processo: si descrivono nel dettaglio le attività che gli studenti devono svolgere per portare a termine il compito. Conclusione: è il momento in cui si riepiloga e si ricorda agli studenti cosa hanno imparato e li si consiglia su come successivamente ampliare l'esperienza per acquisire ulteriore conoscenza. Tale attività permette di lavorare in team, si presta ad approfondimenti per aree lessicali (CLIL), alla interdisciplinarità e allo sviluppo della competenza interculturale e mette in gioco processi di ricerca, selezione, analisi, organizzazione dell’informazione. Un webquest ben preparato va ben oltre la semplice ricerca e facilita lo sviluppo di competenze cognitive e metacognitive più elevate richiedendo l’utilizzo di capacità intellettuali quali la comparazione, la classificazione, l’induzione, la deduzione, l’analisi degli errori, il sostegno di una tesi, l’astrazione e l’analisi delle prospettive. Gli allievi infatti provvedono non solo a reperire da soli le informazioni ma anche a rielaborarle e a usarle per pervenire alla soluzione del compito assegnato (TOSI, 2007) 62. 62 Per approfondimenti: http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1505 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina61 Il webquest nella prassi didattica quotidiana PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Virtual Travelling around the world è il titolo di un percorso didattico destinato agli studenti della scuola secondaria di II grado. L’idea centrale nasce dalla possibilità di sfruttare le risorse del Web e degli ambienti immersivi e di simulazione per avvicinare gli studenti allo studio della lingua inglese attraverso un viaggio virtuale nei paesi della lingua target. Focus del percorso le seguenti attività: 1. Itinerario 2. descrizione, 3. simulazione in contesto, 4. narrazione A titolo meramente esemplificativo: Prima attività: il webquest propedeutico al percorso, da realizzarsi con relativo generatore online (ne esistono di varie tipologie63) per impostare il lavoro. Seconda attività: il tracciamento dell’itinerario/degli itinerari; partendo da Google maps64 si attiveranno processi di geocalizzazione, per guidare lo studente a un percorso/viaggio virtuale online nei paesi di lingua straniera (insegnamento integrato di lingua e cultura). Tale percorso sarà segnato e descritto attraverso la funzione My map65 con relativa registrazione audio e video; seguirà l’utilizzo di Google Street view66 che permetterà di catturare immagini significative. Tali immagini verranno condivise e opportunamente descritte in Flickr67 in uno spazio 63 http://www.aula21.net/Wqfacil/webit.htm 64 http://maps.google.it/ 65 E’ disponibile un tutorial online: http://www.youtube.com/watch?v=TftFnot5uXw&feature=channel 66 http://maps.google.it/intl/it/help/maps/streetview/ 67 http://www.flickr.com/ ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina62 collaborativo di archiviazione, condivisione e gestione immagini dedicato alla classe PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Terza attività (opzionale): la simulazione in ambienti immersivi; il viaggio virtuale verrà simulato in contesto immersivo (Open Sim e simili). Attività finale: la narrazione del viaggio, da realizzarsi eventualmente con uno storytelling68. Dal punto di vista linguistico, la creazione dei percorsi svilupperà e approfondirà tematiche morfo-sintattiche, lessicali e grammaticali. Per la condivisione dei lavori prodotti potrà essere utile la LIM. Il blog I blog sono ambienti/diario (da web-log= diario sul web) di comunicazione asincrona in cui le persone possono essere coinvolte come autori, lettori, commentatori. Il blog è uno strumento che favorisce un modello di comunicazione complesso che implica l’integrazione di attività di lettura e scrittura in un contesto autentico, e quindi di un processo alquanto interessante per l’insegnante di lingue. L'unità minima di un blog - un post o entry in inglese, oppure un articolo o un 68 un titolo il corpo della notizia l'autore la data di pubblicazione Cfr. paragafo successivo ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina63 intervento in italiano - ha questa struttura: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 eventuali collegamenti ad altre pagine web eventuali commenti Le varie pagine di un blog assomigliano alle pagine di un diario: una serie di annotazioni - articoli - ciascuna delle quali può essere dedicata ad argomenti diversissimi (un avvenimento, un'osservazione, una lettura, un commento...). Può avere diversi usi didattici, in relazione all’utente69: Per il docente, può servire come “repository” dei contenuti della propria formazione e del proprio aggiornamento professionale e culturale scambio dati, informazioni e materiale didattico con altri colleghi blog rivolto direttamente agli alunni della classe, ai quali viene chiesto di scaricare file e materiale vario, oppure di inviare compiti assegnati direttamente online blog rivolto alla comunità educante (famiglie, enti locali, istituzioni) per affrontare tematiche relative al proprio ambito di insegnamento e le eventuali implicazioni sociali e culturali del percorso formativo progettato. Per l'alunno, può servire come • blog di classe, che raccolga gli interventi di tutti gli alunni della classe in 69 CFR.: Pranzetti: http://www.formare.erickson.it/archivio/febbraio_05/3_PRANZETTI.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina64 una sorta di giornalino web PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 • blog personale, che raccolga tutte le esercitazioni ed i lavori realizzati per ogni disciplina, creando un e-portfolio di facile consultazione da parte delle famiglie70 Il podcast Il Podcast è’ una radio che si ascolta, si vede, si legge e si naviga” 71 Il podcasting è un sistema che permette di scaricare in modo automatico risorse audio o video, chiamate podcast, utilizzando un programma gratuito. Il termine, 70 Proliferano nella rete gli esempi di blog specificamente dedicati alla scuola e alla didattica. Alcuni esempi: http://fermo2003.blogspot.com/ http://bloglines.com/public/wrichard http://davidwarlick.com/2cents/index.php http://edublog.altervista.org/ http://blog.scuolaer.it/ http://blog.dschola.it/ http://www.schoolblogs.com/ http://www.occhisulblog.splinder.com/ http://class6f.manilasites.com/ http://einmatman.clarence.com/ http://sezionedi.blog.excite.it/ http://luduslitterarius.splinder.com/ http://www.activeworlds.bz.it/wordpress/ http://www.weblogg-ed.com/ Il sito della BBC (http://www.bbc.co.uk/worldservice/learningenglish/communicate/blog/#top) ha studenti. 71 Alberto Pian: http://web.mac.com/arakhne/iWeb/Home/Home.html ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina65 aperto due blog specifici per l’insegnamento della lingua inglese, uno per docenti ed uno per PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 abbreviazione di Personal Option Digital Casting, è stato creato da Doc Sears nell’articolo DIY radio with PODcasting72 e da allora ha avuto un’enorme fortuna. Più semplicemente oggi è inteso come l’unione di iPod (il lettore multimediale) e Brodcast (trasmissione di informazioni), trattandosi dell’ultima frontiera della comunicazione digitale che permette di scaricare, via Internet, episodi audio, video, pdf e link a pagine web, per poterli poi rivedere e ascoltare su iPod, lettori mp3, palmari e cellulari. Non è più necessario cercare i siti Internet e controllarne gli aggiornamenti, perché rintracciare e scaricare i nuovi episodi sarà opera del software. In sostanza il podcast unisce, nel concetto di mobilità personale, tipico dello studente, senza vincoli di spazio e di tempo, tutte le tecnologie digitali, facendo da ponte verso quelle tradizionali, ponendosi a metà strada tra situazioni di apprendimento formali e informali. A differenza delle radio online in streaming, i podcast non richiedono necessariamente un collegamento ad internet durante la fase di ascolto, ma solo in fase di download: il che permette di fruire i podcast anche off-line o, appunto, in condizioni di mobilità. Il podcasting è un sistema particolarmente utilizzato a scuola, in particolare nell’insegnamento delle lingue straniere, non solo perché permette di fornire più materiale di ascolto agli studenti, ma soprattutto perché anche questi ultimi possono essere coinvolti nella registrazione e produzione dei podcast, facendo leva sulla motivazione. Può essere infatti integrato negli strumenti di 72 http://new.itgarage.com/node/657 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina66 comunicazione della scuola: il sito web, il blog, la mail, il forum, il sistema di e- PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 learning, e in quanto tale presenta importanti potenzialità. La consapevolezza di poter essere ascoltati da altri spesso fa sì che si prestino maggiore attenzione e cure alla produzione. C’è inoltre da sottolineare il valore educativo dell’oralità e dell’ascolto. Nell’apprendimento di una seconda lingua ascolto e discriminazione dei suoni, percezione dei primi significati, comprensione di messaggi sempre più strutturati, produzione che va dall’uso di semplici sillabe all’elaborazione di parole e frasi, sono parte di un percorso esteso nel tempo in cui il linguaggio accompagna, influenza e stimola lo sviluppo cognitivo ed è da questo a sua volta arricchito e perfezionato. Per un primo approccio ad una lingua straniera l’attenzione va centrata prioritariamente sull’ascolto di messaggi, da recepire nella loro globalità e poi via via sugli elementi significativi sempre più analitici. Questo tipo di esercitazione, mirata all’ascolto di testi più che di suoni isolati o di frasi non significative dal punto di vista comunicativo, motiva i giovani studenti che, nell’immediata conquista di significati, trovano stimolo ed interessi maggiori all’apprendimento73. I cartoon makers Esistono oggi software che offrono l’occasione anche ai bambini di essere 73 Adattato da CUCCURULLO – CINGANOTTO, 2008 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina67 protagonisti attivi, diventando autori di cartoni: è il caso di alcuni sistemi autore che PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 consentono di svolgere attività espressive di grande potenzialità. Tale attività può costituire anche un’ottima occasione per lavorare con la lingua straniera. Hello Avatar! è un percorso didattico digitale proposto per la scuola primaria che nasce dalle riflessioni sulle seguenti sfere d’azione: il processo e le dinamiche di apprendimento del bambino all’età oggetto di destinazione, l’importanza del gioco e del movimento ai fini della motivazione e del coinvolgimento, la funzione primaria della comunicazione e della socializzazione, il rispetto della propria identità e cultura e dell’altrui, le indicazioni per il curricolo nella scuola del primo ciclo, il contatto attivo con i media e la ricerca delle loro potenzialità espressive e creative ai fini dell’acquisizione delle competenze linguistiche obiettivo. L’idea centrale muove dall’esigenza di sfruttare il potenziale educativo dei fumetti, che tanto attirano gli studenti di questa fascia d’età, prevedendo anche la possibilità di personalizzare un fumetto con il proprio personaggio preferito, sfruttando le risorse del Web. Il bambino in età scolare supposta di 7/8 anni, superata la fase di egocentrismo intellettuale, comincia a rivolgere la propria attenzione all’’altro’ (inteso come esistenziale molto stretto: la famiglia, gli amici, la scuola, la casa, l’ambiente ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina68 persona e come spazio), con il quale ha un rapporto affettivo / emotivo ed PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 circostante, etc. Verso l’altro manifesta un atteggiamento di curiosità e di voglia di conoscenza, per lui attuabile attraverso processi di interazione/comunicazione pratica, di decostruzione/ricostruzione, di esplorazione, di scoperta. L’idea del percorso didattico ruota attorno alla creazione di un personaggio/avatar che possa guidare il bambino nella scoperta e nella conoscenza di persone e ambienti ai fini dell’apprendimento linguistico. Il tutto attraverso il potenziale creativo della storia raccontata a fumetti. Basato su un’impostazione ludica multimediale, attraverso semplici frasi/istruzioni/messaggi accompagnati da supporti audio/video e su un approccio prevalentemente comunicativo e lessicale, il percorso dovrebbe articolarsi su attività guidate e di semplice realizzazione, quali la scelta dei personaggi preferiti, l’inserimento degli sfondi, le didascalie, le parole (eventualmente registrate) all’interno dei fumetti. Dal punto di vista linguistico, la creazione del fumetto verrà guidata attraverso l’articolazione del percorso, che, seguendo il filo della storia, svilupperà e approfondirà tematiche morfo-sintattiche, lessicali e grammaticali vicine al vissuto quotidiano dell’alunno, in conformità a quanto previsto dalle Indicazioni Nazionali. Una sezione apposita sarà dedicata alla condivisione dei lavori prodotti attraverso la LIM. Pagina69 Indicazioni operative: ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Si propone lo sviluppo di una storia sottoforma di “fumetto digitale” suddiviso in capitoli, secondo lo sviluppo del percorso linguistico in termini di obiettivi comunicativi. Contesti di apprendimento saranno: la famiglia, la scuola, lo sport, il tempo libero, i passatempi, gli amici, le vacanze, i giochi. Le attività proposte coprirebbero tutti i campi di applicazione indicati per lo sviluppo delle competenze nelle cinque abilità in modo da guidare in maniera graduale e coinvolgente il bambino al raggiungimento degli obiettivi indicati. Un esempio di software per la realizzazione di un cartoon è74: Story Maker (*http://sd2.itd.cnr.it/cnr_sd2/index.php?modul=detail&ID=4752*), destinato alla realizzazione di veri cartoni animati interattivi che possono essere strutturati anche in modo ipertestuale per creare storie interattive. L’animazione 74 Un ulteriore cartoon maker, molto efficace, è reperibile al seguente indirizzo: http://www.toondoo.com/ ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina70 viene realizzata semplicemente trascinando le figure sullo sfondo. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Il dialogo nelle nuvolette può essere riprodotto dalla sintesi vocale, personalizzabile multilingue, oppure associato a registrazioni vocali. In fase di riproduzione/interazione, il programma consente anche di visualizzare i nomi di tutti gli elementi - oggetti, animali, e personaggi - presenti nella scena e di ascoltare la relativa pronuncia; questa possibilità è estremamente utile nell’apprendimento della lingua straniera. Il digital storytelling Il digital storytelling, ovvero “telling stories with digital technology”, secondo la definizione di Ohler75, è una nuova 75 OHLER, J, Digital Stories in the Classroom: New Media Pathways to Literacy, Learning and Creativity, Corwin Press, 2007. E’ interessante anche la consultazione del sito di J. Ohler: www.jasonOhler.com ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina71 forma di testualità che si sta affermando come inedito modo PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 di raccontare perché integra diversi linguaggi espressivi - alcuni tipici della narrazione, altri della sceneggiatura -, con tecniche d’avanguardia, sfruttando le potenzialità della tecnologia multimediale. E’ una testualità molto vicina al video, tutta giocata sulla mescolanza multicodale per una nuova sperimentazione creativa: parole, voci, immagini fisse o in movimento, audio e sonoro vengono assemblati tramite l’uso di semplici transizioni, per raccontare storie, frammenti di vita e di memoria, esperienze ed eventi significativi, da un punto di vista didattico-educativo. Suggestioni che fanno leva sulle emozioni e le impressioni di chi le legge. E’ la declinazione digitale del raccontar storie, l’espressione moderna dell’antico mestiere del cantastorie, che, come tale, permette all’alunno di sviluppare, contemporaneamente, la capacità di scrittura e di espressione orale, l’abilità tecnologica e la sensibilità artistica. Le storie digitali possono rappresentare un ottimo esempio di testimonianza documentaria delle esperienze didattiche di interesse per insegnanti e studenti, una risorsa della scuola e del ‘fare scuola’, modelli da diffondere e socializzazione in rete. In quest’ottica la documentazione assume la valenza di produrre e comunicare conoscenza, ben diversa dalla prospettiva storico archivistica o bibliotecaria tradizionale. Questo perché un’esperienza didattica va valutata non solo come prodotto finale (un cd-rom o altro strumento che ne possa illustrare e Pagina72 documentare il senso), ma soprattutto come processo, dinamico e ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 polidimensionale, documentabile con il ricorso alla pluralità di codici e di tecniche della multimedialità76. Il wiki Il wiki è uno strumento di scrittura collaborativa e un servizio di diffusione delle informazioni. Il termine si riferisce sia ai siti wiki che ai software usati per supportarli. I siti wiki sono raccolte di pagine collegate tra loro in maniera ipertestuale che possono essere sviluppati, modificati e ampliati dai fruitori. Sia che si tratti di un’attività collaborativa o di un ambiente di apprendimento online, o ancora di un’espressione della propria personalità, il wiki ha visto un enorme sviluppo negli ultimi anni nel campo della formazione e della didattica. E’ infatti molto vicino al blog per lo spirito e la facilità di compilazione, anche se ha caratteristiche ipertestuali più marcate, grazie alle quali è possibile giocare sul significato, sulle singole parole, sulle loro combinazioni, in relazione al contesto. E’ come un muro dove chi passa può esprimere liberamente il proprio pensiero, perché la redazione è di tutti, fermo restando la condivisione della protezione e 76 Cfr. l’interessante articolo di G.Biondi, La documentazione come sistema di rappresentazione delle conoscenze, reperibile al seguente indirizzo: www.bdp.it/lucabas/lookmyweb_2_file///Biondi_rappresentazioni_conoscenze.pdf - ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina73 della password di accesso da parte del creatore dell’ambiente. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 La simulazione “Pénétrer dans le monde de l'autre, se mettre dans sa peau, sortir de soi, réaliser son rêve, mais aussi faire baisser la pression des rapports sociaux, telles sont les fonctions de ces simulations ou simulacres [...]. Simuler, c'est entrer dans le champ des possibles, dans un monde d'hypothèses, dans une arborescence de vie."77 Da sempre l’immaginario narrativo fornisce occasioni ricreative che ‘simulano’ le infinite possibilità della vita. Anche in campo didattico, la simulazione (spesso utilizzata attraverso il gioco) permette di riprodurre situazioni di vita reale in cui i partecipanti assumono un ruolo e adottano le strategie più opportune per raggiungere degli scopi prestabiliti. Nel caso delle simulazioni finalizzate all’apprendimento linguistico, si tratta di incoraggiare situazioni che favoriscano l’uso comunicativo della lingua al di fuori della classe e in contesti realistici. Di fatto le simulazioni: promuovono un aumento della motivazione negli studenti, i quali sentono che la loro comunicazione non è artificiale, ma contestualizzata e finalizzata ad uno scopo ben preciso 77 Francis Yaiche, Les simulations globales mode d'emploi, Hachette Livre, Paris, 1996, p. 18. “Penetrare far abbassare la pressione dei rapporti sociali, tali sono le funzioni di queste simulazioni o simulacri [...]. Simulare è entrare nel campo delle possibilità, nel mondo delle ipotesi, nell'arborescenza della vita”. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina74 nel mondo dell'altro, mettersi nei suoi panni, uscire da se stessi, realizzare il proprio sogno, ma anche PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 basandosi sul principio del learning by doing, favoriscono il potenziamento delle capacità dei discenti di comunicare nella lingua straniera con una certa scioltezza (fluency) favoriscono l’integrazione delle abilità linguistiche e permettono ai partecipanti di utilizzare la lingua in modo appropriato; potenziare lo sviluppo delle componenti non verbali del linguaggio (mimica e gestualità); acquisire la competenza interculturale ed interpersonale nella lingua straniera; sviluppare le abilità cognitive come l’analisi, la valutazione e la sintesi delle informazioni richiedono una partecipazione attiva e agita, la qual cosa favorisce l’apprendimento Second Life e Open Sim “Your world. Your imagination”78 Second Life e Open Sim79 sono ambienti virtuali immersivi 3D particolarmente utili ai fini dell’apprendimento linguistico; in essi l’apprendimento è una pratica linguistica e socio-culturale che avviene in maniera per lo più informale (esistono tuttavia anche scuole di lingue) e attraverso un contatto diretto con parlanti nativi. 78 E’ il motto di Second Life. 79 OpenSim è una suite di applicazioni open-source che consentono di mettere in piedi e gestire un ambiente virtuale tridimensionale simile a Second Life. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina75 E’ una sorta di simulazione elettronica della vita reale. PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Va precisato che Second Life non sarebbe concepibile al di fuori della fase evolutiva di Internet in cui ci troviamo oggi, il Web 2.0, che, abbiamo visto, ha come obiettivo primario quello di promuovere l’interazione sociale attraverso la collaborazione e per mezzo di alcuni degli strumenti più innovativi offerti dalle nuove tecnologie. Di fatto, queste ultime hanno portato a compimento il processo di trasformazione degli utenti da consumatori a partecipanti, da fruitori passivi ad autori attivi. L’approccio didattico offerto da Second Life, chiamato SL-Learning, costituisce un’evoluzione delle piattaforme di e-learning tradizionale grazie alla presenza di un sistema integrato di chat testuale e vocale, alla possibilità di manipolare oggetti tridimensionali, di guardare immagini fisse e in movimento, di ascoltare file audio, di condividere documenti, in modo da garantire una simulazione quasi perfetta dell’ambientazione e del complesso delle relazioni che si instaurano quotidianamente tra insegnanti e allievi durante una lezione reale. Con Second Life anche la glottodidattica ha trovato interessanti occasioni per erogare in modo efficace ambientando le lezioni in ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina76 contenuti formativi PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 ricostruzioni sceniche tridimensionali di aule (o ambienti d’interazione) dotate di sedie, banchi, lavagne e maxischermi su cui proiettare documenti multimediali a studenti rappresentati sullo schermo dai propri avatar che comunicano e svolgono attività collaborative. La partecipazione degli studenti è stimolata anche attraverso l’utilizzo di scenari che, opportunamente costruiti, hanno un alto impatto realistico: terminal di aeroporto o stazione, uffici, ristoranti e bar, locali di svago e tanto altro. In pratica, è come se i discenti fossero immersi nell’ambiente ospite, ossia in una città straniera dove si parla la lingua che questi desiderano apprendere e dove usi, costumi, abitudini socio-culturali e referenti concreti sono quelli tipici del paese straniero (BERNARDINI). Attraverso queste esperienze didattiche, agli studenti è offerta la possibilità di potenziare le cinque abilità linguistiche: listening: attraverso l’ascolto continuo di altri studenti e del docente e, soprattutto, di parlanti nativi speaking: grazie all’opportunità di conversare liberamente writing: sfruttando la chat testuale reading: mediante le notecard che contengono messaggi, istruzioni e altro interaction: attraverso l’interazione e in confronto miglioramento della pronuncia e della fluency l’ampliamento del lessico lo sviluppo della capacità di socializzare e rispettare le regole del vivere civile ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina77 a ciò si aggiunge il: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 l’abbassamento del ‘filtro affettivo’, ossia quella forma di difesa psicologica di cui ci serviamo quando ci troviamo ad apprendere in uno stato di ansia e di paura di sbagliare In breve, un ambiente immersivo che garantisce a docente e studenti un’immersione globale nell’universo della lingua target. I giochi elettronici multimediali I giochi elettronici multimediali hanno un alto valore nella didattica delle lingue straniere perché hanno il vantaggio di essere materiale autentico, incoraggiano un atteggiamento esplorativo (CAPRA, 2005), attivano processi mentali quali la memoria, la riflessione, la classificazione, l’elaborazione, il problem solving e arricchiscono il lessico. Pagina78 I giochi di ruolo: MUD e MOO ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 http://schmo oze.hunter.cuny.edu/ Il MUD (Multiple User Dungeon) e il MOOs (MUD Object Orientated, in cui gli oggetti rappresentano una componente predominante in questa esperienza virtuale) sono strumenti di comunicazione sincrona basati sulla simulazione e sui giochi di ruolo provenienti da un gioco individuale elettronico, il Dungeons and Dragons degli anni Ottanta. Ora sono giochi multi-utente, online, hanno precise regole sociali e permettono a più giocatori di interagire in situazioni simulate, in maniera prevalentemente ludica. Diversi sono i contesti che simulano i più disparati scenari, per questo molto utili per l’apprendimento linguistico. Il MOO è un tipo di Pagina79 gioco più complesso, utilizzato anche in campo didattico, in cui più persone ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 interagiscono interpretando ruoli diversi80. Dal punto di vista glottodidattico, con questi giochi viene valorizzata soprattutto la parte di ricezione e di produzione scritta, dato che la scrittura è l’unica modalità di interazione. In entrambi i casi si tratta infatti di ambienti virtuali text-based ai quali si partecipa iscrivendosi e scegliendo una propria personalità fittizia, che racconta le proprie ‘mosse’ in una sorta di chat ludica. La testualità che ne deriva è una nuova forma di letteratura scritta, una sceneggiatura collaborativa, praticata da un gruppo di persone con un unico intento in una modalità creativa di grande suggestione. Tra gli ambienti MOO destinati all’apprendimento delle lingue, il più famoso è The schMOOze Universiy. La “gamification” Una recentissima scoperta nel campo dell’utilizzo delle meccaniche e dinamiche dei giochi in contesti esterni al gioco a scopi didattici, in particolare per l’apprendimento delle lingue straniere è la Gamification (traducibile in italiano come: Ludicizzazione) Il termine Gamification fu introdotto per la prima volta nel 2010 da Jesse Scheel, un famoso Game designer americano alla "Dice Conference" di Las Vegas. La Gamification cerca di coinvolgere le persone a provare più coinvolgimento e divertimento nelle attività quotidiane attraverso il gioco e ha tra i principali obiettivi il problem solving. Il principio che si pone alla base della 80 La differenza fondamentale tra i due ambienti è che nel MOO i partecipanti possono anche creare il contesto in cui avviene l’azione. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina80 Gamification è quello di utilizzare le dinamiche e meccaniche del gioco: PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Punti Livelli Ricompense Distintivi Doni per stimolare la competizione e la corsa al successo. Un prodotto gamificato fornisce obiettivi da raggiungere, dei livelli in cui progredire, competere con gli altri utenti, condividere i propri successi e guadagnare ricompense. Uno dei campi in cui la Gamification è in grado di apportare il maggior numero di benefici è l’apprendimento di lingue straniere. Una buona esemplificazione è English-Attack!, nuovo portale online la cui mission è contribuire all’apprendimento della lingua inglese attraverso una struttura ampiamente ramificata, in quanto il progetto risponde perfettamente alla filosofia di intreccio tra mondo gaming ed esigenze quotidiane. Gli studenti possono esplorare liberamente il sito ed affrontare in sequenza libera i materiali didattici interattivi composti da Video Booster, Photo Vocab e Practice Games. Al posto delle vecchie lezioni da approcciare in ordine di difficoltà realmente parlato: notiziari, parti di film e serie tv, discorsi di grandi personaggi e ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina81 crescente, si viene esposti a spezzoni video di varia natura presi dall’inglese PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 clip musicali. I video non presentano volutamente sottotitoli, si invita l’utente ad ascoltare e riascoltare quanto si vuole per poi dedicarsi ad una sequenza di cinque esercizi interattivi focalizzati su comprensione, uso del vocabolario, capacità di ascolto e uso della grammatica. I Photo Vocab sono dei dizionari visivi tematizzati in cui le parole sono associate ad immagini relative per offrire un rinforzo di apprendimento facendo leva sulla contestualizzazione. Non mancano dei veri e propri Giochi, di varia natura, il cui scopo è rendere divertente l’esercitare le nozioni apprese. Una serie di motivazioni estrinseche positive sono state introdotte per incentivare i comportamenti degli studenti. Ogni azione genera dei punti importanti per progredire fino al decimo livello. Il successo di questa iniziativa sta nel fatto che i giochi divertono, ma hanno anche la forza e il potenziale di educare e di modificare la realtà. Non è semplice evasione dalla, ma una maniera nuova e accattivante per ‘ricostruirla’81. “Games are a more natural way to learn than traditional classrooms. Not only have humans been learning by playing games since the beginning of our species, but intelligent animals as well” (Clark Aldrich, Learning Online with Games, Simulations and Virtual Worlds, 2009). Un’interessante ricerca sui modi in cui i giochi possono influire sui nostri comportamenti e su come i giochi stessi possono essere utilizzati per il benessere umano è oggetto dell’ultimo volume di Jane McGonical, tra le più note game-designer al mondo,: Reality is broken. Why games make us better and how they can change the world, trad. italiana La realtà in gioco, Milano, Apogeo, 2011 ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina82 81 PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 GLOSSARIO 3D = tridimensionale, in riferimento alle tre dimensioni spaziali dell’altezza, della lunghezza e della profondità CAI = Computer Assisted Instruction CALL = Computer Assisted Language Learning CBT: Computer Based Training CMC: Computer Mediated CommunicationGlottotecnologie = applicazioni di tecnologie in contesti di didattica delle lingue ICALL = Intelligent Computer-Assisted language learning L2 = lingua seconda, lingua appresa in un contesto naturale LS = lingua straniera, lingua appresa in contesto scolastico MALL = Mobile Assisted Language Learning) MALU = Mobile Assisted Language Use MPALL Mobile Phone assisted Language Learning MOO = MUD object oriented MUD = Multi-User Dungeon o Domains SL-learning = metodologia didattica che eroga contenuti formativi mediante Pagina83 Second Life ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDATEC CORSO AVANZATO COD. 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PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Weblogs for Use with ESL Classes http://iteslj.org/Techniques/Campbell-Weblogs.html http://blog.scuolaer.it/blog.aspx?IDBlog=239 Pagina92 EFL Blog ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it