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Un ricercato per l`omicidio

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Un ricercato per l`omicidio
Martedì 6 Maggio 2003 FOGGIA 9
IN PRONTA CONSEGNA
A CONDIZIONI
IRRIPETIBILI ...
ROMANO
S. SEVERO
Tel. 0882/223962 PBX
S A N S E V E RO
A LTO TAVO L I E R E
&
... ED IN PIU’
FINANZIAMENTO
A TASSO Ø
ROMANO
S. SEVERO
Tel. 0882/223962 PBX
SAN SEVERO / Nel tir della vittima trovati una pistola e proiettili. Cocaina nel box di un collega
Un ricercato per l’omicidio
Forse un debito non pagato dietro la morte del camionista
SAN SEVERO - C’è un ricercato per l’omicidio di Alberto Maurizio Di Cesare, il
camionista di 40 anni assassinato nella tarda mattinata
di sabato con un colpo di pistola all’addome, in un’area
di servizio a due chilometri
dal centro abitato. È un sanseverese di 41 anni, già noto
alla giustizia anche per reati
gravi, che i carabinieri hanno cercato senza trovarlo già
nelle ore immediatamente
successive al delitto e nei cui
confronti il pm del Tribunale di Foggia, Giuseppe Gatti, ha spiccato un provvedimento di fermo per omicidio
volontario. Il nome del ricercato, per motivi investigativi, al momento non viene rivelato.
Il debito
Forse un banale litigio all’origine del delitto. Secondo
una prima sommaria ricostruzione dei fatti, forse la
vittima era debitrice dell’indiziato: una delle ipotesi ancora al vaglio degli investigatori è quella relativa alla
vendita di un camion. Un altro particolare tenuto nascosto dagli investigatori, e che
si è appreso soltanto adesso,
è quello relativo al rinvenimento di una pistola e di munizioni nel camion «Mercedes Benz» della vittima.
La pistola del morto
Nel corso della perquisizione sull’autoarticolato, eseguita poco dopo l’omicidio,
gli investigatori - le indagini
sono condotte dai carabinieri del reparto operativo-nucleo operativo di Foggia, ed
hanno collaborato anche gli
agenti del commissariato
sanseverese - hanno trovato
in un vano portaoggetti una
pistola calibro 7.65 con colpo
in canne e cinque nel caricatore: era stata rubata nel
2001 ad un pensionato di
Torremaggiore. In un’altra
busta, sempre all’interno del
vano portaoggetti, sono stati
rinvenuti 10 proiettili e un
bossolo sempre calibro 7.65.
Droga e arresto
Il luogo del delitto - dov’è
stato rinvenuto un bossolo
calibro 9 e un’ogiva - è una
stazione di servizio «Agip»
situata sulla strada provinciale per Torremaggiore, alla cui spalle c’è un’area con
una quarantina di box. Nella
porta basculante di uno dei
locali, non lontana dal luogo
del delitto, è stato notato un
foro forse provocato da un
colpo d’arma da fuoco: da
qui la decisione dei carabinieri di eseguire una perquisizione che ha portato al sequestro di 17 grammi di cocaina, di un bilancino e di alcune bustine intrise di dro-
C’è anche il «mistero» sulle generalità della vittima
I manifesti funebri
ga, secondo l’accusa. Per
questa vicenda è stato arrestato il camionista Leonar-
SAN SEVERO - C’è anche il piccolo mistero
sulle esatte generalità della vittima nell’inchiesta sull’omicidio del camionista. Secondo quanto riferito agli organi di informazione la vittima si chiama Maurizio De Cesare, nato il 22 novembre del 1963 e residente a
San Severo in via Galvani 73: e sono questi i
dati che compaiono nelle segnalazioni inviate ai comandi superiori ed alla Questura. Ma
dai manifesti a lutto fatti affiggere dai familiari della vittima e dall’ufficio anagrafe del
Comune le generalità risultano essere: Maurizio Antonio Di Cesare (non De Cesare),
nato a San Severo il 9 novembre 1963 (non il
22 dello stesso mese e dello stesso anno).
do Palumbo di 41 anni, sanseverese, che avrebbe - a dire
dell’accusa - la disponibilità
del box. E’ del tutto estraneo
all’inchiesta sull’omicidio. I
carabinieri, anche con l’uti-
lizzo di un cane antidroga
della Guardia di Finanza,
hanno poi perquisito tutti
gli altri box ma senza trovare nulla.
L’omicidio
Gli investigatori hanno ricostruito le ultime ore di vita di Di Cesare che con il suo
camion aveva scaricato legname a Brindisi ed era tornato a San Severo: nel corso
delle ultime ore si era sentito telefonicamente con varie
persone, rintracciate e interrogate dai carabinieri. Secondo la ricostruzione dell’Arma, la vittima ha parcheggiato il suo camion nel
piazzale per prendere l’auto
con cui rincasare. È sopraggiunto il presunto assassino
a bordo di un’auto (non vie-
La stazione
di servizio
dove è
stato ucciso
il camionista,
si cerca
il presunto
autore
dell’omicidio
ne rivelato il modello) e i due
hanno cominciato a litigare.
Un alterco conclusosi con
l’esplosione di un colpo di pistola esploso dal ricercato,
allontanatosi subito dopo in
auto. Alberto Maurizio Di
Cesare colpito all’addome
s’è accasciato al suolo ed è
stato soccorso dal fratello sopraggiunto poco dopo. All’identità del presunto assassi-
no i carabinieri sono arrivati dopo qualche ora, ma
quando l’hanno cercato a casa e nei luoghi solitamente
frequentati di lui non c’era
più traccia.
OMICIDIO STELLA COSTA / L’imputato si dichiara innocente: la difesa ne chiede la scarcerazione
Uccisa per sbaglio:rito abbreviato
Mentre il gup dice «no» alla richiesta di una perizia balistica
SAN SEVERO - Sarà processato
col rito abbreviato Giuseppe
Anastasio, il 19enne di San
Severo, accusato dell’omicidio
di Stella Costa, la dodicenne
uccisa per sbaglio da un
proiettile vagante la sera del
18 giugno del 2002 in via Milano (ora denominata proprio
via Stella Costa). A dire dell’accusa l’imputato sparò contro un concittadino con il quale aveva avuto una discussione, ma colpì la ragazzina che era in compagnia della madre.
il giudizio abbreviato.
La gelosia
Chiesta scarcerazione
I difensori del presunto omicida, gli avvocati Giancarlo
Chiariello e Valentini, hanno chiesto il giudizio abbreviato ieri mattina in Tribunale a
Foggia davanti al gup Lucia
Navazio al quale la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato che si dichiara innocente: l’elemento principale è la testimonianza di un
minore che sostiene d’averlo
visto sparare e colpire per sbaglio la ragazzina. Il gup deciderà nei prossimi giorni se
scarcerare l’imputato o concedergli i domiciliari.
Requisitoria a ottobre
L’udienza è stata rinviata al
13 ottobre quando ci sarà la requisitoria del pm con la richiesta di condanna e l’intervento
di parte civile dell’avvocato
Ettore Censano che tutela gli
interessi dei genitori della
bambina uccisa e del Comune.
In una successiva udienza,
non ancora fissata, spazio alle
Il luogo dov’è avvenuto l’omicidio
C’è anche un altro indagato
SAN SEVERO - L’inchiesta sull’omicidio di Stella Costa
conta un altro indagato, a piede libero nei cui confronti
peraltro gli elementi d’accusa sono molto labili: si tratta
di Agostino Campanaro, 38 anni, malavitoso di San Severo già condannato in passato per mafia. Campanaro era una delle persone interrogate dagli investigatori - in
particolare dai carabinieri - la notte del delitto quando
chiarì di essere del tutto estraneo alla vicenda, ricostruì
i suoi movimenti e fornì un alibi. Venne comunque sottoposto all’esame dello «stub» per accertare se avesse fatto
fuoco e rilasciato: l’accertamento «stub» ha poi dato esito
negativo. Nel momento in cui una persona viene sottoposta allo «stub», il suo nome dev’essere iscritto nel registro
degli indagati. La posizione di Campanaro era stata comunque stralciata da quella di Giuseppe Anastasio, imputato dell’omicidio.
arringhe, poi la sentenza da
parte dello stesso gup: in caso
di condanna Anastasio otterrà
lo sconto di un terzo della pena
per aver chiesto l’abbreviato.
Niente perizia balistica
La prima istanza presentata
dai legali del presunto omicida era quella di una nuova perizia medico legale-balistica
per accertare la traiettoria dei
colpi: se Anastasio si trovava
Raffaele Florio
alle spalle della ragazzina
quando ha sparato - secondo la
ricostruzione dell’accusa com’era possibile che la dodicenne fosse stata colpita al petto? L’avvocato Censano si è opposto alla richiesta solo se avesse comportato la riesumazione della salma; il pm Maria
Teresa Orlando s’è invece opposto ritenendola non assolutamente necessaria e il gup è
stato dello stesso avviso, rigettando la richiesta difensiva. A
quel punto la difesa ha chiesto
SAN SEVERO - Una vittoria per
chiudere la stagione e concludere la brutta figura rimediata
a Putignano. Una stagione comunque positiva per una squadra partita con molti punti interrogativi. «Nonostante fosse
l’ultima giornata - commenta
il dirigente Raffaele Florio - i
ragazzi sono scesi in campo determinati sin dal fischio d’inizio con l’obiettivo di chiudere
in bellezza. Un successo voluto
da tutti». San Severo che, con il
successo ottenuto ai danni dell’Nps Altamura, raggiunge 43
punti, settimo gradino della
classifica. «Non possiamo che
essere soddisfatti per quanto
La gelosia alla base dell’omicidio della ragazzina, uccisa
per sbaglio. La sparatoria avvenuta alle 23.30 del 18 giugno
del 2002 in via Milano a San Severo era l’ultimo atto - secondo
la ricostruzione di Procura,
carabinieri e squadra mobile di un litigio iniziato alle 6 di
pomeriggio in un salone di bellezza. Una donna sposata e imparentata con Anastasio litigò
con una compaesana ritenendo che avesse una relazione
con il marito. Il coniuge della
donna accusata chiese ad un
conoscente di fare da paciere e
quest’ultimo si sarebbe recato
a casa di Anastasio per un
chiarimento. Ci sarebbero state prima minacce e poi l’omicidio. Giuseppe Anastasio avrebbe incontrato in via Milano l’uomo che aveva cercato di
fare da paciere, sparandogli
contro sei colpi di pistola andati a vuoto. Un proiettile
colpì al petto Stella Costa che
aveva accompagnato la madre
a portare fuori l’immondizia.
«Sono innocente»
Il diciannovenne accusato
dell’omicidio si dichiara innocente e sostiene che all’ora del
delitto era davanti ad un bar in
compagnia di alcune persone.
Contro di lui c’è invece la testimonianza di un minorenne
che raccontò subito agli investigatori di averlo visto sparare: in base a quelle dichiarazioni, poi confermate nel corso
dell’incidente probatorio che
serve ad acquisire la prova prima del processo, Giuseppe Anastasio venne fermato poche
ore dopo il delitto. Nell’inchiesta era coinvolto anche il fratello maggiore Matteo Anastasio, accusato di minacce e
porto illegale di pistola: è stato
condannato nel novembre
scorso ad un anno e sei mesi,
pena sospesa.
Promozione
Tre punti
e così
s’archivia
la stagione
fatto in questa stagione», sottolinea Florio.
Cammino regolare per ragazzi di Gino Damone eccezion fatta per alcune gare della
seconda parte del girone di ri-
Se l’indiziato era
alle spalle della
ragazza, dice la
difesa, come potè
ferirla al petto?
I funerali della piccola Stella
Venerdì prossimo la commemorazione di Aldo Moro
SAN SEVERO - I Cattolici liberali commemorano Aldo Moro a 25 anni dalla scomparsa. Lo statista assassinato dalle Brigate
rosse, sarà ricordato venerdì prossimo, alle
17.30 nella chiesa di San Lorenzo, con una
messa celebrata da don Michele Farulli.
L’iniziativa organizzata dai Cattolici liberali, ha lo scopo di far conoscere anche ai
più giovani l’opera culturale, sociale e poli(A.C.)
tica del grande statista.
TORREMAGGIORE / Per il prodotto
Il «bio-olio»
Premiate aziende locali
torno. «Se non avessimo avuto quel periodo negativo ricorda Florio - potevamo
arrivare piú in alto. Il nostro campionato é senza
dubbio positivo». Contro i
murgiani da segnalare l’esordio sin dal primo minuto
del baby Vincenzo Salvato,
classe ’85. Gloria anche per
il secondo portiere Andrea
Russi, subentrato nella ripresa a Marco Profilo. Tra i
marcatori ai nomi di Antonio Gaggiano, decimo centro stagionale, e Giovanni
Ferrara, otto reti, si aggiunge quello nuovo del difensore Alfredo De Angelis. (L.C.)
TORREMAGGIORE - Reddito agricolo: il futuro è nel biologico? Alla cooperativa "Fortore" ci credono e preparano
nuove strategie di mercato
per piazzare i prodotti ottenuti con questo metodo che predilige cure naturali per le
piante, al posto dei temibili
pesticidi. A cominciare dall’olio extravergine d’oliva
"Terrae Maioris", rigorosamente biologico, che sembra
destinato a diventare il cavallo di battaglia della cooperativa.
Lo testimoniano anche i
due ultimi importanti riconoscimenti che il prodotto ha
conquistato partecipando a
prestigiose kermesse olearie.
Nei giorni scorsi, infatti, ha
vinto il premio «Biol 2003»
quale miglior olio frantoiano
all’ottava edizione del concorso internazionale riservato agli extravergini eco-compatibili, organizzato dalla Camera di commercio di Bari e dal
Consorzio italiano per il biologico. Un successo che bissa
l’altro delle scorse settimane,
quando il "Terrae Maioris" si
è aggiudicato il premio "L’Orciolo d’Oro" al quarto concorso nazionale di Gradara, in
provincia di Pesaro-Urbino,
organizzato dall’Enohobby
club dei Colli Malatestiani e
riservato alla migliore produzione olearia italiana rigorosamente biologica.
M.Tor.
Eccellenza
Ci risiamo
Zuccarino
vuole
mollare
APRICENA - Un’inutile
impennata
d’orgoglio.
L’Apricena vince l’ultima
gara casalinga (manca solo la trasferta di Carovigno per chiudere il campionato di eccellenza)
contro il blasonato Tricase e saluta i tifosi. Ma
quale sarà il futuro della
squadra foggiana? Il presidente Alfonso Zuccarino minaccia di mollare
tutto e cedere la squadra.
«Per il momento non so
dire nulla sul futuro - dice
-, dopo dieci anni mi sento molto stanco. Non so,
decideremo tra qualche
settimana».
In casa Apricena potrebbe essere già futuro,
nonostante le minacce
del presidente: domenica
sugli spalti c’era l’ex tecnico Teodoro Torre. Solo
una concidenza? Intanto
impazza il calciomercato:
Giannino, De Masi, Amodio, Monti, Ferrara, Bruno, D’Angelo, Testini e
Bufalo potrebbero fare le
fortune di altre squadre.
Cristiani, Irmici, Bonomo e Zito potrebbero essere il pilastro per l’anno
venturo così come De Benedectis, Orecchia e Tizaoui che sembrano nel
mirino di squadre di serie D e C/2. Futuro assicurato per il giovane centrocampista Conte.(A.Vill.)
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