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Un dannoso insetto per il platano fastidioso anche per l`uomo

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Un dannoso insetto per il platano fastidioso anche per l`uomo
Un dannoso insetto per il platano fastidioso anche per l’uomo
di G. Pieruccetti
L’insetto cui si fa riferimento e il tingide americano C.orythuca ciliata (SAY,) ( 1.) che per tutta l'estate
attacca le foglie dei platani conferendo loro, anzitempo, un aspetto autunnale e riducendone
sensibilmente la vitale funzione fotosintetica.
Cenni sulla diffusione, etologia e ciclo biologico dell'insetto
Questo fitofago di origine americana, reperito in Italia nel 1966, si e diffuso rapidamente in quasi tutta
la penisola in quanto viene passivamente trasferito da una zona all'altra soprattutto con gli autoveicoli
da trasporto sui quali le forme
adulte si posano durante le soste
sotto le alberature infestate.
C.Ciliata vive essenzialmente sul
platano.
I suoi stadi di sviluppo interessano
solo la pagina inferiore della foglia
da dove le forme attive succhiano
il contenuto citoplasmatico delle
cellule ricche di clorofilla. Gli
stadi giovanili sono piuttosto
sedenrari mentre gli adulti, a
seguito di stimoli esterni, sono in
grado di compiere anche notevoli
spostamenti.
Quando l'attacco e massiccio le
foglie della pianta appaiono
completamente
depigmentate,
assumono un colore giallastro e
spesso cadono anticipatamente. Il
succedersi nel tempo di queste
turbe fisiologiche si ripercuote
ovviamente sullo stato generale
della pianta e quindi, assai
probabilmente, sulla sua longevità.
Oltre al danno arrecato alla pianta
la C. Ciliata può essere fastidiosa 1. Adulto di Corythuca ciliata (say) raccolto a Chiavari
anche per l'uomo in quanto se
molestata solo dallo stormire delle fronde si lascia cadere sotto la chioma dell'albero posandosi sopra
ogni cosa. Nel nostro ambiente l'insetto compie tre generazioni all'anno e sverna allo stato di adulto.
Verso meta settembre primi di ottobre maschi e femmine cominciano l'esodo e dalla chioma scendono
lungo il tronco e si ammassano sotto le placche sollevate del ritidoma. Qui trascorrono in quiescenza
l'autunno e l'inverno.
Da meta aprile a meta maggio, a seconda dell'andamento stagionale, risalgono sulle foglie per dare
inizio alla prima generazione. Le neanidi (forme giovanili) e le ninfe compreso un certo numero di
adulti di questa generazione, raggiungono la C. Ciliata intorno alla seconda decade di giugno. La
seconda e la terza generazione si accavallano poi fino a settembre-ottobre con un secondo massimo di
densità, per le forme giovanili, verso la seconda decade di luglio.
Lotta
La lotta contro la C. Cibata può essere fatta trattando le piante di platano con appropriati fitofarmaci sia
nel periodo primaverile-estivo che invernale. Sembra opportuno precisare subito che gli eventuali
trattamenti porranno soltanto ottenere un abbassamento temporaneo della popolazione dell'insetto e
quindi dovranno essere ripetuti nel tempo.
Poiché il platano è una delle piante più frequentemente impiegata nella costituzione di viali alberati e
parchi pubblici, ci riferiremo per le indicazioni di lotta a questo particolare tipo di ambiente.
A) Interventi da effettuarsi durante lo stato vegetativo della pianta - possono essere di due tipi:
1) Irrorazione della parte aerea
con formulati insetticidi quando ['infestazione di individui nati raggiunge la massima densità (vedi
sopra) e sono poche le uova presenti. Questo è il tipo di intervento con cui si ottengono i migliori
risultati purché venga ben irrorata la pagina inferiore delle foglie. Una volta abbassata la popolazione
dell'insetto (nel primo anno di intervento possono essere necessari anche tre trattamenti) può essere
sufficiente, per mantenere l'infestazione entro limiti accettabili, un solo intervento all'anno.
Eseguire operazioni di questo genere in luoghi densamente popolati pone evidentemente un delicato
problema di sanità pubblica che dovrà essere esaminato di volta in volta da chi effettua materialmente
l'intervento e dal servizio igiene dell'U.S.L. competente per territorio. Si ritiene che gli aspetti da tenere
in maggior considerazione siano i seguenti:
a) altezza delle piante ed espansione della loro chioma. Sono elementi che influiscono ovviamente
sulla dimensione della «nube» insetticida e sulla sua deriva;
b) distanza delle piante dalle abitazioni e presenza di parcheggi sotto le alberature;
e) qualità dei mezzi tecnici per effettuare la distribuzione del fitofarmaco;
d) razionale organizzazione dell'intervento e preparazione psicologica della popolazione coinvolta. I
principi attivi da usare dovranno avere una bassa tossicità acuta e un elevato potere abbattente.
Si consigliano i prodotti a base di:
— Piretro (IV classe) che ha un forte potere abbattente e un breve periodo di carenza; oppure
— Propoxur (carbammato) e Triclorfon (fosforganico) nelle formulazioni insetticide per uso domestico
e igienico sanitario;
2) Iniezioni insetticide ad alta pressione nel tronco
E un metodo di lotta che permette di ottenere buoni risultati (un trattamento all'anno può essere
sufficiente a mantenere, per tutta la stagione estiva, un livello di infestazione accettabile).
Esso elimina tutti i pericoli legati alla somministrazione di sostanze più o meno tossiche nell'ambiente
esterno ma presenta i seguenti svantaggi:
A) Per immettere l'insetticida nel sistema conduttore xilematico (vasi legnosi) si debbono praticare col
trapano, ogni volta che si effettua il trattamento, tre-quattro o più fori nel tronco della pianta a seconda
della sua circonferenza. Questi fori, anche se disinfettati e richiusi con mastici appropriati, possono
presentare problemi di cicatrizzazione e rappresentare in futuro punti di partenza per infezioni da parte
di funghi lignicoli cariogeni.
Dato il relativo breve periodo di applicazione del metodo, correlato al lento evolversi della carie, non è
ancora possibile valutare il danno che la pianta potrà subire per le frequenti perforazioni. Questo tipo di
intervento dovrà essere evitato se nell'ambito della piantagione o in zone limitrofe sono state rilevate
piante affette da cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata).
Comunque per attuare questo metodo di disinfestazione è necessaria una particolare attrezzatura e
quindi l'intervento deve essere affidato ad una ditta specializzata con costi non sempre sostenibili da
tutte le amministrazioni comunali.
B) Trattamenti al tronco ed alle grosse branche durante l'ibernazione dell'insetto
Come si è già detto gli adulti della C. Ciliata trascorrono l'inverno riparati sotto le placche del ritidoma
ove migrano a cominciare dalla seconda decade di settembre fino a novembre più o meno inoltrato.
Considerando questo comportamento dell'insetto la lotta può essere fatta trattando il tronco e le grosse
branche (meglio se preceduta dalla rimozione delle placche senza procurare ferite) verso la fine
dell'inverno, quando le gemme cominciano a rigonfiarsi approfittando di una giornata calda e con
tronchi asciutti.
L'emulsione insetticida dovrà essere distribuita in abbondanza (quasi un lavaggio) tenendo bei presenti
le considerazioni fatte a punto A) sub 1). Si consigliano prodotti a base d Diazinone addizionati con un
bagnante oppure Oli bianchi minerali attivati con Phenthoate.
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