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Il raffreddore non passa? Ecco cause e rimedi
SABATO 3 GENNAIO 2015 11 INTERVISTA IN CORSIA Il raffreddore non passa? Ecco cause e rimedi Lo dice lo specialista, il dottor Luca Banchini: “Il 72% dei soggetti allergici, che hanno test cutanei negativi, soffrono di allergie nasali senza saperlo” PILLOLE DI SALUTE L’HALOTERAPIA E LE GROTTE AL CTR L’HALOTERAPIA (dal greco “halos” che significa “sale”) è una terapia naturale che sfruttando le proprietà igroscopiche ed antimicrobiche del sale minerale aiuta a migliorare alcuni stati patologici soprattutto del sistema respiratorio e deve essere effettuata previa valutazione medica anche per accertare l’ assenza di eventuali controindicazioni. Solo satrutture sanitarie autorizzate come il Ctr, ad esempio, possono fornire prestazioni di Haloterapia che richiedono la presenza di personale sanitario e figure professionali dedicate per il funzionamento dell‘halogeneratore (dispositivo medico CE classe 2) o micronizzatore di sale, una macchina altamente sviluppata che schiaccia il salgemma in particelle di dimen- sioni micrometriche a secco, ionizza le particelle e le rilascia in aria. Particelle di sale di dimensioni 0,1-2,5 micrometri sono in grado di sfuggire alle difese naturali delle vie aeree superiori e di viaggiare in profondità nei polmoni al livello degli alveoli. In una stanza con pavimento e pareti rivestite di salgemma viene praticata l’haloterapia con sedute di 40 minuti, secondo precisa indicazione medica, durante le quali i pazienti, compresi i bambini, senza alcun cambio di abito, possono stare seduti respirando l’aria all’interno della stanza, magari leggendo, ascoltando musica o in semplice relax. Insomma, una terapia che, in giorni frenetici come questi, può migliorare anche la mente e non solo le vie respiratorie. LA SCHEDA Nella foto in alto il dottor Luca Banchini. Sotto la “Grotta del sale” al Centro Terapia Riabilitativa LORENZO CHIERICI HAI il raffreddore tutto l’anno o comunque ti dura diversi mesi? Hai fatto i test allergici, con le classiche punture sul braccio, ma non sei risultato positivo a nulla e quindi non ti sai spiegare perché il raffreddore non ti passi? Il tuo medico ti ha prescritto le cure termali, ma al ritorno dalle stesse la situazione è addirittura peggiorata? Non ti preoccupare, la soluzione c’è: quasi certamente avrai un’allergia nasale che può essere scoperta soltanto con test medici specifici, fortunatamente non invasivi, che a Reggio in pochissimi fanno, ma che danno risultati assolutamente immediati e certi. Di tutto questo ce ne parla uno specialista del settore, il dottor Luca Banchini, oggi collaboratore del Ctr, grazie al quale cercheremo di capire le cause di una fastidiosa patologia che presto coinvolgerà il 50% dei nuovi nati, senza che la gente sappia di esserne affetta. Dottore, è vero che quando si ha un semplice raffreddore sarebbe opportuno trascorrere qualche giorno alle terme? «Per una semplice rinite assolutamente sì, non c’è nulla di meglio, ma non è detto che il raffreddore sia “semplice”. Ce ne sono infatti di diversi tipi e quello tradizionale, quando arriva, deve scomparire un una settimana o poco più, se adeguatamente curato o se il paziente si sottopone ad un ciclo di cure teramli. Se invece il problema persiste o addirittura peggiora, puù significare che siate affetti da un raffreddore allergico. Mi spiego meglio: quando si prendono raffreddori su base virale o batterica il naso, per difendersi, inizia a produrre muco; la cura termale, che è una terapia mucolitica, agevola nella guarigione sciogliendo il muco e facilitando quindi la liberazione delle vie respiratorie. Nel caso in cui ci sia invece una base allergica, di cui molto probabilmente non siamo a conoscenza, quel raffreddore va curato con specifiche medicine e in quel caso le cure termali sono controindicate, perché il naso allergico è un naso iperreattivo, ossia che risponde in modo amplificato agli stimoli esterni. La cura termale, infatti, è uno stimolo esterno e quindi accentua i sintomi di un naso allergico, tant’è che il paziente, spesso, quando torna a casa dalle cure termali, è addirittura peggiorato». Quindi è sbagliato decidere di passare qualche giorno rilassante alle terme in caso di raffreddore? «Il paziente va a fare le cure termali anche di sua spontanea iniziativa, mentre io intervengo quando ci sono raffreddori anomali, che durino più di una settimana. E’ infatti questo l’elemento che il paziente deve valutare: se un raffreddore perdura oltre una settimana, dieci giorni al massimo, significa che ci sono problemi di altra natura e in quel caso le cure termali potrebbero peggiorare la situazione. Ecco perché serve una visita specialistica». Basta andare quindi dall’otorino, non trova? «Sì, basta che l’otorino valuti realmente e nel dettaglio le funzionalità nasali. Per fare uno studio adeguato delle stesse, infatti, vanno considerati tre aspetti: la visita otorino standard, le fibroscopie (ossia l’analisi visiva dei distretti nascosti, visto che i condotti del naso sono lunghi oltre 10 centimetri in altezza e in profondità e arriva fino all’orecchio), e una citologia nasale, che in pochissimi fanno. Questo è il motivo per cui mi ha chiamato il Ctr. Nello specifico, tornando IL dottor Luca Banchini, 42 anni, nato a Parma, si è laurato in medicina all’Ateneo della città ducale nel 2000, anno in cui si è sposato con Dalia, dalla quale ha avuto 3 figli: Olmo, Ada e Ulisse. Specializzato in otorinolaringoiatria, con particolare riferimento alla rinologia nel 2004, il dottor Banchini diventa anche chirurgo nasale e pediatrico e lavora come specialista presso gli istituti penitenziari di Parma, dal 2000 fino al 2013. Nel frattempo consegue anche l’abilitazione in medicina termale e lavora alle Terme di Monticelli, dove diventa esperto in insuffla- alle fibroscopie, occorre l’utilizzo di uno strumento con fibre ottiche endoscopiche, per quanto riguarda invece la citologia nasale, che è la mia specialità, si procede con un braushing nasale, ossia si raschia leggermente la mucosa dei turbinati, analizzando poi il contenuto al microscopio per trovare poi il rimedio ideale». Il punto cruciale, quindi, è capire se il raffreddore che dura oltre una settimana nasconde o meno allergie? «Esatto. Il medico di base quando sospetta un’allergia propone i classici test cutanei. Peccato che il 72% delle persone con allergia nasale, quindi 8 su 10, non presentano alcune allergia ai test cutanei classici. La citologia del naso è un sistema rivoluzionario, direi l’unico, grazie al quale riusciamo a sapere con assoluta certezza, se esiste o meno un’allergia nasale». La percentuale è davvero alta. il fatto di avere un’allergia nasale può essere causa anche di altre patologie di cui spesso non si capisce l’origine? «Esatto e la cefalea rinogena è una di queste. Il naso serve prima di tutto a portare l’aria ai seni e quando non arriva l’aria compare un dolore “trafittivo” alla testa; si tratta di un mal di testa rinogeno. L’altro aspetto che va considerato è questo: il naso porta aria alle orecchie, che quindi in assenza della stessa si chiudono e quando non portano aria, soprattutto nei bambini, si ha una sensazione evidente di chiusura e una palese difficoltà di compensazione. Il terzo aspetto fondamentale riguarda la gola: il naso porta aria anche lì e se ciò non accade in modo corretto si arriva alla tosse e immediatamente a mal di gola ricor- zioni endotimpaniche e manovra di politzer nei bambini. Di recente, visto l’alto grado di specializzazione nel settore, è stato contattato dal Centro Terapia Riabilitativa di Reggio Emilia. Attualmente è anche direttore sanitario del Poliambulatorio Città di Collecchio, ha un ambulatorio privato a Parma e collabora con il Centro Medico Santa Margherita di Colorno e con il Poliampulatorio Dallarosa Prati di Parma come consulente otorino e per visite specialistiche. Al Ctr a Reggio lavora sia col sistema sanitario nazionale che come libero professionista. (l.c.) renti; il naso, infatti, quando immettiamo l’aria, funge da filtro e riscalda l’aria, mentre dalla bocca ingeriamo aria sporca. Basti pensare che in inverno quando di respira l’aria a 5/6 gradi, grazie al naso e la stessa arriva in gola a circa 37 gradi. Il naso, infatti la filtra, la pulisce, la riscalda e la umidifica. La tosse, invece, derivata dalle secrezioni bloccate nel naso chiuso che durante la notte colano. Ciò accade in particolar modo nei bambini che di notte tossiscono e magari i genitori li riempiono di medicine. In questi casi finché non sarà curato il naso la tosse non guarirà». Ci sono altre patologie che possano derivare da allergie nasali? «Sì, il mal d’orecchie recorrente; anche in questo caso meglio studiare anche cos’accade nel naso. Nel 2020 si prevede che nascerà una persona su due affetta da allergie nasali, anche perché si tratta di una patologie a carattere familiare e se uno dei due genitori ne soffre, un figlio su due, quindi il 50%, la erediterà. La citologia nasale è l’unico metodo per combattere questo tipo di problema. Molte volte, anche chi è stato operato di adenoidi spesso non guarisce del tutto a causa di allergie nasali di chi non sa l’esistenza». Il paziente, però, non ha paura a fare una visita così approfondita per un semplice raffreddore, anche se dura nel tempo? «A volta capita, ma è sbagliato averne. Citologia ed endoscopia non sono assolutamente esami invasivi e sono davvero poco fastidiosi; è per questo che spesse volte li facciamo anche ai bimbi appena nati, in modo da eliminare il problema alla fonte».