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Inevitabile attrazione

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Inevitabile attrazione
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Il Padiglione Cetacei dell’Acquario di Genova di RPBW
Margherita Toffolon, foto Stefano Goldberg (Publifoto) e Merlofotografia
Inevitabile attrazione
L’Acquario di Genova non finisce mai di stupire. A maggior
ragione con l’apertura del nuovo padiglione per i delfini:
quattro diverse vasche tutto vetro firmate da Renzo Piano
per entrare in contatto diretto con i mammiferi acquatici.
Dallo scorso luglio, il Padiglione Cetacei
dell’Acquario di Genova è l’attrazione più
visitata sia per contenuto che contenitore.
Renzo Piano Building Workshop ha progettato una struttura unica al mondo, che ospita in
quattro diverse vasche a cielo aperto (vasca
principale, nursery, vasca medica e vasca
curatoriale) sei esemplari di tursiope e può
arrivare ad ospitarne fino a dieci. Propone
un percorso di visita su due livelli per poter
ammirare gli animali sia dall’alto, con la possibilità di sentirne direttamente i suoni grazie
alla parete laterale vetrata che può essere
aperta, sia da una prospettiva subacquea,
osservandoli mentre nuotano attraverso il
tunnel vetrato e gli acrilici disposti sugli altri
due lati. La struttura, un parallelepipedo in
cemento armato lungo 94 m, largo 28 e alto
circa 23, si presenta dall’esterno come una
grande vetrata, che parte da un’altezza di
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Identikit
Localizzazione: Genova
Committente: Costa Edutainment
Progetto: RPBW- Renzo Piano Building Workshop
Impresa:
ATI Codelfa - Gianni Benvenuto - Diesse Electra;
Direttore tecnico: ing. Sandro Raselli
Direttore cantiere: geom. Francesco Nardulli
Sistema: Stahlbau Pichler; project manager Giovanni
Pigozzi; ingegneria Massimo Colombari
Profili: Secco Sistemi
Vetri: Interpane
3 metri sopra il livello del mare e chiude il
corridoio di passaggio dei visitatori. Ai due
lati della vetrata, sorgono le due torri di collegamento con la parte fissa dell’Acquario e
la Nave Blu, alte rispettivamente 10 e 13 m,
nelle quali si trovano alcuni spazi tecnici.
Work in progress
Dal punto di vista tecnico, il nuovo Padiglione è come un complesso palazzo di 7 piani
(26.000 t di peso e un pescaggio di circa 9
metri) costruito in galleggiamento, trasportato nel febbraio 2012 via mare dal bacino di
carenaggio a La Spezia dove è iniziata ala costruzione fino al cantiere di Voltri dove l’opera
è stata ultimata e quindi, il 28 giugno 2013,
trainata sempre via mare nella sede finale
nel bacino del Porto Antico con il supporto
di 6 mezzi: due rimorchiatori e altri 4 mezzi
di appoggio tra ormeggiatori e Corpo Piloti
di Genova. Dopo l’operazione si accosto alla
banchina, si è svolta l’operazione di “affondamento”: circa 3500 metri cubi di acqua, e
successivamente cemento, hanno riempito
Le grandi vasche in vetro per ammirare i delfini. Altre
vasche sono per applicazioni speciali: nursery, centro
medico ecc. Foto di Costa Edutainment (Merlofotografia).
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Il Padiglione Cetacei dell’Acquario di Genova di RPBW
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I numeri
Superficie complessiva: circa 7.000 mq
Lunghezza: 94 m
Larghezza: 28 m
Altezza struttura ldm: base del corridoio vetrato
visitatori 3 m
Altezza torri ldm: 10 m torre lato Nave Blu, 13 m torre
Nord lato Acquario
Numero vasche: 4
Dimensioni e volumi
Vasca principale: profondità massima 7 m e minima
4,5, superficie circa 580 mq, volume totale circa 3.200 m3
Vasca medica: circa 34,5 m2 e 86,5 m3 con fondo
mobile
Vasca nursery: circa 201 m2 e 1.048 m3
con fondo mobile
Vasca curatoriale: circa 95 m2 e 408 m3
Dimensione acrilico principale della vasca
espositiva: 20 m di larghezza, 4,2 m di altezza, 30 cm
di spessore, 35 t di peso
Dimensioni del semitunnel vetrato:
15 m di lunghezza, 14 cm di spessore
Superficie totale acrilici lungo il percorso
di visita: circa 150 m2
Superficie totale della vetrata del corridoio
dei visitatori: circa 460 m2
Cemento utilizzato per la costruzione:
circa 12.000 m3
Acqua utilizzata per l’affondamento nel sito
di destinazione finale: circa 3.500 m3
Disegno tecnico dei serramenti della facciata realizzata da Stahlbau Pichler con profili
Secco Sistemi e vetri Interpane. (doc. Stahlbau Pichler)
In alto a sinistra: la
sezione longitudinale
indica la dislocazione di
tutte le vasche per i cetacei
(© RPBW).
Sopra: vista aerea
dell'Acquario con la vasca
per i delfini (© RPBW
foto di Stefano Goldberg Publifoto).
gradualmente le casse di zavorra posizionate
lungo tutto il perimetro e la base della struttura, in modo da far appoggiare la struttura
perfettamente “in bolla” sul fondo opportunamente preparato con un lungo lavoro di
dragaggio. Operazione che ha richiesto circa
due giorni di lavoro e che ha fatto affondare il
Padiglione di circa 80 centimetri per essere
appoggiato a una profondità di 9,8 metri.
I particolari della facciata
La facciata vetrata è costituita da porzioni
fisse collegate alla struttura in cemento
armato o in carpenteria metallica tramite
staffe in acciaio ed è costituita da: montanti
e traversi principali a taglio termico costruiti
tramite l’unione di due profilati aperti in acciaio inox AISI 316 (55,5 x 12 mm) distanziati tra loro tramite un estruso in poliammide
rinforzato con fibra di vetro e uniti tra loro
mediante resina poliuretanica ad alta densità iniettata in pressione; traversi intermedi
a taglio termico costituiti dall’unione di due
profilati aperti in acciaio inox AISI 316 (55,5
x12 mm) di dimensione 32 x 12 mm distanziati tra loro tramite un estruso in poliammide rinforzato con fibra di vetro e uniti tra
loro mediante resina poliuretanica ad alta
densità iniettata in pressione; vetrocamera composto da lastra esterna 8.8.2 vetro
extrachiaro, intercapedine di 20 mm con
gas Argon, lastra interna 6.6.2 low-E vetro
extrachiaro; fermavetri interni ed esterni
costituiti da angolari in acciaio inox AISI
316 (45x20mm). Questi i valori di trasmittanza termica: vetro Ug=1,1 W/m²K, profili
Uf=2,05W/m²K, facciata Ucw= 1,21 W/m²K.
Presso l’Istituto Giordano sono state eseguite le prove di tipo “AEV” su una porzione
di facciata di 44,5 m2 (5,66 x 7,85m) secondo le seguenti condizioni: pressione di progetto 1200 Pa; pressione di sicurezza 1800
Pa. Data l’elevata snellezza del sistema di
telai sono state effettuate numerose prove
presso l'azienda 4-Emme di Bolzano. Prove
che sono state eseguite per verificare da un
lato l’instabilità flessionale dell’elemento
soggetto a vincoli equivalenti e dall’altro per
valutare il limite di rottura del taglio termico.
I test hanno dimostrato che gli elementi,
per le particolari condizioni di vincolo in
opera, risultano ampiamente compatibili
con i carichi in gioco e come vi sia un ciclo
di isteresi dopo il primo ciclo nel comportamento elastico di un profilo in acciaio inox
accoppiato con barra a taglio termico.
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