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Il Ferro di Cavallo - Comune di Battaglia Terme
Gruppo Escursionisti “Severino Arigliani” di Battaglia Terme Affiliato alla Federazione Italiana Escursionismo Associazione Protezione Ambientale art.13 legge 08-07-96 n° 349 “Il Ferro di Cavallo” Cavallo” Sentiero pianeggiante ai piedi del Monte Ceva, Monte Spinefrasse e Monte Croce Battaglia Terme – PD. PARCHEGGIO E PARTENZA: Piazza Don Marco Romano CONDIZIONI DEL PERCORSO: - sterrato LUNGHEZZA: Km 6.00 ca. DURATA: 2.00 ore ca (soste escluse). DISLIVELLO: mt. Praticamente inesistente. LA PIANTINA E’ TRATTA DA “LA STRADA DEL VINO DEI COLLI EUGANEI” EDITA DAL TOURING CLUB ITALIANO L’abitato di Battaglia Terme sorge a ridosso del gruppo collinare del Monte Ceva, la curiosa propaggine euganea più orientale dalla forma arcuata, da cui il nome locale di “ferro di cavallo”. Poco più a est, verso la pianura, scorre rettilineo il canale che ha dato origine all’abitato di Battaglia nel medioevo. Qui sorsero vari opifici: mulini, un’importante cartiera, un maglio, una sega….tutti azionati dall’impetuosa forza idraulica. L’acqua che muove e che trasporta: burci, e altre tipiche imbarcazioni fluviali, convergevano qui per prendere la via verso la laguna e oltre. Battaglia, dunque, vecchio snodo di vie d’acqua, paese dei barcari. Acque che curano: quelle termali, sulfuree, sgorgano dal sottosuolo e da loro pare derivare il nome Battaglia (baptalea: abluzione, luogo dei bagni). Se Battaglia è dunque il paese delle acque, la sua natura anfibia si fonde con quella “aspra” collinare, con i forti colori delle lave e di un angolo selvaggio (Zona di Riserva Naturale Integrale), posta sulla cima del Monte Ceva. Qui la biodiversità tocca valori davvero sorprendentemente elevati. DIFFICOLTA’: FACILE “Ferro di Cavallo”, ai piedi dei monti Ceva, Spinefrasse e Croce, le cui cime possono essere raggiunte attraverso facili deviazioni. Percorrendo il “viale dei gelsi” ci dirigiamo all’imponente costruzione del Castello del Catajo costeggiando, poco dopo, pure la mura che cingono il parco, ex riserva di caccia del Castello e dove, ancora oggi, pascolano alcuni esemplari di daino. Arriviamo così alla linea ferroviaria che seguiamo dirigendoci a dx, verso la galleria, qui troviamo una scalinata con staccionata di legno che ci permette di arrivare dall’altra parte della ferrovia. E’ questo l’unico tratto di saliscendi che incontreremo nella nostra passeggiata. Proprio nella zona sovrastante i binari troveremo alcune buche molto profonde, sono il risultato dell’esplosione di alcuni ordigni lanciati dagli aerei anglo-americani durante la seconda guerra mondiale nell’intento, mai riuscito, di danneggiare la galleria. Dopo essere discesi, dall’altra parte della ferrovia noteremo sulla sx. un moderno edificio rurale (azienda Berto), adibito a deposito attrezzi e prodotti agricoli. Procediamo sempre sulla nostra carrareccia, passando davanti (sulla dx.) a un’altra abitazione rurale abbandonata sino ad arrivare a un bivio. Non prendiamo l’ampia strada diritta davanti a noi bensì svoltiamo a dx. per arrivare dopo 200 mt. all’ex fattoria Santini, con gli edifici dell’abitato, il basso ovile a schiera (poi porcilaia) e stalla con sovrastante fienile, disposti a U, circondanti l’aia (selese) rialzata. Prestare attenzione poiché la struttura è pericolante! Troveremo una rete ma possiamo facilmente aggirarla, oppure portarci a sx. e procedere parallelamente lungo il vigneto. Arriveremo così a una curva a gomito che annuncia l’arrivo a un’altra corte rurale abbandonata, casa Macagnan. Procediamo sempre all’unghia del colle sino ad arrivare a un altro bivio dove terremo la dx. Ora continueremo per un bel tratto, sempre con i colli alla nostra dx e i campi coltivati, frutto dell’antica bonifica, alla nostra sx. Arriviamo così a una sbarra e una tabella di spiegazioni posta dall’ENTE PARCO COLLI EUGANEI. Oltrepassatala sbarra, possiamo “perderci” nei vari sentieri che interessano la cava del Monte Croce, oggi importante sito geologico e naturalistico con presenza di un’area umida e di una consistente popolazione di fico d’India nano, specie di origine americana naturalizzata anche in altre zone lungo lo stesso sentiero e presso la cima del M. Ceva. Portatevi davanti al fronte di scavo oggi abbandonato, qui potrete “leggere” la geologia dei colli. Possiamo lasciare la cava prendendo uno dei sentieri che si dirigono a sx. del fronte di scavo giungendo così al parcheggio e allo spazio di sosta per i camper. Da qui sarà facile dirigersi verso il centro del paese e quindi alla piazza da dove abbiamo iniziato l’escursione. -DESCRIZIONE ITINERARIO DELL’ESCURSIONE: Dalla Piazza Don Marco Romano ci dirigiamo verso la palestra comunale prendendo il passaggio pedonale che passa accanto e da qui proseguiamo a sx per superare, attraversando un ponticello di legno e ferro, il sottopasso della nuova circonvallazione. Immerso in un anfiteatro naturale, il castello del Catajo fa da sfondo al percorso. Il sentiero si addentra pianeggiante, con tratti larghi e spesso rettilinei, nelle antiche proprietà del suddetto castello, percorrendo un tracciato a Per informazioni: 334 87 40 346 Bruno; tel. 328 0329359 Andrea; 347 6887 115 Giuseppe www.escursionistibattaglia.it [email protected]