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Gestione Naturale del Cavallo domestico
Gestione Naturale del Cavallo domestico N E W S L E T T E R Il marcimento Navicolite o Sindrome Podotrocleare: che cos’e’? L U G L I O 2 0 1 2 di Dott.ssa Valentina Mauriello, Medico Veterinario e Pareggiatore Olistico del fettone 4 Il marcimento del fettone IN QUESTO NUMERO: N Il fettone ( fig.1) è una struttura triangolare, con la punta in avanti, che si estende per circa 2/3 della lunghezza della suola, a partire dai glomi. Il suo spessore cresce in senso antero-posteriore, e posteriormente sfuma nel perioplio dei talloni. Centralmente, presenta un solco chiamato lacuna centrale, che si estende posteriormente verso l'alto, separando in parte i glomi. Figura 1 digitale, permette infatti il corretto funzionamento della pompa circolatoria dello zoccolo. Che cos’è il marcimento? Il fettone, costituito da tessuto corneo morbido ed elastico, può andare incontro a marcimento (tecnicamente detto pododermatite essudativa). Questo processo consiste nella degenerazione necrotica del tessuto corneo dello zoccolo tipicamente a livello delle lacune, centrale e laterali, del fettone (fig.2). Figura 2 FETTONE Ha un colore nerastro, e una particolare consistenza gommosa, indizio della sua funzione di "ammortizzatore elastico" e di "punto di presa" su superfici dure e potenzialmente scivolose. Sono presenti, al suo interno, numerose ghiandole sudoripare, che permettono la corretta traspirazione dell’intero piede. Partecipa e coadiuva alla circolazione interna del piede, trovandosi come intermezzo tra il suolo e il cuscinetto Come si riconosce? Durante la routinaria pulizia dello zoccolo è facilmente riconoscibile poiché nelle aree interessate è presente materiale scuro e maleodorante. Possono formarsi vere e proprie cavità nello strato corneo del fettone. Solitamente il processo è superficiale e il cavallo o l’asino non manifesta zop- PAGINA 2 “E’ necessario capire quali possano essere i pia. In casi gravi il marcimento può coinvolgere linea bianca, suola e il vivo del piede. In questi casi l’esfoliazione dello strato corneo rivela il tessuto biancastro irrorato e sensibile sottostante (fig.3) e suscita dolore durante la pulizia col nettapiedi. Si può notare zoppia di entità variabile, che può diventare permanente in casi estremi. Figura 3 fattori che hanno determinato il marcimento ” rie ben curate o perché animali che vivono in ambienti sudici possono non presentare mai questo problema. Perché poi all’interno di un gruppo di cavalli che condividono le stesse condizioni igieniche, alcuni sono soggetti a questo problema e altri no? Occorre considerare che in condizioni fisiologiche uno zoccolo, quando l’arto è in carico, si espande e la suola si abbassa. Le continue modificazioni elastiche della scatola cornea durante il movimento prevengono l’accumulo di materiale e sporcizia contribuendo a una “auto-pulizia” dello zoccolo. La fisiologica circolazione ematica a livello del piede contribuisce (assieme ad altri importanti fattori tra i quali l’alimentazione) alla produzione di un tessuto corneo funzionale, di buona qualità che difficilmente andrà incontro a necrosi. Le scarse condizioni igieniche non costituiscono l’unico fattore che contribuisce all’insorgenza del marcimento del fettone. Altre possibili cause comprendono: conformazioni del piede con lacune strette e/o talloni alti e/o fettone poco attivo; zoccoli contratti; scarsa circolazione ematica; scarso movimento a causa del tipo di stabulazione o per esempio a causa di zoppie croniche; pareggio inappropriato; ferrature protettive; dieta scorretta. Quali sono le cause? È credenza comune che le cause consistano unicamente in eccesso di umidità, scarsa pulizia del piede e scarse condizioni igieniche della lettiera dove possano moltiplicarsi microrganismi (Fusobacterium necrophorum, altri batteri anaerobi e funghi) spesso rinvenuti quando questo processo è in corso. Gli zoccoli di un animale che vive per la maggior parte delle ore della giornata a contatto con le proprie deiezioni risultano sicuramente indeboliti. Fiande e urina vengono intaccate e decomposte dai batteri e funghi presenti nella lettiera, liberando ammoniaca che intacca facilmente il tessuto corneo determinandone la corrosione. Con questo non ci si spiega i casi in cui questo processo coinvolge cavalli che vivono in scude- GESTIONE NATURALE Cosa fare? È necessario capire quali tra quelle elencate in precedenza possano essere i fattori che hanno determinato il marcimento e in collaborazione con un pareggiatore professionista e/o un veterinario esperto in pareggio e Gestione Naturale procedere asportando il tessuto necrotico, applicare eventuali medicazioni e trattamenti necessari e correggere eventuali errori gestionali o di pareggio. Esistono una gran varietà di prodotti commerciali disponibili per il trattamento del marcimento, ma sarebbe bene evitare il fai-da-te, alcuni preparati infatti possono danneggiare i tessuti sani dello zoccolo prolungando il tempo di guarigione. NEWSLETTER N 4 PAGINA Navicolite o Sindrome Podotrocleare: che cos’e’? di Dott.ssa Benedetta Nesti, Medico Veterinario e Pareggiatore Olistico. La navicolite è una delle patologie che piu’ frequentemente vengono diagnosticate nei cavalli sportivi e sulla quale, da molti anni, si indaga e si studia alla ricerca della causa fisio-patologica alla base di tale condizione. 2 3 1 Fig. 1: Il piede equino. condizione è sindrome podotrocleare, considerata la causa più frequente di zoppia cronica nel cavallo sportivo . La diagnosi di sindrome podotrocleare deve ovviamente essere emessa da un medico veterinario, il quale ha la conoscenza per poter valutare correttamente la situazione e per poter catalogare la sindrome in uno dei sette tipi identificati e documentati, a seconda delle strutture anatomiche colpite. In effetti la diagnosi prevede un problema a carico di strutture anatomiche diverse che possono essere di tipo osseo (osso navicolare) di tipo legamentoso (vedi i legamenti elencati in precedenza che si ritrovano all’interno dell’apparato pododtrocleare) o a carico dei tessuti molli circostanti ( come ad esempio il cuscinetto digitale). La zona colpita costituisce la parte posteriore (palmare) dell’articolazione fra la seconda e la terza falange (articolazione interfalangea distale). In questa regione troviamo molte strutture come: osso navicolare (osso sesamoide distale) ( num 1 Fig. 1), i suoi tre legamenti sesamoidei, una porzione del tendine flessore profondo del dito (num 2 Fig.1 ), la borsa podotrocleare del piede ( o borsa navicolare) il legamento anulare digitale distale. Il cuscinetto digitale(num 3 Fig. 1) La sintomatolgia che osserviamo nei cavalli che presentano questa condizione e’ di una zoppia di grado da moderato a grave, che si presenta, nella maggioranza dei casi, a carico di uno o di entrambi gli arti anteriori. Viene definita come “zoppia a freddo”, ovvero si manifesta appena il cavallo viene messo in movimento e migliora con l’esercizio. Come detto in precedenza, la sindrome podotrocleare rappresenta una delle patologie per le quali piu’ si studia e si ricerca nell’ambito della Medicina Veterinaria, con il risultato di molteplici “avanguardie” terapeutiche e fisiopatologiche. Nel complesso questa struttura costituisce il cosiddetto apparato podotrocleare che conferisce stabilità all’articolazione interfalangea distale. In che modo il piede scalzo e’ di fondamentale importanza per i cavalli affetti da sindrome podotrocleare? Andiamo per “step”… Tutte queste strutture possono essere colpite dalla malattia definta “navicolite” , termine però molto restrittivo in quanto ricorda solamente una lesione dell’osso navicolare, escludendo tutte le altre strutture anatomiche descritte sopra. Il termine corretto per definire questa Il Dott. Bowker, della Michigan State University, è all’avanguardia nella ricerca veterinaria sul funzionamento della porzione palmare dello zoccolo ed ha ha individuato nell’atterraggio di tallone l’aspetto più importante del funzionamento del piede equino. La biomeccanica del piede implica una notevole espansione dello zoccolo, con un richiamo di sangue imponente che nutre i tessuti del piede ed ammortizza le vibrazioni che l’impatto con il suolo crea all’interno dello zoccolo. Il cuscinetto digitale e le cartilagni alari ( che sono le 2 porzioni cartilaginee, una laterale e una mediale, agganciate alla terza falage che la completano nella sua porzione palmare) coadiuvano e concorrono a questo meccanismo. I nostri cavalli domestici spesso, per varie cause,(pricipalmente a causa della ferratura o di pareggi non adeguati) iniziano ad atterrare di punta e a non usare correttamente la parte posteriore del piede. Questo crea nel tempo un cuscinetto digitale di scarsa qualità, cartilagini alari sottili e deformate e traumi ripetuti all’apparato podotrocleare ( sia alla porzione ossea che ai tessuti molli). Morfologicamente questi cavalli presentano un piede contratto, con glomi globosi e molto ravvicinati, fettone stretto (indice di un insufficiente sviluppo della parte) e talloni ravvicinati. Fig. 2 : Piede equino contratto In questa situazione, abbracciare la gestione naturale e tenere i cavalli scalzi migliora enormemente la qualità del 3 gior apporto di sangue permettono nel tempo la riabilitazione clinica di un piede contratto, “navicolitico”. piede, combattendo, con le dovute tappe imposte dal periodo di transizione, l’atterraggio di punta e la contrattura della parte posteriore del piede. Lo zoccolo cambierà la sua forma, sotto lo sguardo attento e vigile del pareggiatore: la punta si accorcerà, i talloni si allargheranno e abbasseranno, i glomi diverranno larghi e ampi, le lacune ai lati del fettone saranno larghe e profonde, le barre robuste e corte. Il fettone stesso si allargherà. A questo punto il cavallo, non solo non sarà più dolente, ma potrà continuare a rimanere scalzo per la sua futura attivita’. Infatti, in seguito alla corretta gestione dell’animale e con adeguati pareggi, si assiste allo sviluppo della parte posteriore del piede che si manifesta inizialmente con l’espansione del fettone e l’allargamento dei glomi fino ad arrivare, con il tempo e con molta pazienza, all’atterraggio di tallone ( Fig.3). Spesso è necessario utilizzare le scarpe, eventualmente indossate con solette di schiuma ad alta densità, tutti strumenti che permettono al cavallo di “prendere fiducia” sulla porzione palmare del piede, dolente. In questo modo le continue sollecitazioni e il mag- Figura 3: Piede scalzo di un cavallo domestico. Per maggiori informazione sui corsi inerenti la Gestione Naturale del cavallo domestico e per conoscere l’elenco dei Pareggiatori Olistici esperti in Gestione Naturale e Pareggio Olistico del cavallo, visitare il sito: www.sabioni.it