Comments
Description
Transcript
forza di chiusura - IIS Giulio Natta
ITIS “Giulio Natta” – Istituto Tecnico Industriale per la meccanica e le materie plastiche - Liceo Scientifico Tecnologico Via XX settembre 14/A - Rivoli – TO Tecnologie Materie Plastiche Modulo3 – INIEZIONE – Lezione _01 Contenuti IMPIANTO DI STAMPAGGIO EVOLUZIONE del PROCESSO EVOLUZIONE della MACCHINA DATI CARATTERISTICI CHIUSURA dello STAMPO CLASSIFICAZIONE DELLE PRESSE FORZA DI CHIUSURA Bibliografia De Filippi A.M., Fabbricazione di componenti in materiali polimerici – Hoepli - 2004 Bertacchi G. Manuale dello stampaggio progettato – Tecniche nuove - 2002 Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 1/12 IMPIANTO DI STAMPAGGIO: SISTEMA COMPLETO 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) Sistema completo di stampaggio Miscelazione (Blending) Essiccazione (Drying) Caricamento (Hoppering) Regolazioni (Metering) Plastificazione (Plastication) Iniezione (Injection) Raffreddamento (Cooling) Estrazione (Ejection – clamping unit) 2. Unità di governo Descrizione (Control unit) 2. Materiali,pigmenti,ausiliari,riciclat o 3. Forno ad aria – deumidificatore 4. Tramoggia = Hopper 5. Regolaz. Velocità – pressione 6. Vite + Fasce Riscaldanti 7. Vite (Screw) 8. Centralina di condizionamento 9. Gruppo apertura – estrazione – chiusura TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 2/12 EVOLUZIONE DEL PROCESSO Le fasi di Miscelazione (Blending) Essiccazione (Drying) Caricamento (Hoppering) sono oggi integrate nel sistema di trasporto (mecc. – pneum.) in sostituzione dei barrel blender (mescolatore a barili) e del forno (oven) a cassetti (ormai scomparso). La regolazione dei parametri di processo è passata dalla semplice impostazione di un valore di pressione alla possibilità di impostare profili di pressione e di velocità molto precisi. Il raffreddamento (Cooling) viene oggi affrontato con maggiore attenzione (occupa gran parte del ciclo totale). La progettazione dei canali nello stampo è sviluppata con l’uso strumenti di calcolo. Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) L’estrazione (Ejection – clamping unit) tradizionalmente a caduta è oggi gestita da manipolatori di vario tipo ai quali sono affidati anche compiti di separazione della materozza, di assemblaggio o imballaggio finale. TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 3/12 EVOLUZIONE DELLA MACCHINA: LA PRESSA A VITE Macchina costituita da un cilindro. Il materiale viene plasticizzato nel cilindro e successivamente iniettato col moto dello stantuffo. Macchina costituita da due cilindri. Si ottimizza il tempo ciclo: mentre un cilindro inietta il fuso nello stampo, l’altro plasticizza il materiale (riscaldamento resistenze elettriche . Macchina costituita da un cilindro e un estrusore a vite. La differenza è nella fase di fusione che qui è svolta dall’estrusore e non da un cilindro riscaldato. Nelle presse moderne non ci sono cilindri. Le due funzioni di plasticazione e iniezione sono svolte dalla vite (estrusore) • • • • • Compiti della pressa a vite Chiudere lo stampo Fluidificare il materiale Iniettarlo nello stampo Aprire lo stampo Espellere i pezzi Struttura della pressa 2 PIASTRE FISSE – collegate da 4 COLONNE – 1 PIASTRA MOBILE (tra le due fisse scorrevole sulle colonne) – 2 semi stampi (1 fisso + 1 mobile). 1 SISTEMA DI AZIONAMENTO (per chiusura apertura stampo). 1 ESTRUSORE A VITE – 1 AZIONAMENTO MECCANICO per la rotazione della vite + 1 AZIONAMENTO IDRAULICO per la traslazione Prof. Giovanni della vite. Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 4/12 DATI CARATTERISTICI DELLA PRESSA A VITE TAGLIA – o forza massima di chiusura dello stampo espressa in kN (1 kN = 0.1 ton) Volume massimo d’iniezione in cm3 è pari al volume della camera di accumulo in testa alla vite. Portata massima d’iniezione in cm3 / s è calcolata in base alla velocità di traslazione della vite. Portata massima di plastificazione espressa in g/s è valutata in base ai polimeri di riferimento PS (polistirene) per i TP e PF (fenolica) per i TI. Valori elevati del parametro rispetto al volume della stampata comportano tempi di attraversamento eccessivi con pericolo di degrado del polimero. Passaggio tra le colonne è il parametro che stabilisce la massima dimensione dello stampo che può essere montato. (con stampi piccoli le piastre si possono flettere fino a far rompere le colonne coprire il 70% dell’area) Hopper Pressione massima d’iniezione pB in MPa è data dal prodotto della pressione dell’olio nello stantuffo (pHC ) per il rapporto tra l’area dello stantuffo(AHC ) e quella Hidraulic Cylinder Barrel pHC della sezione retta della vite (AV ) raggiunge valori dei 200 MPa. pdell’ordine B pB = pHC x (AHC/AV) Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 5/12 CHIUSURA DELLO STAMPO: TIPOLOGIE La chiusura dello stampo può essere: OLEODINAMICA DIRETTA IBRIDA ( CILINDRO OLEODINAMICO + LEVE MECCANICHE) Chiusura oleodinamica In questo caso il cilindro è cavo e l’olio agisce su due diverse superfici. Una piccola per la velocità (Q=S v) una grande per la forza di chiusura (F = p S) [ p = 140 – 200 bar] Chiusura ibrida In questo caso, a parità di azionamento idraulico, il dispositivo a ginocchiera moltiplica la forza di chiusura di circa 25 volte. Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 6/12 CHIUSURA a GINOCCHIERA (VANTAGGI) La chiusura a ginocchiera è vantaggiosa dal punto di vista della corsa X X2 [mm] Testa a croce X1 [mm] Il semistampo mobile durante la chiusura si accosta con piccoli spostamenti (X2) a fronte di grandi spostamenti della testa a croce (X1). A stampo chiuso (X2 =0) la testa a croce X1 si sposta da 350 a 420 mm “stirando” le colonne. [m/s] e dal punto di vista cinematico V2 La velocità v2 del semistampo mobile aumenta fino a circa metà corsa dello stantuffo (testa a croce) X1 [mm] quindi diminuisce - lo stampo rallenta - e in fase di chiusura l’accostamento avviene in modo quasi statico. Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 7/12 CLASSIFICAZIONE PRATICA DELLE PRESSE Le presse possono essere classificate in base alla forza di chiusura che sono in grado di esercitare [“Taglia” della pressa] Le Taglie della presse sono: 1. Forza di chiusura < 1.000 kN ( 100 ton) diretta 2. Forza di chiusura < 10.000 kN ( 1.000 ton) ibrida 3. Forza di chiusura > 10.000 kN ( 1.000 ton) ibrida Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) chiusura chiusura chiusura TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 8/12 FORZA DI CHIUSURA (esercitabile dalla pressa) RELAZIONE tra Ginocchiera a 3 punti p F (spinta dello stantuffo) e Q (forza di chiusura) D F=pS Piastra fissa Piastra mobile F F N a N T Q Ipotesi Le aste di pari lunghezza = a La reazione delle guide è pari a N = F/2 Dal triangolo delle forze T-Q-N si ricava N = Q tan Uguagliando (N) F/2 = Q tan Ovvero [3.5] Q = F / 2 tan Per = 0 ; [1/ tan Ovvero la posizione di chiusura con aste allineate sarebbe irraggiungibile; cosa che in realtà si verifica poiché il sistema è deformabile. La relazione [3.5] è utile per una valutazione approssimata della forza F da applicare ponendo = 1° Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 9/12 FORZA DI CHIUSURA (esempio di calcolo) p Dati p = 150 bar = 15 MPa D = 180mm D F=pS Piastra fissa Piastra mobile FF N a N T Q Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) calcoli S = d2 / 4 = 25.434mm2 =0,025m2 F = 15 MPa x 0,025m2 = 0,38 MN = 382 kN = 38,2 ton Q = F/2 tan = 382 / 0,0174 = 10.934 kN = 1.093 ton Conclusione la ginocchiera produce una moltiplicazione della forza di chiusura di circa 30 volte (pari al rapporto 1.093/38,2) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 10/12 FORZA DI CHIUSURA (necessaria) La forza necessaria per la chiusura dello stampo dipende dalle dimensioni e numero di impronte e dalla pressione del fuso nell’impronta. Step di calcolo: Determinazione dell’area (A) della figura proiettata sul piano perpendicolare alla direzione di apertura dello stampo; Prodotto dell’area A per la pressione la pressione massima d’iniezione (pi). [ In teoria la pressione da considerare sarebbe quella del fuso nell’impronta e non la pressione massima] Il risultato si maggiora poi, per maggior sicurezza, del 15 – 20%. Nel caso di stampi multimpronta l’area da considerare è la sommatoria di tutte le figure. Direzione apertura stampo Area proiettata (piano perp. apertura) Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 11/12 FORZA DI CHIUSURA (misurazione) Per la misurazione della forza effettiva di chiusura dello stampo si utilizzano metodi indiretti. Il parametro misurato è l’allungamento subito dalle colonne in quanto soggette alla sollecitazione di trazione generata dalla forza di chiusura. I metodi di misurazione dell’allungamento sono: a) estensimetrico – b) a ultrasuoni Misurato l’allungamento si può calcolare la forza di trazione e quindi quella di chiusura: A = p D2 / 4 F L0 Dalla equazione di stabilità a trazione: = F / A per la relazione di Hooke = E uguagliando: F / A = E essendo = L / L0 sostituendo si ricava la forza su ciascuna colonna: F = E A L / L0 Nell’ipotesi che la forza si ripartisca uniformemente sulle 4 colonne: Fch = 4 F ove: = allungamento a trazione - E modulo di Young (per acciai 210.000 MPa=N/mm2) Prof. Giovanni Coppola - Dipartimento di Meccanica ITIS "Giulio Natta" - Rivoli (TO) TMP_M3_Iniezione_lez01 Rev_0 - Dic.’07 - Pag 12/12