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Emorragie digestive [modalità compatibilità]
Emorragie digestive Prof. Salvatore Gorgone Emorragie digestive Tutte le perdite ematiche che si verificano, a qualsiasi livello e per qualsiasi causa, entro il lume del tubo digerente o delle ghiandole annesse (fegato, pancreas) • Emorragie manifeste - ematemesi - melena - proctorragia (rettorragia) - enterorragia - quadri di shock e/o anemia acuta • Emorragie occulte - anemizzazione cronica - positività ricerca sangue occulto nelle feci Non si ricerca sangue occulto se l’emorragia è manifesta! Emorragie digestive interesse chirurgico Ä circa il 20 20% % delle urgenze in chirurgia Ä 10 10% % di mortalità globale Ä 40 40% % di mortalità in epatopatici e pazienti affetti da gravi patologie Emorragie digestive ESAME CLINICO v ESAME OBIETTIVO ADDOMINALE v ISPEZIONE ANO – ESPLORAZIONE RETTALE v ISPEZIONE FECI/VOMITO ESAMI DI LABORATORIO v EMOCROMOCITOMETRIA v IPERAZOTEMIA ( assorbimento intestinale dell’Hb e proteine plasmatiche) v IPERAMMONIEMIA (ipertensione portale - varici) SONDINO NASONASO-GASTRICO Bleeding Score CAUSE EMORRAGIE DIGESTIVE PER ETÀ § NEONATI - BAMBINI – – – – Diverticolo di Meckel Polipi Colite ulcerosa Duplicazioni intestinali § GIOVANI – – – – Diverticolo di Meckel Colite ulcerosa Morbo di Crohn Polipi § ADULTI < 60 anni – – – – Polipi Neoplasie Malattia diverticolare Angiodisplasia § ADULTI > 60 anni – Neoplasie – Polipi – Malattia diverticolare Emorragie digestive § Alte (80%) o superiori Treitz – Sede del sanguinamento: esofago, stomaco, duodeno (fino all’angolo di Treitz) Treitz) § Basse (20%) o inferiori – Sede del sanguinamento: intestino tenue, colon, retto Emorragia persistente: quella che si mantiene oltre 24 ore nonostante un trattamento medico conservativo Emorragia ricorrente: se una nuova emorragia si verifica entro 7 giorni dalla risoluzione del primo episodio Emorragie digestive alte Epidemiologia § Incidenza annuale di ricoveri pari a 100 per 100.000 abitanti § Mortalità pari all’8all’8-10% negli ultimi 30 anni § Rappresentano l’80 – 90% di tutte le emorragie digestive § 5% di emorragie occulte Em o rragie d igestive tratto su p erio re 14% 6% 12% 68% L e s io n i p e p tich e V a ric i e s o fa g e e Ne o p la s ie g a stric h e M in o ri Emorragie digestive alte § Cause Comuni (95%) – Ulcera peptica (45%) § Ulcera duodenale (25%) § Ulcera gastrica (20%) – Varici esofagee (20%) – Gastriti (20%) – Sindrome di MalloryMallory-Weiss (10%) § Cause non comuni (5%) – – – – – – Cancro orooro-faringei, esofageo, gastrico Esofagite Pancreatite Emobilia Diverticoli esofagei Diverticoli duodenali Emorragie digestive alte Segni e sintomi § Rigurgito ematico: emissione di sangue a bocca piena, senza vomito (provenienza esofagea) § Ematemesi: vomito di materiale ematico causato da una emorragia abbondante (1 l) con sangue rosso vivo se l’emorragia è stata abbondante e rapida. Se è stata importante ma lenta il vomito è di colore scuro (vomito caffeano o a posa di caffè) perché il sangue è entrato in contatto con i succhi acidi dello stomaco per un tempo sufficiente a convertire l’emoglobina in metemoglobina § Melena: passaggio attraverso il retto di feci nere (consistenza poltacea, colorito nerastro, untuose, brillanti e di odore caratteristico). caratteristico). La melena sta il più delle volte ad indicare una lunga permanenza di sangue all’interno del tratto gastrointestinale (almeno 8 ore); il colore è dovuto alla formazione di ematina da parte dei succhi digestivi e della flora batterica. Perdita ematica non inferiore ad 8080-100 ml; una maggiore quantità di sangue può provocare il perdurare della melena per più giorni § Segni emodinamici: in relazione alla entità della perdita ematica – ipotensione, tachicardia, sudorazione, nausea, sete, confusione mentale, irrequietezza, ecc. per perdita rapida >20% della volemia – shock emorragico (marcata ipotensione, tachicardia, cute pallida e fredda, oligooligo-anuria anuria,, coma) per perdita rapida >40% della volemia § Enterorragia: termine generico per indicare evacuazione di sangue di provenienza intestinale, senza precisarne le caratteristiche Melena diagnosi differenziale con pseudomelena alimentare (ferro, carbone vegetale, bismuto, liquirizia, mirtilli, barbabietole) feci di forma e consistenza normale Per evitare errori: strisciare il materiale su garza Sfumatura rosso violacea MELENA Color verdastro o marrone FECI IPERCROMICHE A: caratteristiche dell’ematemesi Melena Enterorragia Proctorragia B: caratteristiche delle emissioni emorragiche dall’ano ematemesi e melena Ä la melena si associa molto frequentemente all’ematemesi mentre Ä solo nella metà dei casi di melena si osserva ematemesi manifestazioni cliniche Sono correlate a: Ä volume di sangue perduto Ä velocità con cui si verifica la perdita una perdita inferiore a 500 ml raramente è causa di sintomi, a meno che non si tratti di pazienti anziani o già anemici Di fronte a un’emorragia digestiva, mentre si attuano tutte le misure volte a definirne sede e causa, occorre valutarne la gravità Emorragia modesta: modificazioni cardiocircolatorie minime o assenti, Ht >30%, Hb >10 g%, perdita ematica stimata <1000 ml, non sono necessarie emotrasfusioni Emorragia grave compensata: aumento frequenza cardiaca e calo pressorio, Ht 20-30%, Hb 8-10 g%, perdita ematica stimata 1000-2000 ml, necessario trasfondere 2-3 unità di sangue, con compenso emodinamico agevole Emorragia grave scompensata: shock conclamato, Ht <20%, Hb <7 g%, perdita ematica stimata >1500 ml, necessità di > 3 unità, con compenso emodinamico difficile o instabile Emorragia cataclismica: riduzione valori emocromocitometrici e shock persistenti malgrado trasfusioni, necessario trattamento chirurgico d’emergenza CLASSIFICAZIONE IN BASE ALL’ENTITÀ DEL SANGUINAMENTO § EMORRAGIE MASSIVE ACUTE – Instabilità emodinamica – Shock emorragico conclamato § EMORRAGIE CRONICHE – Anemia sideropenica § Sangue occulto § Melena ++ + Anamnesi Ø Precedenti episodi di emorragia digestiva Ø Malattia peptica conosciuta Ø Neoplasie gastrointestinali note Ø Precedenti interventi Ø Uso di farmaci Ø Importanti co co--morbidità Esame Obiettivo Generale Ø segni di cirrosi epatica (ascite, ittero, splenomegalia, ritenzione idrica) Ø teleangectasie cutanee (Rendu Rendu--Osler Osler)) Ø nevi pigmentati sulle labbra (Peutz Peutz--Jeghers Jeghers)) Ø ecchimosi cutanee rilevazione di Ø frequenza cardiaca Ø pressione arteriosa Ø pressione venosa centrale Ø esplorazione rettale Diagnosi esami di laboratorio Ä ematocrito normale all’inizio del sanguinamento Ä leucocitosi e trombocitosi da contrazione splenica Ä iperazotemia (da catabolismo intestinale del sangue e da incipiente insufficienza renale) Emorragie digestive alte Diagnosi e Terapia Tutti i pazienti richiedono una endoscopia procedure terapeutiche) per determinare: precoce (con o senza – Sede del sanguinamento (esofago, stomaco, duodeno) – Entità del sanguinamento § In corso di esame endoscopico possono essere messe in atto procedure terapeutiche per bloccare il sanguinamento: – – – – – Fotocoagulazione mediante YAG laser Diatermia bipolare Iniezioni nell’ulcera di sostanze sclerosanti o di adrenalina Iniezioni nelle varici esofagee di sostanze sclerosanti Legatura endoscopica delle varici § I trattamenti endoscopici possono essere ripetuti § I principali obiettivi della terapia iniziale sono: – ripristinare la massa ematica perduta e stabilizzare le condizioni emodinamiche del paziente – stabilire la sede del sanguinamento – a seconda della causa, porre in essere misure terapeutiche idonee prima endoscopiche e successivamente, se queste falliscono, chirurgiche Fattori prognostici negativi nell’emorragia digestiva superiore acuta • Età avanzata • Numero di patologie concomitanti • Causa di sanguinamento • Ematemesi con sangue rosso, ematochezia • Shock o ipotensione alla presentazione • Necessità di trasfusioni • Sanguinamento attivo all’endoscopia • Sanguinamento da ulcera di grandi dimensioni (>2 cm) • Comparsa di sanguinamento in corso di ospedalizzazione • Necessità di chirurgia d’urgenza Emorragia da varici esofagee § Vena porta è vena gastrica sn è plesso esofageo inferiore (varici) è azigos è cava superiore § Rottura di varici esofagee Ø Evento drammatico tipico dei soggetti cirrotici con ipertensione portale Ø Il 40% di pazienti con cirrosi avrà rottura di varici esofagee Ø L’episodio iniziale di emorragia da rottura di varici è fatale nel 50--80% dei casi 50 Ø Coloro che hanno una emorragia e sopravvivono avranno altre emorragie con rischio aumentato di morte Ø L’emorragia prende origine dalla rottura dei plessi venosi sottomucosi esofagei dove vige un alto regime pressorio Ø Il cirrotico è inoltre deficitario sotto l’aspetto emocoagulativo § Diagnostica strumentale – EsofagoEsofago-gastroscopia d’urgenza (ottenuta la stabilizzazione emodinamica) – Rx digerente (d’elezione) – Arteriografia selettiva § Terapia medica – Vasopressina che riduce il flusso splancico e la pressione portale (per 4848-72 h) – Somatostatina – Metronidazolo e neomicina per ridurre la flora intestinale – Propanololo (βbloccante adrenergico che riduce l’output cardiaco, il flusso mesenterico e di conseguenza l’ipertensione portale) – Sonda di Sengstaken Sengstaken--Blackmore Blackmore:: produce un tamponamento temporaneo del sanguinamento da varici (può rimanere in situ 3636-48 h). La sonda ha tre canali: § uno per riempire il palloncino gastrico (200 cc) § uno per riempire il palloncino esofageo (80 cc) § uno per aspirare lo stomaco Sonda di Linton Linton--Nachlas § Terapia endoscopica o interventistica – Scleroterapia intravariceale o paravariceale – Legatura endoscopica delle varici – TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt): shunt portoportocavale non chirurgico che viene posizionato all’interno del fegato dal radiologo § Terapia chirurgica – shunt portoporto-cava – shunt splenorenale selettivo – transezione/devascolarizzazione dello stomaco e dell’esofago distale associata a splenectomia – trapianto epatico (Child C) CLASSIFICAZIONE DI CHILD-PUGH PUNTI 1 2 3 Encefalopatia NO Lieve Grave Ascite NO Lieve Bilirubina (mg/dl) <2 2-3 >3 > 3,5 3-3,5 <3 > 70 % 50-70 % 50 % Albumina (g/dl) Tempo Quick Importante CHILD-PUGH A B C Totale 5-6 7-9 >10 § La valutazione dello stadio di Child è fondamentale per impostare la profilassi di un risanguinamento risanguinamento,, possibile nel 50% dei casi § Nei pazienti Child A-B, se le varici sono state eradicate, eradicate, è consentito un programma di sorveglianza endoscopica, eventualmente associato a terapia con ßß-bloccanti § Nei pazienti Child C o se la probabilità di sopravvivenza a 1 anno è inferiore al 75% può essere preso in considerazione il trapianto di fegato Varici esofagee: classificazione secondo Paquet Ä stadio I (uno o due gavoccioli varicosi) Ä stadio II (varici non occludenti il lume esofageo) Ä stadio III (varici occludenti il lume esofageo) Ä stadio IV (varici sanguinanti o con incipienti segni di emorragia) Varici gastriche § Presenti nel 10 – 20 % dei pazienti con varici esofagee § Prevalentemente localizzate al fondo gastrico e sotto al cardias § Sanguinamento meno frequente delle varici esofagee, ma sempre più grave Emorragia da Ulcera § Circa il 20% dei pazienti con ulcera peptica avrà un episodio di sanguinamento; tale complicanza è la responsabile del 40% delle morti per ulcera peptica. Il sanguinamento si verifica per erosione di un vaso vicino all’ulcera o nel fondo del cratere ulceroso – L’80% dei sanguinamenti cessano spontaneamente. Il 20% necessitano un intervento per sanguinamento recidivo entro 48 ore – È difficile predire quali pazienti presenteranno dei sanguinamenti recidivi – Le ulcere che sanguinano sono localizzate nella parete posteriore del bulbo duodenale dove decorre l’arteria gastroduodenale § Terapia medica – Antagonisti dei recettori H2 ev ev,, inibitori della pompa protonica ev ev,, somatostatina – Terapia eradicante Helicobacter Pylori § Il 75% dei pazienti che sanguinano possono essere trattati con successo solo con terapia medica § Terapia endoscopica – Iniettiva: adrenalina, sclerosanti – Termica: Bipolar Probe, Argon plasma coagulator – Meccanica: emoclip emoclip,, lacci Emorragia da Ulcera § Terapia chirurgica – Solo il 55-10% dei pazienti che sanguinano da ulcera peptica necessitano di intervento chirurgico d’urgenza § Sanguinamento continuo che non risponde al trattamento endoscopico § Sanguinamenti ricorrenti § Pazienti > 60 anni § Sanguinamento di ulcere gastriche § Malattie cardiovascolari con un previsto scarso compenso di situazioni di ipotensione – Interventi per ulcere sanguinanti § Resezione dell'ulcera, raffia, gastrectomia parziale, vagotomia tronculare con piloroplastica Stigmate di recente sanguinamento Classificazione di Forrest di tipo arterioso di tipo venoso Ulcere peptiche Gastrite erosiva erosione alterazione superficiale con perdita di sostanza della mucosa che si estende sino alla muscolaris mucosae senza che quest’ultima sia interessata ulcera alterazione con perdita di sostanza della mucosa che supera la muscolaris mucosae sino alla sottomucosa per interessare anche gli strati più profondi della parete Gastrite erosiva - Ulcera peptica Etiologia Ø alcool Ø farmaci (aspirina, fans, fans, steroidi) Ø stress (interventi chirurgici, traumi, ustioni, sepsi) Ä ulcera di Curling (fase tardiva delle ustioni) Ä ulcera di Cushing (traumi, tumori, interventi sul SNC) Sindrome di MalloryMallory-Weiss Ä lesione lineare acuta della mucosa esofagea distale o della parte prossimale dello stomaco secondaria a vomito, singhiozzo o distensione acuta dello stomaco Ä responsabile del 7% dei casi di emorragia superiore Mallory-Weiss MalloryQuadro clinico Ä vomito protratto seguito da ematemesi Ä la presenza di ernia jatale può essere un fattore predisponente Ä con il vomito si verifica un’improvvisa forzata dilatazione del cardias erniato Ä se l’ernia è grande la sede di massima dilatazione si colloca distalmente rispetto alla giunzione gastroesofagea Ä tuttavia la maggior parte delle lesioni si verificano alla giunzione gastroesofagea o entro 2 cm dal cardias Sindrome di Mallory--Weiss Mallory Ä lesione lineare della mucosa di 11-2 cm di lunghezza, che decorre lungo la faccia posteriore destra della giunzione gastroesofagea (70% dei casi) Ä di solito unica ma in rari casi anche 3-4 lesioni associate storia naturale Ä autolimitazione del sanguinamento con trattamento conservativo Ä bassa mortalità (4%) Ä raramente necessita di trattamento chirurgico (raffia della lesione) Ernia jatale § Nell’ernia da scivolamento l’emorragia consegue all’esofagite da reflusso § Nell’ernia paraesofagea l’emorragia dipende dalla ritenzione acida nel sacco gastrico incarcerato o dalla congestione vascolare della parete erniata dello stomaco Lesione di Dieulafoy § Causa rara di emorragia digestiva (incidenza variabile tra 0,5 e 14%) § Arteriola della sottomucosa aggettante nel lume senza ulcerazione della mucosa circostante § Giunzione gastroesofagea, gastroesofagea, stomaco, esofago, piccolo intestino, colon, retto § Comorbilità: Cardiopatie, ipertensione,diabete § Diagnosi endoscopica § Mortalità elevata § Scleroterapia o cauterizzazione, se insuccesso terapia chirurgica Emorragie digestive tratto inferiore 17% 30% 3% 5% 15% 30% Malattia diverticolare Tumori colon-retto Malattie infiammatorie intestinali Angiodisplasia Colite ischemica Minori Emorragie digestive basse Cause § § § § § § § § § § § § Malattia diverticolare del colon Angiodisplasia Malattia infiammatoria intestinale Coliti ischemiche Coliti infettive Carcinoma colorettale Emorroidi Infarto mesenterico Tumori del tenue Invaginazione intestinale Emopatie Terapia anticoagulante Emorragie digestive basse Epidemiologia § 24% dei ricoveri per emorragia digestiva § Più frequenti nella popolazione anziana (età media 68 anni) § Nell’80% dei casi il sanguinamento è autolimitante, nel 20% dei casi necessita di trattamento in urgenza § Mortalità 4 – 20% Sede principale è il colon (95%). Quelle del tenue sono spesso definite criptogenetiche Sedi più comuni di sanguinamento del tratto digestivo inferiore in relazione all’età dei pazienti Adolescenti e ragazzi Diverticolo di Meckel Polipi Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) Intussuscezione Adulti < 60 anni Adulti > 60 anni Polipi Diverticoli Emorroidi Emorroidi IBD Angiodisplasie Ragadi anali Neoplasie Coliti infettive Diverticoli Neoplasie Angiodisplasie Colite ischemica Emorragie digestive basse Segni e sintomi § 85% = sanguinamento di lieve entità, autolimitantesi, autolimitantesi, senza alterazioni emodinamiche (emorroidi, polipi del colon, cancro del colon, ecc.) § 15% = sanguinamento di grande entità, con alterazioni emodinamiche (angiomi, diverticoli, ecc.) § Ematochezia o Rettorragia Rettorragia:: passaggio attraverso il retto di sangue rosso vivo, che tende a coagulare – Indipendentemente dalla defecazione – Durante la defecazione – La fonte del sanguinamento è distale rispetto al Treitz Treitz;; se prossimale v ematochezia + diarrea = probabile sanguinamento importante rispetto ad esso emorragia cataclismica v ematochezia + diarrea + muco e pus = probabile malattia infiammatoria § Non bisogna dimenticare che il colore del sangue è modificato dalla cronica intestinale nel tratto gastro-enterico per cui abbondanti perdite sua permanenza v ematiche sangue frammisto alleduodenale feci = probabile sanguinamento livellomantenendo o a monte il da ulcera possono arrivare alaretto dell'ampolla rettale colore rosso vivo sangue sullal’ematochezia superficie delle èfeci o emessoprevalentemente al termine della defecazione pero § v Nei giovani indicativa di emorroidi gocciolamento = probabile sanguinamento ano-rettale anell’anziano valle dell'ampolla di malattie infiammatorie croniche dell’intestino, di malattia v diverticolare ematochezia indipendente dalla defecazione emessa in seguito a tenesmo = del colon o di cancro del colon-retto rapido accumulo di feci: sangue in ampolladiper sanguinamento rettale § probabile Sangue occulto con le emissione piccole quantità di sangue importante (50 ml) rilevabile solo attraverso indagini di laboratorio Emorragie digestive basse Diagnostica § Esplorazione rettale: viene sempre effettuata per diagnosticare patologie anoanorettali § Anoscopia: è indicata nei sanguinamenti da emorroidi, ragadi, carcinoma anale o altre lesioni anoano-rettali § Colonscopia - Enteroscopia: può essere indaginosa nei pazienti con sanguinamento in atto § Endocapsula § Rx clisma opaco: da effettuare se il sanguinamento è terminato § Angiografia mesenterica selettiva: selettiva: richiede un sanguinamento continuo di almeno 1 ml/minuto. Può evidenziare lesioni angiodisplastiche anche dopo che il sanguinamento è cessato § Scintigrafia con Globuli rossi 99mTC: richiede un sanguinamento continuo di almeno 0,5 ml/minuto Emorragie digestive basse Terapia § La maggior parte dei pazienti sono stabili e possono essere trattati anche dopo che il sanguinamento si è arrestato § Il sanguinamento acuto tende ad essere autolimitante § Considerare l'l'embolizzazione embolizzazione selettiva della mesenterica se l'emorragia mette in pericolo la vita del paziente § Controllo endoscopico del sanguinamento (emoclip emoclip,, endoloop,, elettrocoagulazione, Argon Laser, scleroterapia endoloop con adrenalina, cianoacrilato, cianoacrilato, ecc) § Se il sanguinamento persiste effettuare una gastroscopia per escludere cause alte § Se è presente una angiodisplasia destra eseguire una emicolectomia destra § Se il sanguinamento dipende da malattia diverticolare eseguire una emicolectomia sinistra Terapia chirurgica § Paziente emodinamicamente instabile anche dopo rianimazione o quando falliscono le altre procedure § Emotrasfusioni > 5 U in 24 h § Sanguinamento persistente per più di 72 h, ricorrente a breve distanza (7(7-10 gg) o a lunga distanza (III episodio) § Riscontro di carcinoma 10% in Urgenza Malattia diverticolare l’ipertrofia della muscolatura circolare in presenza di diverticoli ed il secondario aumento di pressione endoluminale provocano delle alterazioni parietali dell’arteria perforante e la predispongono alla rottura Malattia diverticolare sede dell’emorragia Ä più frequente nel colon sinistro Ä colon destro emorragie più gravi e documentabili con l’angiografia Malattia diverticolare Colon discendente Angiodisplasia Piccolo gruppo di vene tortuose e dilatate nella mucosa del colon e del piccolo intestino Ä questa dilatazione ostruzione parziale sottomucosa nel è secondaria delle loro vene passaggio ad della tra muscolatura circolare e longitudinale Ä col passare del tempo si verifica una massiva dilatazione dei capillari con formazione arterovenose inoltre di comunicazioni Angiodisplasia Ä secondo la teoria di Boley circa un terzo dei soggetti di età superiore ai 70 anni è esposto al rischio di emorragia da angiodisplasia del colon Ä la maggior parte delle lesioni angiodisplasiche interessa il cieco ed il colon destro Angiodisplasia Ä lesioni piccole: chiazzette piatte di colore rosso vivo, di 2-5 mm di diametro a bordi regolari Ä lesioni grandi grandi:: aree eritematose, rilevate, di diametro superiore ai 5 mm, a margini irregolari Ä queste ultime possono anche ulcerarsi, probabilmente per necrosi ischemica Angiodisplasia § La diagnosi può essere fatta per mezzo della colonscopia o dell’angiografia mesenterica. La colonscopia è preferita perché può escludere le altre cause di sanguinamento e può anche essere utilizzata per la terapia. Endocapsula § Trattamento conservativo: trasfusioni di sangue, somministrazione di ferro § Elettrocoagulazione o coagulazione laser transcolonscopica § Il sanguinamento attivo e grave può essere controllato rapidamente con vasopressina § Se la terapia coagulativa non è tecnicamente possibile o se il sanguinamento acuto non può essere controllato, è necessario l’intervento chirurgico (resezione colica) Tendenza ad autolimitarsi Tendenza a recidivare Varici esofagee Scarsa Elevata Ulcere croniche Elevata Elevata Gastrite emorragica Ulcere acute Elevata Scarsa Mallory--Weiss Mallory Elevata Scarsa Angiodisplasia Elevata Elevata Neoplasie del colon Elevata Elevata Malattia diverticolare Elevata Elevata Patologia Anorettale Elevata Elevata Assistenza al paziente con emorragia digestiva § § § § § § § § Valutazione dei parametri vitali Posizione di Trendelemburg Esame Emocromocitometrico urgente Infusione di liquidi (soluzioni fisiologiche e colloidali) per ripristinale la volemia Trasfusione di emoderivati (emazie concentrate e plasma) Ossigenoterapia Posizionamento di un sondino nasonaso-gastrico e lavaggio con fisiologica nelle emorragie alte Valutazione delle caratteristiche delle feci