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Emorragie digestive [modalità compatibilità]

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Emorragie digestive [modalità compatibilità]
Emorragie digestive
Prof. Salvatore Gorgone
Emorragie digestive
Tutte le perdite ematiche che si verificano, a qualsiasi
livello e per qualsiasi causa, entro il lume del tubo
digerente o delle ghiandole annesse (fegato, pancreas)
• Emorragie manifeste
- ematemesi
- melena
- proctorragia (rettorragia)
- enterorragia
- quadri di shock e/o anemia acuta
• Emorragie occulte
- anemizzazione cronica
- positività ricerca sangue occulto nelle feci
Non si ricerca sangue occulto se l’emorragia è manifesta!
Emorragie digestive
interesse chirurgico
Ä circa il 20
20%
% delle urgenze in chirurgia
Ä 10
10%
% di mortalità globale
Ä 40
40%
% di mortalità in epatopatici e pazienti affetti da gravi
patologie
Emorragie digestive
ESAME CLINICO
v ESAME OBIETTIVO ADDOMINALE
v ISPEZIONE ANO – ESPLORAZIONE RETTALE
v ISPEZIONE FECI/VOMITO
ESAMI DI LABORATORIO
v EMOCROMOCITOMETRIA
v IPERAZOTEMIA (
assorbimento intestinale dell’Hb e
proteine plasmatiche)
v IPERAMMONIEMIA (ipertensione portale - varici)
SONDINO NASONASO-GASTRICO
Bleeding Score
CAUSE EMORRAGIE DIGESTIVE PER ETÀ
§ NEONATI - BAMBINI
–
–
–
–
Diverticolo di Meckel
Polipi
Colite ulcerosa
Duplicazioni intestinali
§ GIOVANI
–
–
–
–
Diverticolo di Meckel
Colite ulcerosa
Morbo di Crohn
Polipi
§ ADULTI < 60 anni
–
–
–
–
Polipi
Neoplasie
Malattia diverticolare
Angiodisplasia
§ ADULTI > 60 anni
– Neoplasie
– Polipi
– Malattia diverticolare
Emorragie digestive
§ Alte (80%) o superiori
Treitz
– Sede del sanguinamento: esofago,
stomaco, duodeno (fino all’angolo di Treitz)
Treitz)
§ Basse (20%) o inferiori
– Sede del sanguinamento: intestino tenue,
colon, retto
Emorragia persistente: quella che si mantiene oltre 24 ore nonostante
un trattamento medico conservativo
Emorragia ricorrente: se una nuova emorragia si verifica entro 7 giorni
dalla risoluzione del primo episodio
Emorragie digestive alte
Epidemiologia
§ Incidenza annuale di ricoveri pari a 100
per 100.000 abitanti
§ Mortalità pari all’8all’8-10% negli ultimi 30 anni
§ Rappresentano l’80 – 90% di tutte le
emorragie digestive
§ 5% di emorragie occulte
Em o rragie d igestive tratto
su p erio re
14%
6%
12%
68%
L e s io n i p e p tich e
V a ric i e s o fa g e e
Ne o p la s ie g a stric h e
M in o ri
Emorragie digestive alte
§ Cause Comuni (95%)
– Ulcera peptica (45%)
§ Ulcera duodenale (25%)
§ Ulcera gastrica (20%)
– Varici esofagee (20%)
– Gastriti (20%)
– Sindrome di MalloryMallory-Weiss (10%)
§ Cause non comuni (5%)
–
–
–
–
–
–
Cancro orooro-faringei, esofageo, gastrico
Esofagite
Pancreatite
Emobilia
Diverticoli esofagei
Diverticoli duodenali
Emorragie digestive alte
Segni e sintomi
§ Rigurgito ematico: emissione di sangue a bocca piena,
senza vomito (provenienza esofagea)
§ Ematemesi: vomito di materiale ematico causato da una
emorragia abbondante (1 l) con sangue rosso vivo se
l’emorragia è stata abbondante e rapida. Se è stata
importante ma lenta il vomito è di colore scuro (vomito
caffeano o a posa di caffè) perché il sangue è entrato in
contatto con i succhi acidi dello stomaco per un tempo
sufficiente a convertire l’emoglobina in metemoglobina
§ Melena: passaggio attraverso il retto di feci nere
(consistenza poltacea, colorito nerastro, untuose, brillanti
e di odore caratteristico).
caratteristico). La melena sta il più delle volte
ad indicare una lunga permanenza di sangue all’interno
del tratto gastrointestinale (almeno 8 ore); il colore è
dovuto alla formazione di ematina da parte dei succhi
digestivi e della flora batterica. Perdita ematica non
inferiore ad 8080-100 ml; una maggiore quantità di sangue
può provocare il perdurare della melena per più giorni
§ Segni emodinamici: in relazione alla entità della
perdita ematica
– ipotensione, tachicardia, sudorazione, nausea, sete,
confusione mentale, irrequietezza, ecc. per perdita
rapida >20% della volemia
– shock emorragico (marcata ipotensione, tachicardia,
cute pallida e fredda, oligooligo-anuria
anuria,, coma) per perdita
rapida >40% della volemia
§ Enterorragia: termine generico per indicare
evacuazione di sangue di provenienza intestinale,
senza precisarne le caratteristiche
Melena
diagnosi differenziale con pseudomelena alimentare
(ferro, carbone vegetale, bismuto, liquirizia, mirtilli,
barbabietole)
feci di forma e consistenza
normale
Per evitare errori: strisciare il materiale su garza
Sfumatura rosso violacea
MELENA
Color verdastro o marrone
FECI IPERCROMICHE
A:
caratteristiche
dell’ematemesi
Melena
Enterorragia
Proctorragia
B:
caratteristiche
delle emissioni
emorragiche
dall’ano
ematemesi e melena
Ä la melena si associa molto frequentemente all’ematemesi
mentre
Ä solo nella metà dei casi di melena si osserva ematemesi
manifestazioni cliniche
Sono correlate a:
Ä volume di sangue perduto
Ä velocità con cui si verifica la perdita
una perdita inferiore a 500 ml raramente è causa di sintomi, a
meno che non si tratti di pazienti anziani o già anemici
Di fronte a un’emorragia digestiva, mentre si attuano tutte le misure
volte a definirne sede e causa, occorre valutarne la gravità
Emorragia modesta: modificazioni cardiocircolatorie minime o
assenti, Ht >30%, Hb >10 g%, perdita ematica stimata <1000 ml,
non sono necessarie emotrasfusioni
Emorragia grave compensata: aumento frequenza cardiaca e
calo pressorio, Ht 20-30%, Hb 8-10 g%, perdita ematica stimata
1000-2000 ml, necessario trasfondere 2-3 unità di sangue, con
compenso emodinamico agevole
Emorragia grave scompensata: shock conclamato, Ht <20%,
Hb <7 g%, perdita ematica stimata >1500 ml, necessità di > 3
unità, con compenso emodinamico difficile o instabile
Emorragia cataclismica: riduzione valori emocromocitometrici
e shock persistenti malgrado trasfusioni, necessario trattamento
chirurgico d’emergenza
CLASSIFICAZIONE IN BASE
ALL’ENTITÀ DEL SANGUINAMENTO
§ EMORRAGIE MASSIVE ACUTE
– Instabilità emodinamica
– Shock emorragico conclamato
§ EMORRAGIE CRONICHE
– Anemia sideropenica
§ Sangue occulto
§ Melena
++
+
Anamnesi
Ø Precedenti episodi di emorragia digestiva
Ø Malattia peptica conosciuta
Ø Neoplasie gastrointestinali note
Ø Precedenti interventi
Ø Uso di farmaci
Ø Importanti co
co--morbidità
Esame Obiettivo Generale
Ø segni di cirrosi epatica (ascite, ittero, splenomegalia, ritenzione idrica)
Ø teleangectasie cutanee (Rendu
Rendu--Osler
Osler))
Ø nevi pigmentati sulle labbra (Peutz
Peutz--Jeghers
Jeghers))
Ø ecchimosi cutanee
rilevazione di
Ø frequenza cardiaca
Ø pressione arteriosa
Ø pressione venosa centrale
Ø esplorazione rettale
Diagnosi
esami di laboratorio
Ä ematocrito normale all’inizio del sanguinamento
Ä leucocitosi e trombocitosi da contrazione splenica
Ä iperazotemia (da catabolismo intestinale del sangue
e da incipiente insufficienza renale)
Emorragie digestive alte
Diagnosi e Terapia
Tutti i pazienti richiedono una endoscopia
procedure terapeutiche) per determinare:
precoce (con o senza
– Sede del sanguinamento (esofago, stomaco, duodeno)
– Entità del sanguinamento
§ In corso di esame endoscopico possono essere messe in atto
procedure terapeutiche per bloccare il sanguinamento:
–
–
–
–
–
Fotocoagulazione mediante YAG laser
Diatermia bipolare
Iniezioni nell’ulcera di sostanze sclerosanti o di adrenalina
Iniezioni nelle varici esofagee di sostanze sclerosanti
Legatura endoscopica delle varici
§ I trattamenti endoscopici possono essere ripetuti
§ I principali obiettivi della terapia iniziale sono:
– ripristinare la massa ematica perduta e stabilizzare le condizioni
emodinamiche del paziente
– stabilire la sede del sanguinamento
– a seconda della causa, porre in essere misure terapeutiche idonee prima
endoscopiche e successivamente, se queste falliscono, chirurgiche
Fattori prognostici negativi nell’emorragia
digestiva superiore acuta
• Età avanzata
• Numero di patologie concomitanti
• Causa di sanguinamento
• Ematemesi con sangue rosso, ematochezia
• Shock o ipotensione alla presentazione
• Necessità di trasfusioni
• Sanguinamento attivo all’endoscopia
• Sanguinamento da ulcera di grandi dimensioni (>2 cm)
• Comparsa di sanguinamento in corso di ospedalizzazione
• Necessità di chirurgia d’urgenza
Emorragia da varici esofagee
§ Vena porta è vena gastrica sn è plesso esofageo
inferiore (varici) è azigos è cava superiore
§ Rottura di varici esofagee
Ø Evento drammatico tipico dei soggetti cirrotici con ipertensione
portale
Ø Il 40% di pazienti con cirrosi avrà rottura di varici esofagee
Ø L’episodio iniziale di emorragia da rottura di varici è fatale nel
50--80% dei casi
50
Ø Coloro che hanno una emorragia e sopravvivono avranno altre
emorragie con rischio aumentato di morte
Ø L’emorragia prende origine dalla rottura dei plessi venosi
sottomucosi esofagei dove vige un alto regime pressorio
Ø Il cirrotico è inoltre deficitario sotto l’aspetto emocoagulativo
§ Diagnostica strumentale
– EsofagoEsofago-gastroscopia d’urgenza (ottenuta la stabilizzazione
emodinamica)
– Rx digerente (d’elezione)
– Arteriografia selettiva
§ Terapia medica
– Vasopressina che riduce il flusso splancico e la
pressione portale (per 4848-72 h)
– Somatostatina
– Metronidazolo e neomicina per ridurre la flora intestinale
– Propanololo (βbloccante adrenergico che riduce l’output
cardiaco, il flusso mesenterico e di conseguenza
l’ipertensione portale)
– Sonda di Sengstaken
Sengstaken--Blackmore
Blackmore:: produce un
tamponamento temporaneo del sanguinamento da varici
(può rimanere in situ 3636-48 h). La sonda ha tre canali:
§ uno per riempire il palloncino gastrico (200 cc)
§ uno per riempire il palloncino esofageo (80 cc)
§ uno per aspirare lo stomaco
Sonda di Linton
Linton--Nachlas
§ Terapia endoscopica o interventistica
– Scleroterapia intravariceale o paravariceale
– Legatura endoscopica delle varici
– TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt): shunt portoportocavale non chirurgico che viene posizionato all’interno del fegato dal
radiologo
§ Terapia chirurgica
– shunt portoporto-cava
– shunt splenorenale selettivo
– transezione/devascolarizzazione dello stomaco e dell’esofago distale
associata a splenectomia
– trapianto epatico (Child C)
CLASSIFICAZIONE DI CHILD-PUGH
PUNTI
1
2
3
Encefalopatia
NO
Lieve
Grave
Ascite
NO
Lieve
Bilirubina (mg/dl)
<2
2-3
>3
> 3,5
3-3,5
<3
> 70 %
50-70 %
50 %
Albumina (g/dl)
Tempo Quick
Importante
CHILD-PUGH
A
B
C
Totale
5-6
7-9
>10
§ La valutazione dello stadio di Child è fondamentale per
impostare la profilassi di un risanguinamento
risanguinamento,, possibile
nel 50% dei casi
§ Nei pazienti Child A-B, se le varici sono state eradicate,
eradicate,
è consentito un programma di sorveglianza endoscopica,
eventualmente associato a terapia con ßß-bloccanti
§ Nei pazienti Child C o se la probabilità di sopravvivenza
a 1 anno è inferiore al 75% può essere preso in
considerazione il trapianto di fegato
Varici esofagee: classificazione secondo Paquet
Ä stadio I (uno o due gavoccioli varicosi)
Ä stadio II (varici non occludenti il lume esofageo)
Ä stadio III (varici occludenti il lume esofageo)
Ä stadio IV (varici sanguinanti o con incipienti segni di emorragia)
Varici gastriche
§ Presenti nel 10 – 20 % dei pazienti con
varici esofagee
§ Prevalentemente localizzate al fondo
gastrico e sotto al cardias
§ Sanguinamento meno frequente delle varici
esofagee, ma sempre più grave
Emorragia da Ulcera
§ Circa il 20% dei pazienti con ulcera peptica avrà un episodio di
sanguinamento; tale complicanza è la responsabile del 40% delle morti per
ulcera peptica. Il sanguinamento si verifica per erosione di un vaso vicino
all’ulcera o nel fondo del cratere ulceroso
– L’80% dei sanguinamenti cessano spontaneamente. Il 20% necessitano un
intervento per sanguinamento recidivo entro 48 ore
– È difficile predire quali pazienti presenteranno dei sanguinamenti recidivi
– Le ulcere che sanguinano sono localizzate nella parete posteriore del bulbo
duodenale dove decorre l’arteria gastroduodenale
§ Terapia medica
– Antagonisti dei recettori H2 ev
ev,, inibitori della pompa protonica ev
ev,,
somatostatina
– Terapia eradicante Helicobacter Pylori
§ Il 75% dei pazienti che sanguinano possono essere trattati con successo
solo con terapia medica
§ Terapia endoscopica
– Iniettiva: adrenalina, sclerosanti
– Termica: Bipolar Probe, Argon plasma coagulator
– Meccanica: emoclip
emoclip,, lacci
Emorragia da Ulcera
§ Terapia chirurgica
– Solo il 55-10% dei pazienti che sanguinano da ulcera
peptica necessitano di intervento chirurgico d’urgenza
§ Sanguinamento continuo che non risponde al trattamento
endoscopico
§ Sanguinamenti ricorrenti
§ Pazienti > 60 anni
§ Sanguinamento di ulcere gastriche
§ Malattie cardiovascolari con un previsto scarso compenso di
situazioni di ipotensione
– Interventi per ulcere sanguinanti
§ Resezione dell'ulcera, raffia, gastrectomia parziale,
vagotomia tronculare con piloroplastica
Stigmate di recente sanguinamento
Classificazione di Forrest
di tipo arterioso
di tipo venoso
Ulcere peptiche
Gastrite erosiva
erosione
alterazione
superficiale
con
perdita
di
sostanza della mucosa che si estende sino
alla
muscolaris
mucosae
senza
che
quest’ultima sia interessata
ulcera
alterazione con perdita di sostanza della
mucosa che supera la muscolaris mucosae
sino alla sottomucosa per interessare anche
gli strati più profondi della parete
Gastrite erosiva - Ulcera peptica
Etiologia
Ø alcool
Ø farmaci (aspirina, fans,
fans, steroidi)
Ø stress (interventi chirurgici, traumi, ustioni, sepsi)
Ä ulcera di Curling (fase tardiva delle ustioni)
Ä ulcera di Cushing (traumi, tumori, interventi sul SNC)
Sindrome di MalloryMallory-Weiss
Ä lesione lineare acuta della mucosa
esofagea distale o della parte
prossimale dello stomaco secondaria
a vomito, singhiozzo o distensione
acuta dello stomaco
Ä responsabile del 7% dei casi di
emorragia superiore
Mallory-Weiss
MalloryQuadro clinico
Ä vomito protratto seguito da ematemesi
Ä la presenza di ernia jatale può essere
un fattore predisponente
Ä con il vomito si verifica un’improvvisa forzata dilatazione
del cardias erniato
Ä se l’ernia è grande la sede di massima dilatazione si
colloca
distalmente
rispetto
alla
giunzione
gastroesofagea
Ä tuttavia la maggior parte delle lesioni si verificano alla
giunzione gastroesofagea o entro 2 cm dal cardias
Sindrome di
Mallory--Weiss
Mallory
Ä lesione lineare della mucosa di 11-2 cm di lunghezza, che
decorre lungo la faccia posteriore destra della giunzione
gastroesofagea (70% dei casi)
Ä di solito unica ma in rari casi anche 3-4 lesioni associate
storia naturale
Ä autolimitazione
del
sanguinamento
con trattamento conservativo
Ä bassa mortalità (4%)
Ä raramente necessita di trattamento
chirurgico (raffia della lesione)
Ernia jatale
§ Nell’ernia da scivolamento
l’emorragia consegue
all’esofagite da reflusso
§ Nell’ernia paraesofagea
l’emorragia dipende dalla
ritenzione acida nel sacco
gastrico incarcerato o dalla
congestione vascolare della
parete erniata dello stomaco
Lesione di Dieulafoy
§ Causa rara di emorragia digestiva
(incidenza variabile tra 0,5 e 14%)
§ Arteriola della sottomucosa aggettante nel lume
senza ulcerazione della mucosa circostante
§ Giunzione gastroesofagea,
gastroesofagea, stomaco, esofago,
piccolo intestino, colon, retto
§ Comorbilità: Cardiopatie, ipertensione,diabete
§ Diagnosi endoscopica
§ Mortalità elevata
§ Scleroterapia o cauterizzazione,
se insuccesso terapia chirurgica
Emorragie digestive tratto
inferiore
17%
30%
3%
5%
15%
30%
Malattia diverticolare
Tumori colon-retto
Malattie infiammatorie intestinali
Angiodisplasia
Colite ischemica
Minori
Emorragie digestive basse
Cause
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
Malattia diverticolare del colon
Angiodisplasia
Malattia infiammatoria intestinale
Coliti ischemiche
Coliti infettive
Carcinoma colorettale
Emorroidi
Infarto mesenterico
Tumori del tenue
Invaginazione intestinale
Emopatie
Terapia anticoagulante
Emorragie digestive basse
Epidemiologia
§ 24% dei ricoveri per emorragia digestiva
§ Più frequenti nella popolazione anziana (età
media 68 anni)
§ Nell’80% dei casi il sanguinamento è
autolimitante, nel 20% dei casi necessita di
trattamento in urgenza
§ Mortalità 4 – 20%
Sede principale è il colon (95%). Quelle del
tenue sono spesso definite criptogenetiche
Sedi più comuni di sanguinamento del tratto digestivo
inferiore in relazione all’età dei pazienti
Adolescenti e ragazzi
Diverticolo di Meckel
Polipi
Malattie
infiammatorie
croniche intestinali
(IBD)
Intussuscezione
Adulti < 60 anni
Adulti > 60 anni
Polipi
Diverticoli
Emorroidi
Emorroidi
IBD
Angiodisplasie
Ragadi anali
Neoplasie
Coliti infettive
Diverticoli
Neoplasie
Angiodisplasie
Colite ischemica
Emorragie digestive basse
Segni e sintomi
§ 85% = sanguinamento di lieve entità, autolimitantesi,
autolimitantesi, senza alterazioni
emodinamiche (emorroidi, polipi del colon, cancro del colon, ecc.)
§ 15% = sanguinamento di grande entità, con alterazioni emodinamiche
(angiomi, diverticoli, ecc.)
§ Ematochezia o Rettorragia
Rettorragia:: passaggio attraverso il retto di sangue
rosso vivo, che tende a coagulare
– Indipendentemente dalla defecazione
– Durante la defecazione
– La fonte del sanguinamento è distale rispetto al Treitz
Treitz;; se prossimale
v ematochezia
+
diarrea
=
probabile
sanguinamento
importante
rispetto ad esso emorragia cataclismica
v ematochezia + diarrea + muco e pus = probabile malattia infiammatoria
§ Non bisogna dimenticare che il colore del sangue è modificato dalla
cronica
intestinale nel tratto gastro-enterico per cui abbondanti perdite
sua permanenza
v ematiche
sangue frammisto
alleduodenale
feci = probabile
sanguinamento
livellomantenendo
o a monte il
da ulcera
possono
arrivare alaretto
dell'ampolla
rettale
colore rosso
vivo
sangue
sullal’ematochezia
superficie delle èfeci
o emessoprevalentemente
al termine della defecazione
pero
§ v Nei
giovani
indicativa
di emorroidi
gocciolamento
= probabile sanguinamento
ano-rettale anell’anziano
valle dell'ampolla
di malattie infiammatorie
croniche dell’intestino,
di malattia
v diverticolare
ematochezia indipendente
dalla
defecazione
emessa in seguito a tenesmo =
del colon o di
cancro
del colon-retto
rapido
accumulo
di feci:
sangue
in ampolladiper
sanguinamento
rettale
§ probabile
Sangue
occulto
con le
emissione
piccole
quantità di
sangue
importante
(50 ml) rilevabile solo attraverso indagini di laboratorio
Emorragie digestive basse
Diagnostica
§ Esplorazione rettale: viene sempre
effettuata per diagnosticare patologie anoanorettali
§ Anoscopia: è indicata nei sanguinamenti da
emorroidi, ragadi, carcinoma anale o altre
lesioni anoano-rettali
§ Colonscopia - Enteroscopia: può essere
indaginosa nei pazienti con sanguinamento
in atto
§ Endocapsula
§ Rx clisma opaco: da effettuare se il
sanguinamento è terminato
§ Angiografia mesenterica selettiva:
selettiva: richiede
un sanguinamento continuo di almeno 1
ml/minuto. Può evidenziare lesioni
angiodisplastiche anche dopo che il
sanguinamento è cessato
§ Scintigrafia con Globuli rossi 99mTC: richiede un sanguinamento
continuo di almeno 0,5 ml/minuto
Emorragie digestive basse
Terapia
§ La maggior parte dei pazienti sono stabili e possono
essere trattati anche dopo che il sanguinamento si è
arrestato
§ Il sanguinamento acuto tende ad essere autolimitante
§ Considerare l'l'embolizzazione
embolizzazione selettiva della mesenterica
se l'emorragia mette in pericolo la vita del paziente
§ Controllo endoscopico del sanguinamento (emoclip
emoclip,,
endoloop,, elettrocoagulazione, Argon Laser, scleroterapia
endoloop
con adrenalina, cianoacrilato,
cianoacrilato, ecc)
§ Se il sanguinamento persiste effettuare una gastroscopia
per escludere cause alte
§ Se è presente una angiodisplasia destra eseguire una
emicolectomia destra
§ Se il sanguinamento dipende da malattia diverticolare
eseguire una emicolectomia sinistra
Terapia chirurgica
§ Paziente emodinamicamente instabile
anche dopo rianimazione o quando
falliscono le altre procedure
§ Emotrasfusioni > 5 U in 24 h
§ Sanguinamento persistente per più di 72 h,
ricorrente a breve distanza (7(7-10 gg) o a
lunga distanza (III episodio)
§ Riscontro di carcinoma
10% in Urgenza
Malattia diverticolare
l’ipertrofia della muscolatura circolare in
presenza di diverticoli ed il secondario
aumento di pressione endoluminale
provocano delle alterazioni parietali dell’arteria
perforante e la predispongono alla rottura
Malattia diverticolare
sede dell’emorragia
Ä più frequente nel colon sinistro
Ä colon destro emorragie più gravi e documentabili con
l’angiografia
Malattia diverticolare
Colon discendente
Angiodisplasia
Piccolo gruppo di vene tortuose e dilatate nella mucosa
del colon e del piccolo intestino
Ä questa
dilatazione
ostruzione
parziale
sottomucosa
nel
è
secondaria
delle
loro
vene
passaggio
ad
della
tra
muscolatura circolare e longitudinale
Ä col passare del tempo si verifica una
massiva dilatazione dei capillari con
formazione
arterovenose
inoltre
di
comunicazioni
Angiodisplasia
Ä secondo la teoria di Boley circa un terzo dei soggetti di
età superiore ai 70 anni è esposto al rischio di emorragia
da angiodisplasia del colon
Ä la maggior parte delle lesioni angiodisplasiche interessa
il cieco ed il colon destro
Angiodisplasia
Ä lesioni piccole: chiazzette piatte di colore rosso vivo, di
2-5 mm di diametro a bordi regolari
Ä lesioni grandi
grandi:: aree eritematose, rilevate, di diametro
superiore ai 5 mm, a margini irregolari
Ä queste ultime possono anche ulcerarsi, probabilmente
per necrosi ischemica
Angiodisplasia
§ La diagnosi può essere fatta per mezzo della colonscopia
o dell’angiografia mesenterica. La colonscopia è preferita
perché può escludere le altre cause di sanguinamento e
può anche essere utilizzata per la terapia. Endocapsula
§ Trattamento conservativo: trasfusioni di sangue,
somministrazione di ferro
§ Elettrocoagulazione o coagulazione laser
transcolonscopica
§ Il sanguinamento attivo e grave può essere controllato
rapidamente con vasopressina
§ Se la terapia coagulativa non è tecnicamente possibile o
se il sanguinamento acuto non può essere controllato, è
necessario l’intervento chirurgico (resezione colica)
Tendenza ad
autolimitarsi
Tendenza a
recidivare
Varici esofagee
Scarsa
Elevata
Ulcere croniche
Elevata
Elevata
Gastrite emorragica
Ulcere acute
Elevata
Scarsa
Mallory--Weiss
Mallory
Elevata
Scarsa
Angiodisplasia
Elevata
Elevata
Neoplasie del colon
Elevata
Elevata
Malattia diverticolare
Elevata
Elevata
Patologia Anorettale
Elevata
Elevata
Assistenza al paziente con emorragia digestiva
§
§
§
§
§
§
§
§
Valutazione dei parametri vitali
Posizione di Trendelemburg
Esame Emocromocitometrico urgente
Infusione di liquidi (soluzioni fisiologiche e colloidali) per
ripristinale la volemia
Trasfusione di emoderivati (emazie concentrate e plasma)
Ossigenoterapia
Posizionamento di un sondino nasonaso-gastrico e
lavaggio con fisiologica nelle emorragie alte
Valutazione delle caratteristiche delle feci
Fly UP