La logica del neoliberismo → Milton Friedman (1912 2006) “Scuola
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La logica del neoliberismo → Milton Friedman (1912 2006) “Scuola
La logica del neoliberismo Î Milton Friedman (1912‐2006) (1912 2006) – “Scuola di Chicago” Î Ridurre il deficit pubblico, per evitare di pagare interessi troppo onerosi; quindi abbattere bb tt l spesa pubblica; la bbli e ridimensionare idi i il Welfare W lf St t State, considerato id t economicamente inefficiente Î la l diminuzione di i i d ll spesa pubblica della bbli consente t di ridurre id l pressione la i fi l specie fiscale, i suii redditi alti Î se glili imprenditori i di i hanno h maggiori i i risorse i a disposizione, di ii possono investire i i di più iù in i innovazioni tecnologiche che facciano diminuire i costi di produzione Î in i tall modo d l’economia l’ i potrebbe bb ridiventare idi competitiva i i e imboccare i b una fase f di espansione Î e la disoccupazione sarebbe gradualmente riassorbita dagli effetti benefici del nuovo ciclo di investimenti Î così sarebbe rilanciata anche la domanda di beni di consumo L’azione di governo di Margaret Thatcher (1979‐1990) Î Grande piano di privatizzazioni (Britoil, Rolls Royce, British Airways, y , ecc.)) – chiusura di p parte delle miniere di carbone statali Î Scontro con i sindacati, per diminuirne il peso in sede di definizione dei contratti di lavoro [1985] Î Contenimento della pressione fiscale sui redditi, redditi in particolare sulle fasce più alte Î Tagli netti alla spesa pubblica (conservato l’intervento statale in scuola, università, assistenza sanitaria, assistenza pensionistica; ma d diminuzione d finanziamenti; dei f bl blocco d l turn over; in qualche del l h caso peggioramento dei servizi offerti) Il neoliberismo negli USA: Ronald Reagan Î 1981‐1989: Ronald Reagan Presidente repubblicano degli USA Î Importanti, per Reagan, i temi della politica estera Î Adozione di una politica economica neo‐liberista: ‐ abbassamento della pressione fiscale [vedi tabella] ‐ tagli g alla spesa p pubblica ((ma non alla spesa p p per ggli armamenti,, in p crescita del 40%) ‐ deregulation: d l eliminazione l d norme (sindacali, di ( d l sociali, l ambientali) b l) che limitano l’attività imprenditoriale Aliquote fiscali ‐ USA Year 1946 Brackets 24 First Bracket Rate 20% 1964 26 16% 77% $400,000 Johnson [dem] 1965 1981 1982 1987 1988 25 16 14 5 2 14% 14% 12% 11% 15% 70% 70% 50% 38.5% 28% $200,000 $212,000 $ , $106,000 $90,000 $29,750 $ , Johnson [dem] Reagan [rep] g [ p] Reagan [rep] Reagan [rep] Reagan [rep] g [ p] 1991 3 15% 31% $82,150 Bush I [rep] 1993 5 15% 39.6% $250,000 Clinton [dem] 2003 2011 2013 6 6 7 10% 10% 10% 35% 35% 39.6% $311,950 $379,150 $400,000 Bush II [rep] Obama [dem] Obama [dem] Number of Number of Top Bracket Top Bracket Rate 91% Income $200,000 Governi Truman [dem] Risultati e contesto delle politiche neoliberiste Î Aumenta il PIL; l’inflazione viene contenuta ÎThatcher e Reagan operano in un periodo di nuova discesa dei prezzi del petrolio g p p p p Î Peraltro: pesanti contraccolpi sociali: la disoccupazione resta stabile (5‐10%); negli USA il sistema sanitario costringe le famiglie a sottoscrivere costose assicurazioni, o ad affrontare costi egualmente elevati al momento del bisogno; restano in piedi solo Medicaid (famiglie povere) e Medicare (anziani) Il “dogma” neo‐liberista Î Dopo il decennio thatcheriano‐reaganiano, la linea neoliberista, rimodulata e resa meno aggressiva ed estrema, è diventata il credo politico fondamentale d ll’O id t dell’Occidente Î Nessuno dei governi che si sono succeduti nel Regno Unito o negli USA dopo la Thatcher e dopo Reagan, né quelli conservatori o repubblicani (UK: governo Major, 1990‐97; USA: governi Bush sr., 1989‐9; e Bush jr., in carica dal 2001), né quelli laburisti o democratici (UK: governo Blair, 1997‐2007; USA: governo Clinton, 1993‐2001) si sono significativamente discostati dalle linee di politica economica fissate negli anni ’80 Î Eccezione apparente: la Francia, dove, nel 1981, François Mitterand, leader del Partito Socialista, diventa presidente della Repubblica (1981‐95) Da Thomas Piketty, Il capitale nel XXI secolo, Bompiani, 2014 [ed. or. 2013] Conseguenze sociali Î Aumento della disuguaglianza sociale [Grafici tratti da Tony Judt, Guasto è il mondo, Laterza, Roma‐Bari 2011 [ed or 2010] [ed. or. 2010] Il crollo del sistema sovietico Î Contraccolpi anche sulle economie comuniste – scarsa efficienza dell’agricoltura e del sistema commerciale Î Quadro economico URSS reso più grave dalle spese del bilancio militare che non diminuiscono (1979‐89: guerra in Afghanistan) Î 1985: 1985 Michail Mi h il Gorbačëv G b čë segretario i del d l PCUS Î 1988‐90: tentativo di riforma e liberalizzazione del sistema Î Ripresa di forze nazionaliste, specie nelle aree periferiche Î 1990: indipendenza di Lituania, Lituania Lettonia, Lettonia Estonia Î 1991, giugno: eletto presidente dell’URSS Boris Eltsin Î 1991, agosto: tentativo di colpo di Stato comunista, che fallisce Î Scioglimento del PCUS Î Dissoluzione dell dell’URSS URSS Dissoluzione dell’Europa ex‐comunista Î 1989‐90: dissoluzione del blocco comunista Î 1989,, 9 novembre: abbattimento collettivo del Muro di Berlino Î 1989, dicembre: rivolta contro il leader comunista rumeno, Ceausescu, giustiziato insieme alla moglie, giustiziato, moglie il 25 dicembre Î1990: Germania est annessa dalla Germania Federale Î 1993: Repubblica Ceca e Slovacchia si separano Î 1991‐95: 1991 95 dissoluzione di l i d ll Jugoslavia della J l i Î 1993‐95: guerra in Bosnia‐Erzegovina Î 1996‐99: guerra in Kosovo L’Italia dagli anni ‘70 a oggi: sviluppi politici g gg pp p Innovazioni normative all’inizio degli anni ‘70 Îmaggio Î i 1970: 1970 Statuto S d i lavoratori, dei l i un insieme i i organico i di disposizioni di i i i che h riconosce la libertà sindacale e tutela i diritti dei lavoratori all’interno delle fabbriche Îmaggio 1970: norme che disciplinano il referendum abrogativo Îdicembre 1970: la legge che introduce il divorzio Îmaggio 1974: referendum sul divorzio: il fronte «divorzista» favorevole alla conservazione della legge ottiene il 60% dei voti Î1975: riforma del diritto di famiglia, famiglia che sancisce ll’uguaglianza uguaglianza dei coniugi; nello stesso anno viene approvato l’abbassamento della maggiore età dai 21 ai 18 anni Î1977: una legge Î1977 l stabilisce t bili l’ bbli a un eguale l’obbligo l trattamento t tt t salariale l i l e lavorativo l ti di uomini e donne Î 1978: legalizzata l’interruzione volontaria di gravidanza (cioè l’aborto), legge confermata nel 1981 dall’esito negativo di un altro referendum abrogativo Lo scontro referendario del 1974: strategie comunicative Campagna per il referendum sul divorzio, 1974 – Manifesti della DC Campagna per il referendum sul divorzio, 1974 – Manifesti della FGCI e dell’ANPI Campagna per il referendum sul divorzio, 1974 – Manifesti del PSI Campagna per il referendum sul divorzio, 1974 – Manifesti del PCI Spot elettorali – Fronte anti‐divorzio Spot elettorali – Fronte pro‐divorzio L’evoluzione socio‐politica negli anni ’70 / 1 Î Gravi tensioni sociali, acuite dalla formazione di gruppi terroristici, di destra (12.12.1969: Piazza Fontana; 1974: Brescia e Italicus; 1980: Bologna) e di sinistra (Brigate Rosse Æ 1970; primo rapimento, 1972) Î 400 morti ca.; oltre 2.000 feriti Î 1972: Enrico Berlinguer segretario del PCI Î «Compromesso storico» (colpo di Stato in Cile, Cile 11 settembre 1973) Î Distacco del modello sovietico Î Critica fermissima al terrorismo di sinistra Î costante t t crescita it elettorale l tt l del d l PCI fino fi all 1976 Risultati elettorali in % dei tre principali partiti italiani 1968‐1983 italiani, 1968 1983 L’evoluzione socio‐politica negli anni ‘70 / 2 Î 20 giugno 1976, elezioni politiche: DC, 39%; PCI, 35% Î ggoverni di «solidarietà nazionale» Î 11 agosto 1976: governo Andreotti («non‐sfiducia» del PCI) Î 11 marzo 1978: governo DC guidato da Giulio Andreotti, con appoggio esterno PCI Î 16 marzo 1978: rapimento di Moro da parte delle BR Î 9 maggio i 1978: 1978 Moro M viene i ucciso i Î 3 giugno 1979, elezioni politiche: DC 38%; PCI, 31% Î Il PCI cambia linea; il PSI lo sostituisce nell’alleanza alla DC (Bettino Craxi è segretario g del PSI dal 1976)) Il caso italiano: gli anni ‘80‐’90 Î Anni A i ‘80: ‘80 governii di coalizione, li i a guida id variabile, i bil ma coll PCI nuovamente emarginato i all’opposizione [1983‐1987: governi Craxi] Î 1989‐1991: 1989 1991 [la crisi del sistema comunista] determina la crisi e lo scioglimento del PCI [PDS – PRC] Î 1991: nascita della Lega Nord Î 1992: grande inchiesta della magistratura milanese sul sistema corruttivo che coinvolge tutti i maggiori partiti Î 1993: referendum abrogativo, relativo alla legge elettorale per il Senato, che induce il passaggio da un sistema elettorale proporzionale a un sistema elettorale maggioritario (corretto) Î 1994: Silvio Berlusconi fonda un suo p partito,, Forza Italia Î 1995: il MSI diventa Alleanza Nazionale Peculiarità del sistema politico dell’Italia contemporanea Î Sino Si all 2013 sistematica i i alternanza l politica: li i 70 60 50 40 centro‐destra centro sinistra centro‐sinistra 30 altri 20 10 0 1994 1996 2001 2006 2008 2013 Elezioni in Italia, 1994‐2008. Percentuale dei seggi alla Camera dei El i i i I li 1994 2008 P l d i i ll C d i Deputati. 1) Concentrazione mediatica Î1961: Secondo Î1961 S d programma (dal (d l 1975, 1975 RAI 2); 2) 1979: 1979 RAI 3 (1987: (1987 «lottizzazione l i i politica» delle tre reti) Î 1976: televisioni via etere con trasmissioni solo locali Î 1980: Telemilano58, di Silvio Berlusconi, ribattezzata Canale 5, comincia a trasmettere prima in tutta l’Italia settentrionale e poi in tutta Italia. Lo stesso fanno Rete 4, di proprietà Mondadori (acquistata da Berlusconi nel 1984), e Italia 1, di proprietà Rusconi (acquistata da Berlusconi nel 1985) Î 1985: legge che sana la situazione di illegalità, permettendo alle tre emittenti di trasmettere sull sull’intero intero territorio nazionale Î Legge Maccanico 1997: limite alla concentrazione delle emittenti; entro il 31 di dicembre b 2003 Rete R t 4 avrebbe bb dovuto d t diventare di t un canale l satellitare, t llit l i d le lasciando l frequenze a Europa 7 Î 3 maggio 2004: legge Gasparri, che autorizza la prosecuzione delle trasmissioni di Rete 4 e impianta il digitale terrestre 2) Innovazioni comunicative introdotte da Silvio Berlusconi Î Forza Italia / azzurri / “scendere in campo” p / anticomunismo / p positività delle energie g imprenditoriali p Î Il discorso della “discesa in campo” (26 gennaio 1994): 1994 ‐ Propaganda elettorale sulle reti Fininvest … e nel 2001 3) Parlamentari con condanne giudiziarie Î Silvio Berlusconi: ‐ 1 agosto 2013: condanna definitiva a quattro anni di reclusione (con tre anni condonati dall'indulto dall indulto del 2006) per frode fiscale ‐ 19 ottobre 2013: pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni a seguito dello de o stesso p processo ocesso ‐ 27 novembre 2013: il Senato della Repubblica ha votato a favore della sua decadenza dalla carica di senatore ‐ 10 aprile 2014: il Tribunale di Milano «condanna» Berlusconi a svolgere attività di volontariato presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone per un giorno alla settimana e per quattro ore consecutive; ha tuttavia il permesso di recarsi a Roma senza restrizioni «dal martedì al giovedì, con rientro al suo domicilio in Lombardia entro le 23 del giovedì stesso» Î Marcello Dell’Utri: ‐ 9 maggio i 2014: 2014 condanna d d fi i i a 7 annii di reclusione definitiva l i per concorso esterno in i associazione mafiosa 4) Leggi “ad personam”: il Lodo Alfano ‐ Luglio del 2008: il Parlamento approva una legge proposta dal ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, e approvata dal Consiglio dei ministri presieduto da Silvio Berlusconi, che prevede che i processi penali nei confronti del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera e del Presidente del Consiglio dei Ministri siano sospesi dal momento in cui una persona riceva uno di questi incarichi fino al momento in cui concluda il suo mandato. ‐ Nel linguaggio corrente la legge è stata definita «lodo Alfano» ‐ Nel N l settembre tt b del d l 2008, 2008 nell corso di due d processii che h vedevano d i imputato t t il presidente id t del d l consiglio, Silvio Berlusconi, è stata sollevata l'eccezione di costituzionalità nei confronti del «lodo Alfano», che è dunque stato rinviato al giudizio della Corte costituzionale ‐ Il 7 ottobre 2009 la Corte si è pronunciata, e ha giudicato la legge incostituzionale per violazione dell'art. 3 della Costituzione («Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge [...]»). [ ]») 5) Lega Nord Statuto Lega Nord ‐ 2012 Costituzione della Repubblica Italiana Art. 1 ‐ Finalità Il Movimento politico confederale denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord ‐ Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento p della Padania attraverso dell’indipendenza metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana. Art. 5. La Repubblica, Repubblica una e indivisibile, indivisibile riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. 6) Convergenze neoliberiste Si i Sia i governi di centro‐destra che i governi di centro‐sinistra hanno i di d h i i di i i h Î … operato tagli alla spesa pubblica Î … proceduto alla privatizzazione di beni o aziende di proprietà dello Stato proceduto alla privatizzazione di beni o aziende di proprietà dello Stato Î … riorganizzato il prelievo fiscale a favore dei redditi più alti Anni Redditi fino a Aliquota minima Redditi oltre 1974 10% 1983 18% 1986 12% 1989 10% 1998 18,5% 2001 18% 2003 15.000 23% 70.000 2005 26.000 26 000 23% 100 000 100.000 2007 15.000 23% 75.000 Aliquota massima N. aliquote Governi 72% 65% 62% 50% 45,5% 45% 45% 43% 43% 32 9 9 7 5 5 5 4 5 Rumor [DC‐PSI‐PSDI] Craxi [DC PSI PSDI PRI PLI] Craxi [DC ‐ PSI ‐ PSDI ‐ PRI –PLI] Andreotti [DC ‐ PSI ‐ PSDI ‐ PRI – PLI] Prodi [cs] Berlusconi [cd] Berlusconi [cd] Berlusconi [cd] Prodi [cs] Conseguenze sociali delle politiche neoliberiste Rapporto Censis 2014: «i 10 uomini p più ricchi d'Italia dispongono p g di un p patrimonio di circa 75 miliardi di euro, pari a quello di quasi 500.000 famiglie operaie messe insieme. Poco meno di 2.000 italiani ricchissimi, membri del club mondiale degli ultraricchi, dispongono di un patrimonio complessivo superiore a 169 miliardi di euro (senza contare il valore degli immobili): cioè lo 0,003% della popolazione italiana possiede una ricchezza pari a quella del 4,5% della popolazione totale. Ecco plasticamente rappresentate le disuguaglianze di oggi in Italia. Italia Le distanze nella ricchezza sono cresciute nel tempo. Oggi, in piena crisi, il patrimonio di un dirigente è pari a 5,6 volte quello di un operaio, mentre era pari a circa 3 volte vent'anni fa. Il patrimonio i i di un libero lib professionista f i i è parii a 4,5 4 5 volte l quello ll di un operaio i (4 volte vent'anni fa). Quello di un imprenditore è pari a oltre 3 volte quello di un operaio (2,9 volte vent'anni fa)» ÎIl quadro delle disuguaglianze è aggravato dalla evasione fiscale Î Secondo La Corte dei Conti nel 2012 l’evasione fiscale è stata di 180 miliardi di €, pari al 10% del PIL 7) «Larghe intese» ‐ novembre 2011: governo Monti (PDL + PD) Æ dicembre 2011: riforma Fornero ‐ 24‐25 febbraio 2013: elezioni ‐ 20 aprile 2013: rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica ‐ 28 aprile 2013 – 28 il 2013 22 febbraio 2014: governo Letta 22 f bb i 2014 L ‐ dicembre 2013: Matteo Renzi segretario del PD ‐ 22 febbraio 2014: governo Renzi Partito Democratico Movimento 5 Stelle F Forza Italia It li Lega Nord Nuovo Centro Destra Altri 40,81% 21,16 % 16 82% 16,82% 6,16% 4,38% 10,67% Non ha votato il 41,32% degli aventi diritto al voto. Risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo 25 maggio 2014 L’Europa unita Una nuova Europa Î Belgio, Francia, Germania occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi Î 1951 (Ceca) Î 1957 (Cee – Mec; ed Euratom) Î Progressivo ingresso di altri paesi Î 1978: Parlamento eleggibile Î 1992: Trattato di Maastricht Î 2002: adozione dell’Euro Î 2007‐09: Trattato di Lisbona Î 2007: Carta fondamentali Europea dei diritti dell’Unione Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ‐ 1 «CAPO I. DIGNITÀ. Articolo 1. Dignità umana. La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata. Articolo A ti l 2. 2 Diritto Di itt alla ll vita.1. it 1 Ogni O i individuo i di id ha h diritto di itt alla ll vita. it 2. 2 Nessuno N può ò essere condannato d t alla ll pena di morte, né giustiziato. Articolo 3. Diritto all'integrità g della p persona. 1. Ogni g individuo ha diritto alla p propria p integrità g fisica e psichica. 2. Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: ‐ il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge ‐ il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone ‐ il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro ‐ il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani. Articolo 4. Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti. Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti. Articolo 5. 5 Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato. forzato 1. 1 Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù. 2. Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio. 3. È proibita la tratta degli esseri umani. Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 2 CAPO II. LIBERTÀ. À Articolo 6. Diritto alla libertà e alla sicurezza. Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza. sicurezza […] Articolo 10. Libertà di pensiero, di coscienza e di religione. 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. […] Articolo 11. Libertà di espressione e d'informazione. 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. […] Articolo 12. Libertà di riunione e di associazione. 1 Ogni 1. O i individuo i di id ha h diritto di itt alla ll libertà lib tà di riunione i i pacifica ifi e alla ll libertà lib tà di associazione i i a tutti t tti i livelli, segnatamente in campo politico, sindacale e civico, il che implica il diritto di ogni individuo di fondare sindacati insieme con altri e di aderirvi per la difesa dei propri interessi. 2 I partiti politici a livello dell 2. dell'Unione Unione contribuiscono a esprimere la volontà politica dei cittadini dell'Unione. Articolo 13. Libertà delle arti e delle scienze. Le arti e la ricerca scientifica sono libere. La libertà accademica è rispettata. Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 3 Articolo 14. 14 Diritto all all'istruzione istruzione. 1. Ogni individuo ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua. 2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria. 3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all'educazione e all'istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio. Articolo 15. Libertà professionale e diritto di lavorare. 1. Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta o accettata. 2. Ogni cittadino dell’Unione ha la libertà di cercare un lavoro, di lavorare, di stabilirsi o di prestare servizi in qualunque Stato membro. 3. I cittadini dei paesi terzi che sono autorizzati a lavorare nel territorio degli Stati membri hanno diritto a condizioni di lavoro equivalenti a quelle di cui godono i cittadini dell’Unione. Articolo 16. Libertà d'impresa. È riconosciuta la libertà d'impresa, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali. Articolo 17. Diritto di proprietà. 1. Ogni individuo ha il diritto di godere della proprietà dei beni che ha acquistato legalmente, di usarli, di disporne e di lasciarli in eredità. eredità […] [ ] Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – 4 CAPO III UGUAGLIANZA Articolo 20. Uguaglianza davanti alla legge. Tutte le persone sono uguali davanti alla legge. Articolo 21. Non discriminazione. 1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. […] Articolo 22. Diversità culturale, religiosa e linguistica. L'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica. Articolo 23. Parità tra uomini e donne. La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato. tt t t Articolo 24. Diritti del bambino. 1. I bambini hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi p possono esprimere p liberamente la p propria p opinione; p ; q questa viene p presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità. 2. In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente. 3. Ogni bambino ha diritto di i t tt intrattenere regolarmente l t relazioni l i i personalili e contatti t tti diretti di tti con i due d genitori, it i salvo l qualora l ciò iò sia i contrario al suo interesse. […] Le istituzioni dell’Unione Europea ‐ 1 Î Potere esecutivo affidato alla Commissione europea Consiglio Europeo propone composto dai capi degli esecutivi degli Stati esecutivi degli Stati ―――► ► membri + ministri degli Esteri (sede a Bruxelles) (sede a Bruxelles) [presidente: Donald Tusk] Presidente della approva Commissione E Europea ◄ ◄――― che, d’accordo con i governi degli Stati membri Stati membri, indica un Commissario per ciascuno Stato [Jean‐Claude Juncker] Parlamento Europeo eletto ogni 5 anni (sede a Strasburgo) [presidente del Parlamento: Martin Schulz] i h l] Î Procedimento legislativo Commissione E Europea ―――► propone un testo di legge che deve essere approvato da ―――► Æ Parlamento Europeo Æ Consiglio dell’Unione Europea, composto dai ministri de li Stati membri ministri degli Stati membri [da luglio a dic. 2014 – presidenza italiana] Le istituzioni dell’Unione Europea ‐ 2 Î Banca Centrale Europea Î Comitato esecutivo – composto da Presidente, Vicepresidente + altri 4 membri Î monetazione; tasso di sconto; interventi straordinari Il Comitato C it t esecutivo ti della d ll BCE è nominato i t dal d l Consiglio C i li Europeo E su indicazione i di i d l del Consiglio dell’Unione Europea e parere favorevole del Parlamento Europeo Î Corte di Giustizia Europea, composta da un giudice per ogni Stato dell’Unione, C t di Gi ti i E t d i di i St t d ll’U i nominato dai governi dei singoli Stati Leggi comunitarie e direttive europee in Italia Î L'attuazione nazionale della normativa comunitaria è garantita da un disegno di legge, da presentarsi entro il 31 gennaio di ogni anno, recante le "disposizioni per l'adempimento l' d i t degli d li obblighi bbli hi derivanti d i ti dall'appartenenza d ll' t d ll'It li alle dell'Italia ll Comunità europee". ÎIn esso il Governo riferisce al Parlamento sullo stato di conformità dell'ordinamento interno al diritto comunitario e sullo stato delle eventuali procedure di infrazione, nonché sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia, inoltre fornisce l'elenco delle direttive attuate o da attuare per via amministrativa e di quelle attuate per via regolamentare Î La legge comunitaria garantisce il periodico aggiornamento dell'ordinamento nazionale a q quello comunitario Î Una direttiva europea è uno degli atti che il Parlamento europeo congiuntamente con il Consiglio dell’Unione Europea può adottare per invitare uno Stato membro ad attuare le norme comunitarie La globalizzazione La globalizzazione La globalizzazione Î In corso sin dal XVI sec.: ‐ Immanuel Wallerstein, Il Sistema mondiale dell’economia moderna, I, L’agricoltura capitalistica e le origini del sistema mondiale dell’economia europea nel XVII secolo, 1974; II, Il mercantilismo e il consolidamento dell’economia‐mondo europea, 1980; III, L’era della seconda grande espansione dell’economia‐mondo capitalistica 1730‐1840, 1989 ‐ Christopher Bayly, La nascita del mondo moderno 1780‐1914, 2004 Î Tuttavia in evidente accelerazione negli ultimi 20‐30 anni Caratteri essenziali Î processo di progressiva integrazione dei mercati mondiali Î accompagnato da imponenti flussi migratori, migratori anche questi su scala mondiale Î utilizzazione temporanea a basso costo della forza lavoro giovanile (flessibilità) Î delocalizzazione Delocalizzazione Î Delocalizzazione della produzione dalle zone industrializzate dell’Occidente ad aree europee marginali o ad extra‐occidentali (Romania; India; Thailandia; Cina; ecc.) ‐ può ò avvenire i con l’organizzazione l’ i i di impianti i i ti produttivi d tti i posseduti d ti e gestiti titi dalla d ll casa madre; ‐ o con il ricorso i a contratti t tti di fornitura f it mercii stipulati ti l ti con aziende i d locali l li (a ( volte lt anche h molto piccole) ‐ o con una combinazione bi i d ll due delle d soluzioni: l i i le l aziende i d locali l li producono d parti,i assemblate negli impianti di finitura Î l’obiettivo l’ bi i della d ll delocalizzazione d l li i è di sfruttare f un costo del d l lavoro l i fi i infinitamente più iù basso che nelle aree industrializzate euro‐americane e altre favorevoli condizioni locali (minore pressione fiscale; minore regolamentazione normativa) Î l’esito è la produzione di merci, anche di qualità, con prezzi relativamente contenuti Î delocalizzazione dei servizi per le imprese in aree extraoccidentali (call centers; computing centers) Economie extraeuropee: Î benefici diretti alle economie dei paesi marginali: ‐ stimolo alla produzione ‐ crescita dei redditi ‐ aumento della domanda ‐ miglioramenti significativi delle competenze tecnologiche ‐ buon b andamento d t PIL Economie occidentali: ‐ andamento PIL progressivamente negativo Andamento del PIL, 1983‐ 2012 La nuova crisi economica dei paesi occidentali Î fattori congiunturali: ‐ 2003: crescita prezzi petrolio ‐ 2007‐08: 2007 08: crisi dei mutui in USA Î fattori strutturali Î delocalizzazione Æ Î aumento stratosferico dei redditi dei grandi imprenditori, finanzieri, manager, grandi azionisti, banche Îaumento della disoccupazione nei paesi occidentali Un interrogativo aperto: partiti di sinistra o di centro‐sinistra e politiche neoliberiste Î Effetti psicologici e culturali della caduta del sistema sovietico Î Effetti prodotti dai meccanismi di finanziamento dei partiti: ‐ Bill Clinton, Clinton presidente democratico degli USA dal 1993 al 2001. 2001 ‐ All’epoca della elezione di Clinton alla presidenza il Partito Democratico ha una frastagliata base elettorale fatta di donne, neri, organizzazioni dei lavoratori, ispanici organizzazioni politiche urbane: nessuna di queste componenti, ispanici, componenti tuttavia, tuttavia è dominante. D’altro canto lo stesso Clinton, come il resto dei parlamentari democratici, è massicciamente finanziato da imprenditori e gruppi i imprenditoriali, di i li che h chiedono hi d il mantenimento i di politiche li i h liberiste, lib i d cuii da traggono enormi benefici economici. Portato al successo dalla tradizione populista democratica, Clinton alla resa dei conti, dovendo scegliere se favorire i finanziatori o la base popolare del partito, sceglie la prima strada e attua politiche neoliberiste. [David Harvey, Breve storia del neoliberismo, 2005] Î Impatto dei media Media e potere Î Noam Chomsky – Edward S. Herman, La fabbrica del consenso, ovvero la politica dei mass media, 1998 (1) Concentrazione mediatica (2) Peso degli inserzionisti pubblicitari (3) Scelta delle fonti da parte di media S lt d ll f ti d t di di ((4)) Attacchi contro media o giornalisti indipendenti g p (5) Conformismo ideologico Mega‐conglomerate ‐ 1 Î News Corporation ‐ Rupert Murdoch (nato nel 1931): giornali in Australia, USA, UK; nel 1985 acquisisce il 50% delle azioni della 20th Century Fox ; 1996, Fox News, canale di informazioni h24; 1989, lancia nel Regno Unito Sky Television; emittenti in Asia e in Turchia; nel 2005 acquisisce Intermix Media, società attiva in internet, che controlla MySpace; nel 2007 acquisisce Dow Jones & Company, proprietaria del «Wall Street Journal». Nel 2013 Murdoch ha diviso il suo impero in due mega‐conglomerati distinti: 21 Century 21st C F Fox, che h possiede i d il Fox F Entertainment E i G Group, a cuii fanno f capo la l casa di produzione cinematografica 20th Century Fox e la Fox Television, che a sua volta controlla STAR TV (una pay.tv asiatica), Sky Italia e Sky Deutschland; e News Corp, che si occupa di giornali i li ed d editoria dit i Î Time Warner – 1990: fusione tra Time Inc., Inc proprietaria del giornale omonimo e di altre importanti testate giornalistiche e televisive (tra cui la CNN), e la Warner, storica casa di produzione cinematografica ‐ Giornali: Time; Fortune; Travel + Leisure, Leisure Food & Wine, Wine Departures, Departures Black Ink and Executive Travel ‐ Sussidiarie: New Line Cinema, HBO, Turner Broadcasting System, The CW Television Network, Warner Bros., Kids Kids' WB, Cartoon Network, Boomerang, Adult Swim, CNN, DC Comics, Warner Bros. Animation, Cartoon Network Studios, Hanna‐Barbera, and Castle Rock Entertainment Mega‐conglomerate – 2 N York New Y k Times Ti M di Group Media G [fi all 2012] Arthur [fino A th Ochs O h Sulzberg S lb ‐ The New York Times of New York City ‐ The Gadsden Times of Gadsden, Alabama; The Tuscaloosa News of Tuscaloosa, Alabama; Petaluma Argus‐Courier of Petaluma, California (weekly); The Press Democrat of Santa Rosa, California; The Gainesville Sun of Gainesville, Florida; The Ledger of Lakeland, Florida; Sarasota Herald‐Tribune of S Sarasota, t Florida; Fl id Star‐Banner St B off Ocala, O l Florida; Fl id The Th Courier C i off Houma, H L ii Louisiana; Th Daily The D il Comet C t off Thibodaux, Louisiana; The Dispatch of Lexington, North Carolina; Times‐News of Hendersonville, North Carolina; The Star‐News of Wilmington, North Carolina; Spartanburg Herald‐Journal of Spartanburg, South Carolina;; The Boston Globe of Boston,, Massachusetts;; Boston.com;; BostonGlobe.com;; Telegram g & Gazette of Worcester, Massachusetts Telegram.com ‐ Broadcast Media Group: WQEW Radio; WQXR Radio; KFOR‐TV Channel 4 in Oklahoma City; KFSM‐TV Ch Channel l 5 in i Fort F t Smith, S ith Arkansas; Ak WHO TV Channel WHO‐TV Ch l 13 in i Des D Moines, M i I Iowa; WHNT TV Channel WHNT‐TV Ch l 19 in i Huntsville, Alabama; WNEP‐TV Channel 16 in Scranton‐Wilkes‐Barre, Pennsylvania; WQAD‐TV Channel 8 in Moline‐Rock Island, Illinois; WREG‐TV Channel 3 in Memphis, Tennessee; WTKR‐TV Channel 3 in Norfolk,, Virginia. g ‐ Fenway Sports Group (17.75%): Boston Red Sox; Fenway Park; Liverpool Football Club; Fenway Sports Management; New England Sports Network (NESN) (80%); Roush Fenway Racing (50%) About.com; ConsumerSearch.com Mega‐conglomerate – 3 G Gruppo Edi i l L’Espresso Editoriale L’E [C l De [Carlo D Benedetti] B d i] ‐La Repubblica ‐ l'Espresso (settimanale); MicroMega (bimestrale); Limes (mensile); Le Scienze, in joint venture con Scientific American (mensile); Mente e Cervello, in joint venture con Scientific American Mind (mensile); National Geographic Channel, Channel in joint venture con la National Geographic Society (mensile); Le Guide dell'Espresso; TV Magazine ‐IlIl Tirreno, Tirreno Livorno; La Nuova Sardegna, Sardegna Sassari; Messaggero Veneto ‐ Giornale del Friuli, Friuli Udine; Alto Adige, Bolzano, Belluno, Trento; Il Piccolo, Trieste; Gazzetta di Mantova, Mantova; Il Mattino di Padova, Padova; la Provincia Pavese, Pavia; il Centro, Pescara; La Tribuna di Treviso, Treviso; la Nuova Ferrara, Ferrara; Gazzetta di Modena, Modena; Gazzetta di Reggio, Reggio Emilia; la Nuova Venezia, Venezia; la Città, Salerno ‐Radio Radio DeeJay; y; Radio Capital; p ; m2o ‐Deejay Tv; MyDeejay; Radio Capital TV; Onda Latina; m2o Tv ‐ Internet Kataweb ‐ Pubblicità A. Manzoni & C. Spa Mega‐conglomerate – 4 Comcast Corporation ‐ USA ‐ TV via cavo; NBC Universal [azienda nata dalla fusione tra un network televisivo (NBC) e una casa di produzione cinematografica (Universal)] Microsoft ‐ Bill Gates (nato nel 1955) ‐ software per computer (Windows); piattaforma X‐ Box; nel 2007 ha acquistato quote di Facebook; nel 2011 ha acquisito Skype Walt Disney Corp. Sony Vivendi Thompson Corporation Fininvest / Mediaset Centralità della comunicazione televisiva Î Ruolo della pubblicità Æ Programmi rassicuranti Î Sostegno alle teorie neoliberiste (1) Mito della competi ione (1) Mito della competizione (2) «Naturalità» degli eventi negativi (2) «Naturalità» degli eventi negativi Î Grande restaurazione narrativa Î Materiali resistenti Nuove tecnologie: due ondate di innovazioni a) dagli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta: ‐ TV via cavo, via satellite, pay/TV; personal computer; videocassette VHS; CD‐ROM; CD ROM; fax di nuova generazione; data bank tascabili; i libri elettronici b) inizio del XXI secolo ‐ Sviluppo su base mondiale di internet, del sistema World Wide Web, dei DVD, dei computer palmtop e palmari (PDA), dei lettori MP3 e di sistemi interattivi come ee‐mail mail e podcasting; ‐ YouTube, MySpace e Facebook; ‐ Blog ‐ Telefoni T l f i cellulari ll l i di nuova generazione: i i breve in b t tempo siamo i passati ti da d un mondo nel quale gran parte delle persone non conosceva il telefono, a un mondo nel q quale p più della metà della p popolazione p mondiale possiede un telefono cellulare (nel 2008 i proprietari di telefonini erano già 3 miliardi). LLa vita, la morte, il corpo, la sessualità it l t il l lità p dell’occidente post‐1945 p Biopolitica Culture del corpo dopo il 1945 Î Dissoluzione del discorso nazionalista, di cui restano tuttavia alcune tracce Î Ma sono tracce scoordinate,, come se non fossero p più p parte integrale g di un coerente ordine del discorso: ‐ leggi sulla nazionalità ‐ tradizione didattica nello studio della storia o della letteratura ‐ passioni sportive Î L’idea L’id di bellezza b ll corporea, la l concezione i e la l pratica i della d ll sessualità, li à e la l cultura del morire non dipendono più dalla logica del discorso nazionalista Î Narrazioni, rituali, pratiche apparentemente strani, o marginali – 2 esempi 1° esempio Elton John, Goodbye England’s Rose, Westminster Abbey, 6 settembre 1997 Elton John, Goodbye England’s Rose [Candle in the Wind] Addio, rosa d’Inghilterra; Possa tu fiorire nei nostri cuori. Sei stata la grazia che è apparsa Là dove le vite erano state strappate. Hai fatto appello al tuo Paese, ed hai sussurrato ai sofferenti. ed hai sussurrato ai sofferenti. Ora appartieni al Cielo E le stelle pronunciano il tuo nome. Abbiamo perso la [tua] grazia; Questi giorni sono vuoti senza il tuo sorriso. Terremo sempre sollevata questa torcia Per la figlia adorata della nostra nazione. Per la figlia adorata della nostra nazione. E per quanto ci proviamo, la verità ci spinge alle lacrime. Tutte le nostre parole non possono Tutte le nostre parole non possono E mi sembra che tu abbia vissuto la tua esprimere La gioia che ci hai recato nel corso degli vita Come una candela nel vento Come una candela nel vento: anni anni. Senza mai svanire nel tramonto, quando La pioggia cade. Addio, rosa d’Inghilterra, E le tue impronte resteranno per sempre l da un paese smarrito senza la tua anima l qui, che sentirà la mancanza delle ali della tua sulle più verdi colline d’Inghilterra; compassione la tua candela si è esaurita molto prima più di quanto tu abbia mai creduto. che la tua leggenda possa svanire. 2° esempio Î La narrativa popolare del secondo dopoguerra, specialmente quella cinematografica, e specialmente quella di maggior successo, vive sotto l’impero ppy ending. g dell’happy Î L’happy ending non comporta solo che «tutti vivano felici e contenti» ‐ comporta anche una esplicita rassicurazione sul fatto che gli eroi positivi non muoiono ‐ poiché la struttura narrativa è costruita in modo tale da favorire una identificazione degli spettatori negli eroi positivi, l’effetto finale del messaggio è: «poiché i hé lui l i non può ò morire, i neanch’io h’i morirò» iò Î L’esempio più estremo e più scoperto di questo tipo di impianto narrativo è p ,iq quali sono narrati dato dalle storie ((a fumetti o in forma di film)) dei super‐eroi, secondo due registri essenziali: infatti il supereroe ha una doppia natura: 1. 2. persona normale, e qualche volta persino mediocre, quando non è in possesso dei suoi superpoteri che tuttavia dietro la sua normalità nasconde un contenuto di eccezionalità Î ill registro doppio d consente una possibile b l identificazione, d f garantita da d una compente di credibilità che è incorporata nel personaggio Î in ogni caso, il supereroe è immortale: qualunque cosa possa succedergli, è comunque al riparo dalla morte Î variante narrativa della morte apparente e susseguente risurrezione: esempio tratto da Matrix ((Andyy e Larryy Wachowski,, 1999)) Î Î il modello narrativo offerto da Matrix ha una speciale rilevanza perché ll‘ambientazione ambientazione narrativa, narrativa la grafica, grafica ll’interazione interazione musica musica‐immagine immagine stringono un nesso intertestuale piuttosto stretto con l’universo dei videogiochi, in particolare con i videogiochi di combattimento, che incorporano, in modo strutturale, la necessità narrativa della resurrezione virtuale. virtuale Î Che h cosa ci suggeriscono frammenti f narrativi come quelli ll che h abbiamo bb preso in considerazione fino ad ora? Î Ci suggeriscono che viviamo in un mondo che – come mai prima nella storia dell’Occidente – rimuove la morte e sogna sogni di immortalità. Andy e Larry Wachowski , Matrix, 1999 – scene finali ‐ 1 Andy e Larry Wachowski , Matrix, 1999 – scene finali ‐ 2