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libertà di produrre energia idroelettrica per tutti i concessionari d
LIBERTÀ DI PRODURRE ENERGIA
IDROELETTRICA PER TUTTI I
CONCESSIONARI D’ACQUA DELLA
REGIONE VENETO
Con legge 16 agosto 2002 n. 27 la Regione
Veneto ha stabilito che i concessionari di
derivazione d’acqua pubblica possono
utilizzare l’acqua oggetto della concessione
anche allo scopo di produrre energia
idroelettrica, qualunque sia lo scopo per il
quale abbiano ottenuto la concessione, ma
sempre che rimangano invariate le opere di
presa, la portata e la qualità dell’acqua. Al
fine di utilizzare l’acqua per la produzione
d’energia elettrica il concessionario deve
semplicemente presentare una denuncia
d’inizio attività ai sensi della nuova lettera
dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990 n.
241; denuncia che dovrebbe essere
presentata con le modalità che la Giunta
regionale doveva stabilire entro sessanta
giorni dall’entrata in vigore della norma
stessa. (Non è dato sapere se la Giunta
abbia preparato tale modello ma, in
mancanza, si potrà senz’altro procedere con
una dichiarazione che contenga tutte le
notizie necessarie formulandola in modo
generico.) In tal modo la Regione Veneto ha
operato una grande innovazione nel campo
delle concessioni d’acqua introducendo per
tutti gli utenti una possibilità che era in parte
prevista dalla legge 5 gennaio 1994 n. 36
(legge Galli) soltanto per i consorzi irrigui e di
bonifica. La norma della Regione Veneto, nel
prevedere la possibilità di utilizzare a scopo
idroelettrico senza ulteriore concessione le
acque prelevate, non annovera fra gli ostacoli
alla legittimazione la mancata variazione
delle opere di restituzione. Come si è detto,
infatti, i requisiti per giovarsi della nuova
previsione sono che rimangano invariate le
opere di presa, la portata e la qualità
dell’acqua. Sarebbe, invero, di un certo
interesse accertare se in tal modo si sia
introdotta la possibilità di modificare le opere
di restituzione senza dover chiedere una
variante sostanziale della concessione.
Tuttavia una tale interpretazione sembra in
aperto contrasto con l’art. 49 del r. d. 11
dicembre 1933 n. 1775 che stabilisce che
qualunque utente di acqua pubblica che
intenda variare sostanzialmente le opere di
raccolta, regolazione presa e restituzione è
soggetto a tutte le formalità e condizioni
richieste per le nuove concessioni. Chi,
dunque, anche al solo fine di produrre
energia idroelettrica volesse cambiare le
opere di restituzione sembra essere
comunque tenuto a richiedere una variante
sostanziale che prevede le medesime
modalità previste per le nuove concessioni,
seppure rimangano invariate le opere di
presa, la portata e la qualità dell’acqua
derivata.
Sarà però necessario attivare comunque la
procedura prevista dall’art. 12 del d.lgs. 29
dicembre 2003 n. 387 per ottenere
l’autorizzazione unica che comprende tutte le
altre autorizzazioni concessioni e nulla osta
necessari per realizzare ed esercitare
l’impianto.
Questo
orientamento
normativo
della
Regione Veneto, può rappresentare un
esempio anche per altre amministrazioni
regionali, che potrebbero così imboccare la
strada dell’incremento di produzione di
energia elettrica ampliando sensibilmente il
numero dei produttori. In questo senso
potrebbe essere questa una opportunità in
più anche per le aziende di acquacoltura per
incrementare il loro reddito diversificando
l’attività.
Avv. Giovanni Battista Conte
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INTERNATIONAL
CONFERENCE AND
EXHIBITION
ON AQUACOLTURE
TOTALE CONSUMO MANGIME PER TROTE (TON.)
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FIRENZE
10 – 12 MAGGIO 2006
ATTIVITA’ API
Verona, Legnaro, Canizzano, Roma
Nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione
degli operatori di acquacoltura finalizzata alla
riduzione
di
sostanze
disinfettanti
e
medicamentose “uso responsabile del farmaco
veterinario”, promossa dalla nostra associazione,
con il contributo della Regione Veneto, sono state
organizzate una serie di iniziative, articolate in
due diverse sessioni, che si sono tenute in sedi
diverse del territorio regionale.
La prima giornata di aggiornamento si è svolta il 9
marzo u.s. a Verona e ha visto presente un folto
pubblico, formato da allevatori e tecnici di
allevamento, seguire l’esperto di Quark s.r.l.
Paolo Rebolini che ha illustrato i vari aspetti che
caratterizzano i recenti regolamenti comunitari in
materia
di
igiene,
applicati
al
settore
dell’acquacoltura.
Andrea
Fabris
tecnico
veterinario API, ha invece messo a fuoco gli
adempimenti pratici che gli allevatori devono
attuare in azienda, con particolare riferimento agli
aspetti concernenti l’alimentazione dei pesci.
Nel corso dell’ampio e articolato dibattito che è
seguito, sono intervenuti fra l’altro tecnici delle
industrie che producono alimenti per le specie
ittiche, che hanno fatto il punto sugli adempimenti
più specifici per il loro comparto.
La seconda sessione si è invece articolata su due
giornate di lavori, la prima si è svolta giovedì 16
Verona, 9 marzo 2006 Giornata di aggiornamento
sala riunioni API
marzo presso l’IZS di Legnaro (PD) e ha visto
l’intervento di Lydia Brown Past President Royal
College of Veterinari Surgenons (UK) Specialista
in ittiopatologia ed acquacoltura, che ha
affrontato il tema dell’”Utilizzo del farmaco in
acquacoltura, in considerazione del benessere
animale e della protezione ambientale”. E’
seguita quindi una relazione di Emilio Guandalini
dell’Istituto superiore di Sanità, Unità CNQARA,
su “Il farmaco veterinario in acquicoltura, aspetti
legislativi: le norme dell’UE e il quadro normativo
nazionale”.
Una tavola rotonda su “Il ruolo dell’allevatore e
del veterinario aziendale nell’utilizzo responsabile
del farmaco in allevamento” e le conclusioni finali
di Giuseppe Bovo responsabile Centro di
Referenza nazionale per l’ittiopatologia, hanno
chiuso la prima giornata della seconda sessione.
Nel corso della “prova in campo” che si è tenuta
presso un impianto di Canizzano (TV) Lydia
Brown ha affrontato proprio dal punto di vista
pratico gli aspetti concernenti “L’uso responsabile
dell’anestetico nelle varie fasi di allevamento, in
cui si rende necessaria la manipolazione del
pesce, al fine di salvaguardare il benessere”.
Durante la prova sono stati effettuati test su trote
di varia pezzatura.
Legnaro (PD), 16 marzo 2006 Sala Orus IZS
delle Venezie
Canizzano (TV), 17 marzo 2006 prova in campo
L’attività API volta a sensibilizzare gli operatori del
nostro comparto, nel mese di marzo ha visto anche
l’organizzazione a Roma presso la Confagricoltura
di un incontro di aggiornamento nel corso del quale
sono stati approfonditi alcuni aspetti concernenti “Il
Regolamento UE 183/2005” dell’11 maggio 2005
che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi.
Questi aspetti sono stati approfonditi da due tecnici
dell’industria mangimistica. Un esperto di piani di
autocontrollo e di HACCP e di Quark –
Confagricoltura ha tracciato un quadro comparativo
tra la legislazione nazionale vigente e i nuovi
adempimenti UE di prossimo recepimento.
Roma, 23 marzo 2006 Sala Serpieri Confagricoltura incontro di aggiornamento
NOTIZIE IN BREVE
DECISIONE UE - ELENCHI ZONE ED
AZIENDE RICONOSCIUTE INDENNI
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUCE
Serie L n. 80 del 17.03.2006) è stata pubblicata la
Decisione della Commissione 2006/214/CE del 7
marzo 2006 che modifica e aggiorna gli elenchi delle
zone e delle aziende di allevamento ittico
riconosciute indenni per quanto concerne la
setticemia emorragica virale (VHS) e la necrosi
ematopoietica infettiva (IHN) in cui sono state
inserite diverse aziende e zone italiane che hanno
ottenuto il riconoscimento comunitario.
Il testo della Decisione è disponibile presso gli uffici
dell’Associazione.
GIORNATE DI STUDIO
Produzione ittica d’allevamento: sanità animale
e igiene dei prodotti di acquicoltura
Capestrano (AQ), 21-22 aprile 2006
Dal 20 al 22 aprile si terrà a Capestrano in provincia
di Aquila, nella prestigiosa cornice del castello
medievale un evento formativo rivolto a medici
veterinari, biologi e tecnici di allevamento allo scopo
di fornire specifiche nozioni sulla prevenzione
veterinaria delle produzioni ittiche di allevamento. Il
programma suddiviso in tre sezioni, prevede nella
prima giornata siano tratti gli “aspetti sanitari
dell’Acquacoltura dulciacquicola nazionale”. La
seconda giornata è dedicata a “Igiene e Ispezione
nel comparto ittico”, mentre la terza giornata vedrà i
partecipanti approfondire le tematiche concernenti
“La vigilanza veterinaria nel settore ittico”. E’ prevista
la possibilità di accredito di ECM.
La partecipazione alle giornate è a pagamento
(€ 300,00 + IVA).
Per ulteriori informazioni: e-mail [email protected]
Tel. 085 4503428 – Cell. 338 7400164
NUOVI LIVELLI MASSIMI
DIOSSINA E PCB NELLE DERRATE
ALIMENTARI
L’Unione Europea con il Regolamento CE n.
199/2006 in GUCE L. 32 del 14 febbraio 2006, ha
modificato
il
Regolamento
UE
466/2001
relativamente ai tenori massimi di taluni
contaminanti presenti nelle derrate alimentare per
quanto riguarda le diossine e i PCB diossina simili.
La commissione a ritenuto importante ridurre
l’esposizione dell’uomo a queste sostanze, che
possono essere presenti nei prodotti alimentari
definendo nuovi livelli massimi vitali contaminati
ambientali. In particolare è stato modificato l’allegato
I parte 5 del precedente regolamento che riguarda i
prodotti della pesca. Il Regolamento entrato in
vigore dopo 20 giorni dalla sua pubblicazione sarà
applicabile dal 4 novembre 2006.
Il testo completo del regolamento è disponibile
sul sito internet www.api-online.it.
CONFAGRICOLTURA:
DALLA RIFORMA DELLA PREVIDENZA BENEFICI PER LE AZIENDE
SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
In relazione alla conversione in legge del d.l. sul riordino della previdenza
agricola, il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, a
margine di un incontro con gli esponenti del settore bieticolo, ha rivolto
un particolare apprezzamento all’opera instancabile del presidente della
commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, “che si è prodigato
per garantire il più rigoroso rispetto delle prescritte compatibilità
finanziarie delle misure introdotte”.
“Il lavoro svolto in quell’ambito - ha affermato Vecchioni - è stato
esemplare, minuzioso e altamente professionale”.
Sui contenuti della manovra previdenziale il presidente confederale si è
poi particolarmente soffermato per evidenziarne la portata nazionale. Le
zone montane e svantaggiate, che godono di particolare attenzione,
insistono su tutto il territorio italiano e la messa a regime del sistema
previdenziale consentirà, finalmente, di accelerare l’auspicato processo di
emersione della occupazione irregolare, che è oggi generatore di negative
alterazioni della concorrenza con le imprese che operano nella piena
legalità.
TRIBUNALE DI VERONA
Esecuzione Immobiliare 146/02 R.E.
Data incanto: 11 maggio 2006 - Ore 15.30
Luogo: Notes Associazione Notarile per l’esecuzione della legge 302/98, in
Verona, Stradone Maffei n. 2, Scala B.
Lotto Unico – In Comune di Ronco all'Adige, frazione Canton, Via Fornetto
n.14, piena proprietà di un terreno di complessivi 87.500 mq. su porzione del
quale è stato costruito un impianto di anguillicoltura costituito da un fabbricato a
due piani ad uso uffici e abitazione di superficie commerciale di circa 380 mq., un
ampio capannone di superficie commerciale di circa 1.010 mq., una cabina elettrica
e un complesso di vasche di acquacoltura di superficie in pianta di complessivi
5.075 mq. e volume utile di 4.483 mc..Il tutto censito al C. T. – Foglio 2 –
particelle:
43 – Incolt.prod. – are
07.35 – R.D. Euro 0,04 – R.A. Euro 0,15;
46 – Incolt.prod. – are
11.62 – R.D. Euro 0,06 – R.A. Euro 0,24;
58 – Sem.Irr.Arb. – Ha 08.54.20 – Cl.2 - R.D. Euro 657,32 – R.A. Euro 551,45;
59 – Incolt.prod. – are
01.84 – R.D. Euro 0,01 – R.A. Euro 0,04.
Prezzo base: Euro 1.200.000,00 Offerte in aumento Euro 10.000,00
Condizioni di partecipazione: domanda in bollo corredata dai documenti
necessari, entro le ore 12.00 del giorno lavorativo precedente l'incanto presso
Notes oltre a cauzione pari al 10% del prezzo base d'asta e acconto spese pari al
20% del prezzo base d'asta, mediante due distinti assegni circolari non
trasferibili intestati al Notaio delegato.
Saldo prezzo: entro 20 giorni dalla aggiudicazione definitiva presso Notes,
mediante assegno circolare non trasferibile intestato al Notaio delegato.
A carico dell’aggiudicatario saranno anche le spese di cancellazione delle ipoteche
ed altri oneri di legge.
Informazioni: avviso per esteso, perizia e documenti allegati consultabili presso
Notes in Verona Stradone Maffei n. 2 tel. 0458006661 (lun-mer 13.00-15.30 marven 8.30-12.30) o www.asteannunci.it. L’immobile è visionabile.
Verona, 03/03/2006
Il Notaio delegato Maurizio Marino
PRINCIPALI PRODUZIONI
ACQUACOLTURA EUROPEA 2004
European Network for the Dissemination of Aquaculture RTD Information (Q5CA-200030105) and previously FAIR-3837
Ref.: NFR 143184/140 (NO)
Aqua-Flow ref.: TL2002-100
Keywords: Dieta e Nutrizione - Altro
ZOOPLANCTON COME BIO–RISORSA PER IL NUTRIMENTO DEI PESCI
E COME MATERIA PRIMA PER L’INDUSTRIA MANGIMISTICA
Questo programma strategico di ricerca
norvegese, esamina la possibilità di utilizzare
organismi che occupano gli anelli più bassi della
catena alimentare, come il copepode Calanus
finmarchicus, come nutrimento per i pesci o come
materie prime industriali. Vi è una richiesta
sempre crescente di bio–risorse marine, ed il
settore dell’acquacoltura sta già affrontando il
problema della limitazione delle risorse per il
nutrimento dei pesci soprattutto per quanto
riguarda l’olio di pesce. Lo zooplancton
rappresenta un’eccellente risorsa sostitutiva
dell’olio di pesce, dato l’elevato contenuto di acidi
grassi n-3 così come di proteine, pigmenti, esteri
di cere e chitina. C. finmarchicus rappresenta
oggi un’enorme risorsa non sfruttata.
Il principale obiettivo del progetto “CALANUS” è
di studiare le potenzialità, i limiti e le
conseguenze di uno sfruttamento su larga scala
delle risorse zooplanctoniche marine. Lo
zooplancton costituisce nutrimento per importanti
stock di pesci, il che lo colloca in un importante
ambito di gestione e politica delle risorse. Le
potenziali interazioni con la pesca e gli aspetti
ecologici sono quindi i punti focali di questa
ricerca. In CALANUS sono comprese ricerche
sulle risorse biologiche e sui metodi di
modellazione, sulle tecnologie di raccolta, sulla
manipolazione e sulla conservazione e sulla
raffinazione del prodotto, sulla valutazione di un
suo possibile impiego come nutrimento per i
pesci e sui vari sottoprodotti, oltre ad uno studio
sugli effetti socio-economici della raccolta dello
zooplancton.Una stima della produzione di uova
e della loro vitalità indicherebbe che i copepodi
nei fiordi rappresentano una fonte di cibo
praticamente illimitata. Ciò può avere implicazioni
sulle future politiche di gestione. Nuove stime
della produzione annuale di C. finmarchicus con
l’utilizzo di un modello accoppiato 3D
idrodinamico/ecologico, prevedono 90 milioni di
tonnellate in peso secco nel Mar di Norvegia.
Secondo i modelli numerici, la produzione di C.
finmarchicus non sarebbe influenzata dalla
cattura delle popolazioni svernanti, almeno
fintanto che la stessa popolazione non viene
portata sotto un limite critico. Sia le reti a
strascico tradizionali manovrate da aste sia le
nuove reti a strascico ad apertura automatica, si
sono dimostrate efficienti per la cattura dei C.
finmarchicus concentrati vicino alla superficie,
sebbene sia stato rilevato che la presenza delle
meduse diminuisce significativamente l’efficienza
delle reti. Un altro modello di rete a strascico,
basato sul fissaggio di una rete per calanus alla
parte anteriore di una rete a strascico
tradizionale, si è dimostrato efficiente per la
pesca in acque profonde in tardo autunno. In
Novembre con questa tecnica, sono stati raccolti
65 kg di Calanus per ora, a 370 m di profondità
nella zona di Salten, vicino a Bodo. Le indagini su
questa risorsa combinate con gli esperimenti di
cattura, hanno dimostrato che la disponibilità dei
“Calanus di acque profonde” è buona durante
l’autunno, con concentrazioni sufficienti a 100250 m dal fondale. Lo zooplancton catturato e
congelato è stato asciugato in modo efficace su
un letto essiccatore a fluido freddo per produrre
una polvere di elevata qualità, destinata ad
ulteriore raffinazione. Lo scopo è utilizzare i
prodotti relativamente grezzi per il nutrimento dei
pesci e di sfruttare i biopolimeri come alginato e
chitosano, come collanti. Sono state già pianificati
studi sui mangimi per i pesci basati sull’impiego di
C. finmarchicus. Questo programma di 5 anni
(2001-2005) è finanziato dal Consiglio di Ricerca
Norvegese con un rilevante contributo da parte
dell’Università
Norvegese
di
Scienze
e
Tecnologia. Una importante collaborazione è in
atto con il partner costituito dall’allevamento ittico
SINTEF di Trondheim.
Research Co-ordinator:
Dr. Olav Vadstein
Trondhjem Biological Station
Norwegian University of Science and Technology
N-7491 Trondheim - Norway
Tel.: +47-73590204 - Fax: +47-73591597
E-mail: [email protected]
Aqua-Flow representatives:
Nationally: Prof. Marco Saroglia , DBSF,
Università
dell’Insubria, via J.H. Dunant 3, 21100Varese
(I).
Tel: +39 0332 421332; fax +39 0332 421500.
E.mail: [email protected]
Internationally:Alistair Lane
E-mail: [email protected]
WORKSHOP
Miglioramento ed Innovazione della tecnologia per il trattamento
degli effluenti di acquacoltura
12 Maggio 2006
Centro Congressi Fortezza da Basso - Firenze
Gli effetti benefici del consumo di pesce sulla salute umana,
sono ormai ampiamente dimostrati e documentati. Con la
pesca che da tempo ha stabilizzato le sue produzioni,
l’acquacoltura rimane l’unica via per coprire la crescente
domanda, da parte dei consumatori, di prodotti ittici sicuri e
di qualità.
In Europa, l’allevamento di organismi acquatici viene
effettuato in vari ambienti e con differenti sistemi,
impiegando grandi quantità di acqua sia dolce sia marina.
L’attività di allevamento intensivo, tuttavia, pur effettuata
secondo le buone prassi di gestione e nel rispetto dei limiti
imposti dalla legge e dai regolamenti Comunitari, potrebbe
avere un impatto negativo sugli ecosistemi costieri a causa
delle deiezioni dei pesci e dei residui degli alimenti impiegati.
Attualmente, esistono dispositivi per la filtrazione dei reflui di
acquacoltura ma un sistema integrato per il trattamento degli
effluenti con rimozione, compattamento e riutilizzo dei solidi
non è ancora disponibile.
AQUAETREAT (acronimo del progetto Improvement and
innovation of AQUAculture Effluent TREAtment Technology;
in italiano: Miglioramento ed Innovazione della tecnologia
per il trattamento degli effluenti di acquicoltura) è un progetto
di ricerca collettiva che sta esaminando la fattibilità di
implementare sistemi innovativi per il trattamento dei reflui di
acquicoltura ed esplorare possibilità di riutilizzo dei prodotti e
dei sottoprodotti di tali sistemi. L’obiettivo è ridurre l’impatto
ambientale dell’attività di acquicoltura e migliorare le
credenziali del settore per uno sviluppo sostenibile. I sistemi
di trattamento, con le tecnologie e la metodologie sviluppate,
saranno a disposizione degli allevatori, i quali potranno
contare su nuovi strumenti per migliorare la sostenibilità
ambientale delle loro attività e trasformare un prodotto di
scarto in prodotti a valore aggiunto, da impiegare in
agricoltura, o in altri settori. Per assicurare che i risultati di
AQUAETREAT siano ampiamente recepiti, il Consorzio del
progetto, coordinato dal prof. Sebastiano Vilella e dal Dr.
Vincenzo Zonno, dell’Università di Lecce, ha organizzato un
ampio programma di formazione e divulgazione. La
formazione è destinata ai rappresentanti delle Associazioni
Nazionali degli allevatori ittici e ai tecnici delle Piccole e
Medie Imprese. Sia il training sia la divulgazione sono attuati
dalla Federazione Europea dei produttori di Acquacoltura
(FEAP), la quale è presente in 22 Paesi europei. La FEAP,
anche attraverso le Associazioni Nazionali. L’Associazione
Piscicoltori Italiani in particolare assicurerà l’effettivo
trasferimento delle competenze e delle conoscenze a tutti gli
operatori del settore. Workshop regionali e corsi di
formazione saranno organizzati in ognuno dei siti di
AQUAETREAT, al fine di offrire la possibilità di vedere in
azione la tecnologia sviluppata.
Il prossimo workshop si terrà a Firenze il 12 Maggio 2006,
nell’ambito di AQUA 2006, seguito da un corso di
formazione professionale, destinato a tutti gli operatori nel
settore dell’acquacoltura, che si terrà a Brindisi (Italia) dal 19
al 21 giugno 2006. Nella prima sessione del workshop, sono
previsti gli interventi di Courtney Hough, della FEAP, che
illustrerà le politiche comunitarie su questo tema, di
Vincenzo Zonno, dell’Università di Lecce, che presenterà il
progetto AQUAETREAT e i suoi obiettivi e di Brigide Loix ,
della STM, azienda partner del progetto, che affronterà gli
aspetti ingegneristici ed economici del trattamento dei reflui.
Nella seconda sessione i partners del progetto,
presenteranno i risultati della ricerca condotta in 4 aziende di
itticoltura, in Italia, Danimarca, Francia e Regno Unito. In
particolare, Licinio Corbari, imprenditore e Vice-Presidente
dell’API, parlerà del lavoro effettuato presso un’azienda di
itticoltura intensiva a circuito aperto ubicata nel brindisino; le
altre presentazioni riguarderanno 2 troticolture, in Francia e
in Danimarca, e un allevamento di rombi a circuito chiuso nel
Nord del Galles.
Successivamente, ci sarà un terza sessione con una tavola
rotonda sui temi della valutazione e la gestione dei reflui con
la possibilità, per gli allevatori, di porre delle domande e
affrontare temi di interesse comune.
Il workshop di AQUAETREAT si terrà nel centro congressi di
Fortezza da Basso (Firenze).
La partecipazione al workshop è gratuita (finanziata dalla
UE) per gli iscritti ad AQUA 2006; anche i visitatori
dell’Esposizione potranno partecipare gratuitamente al
workshop. La registrazione potrà essere effettuata visitando
il sito del progetto www.aquaetreat.org.
Il progetto AQUAETREAT sta migliorando le conoscenze
scientifiche in quella che è oggi considerata un’area di
estremo interesse per il settore, ponendo le basi per ridurre
l’impatto
ambientale
e
migliorare
l’immagine
dell’acquacoltura. Il progetto vede, inoltre, il coinvolgimento
diretto dell’ Associazione Piscicoltori Italiani e delle aziende,
che partecipano anche con una quota di co-finanziamento.
Un esempio di sinergia tra Ricerca e Imprese che l’API e
l’Università di Lecce intendono rafforzare dando attuazione
all’accordo quadro già siglato tra le due Istituzioni.
AQUAETREAT è co-finanziato dalla UE, nell’ambito delle
Attività di Ricerca Orizzontali per le PMI (Ricerca Collettiva);
contratto n° COLL-CT-2003-500305.
Per ulteriori informazioni contattare
Prof. Vincenzo Zonno
DiSTeBA, Università di Lecce
via Prov. Lecce-Monteroni
73100, Lecce, Italy
Tel. +39 0832298684
E-mail: [email protected]
LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DEI CONTENUTI DEL PRESENTE PERIODICO E’ SUBORDINATA
ALLA CITAZIONE ESPLICITA DELLA TESTATA “ACQUACOLTURA – API INFORMA” E DEGLI AUTORI
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