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libertà di produrre energia idroelettrica per tutti i concessionari d
LIBERTÀ DI PRODURRE ENERGIA IDROELETTRICA PER TUTTI I CONCESSIONARI D’ACQUA DELLA REGIONE VENETO Con legge 16 agosto 2002 n. 27 la Regione Veneto ha stabilito che i concessionari di derivazione d’acqua pubblica possono utilizzare l’acqua oggetto della concessione anche allo scopo di produrre energia idroelettrica, qualunque sia lo scopo per il quale abbiano ottenuto la concessione, ma sempre che rimangano invariate le opere di presa, la portata e la qualità dell’acqua. Al fine di utilizzare l’acqua per la produzione d’energia elettrica il concessionario deve semplicemente presentare una denuncia d’inizio attività ai sensi della nuova lettera dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990 n. 241; denuncia che dovrebbe essere presentata con le modalità che la Giunta regionale doveva stabilire entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della norma stessa. (Non è dato sapere se la Giunta abbia preparato tale modello ma, in mancanza, si potrà senz’altro procedere con una dichiarazione che contenga tutte le notizie necessarie formulandola in modo generico.) In tal modo la Regione Veneto ha operato una grande innovazione nel campo delle concessioni d’acqua introducendo per tutti gli utenti una possibilità che era in parte prevista dalla legge 5 gennaio 1994 n. 36 (legge Galli) soltanto per i consorzi irrigui e di bonifica. La norma della Regione Veneto, nel prevedere la possibilità di utilizzare a scopo idroelettrico senza ulteriore concessione le acque prelevate, non annovera fra gli ostacoli alla legittimazione la mancata variazione delle opere di restituzione. Come si è detto, infatti, i requisiti per giovarsi della nuova previsione sono che rimangano invariate le opere di presa, la portata e la qualità dell’acqua. Sarebbe, invero, di un certo interesse accertare se in tal modo si sia introdotta la possibilità di modificare le opere di restituzione senza dover chiedere una variante sostanziale della concessione. Tuttavia una tale interpretazione sembra in aperto contrasto con l’art. 49 del r. d. 11 dicembre 1933 n. 1775 che stabilisce che qualunque utente di acqua pubblica che intenda variare sostanzialmente le opere di raccolta, regolazione presa e restituzione è soggetto a tutte le formalità e condizioni richieste per le nuove concessioni. Chi, dunque, anche al solo fine di produrre energia idroelettrica volesse cambiare le opere di restituzione sembra essere comunque tenuto a richiedere una variante sostanziale che prevede le medesime modalità previste per le nuove concessioni, seppure rimangano invariate le opere di presa, la portata e la qualità dell’acqua derivata. Sarà però necessario attivare comunque la procedura prevista dall’art. 12 del d.lgs. 29 dicembre 2003 n. 387 per ottenere l’autorizzazione unica che comprende tutte le altre autorizzazioni concessioni e nulla osta necessari per realizzare ed esercitare l’impianto. Questo orientamento normativo della Regione Veneto, può rappresentare un esempio anche per altre amministrazioni regionali, che potrebbero così imboccare la strada dell’incremento di produzione di energia elettrica ampliando sensibilmente il numero dei produttori. In questo senso potrebbe essere questa una opportunità in più anche per le aziende di acquacoltura per incrementare il loro reddito diversificando l’attività. Avv. Giovanni Battista Conte ________________ ag se os tte to m br e '0 5 lu gl io ap ril e m ag gi o gi ug no '0 4 ot to br e no ve m br e di ce m br e ge nn ai o fe bb ra io m ar zo 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 se tte m br e TOTALE CONSUMO MANGIME MARINO (TON.) ag se os tte to m br e '0 5 lu gl io ap ril e m ag gi o gu gn o '0 4 ot to br e no ve m br e di ce m br e ge nn ai o fe bb ra io m ar zo 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 e INTERNATIONAL CONFERENCE AND EXHIBITION ON AQUACOLTURE TOTALE CONSUMO MANGIME PER TROTE (TON.) se tte m br FIRENZE 10 – 12 MAGGIO 2006 ATTIVITA’ API Verona, Legnaro, Canizzano, Roma Nell’ambito della Campagna di sensibilizzazione degli operatori di acquacoltura finalizzata alla riduzione di sostanze disinfettanti e medicamentose “uso responsabile del farmaco veterinario”, promossa dalla nostra associazione, con il contributo della Regione Veneto, sono state organizzate una serie di iniziative, articolate in due diverse sessioni, che si sono tenute in sedi diverse del territorio regionale. La prima giornata di aggiornamento si è svolta il 9 marzo u.s. a Verona e ha visto presente un folto pubblico, formato da allevatori e tecnici di allevamento, seguire l’esperto di Quark s.r.l. Paolo Rebolini che ha illustrato i vari aspetti che caratterizzano i recenti regolamenti comunitari in materia di igiene, applicati al settore dell’acquacoltura. Andrea Fabris tecnico veterinario API, ha invece messo a fuoco gli adempimenti pratici che gli allevatori devono attuare in azienda, con particolare riferimento agli aspetti concernenti l’alimentazione dei pesci. Nel corso dell’ampio e articolato dibattito che è seguito, sono intervenuti fra l’altro tecnici delle industrie che producono alimenti per le specie ittiche, che hanno fatto il punto sugli adempimenti più specifici per il loro comparto. La seconda sessione si è invece articolata su due giornate di lavori, la prima si è svolta giovedì 16 Verona, 9 marzo 2006 Giornata di aggiornamento sala riunioni API marzo presso l’IZS di Legnaro (PD) e ha visto l’intervento di Lydia Brown Past President Royal College of Veterinari Surgenons (UK) Specialista in ittiopatologia ed acquacoltura, che ha affrontato il tema dell’”Utilizzo del farmaco in acquacoltura, in considerazione del benessere animale e della protezione ambientale”. E’ seguita quindi una relazione di Emilio Guandalini dell’Istituto superiore di Sanità, Unità CNQARA, su “Il farmaco veterinario in acquicoltura, aspetti legislativi: le norme dell’UE e il quadro normativo nazionale”. Una tavola rotonda su “Il ruolo dell’allevatore e del veterinario aziendale nell’utilizzo responsabile del farmaco in allevamento” e le conclusioni finali di Giuseppe Bovo responsabile Centro di Referenza nazionale per l’ittiopatologia, hanno chiuso la prima giornata della seconda sessione. Nel corso della “prova in campo” che si è tenuta presso un impianto di Canizzano (TV) Lydia Brown ha affrontato proprio dal punto di vista pratico gli aspetti concernenti “L’uso responsabile dell’anestetico nelle varie fasi di allevamento, in cui si rende necessaria la manipolazione del pesce, al fine di salvaguardare il benessere”. Durante la prova sono stati effettuati test su trote di varia pezzatura. Legnaro (PD), 16 marzo 2006 Sala Orus IZS delle Venezie Canizzano (TV), 17 marzo 2006 prova in campo L’attività API volta a sensibilizzare gli operatori del nostro comparto, nel mese di marzo ha visto anche l’organizzazione a Roma presso la Confagricoltura di un incontro di aggiornamento nel corso del quale sono stati approfonditi alcuni aspetti concernenti “Il Regolamento UE 183/2005” dell’11 maggio 2005 che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi. Questi aspetti sono stati approfonditi da due tecnici dell’industria mangimistica. Un esperto di piani di autocontrollo e di HACCP e di Quark – Confagricoltura ha tracciato un quadro comparativo tra la legislazione nazionale vigente e i nuovi adempimenti UE di prossimo recepimento. Roma, 23 marzo 2006 Sala Serpieri Confagricoltura incontro di aggiornamento NOTIZIE IN BREVE DECISIONE UE - ELENCHI ZONE ED AZIENDE RICONOSCIUTE INDENNI Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUCE Serie L n. 80 del 17.03.2006) è stata pubblicata la Decisione della Commissione 2006/214/CE del 7 marzo 2006 che modifica e aggiorna gli elenchi delle zone e delle aziende di allevamento ittico riconosciute indenni per quanto concerne la setticemia emorragica virale (VHS) e la necrosi ematopoietica infettiva (IHN) in cui sono state inserite diverse aziende e zone italiane che hanno ottenuto il riconoscimento comunitario. Il testo della Decisione è disponibile presso gli uffici dell’Associazione. GIORNATE DI STUDIO Produzione ittica d’allevamento: sanità animale e igiene dei prodotti di acquicoltura Capestrano (AQ), 21-22 aprile 2006 Dal 20 al 22 aprile si terrà a Capestrano in provincia di Aquila, nella prestigiosa cornice del castello medievale un evento formativo rivolto a medici veterinari, biologi e tecnici di allevamento allo scopo di fornire specifiche nozioni sulla prevenzione veterinaria delle produzioni ittiche di allevamento. Il programma suddiviso in tre sezioni, prevede nella prima giornata siano tratti gli “aspetti sanitari dell’Acquacoltura dulciacquicola nazionale”. La seconda giornata è dedicata a “Igiene e Ispezione nel comparto ittico”, mentre la terza giornata vedrà i partecipanti approfondire le tematiche concernenti “La vigilanza veterinaria nel settore ittico”. E’ prevista la possibilità di accredito di ECM. La partecipazione alle giornate è a pagamento (€ 300,00 + IVA). Per ulteriori informazioni: e-mail [email protected] Tel. 085 4503428 – Cell. 338 7400164 NUOVI LIVELLI MASSIMI DIOSSINA E PCB NELLE DERRATE ALIMENTARI L’Unione Europea con il Regolamento CE n. 199/2006 in GUCE L. 32 del 14 febbraio 2006, ha modificato il Regolamento UE 466/2001 relativamente ai tenori massimi di taluni contaminanti presenti nelle derrate alimentare per quanto riguarda le diossine e i PCB diossina simili. La commissione a ritenuto importante ridurre l’esposizione dell’uomo a queste sostanze, che possono essere presenti nei prodotti alimentari definendo nuovi livelli massimi vitali contaminati ambientali. In particolare è stato modificato l’allegato I parte 5 del precedente regolamento che riguarda i prodotti della pesca. Il Regolamento entrato in vigore dopo 20 giorni dalla sua pubblicazione sarà applicabile dal 4 novembre 2006. Il testo completo del regolamento è disponibile sul sito internet www.api-online.it. CONFAGRICOLTURA: DALLA RIFORMA DELLA PREVIDENZA BENEFICI PER LE AZIENDE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE In relazione alla conversione in legge del d.l. sul riordino della previdenza agricola, il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, a margine di un incontro con gli esponenti del settore bieticolo, ha rivolto un particolare apprezzamento all’opera instancabile del presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, “che si è prodigato per garantire il più rigoroso rispetto delle prescritte compatibilità finanziarie delle misure introdotte”. “Il lavoro svolto in quell’ambito - ha affermato Vecchioni - è stato esemplare, minuzioso e altamente professionale”. Sui contenuti della manovra previdenziale il presidente confederale si è poi particolarmente soffermato per evidenziarne la portata nazionale. Le zone montane e svantaggiate, che godono di particolare attenzione, insistono su tutto il territorio italiano e la messa a regime del sistema previdenziale consentirà, finalmente, di accelerare l’auspicato processo di emersione della occupazione irregolare, che è oggi generatore di negative alterazioni della concorrenza con le imprese che operano nella piena legalità. TRIBUNALE DI VERONA Esecuzione Immobiliare 146/02 R.E. Data incanto: 11 maggio 2006 - Ore 15.30 Luogo: Notes Associazione Notarile per l’esecuzione della legge 302/98, in Verona, Stradone Maffei n. 2, Scala B. Lotto Unico – In Comune di Ronco all'Adige, frazione Canton, Via Fornetto n.14, piena proprietà di un terreno di complessivi 87.500 mq. su porzione del quale è stato costruito un impianto di anguillicoltura costituito da un fabbricato a due piani ad uso uffici e abitazione di superficie commerciale di circa 380 mq., un ampio capannone di superficie commerciale di circa 1.010 mq., una cabina elettrica e un complesso di vasche di acquacoltura di superficie in pianta di complessivi 5.075 mq. e volume utile di 4.483 mc..Il tutto censito al C. T. – Foglio 2 – particelle: 43 – Incolt.prod. – are 07.35 – R.D. Euro 0,04 – R.A. Euro 0,15; 46 – Incolt.prod. – are 11.62 – R.D. Euro 0,06 – R.A. Euro 0,24; 58 – Sem.Irr.Arb. – Ha 08.54.20 – Cl.2 - R.D. Euro 657,32 – R.A. Euro 551,45; 59 – Incolt.prod. – are 01.84 – R.D. Euro 0,01 – R.A. Euro 0,04. Prezzo base: Euro 1.200.000,00 Offerte in aumento Euro 10.000,00 Condizioni di partecipazione: domanda in bollo corredata dai documenti necessari, entro le ore 12.00 del giorno lavorativo precedente l'incanto presso Notes oltre a cauzione pari al 10% del prezzo base d'asta e acconto spese pari al 20% del prezzo base d'asta, mediante due distinti assegni circolari non trasferibili intestati al Notaio delegato. Saldo prezzo: entro 20 giorni dalla aggiudicazione definitiva presso Notes, mediante assegno circolare non trasferibile intestato al Notaio delegato. A carico dell’aggiudicatario saranno anche le spese di cancellazione delle ipoteche ed altri oneri di legge. Informazioni: avviso per esteso, perizia e documenti allegati consultabili presso Notes in Verona Stradone Maffei n. 2 tel. 0458006661 (lun-mer 13.00-15.30 marven 8.30-12.30) o www.asteannunci.it. L’immobile è visionabile. Verona, 03/03/2006 Il Notaio delegato Maurizio Marino PRINCIPALI PRODUZIONI ACQUACOLTURA EUROPEA 2004 European Network for the Dissemination of Aquaculture RTD Information (Q5CA-200030105) and previously FAIR-3837 Ref.: NFR 143184/140 (NO) Aqua-Flow ref.: TL2002-100 Keywords: Dieta e Nutrizione - Altro ZOOPLANCTON COME BIO–RISORSA PER IL NUTRIMENTO DEI PESCI E COME MATERIA PRIMA PER L’INDUSTRIA MANGIMISTICA Questo programma strategico di ricerca norvegese, esamina la possibilità di utilizzare organismi che occupano gli anelli più bassi della catena alimentare, come il copepode Calanus finmarchicus, come nutrimento per i pesci o come materie prime industriali. Vi è una richiesta sempre crescente di bio–risorse marine, ed il settore dell’acquacoltura sta già affrontando il problema della limitazione delle risorse per il nutrimento dei pesci soprattutto per quanto riguarda l’olio di pesce. Lo zooplancton rappresenta un’eccellente risorsa sostitutiva dell’olio di pesce, dato l’elevato contenuto di acidi grassi n-3 così come di proteine, pigmenti, esteri di cere e chitina. C. finmarchicus rappresenta oggi un’enorme risorsa non sfruttata. Il principale obiettivo del progetto “CALANUS” è di studiare le potenzialità, i limiti e le conseguenze di uno sfruttamento su larga scala delle risorse zooplanctoniche marine. Lo zooplancton costituisce nutrimento per importanti stock di pesci, il che lo colloca in un importante ambito di gestione e politica delle risorse. Le potenziali interazioni con la pesca e gli aspetti ecologici sono quindi i punti focali di questa ricerca. In CALANUS sono comprese ricerche sulle risorse biologiche e sui metodi di modellazione, sulle tecnologie di raccolta, sulla manipolazione e sulla conservazione e sulla raffinazione del prodotto, sulla valutazione di un suo possibile impiego come nutrimento per i pesci e sui vari sottoprodotti, oltre ad uno studio sugli effetti socio-economici della raccolta dello zooplancton.Una stima della produzione di uova e della loro vitalità indicherebbe che i copepodi nei fiordi rappresentano una fonte di cibo praticamente illimitata. Ciò può avere implicazioni sulle future politiche di gestione. Nuove stime della produzione annuale di C. finmarchicus con l’utilizzo di un modello accoppiato 3D idrodinamico/ecologico, prevedono 90 milioni di tonnellate in peso secco nel Mar di Norvegia. Secondo i modelli numerici, la produzione di C. finmarchicus non sarebbe influenzata dalla cattura delle popolazioni svernanti, almeno fintanto che la stessa popolazione non viene portata sotto un limite critico. Sia le reti a strascico tradizionali manovrate da aste sia le nuove reti a strascico ad apertura automatica, si sono dimostrate efficienti per la cattura dei C. finmarchicus concentrati vicino alla superficie, sebbene sia stato rilevato che la presenza delle meduse diminuisce significativamente l’efficienza delle reti. Un altro modello di rete a strascico, basato sul fissaggio di una rete per calanus alla parte anteriore di una rete a strascico tradizionale, si è dimostrato efficiente per la pesca in acque profonde in tardo autunno. In Novembre con questa tecnica, sono stati raccolti 65 kg di Calanus per ora, a 370 m di profondità nella zona di Salten, vicino a Bodo. Le indagini su questa risorsa combinate con gli esperimenti di cattura, hanno dimostrato che la disponibilità dei “Calanus di acque profonde” è buona durante l’autunno, con concentrazioni sufficienti a 100250 m dal fondale. Lo zooplancton catturato e congelato è stato asciugato in modo efficace su un letto essiccatore a fluido freddo per produrre una polvere di elevata qualità, destinata ad ulteriore raffinazione. Lo scopo è utilizzare i prodotti relativamente grezzi per il nutrimento dei pesci e di sfruttare i biopolimeri come alginato e chitosano, come collanti. Sono state già pianificati studi sui mangimi per i pesci basati sull’impiego di C. finmarchicus. Questo programma di 5 anni (2001-2005) è finanziato dal Consiglio di Ricerca Norvegese con un rilevante contributo da parte dell’Università Norvegese di Scienze e Tecnologia. Una importante collaborazione è in atto con il partner costituito dall’allevamento ittico SINTEF di Trondheim. Research Co-ordinator: Dr. Olav Vadstein Trondhjem Biological Station Norwegian University of Science and Technology N-7491 Trondheim - Norway Tel.: +47-73590204 - Fax: +47-73591597 E-mail: [email protected] Aqua-Flow representatives: Nationally: Prof. Marco Saroglia , DBSF, Università dell’Insubria, via J.H. Dunant 3, 21100Varese (I). Tel: +39 0332 421332; fax +39 0332 421500. E.mail: [email protected] Internationally:Alistair Lane E-mail: [email protected] WORKSHOP Miglioramento ed Innovazione della tecnologia per il trattamento degli effluenti di acquacoltura 12 Maggio 2006 Centro Congressi Fortezza da Basso - Firenze Gli effetti benefici del consumo di pesce sulla salute umana, sono ormai ampiamente dimostrati e documentati. Con la pesca che da tempo ha stabilizzato le sue produzioni, l’acquacoltura rimane l’unica via per coprire la crescente domanda, da parte dei consumatori, di prodotti ittici sicuri e di qualità. In Europa, l’allevamento di organismi acquatici viene effettuato in vari ambienti e con differenti sistemi, impiegando grandi quantità di acqua sia dolce sia marina. L’attività di allevamento intensivo, tuttavia, pur effettuata secondo le buone prassi di gestione e nel rispetto dei limiti imposti dalla legge e dai regolamenti Comunitari, potrebbe avere un impatto negativo sugli ecosistemi costieri a causa delle deiezioni dei pesci e dei residui degli alimenti impiegati. Attualmente, esistono dispositivi per la filtrazione dei reflui di acquacoltura ma un sistema integrato per il trattamento degli effluenti con rimozione, compattamento e riutilizzo dei solidi non è ancora disponibile. AQUAETREAT (acronimo del progetto Improvement and innovation of AQUAculture Effluent TREAtment Technology; in italiano: Miglioramento ed Innovazione della tecnologia per il trattamento degli effluenti di acquicoltura) è un progetto di ricerca collettiva che sta esaminando la fattibilità di implementare sistemi innovativi per il trattamento dei reflui di acquicoltura ed esplorare possibilità di riutilizzo dei prodotti e dei sottoprodotti di tali sistemi. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale dell’attività di acquicoltura e migliorare le credenziali del settore per uno sviluppo sostenibile. I sistemi di trattamento, con le tecnologie e la metodologie sviluppate, saranno a disposizione degli allevatori, i quali potranno contare su nuovi strumenti per migliorare la sostenibilità ambientale delle loro attività e trasformare un prodotto di scarto in prodotti a valore aggiunto, da impiegare in agricoltura, o in altri settori. Per assicurare che i risultati di AQUAETREAT siano ampiamente recepiti, il Consorzio del progetto, coordinato dal prof. Sebastiano Vilella e dal Dr. Vincenzo Zonno, dell’Università di Lecce, ha organizzato un ampio programma di formazione e divulgazione. La formazione è destinata ai rappresentanti delle Associazioni Nazionali degli allevatori ittici e ai tecnici delle Piccole e Medie Imprese. Sia il training sia la divulgazione sono attuati dalla Federazione Europea dei produttori di Acquacoltura (FEAP), la quale è presente in 22 Paesi europei. La FEAP, anche attraverso le Associazioni Nazionali. L’Associazione Piscicoltori Italiani in particolare assicurerà l’effettivo trasferimento delle competenze e delle conoscenze a tutti gli operatori del settore. Workshop regionali e corsi di formazione saranno organizzati in ognuno dei siti di AQUAETREAT, al fine di offrire la possibilità di vedere in azione la tecnologia sviluppata. Il prossimo workshop si terrà a Firenze il 12 Maggio 2006, nell’ambito di AQUA 2006, seguito da un corso di formazione professionale, destinato a tutti gli operatori nel settore dell’acquacoltura, che si terrà a Brindisi (Italia) dal 19 al 21 giugno 2006. Nella prima sessione del workshop, sono previsti gli interventi di Courtney Hough, della FEAP, che illustrerà le politiche comunitarie su questo tema, di Vincenzo Zonno, dell’Università di Lecce, che presenterà il progetto AQUAETREAT e i suoi obiettivi e di Brigide Loix , della STM, azienda partner del progetto, che affronterà gli aspetti ingegneristici ed economici del trattamento dei reflui. Nella seconda sessione i partners del progetto, presenteranno i risultati della ricerca condotta in 4 aziende di itticoltura, in Italia, Danimarca, Francia e Regno Unito. In particolare, Licinio Corbari, imprenditore e Vice-Presidente dell’API, parlerà del lavoro effettuato presso un’azienda di itticoltura intensiva a circuito aperto ubicata nel brindisino; le altre presentazioni riguarderanno 2 troticolture, in Francia e in Danimarca, e un allevamento di rombi a circuito chiuso nel Nord del Galles. Successivamente, ci sarà un terza sessione con una tavola rotonda sui temi della valutazione e la gestione dei reflui con la possibilità, per gli allevatori, di porre delle domande e affrontare temi di interesse comune. Il workshop di AQUAETREAT si terrà nel centro congressi di Fortezza da Basso (Firenze). La partecipazione al workshop è gratuita (finanziata dalla UE) per gli iscritti ad AQUA 2006; anche i visitatori dell’Esposizione potranno partecipare gratuitamente al workshop. La registrazione potrà essere effettuata visitando il sito del progetto www.aquaetreat.org. Il progetto AQUAETREAT sta migliorando le conoscenze scientifiche in quella che è oggi considerata un’area di estremo interesse per il settore, ponendo le basi per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’immagine dell’acquacoltura. Il progetto vede, inoltre, il coinvolgimento diretto dell’ Associazione Piscicoltori Italiani e delle aziende, che partecipano anche con una quota di co-finanziamento. Un esempio di sinergia tra Ricerca e Imprese che l’API e l’Università di Lecce intendono rafforzare dando attuazione all’accordo quadro già siglato tra le due Istituzioni. AQUAETREAT è co-finanziato dalla UE, nell’ambito delle Attività di Ricerca Orizzontali per le PMI (Ricerca Collettiva); contratto n° COLL-CT-2003-500305. Per ulteriori informazioni contattare Prof. Vincenzo Zonno DiSTeBA, Università di Lecce via Prov. Lecce-Monteroni 73100, Lecce, Italy Tel. +39 0832298684 E-mail: [email protected] LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DEI CONTENUTI DEL PRESENTE PERIODICO E’ SUBORDINATA ALLA CITAZIONE ESPLICITA DELLA TESTATA “ACQUACOLTURA – API INFORMA” E DEGLI AUTORI