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Raccolta Domande e risposte scritto di immunologia
IMMUNOLOGIA DOMANDE SCRITTO Sequenze ITAM : I motivi ITAM (acronimo inglese di ImmunoreceptorTyrosine‐basedActivationMotif) contengono due tirosine. I motivi ITAM sono importanti per la trasduzione del segnale nelle cellule del sistema immunitario e si trovano all'estremità di molecole importanti per la comunicazione cellulare come CD3, catena teta dei T‐cellreceptor, le catene alfa e beta della CD79 dei B‐cellreceptor e alcuni recettori Fc. Linfociti T primed (appena attivati) : espressione di CD45R0 Cellule LAK : sigla di lymphokine‐activated killer, riferita a una particolare classe di linfociti che, coltivati in vitro e attivati con interleuchina 2, liberano sostanze (linfotossine) in grado di contrastare la moltiplicazione di cellule tumorali. Centri germinativi : originati dall’attivazione di linfociti B da parte dei linfociti T, formano ammassi circolari dati da 2 aree: una scura dove avviene la proliferazione e una chiara. Alla fine della risposta immunitaria i centri germinativi scompaiono nell’arco di qualche settimana Rigetto cronico : Il rigetto cronico indica tutte le perdite di funzionalità dell'organo trapiantato sul lungo periodo, ed è associato alla fibrosi e all’aumento di tessuto muscolare liscio nella tunica dei vasi sanguigni dell'organo. Il rigetto cronico causa in genere la perdita dell'organo e la necessità di un nuovo trapianto entro mesi od anni. ZAP‐70 : ( Zeta ‐ chain‐ associata proteina chinasi 70 ) è una proteina normalmente espressa vicino alla superficie della membrana delle cellule T e cellule natural killer . E ' parte del recettore delle cellule T ed è un membro della famiglia di chinasi proteina‐ tirosina . Trasduce il segnale nella cellula attivando (fosforilando) le proteine LAT dopo esser stata fosforilata da CD3 zeta HLA‐DM : ( leucociti umani antigene DM) è una proteina intracellulare coinvolta nella presentazione del peptide da MHC di classe II. Negliendosomi , la funzione di HLA – DM è di promuovere la dissociazione del peptide CLIP dall’ MHC di classe II, in modo da consentire ai peptidi endosomali di legarsi all’MHC Ipermutazione somatica : nei linfociti B proliferanti che producono anticorpi avviene una maturazione dell'affinità delle immunoglobuline verso gli antigeni. Nei geni V del locusè presente Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. una frequenza di mutazione pari a 1 su 1000 paia di base, circa un migliaio di volte superiore a qualsiasi altro gene del genoma. Questa caratteristica è detta ipermutazione somatica. Questo porta ad un accumulo di mutazioni, principalmente concentrate nelle CDR (specie di IgM e IgG), ogni ciclo mitotico che portano ad un aumento dell'affinità verso l'antigene. Endosoma : un corpo vescicolareil cui compito è quello di partecipare all'endocitosi, ovvero al meccanismo cellulare che permette il transito attraverso la membrana di macromolecole e corpuscoli, le cui dimensioni non consentono l'ingresso attraverso i meccanismi del trasporto di membrana. L'interno del comparto endosomico si mantiene acido (pH 5‐6) grazie alla pompa H alimentata da ATP. Questi finiranno nei lisosomi per essere degradati Genotipo HLA diabete tipo 1 : i fattori genetici sono correlati al sistema HLA‐II, gli alleli principali sono HLA‐DR3 e DR4; l’HLA‐DR2 è un fattore predittivo per lo sviluppo di diabete Citochine dei linfociti T helper : TH1 ‐> INF gamma TH2 ‐>IL‐4, IL‐5, IL‐13 TH17 ‐>IL‐17, IL‐21, IL‐22 Deficit di glucosio‐6‐fosfato deidrogenasi : condizione nota come favismo, si crea una carenza di NADPH. Da ciò deriva l'impossibilità di detossificazione da specie reattive perossidanti come l'acqua ossigenata ed altri radicali. I soggetti fabici, vengono esposti ad altissimo stress ossidativo, a cui vanno particolarmente soggette le membrane cellulari. Il danno maggiore è subito dagli eritrociti, i quali vanno incontro a lisi, con liberazione di emoglobina in circolo e conseguente possibilità di ittero: si ha una crisi emolitica. CD 28 : proteina espressa dai linfociti T la cui funzione è quella di contribuire alla loro attivazione successivamente al legame con le molecole costimolatorie espresse dalle APC (B7.1 e B7.2) Test della tubercolina : l’iniezione intradermica di tubercolina provoca accumulo di liquidi, molecole e cellule caratteristiche della risposta immunitaria; apprezzabile in tempi relativamente brevi (due o tre giorni) e indica una reazione di tipo secondario e quindi più rapida ed intensa da parte del sistema immunitario: ciò è dovuto ad un pregresso, e nel caso della Tubercolosi ancora in Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. atto, incontro del soggetto con l'antigene in questione che ha permesso lo sviluppo di cellule memoria PI3 chinasi : fosfatidilinositolo‐3‐chinasi enzima coinvoltonella sopravvivenza intracellulare Malattie autoinfiammatorie : malattie di origine genetica capaci di: alterare l’immunità innata, consentire il continuo rilascio di TNF e IL‐1 e dare luogo a febbre lieve e continua IL‐7 : L'interleuchina 7 (proteina) è un fattore di crescita ematopoietico secreto dalle cellule stromali del midollo osseo e timo e stimola la differenziazione delle cellule staminali ematopoietiche in cellule progenitrici. E 'importante per la proliferazione durante alcune fasi di maturazione delle cellule B, T, NK e stimola la sopravvivenza delle cellule funzionanti nei vari step di maturazione e selezione TLR : I Toll‐Like Receptorssono una famiglia di recettori espressi da molti tipi cellulari; ne conosciamo 9. Fanno parte dei cosiddetti "recettori che riconoscono profili molecolari" oPRR, una classe di recettori in grado di riconoscere determinate strutture tipiche di patogeni e microbi ed implicati nell'immunità innata TLR – recettori: Extracellulari ‐>TLR 1‐2‐6 / lipopeptidi batterici TLR 2 / peptidoglicani batterici TLR 4 / LPS TLR 5 / flagellina batterica Intracellulari ‐> TLR 3 / ds RNA TLR 7‐8 / ss RNA TLR 9 / CpG DNA Struttura TLR : motivi ripetuti ricchi di leucina, motivo adiacente alla membrana ricco di cisteina e dominio TIR intracitoplasmatico Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Trasduzione del segnale da TLR : ligando/TLR ‐> TIR ‐> MyD88 o TRIF ‐>chinasi ‐> NF‐kB, AP‐1 o IRF3, IRF7 Inflammosoma : formato da NLR attivati da prodotti microbici. L’attivazione porta all’aggregazione di più NLR che legano ciascuno un adattatore denominato ASC. Gli adattatori legano una caspasi‐1 inattiva, attivandola. La caspasi‐1 attiva i precursori dell’IL‐1 beta e IL‐18, attivando la risposta infiammatoria Fc epsilon R : Il recettore ad alta affinità per la regioneFc di immunoglobulina E è un complesso tetramerico recettoriale costituito da una catena alfa ( FcεRIα ‐ sito di legame anticorpale ) , una catena beta ( FcεRIβ ‐ che amplifica il segnale a valle ) , e due catene gamma ( FcεRIγ ‐ il sito dove il segnale a valle inizia ) collegate da due ponti disolfuro Cellule immunità innata : (NK), macrofagi, granulociti, DC Cellule immunità acquisita : linfociti T e B Cellule del timo : cellule epiteliali timiche, timociti, macrofagi e DC MHC 1 / 2 cromosoma : 6 MHC 1 geni : HLA‐A, HLA‐B, HLA‐C MHC 2 geni : HLA‐DP, HLA‐DQ, HLA‐DR Diabete mellito tipo 1 : combinazioni geniche HLA ‐>DR4‐DQ8 e DR3‐DQ2 nel 90% degli affetti (MHC 2) Risposta umorale : si misura tramite elettroforesi Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. CD 28 : molecola del linfocita T che fornisce il secondo segnale agendo da costimolatore insieme alle molecole B7 delle APC Test della tubercolina : dopo aver inoculato tubercolina intradermica, il paziente viene rivalutato dopo 48‐72 ore e il test viene considerato positivo se il tessuto in cui è stata iniettata la tubercolina PPD sviluppa un rigonfiamento di 10 o 15. Si sviluppa in questo caso una reazione di ipersensibilità ritardata (o DTH).Questo tipo di reazione è dovuto al fisiologico accumulo di liquidi, molecole e cellule caratteristico della risposta immunitaria; ciò è dovuto ad un pregresso incontro del soggetto con che ha permesso lo sviluppo di cellule memoria (ad esempio i linfociti di memoria) MHC 1; legami e funzioni : viene legato dal TCR dei linfociti T CD8+ o dalle cellule NK ed espone peptidi derivanti o da un’infezione virale in cui il virus ha unito il suo materiale genetico alla cellula ospite o da mutazioni della cellula stessa MHC 2; legami e funzioni : viene legato dal TCR dei linfociti T CD4+ ed espone peptidi derivanti da microbi fagocitati e digeriti dalle APC Timociti doppio positivi : linfociti T che esprimono sia CD4 che CD8 e continua il riarrangiamento della catena α già iniziato nello stadio Pre‐TCR. L'evento di ricombinazione è costituito solamente dall'unione dei segmenti V e J (per la mancanza di D) Timociti doppio negativi : chiamati anche pro‐T, sono i più immaturi e sono quelli appena arrivati nella corticale. Non esprimono nessuna delle molecole che costituiscono il complesso del TCR, né CD4 o CD8 e da questo deriva il loro nome. In questo stadio avviene la ricombinazione dei geni per la catena β che, possedendo i segmento D, comincerà dal riarrangiamento dei loci D e J e a seguire quello V con DJ Regolazione del complemento : C1 INH ‐> si lega a C1r e C1s e li dissocia da C1q Fattore I ‐>cliva C3b e C4b Fattore H ‐> lega C3b e spiazza Bb C4BP ‐> lega C4b e spiazza C2a Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. MCP ‐> cofattore di Fattore I DAF ‐> dissocia qualunque C3 convertasi CD59 ‐> previene la formazione del MAC MASP chinasi : svolgono ruoli simili alle serine proteasi della via classica, ma agiscono in quella lectinica Recettori per le citochine : Recettori di tipo 1 (emopoietina) ‐> posseggono domini di cisteine conservate nella parte distale del recettore, in quella prossimale un sito di sequenza amminoacidica triptofano‐serina‐X‐ triptofano‐serina e un dominio intramembrana che possiede un sito di associazione per Jak inattivo. Legano dall’ IL‐2 all’IL‐9, dall’ IL‐11 all’ IL‐15 e i CSF Recettore di tipo 2 (interferone) ‐>posseggono domini di cisteine conservate nella parte distale e prossimale del recettore e un dominio intramembrana che possiede un sito di associazione per Jak inattivo. Legano tutti gli IFN, IL‐10,20,24,26 Recettore per il TNF ‐>posseggono domini di cisteine conservate nella parte distale e prossimale del recettore e un dominio intramembrana che possiede un dominioTIR che recluta proteine adattatrici che tramite IRAK legano e avvicinano TRAF‐6 alle proteine adattatrici per la trasduzione del segnale. Legano TNF (alfa e beta), CD40L, FasL, BAFF Recettori per l’IL‐1 ‐>posseggono domini di cisteine conservate nella parte distale e prossimale del recettore e un dominio intramembrana che possiede un dominio TIR che recluta proteine adattatrici che tramite IRAK legano e avvicinano TRAF‐6 alle proteine adattatrici per la trasduzione del segnale. Legano IL‐1, IL‐18 Via di trasduzione Jak e STAT : le forme inattive di Jak sono associate alla coda citoplasmatica dei recettori per le citochine tipo 1 e 2. Quando due recettori dimerizzano per effetto di una citochina, i fattori Jak si attivano e fosforilano dei residui di tirosina della coda del recettore. Questi residui reclutano e fosforilano due domini SH2 dei fattori STAT che dimerizzano e, dopo esser stati traslocati nel nucleo, vanno a legarsi al promotore per stimolare la trascrizione del gene Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Via canonica di attivazione di NF‐kB: 3 possibili vie iniziali – TRAF viene reclutata dal recettore per TNF o IL‐1 / TRAF viene reclutata dai TLR / TRAF viene reclutata dal TCR tramite le PKC che attivano le proteine adattatrici MALT‐1, CARMA‐1 e Bcl‐10. Via comune – TRAF ubiquitina il complesso IKK (formato da IKK alfa, beta e gamma) e libera IKK‐beta che consente l’ubiquitinazione di IkB‐alfa e la liberazione di NF‐kB che trasloca nel nucleo e consente la trascrizione Via della PI3K : PIP2 viene fosforilato da PI3K trasformandolo in PIP3 che si lega a PDK1, attivandola. Quest’ultima attiva Akt che è capace sia di degradare la caspasi‐9 sia di inattivare membri della sottofamiglia di Bcl‐2 (proteine proapoptotiche), favorendo in questi modi la sopravvivenza cellulare. Trasduzione di segnale dal TCR : il legame con il complesso antigene/MHC stimola il fattore Lck, legato alla coda intracitoplasmatica del CD4/CD8, a fosforilare le CD3 e le catene zeta. Queste reclutano ZAP‐70 (chinasi della famiglia Syk) che viene fosforilata e può reclutare delle proteine adattatrici per il continuo di trasduzione del segnale Via delle MAP chinasi : ZAP‐70 recluta e fosforila adattatori proteici tra cui LAT che può reclutare e fosforilare a sua volta altre proteine adattatrici: ‐ ‐ recluta Grb2 che a sua volta recluta SOS che catalizza la lo scambio GDP‐GTP su Ras. Ras°GTP recluta e attiva Raf, che fa lo stesso con MEK‐1, che fa lo stesso con ERK‐1 e 2 la quale fosforila e attiva una proteina chiamata Elk. Quest’ultima stimola la trascrizione di c‐ Fos recluta VAV che catalizza lo scambio GDP‐GTP su Rac. Rac°GTP recluta e attiva JNK che fosforila e attiva la proteina Jun in Jun‐P c‐Fos e Jun‐P formano il fattore di trascrizione AP‐1 Via della PLCgamma1 : ZAP‐70 recluta PLCgamma1 che viene fosforilata ed entra in contatto con PIP2. Quest’ultimo viene idrolizzato in DAG e IP3. L’inositolo‐tri‐fosfato (IP3) si lega al RE e stimola sia la liberazione di calcio dal reticolo sia l’avvicinamento di una proteina presente sul reticolo chiamata STIM‐1ad un canale per il calcio presente sulla membrana plasmatica costituito da CRAK e Orai. Il canale si apre e aumenta la concentrazione di calcio intracitoplasmatico che consentirà la formazione del Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. complesso Ca++/calmodulina sia per l’esposizione di siti nucleari specifici, sia per l’attivazione della cacineurina, che a sua volta attiva il NFAT che andrà a legarsi ai siti nucleari esposti. Il di‐acil‐glicerolo (DAG) induce l’attivazione delle PKC, dissociandone le subunità (regolatoria e catalitica) e consentendo alle subunità attivate di andare ad attivare molecole proteiche inattive, consentendo la risposta cellulare Recettori per le chemochine dei linfociti T : TH1 ‐> CXCR3, CCR5 TH2 ‐>CCR4, CCR8, CCR3 TH17 ‐> CCR6 Molecole di adesione dei leucociti / ligandi endoteliali : selectina L ‐>PNAd SLex ‐>selectina E, P LFA1 ‐> ICAM1, ICAM2 VLA4 ‐> VCAM1 Differenziamento TH1 : IL‐12 attiva STAT4 e IFN‐gamma attiva STAT‐1 che attiva T‐bet e agiscono sinergicamente per stimolare la trascrizione di IFN‐gamma Differenziamento TH2 : IL‐4 attiva STAT‐6 che sinergicamente con GATA‐3 stimola la trascrizione di IL‐4 Differenziamento TH17 : IL‐6 attiva STAT3 e TGF‐beta attiva ROR‐gamma/t che agiscono sinergicamente per stimolare la trascrizione di IL‐21 Reazione di Arthus : vasculite sottocutanea da immunocomplessi provocata dall’inoculo sottocutaneo di un antigene in un animale precedentemente immunizzato. Gli anticorpi si legano agli antigeni e formano immunocomplessi che provocano infiammazione e vasculite necrotizzante locale Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Ipersensibilità di tipo 1 o immediata : causata da IgE specifiche per antigeni ambientali e dai mastociti/basofili che causano danno o modificazione tissutale tramite liberazione di determinati mediatori. Si può dividere in due fasi: fase di sensibilizzazione e fase di reazione Ipersensibilità di tipo 2 : tipica delle reazioni trasfusionali, dell'eritroblastosi fetale, dell'anemia emolitica e della trombocitopenia autoimmune e delle reazioni di ipersensibilità ai farmaci. Gli anticorpi (IgM o IgG) sono diretti contro antigeni di membrana e vanno a danneggiare direttamente le cellule rendendole suscettibili alla fagocitosi o alla lisi da parte del complemento Ipersensibilità di tipo 3 :caratterizzata dalla formazioni di complessi antigene‐anticorpo che, interagendo con i mediatori del siero e con il sistema del complemento, suscitano una risposta infiammatoria locale o generalizzata. Questi complessi possono circolare nel torrente ematico o arrestarsi contro le pareti vascolari o in strutture di filtraggio; siti preferiti risultano essere i glomeruli renali, le articolazioni, la cute, il cuore, le sierose e i piccoli vasi Ipersensibilità di tipo 4 o ritardata : mediata da linfociti T (TH1, TH17, CTL) specificatamente sensibilizzati ad un antigene. Rappresenta la più importante forma di risposta che il nostro organismo adotta per combattere gli organismi intracellulari, ne è esempio la risposta immunitaria indotta dalla presenza di Mycobacteriumtuberculosis Molecole che attivano i linfociti t in maniera aspecifica :superantigeni Citochine di adesione dell’intestino + ligandi :l'integrina alpha4beta7 sui linfociti T lega il suo ligando MadCAM‐1 Induzione di tolleranza : la tolleranza dipende dalle caratteristiche dell'antigene, dal tipo di segnale che il linfocita riceve dal TCR e dallo stadio di maturazione in cui si trova ma affinché una proteina normalmente immunogenica si comporti come tollerogenica basta che sia riconosciuta dal TCR in assenza di una forte risposta innata o della co‐stimolazione Locus HLA che codifica per una proteina coinvolta a livello intestinale nell'assorbimento del ferro : HLA‐H Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. IgG che intervengono nell'ipersensibilità immediata : IgG4 locus C4 e C2 del complemento : HLA di classe 3 locus TAP : HLA classe 2 Enzimi dello scambio di classeanticorpale : AID, uracil‐n‐glicosilasi, Ape‐1 Citochine prodotte verso batteri intra e extra cellulari : IFN‐gamma per gli intracellulari, IL‐21, TNF, IL‐1 per gli extracellulari Ipersensibilità : Una reazione di ipersensibilità è una risposta immunitaria eccessiva che provoca alterazioni tessutali e può causare anche gravi danni all’individuo Neutrofili : I granulociti neutrofili sono un tipo di leucocita del gruppo dei granulociti, il cui citoplasma contiene granulazioni caratteristiche e un nucleo lobato; hanno funzioni di difesa dell’organismo. Vengono chiamati neutrofili perché non incorporano coloranti istologici, né acidi né basici. Specificità : Capacità degli anticorpi di essere complementari ad un dato antigene, distinguendo le minime differenze chimiche nella natura della struttura di diversi antigeni ed adattandosi ad ognuno Immunità naturale : L'immunità innata è la prima risposta immunitaria che il corpo umano attua in caso di infezione. E’ rapida ed è costituita sia da meccanismi cellulari che biochimici. I principali costituenti sono barriere epiteliali, cellule fagocitiche e proteine sanguigne Differenze tra linfociti B e T : entrambe cellule dell’immunità adattativa, i linfociti B sono cellule linfoidi che mediano l’immunità umorale mentre i linfociti T quella cellulo‐mediata Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. T CD4+ / T CD8+ : i linfociti T CD4+ sono chiamati linfociti T helper e svolgono diverse funzioni, tra le quali: mediano il punto di connessione tra l’immunità innata e quella acquisita, fungono da attivatori per diverse tipologie di cellule e secernono numerose citochine per la comunicazione intercellulare. I linfociti T CD8+ sono chiamati linfociti T citotossici e si occupano dell’eliminazione delle cellule infettate da virus o mutate Anticorpi monoclonali : anticorpi Ig sempre identici anche col passare delle generazioni cellulari, secreti da cellule chiamate ibridomi Ibridoma : cellula costituita dalla fusione di un linfocita B proveniente da un animale immunizzato ad un dato antigene e una cellula di mieloma Trapianto : Il trapianto è un trattamento che prevede la sostituzione di un organo o di un tessuto con un altro prelevato o dallo stesso individuo (autotrapianto) o da individui geneticamente identici (trapianto singenico) o da un altro individuo (allotrapianto) o da un individuo di specie diversa (xenotrapianto) Vaccinazione : Procedura consistente nella somministrazione di un preparato (il vaccino), contenente materiale proveniente da microrganismi o parti di essi, opportunamente trattato per non perdere le proprietà antigeniche ma in modo da non risultare patogeno e finalizzato ad essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato. Profilassi : è una qualsiasi procedura medica o di sanità pubblica il cui scopo è prevenire, piuttosto che curare o trattare, le malattie. Anafilassi : forma di ipersensibilità dovuta a una speciale condizione immunitaria che si stabilisce nell’organismo per effetto di qualsiasi sostanza antigene che penetri in esso secondo determinate modalità. Più rappresentata dall’ipersensibilità di tipo 1 Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. APC : Le cellule APC o cellule che presentano l'antigene, sono una classe di cellule del sistema immunitario in grado di esporre antigeni sulla propria superficie di membrana e presentarli ai linfociti T helper attraverso l'MHC di classe II Citochine : molecole proteiche prodotte da vari tipi di cellule e secrete nel mezzo circostante in risposta ad uno stimolo, in grado di indurre nuove attività come crescita, differenziazione e morte o di fungere da molecole di comunicazione intercellulare o come fattori chemotattici o come mediatori di stati flogistici Differenza tra risposta primaria e secondaria : la risposta primaria è più lenta di quella secondaria (ci mette dai 5 ai 10 giorni per agire mentre la primaria all’incirca 2‐3 giorni) e meno specifica della secondaria Concentrazione degli anticorpi : IgG 13,5 mg/mL ; IgA 3,5 mg/mL ; IgM 1,5 mg/mL ; IgE 0,05 mg/mL ; IgD tracce Immunoglobuline dei linfociti T vergini : TCR fatto da catena alfa e beta Rigetto iperacuto : caratterizzato dall’occlusione trombotica dei vasi del trapianto, che inizia entro pochi minuti o poche ore dall’anastomosi dei vasi sanguigni. E’ mediata da anticorpi presenti nel circolo dell’ospite che riconoscono ed aderiscono agli antigeni endoteliali del donatore Tasca di legame dell’ MHC II : composta da catene alfa 1 e beta 1 Risposta secondaria prevalenza di Ig : G Dermatite : consiste in una reazione infiammatoria (immunitaria) della pelle, e si manifesta come un'irritazione. La dermatite può avere cause diverse: chimiche, fisiche, microbiche allergiche e autoimmuni Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Mastociti : cellule del sistema immunitario locate nei tessuti del corpo che possiedono uno specifico recettore, Fc epsilon R1, capace di legare il Fc delle IgE. Per ottenere una degranulazione (i granuli contengono ammine biogene – prevalentemente istamina ‐, enzimi, mediatori lipidici e citochine) è necessario che 2 IgE contigue contraggano il legame con l’antigene Tap‐1 e Tap‐2 : trasportatori associati con la processazione dell’antigene, trasportano i peptidi citosolici nel RE Produzione dell’ IL‐2 : principalmente prodotta dai linfociti T CD4+ Elusione della reattività immunologica : può avvenire tramite mascheramento antigenico, inibizione della risposta immunitaria, scarsa o mancata immunogenicità dell’antigene, induzione di immunodeficienza Integrine : mediano il legame tra i leucociti e le cellule endoteliali. I leucociti esprimono le integrine (come LFA‐1 e VLA‐4) che legano degli appositi recettori endoteliali (come ICAM‐1 e VCAM‐1) Recettore CD16 : chiamato anche Fc gamma R3 e presente sulle cellule Natural Killer, lega la porzione Fc delle IgG mediando l’attivazione della citotossicità anticorpo mediata I neutrofili producono citochine? : no Stadio pro‐B : esprimono solo CD19 e CD10 e mancano sia di IgM che IgD Allotipo : si riferisce alla diversità di sequenza di determinate regioni di un gene tra membri della stessa specie. In particolare è possibile definire allotipo un prodotto proteico che, se presente all'interno di un individuo differente da quello d'origine, può essere riconosciuto come antigene dal sistema immunitario dell'individuo ricevente. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Zone timo‐dipendenti : gusci periarteriolari splenici, zona marginale dei follicoli linfonodali Anticorpo naturale dei soggetti di gruppo A : anti‐B Attivatori policlonali : sostanze che attivano più cloni linfocitari, a differenza dell'antigene che attiva solo un numero ristretto di cloni CD3 localizzazione : si trova sulle cellule T e ha la funzione di co‐recettore. E’ composto dalle catene gamma, delta, epsilon Interferoni : famiglia di proteine il cui ruolo è: inibire la replicazione di virus all'interno delle cellule infette, impedire la diffusione virale ad altre cellule, rafforzare l'attività delle cellule preposte alle difese immunitarie, come i linfociti T e i macrofagi Il rilascio di mediatori dai basofili è dovuto a? : i basofili rilasciano istamina, leucotrieni, basogranulina e altro dopo stimolazione dell’antigene successiva al legame dello stesso con IgE legate alla membrana del basofilo tramite Fc epsilon R1 ADCC : Citotossicità Cellulo‐mediata Anticorpo Dipendente Molecole di adesione : hanno il ruolo di legare i leucociti circolanti in modo da consentire il loro convogliamento presso il sito flogistico CD40L e CD40 : CD40 ligando o semplicemente CD40L, è una proteina espressa nei linfociti T attivati e facente parte della superfamiglia del TNF. Si lega al CD40 presente sulle antigen‐ presentingcell (APC) agendo come co‐attivatore e in particolare, il legame CD40/CD40L attiva i linfociti B Dove vengono rimossi gli immunocomplessi? : nella milza e nel fegato da parte dei macrofagi Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Pleiotropismo : modalità di azione di una citochina che può agire su tipi cellulari diversi Superantigeni : molecole capaci da sole e senza ausilio delle APC di attivare risposte immunitarie, legandosi al BCR o al TCR Recettore per il mannosio : PPR espresso principalmente dai macrofagi Proteina AIRE : ruolo nell’induzione della tolleranza centrale. AIRE regola la selezione negativa dei linfociti T al livello del timo presentando antigeni tessuto‐specifici di diverse strutture corporee. Mutazioni di AIRE causano APS‐1 (poliendocrinopatia autoimmune di tipo 1) Catena J : consente l’assemblaggio di un pentamero di IgM e un dimero di IgA Granzima : proteasi serinica presente nei granuli dei CTL, NK ICAM‐1 : legando di LFA‐1, un’integrina espressa dai leucociti, media l’adesione delle cellule circolanti all’endotelio Recettore per C3b su eritrociti e macrofagi : CR1, per i linfociti CR2 MHC 1 E 2 dove hanno variabilità? : MHC1 su alfa1alfa2, MHC2 su alfa1beta1 Funzioni dei NK : uccide le cellule bersaglio infette o mutate e attiva i macrofagi CD16 e Fc gamma R3 dove si trovano? : su NK e cellule macrofagiche Antigeni contro AB0 : di classe IgM, possono essere o anti‐A o anti‐B Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Rh : espresso sulla superficie dei globuli rossi, rappresenta un antigene di membrana scoperto sulla scimmia Rhesus, da cui Rh. Può essere presente (Rh+) o assente (Rh‐) Frammento Fab: FragmentAntigenBinding o Frammento che lega l’antigene, risulta costituito dalla porzione n‐terminale della catena pesante e dall’interezza della catena leggera IL‐4 : stimola la produzione di IgE, promuove la differenziazione verso i linfociti T helper 2 e inibisce la proliferazione dei macrofagi Inibizione di IL‐12 : data da TGF e IL‐10 Selectine : espresse sia sui leucociti (come la selectina L) sia sull’endotelio (come le selectine E e P), mediano la prima adesione dei leucociti all’endotelio e consentono il “rolling” 3 attività enzimatiche di ricombinazione : VDJ ricombinasi, DNA pK e aggiunta nucleotidica IgM : prodotta dai linfociti B è un’ immunoglobulina sia di membrana che secretoria, funge da recettore dei linfociti B nel BCR, da attivatore del complemento e anche come Ig sierica Cellule che intervengono maggiormente nella risposta immunitaria : linfociti, APC e cellule effettrici Basofili e mastociti : sebbene contengano e secernano entrambi gli stessi mediatori, i basofili sono cellule circolanti capaci di indure uno shock anafilattico, mentre i mastociti, a causa della loro localizzazione tissutale possono indurre solo reazioni di ipersensibilità (ovviamente anche gravi) a carico di quel dato tessuto dove si trovano Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. GVHD : Graft Versus Host Desease o malattia del trapianto contro l’ospite, data da trapianti di midollo osseo con troppe cellule effettrici all’interno o a causa di una forte immunodeficienza dell’ospite che risulta incapace di rigettare le cellule dannose Linfociti TH1 : Secernono IF gamma per attivare i macrofagi e IL2 e con questi inibiscono la differenziazione verso i linfociti TH2 e TH17 Ipersensibilità ritardata: Eccessiva reazione flogistica scatenata dai linfociti T CD4+. E’ responsabile delle reazioni infiammatorie croniche verso gli antigeni self e può essere causata principalmente da tre classi linfocitarie: linfociti TH1, linfociti TH17 e CTL. Struttura delle Ig : Nonostante il fatto che possano presentarsi associate in diversi modi, la struttura di base delle Ig resta un tetramero a forma di Y costituito dall’associazione di due catene pesanti e due catene leggere unite tra di loro da ponti disolfuro. Significato di aptene : Molecola antigenica di natura proteica caratterizzata dall’incapacità di generare una risposta immunitaria date le sue piccole dimensioni e che per risultare immunogenica necessita di un carrier. Linfociti T vergini : detti anche naive e caratterizzati dal marcatore CD45RA sono linfociti completamente maturi ma che non hanno ancora incontrato l’antigene per cui sono specifici e quindi non risultano come cellule effettrici. Recettore per VLA4 : il recettore per VLA4 è VCAM1 e si trova sulla superficie delle cellule endoteliali. Dove agisce la papaina?: La papaina agisce a livello della regione cerniera delle Ig tagliando le catene pesanti e andando a costituire due frammenti Fab costituiti da una catena leggera ed una pesante e un frammento Fc costituito dalla porzione c terminale delle catene pesanti. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. MAC : complesso di attacco alla membrana è costituito da C5bC6C7C8poliC9 che formano un buco nella membrana batterica. Che tipo di Ig sono presenti alla nascita? : IgM e IgG materne. Recettori dei linfociti B : IgM e IgD. Interleuchine prodotte da natural killer : INF1 variante alfa e beta; INF‐gamma. Adiuvante : Sostanze capaci di potenziare in maniera aspecifica la risposta immunitaria. Proteine di fase acuta : Proteine che si trovano nel siero solo in caso di stati infiammatori gravi (PCR). Anticorpi della risposta immunitaria primaria : IgM. Interferone di tipo 1 : Viene prodotto in caso di infezione virale da tutti i fagociti mononucleati e consente l’attivazione dello stato antivirale caratterizzato da una minor replicazione cellulare ed un aumento della citotossicità delle cellule TCD8+ conseguente ad un aumento dell’espressione degli MHC1. Proteina più importante della via alternativa del complemento : C3b. MALT : tessuto linfoide associato alle mucose comprendenti linfociti intraepiteliali sottomucosi prevalentemente T e APC. Complesso MHC : costituito da geni altamente polimorfi il complesso MHC si divide in MHC1 e MHC2 il cui compito è rispettivamente quello di fungere da molecola di identificazione cellulare e di esporre gli antigeni per l’interazione con i linfociti T helper. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Degranulazione di basofili e mastociti : data dal cross‐linking di due IgE legate a Fc epsilon R1. Locazione di CR2 : Recettore espresso solo sui linfociti B. IFNgamma : E’ il più potente attivatore macrofagico ed è prodotto sia dai linfociti TH1 sia dai linfociti TCD8+ sia dai NK. Promuove anche il differenziamento verso i linfociti TH1, stimola l’espressione da parte delle APC di molecole MHC di classe 1 e 2, attiva i neutrofili e i NK, promuove lo scambio isotipico verso le IgG Test di Coombs : Reazione di emo‐agglutinazione conseguente all’esposizione in vitro del sangue del paziente in esame con IgG reattive verso gli antigeni RhD+ allo scopo di determinare il gruppo Rh del soggetto. Cosa contengono i follicoli secondari? : Linfociti B che hanno incontrato l’antigene proliferano e danno origine ad una progenie cellulare specifica. Ig prevalenti nella risposta secondaria : IgG . Immunodiffusione doppia : Serve a verificare se gli antigeni sono uguali oppure se contengono epitopi diversi. MHC1 : Lo si ritrova in tutte le cellule nucleate e serve ad esporre gli antigeni propri della cellula che lo espone. IgG : immunoglobuline dell’immunità adattativa specifica sono quelle prodotte nella risposta secondaria e le più indicate per adattarsi alle varie forme di microbi. TNF : Chiamato così perché induce la morte di alcune cellule tumorali, recluta neutrofili ed monociti, li attiva, induce l’espressione di molecole di adesione, stimola l’endotelio ed i macrofagi Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. a secernere citochine in particolare la sintesi di interleuchina 1 , agisce come pirogeno endogeno, stimola la sintesi delle proteine di fase acuta e media lo shock settico. Azione degli anticorpi contro i virus : Gli anticorpi agiscono legandosi ai virus e neutralizzandone le funzioni offensive. Tasca dell’MHC di classe 2 : formata da due catene polimorfe alfa1 e beta1 può alloggiare piccoli peptidi tra gli 8 e 11 aminoacidi. Biomolecole antigeniche : Potenzialmente tutte le molecole possono diventare antigeniche ma genericamente vengono riconosciute quelle derivate da microbi, mutazioni cellulari e composti chimici di basso peso molecolare come i fenoli. Mentre composti chimici lipidi e glucidi possono essere riconosciuti senza nessuna mediazione, le proteine hanno bisogno di essere processate. C5 convertasi : Nella via alternativa può essere formata da C3bBbC3b mentre sia nella via classica che in quella lectinica è formata da C4b2b/aC3b. CD34 : Marcatore delle cellule staminali ematopoietiche (legando L‐selectina nelle HEV). Tre cellule dell’immunità innata che secernono citochine : Macrofagi, cellule dendritiche ed NK. Pseudogeni : Geni mutati o arcaici evolutivamente in disuso che non sono capaci di codificare per nessuna proteina. Geni Rh : Codificanti per la proteina antigenica RhD, determinino se il paziente sia Rh+ o Rh‐ a seconda che la proteina si esprima o meno. Differenza tra le l’allele A e l’allele 0 : A da origine ad una glicosil‐trasferasi che trasferisce N‐acetil‐ galattosamina sullo zucchero fucosilato terminale mentre l’antigene 0 non da origine ad alcun enzima. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. GM‐CSF : Granulociti, monociti, colony stimulating factor. Favorisce la proliferazione delle cellule progenitrici del midollo osseo. Anticorpi della malattia emolitica del neonato : Anticorpi antiRh di tipo IgG, si formano nel precedente parto e nel successivo attraversano la barriera placentare tra madre e feto dando origine alla malattia che porta all’aggressione degli antigeni Rh+ del feto. Citochina che induce la formazione degli eosinofili : IL5. Idiotipo : Differenza conformazionale delle regioni variabili localizzate nelle CDR di diverse immunoglobuline. Anticorpi non di memoria : IgD. Locazione delle NK : circolo sanguigno. Molecola del complemento a cui si legano i mastociti : C5a. Trapianto xeno‐genico : organi provenienti da un’altra specie genericamente maiali. Fattori protettivi dei patogeni nel tratto gastrointestinale : IgA prodotte nelle placche del Peyer. Dove sono coespressi CD4 e CD8 : sui linfociti T doppio positivi timici. Differenze tra linfociti naive e quelli attivati : Fenotipo diverso. CD45RA per i naive e CD45R0 per gli effettori. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Interleuchina 1 : Prodotta principalmente dai macrofagi, recluta neutrofili e monociti attivandoli, induce l’espressione di molecole di adesione e stimola la secrezione di citochine. Fattori scatenanti malattie autoimmuni : Ereditari, virali, ormonali. Anticorpi a maggiore avidità a pari di affinità : IgM. Cellule del Langherans : APC locate nella cute. Complesso MHC‐peptide esogeno : Si forma nella cellula APC che ha fagocitato il batterio. Qual è l’agente etiologico della malaria : un protozoo. Atopia : detta anche sindrome atopica, è una predisposizione genetica a sviluppare alcune reazioni anafilattiche. L'atopia può avere una componente ereditaria, si ritiene che anche i fattori ambientali giochino un ruolo nello sviluppo della atopia e che l'eccesso di "pulizia" nell'ambiente di un infante o di un bambino possa portare ad una diminuzione del numero degli stimoli infettivi, necessari per il corretto sviluppo del sistema immunitario LES : Il lupus eritematoso sistemico è una malattia cronica di natura autoimmune. Il sistema immunitario produce autoanticorpi che aggrediscono cellule e componenti del corpo stesso, causando infiammazione e danno tissutale. Il meccanismo patogenetico è un'ipersensibilità di III tipo, caratterizzata dalla formazione di immunocomplessi Linfociti valori normali : 20‐25% della formula leucocitaria totale e 1500‐3000 unità per millilitro di sangue Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Tolleranza centrale nei linfociti T : meccanismo selettivo tramite il quale un linfocita T reattivo verso il self all’interno del timo, può o andare incontro ad apoptosi o divenire un linfocita T regolatore Tolleranza periferica nei linfociti T: meccanismo attraverso cui i linfociti T maturi che riconoscono gli antigeni self nei tessuti periferici sono resi incapaci di rispondere a un successivo incontro con gli stessi antigeni. Ciò si esplica tramite anergia, soppressione e delezione Tolleranza centrale nei linfociti B : meccanismo selettivo tramite il quale un linfocita B reattivo verso il self all’interno del midollo osseo, può o andare incontro ad apoptosi o modificare la sua specificità tramite editing recettoriale Tolleranza periferica nei linfociti B : meccanismo attraverso cui i linfociti B maturi che riconoscono gli antigeni self nei tessuti periferici, o sono resi incapaci di rispondere a un successivo incontro con gli stessi antigeni tramite espressione del recettore inibitorio CD22 (SHP‐1 fosfatasi) o vengono indotti in apoptosi 3 usi degli anticorpi monoclonali : diagnosi dei tumori, identificazione di particolari marcatori, terapia di alcune malattie Effetto della pepsina sugli anticorpi : genera un solo frammento Fab costituito dai due Fab legati insieme. La restante parte dell'immunoglobulina non genera un Fc, ma piccoli frammenti peptidici Tre caratteristiche delle cellule dendritiche : sono capaci sia di eliminare i batteri sia di processarli ed esporli alle altre cellule, come NK e linfociti T, sia di produrre citochine per l’attivazione di altri componenti del sistema immunitario. Tre caratteristiche dell’immunità adattativa : E’ capace di elaborare sia risposte specifiche a specifici antigeni sia di generare cellule di memoria sia di migliorare gli antigeni precedentemente elaborati rielaborandoli a livello dei CDR. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. I due gruppi in cui si dividono le malattie autoimmuni : possono essere organospecifiche o sistemiche. Frammento Fab : Frammento derivante dalla parte N terminale della catena pesante di una immunoglobulina e l’interezza della catena leggera della stessa, serve a legare l’antigene. Affinità : forza di legame tra il sito combinatorio di un’immunoglobulina e l’epitopo di un antigene (espressa in Kd) Avidità : forza complessiva di legame tra tutti i siti combinatori di tutte le immunoglobuline partecipanti al legame e i relativi antigeni Proteine di fase acuta: Stimolate da TNF e IL1 . Sostanze battericide dell’immunità innata : Lisozima, ossido nitrico, ioni super‐ossido. Nome del peptide che rimane nella tasca dell’MHC2 dopo il taglio della catena invariante : CLIP. Peptide CLIP : Serve ad impedire il legame tra peptidi non antigenici e la tasca dell’MHC2 e viene generato dal taglio della catena invariante I. Tre fasi dell’immunità adattativa : incontro con l’antigene, espansione clonale, degenerazione e formazione di memoria. TGF‐beta : Le funzioni del TGF‐beta sono inibire la proliferazione e il differenziamento dei linfociti T e l’azione dei macrofagi. Promuovere lo scambio isotipico verso IgA. E’ sintetizzato maggiormente dalle cellule intestinali e dai linfociti Treg. Aumenta in alcuni tipi di tumori. Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Tiroidite di Hashimoto : caratterizzata da un attacco autoimmune alla tiroide dato da anticorpi anti‐TSH. Macroglobulinemia di Waldestrom : neoplasia monoclonale caratterizzata dalla proliferazione di cellule B. Come nel caso del mieloma vi è la presenza di un infiltrato plasmacellulare a livello del midollo osseo e, nel plasma, la presenza di una componente M ‐ ovvero monoclonale ‐ dovuta alla iperproduzione di una gammaglobulina, che in questo caso appartiene alla classe IgM. A differenza del mieloma, tuttavia, mancano le lesioni osteolitiche Crioglobuline : Le agglutinine a freddo dette anche crioagglutinine sono anticorpi la cui caratteristica principale è quella di determinare l'aggregazione dei globuli rossi a bassa temperatura (IgM) tra 0 e 4 °C, mentre non hanno nessun effetto se riportati a temperatura corporea. Sono ricercati in caso di sospetta polmonite da Mycoplasmapneumoniae. Fattori del complemento che mediano l’infiammazione : I frammenti “a” di varie proteine del complemento sono genericamente impiegati nell’infiammazione. I più noti sono C5a, C4a,C3a Proteine del complemento che mediano l’opsonizzazione : C3b. Immunogeno : Antigene che induce una risposta immunitaria, deve avere piccole dimensioni e se di natura proteica necessita spesso di un carrier. Geni più polimorfi presenti nel locus MHC di classe 1 e 2 : MHC classe 2 i più polimorfi sono HLA‐ DQ alpha, beta e HLA‐DR beta Ricombinazione V(D)J : speciale processo di riarrangiamento genico che dà origine ai geni codificanti i recettori per l'antigene nei linfociti B e linfociti T durante la loro maturazione nel midollo osseo e nel timo. È così chiamata perché vengono resi contigui dei segmenti genici V, D e J scelti casualmente. Questo processo è responsabile della diversificazione dei recettori per l'antigene dei linfociti B e dei linfociti T Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Sequenza Segnale della Ricombinazione (RSS) : costituita da una sequenza altamente conservata di 7 nucleotidi (eptamero) seguito da uno spaziatore di 12 o 23 nucleotidi e un’altra sequenza conservata di 9 nucleotidi (nonamero) Meccanismi di ricombinazione VDJ : ‐ ‐ ‐ ‐ Sinapsi: parti del cromosoma sono rese accessibili ai componenti del processo di ricombinazione e si formano delle sinapsi tra le sequenze codificanti e le RSS adiacenti tramite strutture ad anello Taglio: alle giunzioni tra RSS e sequenza codificante si operano i tagli sulla doppia elica di DNA tramite un complesso ad azione nucleasica, RAG1/RAG2. Generano un anello non codificante che viene eliminato, mentre l’estremità superiore della doppia elica delle porzioni codificanti viene legata all’estremità inferiore della stessa porzione, formando la struttura a forcina (hairpin) Apertura delle hairpin e processamento: le hairpin vengono aperte grazie a un’endonucleasi chiamata Artemis (reclutata da un enzima chiamato DNA‐PK) che genera due estremità non complementari. Ripristina la “complementarietà” aggiungendo dei nucleotidi “P” (o nucleotidi delle sequenze palindrome). Un’ulteriore enzima chiamato TdT, aggiunge nucleotidi “N” casuali ma “contati” in modo da ottenere sempre delle triplette ed evitare lo slittamento della cornice di lettura. (nel caso in cui lo slittamento avvenga – 50% dei casi – si produce un DNA non funzionale) Unione: le unità vengono congiunte dalla DNA ligasi 4 Morfologia dei loci per le proteine della superfamiglia Ig : TCR : Locus catena beta – V (50 circa), Dbeta1, Jbeta1, Cbeta1, Dbeta2, Jbeta2, Cbeta2 Locus catena alfa – V (45 circa), J e C Locus catena delta – V, D (1,2,3) e C Locus catena gamma – V (5 circa), J alternato a C (Jgamma1, Cgamma1, Jgamma2, Cgamma2) Ig : Locus catena H ‐ V (100 circa), D (da 1 a 23), J e C (mu, delta, gamma, alfa, epsilon) Locus catena “ki” ‐ V (35 circa), J e C Locus catena “lambda” – V (30 circa), J alternato a C ( JCJCJCJC) Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Tappe maturative linfociti B : ‐ cellula staminale : midollo osseo. Esprime soltanto CD43+. Non presenta ne IgM ne IgD ‐ cellula Pro‐B : midollo osseo. Esprime CD43+, CD19+ e CD10+. Avviene il riarrangiamento per la catena “mu” senza però portarlo a termine ‐ cellula Pre‐B : midollo osseo. Esprime B220, CD43+ e la catena “mu” delle IgM associata alla catena leggera sostitutiva ( lambda5 e V ) per formare il pre‐BCR. Avviene il riarrangiamento della catena leggera (ki o lambda) ‐ cellula B immatura : midollo osseo. Esprime IgM e CD43‐. Avviene il riarrangiamento della catena delta e di quella leggera (ki o lambda) dell’IgD. Qui può avvenire Editing recettoriale o delezione della cellula ‐ cellula B matura : periferia. Esprime IgM e IgD. Attende l’antigene per proliferare Tappe maturative linfociti T : ‐ cellula staminale : midollo osseo. Esprime c‐kit, CD44+ e CD25‐ ‐ cellula Pro‐T o doppio negativa : timo. Esprime c‐kit, CD44+ e CD25+. Avviene il riarrangiamento della catena beta del TCR, senza però portarlo a termine ‐ cellula Pre‐T : timo. Esprime c‐kit, CD44+, CD25+ e la catena beta associata alla pre‐Talfa. Avviene il riarrangiamento per la catena alfa del TCR ‐ cellula doppio positiva : timo. Esprime CD4, CD8, TCR e CD3. Avviene la selezione positiva e negativa ‐ cellula singolo positiva : timo. Esprime CD3, TCR e o CD4+ o CD8+. Migra nella midollare e fuoriesce dal timo per colonizzare altri tessuti linfoidi ‐ linfocita T maturo : periferia. Esprime CD3, TCR e o CD4+ o CD8+. Attende l’antigene per proliferare Fattori di trascrizione x TH1, TH2, TH17, Tfh, Treg : TH1 – STAT4, STAT1, T‐bet TH2 – STAT6, GATA3 TH17 – STAT3, RORgammaT Tfh – Bcl‐6 Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Treg – FoxP3 3 antigeni tumorali oncofetali : OPA, CEA, AFP Chi produce IL‐3 : cellule T attivate IgG si lega con antigene bivalente in eccesso di antigene (fare disegno) Funzione CD69 : riduce l’espressione di S1PR1, ritenendo i linfociti (B,T,NK) nei linfonodi Recettori ITAM/ITIM con ligandi x linf NK : attivatori : CD16/FcepsilonR1gamma ‐> cellula opsonizzata da IgG *NKG2D/DAP10 ‐> MIC‐A, MIC‐B Inibitori : KIR ‐> HLA‐C CD94/NKG2A ‐> HLA‐E LIR ‐>MHC1 Antigeni self colpiti in artrite reumatoide : antigeni self colpiti nell'artrite reumatoide sono i CCP per gli anticorpi, invece per i linfociti T sono proteine in cui, in ambiente infiammatorio, l'arginina é convertita enzimaticamente in citrullina con generazione di neoantigeni Antigeni identificati con immunofluorescenza ANA : Gli ANA sono gli anticorpi anti‐nucleo e i pattern di fluorescenza positivi per gli ANA sono indice di patologie autoimmuni (tipo il LES). Quelli che vengono valutati sono anticorpi anti DNA, contro istoni, ribonucleoproteine e antigeni nucleolari Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Cosa riconoscono i TLR2‐4‐3‐5 : 2 lipopeptidi batterici e peptidoglicani batterici, 4 LPS, 3 dsRNA, 5 falgellina batterica Markers di superficie per linf NK : CD59 + assenza di CD3 Markers di superficie per HSC : CD 34, C‐kit Cellule effettrici contro elminti : cellule TH2 e eosinofili Meccanismi per cui si generano malattie autoimmuni : difetti delle selezioni dei linfociti T o B negli organi linfoidi primari, difetti di meccanismi apoptotici, predisposizione genetica, episodi infettivi che iperattivano il sistema immunitario o mimano gli antigeni self, lesioni tissutali che espongono antigeni prima nascosti alle cellule del sistema immunitario Esempio sequenza P‐N‐P : TCGA ‐ GCG ‐ TCGA Quale parte della regione variabile è più ipervariabile : CDR Segnale costimolatore di linf B : nelle risposte antimicrobiche – C3d si associa con CR2 (CD21) + CD19 + TAPA‐1 / nell’attivazione da parte dei T helper follicolari – CD40 e CD40L ? ( o B7 e CD28 ? ) Ig non stimolanti la fagocitosi : IgA, IgM, IgE, IgD, IgG 2‐4 Conformazione IgM non legante l'antigene : planare Cell presenti nei manicotti linfoidi periarteriolari della milza : linfociti T di cui 1/3 CD8+ e 2/3 CD4+ Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Sindrome per mutazione di CIITA : sindrome del linfocita nudo Attività enzimatica nella maturazione dell'affinità : Activationinduceddeaminase è quello essenziale,mentre l uracil n glicosilasi può intervenire o meno. Danno le mutazioni puntiformi dell'estremità V amminoterminale delle catene ig Spiega in cosa consiste l'epitopespreading : una risposta infiammatoria prolungata causa danno tissutale che espone un gran numero di antigeni normalmente “non visibili” al sistema immunitario Quali sono le cellule effettrici responsabili del rigetto acuto : CTL Recettori per il complemento : ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ CR1 ‐> espresso dai macrofagi, neutrofili ed eritrociti, promuove la fagocitosi di agenti microbici opsonizzati da C3b o C4b e promuove il trasporto degli immunocomplessi nella milza e nel fegato per l’eliminazione degli stessi CR2 ‐> espresso dai linfociti B (in associazione a CD19 e CD81), potenzia la loro attivazione da parte dell’antigene e favorisce l’intrappolamento degli immunocomplessi nei centri germinativi CR3 ‐> espresso da neutrofili, monociti, NK e mastociti, appartiene alla famiglia delle integrine e funge da recettore per i microbi opsonizzati da iC3b. Promuove la fagocitosi in assenza di altre opsonine CR4 ‐> espresso da neutrofili, monociti, NK e mastociti, appartiene alla famiglia delle integrine e funge da recettore per i microbi opsonizzati da iC3b. Svolge azione identica a CR3, promuovendo la fagocitosi in assenza di altre opsonine CRIg ‐> espresso dalle cellule di kupfer, promuove la fagocitosi di strutture opsonizzate da C3b e iC3b Test di Coombs diretto : gli eritrociti del paziente vengono lavati ( rimuovendo il siero del paziente) e poi centrifugati con un’immunoglobulina contro gli anticorpi anti‐RhD (nota anche come reattivo di Coombs) . Seci sono imunoglobuline anti‐RhD fissate sulla superficie degli eritrociti, il reattivo di Coombs agglutina i globuli rossi e il test sarà positivo Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Test di Coombsindiretto :globuli rossiRhDvengono incubati con il siero del paziente. Se il siero contiene anticorpi contro RhD, questi anticorpi si legano sulla superficie degli eritrociti. I globuli rossi vengono lavati e quindi incubate con immunoglobuline contro gli anticorpi anti‐RhD (reattivo di Coombs). Se gli anticorpi presenti nel siero del paziente si sono legati agli antigeni RhD dei globuli rossi nella prima fase , i globuli rossi si agglutinanoe il test sarà positivo Defensine : piccoli peptidi cationici lunghi circa 30 amminoacidi stabilizzati da 3 ponti disolfuro. Sono prodotte sia dalle cellule epiteliali sia dai leucociti che contengono granulazioni. Sono sia attivatori di risposte antimicrobiche sia tossici diretti per i microbi Catelicidine : espresse sia dai neutrofili che da vari epiteli di barriera, vengono attivate da citochine proinfiammatorie. Sono sia attivatori di risposte antimicrobiche sia tossici diretti per i microbi ELISA : saggio immunoenzimatico che consiste nel far reagire un anticorpo legato ad un enzima e specifico per un dato antigene (ad esempio HIV), all’antigene in questione adeso stabilmente al fondo del pozzetto. Se l’anticorpo specifico è presente nel siero del paziente, si legherà all’antigene e non verrà via ai successivi lavaggi. Grazie all’enzima legato all’anticorpo, a lavaggi terminati si inserirà un reattivo che può essere colorato dalla reazione enzimatica. In questo modo la colorazione del pozzetto indicherà la positività al test CD2 : famiglia di proteine (contenenti due domini Ig e una coda citoplasmatica) che fungono da recettore costimolatorio sia dei linfociti NK che T. CD2 è capace sia di fungere da molecola di adesione intercellulare che come proteina trasduttore di segnale. Si lega a CD58 sulle APC SLAM : recettore costimolatorio della famiglia CD2, contenente due domini Ig e una coda citoplasmatica legata a ITSM che funge da interruttore cellulare. Determina il passaggio dalla tirosina fosfatasi SHP‐2 ‐> inibitoria, a SAP (SLAM‐associated‐protein) ‐>attivatoria ANA : anticorpi anti nucleo presenti nel siero di pazienti con malattie autoimmuni (istoni, DNA, riboproteine) Immunofluorescenza indiretta : Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. ‐ ‐ ‐ Si saggia il siero del paziente con cellule EP2 (carcinoma laringe umana), poi si lava i pozzetti utilizzati (in questa fase si può utilizzare anche la critidialucilla ‐> test positivo se il mitocondrio è fluorescente) Si utilizzano anticorpi fluorescenti anti‐Ig umane e si lava Si attende 30 minuti e si verifica al microscopio a fluorescenza se la fluorescenza è presente Pattern omogeneo : tutto il nucleo colorato ‐> LES Pattern : omogeneo, granulare, periferico Citofluorimetria : permette di identificare vari tipi di cellule in base ai marker di superficie, utilizzando anticorpi fluorescenti specifici. Si fa passare tramite un capillare in fila indiana le varie cellule che attraversano poi un laser. Tramite la colorazione fluorescente rilevata delle cellule si è capaci di distinguere i vari marker di superficie, mentre tramite l’ombra proiettata su un sensore si determina la grandezza e la granulosità delle cellule. In base a queste caratteristiche si distinguono i granulociti ‐> granulosità massima, i macrofagi ‐> granulosità media, e i linfociti ‐> granulosità assente Citochine con catena beta comune : IL 5, GM‐CSF 2 pattern immunofluorescenza ANA : omogeneo, granulare 3 indagini di 1° livello x analisi cellule immunitarie : emocromo con formula leucocitaria, elettroforesi, conta piastrinica Markers linfociti T attivati e di memoria : CD45R0 Metodi attivazione linfociti NK : si attivano se c’è MHC1 alterato o assente o se si legano ad anticorpi IgG1 e IgG3 che opsonizzano il patogeno (ADCC) Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Regolazione NFAT : dipendente dal complesso Ca++/calmodulina e calcineurina. Inibita dalla ciclosporina Meccanismo attivazione linfocitiThelper : interazione MHC2 e TCR, con attivazione del complesso del TCR e attivazione della trasduzione del segnale fino alla codifica genica e alla secrezione di diverse citochine a seconda della classe considerata Presentazione alloantigeni in trapianti : presentazione diretta, presentazione indiretta Anticorpi patogenici che causano autoimmunità : anticorpi anti TSH, anticorpi anti insula Funzione CTLA‐4 : si lega a B7 delle APC con affinità maggiore rispetto a CD28 e inibisce la costimolazione e i segnali provenienti dal TCR Funzione dei linfociti Treg ‐ Th1 ‐ Th2 ‐ Th17– Tfh: ‐ Treg ‐>producono IL‐10 e TGF‐beta, capaci di bloccare la risposta immunitaria; producono CTLA‐4 che inibisce l’attivazione delle molecole costimolatorie ‐ Th1 ‐> producono IFN‐gamma che attiva i macrofagi e stimola il differenziamento Th1 e inibisce quello Th2, Th17 ‐ Th2 ‐> producono IL‐4, IL‐5 e IL‐13 che rispettivamente consentono lo switchisotipico verso le IgE, attivano gli eosinofili e promuovono l’infiammazione ‐ Th17 ‐> producono IL‐17, IL‐21 eIL‐22, che attivano i neutrofili e hanno un ruolo proinfiammatorio ‐ Tfh ‐> sono linfociti dei centri germinativi il cui compito è quello di trasformare i linfociti B in plasmacellule tramite IL‐21 (vengono attivati da ICOS‐L espresso sui linfociti B) Antigeni extracellulari presentati dalle cellule mieloidi in presenza di INF‐1 : virali Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. 3 antigeni colpiti nel morbo di Graves : recettore tsh, tireoperossidasi e tireoglobulina Deficit primari dei fagociti : deficit a carico di PhOX, rende difficoltosa o impossibile la digestione di microbi e altri patogeni fagocitati all’interno dei fagolisosomi a causa di una carenza delle specie reattive dell’ossigeno (prodotte da PhOX) Tipi di recettori IgE e su quali cellule si trovano : Fc.epsilon.R1, presente sui basofili e mastociti, si lega alle IgE e induce la degranulazione; Fc.epsilonR2, proteina correlata alle lecitine di tipo C ‐> funzione non ancora nota Caratteristiche IgE secrete nelle fasi precoci della risposta immunitaria : si legano alla superficie di basofili e mastociti senza però indurre la degranulazione (che verrà indotta dal successivo contatto con l’antigene) Quale liquido consente il passaggio di IgE dalla madre al feto : latte materno e liquido amniotico Vero/falso su HLA‐B27 della spondilite anchilosante : se avere il gene comporta la malattia ‐> F se avere il gene comporta un aumento della probabilità ‐> V se avere o non il gene é predittivo della malattia ‐> V 3 modi di elusione del sistema immunitario da parte dei virus : mimetismo antigenico, inibizione della risposta immunitaria e mancata immunogenicità antigenica Funzione IL‐5 : secreta dai Th2, attiva gli eosinofili Funzione IgG4 : mediano l'infiammazione tardiva nelle reazioni di ipersensibilità immediata (tipo 1) e sono detti anticorpi alimento‐specifici Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file. Funzioni IgG2 : riconoscono polisaccaridi; agiscono soprattutto contro pneumococco, meningococco che hanno la capsula ricchi di polisaccaridi Marker dei linfociti T in attivazione : CD69, CD25 (IL‐2Ra), CD40L Marker dei linfociti T della memoria : CD27, CD127 (IL‐7R) Attivazione Th‐B : sequenza di eventi ‐> (T1) L’antigene è catturato dalle cellule dendridiche e presentato ai linfociti Th tramite MHC2 (B1) L’antigene è catturato e presentato dalle cellule dendridiche o dagli stessi linfociti B (T2) I linfociti Th vengono attivati ed esprimono CXCR5 e CD40L, migrando verso la zona marginale dei follicoli linfoidi (B2) I linfociti B vengono attivati ed esprimono CCR7 e CD40, migrandoverso la zona marginale dei follicoli linfoidi (T3‐B3) I linfociti T e B si incontrano nella zona marginale dei follicoli linfoidi. I linfociti B sotto influenza di CD40 e delle citochine vanno incontro a switchisotipico delle catene pesanti, generando plasmacellule a breve sopravvivenza *alcuni Th durante l’interazione T‐B si differenziano in Thfollicolari (Tfh) grazie al legame tra ICOS (dei Th) ‐ ICOSL (dei B) e CD84‐CD84. I linfociti Tfh esprimono Bcl‐6 come fattore di trascrizione e successivamente migreranno nei Centri Germinativi (esprimendo CXCR5) per attivare i linfociti B in plasmacellule a lunga sopravvivenza Esempi malattie ipersensibilità IV mediata da CD8+ : ‐ Modalità di attivazione linf B : ‐ Almeno due differenze strutturali e funzionali delle chemochine Meccanismi x mutazione genica che generano immunogenicità: Scaricato da www.sunhope.it sunhope non è responsabile del contenuto informativo del file.